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Visualizzazione dei post da gennaio, 2011

Fatalità!

Il mondo è tutto un disastro: crollano i soffitti, crolla la Borsa, ma nessuno ne ha colpa, e’ fatalita’! In Iraq c'è petrolio a volontà Una guerra scoppia Nessuno ne ha colpa, La ragione non si sa, è fatalità! Nei mercati del mondo intero crolla il dollaro, pare un cimitero, le banche vanno in fallimento, ma, per favore, nessun lamento, è fatalità! No, nessuno ha speculato Nessuno ha truffato con azioni fasulle dette derivati si, ci son stati milioni di rovinati, ma perché son così avventati? Nessuno ne ha colpa, è fatalità! Ora bisogna unirsi nella solidarietà e aiutare le banche che stanno fallendo. Si, proprio quelle che hanno tirato il bidone E vi hanno fottuti. A loro vanno i nostri aiuti Anche voi volete un soccorso? Essere aiutati? Ci spiace, ma i soldi son finiti Sono già stati impegnati per sostenere la pace, la pace tanto ambita, purtroppo guerreggiata. Dario Fo - 27 novembre 2008

Zoccole

Quando quello, come l’adolescente teppista che tutti siamo stati (e come il conduttore – inteso come tizio con presenza di spirito televisiva e capacità di portare la diretta dove vuole lui, non come quello che distribuisce la parola ai presenti in parti uguali – che Floris e Lerner non saranno neanche tra sette vite), gli ha chiesto sbruffoneggiando se quindi lui gli stesse proibendo di andare in onda, Masi, come la madre separata che non sa farsi rispettare dal figlio che le frega lo stipendio, ha tremebondeggiato che no, lui Santoro il programma lo faceva, figurarsi, però si sapesse che lui Masi si dissociava. Se pensate che Santoro non gli abbia riattaccato il telefono in faccia dandogli del poveretto, a Masi che gli paga lo stipendio, è solo perché avete problemi di decodifica di sottotesti e messaggi non verbali. Non vedevo una scena così umiliante dall’ultima volta che una caporedattrice incapace, non avendo argomenti dalla sua parte, mi strepitò «Il capo sono io», mentre tutto

Riflessi...

Destra-Sinistra, Credenti-Atei, Bianchi-Neri, Gialli-Rossi, Nord-Sud, Est-Oves, viviamo di contrapposizioni, come se dovesse per forza esistere la supremazia degli uni sugli altri, come se la nostra sopravvivenza stessa si basasse sul conflitto ancor prima che sulla vittoria degli uni sugli altri. Ma come? Non è il diverso che genera unione? Io sono una persona con moltissime lacune scientifiche e non, sono consapevole della mia immensa ignoranza, ma un incastro non è mai dato dall’incontro di due superfici lisce, uguali; deve esserci una sporgenza da una parte, ed una rientranza dall’altra; devono essere diverse, o sbaglio? Sovrapponendo due figure uguali si avrà nuovamente la stessa figura, sovrapponendone due diverse, almeno una delle due ne risulterà accresciuta. Perchè temiamo così tanto la diversità quando è l’unica cosa che ci fa crescere ed accrescere? Perchè abbiamo la necessità di convincere gli altri delle nostre credenze quando il Signore stesso ordinò ai 12 di non insiste

La consegna è andare, gridare, negare

La televisione è inguardabile, in ogni talk-show televisivo c’è un dipendente del premier che urla ed è un tam tam sui timpani e sui coglioni degli italiani. almeno di quel 70% di compatrioti che non lo vota, perché vota altro o non vota proprio. All’estero il paese si percepisce come un puttanaio, dove si ascoltano i faziosi della difesa-sempre-ad-ogni-costo parlare sempre allo stesso modo. Insomma rendiamo onore a questo santo uomo che fa sempre del bene a fanciulle abbandonate sulla strada, la sua è una missione salvifica (nel senso della salvezza economica e non della parte di quel nome senza "salvi"). Intanto perché porre stupidi problemi moralistici? E’ un clima diverso da quello che si ha negli altri paesi, dove la protesta monta sugli effetti della crisi, dove è sotto accusa la conservazione del potere corrotto, qui in Italia c’è un governo di centro-destra che si è sbrindellato, ed il clima che si respira e dello scontro continuo, il premier contro tutti e tutti con

Perdere un cafone

[...] Ecco, mi piacerebbe che un giorno, a bocce ferme e a babbo morto, si ragionasse, oltre che dei danni del comunismo, anche di quelli che ha provocato l'anticomunismo. Quello becero e unicamente propagandistico, al quale non interessava approfondire il perché del fallimento della messa in pratica del principio comunista ma che, essendo profondamente disonesto e totalmente privo di una base culturale, giungeva a mettere sullo stesso piano di criminosità Pol Pot e Walter Veltroni. Quello che, agitando lo spauracchio del comunismo, teneva buono il popolo affinché accettasse i soprusi dei neoaristocratici portatori di immense ricchezze, spesso guadagnate con mezzi ai confini della legalità. L'anticomunismo che faceva parlare curiosamente allo stesso modo, contro i "comunista", Silvio Berlusconi e Totò Riina. [...] via | ilblogdilameduck

Mi hanno ordinato: Devi togliere subito quei testi dagli scaffali

PREGANZIOL (Treviso) — Lucia ama i libri. «Quasi tutti i soldi che guadagno come bibliotecaria li spendo per quello: libri». Lavora tra i libri da vent’anni e per un libro, ora, si è dovuta trovare un avvocato. «Mi è stato detto: togli Saviano dagli scaffali, volontà superiori. Ho chiesto se ci fosse un ordine scritto emi è stato risposto che "non si tira su un casino per un libro"». Ma il casino è scoppiato comunque ed ora a difenderla c’è solo la sua parola, contro quella di chi la accusa di aver ordito un complotto. Perché Lucia Tundo (non Barbara, come erroneamente scritto ieri) è la bibliotecaria al centro del «caso Saviano» esploso a Preganziol. Quella delle «strane coincidenze» su cui ha fatto leva il sindaco Sergio Marton per difendersi e spiegare che lui mai e poi mai s’è sognato di censurare l’autore di Gomorra, «una cosa da dementi». E’ lei l’ultima ad aver preso il libro, appena questo era rientrato da un prestito, il 4 dicembre. «L’ho tenuto con mefino al 16 dice

Nel Veneto post-alluvione l’anno inizia con 300 mila euro per aiutare la caccia

Ancora non curate tutte le ferite e risarciti i danni della recente alluvione nel Veneto, e la Giunta regionale guidata dal Governatore Luca Zaia trova i fondi per l’ennesimo finanziamento di migliaia di euro alle attività delle associazioni venatorie, queste ultime evidentemente ancora assai potenti sul territorio. La denuncia arriva dalla LAC e dai Verdi che segnalano che sul primo bollettino ufficiale della Regione Veneto del 2011 si trovano due delibere di giunta che elargiscono oltre 300 mila euro per utilissime finalità pubbliche, a favore dell’attività venatoria ed eventi di promozione della caccia. La quinta edizione di “Hunting Show”, in programma dal 19 al 22 febbraio prossimi a Vicenza, riceve 150 mila euro per organizzare la promozione delle migliori tecniche destinate all’uccisione degli animali selvatici, stessa finalità per la manifestazione “Caccia, Pesca e Natura”, che si svolgerà a Longarone (BL) a fine maggio e che riceve 35 mila euro. Il titolo della relativa delib

Faccio outing

Ho votato Silvio e adesso sono incazzato Ora lo devo riconoscere, ecco l’outing, ho sbagliato di grosso, ho sbagliato, ho fatto un errore colossale. Ho deciso di votare chi ha preso tutto ciò in cui credevo e la scaricato in una latrina. Sono incazzato (lo scrivo senza censura perché è più efficace), sono veramente tanto incazzato. Perché sono stato uno stupido, ho lasciato che qualcuno mi imbrogliasse ed ho la sensazione di avere fatto finta di non saperlo. E questo mi fa incazzare ancora di più. Per cui ora, quando sento che si dice che B. deve governare perché il popolo l’ha votato dico che sì è vero, l’ho votato pure io, ma ho sbagliato, ho sbagliato gravemente. Per cui sia chiaro, c’è almeno una persona di quel popolo che ha votato B. che non lo vuole più vedere governare, da subito, che lo vuole dimenticare il prima possibile. di: Lorenzo Manfro

Effetti collaterali

In ogni dittatura, prima o poi, si mettono le zampe sui libri. L’incultura, l’analfabetismo, sono i più grandi alleati del potere assoluto, demagogico, antidemocratico. Chi legge è più difficile da manipolare. E’ più libero, più competente, più autonomo, meno servo. La Lega, che prenderà il sopravvento quando Berlusconi sarà stato definitivamente spazzato via dagli effetti collaterali dei suoi vizietti, sta facendo le prove per quello che sarà lo stile dei prossimi decenni. Se l’epoca del berlusconismo ci ha sepolti tutti nelle tette e nei culi e nei rituali maschili senili dell’orgetta mercenaria, l’evo leghista farà piazza pulita di quel che resta del pensiero, della lingua italiana, della letteratura… Ci conteranno le parole: non più di mille, le altre fanno confusione. Se, quando parli, non ti capsice Il Trota sei fuori. Ciascuno dovrà impararsi il suo dialetto. Intellettuale farà rima con criminale. E sarà l’unica concessione alla poesia. via | ilfattoquotidiano

Buccia dura

Davvero? Davvero la maggioranza dei giovani assomiglia a quel tipo che incita sua sorella a infilarsi nel letto di un anziano miliardario, «così ci sistemiamo»? Davvero il mondo contemporaneo si divide fra padri padroni, disposti a uccidere le figlie che osano ribellarsi, e padri ruffiani che nelle intercettazioni le incitano a sgomitare perché «le altre ti sono passate davanti, svegliati!». Sarò un ingenuo, eppure vedo ancora in giro della dignità, anche in tanti poveri che una busta di 5000 euro l’hanno magari sognata, ma non la vorrebbero trovare nella borsa della figlia a quelle condizioni. Vedo donne e uomini pieni di vizi, ma che non invidiano lo stile di vita dei crapuloni e sognano di invecchiare con una persona amata al fianco e la musica di Mozart nelle orecchie. E quando, come ieri, alcuni lettori telefonano al giornale per segnalare che una luna mai così arancione è spuntata fra le colline e mi arriva sul tavolo la raccolta di poesie di una ragazza timida, allora penso che

NoRazzismoDay, appello per un nuovo Primo Marzo

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Ricevo e volentieri pubblico l’appello – promosso dall’associazione “NoRazzismoDay” – per una manifestazione di migranti che ricalchi quella organizzata il 1° marzo 2010. “Creiamo una grande mobilitazione per un nuovo 1°marzo. Iniziamo a muoverci a creare mobilitazione sulla tematica della mixitè, della contaminazione, della mescolanza. Sui diritti fondamentali dei migranti, sul loro diritto di accesso al voto, sui diritti di cittadinanza, sulla politica dei respingimenti. Per una nuova visione dell’Accoglienza, per una politica finalmente chiara e partecipativa sulla tematica dei rifugiati politici, per un nuovo modo di intendere le migrazioni, come opportunità, come occasione, come rafforzamento, perchè il mondo sia senza frontiere, per la pace, per la fraternità e la comprensione reciproca. Il NoRazzismoDay (No R.D.) rilancia ufficialmente e fa proprio l’invito dei Comitati Primo Marzo a rinnovare e ridare significato alla mobilitazione che ha caratterizzato la primavera del 2010 e

Cacciari: "Mi sembra una follia" - Guerri: "È come un rogo di libri"

«Che commenti vuoi fare. Mi sembra una follia. In Francia metà degli intellettuali e degli scrittori francesi ha firmato quell’appello, giusto o sbagliato che sia. E qui invece si vanno a censurare i libri degli scrittori italiani» . Così Massimo Cacciari all’Adnkronos commenta l’invito-appello lanciato dall’assessore Elena Donazzan. «E poi -prosegue il filosofo- che potere ha l’assessore regionale alla Cultura. non sarà mica la Donazzan a decidere che cosa si legge a scuola, nelle biblioteche o all’università? Non sarà mica la Donazzan a dovermi dire che libri adotto nella mia università? Se poi, ci sarà una scuola che decide di censurare uno di quegli scrittori la responsabilità sarà solo sua» . E Cacciari continua « e poi che ne sa la Donazzan di quegli anni? » E più in generale Massimo Cacciari stigmatizza: « Sarebbe ora di fare un discorso definitivo su quegli anni. Ma è mai possibile che dopo solo cinque anni dalla fine della guerra si fece un discorso serio di pacificazione naz

No alla Censura

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GIOVEDI 27 GENNAIO ALLE ORE 17 TUTTI DAVANTI ALLA BIBLIOTECA COMUNALE DI PREGANZIOL CON IN MANO UNA COPIA DELLA COSTITUZIONE E UNA COPIA DI UN LIBRO DI SAVIANO! Si può essere estremamente critici, ma qui la questione non è Saviano: è, detto senza esagerazioni, la lotta contro il nuovo nazifascismo. Quindi, se siete in Veneto o dintorni, alzate la testa. via | busettodavide

Censura, semplice

Chiedo scusa, ma forse dovremmo cominciare a usare una parola diversa da “censura”. Qui siamo addirittura al di là. Censura è quando un potere - di solito il potere politico - decide quello che posso leggere e quello che non posso leggere e lo fa di solito sulla base dei *contenuti*: cioè non devi leggere quella cosa perché altrimenti vai all’inferno, o fai la rivoluzione, o uccidi il re, ecc. ecc. Certo ci sono intere bibliografie cancellate dai censori nella Storia, ma - diciamo - si estrapola (va?) dalla pericolosità della persona la pericolosità dei contenuti che poteva esprimere. Ora il discorso è diverso e - se possibile - peggiore. L’assessore regionale ha detto che “non è censura, ma un indirizzo politico”. Il che è come dire: non mi interessa, neppure teoricamente, quello che scrivono o come lo scrivono, mi interessa solo “dare una lezione”. Sia nel senso figurato (agli autori che hanno commesso atti politici disdicevoli), sia nel senso proprio agli allievi (visto che sti

Bokassa Rap

I giudici se vogliono giudicare bisogna che si facciano eleggere i giornalisti se vogliono scrivere non devono criticare i sindacalisti devono alzarsi in piedi quando mi vedono entrare l’opposizione non deve opporsi se no non vale e insomma una buona volta lasciatemi lavorare ho sei ville in Sardegna e le bollette da pagare e forse dovrei farmi ricoverare Mi consenta mi consenta senta c’è troppa anomalia in questa società violenta I giudici se vogliono restare non ci devono arrestare la stampa estera l’Italia non la deve riguardare e io a casa mia mangio con chi mi pare e insomma Bettino smettila di telefonare più di quello che ho fatto proprio non lo posso fare ho sei televisioni sulle spalle da mantenere e forse mi dovrei far ricoverare Mi consenta mi consenta senta c’è troppa finanza in questa società violenta E i tre saggi se sono saggi non si devono impicciare e la Rai deve essere complementare e perdio spiegatemi cosa vuol dire complementare e non dite ch

Opporre la verità

Ormai è evidente che la strumentalizzazione mediatica del caso Battisti è gigantesca e offre ottime opportunità di esposizione ai politici che faticano a farsi notare, ed è in grado di alleggerire quella del Premier e dei suoi amici perennemente alle prese con scandali sempre più difficili da gestire. E, infine, è utile a criminalizzare e delegittimare il dissenso… Opporre la verità alla menzogna organizzata è sempre più un dovere per coloro che sognano un Paese civile. via | carmillaonline

Tutti quelli...

Ho firmato l’appello perchè vorrei che il Sig. Berlusconi si dimettesse. Poi mi piacerebbe poter firmare un appello per far dimettere anche tutti quegli italiani che sono dei signori Berlusconi in piccolo e cioè tutti quelli che buttano la carta in terra, quelli che buttano i divani e i frigoriferi in mezzo alla strada, quelli che parcheggiano nei posti riservati, quelli che viaggiano oltre i limiti di velocità sulle strade, quelli che tagliano le code e usano la corsia di emergenza, quelli che aprono le confezioni delle merendine al supermercato perchè “hanno un languorino allo stomaco” ma poi la lasciano lì, quelli che scrivono sui muri, quelli che sputano per terra, quelli che non raccolgono la cacca del loro cane, quelli che parcheggiano in doppia fila e poi se ne vanno, ecc, ecc. Nel mio piccolo ho deciso di reagire: quando incontro un italiano così ho deciso di non girarmi dall’altra parte e fare spallucce e gli faccio notare a gran voce che è un gran maleducato … nonostante le p

Articolo 36

Nel mondo del lavoro, in troppi casi, non v´è più negoziazione “all´ombra della legge”. Anzi non v'è più negoziazione, perché sempre più spesso si chiede a sindacati e lavoratori di prendere o lasciare un testo predisposto unilateralmente dalla parte più forte. Contratto collettivo e sindacato, i due strumenti che dall´800 hanno cercato di colmare il dislivello di potere tra datore di lavoro e lavoratori, vengono variamente svuotati. La soggettività del lavoratore si perde, e con essa la dignità del lavoro. Se l´efficienza è l´unica bussola, rischiamo di tornare alla “gestione industriale degli uomini”. E la retribuzione non è più ciò che deve assicurare al lavoratore e alla sua famiglia “una esistenza libera e dignitosa”, come vuole l´articolo 36 della Costituzione, ma il prezzo minimo che si spunta sul mercato per vendere un lavoro di nuovo ridotto a pura merce. Dall´esistenza libera e dignitosa si tende a passare ad una sorta di “grado zero” dell´esistenza, alla retribuzione co

Per chi suona la sirena

[...] Su proposta di Marx, nel I congresso dell’Internazionale (Ginevra 1866) fu votata questa risoluzione: “Noi dichiariamo che la limitazione dell’orario di lavoro è la condizione indispensabile perché gli sforzi per emancipare i lavoratori non falliscano”. Di conseguenza veniva proposto che il limite legale per l’orario di lavoro fosse di 8 ore. La richiesta delle 8 ore era nata d’altra parte subito dopo l’abo-lizione della schiavitù nel 1861 tra la classe operaia americana. Ci sarebbero voluti decenni di lotte e di sangue. La giornata internazionale di lotta per le 8 ore, il 1° maggio, su cui si è costruito il movimento operaio mondiale, commemorava la strage di Chicago del 1886. I primi risultati furono tutti frutto di lotte di categoria: ad esempio in Inghilterra nel 1872 edili e meccanici strappano le 9 ore, mentre in Russia bisogna aspettare il 1882 per imporre almeno le prime limitazioni al lavoro minorile e femminile, e solo nel 1896-1897 i tessili di Mosca conquistano le und

Vergogna...

Non mi vergogno di essere italiana. Mi vergogno dell’ignoranza che va prendendo piede in italia, questo sì, mi vergogno del fatto che tanti miei connazionali si disinteressino di quello che il resto del mondo pensa del nostro paese. Mi vergogno di chi, non avendo la possibilità o la curiosità di dialogare con persone appartenenti ad altre culture, pretende che il proprio punto di vista debba essere accettato e condiviso da tutti. via | puscic

Odio gli indifferenti

Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatali

Messaggio alla nazione che non capisce un cazzo

A voi che vi riempite la bocca di parole come "processo inevitabile di adeguamento agli standard europei", "deriva necessaria per la rinascita", "dieci minuti di pausa in meno non sono la fine del mondo", "oh, ma l’hai letto l’accordo? Mica è così terribile!", "gli operai sono la categoria più tutelata sul mercato del lavoro", "uè, mica lavorano solo gli operai, eh", "Marchionne è un manager e deve fare il bene dell’azienda", "meglio lavorare di più in condizioni peggiori che non lavorare affatto", "Marchionne, se guadagna centinaia di volte più di un operaio, si vede che se lo merita", "beh dai mica è un ricatto, è il mercato bellezza"... e così andando, perché essere liberisti (?) con la vita degli altri è molto comodo, ed è molto comodo farlo senza aver mai visto una fabbrica da vicino, beh, a tutti voi io dico di andarvene a fa… re un giro a Detroit, e poi vi auguro di venire risucch

Il Cavaliere disperato

Sono disperato, quello che faccio mi fa schifo, da 8 settimane non prendo un giorno di riposo, se potessi lascerei tutto”. Questa l’esternazione di Berlusconi nel bar del teatro Quirino a Roma Anche noi siamo disperati per subire da 15 anni un ridicolo populismo, le promesse di governi miracolosi, le vanterie per le vittorie del Milan e per i soldi fatti, l’esibizione ostentata del suo gallismo, l’impunità per tutte le sue malefatte fino alla enormità del “lodo Alfano”. Cavaliere, tenga conto della sua disperazione e della nostra e cambi vita! Ho però l’impressione che il vecchio piduista non sia stanco della politica (è stato l’intreccio fra affari e politica che gli ha dato il monopolio delle TV) ma che intraveda un paio di temporali nel suo orizzonte: - uno è quello del possibile acuirsi della crisi economica che non può essere fronteggiata se non con un governo di grande coalizione e con l’appoggio del mondo sindacale, e non a colpi di decreto o continuando a bluffar

Discalimer

La legge sul diritto di autore (633/1941) come modificata dal d.lgsl. 68/2003, prevede all'articolo 70 che: "Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l'utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali." Tutte le foto pubblicate su novalismi adottano la licenza Creative Commons CC0, nessun diritto d'autore.

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