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Visualizzazione dei post da febbraio, 2011

Piccoli consigli per scrittori inesperti #5/10

Per prima cosa la sedia deve stare in piedi, per seconda cosa deve essere quanto più comoda possibile. La sua bellezza è un dato evanescente, mutevole, imprendibile e imprevedibile, storico, come quello mitologico della bellezza femminile (in una formidabile pagina di Nerval, viene descritto lo splendido doppio mento di una signora…), e che in ultima analisi non riguarda chi fa una sedia o chi scrive un poema. Qualcuno inizia fissando un dettagliato copione di quello che scriverà (i famosi 46 grandi fogli su cui Flaubert predispone ogni capitolo di Madame Bovary), altri naviga a vista senza sapere bene dove andrà a finire. In entrambi i casi la rotta va tracciata, in anticipo o durante la navigazione, perché in tutti i casi ci deve essere una rotta. Per rotta si intende che non basta un’idea, un sentimento, una vaga atmosfera, e tanto meno un’ispirazione o una profonda meditazione…. Il racconto si compone di personaggi, vicende, sfondi, e tutto deve stare insieme, comporre un mondo p

Sulla strada

"- Qual è la tua strada, amico?… la strada del santo, la strada del pazzo, la strada dell’arcobaleno, la strada dell’imbecille, qualsiasi strada. E’ una strada in tutte le direzioni per tutti gli uomini in tutti i modi. Che direzione che uomo che modo? - Approvammo nella pioggia. - Ti dirò, Sal, chiaro e tondo, non importa dove io abiti, il mio baule spunta sempre da sotto il letto, sono pronto a partire o a venire buttato fuori. Ho deciso di lavarmi le mani di tutto. Tu m’hai visto tentare e rompermi il culo per farcela e tu sai che questo non ha importanza e che noi sappiamo il valore del tempo: come rallentarlo e camminare e guardare e solo fare delle scatenate baldorie vecchio stile, che altro genere di baldoria esiste? Noi lo sappiamo. - Sospirammo sotto la pioggia." Jack Kerouac (On the road)

Lord Jim

Ma anche coloro che non hanno nessuno, i più liberi, solitari, irresponsabili, privi di legami - anche coloro per i quali la patria non contiene né un viso caro né una voce familiare - anche loro devono fare i conti con lo spirito che risiede in quella terra, sotto il suo cielo, nella sua aria e nelle sue valli, sulle sue alture e nei suoi campi, nelle sue acque e nei suoi alberi - un muto amico, giudice e ispiratore… Joseph Conrad

Ulla-Carin Lindquis

Quante parole esistono per riempire un vuoto. Parole che sono come mastice per riparare fessure. Per tenere lontane le tenebre e le bugie in vita. Quando crediamo che tutto sia stato detto, rimane l’importante. Quello da cui ci difendiamo. Quando le parole finiscono, rimane soltanto la verità. Remare senza remi, Marsilio, 2008, p. 106

Piccoli consigli per scrittori inesperti #4/10

Si è mai chiesto a un falegname se costruendo sedie intende esprimere la sua concezione della vita? Oppure: che forma assumerebbe in una sedia la concezione della vita del falegname? Bruno Nacci

L’incendio che divora l’Africa

Volevamo gas, petrolio, materie prime, diamanti, pesce, manodopera a poco prezzo e invece … adesso arriveranno UOMINI disperati. Cronaca di una catastrofe ANNUNCIATA. Ogni persona di buon senso aveva avvertito che quando il miliardo di persone “sotto” di noi si accorgerà che QUI si mangia e da loro si “CREPA”, nulla potrà più fermare l’invasione. Ditelo a tutti quei coglioni che chiedevano ai loro SATRAPI di trattenere i disperati con la violenza, anzichè TRATTENERLI rendendo il loro paese VIVIBILE! Fonte: sporcomondo

News F.C.

Noi di Famigliacristiana.it non abbiamo mai pensato che i sondaggi via internet (i nostri compresi) siano la bocca della verità. Li consideriamo, però, un sempre utile, spesso interessante e qualche volta pure divertente registratore di umori e di sentimenti. Avere il senso del limite non equivale, però, a essere sprovveduti o disponibili a farsi prendere per il naso. Quando ci siamo accorti, insieme con diversi lettori di Famiglia Cristiana e utenti del sito che si sono fatti vivi con mail, commenti e interventi su Facebook, che il sondaggio “Berlusconi sotto processo: dovrebbe dimettersi?” registrava strani sobbalzi nell’andamento del voto, non ci è voluto molto per fare le dovute verifiche e scoprire l’IP del computer (cioè il punto esatto da cui stava accedendo alla Rete) e il gestore telefonico di quell’unico votante che, da solo, ha espresso quasi 3 mila risposte “no” all’ipotesi delle dimissioni del Premier. Il consenso politico e persino l’affetto che molti cittadini mostrano p

F. Durrenmatt

L’amore è un miracolo sempre possibile, il male una realtà sempre presente. La giustizia condanna il male, la speranza lo vuole redimere, l’amore lo ignora. Solo l’amore è in grado di accettare la grazia così com’è. Non esiste nulla di più difficile, lo so. Il mondo è terribile e privo di senso. La speranza che dietro l’assurdo e l’orrore del mondo si nasconda un senso, la può conservare solo chi, nonostante tutto, ama.

Piccoli consigli per scrittori inesperti #3/10

Costruire un racconto è come costruire una sedia. Prima di prendere un modello da imitare, chi vuole imparare a costruire una sedia deve conoscere le regole basilari della carpenteria. Prima di imitare una sedia Luigi XVIII, normalmente si esordisce con una umile sedia da mettere in chiesa o sul balcone di casa accanto al vaso di basilico. Bruno Nacci

Vatsyayana

"L’Amore è l’agire in modo piacevole di udito, tatto, vista, gusto e odorato, ciascuno nel proprio ambito, presieduti dalla mente congiunta con l’anima. Ma in particolare l’Amore è, di quest’ultima, l’adeguata sensazione, pervasa dalla gioia che viene dalla consapevolezza e ricca di risultati, in relazione a uno speciale contatto."

Gli indifferenti

Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. Antonio Gramsci, 1917

Roland Barthes

"Nel languore amoroso qualcosa se ne va, senza fine; è come se il desiderio non fosse nient’altro che questa emorragia. La fatica amorosa è questo: una fame amorosa che non viene saziata, un amore che rimane aperto."

Inno alla Vita

Per quanto cercassero gli uomini, raccoltisi in un piccolo spazio a centinaia di migliaia, di deturpare quella terra sulla quale si stringevano, per quanto lastricassero di pietre la terra per non farvi crescere nulla, per quanto strappassero ogni filo d’erba che spuntava, per quanto affumicassero l’aria col carbon fossile e il petrolio, per quanto mutilassero gli alberi e cacciassero via tutti gli animali e gli uccelli, la primavera era primavera, perfino in città. scritto da Leone Tolstoj nell’incipit del suo romanzo: ”Resurrezione”

Piccoli consigli per scrittori inesperti #2/10

A nessuno verrebbe in mente, ignorando il pentagramma e non sapendo suonare alcuno strumento, di mettersi al piano e di eseguire l’Hammerklavier di Beethoven. Molti si siedono al computer o alla macchina da scrivere e iniziano il capolavoro. Imparare a suonare il pianoforte non vuol dire diventare Arturo Benedetti Michelangeli, ma acquisire una tecnica che mette in grado di godere della musica in modo più intenso e consapevole, e si può correre con soddisfazione e profitto anche se non si va alle Olimpiadi. Bruno Nacci

I libri...

I libri sono pieni delle parole dei saggi, pieni degli esempi degli antichi, dei costumi, delle leggi, della religione. Vivono, discorrono, parlano con noi, ci insegnano, ci ammaestrano, ci consolano, ci fanno presenti - ponendole sotto gli occhi - cose remotissime dalla nostra memoria. Tanto grande è la loro forza, la loro dignità, la loro maestà e infine la loro sacralità, che, se non ci fossero i libri, saremmo tutti rozzi e ignoranti, senza alcun ricordo del passato, senza alcun esempio e non avremmo conoscenza alcuna delle cose umane e divine; la stessa urna che accoglie i corpi degli uomini avvolgerebbe nell’oblio anche i loro nomi. Cardinal Bessarione - Estratto dalla lettera al Doge veneziano Cristoforo Moro (31 maggio 1468)

Charles Bukowski

Per imparare non c’è niente di meglio, dopo uno sbaglio, che raccogliere le idee e andare avanti. E invece quasi tutti si fanno prendere dalla paura. Hanno così paura di sbagliare che sbagliano. Sono troppo condizionati, troppo abituati a sentirsi dire quello che non devono fare. Prima in famiglia, poi a scuola e per finire nel mondo del lavoro.

Non è tempo di esitar

[...] Da un pezzo una cosiddetta laicità nel Maghreb e nel Medio Oriente è garantita soltanto da regimi dittatoriali. Da un pezzo lasciare libertà di voto può condurre a un’affermazione non solo islamica, ma islamista. Una democrazia in senso proprio, che non è soltanto fare le elezioni ma stabilire un’effettiva divisione dei poteri - esecutivo, legislativo e giudiziario - cioè una sicurezza di uguali diritti di fronte alla legge, non è garantita da nessuno. E tuttavia non è possibile opporre alla rivolta popolare contro l’autocrazia il pericolo rappresentato da una sua libera espressione. Anche nel voto. Anni fa le elezioni hanno portato in Algeria a una vittoria schiacciante del fronte islamico. Il governo e l’esercito hanno annullato quelle elezioni. Risultato: in Algeria non c’è democrazia, né partiti, né sindacati, né una vera libertà di stampa, né diritti uguali per le donne - tutto devastato. E non basta: le forze del governo hanno sgozzato centinaia di infedeli - infedeli a chi

Piccoli consigli per scrittori inesperti #1/10

La scrittura non ha nulla a che vedere con la lettura, così come guidare un off-shore non ha niente a che vedere con il nuoto, anche se entrambe le attività si svolgono in mare. Bruno Nacci

Notizie sull'acqua

Sta nella nuvola e nel pozzo, nella neve e nella noce di cocco, negli occhi e nel fiume, nell’arcobaleno e nel lago, nel ghiaccio e nel vapore della pentola sul fuoco, nella bocca. È la maggioranza della superficie. È la maggioranza del corpo. Una persona è acqua che cammina, dall’acqua di placenta all’acqua del sudario. In ebraico è plurale, màim, acque. In francese è una vocale sola, eau, ô. In greco e in tedesco è neutra. In russo e nelle latine è femminile. Dal fondo del pozzo avverte il terremoto. Fa tremare il ramo scortecciato in mano al rabdomante. La sua avventura chimica è prodigio, ossigeno più idrogeno, ad accostarli, esplodono. Spegne fuoco, anche quello dei vulcani. Fa il pane, fa la pasta. È nel bianco e nel rosso dell’uovo. È nella sua buccia. È nella carta e nel vino, nelle ciliege e nelle comete. Chi la spreca verrà assetato. Chi sporca l’acqua verrà sporcato. Secondo Geremia la voce di lod/Dio è chiasso di acque nei cieli. Giusta sarà la sorpresa di chi ascolterà la

Cos’è la poesia?

"Cos’è la poesia?" domandò il monaco. "È un mistero ineffabile", ripose Yuko. Un mattino, il rumore della brocca dell’acqua che si spacca fa germogliare nella testa una goccia di poesia, risveglia l’animo e gli conferisce la sua bellezza. È il momento di dire l’indicibile. È il momento di viaggiare senza muoversi. È il momento di diventare poeti. Non abbellire niente. Non parlare. Guardare e scrivere. Con poche parole. Maxence Fermine, Neve

Il giornale invisibile

“Puoi comporre la Quattordicesima sinfonia, dipingere Guernica, scrivere Anna Karenina. Inventare un fegato artificiale, il laser o la bomba a idrogeno. Puoi essere un genio o un precursore, un grande eretico o un eroe del lavoro. Non ha importanza: i frutti materiali degli umani sforzi divengono inevitabilmente un oggetto del mercato.” Sergej Dovlatov, Sellerio 2009

Vita nuova

All’inizio di tutto c’è la meraviglia e appena inizi a meravigliarti di qualcosa in un certo senso sussulti in un certo senso sei terribimente passivo ma non è niente è solo un’umiltà piena però di scintillante attesa è lo stato che precede l’annunciazione e hai gli occhi aperti e hai l’anima aperta e all’improvviso la tua passività si tramuta nel suo contrario e tu non soltanto vuoi ma devi trascrivere tutto e scrittore è colui che inizia a ricopiare ciò che ha visto e ciò che si è illuminato e non è altro che una grande gioia di qualcosa, del fatto che c’è qualcosa al di fuori di te…” Bohumil Hrabal

La follia

La Follia decise di invitare i suoi amici a prendere un caffè da lei. Dopo il caffè, la Follia propose: ‘Si gioca a nascondino?’. ‘Nascondino? Che cos’è?’ - domandò la Curiosità. ‘Nascondino è un gioco. Io conto fino a cento e voi vi nascondete. Quando avrò terminato di contare, cercherò e il primo che troverò sarà il prossimo a contare’. Accettarono tutti ad eccezione della Paura e della Pigrizia. ‘1,2,3. - la Follia cominciò a contare. La Fretta si nascose per prima, dove le capitò. La Timidezza, timida come sempre, si nascose in un gruppo d’alberi. La Gioia corse in mezzo al giardino. La Tristezza cominciò a piangere, perché non trovava un angolo adatto per nascondersi. L’ Invidia si unì al Trionfo e si nascose accanto a lui dietro un sasso. La Follia continuava a contare mentre i suoi amici si nascondevano. La Disperazione era disperata vedendo che la Follia era gia a novantanove. ‘CENTO! - gridò la Follia - Comincerò a cercare.’ La prima ad essere trovata fu la Curiosità, poiché n

Precise parole

Ci viene continuamente chiesto di spiegare le cose “in due battute”, possibilmente “brillanti”: che si tratti della guerra, della fame, dell’immigrazione, non importa. “Ci dica, in due parole…” Ma ci sono cose che non hanno un nome, hanno una storia. E se non ti prendi la briga di impararla, quella storia, poi succede che non capisci neanche le cose. Per fortuna la memoria del mondo è piena di racconti di storie, grandi affabulatori che attraverso la letteratura e il teatro ci hanno affascinato con racconti e trame e personaggi e tragedie e passioni. E noi li ascoltiamo fino alla fine col cuore rapito e la testa che gira, e alla fine solo alla fine ci rendiamo conto di avere anche capito delle cose. Lella Costa

Redazione Ediciclo

Si legge per confermare o espandere la nostra visione del mondo, per approfondire la conoscenza della realtà che ci circonda e scoprirne altre, passate, presenti, reali o immaginarie, allargando la nostra ricerca fin dove arriva la nostra curiosità. Allo stesso modo, si scrive per documentare la realtà conosciuta o per sperimentare altre realtà. Si scrive per dare parola a idee e pensieri, ma soprattutto per diffondere una personale visione del mondo. Leggere & Scrivere

Redazione Aurelia

Leggere è un piacere molto personale, si legge per conoscere o per svago, ma allora perchè in Italia si legge poco? La scusa più ricorrente è la mancanza di tempo, ma in realtà leggere costa fatica Perchè si impara a pensare e si stimola il senso critico in netto contrasto con le tecnologie “facili” come il computer e la televisione. Resta comunque il senso della lettura gustata come il più bel viaggio alla scoperta di nuovi orizzonti. Leggere & Scrivere

La lezione di questo secolo

Il futuro è molto aperto, e dipende da noi, da noi tutti. Dipende da ciò che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi, domani e dopodomani. E quello che noi facciamo e faremo dipende a sua volta dal nostro pensiero e dai nostri desideri, dalle nostre speranze e dai nostri timori. Dipende da come vediamo il mondo e da come valutiamo le possibilità del futuro che sono aperte. Karl Popper

Redazione Il Poligrafo

Si legge e si scrive, quasi sempre, per gli stessi motivi di fondo: per scoprire e per inventare, per indagare e per creare, per comunicare e per dialogare (anche con se stessi: “nessun uomo è un’isola…”).  Leggere/scrivere è, per molti versi, un lusso ininterrotto. Leggere & Scrivere

Florence Faval

La lettura ci porta a conoscere, la scrittura a fare conoscere e a raccontare. Sono due mezzi per approdare alla realtà altrui, per condividere i propri pensieri o confrontarsi con punti di vista diversi. E’ l’occasione per avventurarsi verso nuovi orizzonti. Leggere & Scrivere

J.L. Borges

Se potessi vivere di nuovo la mia vita. Nella prossima cercherei di commettere più errori. Non cercherei di essere così perfetto, mi rilasserei di più. Sarei più sciocco di quanto non lo sia già stato, di fatto prenderei ben poche cose sul serio. Sarei meno igenico. Correrei più rischi, farei più viaggi, contemplerei più tramonti, salirei più montagne, nuoterei in più fiumi. Andrei in più luoghi dove mai sono stato, mangerei più gelati e meno fave, avrei più problemi reali, e meno problemi immaginari. Io fui uno di quelli che vissero ogni minuto della loro vita sensati e con profitto; certo che mi sono preso qualche momento di allegria. Ma se potessi tornare indietro, cercherei di avere soltanto momenti buoni. Chè, se non lo sapete, di questo è fatta la vita, di momenti: non perdere l’adesso. Io ero uno di quelli che mai andavano da nessuna parte senza un termometro, una borsa dell’acqua calda, un ombrello e un paracadute; se potessi tornare a vivere,

Bronse Querte

Pare che in Italia se leza pochi libri rispèto a tuti i altri paesi europei, e no se capisse el parchè e el parcome. Forse parchè ne manca el tenpo, digo mi. Mi tuto quèo che go leto, lo go leto in bagno. Ghe ze do boni motivi par lezare un libro: uno, parchè el te piase e due, parchè te poi vantarte de averlo leto. Comunque no basta avere tanti libri, come che dise me mujer: “Dopo bisogna anca cavarghe a polvere!”. Tanti libri novi i vìen desmentegà nel giro de un ano, in particolare da tuti quèi che te ghe li ghè inprestà. Leggere & Scrivere

Viviamo in un sogno

Come in Matrix non vediamo la realtà. Ho sentito ripetere un milione di volte che la sinistra italiana non è capace di opporsi in modo decente a Berlusconi. Ma poi non ho sentito molti dire cosa farebbero loro, al posto di Bersani. In un articolo precedente ho raccontato la storia della Semco, grossa azienda brasiliana dove il proprietario, Ricardo Semler, ha deciso un cambiamento radicale del sistema. Orari flessibili e stipendi flessibili, ognuno decide quanto guadagnare e quanto lavorare, si accorda con i colleghi e si reca al lavoro all’ora che preferisce, non ci sono neppure turni fissi! Sono stati aboliti i controlli e molta burocrazia aziendale. I lavoratori in assemblea intervistano i candidati per le nuove assunzioni, siano essi manager o semplici manovali. I dipendenti discutono i programmi imprenditoriali e ogni anno l’azienda investe nella creazione di nuove imprese proposte dai dipendenti. E chi ha avuto l’idea collabora a gestirla. Quindi chi ha buone idee diventa rapidam

Angelo Colla Editore

Ci si dovrebbe preoccupare più della qualità che della quantità della lettura, come per il cibo. La lettura, infatti, è il nutrimento della mente e dello spirito, e senza buone letture non è possibile costruire se stessi e raggiungere una solida personalità. D’altra parte dovrebbe avere diritto di scrivere solo colui che ha raggiunto la saggezza, perchè ogni scritto dovrebbe contenere almeno un frammento di verità. Leggere e Scrivere

Vent’anni

Il pericolo è scampato. Vent’anni di lotte, di gazebo, vent’anni di ampolle piene di acqua del po, di carri armati di cartone in piazza san marco, di coccoloni e parole biascicate. Vent’anni di minacce, fucili nelle valli, rivolte. Tre volte al governo, quasi sette anni con il sedere piantato sulle poltrone romane. Avete fatto di tutto, ma il federalismo no. Sono vent’anni che non parlate d’altro, vent’anni che riempite la bocca di mugugni e singulti; vent’anni che siete in parlamento e occupate posti di rilievo nel governo, nelle commissioni, vent’anni per dispiegare tutta la vostra potenza di fuoco e convincere tutti, cittadini, parlamentari, partiti, che il federalismo poteva diventare un percorso condiviso, un cambiamento che non conduce necessariamente alla disgregazione del paese. Vent’anni, cristo. Vent’anni per pareggiare. Quindici a quindici. Come all’oratorio. Umberto, non sei stanco? No, perché io mi sarei veramente fracassato le palle. via | Tumblr

Il cimitero di Praga

Occorre un nemico per dare al popolo una speranza. Qualcuno ha detto che il patriottismo è l’ultimo rifugio delle canaglie: chi non ha principi morali si avvolge di solito in una bandiera, e i bastardi si richiamano sempre alla purezza della loro razza. L’identità nazionale è l’ultima risorsa dei diseredati. Ora il senso dell’identità si fonda sull’odio per chi non è identico. Bisogna coltivare l’odio come passione civile. Il nemico è l’amico dei popoli, ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria. L’odio è la vera passione primordiale. Umberto Eco

Roberto Lamantea

Diceva Emily Dickinson che il viaggio più emozionante è la lettura di un libro: è il lettore a disegnare paesaggi e volti, i colori delle cose e dei corpi; lo spazio dell’immaginazione è infinito, mentre il mare e la terra, pur immensi, sono finiti. Per chi scrive, scrivere è una necessità biologica, come respirare. Ed è un altro viaggio nell’immaginazione, altri personaggi, volti, stanze, mari e terre, fossero anche solo quelli dei sogni. E’ musica mentale che diviene un’esperienza condivisa con chi legge. E’ condividere un sogno. Leggere & Scrivere

Amos Edizioni

Si legge e si scrive per capire il mondo (e se stessi); ma si scrive, anche (forse, perché non sono uno scrittore), per costruirne uno personale e aggiustarne nel tempo la compattezza. Leggere e Scrivere

Certo, come no

"Confido e credo - ha continuato il premier italiano - che tutti gli occidentali pensino la stessa cosa che ci possa essere in Egitto una transizione ad un sistema più democratico senza rotture con un presidente come Mubarak che da tutto l’occidente, Stati Uniti in testa, è stato sempre considerato l’uomo più saggio ed un punto di riferimento preciso per tutto il Medio oriente."  Silvio Berlusconi Certo, d'altronde è molto saggio mandare in piazza degli squadristi a manganellare i pacifici manifestanti che chiedono solamente la fine di una dittatura criminale sostenuta per 30 anni dall’Occidente, e intimidire i giornalisti internazionali distruggendo le loro attrezzature. Mi pare lo facesse anche un altro grande statista, italiano, del secolo scorso... (d'altronde, detta dal leader europeo più amato...) via | Daniele Savi

Chiedersi

[...] Le donne, prima di scendere in piazza a gridare contro il Papi, che in così tante hanno votato, non dimentichiamolo e domandiamoci perché, dovrebbero chiedersi se non sia il caso di prendere a ceffoni le figlie che trovano normale accompagnarsi a dei vecchi bavosi per denaro. Di chiedersi se anche loro come madri non abbiano per caso contribuito a crescere una generazione bacata persistendo, ad esempio, nell’antica tradizione che considera i figli maschi più importanti delle figlie femmine. Che acconcia le figlie femmine fin da piccole come piccoli oggetti del desiderio (non userò il termine troiette) e smania per mandare le figlie gnocche ai concorsi di bellezza o in televisione o in sposa ad uno ricco. Mentre invece quelle normali o così così, fino alle brutte, pensino solo a studiare. Quello che voglio dire è che non ci si può lamentare della cultura dell’harem e del puttanaio se si crescono i figli pisellomuniti come dei piccoli sultani che devono essere serviti e riveriti e

Massimo Donà

Leggo per "allargare i confini dell’esperienza", ossia, per scoprire quanto più misteriosa e ricca sia la vita di cui siamo soliti riconoscere solo uno dei volti infiniti; e scrivo mosso dalla volontà di far risuonare questo stesso impalpabile mistero. Leggere & Scrivere

Mauro Corona: il Sacro e la montagna

Niente...

La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scultura, composizione, direzione d’orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d’azzardo, alcool, ozio, gelato allo yoghurt, Beethoven, Bach, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente. C. Bukowski

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