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Visualizzazione dei post da giugno, 2011

Una vita dignitosa

E’ banale, ma occorre ripeterlo, proprio mentre tornano ad agitarsi i fantasmi della guerra santa sulla legge sul testamento biologico: su questi temi non si tratta di fare lotte ideologiche. Ognuno ha il suo vissuto, le sue sensibilità e convinzioni. Non si chiede di imporre qualcosa a qualcuno, ma esattamente il contrario: rispettare la libertà di scelta di ognuno su quest’argomento. E’ un problema di rispetto dei cittadini, cattolici e non, e della loro capacità di giudicare cosa sia per loro il bene o il male. Come ha detto Alessandro D’Amato, un vecchio proverbio yiddish ci ricorda che “Dio non ha mai ordinato a nessuno di essere stupido. Piergiorgio Welby

Un punto fondamentale

E’ un punto fondamentale della regia. Mi sembra che le cose vadano spesso così nella vita. Gli uomini non esprimono i loro pensieri più profondi, cercano di leggere nello sguardo dei loro interlocutori e spesso si scambiano delle banalità cercando di indovinare qualcosa di profondo e di sottile. Hitchcock

Il primo giorno d’estate

Il camioncino dei gelati (la campanella allegra) passa tra gli alberati viali residenziali. I bambini, che giocano nel prato a perdifiato, smettono e gli vanno incontro: i nichelini in mano. I cani, risvegliati, abbaiano per chiasso e gli uccelli cinguettano tra i rami. Si dondolano, frullano in alto e in basso. Una cicala urla nell'ora meridiana: è la prima di un'estate di tenere piogge che pareva una burla. È scoppiata e si sente l'avvenuto momento da come il cielo vibra sull’erba radente. Ogni cosa, nella luce, ha la trasparenza dell'aria. C'è un paese al mondo, dove non sia questa festa? Antonio Barolini, da "Elegie di Croton", 1959

Due bambini

Due bambini se voglio abbracciarsi si abbracciano. Un bambino guarda l’altro, ne studia le guance paffute e gli tocca i riccioli biondi. Sono ipnotizzanti. Si chiede cosa sia quell’essere. A casa sua ci sono due grandi che lo guardano dall’alto e provvedono a lui. A casa sua c’è anche un cane, un cosino peloso che abbaia in continuazione. Ma quell’esserino cos’è? Il bambino se vuole da un bacio all’altro bambino perché gli vuole bene. Non lo conosce, non sa neanche cosa sia, ma gli vuole bene perché non ha motivi per odiarlo. Se lo odiasse, d’altronde non avrebbe problemi a urlagli contro, a tirargli i riccioli, a dargli uno schiaffo sulle guance. Ma non lo fa, non ne ha motivo. E se capitasse? Be’, dopo compagni come prima. Si danno la mano, e insieme dondolano sull’altalena, oppure costruiscono un castello di sabbia. Dopo un litigio fanno sempre qualcosa insieme, perché non bloccano i loro istinti, perché non portano rancore, perché non li trasformano in qualcosa che l’altro sicurame

Se la Juve c'avrebbe lu mari

L’ennesima batosta di D’Alema, l’uomo che le ha perse tutte, ma proprie tutte, fa somigliare il PD alla Juventus di oggi: quante sconfitte, disastri, acquisti sbagliati, formazioni a capocchia e sberle sul campo devono prendere i dirigenti del club per vedere che stanno portando la squadra al disastro e che il problema sono loro? Vittorio Zucconi

La fotografia

Quando la fotografia fu inventata, sembrò che il mondo da un alto sonno si levasse. L’invenzione della fotografia segna un punto di trasformazione nella storia dell’umanità, supera per certi riguardi la conquista di Costantinopoli, la scoperta dell’America, altre “chiavi di volta” della storia. Se fatti di uguale momento si vogliono contrapporre a questa invenzione fatale, bisogna compulsare addirittura nella storia del pensiero, cercare nell’archivio degli avvenimenti che hanno mutata non solo la faccia ma la psiche del mondo. Alberto Savinio

Civiltà

I presidi delle scuole pubbliche hanno deciso di vietare agli studenti di portare i telefonini in classe. Il responsabile del liceo più importante della capitale spiega che i cellulari disturbano lo svolgimento regolare dei corsi: “Anzichè seguire i corsi dei professori gli alunni ascoltano musica o guardano video porno, quando non si telefonano tra di loro. Questo non è normale e, per queste ragioni, abbiamo deciso che nelle classi non si può entrare con i telefonini”. Gli studenti, dal canto loro, hanno contestato la decisione e un liceale ha spiegato che i “telefonini oggi sono diventati uno strumento indispensabile di comunicazione” e che “quindi non è giusto questo divieto”. E ha aggiunto: “Senza telefonino come si può essere al corrente di ciò che accade?”. Il ministero competente, invece, ha approvato la decisione. Tutto questo succede in Congo. blogorrea

Come Controllare le Masse, Prima Parte #13

Poi ci sono dei tempi da rispettare, il messaggio risolutivo di forza del leader non viene mai se prima non c’è stato un adeguato periodo si tempo in cui si è stimolata la paura presentando notizie di pericolo ripetute e costanti. Pericoli che spesso, come abbiamo visto sono ideologici, ad esempio anche “uno stato inefficiente e pieno di burocrazia, democratico dove ogni idea viene discussa e poche azioni prese” può essere propinato come un possibile pericolo, oppure “il pericolo di essere stuprati dai rumeni”, oppure “il pericolo di diventare poveri” ecc.. Quando la paura è diffusa e la massa desidera un’azione protettiva del leader e richiede uno stato forte, allora il leader si fa avanti con determinatezza e ordina l’azione. UNICO SCOPO: IL POTERE La realizzazione di alcuni dei punti elencati permettono il controllo sui grandi gruppi democratici e l’instaurazione di un regime. Più ogni singolo fattore viene rafforzato, più di acquisisce consenso, e più si rafforzano esponenzialmen

Il divano di Anna Frank

Un parlamentare della Lega ha chiesto al ministro Gelmini di scoraggiare la lettura nelle scuole della versione integrale del «Diario di Anna Frank», dato che in una pagina del testo la protagonista «descrive in modo minuzioso e approfondito le proprie parti intime, suscitando inevitabile turbamento». Francamente di quel libro sono sempre state altre cose a turbarmi: per esempio il razzismo, per esempio i nazisti. Certo non la scoperta della propria sessualità da parte di un’adolescente. Gramellini

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un si o per un no. considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d’inverno. meditate che questo è stato: vi comando queste parole. scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via, coricandovi, alzandovi. ripetetele ai vostri figli. o vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi. Primo Levi

Come Controllare le Masse, Prima Parte #12

Da sempre, le reazioni nelle dinamiche di massa più forti e semplici da manipolare, sono state quelle spinte dalla paura: Una minaccia per la sicurezza, come ad esempio il terrorismo, la povertà, la criminalità, gli stupri, la guerra, o spesso anche minacce a delle sicurezze ideologiche dove il gruppo si identifica, che siano politiche o religiose, minacce come il “comunismo” o “l’islamismo”. Viene stimolata la paura e quindi la richiesta urgente di uno stato più forte e governabile che possa proteggere e risolvere in maniera sicura e rapida le necessità del gruppo. NON DARE L’IMPRESSIONE DI ESSERE IN UN REGIME Va precisato, che la persuasione più efficiente è quella indiretta, dove lo spettatore non sente di ricevere imposizioni né restrizioni alla libertà. Se ad esempio abbiamo il controllo tutte le televisioni e vogliamo ottenere più consenso possibile verso un determinato modello di pensiero, la strategia migliore NON è quella di bombardare sempre e comunque quel modello senza op

Prospettiva

Restare un essere umano, cioè gettare, se necessario, gioiosamente tutta la propria vita “sulla grande bilancia del destino”, ma allo stesso tempo rallegrarsi per ogni giornata di sole, per ogni bella nuvola. Ahimè! Non conosco la ricetta che permetterebbe di comportarsi come un essere umano so solo come lo si è e tu lo sapevi, anche tu, ogni volta che andavamo per qualche ora a passeggiare nella campagna di Südende, mentre i raggi del tramonto illuminavano i campi di grano. Il mondo è così bello malgrado tutti gli orrori e sarebbe ancora più bello se non vi fossero sulla terra dei vigliacchi e dei codardi. Rosa Luxemburg - So soltanto come si è umani (Lettere 1891-1918)

Basta poco per cambiare il mondo

Dopo Non sprecare, Antonio Galdo ritorna sul necessario (e possibile) cambiamento del nostro modello di consumo e di sviluppo, raccontando le grandi idee che potrebbero salvare il pianeta, ma anche i comportamenti quotidiani che migliorano il mondo intorno a noi. Se la crisi globale rischia di rendere tutti più poveri, forse vale la pena di riscoprire la sobrietà; se l'inquinamento e lo sfruttamento delle risorse naturali sta minacciando il nostro futuro, forse bisogna capire che si può vivere meglio con meno; se le nostre giornate sono assediate dal lavoro, dal traffico, dallo stress, forse si può tornare a un rapporto più equilibrato con il tempo e lo spazio che ci circonda. Come possiamo liberarci dalla dipendenza del petrolio? Come possiamo utilizzare meglio gli strumenti tecnologici che abbiamo, senza farcene dominare? Come tornare al piacere della normalità, senza finire nell'ossessione della decrescita? Un libro di storie da tutto il mondo, alla frontiera dell'innova

Come Controllare le Masse, Prima Parte #11

PROMOZIONE DELLE FORZE DELL’ORDINE Più lo stato è accentrato, e meno significato politico viene dato alle minoranze e hai contraddittori. Si propone ad esempio che votino solo i Capigruppo, oppure si spinge verso sistemi elettorali fortemente maggioritari, e dove le minoranze abbiano degli sbarramenti e la loro crescita diventi impossibile. In ogni regime totalitario la progressione dell’accentramento e della forza vanno di pari passo con il consolidamento del sistema delle forze dell’ordine. Da un lato si stimola la rabbia e l’istintività che viene guidata facilmente (dalla paura e dal circoscrivere i desideri e le aspirazioni della massa), dall’altro si aumenta il controllo e la repressione per evitare sul nascere qualsiasi ceppo di rivolta o di voce fuori dal coro. Più le forze dell’ordine sono presenti (sia sul territorio che nei media) e più la massa evita di promuovere modelli che vanno fuori dalle regole e dalle leggi del regime. PRETESTI MOTIVANTI Ogni azione del leader, in

Novecento

Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi suonare. Loro sono 88, tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu, ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa è la verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita… Se quella tastiera è infinita, allora su quella tastiera non c’è musica che puoi suonare. Tu sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio. Cristo, ma le vedevi le strade? Anche solo le strade. Ce n’è a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una, a scegliere una donna, una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire. Tutto quel mondo, quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce e quanto ce n’è. N

Come Controllare le Masse, Prima Parte #10

Pensiamo “E’ ingiusto, ma se è quello che tutti vogliono il pericolo di essere in un regime non c’è”. Di fatto non vige la democrazia dell’individuo ma la democrazia delle Masse, che ha reazioni, intelligenze e sensibilità ben diverse. E a differenza di quella individuale, può essere facilmente manipolata. I bambini e le nuove generazioni, spinti dal divertimento e pronti ad assorbire come spugne, che vanno formando la loro personalità si trovano così, con mille dubbi e nessuna certezza, di fronte ad un’assenza di riferimenti educativi, ma soltanto modelli imposti dalla volontà del leader, spesso spinto dal massimo guadagno economico e politico. Nel corso del tempo si va formando il “senso comune” che il regime aveva seminato. NON SERVE IL CONSENSO UNANIME SE L’OPPOSIZIONE E’ DIVISA Per ottenere il potere in un sistema partitico non è necessario un consenso del 100% della popolazione, al contrario anche un’opera di convinzione decennale verso la massa di proporzioni del 10% o 20% può

Scossa di coscienza

Ho appreso che l’ottanta per cento degli haitiani vive (viveva) con meno di un dollaro al giorno. Che il novanta per cento abita (abitava) in baracche senza acqua potabile né elettricità. Che l’aspettativa di vita è (era) di 50 anni. Che un bambino su tre non raggiunge (raggiungeva) i 5 anni. E che, degli altri due, uno ha (aveva) la certezza pressoché assoluta di essere venduto come schiavo. Se questa è (era) la vita, mi chiedo se sia poi tanto peggio la morte. Ma soprattutto mi chiedo perché la loro morte mi sconvolga tanto, mentre della loro vita non mi è mai importato un granché. Massimo Gramellini

La vera cura

Spero di non sconvolgere nessuno rivelando che «La cura» di Franco Battiato, giustamente considerata da tutti (anche da Celentano che l’ha appena inserita nel suo nuovo album) una delle più belle canzoni d’amore di ogni epoca, è dedicata a una persona che ciascuno di noi conosce o crede di conoscere piuttosto bene. Non esiste donna che, ascoltando i versi di quel capolavoro, non abbia sognato di incontrare un amante che, invece di parlarle affannosamente dei propri problemi, le sussurrasse protettivo all’orecchio: «Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale e io avrò cura di te». In effetti la canzone contiene una serie di promesse da far impallidire dieci campagne elettorali. Oltre a una serie di doni non irrilevanti che il protagonista si offre di portare in dote - il silenzio, la pazienza, le leggi del mondo - alla fortunata destinataria viene assicurato un servizio di pronto soccorso sui seguenti temi: paure, ipocondrie, turbamenti, ingiustizie, inganni, falliment

Nominatio

E portare con sé: la durezza delle montagne, le sterminate pietraie, la solitudine dell’acqua. Gelidamente distante, aliena. Sapere questo, intendo, della sua esistenza. La neve, quella che resta comunque negli anfratti a nord, in forma di luminosa lingua, o guizzo. La stratificazione dello scisto, l’impasto del granito; la corrucciata dolomia. Il lontano, il freddo, l’assenza. Volare il falco altamente. Fabio Pusterla

Il deserto dei Tartari

Proprio in quel tempo Drogo si accorse come gli uomini, per quanto possano volersi bene, rimangono sempre lontani; che se uno soffre il dolore è completamente suo, nessun altro può prenderne su di sé una minima parte; che se uno soffre, gli altri per questo non sentono male, anche se l’amore è grande, e questo provoca la solitudine della vita. Dino Buzzati

Come Controllare le Masse, Prima Parte #9

PROMUOVERE LA CONFUSIONE: ESISTE SOLO IL GUSTO PERSONALE Le idee libere dei cittadini non hanno possibilità di essere conosciute, trovate, né di aggregarsi e di diffondersi, non possono cioè ottenere consensi e quindi produrre dei cambiamenti. Di fronte alla mancanza di libertà Si verificano reazioni di alienazione, frustrazione e stress, fino alla rassegnazione e la passività. In questa situazione di stasi e si prende atto della propria impotenza e ognuno arriva spesso a sfogarsi incolpando “gli altri” di essere pecoroni e superficiali, non vedendo la causa della mancanza di libertà nel sistema di indottrinamento delle masse. Nel caos della frammentazione individuale, dove ogni cittadino è separato dall’altro, nessuna rivoluzione è possibile e nella realtà si crea la situazione che vediamo in TV del “tutti contro tutti”. SIAMO IN DEMOCRAZIA, SEI TU L’ANOMALIA Ogni singolo individuo anche se sente l’ingiustizia e la mancanza di libertà, accetta tutto ciò senza troppe reazioni perch

Paula

Così è la mia vita, un affresco molteplice e variabile che solo io posso decifrare e che mi appartiene come un segreto. La mente seleziona, esagera, tradisce, gli avvenimenti si sfumano, le persone si dimenticano e alla fine rimane solo il percorso dell’anima, quei rari momenti di rivelazione dello spirito. Non interessa ciò che mi è accaduto, ma le cicatrici che mi segnano e mi distinguono. Isabel Allende

Dirla tutta

Ma dire che la rete va imbrigliata perché contiene istigazioni alla violenza è come dire che bisogna chiudere i bar perché ogni mattina, incluso nel prezzo del cornetto, ti forniscono un discorso razzista, ignorante, violento o istigatorio. Con la differenza che su Facebook, volendo, puoi segnalare il gruppo che infrange i termini di servizio con discorsi razzisti, ignoranti o istigatori, mentre ti voglio io, a segnalare il bar. O la sede di partito, a volerla dire tutta. saitenereunsegreto

Omeopatia in mp3

Sono sempre stata una per cui la vigilia è più dolce del Natale, il sabato comunque meglio della domenica, la primavera certamente più eccitante dell‘estate. Ho sempre sofferto e goduto insieme, delle attese: dei viaggi in treno tornando a casa, dei bambini per tanti ma troppo pochi mesi nella pancia, dei piccoli cambiamenti che preludono alle grandi rivoluzioni. Ho sempre pensato che l’attesa sia aspirazione, mancanza, desiderio; e che niente possa essere più desiderabile del desiderio. Chiara Tizian

Come Controllare le Masse, Prima Parte #8

Le informazioni e le prove sfavorevoli a quelle del leader (o delle autorità del regime) vengono a mancare alla massa, per ottenerle ogni singolo dovrebbe impegnarsi in ricerche personali e approfondimenti in rete o nei canali rimasti semi-liberi, questo dovrebbe farlo per ogni singola notizia, discernendo con intelligenza e abilità gli slogan di regime dalle notizie e fonti libere, sempre nel pericolo di essere ridicolizzato e accusato di essere “paranoico, comunista, guerrigliero, pessimista” ecc… Ricordiamoci che stiamo parlando sempre di dinamiche della massa, perché è la massa che poi determina le percentuali di consensi e di voto, quindi la “massa” non può mai arrivare a trovare notizie libere, perché tali fonti non sono immediate e non possono essere accettate in maniera passiva da tutti indistintamente come per quelle propinate in TV, invece il lavoro di indagine alla ricerca della verità richiede tempo, energia, impegno, conoscenze e intelligenze non proprie della “massa”, non

L’uomo che ama

So quello che le sta succedendo e non le posso dire che con il tempo passa, perché non è vero. Non passa, rimane lì. È solo che uno si abitua a convivere con il dolore, con l’idea dell’assenza. Dicono che è come la morte, però non è vero: è peggio. Se fosse morto non penserei che è colpa mia [..]. Gliel’ho detto, non passa. Non si dimentica. Però diventa sopportabile. Arriva un momento, una mattina, che ti svegli, ti vesti meccanicamente ed esci di casa per andare a lavoro. Senti che la vita continua, che è più forte, e che bene o male tu ci sei dentro. Allora prendi un respiro, e ricominci a camminare con la tua ferita. Tutto qui. via | aspettandoellis

I fratelli Karamàzov

[…] Molte volte mi sono chiesto se vi è al mondo una disperazione capace di soffocare questa irrefrenabile, e forse indecente, sete di vivere e sono giunto alla conclusione che, a quanto sembra, non esiste - o almeno, ribadisco, fino ai trent’anni, ma allora sarò io a non volerne più sapere, credo. Questa sete di vita certi moralisti tisici e inaciditi la definiscono spesso triviale, soprattutto i poeti. In parte è una caratteristica dei Karamàzov questa sete di vita a qualunque costo; è così, e ce l’hai senza dubbio anche tu. Ma perchè dovrebbe essere triviale? La forza centripeta sul nostro pianeta è ancora moltissima, Alesa. Si ha voglia di vivere, e io vivo, anche a dispetto della logica. Posso magari non credere nell’ordine delle cose, ma le foglioline vischiose che spuntano a primavera mi sono care, mi è caro il cielo azzurro e mi sono care certe persone, che a volte - lo crederesti? - non si sa neppure perchè si amino, e mi sono care certe conquiste umane, nelle quali, forse, ho

La Nausea

Gli oggetti son cose che non dovrebbero commuovere, poiché non sono vive. Ci se ne serve, li si rimette a posto, si vive in mezzo ad essi: sono utili, niente di più. E a me, mi commuovono, è insopportabile. Ho paura di venire in contatto con essi proprio come se fossero bestie vive. Ora me ne accorgo, mi ricordo meglio ciò che ho provato l’altro giorno, quando tenevo quel ciottolo. Era una specie di nausea dolciastra. Com’era spiacevole! E proveniva dal ciottolo, ne son sicuro, passava dal ciottolo nelle mie mani. Sì, è così, proprio così, una specie di nausea nelle mie mani. Jean-Paul Sartre

Come Controllare le Masse, Prima Parte #7

LE FONTI NON SONO CERTE In ogni processo decisionale, quando ci andiamo formando un’idea, le informazioni di cui abbiamo bisogno derivano in gran parte da fonti indirette (giornalisti, tv, statistiche, scienziati, esperti, politici). Cosa succede quando le fonti autorevoli sono controllate? Quando il singolo si vuole domandare qualcosa che va fuori dal campo proposto dal regime, nel suo ragionamento e nel suo processo per arrivare ad una conclusione, viene a mancare qualsiasi fonte di conferma o di prova a sostegno della sua tesi, così ogni idea che vorrebbe nascere diversa da quella del modello imposto dal leader, cresce piena di dubbi e senza nessun riferimento accertato, nessuna riprova sociale, nessuna conferma autorevolmente accettata. L’individuo rimane completamente isolato nel suo processo decisionale, senza fonti né conferme, e non potendo andarsi a cercare le fonti da solo porta a porta, spesso rinuncia ad arrivare ad una conclusione. In questo limbo di confusione e smarrim

Se...

Secondo me alla fine, le persone felici, di diverso dalle persone infelici, hanno che le persone felici lo sono e basta, la loro felicità non deve sottostare a condizioni. Le persone infelici invece, son quelle che ti dicono ecco vedi, se avevo quella roba là, se fosse andata così, se invece quel giorno lì, allora poi sarebbe andato tutto a posto. Ecco secondo me la felicità ha qualcosa a che fare con l’imparare a convivere col disordine delle cose. dessa

Acqua bene comune

Per l'acqua Fermi! Giù le mani dal mio passo argentato. Non sono mica vostra! Non sono affatto vostra! Non voglio essere di qualcuno. Sono di tutti, ricchi e poveri, belli e brutti, sani e malati. Sono torrenti, fiumi, ruscelli, sorgenti, rigagnoli. Sono gocce, pioggia, neve, grandine. Nuvole. Nessuno mi può comprare, dirmi roba sua. Non sono un oggetto che si può rubare. Sono l'acqua, l'acqua non ha padroni, non li vuole. Ma loro vorrebbero me. Io sono libera, corro via, regalo momenti: disseto, lavo, rinfresco, ristoro. Sono vita. La vita non si vende né si compra. La si può togliere. Un tempo lavoravo. Facevo girare mulini e segherie, alzavo magli, muovevo ingranaggi. Davo una mano all'uomo e nessuno mi voleva soltanto per sé. Ero per tutti e tale voglio restare. Aiuto! I furbetti mi vogliono comprare, privatizzare! Privatizzare? Gente perbene indignatevi! Alzate un grido, alzate la testa, alzate i bastoni, se necessario. Difendetemi dai furbastri. Vorrebbero privati

Come Controllare le Masse, Prima Parte #6

Inoltre, si stimolano invidie e sensazioni di inadeguatezza a chi non si adegua al modello (estetico, politico, stile di vita, economico) accattivante, e si ignorano dal bombardamento mediatico tutti gli altri aspetti della vita non favorevoli economicamente o politicamente al regime che possono essere l’altruismo, la delicatezza, la sensibilità, la riflessione, l’intelligenza, l’arte, la profondità, l’oggettività, l’onestà, gli affetti, la cultura, ecc… I bambini sono i primi a pagare le conseguenze della manipolazione, perchè emotivamente più deboli e vulnerabili. Al giorno d’oggi non è raro vedere ragazze molto giovani che hanno crisi psicologiche se non si rifanno seno o labbra per essere all’altezza del gruppo o bambine andare in giro seminude. Bambini che sentono pressioni degli amici se non si comprano l’ultimo modello di cellulare, con le uniche aspirazioni di vita di entrare in TV e diventare famosi come il cantante di Amici o del Grande Fratello. Le generazioni a venire andra

40 consigli di scrittura di Umberto Eco #10

37. Non costruire frasi in cui la conclusione non segua logicamente dalle premesse: se tutti facessero così, allora le premesse conseguirebbero dalle conclusioni. 38. Non indulgere ad arcaismi, apax, legomena o altri lessemi inusitati, nonché deep structures rizomatiche che, per quanto ti appaiano come altrettante epifanie della differenza grammatologica e inviti alla deriva decostruttiva – ma peggio ancora sarebbe se risultassero eccepibili allo scrutinio di chi legga con acribia ecdotica – eccedano comunque le competente cognitive del destinatario. 39. Non devi essere prolisso, ma neppure devi dire meno di quello che. 40. Una frase compiuta deve avere

Giorgio Agamben

Contemporaneo è colui che tiene fisso lo sguardo sul suo tempo per percepirne non le luci, ma il buio. Contemporaneo è colui che riceve in pieno viso il fascio di tenebra che proviene dal suo tempo”. (…) “Appartiene veramente al suo tempo, è veramente contemporaneo colui che non coincide perfettamente con esso né si adegua alle sue pretese, ed è per questo inattuale. Ma proprio grazie a questo scarto e questo anacronismo è in grado più degli altri di percepire e afferrare il suo tempo.

Italo Calvino

Ma nella mia esperienza la spinta a scrivere è sempre legata alla mancanza di qualcosa che si vorrebbe conoscere e possedere, qualcosa che ci sfugge. (…) In un certo senso, credo che sempre scriviamo di qualcosa che non sappiamo: scriviamo per rendere possibile al mondo non scritto di esprimersi attraverso di noi. Italo Calvino, Saggi, Mondadori, Milano 1995, p. 1880.

Come Controllare le Masse, Prima Parte #5

Non ti può imporre a comprare uno specifico prodotto, agisce prima alla base della formazione delle scelte, per anni e anni può presentare a milioni di persone un modello di vita come ad esempio “guarda che bello essere ricchi, famosi e playboy”, stimolare fantasie e desideri personali, dove ognuno ha la sua preferenza, ognuno sceglie quale aspetto della ricchezza gli piace di più e quale meno, quale aspetto della forza e dell’individualità ecc.. sulla base dei propri desideri poi si dispiegheranno le aspettative e i sogno per il futuro e tutti i nostri coinvolgimenti emotivi. Ogni coinvolgimento emotivo della massa (che nasce dai nostri piaceri e modelli di base, dai nostri desideri, dalle nostre sicurezze) si struttura intorno ai modelli proposti dal regime e ci si lega indissolubilmente, li difende e si batte per essi, sentendosi aggredita se qualcuno esce fuori dal coro. Si determina così uno scontro fra il coinvolgimento emotivo della massa, difeso con impulsività e il ragioname

40 consigli di scrittura di Umberto Eco #9

33. Inutile dirti quanto sono stucchevoli le preterizioni. 34. Non andare troppo sovente a capo. Almeno, non quando non serve. 35. Non usare mai il plurale majestatis. Siamo convinti che faccia una pessima impressione. 36. Non confondere la causa con l’effetto: saresti in errore e dunque avresti sbagliato.

L'arte di amare

Giovani romani, soldati, servi, padroni, come conquistare le donne, nei teatri, ai mercati, sotto i portici, al mare, in città. Li esortava a essere tenaci, furtivi, avidi, rapaci di furbizia e di galanteria. “Sono le piccole cose a conquistare le teste leggere delle donne”, diceva. E poi ancora, invitando a fare buon uso del vino: “sovente ai giovani rapì la donna il cuore e fu nei vini come fiamma Amore dentro la fiamma. Ma non ti fidare troppo di un lume incerto di lucerna, la notte e il vino nuocciono al giudizio. Chiedi alla luce se una gemma è pura, se ben tinta di porpora è una lana, chiedi al giorno se una donna vale. Ma al buoi, sappilo, tutte le donne sono belle uguali. Ora io voglio rovesciare le tue parole. Ovidio Nasone, poeta gentile e nemico. La tua voce festosa io la faccio mia e dico: se tra voi, donne mie giocate, c’è qualcuna che non conosce l’arte dell’amore legga questi versi, sciolti nell’acqua dell’orgoglio, e fatta esperta, imponga il suo furore. La mano di un

Federico Fellini

Non ho grandi ricordi, e poi ho svuotato tutto nei film che ho fatto. Consegnandoli al pubblico li ho cancellati, i miei ricordi, e poi non so più distinguere quello che è veramente accaduto da ciò che mi sono inventato. Al ricordo vero si sovrappone il ricordo dei fondali dipinti, del mare di plastica, e i personaggi della mia adolescenza riminese vengono come spinti a gomitate dagli attori e dagli altri personaggi che li hanno interpretati nelle ricostruzioni scenografiche dei miei film.

Come Controllare le Masse, Prima Parte #4

L’immenso potere della televisione, alla lunga, è quello di determinare dei “modi di pensare” di base, lasciando l’illusione della scelta del singolo su “cosa pensare”. Come dicevamo prima può ad esempio lasciare sviluppare dei comportamenti istintivi e bloccare quelli intelligenti, Oppure fare sviluppare uno schema di vita piuttosto che un altro, agisce sempre alla base e mai nel particolare e la sua azione è tanto più efficace tanto più è prolungata negli anni. La tecnica alla base è sempre quella: fra tutto l’arcobaleno delle cose vere, può decidere quali informazioni presentare. Questo significa che circoscrive ciò che la massa conosce, decide il cesto in cui ognuno sceglierà ciò che più gli piace. E lo presenta associato a immagini attraenti, piacevoli, desiderabili, elencandone minuziosamente tutti i lati positivi possibili. La realtà della massa si svilupperà poi autonomamente fra ciò che gli viene presentato. I sogni, le aspettative, i desideri, i modelli da imitare e in cui id

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