Dialoghi clandestini del tempo di guerra

Tra il mondo dei libri e quello della realtà viva non c’è barriera. La storia dell’umanità è la descrizione, da un certo punto di vista speciale, dei mutamenti della proteina. Il libro è la proiezione di processi chimici attraverso la penna, la carta e l’inchiostro tipografico - e il raggio riflesso delle lettere, attraverso la lente e il corpo vitreo, ritorna sulla retina dove riprodurrà il processo alla rovescia. Leggere qualcosa d’orrendo creerà lo stesso flusso d’adrenalina che l’orrore stesso crea. Il mondo del libro non è un mondo a parte, la linea di demarcazione è fluida - le immagini dei movimenti la penetrano sull’onda dell’inchiostro. L’immaginazione non inventa nulla di nuovo. Versa soltanto il già esistente in forme più modeste o più desiderabili.

Sàndor Lénàrd, Roma 1938-1943

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