La morosetta

All’inizio quindi era la scrittura, non concepita come esercizio solitario - nessun diario nella mia infanzia e nemmeno nella gioventù, ma come esperienza da condividere. Insomma, ci voleva qualcuno che leggesse quel che scrivevo. La prima occasione che mi si presentò fu, attorno ai quindici anni, una morosetta cui, più che parlare, stante l’innata timidezza, iniziai a scrivere appassionate lettere di cui spero non esista più traccia. La morosetta a un certo punto se ne trovò un altro, un tipo pratico che non aveva molta dimestichezza con le lettere: possedeva però un motorino e tanto bastò per chiudere la storia. Patii il giusto, riversando la mia sofferenza in poesie strazianti: del loro destino non so più niente, anche se spero abbiano fatto la stessa fine delle lettere di cui sopra.

Andrea Vitali

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