Il soccombente

Il nostro punto di partenza è sempre lo stesso, non sappiamo mai niente di niente, non c’è niente di cui abbiamo un’idea sia pur minima. Non appena esaminiamo un argomento qualsiasi, rischiamo di soffocare nell’enorme quantità di materiale che in ogni campo è a nostra disposizione. E pur sapendo tutto ciò, riesaminiamo continuamente da capo i nostri cosiddetti problemi intellettuali e ci lasciamo sedurre da un’idea impossibile: creare un prodotto intellettuale. Questa sì che è follia! Fondamentalmente siamo capaci di qualsiasi cosa, e altrettanto fondamentalmente siamo destinati a fallire in ogni cosa. A un’unica frase ben riuscita sono stati ridotti i nostri grandi filosofi e i nostri massimi poeti, spesso ricordiamo solamente una cosiddetta tonalità filosofica, non ricordiamo nient’altro. Di ciò che voleva essere un mondo colossale è rimasto un ridicolo dettaglio, come capita con tutte le cose. La cosiddetta grandezza è diventata alla fin fine a tal punto ridicola e meschina che non suscita in noi nient’altro che un senso di pena. Da tempo gli dèi ci appaiono soltanto come figure barbute dipinte sulle brocche di birra, ad ammirarli son rimasti gli stupidi. I grandi pensatori li abbiamo ingabbiati nelle nostre librerie, da dove essi, condannati al ridicolo per sempre, ci guardano con gli occhi sbarrati. Perchè in queste librerie soffocano, la verità è questa.

Thomas Bernhard

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