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Visualizzazione dei post da aprile, 2014

Buonanotte del 30 aprile 2014

Quanto più siamo infelici, tanto più profondamente sentiamo l’infelicita degli altri; il sentimento non si frantuma, ma si concentra… Fëdor Dostoevskij

Joseph Mallord William Turner

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Il mestiere di scrivere

E ricordate anche quella parola poco usata che è ormai quasi sparita dall’uso, sia in pubblico che in privato: tenerezza. Non potrà farvi male. E quell’altra parola: anima – o chiamatela spirito, se preferite, se vi rende più facile rivendicare quel territorio. Non scordatevi neanche quella. Fate attenzione allo spirito delle vostre parole, delle vostre azioni. È una preparazione sufficiente. Non c’è bisogno di altre parole. Raymond Carver

L’avventura di un fotografo

[…] …Perché una volta che avete cominciato, - predicava,- non c’è nessuna ragione che vi fermiate. Il passo tra la realtà che viene fotografata in quanto ci appare bella e la realtà che ci appare bella in quanto è stata fotografata, è brevissimo. Se fotografate Pierluca mentre fa il castello di sabbia, non c’è ragione di non fotografarlo mentre piange perché il castello è crollato, e poi mentre la bambinaia lo consola facendogli trovare in mezzo alla sabbia un guscio di conchiglia. Basta che cominciate a dire di qualcosa: “Ah che bello, bisognerebbe proprio fotografarlo!” e già siete sul terreno di chi pensa che tutto ciò che non è fotografato è perduto, che è come se non fosse esistito, e che quindi per vivere veramente bisogna fotografare quanto più si può, e per fotografare quanto più si può bisogna: o vivere in modo quanto più fotografabile possibile, oppure considerare fotografabile ogni momento della propria vita. La prima via porta alla stupidità, la seconda alla pazzia. - Pazz

Buongiorno del 30 aprile 2014

…Del resto, non si conosce nulla, né le persone, né gli oggetti, semplicemente perché non si può vedere mai una cosa o una persona nella sua totalità, se vedi una persona di faccia, non puoi vedere le sue spalle, hai una visione sempre parziale, approssimativa di tutto. Le esistenze, sono solo tentativi, perlopiù fatti a cazzo. Paolo Sorrentino, Hanno tutti ragione

Buonanotte del 29 aprile 2014

Se mi chiederanno qual è il sentimento che considero più bello o più importante, sorriderò e dirò: “Quello corrisposto!”

Il freddo

Teniamo in serbo le nostre domande perché noi stessi ne abbiamo paura, poi ad un tratto è troppo tardi per porle. Vogliamo lasciare in pace l’interrogato, non vogliamo ferirlo profondamente perché vogliamo lasciare in pace noi stessi e non ferirci profondamente. Rimandiamo le domande decisive e facciamo senza posa domande ridicole, inutili e meschine, e quando facciamo le domande decisive è ormai troppo tardi. Thomas Bernhard. Una segregazione

Sulla fantasia

Il fatto è che noi ci serviamo della fantasia tutti i momenti per interpretare le cose, cercando di capire quello che è fuori dalla nostra portata; e tutto il nostro sistema emotivo dipende da come immaginiamo ciò che non è sotto i nostri occhi. Quando abbiamo paura, quando siamo a disagio, quando siamo gelosi, quando facciamo progetti, entra in gioco l’atto di fantasticare. Quando siamo innamorati non facciamo che ripassarci il film delle fantasie sull’essere amato, e anche quando riflettiamo cerchiamo aiuto nell’immaginazione o nella fantasticazione. Il fantasticare è così assiduo che lo diamo per scontato. Però se si inceppa abbiamo un campanello d’allarme, che è la noia: la noia è una specie di una nebbia mentale che blocca gli slanci immaginativi, e rende fastidioso anche il flusso di stimoli che viene dai sensi e dal mondo esterno. G. Celati, Dialogo sulla fantasia con Massimo Rizzante

Buongiorno del 29 aprile 2014

In definitiva, le parole sono tutto quello che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste, con la punteggiatura nei posti giusti in modo che possano dire quello che devono dire nel modo migliore. Raymond Carver, Il mestiere di scrivere

Buonanotte del 28 aprile 2014

Alcuni dicono che il tempo sana tutte le ferite. Io non sono d’accordo. Le ferite rimangono. Col tempo, la mente, per proteggere se stessa, le cicatrizza, e il dolore diminuisce, ma non se ne vanno mai. Rose Kennedy

Paul Klee

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(1879-1940) Printed Sheet with Picture (Bilderbogen), 1937

Il grande dittatore

Anna, mi puoi sentire? Dovunque tu sia abbi fiducia nel domani. Anna, le nubi si diradano ed il sole inizia a risplendere. Prima o poi usciremo dall’oscurità per andare verso la luce e vivremo in un mondo nuovo. Più buono, in cui gli uomini si solleveranno al di sopra del loro odio, della loro brutalità e della loro avidità. Guarda in alto, Anna. L’amore umano troverà le sue ali e inizierà a volare con le sue ali nell’arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro. Il futuro radioso che appartiene a me, a te. Ed a tutti noi. Guarda in alto, Anna. Lassù. Charlie Chaplin

Tanti auguri

Tanti auguri ai fabbricanti di regali pagani! Tanti auguri ai carismatici industriali che producono strenne tutte uguali! Tanti auguri a chi morirà di rabbia negli ingorghi del traffico e magari cristianamente insulterà o accoltellerà chi abbia osato sorpassarlo o abbia osato dare una botta sul didietro della sua santa Seicento! Tanti auguri a chi crederà sul serio che l’orgasmo che l’agiterà – l’ansia di essere presente, di non mancare al rito, di non essere pari al suo dovere di consumatore – sia segno di festa e di gioia! Gli auguri veri voglio farli a quelli che sono in carcere, qualunque cosa abbiano fatto (eccettuati i soliti fascisti, quei pochi che ci sono); è vero che ci sono in libertà tanti disgraziati cioè tanti che hanno bisogno di auguri veri tutto l’anno (tutti noi, in fondo, perché siamo proprio delle povere creature brancolanti, con tutta la nostra sicurezza e il nostro sorriso presuntuoso). Ma scelgo i carcerati per ragioni polemiche, oltre che per una

Buongiorno del 28 aprile 2014

Non dimenticate mai che la cosa più importante non è come vivete la vostra vita. La cosa che conta è come la racconterete a voi stessi, e soprattutto agli altri. Soltanto in questo modo, infatti, è possibile dare un senso agli sbagli, ai dolori, alla morte. Harem Suaré

Buonanotte del 27 aprile 2014

Non c’e’ bisogno di essere una stanza per sentirsi infestati dai fantasmi, non c’e’ bisogno di essere una casa. La mente ha corridoi molto più vasti di uno spazio materiale ed e’ assai più sicuro un incontro a mezzanotte con un fantasma esterno piuttosto che incontrare disarmati il proprio io in un posto desolato. Emily Dickinson

Le cose

Sarebbero stati contenti che qualcosa gli provasse l’importanza, la necessità, l’insostituibilità di quel che facevano, che i loro pavidi sforzi avessero un senso per loro, fossero qualcosa di cui avevano bisogno, qualcosa che poteva aiutarli a conoscersi, a trasformarsi, a vivere. Macché: la loro vera vita era altrove, in un futuro prossimo o lontano, anch’esso pieno di minacce, ma di minacce più sottili, più sornione: tranelli impalpabili, reti magiche. Georges Perec

La possibilità di un’isola

Nessun soggetto è trattato più dell’amore, nei racconti di vita umani come nel corpus letterario che ci hanno lasciato. Vengono affrontati l’amore omosessuale come quello eterosessuale, senza che si sia potuta rilevare finora una differenza significativa; nessun soggetto è stato pure così discusso, così dibattuto, soprattutto durante il periodo finale della storia umana, in cui le oscillazioni ciclotimiche riguardanti la credenza nell’amore divennero costanti e vertiginose. Nessun soggetto sembra insomma aver ossessionato tanto gli uomini; persino il denaro nei racconti di vita umani, persino le soddisfazioni della lotta e della gloria, in confronto, perdono di potenza drammatica. Per gli esseri umani del periodo estremol’amore sembra essere stato l’acme e l’impossibile, il rimpianto e la grazia, il punto focale in cui potevano concentrarsi ogni sofferenza e ogni gioia. Michel Houellebecq

Buongiorno del 27 aprile 2014

Io voglio leggerezza, libertà, comprensione – non trattenere nessuno, e che nessuno mi trattenga. Tutta la mia vita è una storia d’amore con la mia anima, con la città in cui vivo, con l’albero al bordo della strada, – con l’aria. E sono infinitamente felice. Marina Ivanovna Cvetaeva

Buonanotte del 26 aprile 2014

I sentimenti più dolorosi e le emozioni più pungenti, sono quelli assurdi: l’ansia di cose impossibili, proprio perché sono impossibili, la nostalgia di ciò che non c’è mai stato, il desiderio di ciò che potrebbe essere stato, la pena di non essere un altro, l’insoddisfazione per l’esistenza del mondo. F. Pessoa

Sputare

Ho orrore di tutte le verità assolute, delle loro applicazioni totali, dei loro presunti detentori d’ogni risma. Prendete una verità, portatela con cautela ad altezza d’uomo, guardate chi colpisce, chi uccide, cosa risparmia, cosa elimina, annusatela a lungo, accertatevi che non puzzi di cadavere, assaggiatela tenendola un po’ sulla lingua, ma siate sempre pronti a sputarla immediatamente. L’uomo libero è questo: il diritto di sputare. Albert Camus

Buongiorno del 26 aprile 2014

Meno le persone sanno di come vengono fatte le salsicce e le leggi e meglio dormono la notte. Otto von Bismarck

Buonanotte del 25 aprile 2014

Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato. Haruki Murakami

Picasso

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La Celestina (detail)

Solitudine

Ciascun libro è un’immagine di solitudine, un oggetto concreto che si può prendere, riporre, aprire e chiudere, e le sue parole rappresentano molti mesi, se non molti anni, della solitudine di un individuo, sicché a ogni parola che leggiamo in un libro potremmo dire che siamo di fronte a una particella di quella solitudine. Un uomo solo è seduto in una stanza e scrive. Che parli di isolamento o di compagnia, di amicizia, il libro è necessariamente generato da una solitudine. Paul Auster, L’invenzione della solitudine; Einaudi, 1997

Museo

Nelle gallerie del Museo, passarono con sbalordimento davanti ai quadrupedi impagliati, con piacere davanti alle farfalle, con indifferenza davanti ai metalli; i fossili li fecero sognare, la conchiliogia li annoiò. Esaminarono guardandole dall’esterno le serre, e fremettero pensando che tutte quelle foglie emettevano veleni. Ciò che ammirarono del cedro, fu il fatto che lo avessero portato in Francia dentro un cappello. Al Louvre si sforzarono di entusiasmarsi per Raffaello. Nella grande biblioteca avrebbero voluto conoscere il numero esatto dei volumi. Una volta, entrarono a una lezione di arabo del Collège de France; e il professore fu stupito di vedere quei due sconosciuti che cercavano di prendere appunti. Grazie a Barberou, penetrarono dietro le quinte di un teatrino. Dumouchel procurò loro due ingressi per una seduta dell’Académie. Si tenevano al corrente delle scoperte, leggevano le tabelle e grazie a questa curiosità la loro intelligenza si sviluppò. In fondo a un orizz

Buongiorno del 25 aprile 2014

Devi morire un po’ di volte, prima di iniziare a vivere davvero. Charles Bukowski

Buonanotte del 24 aprile 2014

L’uomo è stato creato padrone della Terra, ma gli manca una cosa fondamentale: una borsa di attrezzi per riaggiustarsi. Ah, […] se ci fosse un cacciavite per togliere le idee sbagliate e un martello per fissare le bone intenzioni, una chiave inglese per stringere per sempre l’amore e una sega per tagliare col passato! Ma questa attrezzeria non ce l’hanno data e, dopo aver tentennato e scricchiolato, prima o poi ci romperemo. Stefano Benni

In fondo

Ripeto spesso, perché ne sono convinto, una frase di Balzac. Un giorno un tale gli domandò: “Secondo lei, Balzac, cos’è un personaggio di romanzo?” E Balzac rispose: “È lei, sono io, è il primo che passa per la strada; ma è sempre uno che va sempre fino al fondo di se stesso.” E di solito nella vita non andiamo mai in fondo noi stessi, perché siamo gente evoluta, perché siamo più o meno religiosi, perché abbiamo più o meno una certa morale, perché siamo timidi, eccetera eccetera; ma arriva un momento in cui un avvenimento esterno rompe queste barriere… Georges Simenon

Buongiorno del 24 aprile 2014

Chi vola alto è sempre solo.

Buonanotte del 23 aprile 2014

Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma. Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona già nostra - che già viviamo - e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi. Cesare Pavese

Gustave Caillebotte

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The plain of Gennevilliers, yellow fields (detail), 1884

La vita che non si ferma

Rispetta te stessa più di quanto rispetti gli altri, rispetta le tue esigenze, rispetta anche ciò che c’è di brutto in te - rispetta soprattutto quel che immagini essere brutto in te - per l’amor di Dio, non voler fare di te una persona perfetta, non copiare un essere ideale, copia te stessa - è questo l’unico modo per vivere…Chissà se una vita tiepida non venga punita per il suo stesso tepore. Prendi per te ciò che ti appartiene, e ciò che ti appartiene è tutto quel che la tua vita esige. Sembra una morale amorale. Ma quel che davvero è immorale è avere desistito da se stessa. Abbi il coraggio di trasformarti, di fare quel che desideri. Clarice Lispector. Lettere scelte (1941-1975)

Le trasformazioni silenziose

La lingua cinese non ha mai detto il “tempo” in maniera unitaria e generale. Ma, da una parte, dice la stagione-momento-occasione (shi) che con la sua variazione ritma la vita delle cose, induce le nostre attività e serve da cornice al rituale: richiamando con la sua grafia i germi di vita contenuti nella terra e che il sole fa schiudere, il termine conserva profondamente radicato in sé il senso qualitativo e circostanziale; e, d’altra parte, dice la “durata” (jiu) che procede dall’alternanza di tali momenti e fa coppia con lo spazio (così nel “Canone moista”). Lo conferma il fatto che i Cinesi hanno dovuto tradurre “tempo” in cinese alla fine del XIX secolo, quando hanno incontrato il pensiero occidentale, con “fra-momenti” (shi-jian in cinese, ji-kan in giapponese). Fino ad allora, hanno pensato la variazione stagionale e insieme la durata che ne deriva, ma non hanno mai isolato un tempo omogeneo-astratto dalla durata dei processi. François Jullien, Le trasformazioni silenziose,

La vita agra

Ma per intanto il coito si è ridotto, per la stragrande maggioranza degli utenti, a pura rappresentazione mimica, a ripetizione pedissequa e meccanica di positure, gesti, atti, trabalzamenti, in vista dell’evacuazione seminale, unico fine ormai riconoscibile e legalmente esigibile. Il resto non conta, il resto è puro simbolo che serve a spingerti all’attivismo vacuo. Questo vuole la classe dirigente, questo vogliono sindaco, vescovo e padrone, questurino, sociologo e onorevole, vogliono non già una vita sessuale vissuta, ma il continuo stimolo del simbolo sessuale che induca a muoversi all’infinito. Luciano Bianciardi

Memorie della mia vita

Il più lontano ricordo che io abbia della mia vita è il ricordo di una camera grande e alta di soffitto. Era di sera, in quella camera buia e triste; le lampade a petrolio stavano accese e coperte dal paralume. Ricordo mia madre seduta in una poltrona; in un’altra parte stava seduta una mia sorellina, che morì poco tempo dopo; era una ragazzina di sei o sette anni; di quattro anni circa maggiore di me. Io stavo tenendo in mano due piccolissimi dischetti di metallo dorato, forati nel centro e che erano caduti da una specie di fazzoletto orientale che mia madre portava in testa e che era ornato tutt’intorno con quei dischettini lucenti. Guardando i due minuscoli dischi credo che pensassi ai timpani, ai piatti, a qualcosa che avrebbe dovuto dare un suono, a qualcosa con cui si gioca suonando o si gioca suonando; ma la gioia che provavo a tenerli tra le mie piccole dita inesperte, come le dita dei pittori primitivi, e quelle dei pittori moderni, era legata certamente a quel profondo senti

Lolita a Teheran

Ormai mi sono convinta che la vera democrazia non può esistere senza la libertà di immaginazione e il diritto di usufruire liberamente delle opere di fantasia. Per vivere una vita vera, completa, bisogna avere la possibilità di dar forma ed espressione ai propri mondi privati, ai propri sogni, pensieri e desideri; bisogna che il tuo mondo privato possa sempre comunicare col mondo di tutti. Altrimenti, come facciamo a sapere che siamo esistiti? Azar Nafisi, da Leggere Lolita a Teheran.

La bustina di Minerva

… a proposito degli articoli senza firma di questi giorni su La Repubblica: SE UN GIORNALE DIVENTA MUTO Come tutti si saranno accorti, per vari giorni alcuni dei nostri principali quotidiani sono usciti senza firma degli autori - almeno nella misura in cui costoro non erano collaboratori stranieri od occasionali ma “pubblicisti” organici alla testata. La decisione era dovuta a un’agitazione dei giornalisti professionisti a cui per solidarietà si sono uniti anche i. pubblicisti. Sono stato in viaggio quasi tutto il mese e non ho capito se la regola valesse anche per i settimanali (per ragioni misteriosissime si trovano quotidiani italiani la mattina stessa anche a Timbuctu, ma a Parigi o a Zurigo i settimanali arrivano con almeno sette giorni di ritardo, quando va bene). Se la regola vale anche per “L’Espresso”, sono pronto ad anonimizzarmi per solidarietà, anche se mi pare faccia un poco ridere una rubrica senza nome ma col ritratto - a meno che si sostituisca il ritratto con

Buongiorno del 21 aprile 2014

L’uomo deve poter scegliere tra bene e male, anche se sceglie il male. Se gli viene tolta questa scelta non é più un uomo, ma un’arancia meccanica. S. Kubrick - Arancia Meccanica

Buonanotte del 20 aprile 2014

Quando si smette di amare, in genere non si ha la pazienza di aspettare che finisca bene. Si cerca la strada più breve: la rottura, la sofferenza. Invece ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell’inizio, bisogna superare gli egoismi, vivere questo momento con la stessa passione, far sentire alla persona lasciata tutto il bene che c’è stato: ci vuole amore per chiudere una storia. Massimo Troisi

Joaquin Sorolla Bastida

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Beach

JA

Naturalmente io sono esercitato in modo particolarmente rigoroso nella percezione e nell’osservazione e in questo senso probabilmente non sono un esempio valido per tutti. Questo dono di percezione e osservazione ha grandi vantaggi, d’altro lato però anche svantaggi e difficilmente è visto con benevolenza, anzi quasi sempre con malevolenza Una persona di questo tipo, che percepisce tutto e vede tutto e lo fa ininterrottamente, non è amata quanto piuttosto temuta, e da sempre la gente si guarda da una persona del genere, perché una persona del genere è pericolosa e le persone pericolose non sono soltanto temute ma anche odiate, e in questo senso io devo definirmi una persona odiata… Thomas Bernhard

Buonanotte del 19 aprile 2014

La felicità è amore, nient’altro. Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Felice è dunque chi è capace di amare molto. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa. L’amore è il desiderio fattosi saggio; L’amore non vuole avere; vuole soltanto amare. Hermann Hesse

L’abitudine

L’abitudine è la più infame delle malattie perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte. Per abitudine si vive accanto a persone odiose, si impara a portar le catene, a subir ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, alla solitudine, a tutto. L’abitudine è il più spietato dei veleni perché entra in noi lentamente, silenziosamente, cresce a poco a poco nutrendosi della nostra inconsapevolezza e quando scopriamo di averla addosso ogni fibra di noi s’è adeguata, ogni gesto s’è condizionato, non esiste più medicina che possa guarirci. Oriana Fallaci

Un po’ di compassione

Me ne sto qui distesa, sola, in silenzio, avvolta in queste molteplici e nere lenzuola dell’oscurità, della noia, della prigionia invernale – e intanto il mio cuore pulsa di una gioia interiore incomprensibile e sconosciuta, come se andassi camminando nel sole radioso su un prato fiorito. E nel buio sorrido alla vita, quasi fossi a conoscenza di un qualche segreto incanto in grado di sbugiardare ogni cosa triste e malvagia e volgerla in splendore e felicità. E cerco allora il motivo di tanta gioia, ma non ne trovo alcuno e non posso che sorridere di me. Credo che il segreto altro non sia che la vita stessa; la profonda oscurità della notte è bella e soffice come il velluto, a saperci guardare. E anche nello stridere della sabbia umida sotto i passi lenti e pesanti della guardia risuona un canto di vita piccolo e bello, se solo ci si presta l’orecchio. In quei momenti penso a voi, a quanto mi piacerebbe potervi dare la chiave di questo incanto, perché vediate sempre e in ogni sit

Buongiorno del 19 aprile 2014

La cosa che amo del web è che mi ha messo in connessione con dieci volte tanto il numero di persone interessanti che avrei mai potuto incontrare altrimenti in vita mia. La cosa che odio è che m’ha messo in contatto con mille volte i deficienti che mi sarebbero toccati. Comunque anche così il bilancio è positivo. Marco Makkox Dambrosio

Buonanotte del 18 aprile 2014

L’aria malinconica non è di buon gusto; ci vuole l’aria annoiata. Se siete malinconico, è segno che qualcosa vi manca, che non siete riuscito in qualche cosa. È un segno manifesto d’inferiorità. Invece se siete annoiato, è inferiore ciò che ha cercato vanamente di piacervi. Stendhal

Cent’anni di solitudine

Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendìa si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica cos truito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito. Tutti gli anni, verso il mese di marzo, una famiglia di zingari cenciosi piantava la tenda vicino al villaggio, e con grande frastuono di zufoli e tamburi faceva conoscere le nuove invenzioni. Prima portarono la calamita. Uno zingaro corpulento, con barba arruffata e mani di passero, che si presentò col nome di Melquìades, diede una truculenta manifestazione pubblica di quella che egli stesso chiamava l’ottava meraviglia dei savi alchimisti della Macedonia. Andò di casa

Buongiorno del 18 aprile 2014

La prima cosa che la lettura insegna è come stare da soli. Jonathan Franzen

Joseph M.W. Turner

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(1775-1851) - 1845 Seascape, Folkestone (Private Collection)

Il suono

Il suono e la luce influenzano la nostra coscienza, poiché noi (come loro) siamo fatti di vibrazioni. La musica, quindi, è più di un semplice intrattenimento, e l'illuminazione è più di un qualcosa che serve per vedere gli oggetti. Il suono e la luce agiscono sulla nostra coscienza e contribuiscono a orientarla verso la spiritualità, la mondanità o la depravazione. Sii sensibile agli effetti sottili delle vibrazioni. Per proteggerti da quelli dannosi, ascolta musica d'ispirazione o intona (anche solo mentalmente) canti che ti elevano; circondati inoltre di luci e colori calmi, distensivi oppure vivaci e gioiosi. Swami Kriyananda

Il ritratto di Dorian Gray

Perché influenzare un individuo vuol dire trasfondergli la propria anima. Egli non pensa pensieri naturalmente suoi, e non arde delle proprie naturali passioni. Le sue virtù non sono una realtà, e i suoi peccati, ammesso che i peccati esistano, sono presi a prestito. Diventa l’eco della musica di qualcun altro, l’attore di una parte che non fu scritta per lui. Lo scopo della vita è lo sviluppo del proprio io. Il completo sviluppo di se stessi – ecco la ragione d’essere di ognuno di noi. Gli uomini oggi hanno paura di se stessi. Hanno dimenticato i doveri più sacri; quelli che si hanno verso di sé. Sono caritatevoli. Nutrono chi ha fame, e vestono chi è nudo. Ma il loro spirito è affamato e ignudo. La nostra razza non ha più coraggio. Forse in fondo non ne ha mai avuto. Il terrore della società, che è la base della morale; il terrore di Dio, che è il segreto della religione: questi sono i sentimenti che ci dominano. Eppure io credo che se un uomo dovesse vivere la vita pienamente e com

Buongiorno del 17 aprile 2014

Credendo a se stesso, l'uomo si espone sempre al giudizio della gente. Credendo agli altri ha sempre l'approvazione di chi lo circonda. Lev Tolstoj

Buonanotte del 16 aprile 2014

Pensate a tutte le persone che in vita loro non hanno mai sentito musica decente. Non c’è da meravigliarsi che le loro facce cadano a pezzi, non c’è da meravigliarsi che uccidano senza pensarci due volte, non c’è da meravigliarsi che non abbiano cuore. Charles Bukowski

Paul Klee

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(Swiss:1879-1940), Clown, 1929.

Elogio della noia

La noia è, per così dire, la nostra finestra sul tempo, su quelle proprietà del tempo che siamo inclini a ignorare, con possibili rischi per l’equilibrio mentale. In breve, è la vostra finestra sull’infinità del tempo, in altre parole, sulla vostra insignificanza all’interno di esso. È questo forse che spiega il terrore di serate solitarie e torpide, o il fascino che esercita talvolta su di noi un granello di polvere sospeso in un raggio di sole, mentre da qualche parte si sente il ticchettio di un orologio , e la giornata è calda, la volontà a zero. Una volta che questa finestra si è aperta, non cercate di richiuderla; anzi, spalancatela. Perché la noia parla il linguaggio del tempo, e vi insegnerà la lezione più preziosa della vostra vita – quella che non avete appreso qui, su questi verdi prati –, la lezione della vostra completa insignificanza. È importante per voi così come per quelli con cui vi troverete a contatto. «Tu sei finito,» vi dice il tempo con la voce della noia «e q

Buongiorno del 16 aprile 2014

Nulla al mondo è più pericoloso che un'ignoranza sincera ed una stupidità coscienziosa. Martin Luther King

Buonanotte del 15 aprile 2014

Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c’è da rimanerci secchi. Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro, alle volte. Sono leggere dentro. Dentro. Alessandro Baricco

Le confessioni

Così parlavo e piangevo nell’amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: “Prendi e leggi, prendi e leggi”. Mutai d’aspetto all’istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte. Arginata la piena delle lacrime, mi alzai. L’unica interpretazione possibile era per me che si trattasse di un comando divino ad aprire il libro e a leggere il primo verso che vi avrei trovato. Agostino

Appuntamento

Dai un appuntamento ad una ragazza che legge. Dai un appuntamento ad una ragazza che spende il suo denaro in libri anziché in vestiti. Lei ha problemi di spazio nell’armadio perché ha troppi libri. Dai un appuntamento ad una ragazza che ha una lista di libri che vuole leggere, che ha la tessera della biblioteca da quando aveva dodici anni. Trova una ragazza che legge. Saprai che lo fa perché avrà sempre un libro ancora da leggere nella sua borsa. E’ quella che guarda amorevolmente sugli scaffali di una libreria, quella che tranquillamente emette un gridolino quando trova il libro che vuole. La vedi odorare stranamente le pagine di un vecchio libro in un negozio di libri di seconda mano? Questo è il lettore. Non può resistere dall’odorare le pagine, specialmente quando sono gialle. Lei è la ragazza che legge mentre aspetta in quel caffè sulla strada. Se dai una sbirciatina alla sua tazza, la sua panna non proprio fresca galleggia in superficie perché lei è già assorta. Persa nel mo

Buongiorno del 15 aprile 2014

La gioventù invecchia, l’immaturità si perde via via, l’ignoranza può diventare istruzione e l’ubriachezza sobrietà, ma la stupidità dura per sempre. Aristofane

Buonanotte del 14 aprile 2014

Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato. I ricchi comprano rumore. L’animo umano si diletta nel silenzio della natura, che si rivela solo a chi lo cerca. Charlie Chaplin

Una storia noiosa

Quando era piccola, le piaceva molto il gelato e spesso dovevo condurla alla pasticceria. Il gelato era per lei la misura di tutto quello che v’è d’eccellente. Se voleva lodarmi, diceva: “Tu, papà, sei alla crema”. Uno dei suoi ditini lo chiamava al pistacchio, un altro alla crema, un terzo al lampone, ecc. Di solito, quando al mattino veniva a salutarmi, me la facevo sedere sulle ginocchia e, baciandole i ditini, ripetevo: - Alla crema… al pistacchio… al limone… Anton Čechov

Frammenti

Le masse saranno sempre al di sotto della media. La maggiore età si abbasserà, la barriera del sesso cadrà, e la democrazia arriverà all’assurdo rimettendo la decisione intorno alle cose più grandi ai più incapaci. Sarà la punizione del suo principio astratto dell’Uguaglianza, che dispensa l’ignorante di istruirsi, l’imbecille di giudicarsi, il bambino di essere uomo e il delinquente di correggersi. Il diritto pubblico fondato sull’uguaglianza andrà in pezzi a causa delle sue conseguenze. Perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, di esperienza, cioè la fatica individuale: culminerà nel trionfo della feccia e dell’appiattimento. L’adorazione delle apparenze si paga. Henri Frédéric Amiel, Frammenti di diario intimo, 12 giugno 1871

L’ombra del vento

Un giorno sentii dire da un cliente della libreria che poche cose impressionano un lettore quanto il primo libro capace di toccargli davvero il cuore. L’eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale - non importa quanti altri libri leggeremo, quanti mondi scopriremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo - prima o poi faremo ritorno. Carlos Ruiz Zafón

Nadja

Resta qualche tempo in silenzio, credo abbia le lacrime agli occhi. Poi, tutto a un tratto, mettendosi davanti a me, fermandomi quasi, con quella maniera straordinaria che ha di chiamarmi, come chi chiamerebbe qualcuno da una sala all’altra di un castello vuoto: «André? André?… Scriverai un romanzo su di me. Te lo assicuro. Non dire di no. Sta’ attento: tutto sbiadisce, tutto scompare. Di noi bisogna che qualche cosa resti… Ma non fa nulla: prenderai un altro nome: quale nome, vuoi che te lo dica, è molto importante. Bisogna che sia un po’ il nome del fuoco, perché è sempre il fuoco che torna quando si tratta di te. Anche la mano, ma è meno essenziale del fuoco. Quello che vedo è una fiamma che parte dal polso, così (col gesto di far sparire una carta), e fa che immediatamente la mano bruci, e che sparisca in un batter d’occhio. Troverai uno pseudonimo, latino o arabo. Prometti. È necessario. André Breton

Buongiorno del 13 aprile 2014

Nella vita attuale il mondo appartiene solo agli stupidi, agli insensibili e agli agitati. Il diritto a vivere e trionfare oggi si conquista quasi con gli stessi requisiti con cui si ottiene il ricovero in manicomio: l’incapacità di pensare, l’amoralità e l’iper-eccitazione. Fernando Pessoa

Buonanotte del 12 aprile 2014

Spesso le parti migliori della vita erano quando non facevi assolutamente niente, stavi solo a rimuginare, a riflettere. Voglio dire, mettiamola così: voi immaginate che niente abbia senso, ma non può essere che tutto sia così, perchè vi rendete conto che non ha senso e questa vostra consapevolezza gli dà quasi un senso. Avete capito quello che intendo? Un pessimismo ottimistico. C. Bukowski

L’immortalità

Si ricordò una fiaba dell’infanzia: un mago faceva un incantesimo durante un banchetto. Tutti i presenti restavano nella posizione in cui si trovavano in quel momento, con la bocca aperta, il volto contratto dalla masticazione, l’osso rosicchiato in mano. Un altro ricordo: gli uomini in fuga da Sodoma non osavano voltarsi indietro, per la minaccia che si sarebbero trasformati in statue di sale. Questo episodio della Bibbia fa capire chiaramente che non c’è orrore più grande, non c’è punizione più grande, del trasformare un istante in eternità, strappare l’uomo al tempo, fermarlo nel mezzo del suo movimento naturale. M. Kundera

Vivere, amare, capirsi

Abbiamo paura di vivere la vita, e perciò non facciamo esperienze, non vediamo. Non sentiamo. Non rischiamo! Non prendiamo a cuore nulla! Non viviamo… perché la vita significa essere coinvolti attivamente. Vivere significa sporcarvi le mani. Vivere significa buttarvi con coraggio. Vivere significa cadere e sbattere il muso. Vivere significa andare al di là di voi stessi… tra le stelle! Ma dovete decidere voi, per voi stessi. “Cosa significa per me la vita?” Sono convinto che se ogni giorno dedicassimo a pensare alla vita e a vivere e ad amare lo stesso tempo… no, un quarto del tempo che dedichiamo a preparare i pasti, saremmo incredibili! Ma la vita ha un modo meraviglioso per risolvere questo problema. Per me è sempre affascinante perché, quando la vita non viene vissuta, esplode in noi. E’ come cercare di bloccare il coperchio di una pentola che bolle. Succederà qualcosa, ne sono convinto. Finirete per piombare nella paura, nella sofferenza, nella solitudine, nella paranoia o ne

Buongiorno del 12 aprile 2014

Ho pensato a quanto spiacevole sia essere chiusi fuori; ed ho pensato a quanto sia peggio essere chiusi dentro. V. Woolf

Gustav Klimt

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Apple tree

Quattro amici

E io ho capito, in questo anno di rimpianti, speranze, persone, tante parole e tantissimi silenzi, una verità crudele e dolce, che mi ha fatta sentire completamente adulta: la vita non è l’insieme di tutto quello che abbiamo perso, ma la somma di tutto quello che ci è rimasto. Allora prendo la vita che mi resta e provo a viverla, perché quello che mi aspetta non può che essere il migliore dei futuri possibili. David Trueba

Aracoeli

E allora mi sono guardato negli occhi. Raramente ci si guarda, con se stessi, negli occhi, e pare che in certi casi questo valga per un esercizio estremo. Dicono che, immergendosi allo specchio nei propri occhi – con attenzione cruciale e al tempo stesso con abbandono – si arrivi a distinguere finalmente in fondo alla pupilla l’ultimo Altro, anzi l’unico e vero Se stesso, il centro di ogni esistenza e della nostra, insomma quel punto che avrebbe nome Dio. Invece, nello stagno acquoso dei miei occhi, io non ho scorto altro che la piccola ombra diluita (quasi naufraga) di quel solito niño tardivo che vegeta segregato dentro di me. Sempre il medesimo, con la sua domanda d’amore ormai scaduta e inservibile, ma ostinata fino all’indecenza. Elsa Morante

Buongiorno del 11 aprile 2014

Il volersi bene si costruisce. Ma l’amore, quello vero, no. L’amore lo senti immediato, non ha tempo. E’ dire “ti sento”. Un contatto di pelle, un abbraccio, un bacio. Mantenersi, il mio verbo preferito, tenersi per mano. Ti può bastare per la vita intera, un attimo, un incontro. Rinunciarvi è folle, sempre e comunque. Erri De Luca

Buonanotte del 10 aprile 2014

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. Marcel Proust

Cronache marziane

La vita sulla Terra non si è mai composta in qualcosa di veramente onesto e nobile. La scienza è corsa troppo innanzi agli uomini, e troppo presto, e gli uomini si sono smarriti in un deserto meccanizzato, come bambini che si passino di mano in mano congegni preziosi, che si balocchino con elicotteri e astronavi a razzo; dando rilievo agli aspetti meno degni, dando valore alle macchine anzi che al modo di servirsi delle macchine. Le guerre, sempre più gigantesche, hanno finito per assassinare la Terra. … Ecco perché noi siamo fuggiti. Ray Bradbury

Zazie nel metrò

Perché, - diceva - perché non si dovrebbe sopportare la vita quando basta un nulla per togliervela? Un nulla la mena, un nulla l’emana, un nulla la mina, un nulla l’allontana. Chi altrimenti sopporterebbe i colpi della sorte e le umiliazioni di una bella carriera, gli imbrogli dei droghieri, le tariffe dei macellai, l’acqua dei lattai, i nervi dei genitori, le furie dei professori, gli strilli dei sergenti, la turpitudine degli assicurati, i gemiti degli assassinati, il silenzio degli spazi infiniti, l’odore dei cavolfiori o la passività dei cavalli di legno, se non si sapesse che la malvagia e proliferante condotta di poche infime cellule o la traiettoria tracciata da un anonimo involontario irresponsabile potrebbe venire inopinatamente a far sì che tutti quegli affanni svaporassero nell’azzurro del cielo? Raymond Queneau

Buongiorno del 10 aprile 2014

La maggior parte della nostra vita la passiamo ad aspettare o a ricordare e mentre lo facciamo non siamo né tristi né felici; sembriamo tristi, ma semplicemente siamo lontani. Alessandro Baricco

Buonanotte del 9 aprile 2014

Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un pò di sè e si porta un pò di noi. Ci sarà chi si è portavo via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa è la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano mai per caso. J. Luis Borges

Proibito

Qualcosa dentro di me si è spezzato. Ci sono momenti, durante la giornata, in cui mi blocco all’improvviso e non ho neanche la forza di fare il respiro successivo. Resto lì immobile, davanti alla cucina, in classe o mentre ascolto Willa che legge, con i polmoni che mi si svuotano e non riesco a trovare l’energia per incamerare altra aria. Se continuo a respirare, devo continuare a vivere e se continuo a vivere, devo continuare a soffrire e proprio non ce la faccio, non così. Tabitha Suzuma

Educare è difficile

Pochi giorni fa, in una scuola elementare, domandai ai bambini quali erano i loro sogni per il futuro. Ha risposto subito Massimo: “diventare miliardario!”. Sogno, condiviso dagli altri bambini, che ci fa riflettere. Oggi è difficile educare perché il nostro impegno di formare, a scuola, il cittadino che collabora, che antepone il bene comune a quello egoista, che rispetta e aiuta gli altri, è quotidianamente vanificato dai modelli proposti da chi possiede i mezzi per illudere che la felicità è nel denaro, nel potere, nell’emergere con tutti i mezzi, compresa la violenza. A questa forza perversa noi dobbiamo contrapporre l’educazione dei sentimenti: parlare di amore a chi crede nella violenza, parlare di pace preventiva a chi vuole la guerra. Dobbiamo imparare a fare le cose difficili, come disse Gianni Rodari in una delle sue ultime poesie: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco, liberare gli schiavi che si credono liberi. Mario Lodi, dal Saluto al Convegno “Educare è diffici

Buongiorno del 9 aprile 2014

Non è vero che abbiamo poco tempo. La verità è che ne perdiamo molto. Seneca

Buonanotte del 8 aprile 2014

Quando si ride ci si lascia andare, si è nudi, ci si scopre. Quando uno ride, vedi un po’ la sua anima. E poi quando si ride ci si muove, ci si scuote, come un albero, e si lascia per terra le cose che gli altri possono vedere e magari cogliere. Gli avari e coloro che non hanno niente da offrire, infatti, non ridono. Roberto Benigni

Bisognerebbe

Bisognerebbe proprio ricominciare ogni volta da capo. Abbandonare i nostri pensieri, fermi, sicuri, inamovibili. Abbandonare quell’egoismo ossessivo che ci accompagna da sempre. Abbandonare il nostro bisogno smisurato di affermazione. Abbandonare il desiderio di ricompensa per qualsiasi nostro atto. Abbandonare l’eroismo. Abbandonare persino il proprio io. Sì, abbandonare anche quell’aristocrazia intellettuale dell’individuo che consiste quasi sempre nel non sporcarsi con la vita. Giorgio Gaber

Scrivere lettere è sempre pericoloso

L’estate è stata una girandola sensazionale, come fare l’università in un anno a furia di pillole che poi la notte non ti fanno dormire. Siamo stati in tutti i posti di cui ti ho scritto, tranne Venezia e Vienna. È più forte di me, devo trascrivere i nomi: Napoli, Barri, Lecci, Brindisi, Atene, Istanbul, Bursa, Smirne, Atene, Delfi, Corinto, il Sunnium, Napoli, Genova, Parigi, Versailles, Chartres, Mont Saint Michel, la regione della Loira, Fontainbleau, la regione basca, Lourdes, Pau, Bruxelles, Anversa, l’Aia, Harleem, Amsterdam… Oh, e Londra, e Eton. E poi ho letto dosi massicce di poesia italiana, tedesca, francese e latina, storia greca, francese e turca, e libri d’arte, e la testa mi gira come se contenesse le diapositive del mondo. Sono convinto che nessuno di noi potrà mai sopravvivere fino ai quaranta, tranne come eremita, se non diventando una lagna; cosa che richiede un certo impegno. Non puoi essere una lagna felice senza parlare, senza avere un argomento che ammorberà chi

Buongiorno del 8 aprile 2014

Non devi perdonare o lasciar correre. Ti devi incazzare, devi sbattere la verità in faccia alla gente, devi urlare, sfogarti. Devi dire tutto quello che pensi, non devi tenerti tutto dentro, perché dentro ristagna e fa male solo a te. Ti devi incazzare se qualcosa non va, se sei gelosa o se ti senti presa in giro. Incazzati perché nessuno ha il diritto di farti tener tutto dentro. - cit

Buonanotte del 7 aprile 2014

A volte l’appagamento è solo questione di forza di volontà. Devi guardare a quello che hai giusto di fronte, a cosa potrebbe diventare, e smetterla di paragonarlo a ciò che hai perduto. So che è saggio e vero, così come so che quasi nessuno è in grado di farlo. Jonathan Tropper

H. Wesley Wheeler

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Rare Sky (2007)

Presagio

Ecco il presagio, il nero presagio, A parlarmi in silenzio di dolori da soffrire Più dolenti di tutti i dolori già sofferti. Il dolore, forse, di non sentire dolore mai più. Non solo i dolori della carne. Non solo. Né saranno dolori maggiori, estenuanti. Sono dolori della mia anima che bela tremante. Dolori che prima di dolere mi dolgono già qua e ora. Di cosa in questa vita posso ancora dolermi? Non mi fanno già male tutti i miei dolori? E la ruota del dolore, per caso, si fermerà un giorno? Per quale uomo vivo essa, stanca, si è fermata? Questo timore presago che mi assale Sarà quello di perdere l’ultimo, estremo, bene che ho. La vita annidiata nel mio corpo, Con il prodigio di godere e di soffrire. Cos’è che temo, io che niente temo? La solitudine, forse, di un’eternità futile e inutile? Ma che! Ciò che mi annienta è il terrore Di non essere più, di non stare mai più qua. Tutti voi a vivere, figli di puttana. Solo io no. Darcy Ribeiro

Presagio

Ecco il presagio, il nero presagio, A parlarmi in silenzio di dolori da soffrire Più dolenti di tutti i dolori già sofferti. Il dolore, forse, di non sentire dolore mai più. Non solo i dolori della carne. Non solo. Né saranno dolori maggiori, estenuanti. Sono dolori della mia anima che bela tremante. Dolori che prima di dolere mi dolgono già qua e ora. Di cosa in questa vita posso ancora dolermi? Non mi fanno già male tutti i miei dolori? E la ruota del dolore, per caso, si fermerà un giorno? Per quale uomo vivo essa, stanca, si è fermata? Questo timore presago che mi assale Sarà quello di perdere l’ultimo, estremo, bene che ho. La vita annidiata nel mio corpo, Con il prodigio di godere e di soffrire. Cos’è che temo, io che niente temo? La solitudine, forse, di un’eternità futile e inutile? Ma che! Ciò che mi annienta è il terrore Di non essere più, di non stare mai più qua. Tutti voi a vivere, figli di puttana. Solo io no. Darcy Ribeiro

Cent’anni di solitudine

Nelle notti d’inverno, mentre faceva cuocere la minestra nel camino, soffriva la nostalgia del caldo del suo retrobottega, il ronzio del sole nei mandorli polverosi, il fischio del treno nel sopore della siesta, proprio come a Macondo soffriva la nostalgia della minestra invernale nel camino, del richiamo del venditore di caffè e delle lodole fugaci della primavera. Stordito da due nostalgie opposte come due specchi, perse il suo meraviglioso senso della irrealtà, e alla fine raccomandò a tutti che se ne andassero da Macondo, che dimenticassero tutto quello che lui gli aveva insegnato del mondo e del cuore umano, che se ne fottessero di Orazio, e che in qualsiasi luogo si fossero trovati si ricordassero sempre che il passato era menzogna, che la memoria non aveva vie di ritorno, che qualsiasi primavera antica è irrecuperabile, e che l’amore più sfrenato e tenace era in ogni modo una verità effimera. Gabriel García Márquez

Buongiorno del 7 aprile 2014

E anche se il vento ci soffia contro, abbiamo sempre mangiato pane e tempesta, e passeremo anche questa. Stefano Benni

Buonanotte del 6 aprile 2014

Raccontare deliberatamente menzogne ed allo stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall’oblio per tutto il tempo che serva, negare l’esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile. George Orwell

Scritto sul corpo

Scritto sul corpo c’è un codice segreto, visibile solo in certe condizioni di luce; quello che si è accumulato nel corso della vita si ritrova lì. In certe parti il palinsesto è inciso con forza tale che le lettere si possono sentire al tatto, come fosse stato scritto in braille. Preferisco tenere il mio corpo ripiegato, al riparo da occhi indiscreti. Mai aprirsi troppo, svelare tutta la storia. Jeanette Winterson

Luce rossa

Quando attraversi il vuoto che giace sotto il tempo - lì dove i contrari altro non sono che dolori del mio proprio misterioso cuore senza individuo - solo allora i miei occhi si distaccano dal mondo per vederti nel centro intorno al quale mi creo. Solo allora m’immergo nelle tue acque celestiali e lo spazio indugia fino a che muore il tempo e la coscienza nella mia materia è un dio indifferente e l’attore e lo spettatore sono una stessa ombra e nella fortezza mentale si apre un abisso verde lì tu sola ci sei tu sempre tu definitivamente tu vergine di carne in cui mi si è dissolta l’anima luce rossa sangue dell’alba. Alejandro Jodorowsky

Buongiorno del 6 aprile 2014

Continuerò ad azzardare, a cambiare, ad aprire la mente e gli occhi, rifiutando di lasciarmi incasellare e stereotipare. Ciò che conta è liberare il proprio io: lasciare che trovi le sue dimensioni, che non abbia vincoli. Virginia Woolf

Buonanotte del 5 aprile 2014

Decidere se fidarsi o no di una persona è come decidere se arrampicarsi o no su un albero, poiché si potrebbe godere di una vista straordinaria dal ramo più alto, oppure ci si potrebbe semplicemente riempire di resina, e questo è il motivo per cui molta gente decide di passare il suo tempo sola e in casa, dove è più difficile pungersi con una scheggia. Lemony Snicket

Scegliere

Ognuno di noi pensa di avere molte strade e di potere scegliere da sé. Ma forse sarebbe stato più esatto dire che sogna il momento di scegliere. Anche per me è stato così. Ma ora lo so. Lo so con tanta chiarezza da poterlo mettere in parole. La strada è sempre decisa, non però in senso fatalistico. Sono il nostro continuo respirare, gli sguardi, i giorni che si succedono a deciderla naturalmente. Banana Yoshimoto

Un’epoca difficile

Siamo d’accordo che questa è un’epoca difficile, forse la più difficile di tutte: enormi gruppi di persone nelle città di tutto il mondo protestano perché preferirebbero non essere trattati come merde. Ma chiunque sia ai comandi non ascolta. L’idea, ovviamente, è che si tratta solo di un potere che combatte un altro potere e il potere vero, ovviamente, è nelle mani dei pochi che guidano le nazioni e a loro serve proteggere quel mare di cose che gli appartiene. Si può immaginare che questi pochi governanti scapperanno quando comincerà l’eruzione definitiva; scapperanno nei loro rifugi sicuri dove osserveranno l’eruzione fino alla fine, e poi dopo un’attesa ragionevole torneranno di nuovo e cominceranno a costruire un nuovo futuro ridicolo e disgustosamente ingiusto. Charles Bukowski

Buongiorno del 5 aprile 2014

La spiritualità, per una come me che non crede in Dio, all’anima, all’aldilà, sta nella capacità di amare e comprendere gli altri − uomini e animali − “di non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”. Margherita Hack

Buonanotte del 4 aprile 2014

Un uomo potrebbe, se possedesse la vera saggezza, godere dell’intero spettacolo del mondo da una sedia, senza saper leggere, senza parlare con nessuno, solo con l’uso dei sensi e con un’anima incapace di essere triste. Fernando Pessoa

Eric Abrecht

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Fuggire

Dicono che fuggire non sia un gesto molto nobile. Peccato, è così piacevole. La fuga dà la più grande sensazione di libertà che si possa sperimentare. Ci si sente più liberi a fuggire che a non avere niente da cui fuggire. Bisognerebbe sempre avere qualcosa da cui fuggire per coltivare in se quella possibilità meravigliosa. D’altronde, c’è sempre qualcosa da cui fuggire. Non fosse altro che da se stessi. Amelie Nothomb

Il giudizio degli altri

Di fatto, il valore che attribuiamo all’opinione altrui e la costante preoccupazione riguardo a essa superano, generalmente, quasi tutte le motivazione veramente ragionevoli, sicché quel pensiero si può considerare una specie di fissazione universalmente diffusa o, piuttosto, congenita. In tutto ciò che facciamo l’opinione altrui viene presa in considerazione prima, quasi, di ogni altra cosa; e, se ci riflettiamo attentamente, vedremo che quasi la metà di tutte le ansie e di tutti i timori che ci hanno turbati in tutto il nostro passato nascevano da quella preoccupazione; essa è alla base del nostro orgoglio, così spesso offeso perché così morbosamente suscettibile, della nostra vanità e delle nostre ambizioni, dell’ostentazione del lusso e dell’esibizionismo. A. Schopenhauer

Buongiorno del 4 aprile 2014

La felicità, quando arriva all’improvviso, non bisogna divorarla troppo in fretta, bisogna farne piccole provviste, per i giorni che verranno. Perché arriveranno poi giorni interi, completamente neri. Anne Percin - Felicità perduta

Malinconia

La malinconia non saprei davvero come collocarla nella famiglia degli stati d’animo. Somiglia alla tristezza ma più raffinata ed elegante. E’ timida celandosi dietro un accenno di sorriso. Cammina fiera, petto in fuori ma sbircia alle sue spalle sperando di essere seguita dal ricordo. Sbatte la porta sperando che non si chiuda del tutto e si nutrirà di quello spiraglio. La riconosci all’istante nello sguardo di chi hai di fronte perché ti trapassa alla ricerca di un rimpianto. La malinconia non è per tutti. E’ un fregio complesso per gli animi semplici. Michelangelo Da Pisa

Presidente dell’Uruguay

La mia idea di vita è la sobrietà. Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L’alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui, che però ti tolgono il tempo per vivere. José Mujica

Buongiorno del 3 aprile 2014

Oscar Wilde diceva che l’unico modo per liberarsi da una tentazione è cedervi… Ma diceva anche che la Bibbia comincia con una donna nuda e finisce con l’Apocalisse. Il bello degli aforismi è che uno può dire tutto e il contrario di tutto, e dare sempre l’illusione della verità… Dylan Dog

Buonanotte del 2 aprile 2014

Perché quasi tutti hanno sofferto una delusione d’amore? Perché proprio l’amore in cui si sono buttati con slancio, li deve tradire — per la legge che si ottiene solo ciò che si chiede con indifferenza. Cesare Pavese

Joseph Mallord William Turner

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Keelmen Heaving in Coals by Moonlight 1835

Rischio

Ma è necessario affrontare i rischi, perché il rischio più grande nella vita è non rischiare nulla. Chi non rischia nulla non fa nulla, non ha nulla e non è nulla. Può evitare le sofferenze e l’angoscia, ma non può imparare, sentire, cambiare, crescere, progredire, vivere o amare. È uno schiavo, incatenato dalle sue certezze o dalle sue assuefazioni. Ha rinunciato alla sua caratteristica più grande, la sua libertà individuale. Solo chi rischia è libero. Tenere nascosti voi stessi, perdere voi stessi a causa di queste idee che sconfiggono l’io significa morire. Non permettete che questo avvenga. La vostra responsabilità più grande è diventare tutto ciò che siete, non soltanto per il vostro beneficio, ma anche per il mio. Leo Buscaglia

La vita

Se siamo fortunati, non importa se scrittori o lettori, finiremo l’ultimo paio di righe di un racconto e ce ne resteremo seduti un momento o due in silenzio. Idealmente, ci metteremo a riflettere su quello che abbiamo appena scritto o letto; magari il nostro cuore e la nostra mente avranno fatto un piccolo passo in avanti rispetto a dove erano prima. La temperatura del corpo sarà salita, o scesa, di un grado. Poi, dopo aver ripreso a respirare regolarmente, ci ricomporremo, non importa se scrittori o lettori, ci alzeremo e, “creature di sangue caldo e nervi”, come dice un personaggio di Cechov, passeremo alla nostra prossima occupazione: la vita. Raymond Carver

Buongiorno del 2 aprile 2014

In realtà l’unica cosa che so di me è che non mi piace soffrire. Margaret Mazzantini - Venuto al mondo

Buonanotte del 1 aprile 2014

È facile meditare. Una finestra è tutto ciò di cui si ha bisogno. Ricordo che a scuola ero in grado di guardar fuori dalla finestra per venti minuti filati. Questo è meditare, anche se i miei insegnanti preferivano chiamarlo sognare a occhi aperti. Le finestre sono gratis, e sono ovunque. Ce ne sono sui treni, sugli autobus, e quasi tutte le case ne posseggono in abbondanza. Tom Hodgkinson, L’ozio come stile di vita.

Paul Klee

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Dream City, 1921

Un ragazzo

Non perdere tempo a piangere, il mondo non si ferma perché stai male. Se sei in una stanza piena di persone che ti guardano e tu vuoi ballare, balla. Prenditela con chi ti va di prendertela, urla oppure ridi quando meno è opportuno. Adesso non ha senso stare davanti a quello schermo e piangere, non ha senso non mangiare. Hai ragione se ce l’hai con il mondo, ma se ci pensi hai sofferto tanto che una volta in più cosa è alla fine? Prendi anche questo colpo, incassa e poi ti giuro che se hai la forza di superare questa cosa diventi invincibile. Il mondo non si ferma perché stai male, non fermarti tu. Prendi in mano la tua vita come sai fare solo te. Devi credere in te se vuoi che gli altri lo facciano. Io credo in te. Se non hai voglia di ridere fallo solo perché c’è qualcuno che per quel sorriso ci vive. Nick Hornby

La Via Femminile

Ci sono donne che fanno un errore pericoloso: cercano l’amore al di fuori di se stesse. Passano da un uomo all’altro, elemosinando amore ad ogni nuova storia. Sono disponibili a relazioni che non rispettano la loro integrità, in cambio di briciole. Si accontentano di storie di seconda mano e soddisfano la loro fame di amore con gli avanzi. Concedono troppo, con il risultato di rimanere a mani vuote. Queste donne cercano fuori di sé cibo che nutra il loro bisogno di amore, dimenticando che la ricerca deve cominciare prima di tutto all’interno di sé. Nessuno può darci amore se prima non abbiamo sviluppato l’amore per noi stesse. Se siamo vuote e affamate dentro troveremo solo il vuoto fuori… Simona Oberhammer

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