Su Émile Zola

Zola può essere un interessante «caso» per chi cerca nella vita degli uomini e negli oggetti di cui si circondano le spiegazioni ai misteri del loro spirito. Tanto in campagna quanto a Parigi, questo ardente nemico dei romantici si è creato degli interni completamente romantici.
Le pareti della sua camera di Parigi sono ricoperte di antichi arazzi; un letto Enrico II campeggia nel bel mezzo della vasta stanza, illuminata da antiche vetrate da chiesa che proiettano la loro luce maculata su mille cianfrusaglie fantasiose, del tutto inattese in questo vero e proprio antro dell’intransigenza letteraria. Dappertutto stoffe antiche, antiquati ricami di seta, secolari paramenti d’altare.
A Médan la decorazione è la stessa. L’abitazione, una torre a pianta quadrata ai cui piedi si rannicchia una microscopica casetta come un nano che si accosti a un gigante, è situata lungo la linea ferroviaria dell’Ouest; a ogni istante, i treni che vanno e vengono sembrano quasi attraversare direttamente il giardino.

Guy de Maupassant su Émile Zola

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