Mi spiace

Non mi indigno, perché l’indignazione è dei forti; non mi rassegno perché la rassegnazione è dei nobili; non taccio, perché il silenzio è dei grandi. E io non sono né forte, né nobile, né grande. Soffro e sogno. Mi lamento, perché sono debole e, poiché sono un artista, mi diverto a rendere musicali i miei lamenti e ad arrangiare i miei sogni sulla base di quella che ritengo sia la loro migliore idea di bellezza.
Mi spiace solo di non essere bambino, per poter credere ai miei sogni; di non essere pazzo per potermi allontanare dall’anima di tutti quelli che mi circondano.

— Il libro dell’inquietudine – F. Pessoa

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