A Theo

I pittori, per non parlare che di loro, sia pur morti e sepolti, parlano alla generazione successiva, o a molte generazioni successive, con le proprie opere. Questo è tutto o c'è anche dell'altro? Nell'esistenza dell'artista forse la morte non è l'atto più difficile. Io dichiaro di non saperne proprio nulla, ma sempre la vista delle stelle mi fa sognare. Semplicemente come mi fanno sognare i puntini neri che nella carta geografica indicano città e paesi. Perché, mi dico, i punti luminosi del firmamento dovrebbero essere meno accessibili dei punti neri sulla carta della Francia? Se prendiamo il treno per recarci a Tarascona o a Rouen, prendiamo la morte per raggiungere una stella".

— V. Van Gogh, Lettere a Theo (cit. in: G. B. Guerri, Follia?. Vita di Vincent Van Gogh, Milano 2009, p. 108)

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