Desiderio maschile di paternità

Di recente ho riletto un libro considerato solo per bambini: Pinocchio. Un libro che invece dovrebbero leggere soprattutto i grandi... la straordinaria originalità del romanzo sta nell'aver preso di mira e approfondito con garbo e intelligenza un desiderio intensissimo e spesso represso: il desiderio maschile di paternità. Geppetto però è solo, è vecchio, è povero. L'unico modo per aver vicino un figlio è quello di costruirlo. E lo fa, intagliando un ciocco di legno. Ma lo fa così bene che appena gli aggiusta i piedi, la marionetta si alza, e comincia a correre. E lui dietro. Con la costanza, la pazienza, l'allegria, l'amore, la dedizione di un padre verso un figlio desiderato e amato. E sarà l'amore alla fine a trasformare la marionetta in bambino. L'amore del padre, più che il ravvedimento del figlio. Un amore così tenero e generoso da superare le incompatibilità fra oggetti animati e oggetti inanimati...
Quello che preme a Collodi in quel momento è il sentimento nascosto e troppo spesso soffocato di paternità che alberga nel cuore di ogni uomo. Una paternità fatta di attenzione, di dolcezza, di timida apprensione, di sacrificio amoroso, di generosità indomita, di lunghe attese, di tolleranza, di altruismo. Tutte qualità che sono state delegate alle donne, come se l'uomo non dovesse e non potesse albergare nel suo cuore virile sentimenti teneri e delicati. Come se la dolcezza fosse una viltà. Quasi un cedimento al mondo emozionale femminile, così lontano dal mito di una virilità tutta basata sul comando, sul distacco, sull'autonomia sentimentale, sulla brutalità della conquista.

Dacia Maraini, Chiara di Assisi - Rizzoli, Milano 2014, pp. 198,199

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