Un amore senza fine

Scrissi cento lettere che non osai spedire. A Keith, a Sammy, a Hugh. Più d'una dozzina ne scrissi ad Ann e oltre settantacinque a Jade. Scrissi domande di perdono. Scrissi spiegazioni, logiche motivazioni, requisitorie contro me stesso che probabilmente andavano oltre ogni loro più arcigno impulso. Scrissi lettere d'amore, e una la firmai col sangue di un polpastrello appositamente tagliato. Imploravo e ricordavo, giurando il mio amore col singhiozzante ardore dell'esiliato. Scrivevo all'alba, scrivevo nel bagno, mi svegliavo nella solitudine notturna e scrivevo, scrivevo. Scrivevo poesie, alcune copiandole, altre componendole. Spiegavo fermamente al mondo come ciò che Jade e io avevamo trovato l'una nell'altro era più vero d'ogni altra realtà, più vero del tempo, più vero della morte; più vero, persino, di lei e me.

— Scott Spencer

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