Elogio della fuga

Ma qualcun altro l'ha detto, non esiste amore felice. Non c'è uno spazio abbastanza chiuso, che racchiude per tutta una vita due esseri in loro stessi. Appena questo insieme si apre verso il mondo, rinchiudendosi su di loro, si insinuerà, come i tentacoli di una piovra, tra le loro relazioni privilegiate. Altri oggetti di gratificazione e altri esseri gratificanti entreranno nel rapporto con ciascuno di loro, in un rapporto obiettivo, espresso con l'azione. Allora lo spazio dell'uno non si limiterà più allo spazio dell'altro. Il territorio dell'uno potrà coincidere col territorio dell'altro, ma i due territori non potranno più sovrapporsi. Il solo amore davvero umano è un amore immaginario, che si insegue per tutta la vita, che generalmente trova origine nell'essere amato, ma che presto non ne avrà più né le proporzioni, né la forma palpabile, né la voce, per diventare una vera creazione, un'immagine senza realtà.

— Henri Laborit, Elogio della fuga, 1976

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