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Visualizzazione dei post da novembre, 2016

Buonanotte del 30 novembre 2016

In tempo di guerra le leggi tacciono. Cicerone

Tracey Chikos

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Le due scimmie di Bruegel

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Questo di maturanda è il mio gran sogno: sul davanzale due scimmie incatenate, fuori svolazza il cielo e fa il bagno il mare. In storia dell'uomo balbetto e arranco. Una scimmia osserva ironica la scena, l'altra sembra appisolata - e quando alla domanda resto ammutolita, mi suggerisce col quieto tintinnio della catena. Wisława Szymborska

Buonanotte del 29 novembre 2016

Mai vendere la virtù per acquistare la ricchezza, né la libertà per acquistare il potere. Benjamin Franklin

Nazione civile due

Sarà una riflessione poco politica, ma a me i vari “popoli” rivendicanti il valore superiore della loro famiglia, che sbraitano con la bava alla bocca contro le unioni civili, continuano a ricordare quei ragazzini che quando a Natale tocca al fratello leggere la poesia cominciano a fare gli storsilli, a ruttare e a fare scuregge con l'incavo dell'ascella e a far cadere il vaso buono e a tirare miccette in salotto perché impazziscono al pensiero di non essere loro, in quel momento, l'oggetto delle attenzioni di tutti gli altri, e con quegli storsilli quei quei rutti quelle scuregge quelle miccette non stanno dicendo altro che “ehi guardatemi, guardate me, eccomi, ci sono anch'io!”. Di solito si sopportano con serena rassegnazione, quei mocciosi, consapevoli del fatto che cresceranno, e prima o poi impareranno che a volte accadono anche cose che non ti riguardano, in cui non c'entri, cose che hanno altri protagonisti e che tu puoi solo stare a guardare, mettendoti da

Carlo Levi

Il 29 novembre del 1902, nasce a Torino lo scrittore e pittore Carlo Levi In una civiltà contadina è una civiltà senza Stato e senza esercito... In questa terra oscura, senza peccato e senza redenzione, dove il male non è morale, ma è un  dolore terrestre, che sta per sempre nelle cose, Cristo non è disceso. Cristo si è fermato a Eboli. (Cristo si è fermato a Eboli)

Buonanotte del 28 novembre 2016

Migliore e più sicura una pace certa di una vittoria sperata. Tito Livio

Peter Huntoon

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È un cazzo fritto, la vita

L’egoismo degli esseri che si sono mescolati alla nostra vita, quando si pensa a loro, da vecchi, si dimostra innegabile, cioè come se fosse d’acciaio, di platino, e persino più durevole del tempo stesso.
Quando si è giovani, l’indifferenza più arida, le porcate più ciniche, si arriva a trovargli la scusa del capriccio passionale e chissà quale segno di un romanticismo inesperto. Ma più tardi, quando la vita vi ha mostrato per bene tutto quello che può esigere in cautela, crudeltà, malizia soltanto per essere mantenuta bene o male a 37°, ti rendi conto, sei informato, hai le carte in regola per capire tutte le stronzate che contiene un passato. Basta in tutto e per tutto contemplare scrupolosamente se stessi e quel che si è diventati in fatto di schifezza. Niente più mistero, niente più ingenuità, ti sei mangiato tutta la poesia visto che hai vissuto fino a quel momento. È un cazzo fritto, la vita. — Louis Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte, 1932

Buonanotte del 27 novembre 2016

In un paese ben governato la povertà è qualcosa di cui ci si deve vergognare. In un paese ben governato, è vergognosa la ricchezza. Confucio

Czesław Miłosz

Sempre ho desiderato una forma più capiente, che non fosse troppo poesia né troppo prosa e permettesse di capirsi senza esporre nessuno, né autore né lettore, a pene di più alto grado. In sé la poesia è qualcosa di sconveniente: esce da noi e non sapevamo che ci fosse, dunque sbattiamo le palpebre, come se da noi fosse balzata fuori una tigre, e stesse nella luce, colpendosi i fianchi con la coda. Perciò si dice giustamente che un dàimon detta la poesia, pur se è eccessivo ritenere che sia di certo un angelo. Difficile capire donde venga l’orgoglio dei poeti se si vergognano quando traspare la loro debolezza. Quale uomo assennato vorrà darsi in balìa dei dèmoni che si muovono in lui liberamente, parlando mille lingue, e non paghi di rubargli labbra e mano tentano di mutare a proprio vantaggio il suo destino? Poiché ciò ch’è morboso è oggi stimato, qualcuno penserà che scherzo solamente o che ho scoperto un altro modo per lodare l’Arte tramite l’

Buonanotte del 26 novembre 2016

L'uomo è solo una canna, la più fragile della natura, ma una canna che pensa. Non occorre che l'universo si armi per annientarlo: un vapore, una goccia d'acqua bastano a ucciderlo. Ma quand'anche l'universo lo schiacciasse, l'uomo sarebbe sempre più nobile di quel che lo uccide, perché sa di morire ed è conscio della superiorità che l'universo ha su di lui. Blaise Pascal

Francoise Amossé

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André Frénaud

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La vita, il vento La vita che alla sfuggita abborracciava la tempesta primaverile e proseguiva, la vita – il vento dalle cento lusinghe mai mantenute – che procedeva, le sue cento imprese e il disastro e proseguiva, la vita, il vento, la vita, così dolce quando le aggrada.

Buonanotte del 25 novembre 2016

Non può esserci pace nella casa comune di questo mondo, se anche uno solo dei popoli, fosse pure il più piccolo, venisse dimenticato o addirittura escluso. Giovanni Paolo II

L'immoralista

Cari amici, sapevo che mi siete fedeli. Al mio richiamo siete accorsi, come io avrei fatto per voi. Eppure non mi vedevate più da tre anni. Possa la vostra amicizia, che resiste così bene alla lontananza, resistere anche al racconto che voglio farvi. Perché se vi ho chiamato all'improvviso, imponendovi un lungo viaggio fino a questa mia lontana dimora, è stato solo per vedervi e perché possiate ascoltarmi. Non voglio altro aiuto che questo: parlarvi. Sono arrivato a un momento della mia vita che non riesco a superare. E non si tratta di stanchezza. Ma non capisco più. Ho bisogno... Ho bisogno di parlare, vi dico. Sapersi liberare non è niente; il difficile è sapere essere liberi. Permettetemi di parlarvi di me; vi racconterò la mia vita, semplicemente, senza modestia e senza orgoglio, più semplicemente ancora che se parlassi a me stesso. Ascoltatemi: L'ultima volta che ci vedemmo fu, ricordo, nei pressi di Angers, nella chiesetta di campagna dove si celebrava il mio matrimonio

Buonanotte del 24 novembre 2016

Salvaguardare i diritti degli altri è il più nobile e splendido fine dell'essere umano. Kahlil Gibran

Diario sentimentale

Cosa c’è?”. Mi lasci entrare in fretta e sgrani gli occhi. “Da dove arrivi?”. “Pensi forse che, avendo dei pacchetti, stia tornando dalla stazione? Indovina che giorno è oggi?”. “Fammi una domanda più facile. Io non so mai che giorno sia oggi”. “Ebbene, oggi è il giorno del tuo compleanno!”. Sei rimasto a bocca aperta. Se ti avessi annunciato l’arrivo dello zar nella nostra città non avresti potuto essere più stupefatto. “Come hai fatto a saperlo?”. Io estraggo velocemente dai pacchetti i miei scialli multicolori e li appendo al muro. Ne metto uno sul tavolo, stendo il copriletto sulla tua cuccetta. E tu… Tu ti volti, frughi fra le tue tele, ne scegli una, addrizzi il cavalletto. “Non ti muovere. Resta ferma dove sei…”. Ho ancora i fiori tra le mani. Non so dove metterli. Vorrei immergerli nell’acqua. Potrebbero appassire. Ma, ben presto, me ne dimentico. Ti sei gettato sulla tela, che trema fra le tue mani. Premi i colori dai tubetti e intingi i pennelli: rosso, bianco, nero, blu. E

Buonanotte del 23 novembre 2016

Sotto un governo che imprigiona ingiustamente, il posto di un uomo è la prigione. Henry David Thoreau

Concorso di bellezza maschile

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In tensione da mascella a tallone. Su di lui brilla olio a profusione. Campione viene acclamato solo chi come una treccia è attorcigliato. Ingaggia una zuffa con un orso nero, minaccioso (ma comunque non vero). Di tre grossi giaguari invisibili si disfa con tre colpi, terribili. Divaricato e accosciato è divino. la sua pancia ha facce a dozzine. lo applaudono, lui fa un inchino e ciò grazie alle giuste vitamine. Wisława Szymborska

Buonanotte del 22 novembre 2011

Questo volto che gira gli occhi lenti, questa mano che segna il cielo dove romba un tuono, sono vostri, o miei lupi, mie volpi bruciate dal sangue. Ogni mano, ogni volto, sono vostri. Salvatore Quasimodo

Sigmar Polke

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The spirits That lend Strength are invisible III. Sigmar Polke (1988)

Ombre nell’ombra

Io non sono di qui. Non appartengo a questa terra dove sono nato; e nella vita si impara, impara chi vuole imparare, che nessuno appartiene alla terra dov’e’ nato, dove l’hanno messo al mondo. Che nessuno e’ di nessun posto. Alcuni cercano di mantenere l’illusione e si costruiscono nostalgie, sensi di possesso, inni e bandiere. Tutti apparteniamo ai luoghi dove non siamo stati prima. Se esiste nostalgia, e’ per le cose che non abbiamo mai visto, per le donne con cui non abbiamo mai dormito, e per gli amici che non abbiamo avuto, per i libri non letti, per i cibi nella pentola ancora non assaggiati. Questa e’ la vera e unica nostalgia. Paco Ignacio Taibo II

Buonanotte del 21 novembre 2016

La giustizia è il fermo e continuo desiderio di rendere a ciascuno ciò che gli spetta. Giustiniano

El Lissitzky

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El Lissitzky, Proun, 1923

Buonanotte del 20 novembre 2011

Il valore di un uomo dovrebbe essere misurato in base a quanto dà e non in base a quanto è in grado di ricevere. Albert Einstein

Lettere ad un giovane poeta

... Le cose non si possono afferrare o dire tutte come ci si vorrebbe di solito far credere; la maggior parte degli avvenimenti sono indicibili, si compiono in uno spazio che mai parola ha varcato, e più indicibili di tutto sono le opere d'arte, misteriose esistenze, la cui vita, accanto alla nostra che svanisce, perdura. ... ... Voi domandate se i vostri versi siano buoni. Lo domandate a me. L'avete prima domandato ad altri. Li spedite a riviste. Li paragonate con altre poesie e v'inquietate se talune redazioni rifiutano i vostri tentativi. Ora (poiché voi mi avete permesso di consigliarvi) vi prego di abbandonare tutto questo. Voi guardate fuori, verso l'esterno e questo soprattutto voi non dovreste ora fare. Nessuno vi può consigliare e aiutare, nessuno. C'è una sola via. Penetrate in voi stesso. Ricercate la ragione che vi chiama a scrivere; esaminate s'essa estenda le sue radici nel più profondo luogo del vostro cuore, confessatevi se sareste costretto a

Buonanotte del 19 novembre 2016

Chi porta luce alla vita degli altri, non può che portarla a se stesso. James M. Barrie

Saburo Kuroda

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Sono del tutto cambiato Sono del tutto cambiato. Certo metto la cravatta di ieri, sono povero proprio come ieri, non ho nessuna qualità come ieri, eppure sono del tutto cambiato. Certo metto lo stesso vestito, sono ubriaco proprio come ieri, vivo inetto nel mondo come ieri, eppure sono del tutto cambiato. Ah! Fra il sorriso ironico, lezioso e la risata sogghignante, stupida chiudo gli occhi con calma, allora c’è una bella, bianca farfalla che vola dentro di me domani.

Buonanotte del 18 novembre 2016

Ogniqualvolta siano in conflitto i diritti umani e il diritto di proprietà, devono prevalere i diritti umani. Abraham Lincoln

Russell Tomlin

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Russell Tomlin

Quando

Quando uno non ha abbracciato nessuno da giovane, per anni, per decenni, perché bloccato, per l’educazione, per timidezza, per la solitudine, perché in famiglia non si usa o per altri motivi, quando finalmente abbraccia - perché, a un’età qualsiasi, succede che si sciolgano i nodi - allora lui mentre abbraccia, è come i sordomuti quando imparano col metodo vocale: fanno vibrare le corde e ci contano di emettere quel suono, ma non è che lo sentono: guardano l’altro e se l’altro ha capito sono felici: ci sono riusciti, con l’impegno e il puntiglio, a fare il suono. Così l’analfabeta degli abbracci, quando finalmente si decide, non ha gesti spontanei, studia come muovere il braccio, la spalla, come stringere di più o di meno, è stupito e impaurito - benché felice - del contatto del corpo sul corpo. È felice, è più felice di altri che hanno sempre abbracciato, fin da piccoli: è felice, è una conquista: ma recita l’abbraccio, è in ansia che gli venga bene, in pratica lo mette in scena,

Buonanotte del 17 novembre 2016

Molte lune fa era la Nazione adesso piango presso le ceneri del focolare. Cadaveri di uomini e di capi giacciono tutt'intorno... Rosso di sangue corre il fiume, si è persa la canoa, perso il tramonto, il cigno selvatico si è perso, là dove l'onda muore in un sussulto. E i nostri figli si sono persi. ... Piango la nostra fine. Non canterò mai più. Canto degli indiani d'America

George Inness

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George Inness; Spring Blossoms, Montclair, New Jersey

Making Sense

Non lavoro partendo da disegni o da schizzi a colori. La mia pittura è diretta. Solitamente dipingo sul pavimento, mi piace lavorare su grandi tele. Mi sento più a casa, più a mio agio, in un’area grande. Avendo la tela sul pavimento, mi sento più vicino, più parte del dipinto. In questo modo posso camminarci attorno, camminare su tutti e quattro i lati ed essere “nel” dipinto, in modo simile ai pittori di sabbia indiani del West. A volte uso un pennello, ma spesso preferisco usare un bastoncino. A volte verso la pittura direttamente dal barattolo, mi piace usare una pittura fluida, sgocciolante. Utilizzo anche sabbia, vetri rotti, sassolini, corde, unghie o altri corpi estranei. Un metodo di pittura è uno sviluppo naturale derivante da un bisogno. Voglio esprimere i miei sentimenti piuttosto che illustrarli. La tecnica è solo un mezzo per arrivare ad una dichiarazione. Quando dipingo, ho una nozione generale su cosa sto per fare. Posso controllare il fluire della pittura. Non c’è cas

Buonanotte del 16 novembre 2016

Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma. Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, art. 4

Un appunto

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La vita - è il solo modo per coprirsi di foglie, prendere fiato sulla sabbia, sollevarsi sulle ali; essere un cane o carezzarlo sul suo pelo caldo; distinguere il dolore da tutto ciò che dolore non è; stare dentro gli eventi, dileguarsi nelle vedute, cercare il più piccolo errore. Un'occasione eccezionale per ricordare per un attimo di che si è parlato a luce spenta; e almeno per una volta inciampare in una pietra, bagnarsi in qualche pioggia, perdere le chiavi tra l'erba; e seguire con gli occhi una scintilla nel vento; e persistere nel non sapere qualcosa d'importante. Wisława Szymborska

Carlo Dossi

Il 16 novembre del 1910, muore a Cardina (Como), Carlo Dossi Scopo della burocrazia è condurre gli affari di stato nella peggior maniera e nel più lungo tempo possibile. (Note azzurre)

Buonanotte del 15 novembre 2016

Un'ingiustizia commessa in qualche luogo è un'ingiustizia in ogni luogo. Samuel Johnson

Amor América

La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è una semplice visita o una vacanza, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, costruendosi una delicata architettura. E’ un’amabile malinconia, che sviluppiamo con un complicato processo: senza voli aerei, senza tempo, senza soldi. Dalle palpebre verso dentro. Un viaggio di questo tipo si alimenta di letture, cartoline illustrate, carte geografiche, fotografie, persone che arrivano con delle notizie, avventure vissute da altri e di cui uno si sente partecipe, nell’oscurità di una sala cinematografica o a casa, soli davanti al televisore. Un pezzetto dopo l’altro prende forma il paesaggio che riproduce una realtà che non si può toccare, ma forte come il vincolo che unisce il corteggiatore alla sua amante segreta. Credo sia una sorta di pellegrinaggio che ha a che vedere con il luogo a cui, per motivi misteriosi, sedimentati nei geni, sentiamo di voler appartenere. Maruja Torres

Gesualdo Bufalino

Il 15 novembre del 1920, nasce a Comiso Gesualdo Bufalino Del resto, previdenza e follia in me han fatto sempre tutt'uno, né ho mai rinunziato all'impossibile con la debole scusa che era, appunto, impossibile. (Le menzogne della notte)

Buonanotte del 14 novembre 2016

Crimini e guerre sono perpetrati perché le Borse del mondo siano saccheggiate dall'uno o dall'altro. Nel frattempo milioni di donne, milioni di giovani, milioni di indigeni... milioni di esseri umani di ogni razza e ogni colore entrano nei mercati finanziari solo come moneta sempre più svalutata, la moneta del loro sangue che produce profitto. Subcomandante Marcos

Robert Delaunay

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Robert Delaunay - Simultaneous Windows (2nd Motif, 1st Part) 1912

Soffocare

Possiamo passare la vita a farci dire dal mondo cosa siamo. Sani di mente o pazzi. Stinchi di santo e sessodipendenti. Eroi o vittime. A lasciare che la storia ci spieghi se siamo buoni o cattivi. A lasciare che sia il passato a decidere il nostro futuro. Oppure possiamo scegliere da noi. E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito. (…) Cosa ne verrà fuori, non ne ho idea. E dopo tanto correre di qua e di là, eccoci qui: nel cuore del nulla e della notte. E forse saperlo serve a poco. Qui, in mezzo alle rovine e al buio, quello che stiamo costruendo potrebbe essere qualsiasi cosa. Chuck Palahniuk

Ferdinando Camon

Il 14 novembre del 1935, nasce a Montagnana Ferdinando Camon Si dice che la morte rovini la vita: al contrario, la salva. La vita ha un errore, tranne quella dei santi: comincia con una nascita, e vive mell'illusione che la nascita si ripeta infinitamente. Poi viene la morte, tutto risulta sbagliato, ma non c'è più tempo per correggere niente. (Un altare per la madre)

Buonanotte del 13 novembre 2016

Basta con la trasmissibilità del passato! Spezzate le frasi, fratturate i ricordi. – Quando i miei ricordi diventano slogan, non ne ho più bisogno. Non credo più in loro. — Susan Sontag

Sii un girasole accanto ai salici piangenti

Ascolta bene ciò che non ti dico. Non lasciarti ingannare da me. Non lasciarti ingannare dalle mie apparenze. Perché sono solo una maschera, forse mille maschere che ho paura di togliere, anche se nessuna di esse mi rappresenta. Do l’impressione di essere sicuro, che tutto procede a gonfie vele, dentro come fuori, di essere la fiducia in persona, di possedere la calma come una seconda natura, di essere in controllo della situazione e di non aver bisogno di nessuno. Ma non credermi, ti prego. Esteriormente posso apparire tranquillo, ma ciò che vedi è una maschera. Sotto, celato, c’è il mio vero io nella confusione, nella paura, nella solitudine. Ma io nascondo. Non voglio che nessuno lo sappia. Sono preso dal panico al solo pensiero di esporlo. Ecco perché ho costantemente bisogno di creare una maschera che mi nasconda, un’immagine pretenziosa, che mi protegga dallo sguardo che capisce. Ma tale sguardo è precisamente la mia salvezza. Ed io lo so. Quando, per

Dacia Maraini

Il 13 novembre del 1936, nasce a Fiesole Dacia Maraini Come dimenticare Alicetta: la sua faccia di ranocchia, le sue larghe risate senza senso, il suo naso camuso, i suoi occhi sporgenti e distanti. Nove anni, due gambe lunghe e veloci, le spallucce strette e scivolate, un collo sparuto e rugoso... (Buio)

Buonanotte del 12 novembre 2016

A rifletterci bene, i migliori sono sempre allegri.” È molto meglio essere allegri, ed è anche il segno di qualche cosa: è come avere l'immortalità mentre si è ancora vivi. Una cosa complicata. — Ernest Hemingway

Dino Campana

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Donna genovese Tu mi portasti un po’ d’alga marina Nei tuoi capelli, ed un odor di vento, Che è corso di lontano e giunge grave D’ardore, era nel tuo corpo bronzino: – Oh la divina Semplicità delle tue forme snelle – Non amore non spasimo, un fantasma, Un’ombra della necessità che vaga Serena e ineluttabile per l’anima E la discioglie in gioia, in incanto serena Perché per l’infinito lo scirocco Se la possa portare. Come è piccolo il mondo e leggero nelle tue mani!

Buonanotte del 11 novembre 2016

Ciò che si fa per amore lo si fa sempre al di là del bene e del male. — Nietzsche

Quelli

Ci son quelli che vengono schiantati dal dolore. Quelli che parlano del più e del meno sull’orlo della tomba, e continuano in macchina, del più e del meno, neanche del morto, di piccole cose domestiche, ci sono quelli che dopo si suicideranno e non glielo si vede in faccia, ci sono quelli che piangono molto e cicatrizzano in fretta; quelli che annegano nelle lacrime che versano, quelli che sono contenti, sbarazzati da qualcuno, ci sono quelli che non riescono più a vedere il morto, tentano, ma non ce la fanno, il morto ha portato con sé la propria immagine, ci sono quelli che vedono il morto ovunque, vorrebbero cancellarlo, vendono i suoi tre stracci, bruciano le sue foto, traslocano, cambiano continente, ci riprovano con un vivo, ma niente da fare, il morto è sempre lì, nel retrovisore, ci sono quelli che fanno il pic-nic al cimitero e quelli che lo evitano perché hanno una tomba scavata nella testa, ci sono quelli che non mangiano più, ci sono quelli che bevono, quelli che si domand

Dante Isella

L' 11 novembre del 1922, nasce a Varese Dante Isella Senza la componente «dialettale», che meglio sarà da chiamare «espressionistica» (perché la dialettalità di un Maggi o di un Porta, non meno dell'italianità di un Dossi o di un Gadda, aborre dal monolinguismo, sia esso dialettale o in lingua), la cultura lombarda risulterebbe irrimediabilmente amputata, sminuita: come sarebbe la nostra storia letteraria senza la presenza di quei nomi e di altri, del Ruzante ad esempio o del Folegno. (Varon, Magg, Balestrer, tanz e Parin)

Buonanotte del 10 novembre 2016

Per quanto possa essere difficile la vita, c'è sempre qualcosa che è possibile fare. Guardate le stelle invece dei vostri piedi. — Stephen Hawking

Chi sono

"Ma tu che vuoi?! Chi sei? la mia coscienza?", disse il nano al gigante, io sono quel che ti sta sopra e ti sta dentro, sono il tuo tormento, io sono chi sta in basso e chi sta in cielo, dentro il tuo pensiero, il sono il vento ed il veliero, quasi come un mistero, io sono il baro che trucca le carte e ne chiede di altre, io sono il re e la sua regina, che smena ma non rima, io sono il verbo già col sottitolo, io sono…dentro, fuori, ovunque dappertutto, ma non mi trucco, e allora fai fatica, a vedermi veramente, io son già sparito, ma il gioco è divertente, se credi a quest'inganno… butta via le carte! Hai perso già in partenza, provaci con delle altre, ma se ti fermi con la mente e orchestri il tuo pensiero, sarò servitore e riverente, verso tutto ciò che sono, perché io non son nient'altro che un pazzo ed incosciente, sono quel che sono, né fulcro né sparviero, sono come un diamante, sepolto in fondo al mare, butta via le carte vienimi a pescare, provar non costa n

Buonanotte del 9 novembre 2016

È curioso a vedere che quasi tutti gli uomini che valgono molto, hanno le maniere semplici; e che quasi sempre le maniere semplici sono prese per indizio di poco valore. — “Pensieri”, Giacomo Leopardi

* * *

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Un tempo sapevamo il mondo a menadito: - era così piccolo da stare fra due mani, così facile che per descriverlo bastava un sorriso, semplice come l'eco di antiche verità nella preghiera. La storia non accoglieva con squilli di fanfara: ha gettato negli occhi sabbia sporca. Davanti a noi strade lontane e cieche, pozzi avvelenati, pane amaro. Il nostro bottino di guerra è la conoscenza del mondo: - è così grande da stare fra due mani, così difficile che per descriverlo basta un sorriso, strano come l'eco di antiche verità nella preghiera. Wisława Szymborska

Buonanotte del 8 novembre 2016

La soluzione ai problemi di discriminazione sull’aspetto fisico? Mi venne data una ventina di anni fa da un mio collega che aveva perso la vista alla nascita e fu tanto banale quanto abbacinante. Mi disse – Valuto la bellezza di una persona sulla base di quello che dice.

Helen Frankenthaler

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Helen Frankenthaler - Nepenthe 1972

Tragicità

La nostra è un’epoca essenzialmente tragica, perciò ci rifiutiamo di prenderla tragicamente. Il cataclisma c’è stato, siamo tra le macerie, e cominciamo a costruire nuove piccole comunità, a nutrire nuove piccole speranze. È un lavoro notevolmente difficile, ormai non c’è nessuna strada spianata verso il futuro, dobbiamo aggirare gli ostacoli o scavalcarli. Dobbiamo vivere, non importa quanti cieli ci siano crollati addosso. Questa era, più o meno, la situazione di Costance Chatterley. La guerra le aveva fatto crollare il mondo addosso. E aveva dovuto rendersi conto che bisognava vivere e imparare. — David Herbert Lawrence, L'amante di Lady Chatterley

Buonanotte del 7 novembre 2016

Piangere non indica che sei debole. Sin da quando sei nato, è sempre stato un segno che sei vivo. — Charlotte Brontë

Cosa sei?

La prima cosa che spuntò fu una lunga coda sottile. Poi due zampette che si agitarono in modo buffo e scomposto nell’aria. La coperta cadde per terra e l’animale fu ben visibile. Come reagii all’apparizione? Con stupore, curiosità e anche un po’ di disgusto. Non era bello, e non assomigliava a niente che avessi mai visto. Il corpo poteva essere quello di un piccolo cane, con zampe tozze, piedi palmati e artigliati. Il pelo era corto e ruvido, di un colore indefinibile, un bianco screziato d’asfodelo, e sulla schiena aveva una cresta di aculei irti. Ma era il muso a essere inquietante e affascinante. Gli occhi gialli ed enormi sembravano quelli di un lemure, e la pupilla era dilatata. Il muso era quasi senza naso, la bocca, larghissima e sottile, aveva labbra cornee. Un po’ indietro rispetto alla fronte, vibravano due orecchie membranose, da piccolo drago. La coda si muoveva inquieta. Diciamo che era un cane con faccia da pesce e coda da rettile. Ma soprattutto dava l’impressione d

Buonanotte del 6 novembre 2016

Shakespeare è la felice riserva di caccia di tutte le menti che hanno perso l’equilibrio. — James Joyce, Ulisse

Donne in Rinascita

Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita. Quando si rimette in piedi, dopo la catastrofe, dopo la caduta, che uno dice… è finita. No. Finita mai, per una donna. Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole. Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina antiuomo che ti fa la morte o la malattia. Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina hai un esame peggio che a scuola… Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà, deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare. Così ogni giorno e questo noviziato non finisce mai, e sei tu che lo fai durare. Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo, che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno si infiltri nella tua vita. Pegg

Buonanotte del 5 novembre 2016

Restiamo soli nonostante tutti i nostri sforzi, e restiamo liberi nonostante tutti gli abbracci. Nessuno mai appartiene a nessuno. Ci si presta, nostro malgrado, al gioco civettuolo o appassionato del possesso, ma non ci si dà mai. — Guy de Maupassant

Roberto Carifi

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Sarò una stella come le altre perché non c’è stella che s’inabissi ognuno rimane lungo il cielo lungo il lago ghiacciato ed io sono quel punto che rimane là, tra il cielo e la terra, sono il tu dove passa la mia anima perché tutto è fermo, i paesi che sfociano in vallate e non c’è morte, una soltanto, che si distingua dalla vita.

Buonanotte del 4 novembre 2016

Esistono procedimenti magici che aboliscono le distanze di spazio e tempo: le emozioni. — Simone de Beauvoir

Helen Frankenthaler

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Helen Frankenthaler - Blue Atmosphere 1963

Leggere

Se non ti è possibile leggere tutti i libri che potresti avere, basta che tu abbia i libri che puoi leggere. Ma – tu dici – a me piace sfogliare ora questo volume ora quello. – Assaggiare qua e là è proprio di uno stomaco viziato e troppi cibi diversi non nutrono, ma rovinano l’organismo. Perciò leggi sempre i migliori autori e, se talvolta vuoi passare ad altri, torna poi ai primi. Cerca ogni giorno nella lettura un aiuto per sopportare la povertà e affrontare la morte e tutte le altre sventure umane. Dopo aver letto molto, scegli un pensiero che tu possa assimilare in quel giorno. Anch’io faccio così: del molto che leggo prendo sempre qualcosa. Lucio Anneo Seneca – Lettere a Lucilio

Buonanotte del 3 novembre 2016

La fortuna di un popolo dipende dallo stato della sua grammatica. Non esiste grande nazione senza proprietà di linguaggio. — Fernando Pessoa

Lesser Ury

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Morning Sun - Lesser Ury

Omofobo

Tutti i monoteismi sono omofobi, ma da qualche tempo – neanche poi tanto, a guardar la storia dall’alto – l’ebraismo e il cristianesimo hanno perso il braccio secolare che a lungo consentì loro di discriminare, perseguitare e uccidere chi fosse omosessuale, sicché resta loro solo la condanna morale, peraltro costretta a trovar forme assai bislacche […]. Tra i monoteismi solo l’islam resta coerentemente omofobo. Sarà perché è più giovane del cristianesimo (quasi sei secoli) e dell’ebraismo (oltre un millennio)? Sarà perché nei paesi di tradizione islamica non è arrivata ancora la stagione illuminista e lì la religione ancora ammorba la vita umana come da noi era fino all’altrieri? Boh, chissà, sta di fatto che oggi, per poter dar pieno sfogo alla propria omofobia, soprattutto per darle quel tocco di missione per conto di Dio che d’altronde è necessario anche a tante altre psicopatologie, un omofobo come si deve può fare solo riferimento all’islam, sennò ci ricava solo la tapina figur

Buonanotte del 2 novembre 2016

Ho imparato che ci sono amori impossibili, amori incompiuti, amori che potevano essere e non sono stati. Ho imparato che è meglio una scia bruciante, anche se lascia una cicatrice: meglio l’incendio che un cuore d'inverno. — Ferzan Ozpetek - Quel che ho imparato sull’ amore

Vecchio cantante

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"Lui oggi canta così: trala tra la. E io cantavo così: trala tra la. Sente la differenza, signora? E invece di mettersi qui, lui si mette qui e guarda là, non là, anche se lei entrava di corsa di là, e non di là, non come adesso pampa rampa pam, ma semplicemente pampa rampa pam, la indimenticabile Tschubeck-Bombonieri, ma chi se la ricorda -" Wisława Szymborska

Buonanotte del 1 novembre 2016

Nessun può resistere alla forza di un'idea, il cui momento è arrivato. Victor Hugo

L’impostore

«La gente che non la conosce, che la legge soltanto, crede che lei sia una persona umile, perché si toglie sempre importanza e ride di sé stesso, soprattutto nei suoi articoli. Io non ci credo. In realtà, finché non l'ho conosciuta pensavo che le sue autoironie non fossero un segno di umiltà, ma di superbia: si sente tanto forte, pensavo, che si permette perfino di attaccare sé stesso, di prendersi in giro; se non fosse tanto superbo, mi dicevo, se fosse più umile o più prudente e non fosse così sicuro di sé, lascerebbe agli altri il lavoro di ridere di lui.» «È curioso; io non l'ho mai vista in questo modo. Per me l'autoironia è solo il grado zero della decenza, quel minimo di onestà che si deve avere, soprattutto se si scrive sui giornali: alla fin fine, la critica bene intesa inizia con l'autocritica, e chi non è in grado di ridere di sé non ha il diritto di ridere di nulla.» — Javier  Cercas, L’impostore, Milano 2015, p. 348

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