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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

Buonanotte del 28 febbraio 2017

Ad un certo punto bisogna saper andar via. Io sono il tipo che vuol sempre restare fino all’ultimo, fino a che la festa non è finita, finché c’è vita c’è speranza, fino a che non mi dici chiaramente che è ora di andare. Invece dovrei imparare a sparire, a un certo punto, perché tanto alle persone piace sentire la mancanza di qualcuno, più della sua presenza. Fanno così: dicono che vorrebbero qualcuno che non se ne vada mai, poi lo trovano e sai a chi pensano? A chi non c’è. — Charles Bukowski

Nestor Toro

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Futuro interiore

L’identità collettiva è un costrutto immaginario; fondare una comunità politica su di essa innesca continui processi di disconoscimento dell’altro, perché nessun cittadino reale possiede in toto i marcatori culturali che gli consentirebbero di essere perfettamente identico al modello dell’inesistente cittadino ideale. Se il filtro della legittimazione civile fosse davvero quello dell’identità culturale, nessuno sarebbe mai abbastanza italiano, francese, inglese, tedesco o latro da scampare alla dialettica della negazione, quella che ti fa guardare l’altro pensando: ‘ lui non è uno di noi’. Laddove l’identità sorge per distinguere, e quindi per dividere, l’appartenenza è invece uno strumento costruttivo, che integra le fratture e permette di riconoscere le differenze reciproche come un valore collettivo. È nel riconoscimento delle appartenenze, e non dell’identità, che può fondarsi il concetto di comunità in senso morale, cioè pienamente umano. Michela Murgia

Buonanotte del 27 febbraio 2017

La timidezza è una condizione strana dell'anima, una categoria, una dimensione che si apre alla solitudine. È anche una sofferenza inseparabile, come se si avessero due epidermidi, e la seconda pelle interiore s'irritasse e contraesse di fronte alla vita. Fra le compagini umane, questa qualità o questo difetto fa parte di un insieme che costituisce nel tempo l'immortalità dell'essere. — Pablo Neruda, Confesso che ho vissuto

Frank Duminil

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Combattente

Un combattente non è un militare violento e prevaricante, ma ognuno di noi che conduce la sua silenziosa battaglia resistendo alle difficoltà mentre tenta di superarle: un combattente è una bambina che continua a cadere nel tentativo di alzarsi in piedi, un ragazzo che passa ore a calciare un pallone imparando a fare goal, una mamma che non abbandona il lavoro nonostante la fatica, un anziano che continua a camminare malgrado gli acciacchi.Le donne sono spesso definite il sesso debole, sembra che questa unica definizione possa contenere tutte le loro caratteristiche, eppure spesso sono i combattenti più tenaci, quelle che resistono a piccole e grandi discriminazioni ogni giorno, quelle che devono dimostrare sempre e comunque di saper far qualcosa a prescindere dall’essere una donna. Consuelo Catucci

Buonanotte del 26 febbraio 2017

Tutti possono sentire ma solo gli esseri sensibili capiscono. — K. Gibran

Allen Levy

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Gusto

La nostra epoca non è l'epoca di un gusto, ma quella dei moltissimi gusti. Non è mai stato così, se ci pensa. Il barocco ad esempio, una volta accettato, è diventato il gusto del Settecento. E ogni età ha avuto il suo gusto. In Italia, ancora fino agli anni Venti del Novecento, quando Margherita Sarfatti elabora la cosiddetta arte fascista, è così. Poi però cambia tutto. Dopo non è più stato affermato con precisione da uno studioso un certo gusto del Novecento. Con la modernità abbiamo un gusto che si rifà semplicemente alle ultime opere che appaiono nel panorama artistico. E così oggi sono le opere che affermano il gusto, non è più il gusto che presiede alle opere. — Gillo Dorfles

Buonanotte del 25 febbraio 2017

Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare. Ho fotografato per non dimenticare. Per non smettere di guardare. — Daniel Pennac

Gunther Gerzso

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Vittorio Magrelli

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L’"incessante brusio neuronale", ho letto, e ho subito capito cosa significasse. Perché lo sento sempre, il cicaleccio talamo-corticale, un cinguettìo da voliera, e gridano, gridano, gridano, milioni di sinapsi, in attesa del cibo che gli porto, che gli devo portare. Aspettano i pensieri, i miei pensieri, e gli si azzuffano intorno, quando lascio la gabbia, in un frullare di impulsi elettrostatici.

Grace Metalious

Il 25 febbraio del 1964, muore a Boston, Grace Metalious (ps. di Marie Grace de Repentigny), la scrittrice statunitense autrice del best seller internazionale Peyton Place Pensavo sempre che quella storia di confondere l'amore con il sesso fosse infantile e sciocca; ma ora so perché tante donne lo fanno. Lo fanno perché, dopo, è troppo doloroso, e non si può ricordare niente dell'amore. (Peyton Place)

Buonanotte del 24 febbraio 2017

Vivi senza fingere. Ama senza pretendere. Parla senza offendere. Ascolta senza giudicare. — Youaresuchadisaster

Michel Keck

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Tempo

Il progresso si dà nelle scienze, non nelle discipline umanistiche: e dunque perché privare le generazioni future di quel sapere che per generazioni si è trasmesso, arrivando fino a noi? Ogni volta che difendiamo il curriculum tradizionale, ogni volta che ci offendiamo perché questo o quell’autore, questo o quel testo vengono espunti dalle letture obbligatorie, ogni volta che trasecoliamo al pensiero che i liceali del futuro non leggano, come noi abbiamo letto, I pastori di d’Annunzio, o non sappiano che I Malavoglia dovevano far parte dei Ciclo dei Vinti, o che l’antenato di Dante si chiamava Cacciaguida, noi stiamo dicendo che un buon sistema scolastico dovrebbe inculcare negli studenti le stesse identiche nozioni che a suo tempo hanno inculcato a noi (lasciando la gran parte di noi, naturalmente, del tutto inerti e disinteressati), stiamo dicendo che dovrebbe produrre persone uguali a noi. Ma noi abbiamo un mucchio di difetti, dovuti anche alle cose che abbiamo imparato (e non impa

Giovanni Pico della Mirandola

Il 24 febbraio del 1463, nasce a Mirandola (Modena) Giovanni Pico della Mirandola Tu potrai degenerare nelle cose inferiori che sono i bruti; tu potrai, secondo il tuo volere, rigenerarti nelle cose superiori che sono divine. (Oratio de hominis dignitate)

Buonanotte del 23 febbraio 2017

Esiste un certo tipo di silenzio in cui le parole non sono necessarie e che segnala, non la fine, bensì l’inizio della comprensione. — Jonathan Coe

Giacomo Balla

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Giacomo Balla (Italian, 1871–1958), Vortice, spazio, forme

Fantasia nostra

(…) quando il tuono e il vento e il sole e gli astri e gli animali e le piante e le mura de’ nostri alberghi, ogni cosa ci appariva o amica o nemica nostra, indifferente nessuna, insensata nessuna; quando ciascun oggetto che vedevamo ci pareva che in certo modo accennando, quasi mostrasse di volerci favellare; quando in nessun luogo soli, interrogavamo le immagini e le pareti e gli alberi e i fiori e le nuvole, e abbracciavamo sassi e legni, e quasi ingiuriati malmenavamo e quasi beneficati carezzavamo cose incapaci d’ingiuria e di benefizio; quando la maraviglia tanto grata a noi che spessissimo desideriamo di poter credere per poterci maravigliare, continuamente ci possedeva; quando i colori delle cose quando la luce quando le stelle quando il fuoco quando il volo degl’insetti quando il canto degli uccelli quando la chiarezza dei fonti tutto ci era nuovo o disusato, né trascuravamo nessun accidente come ordinario, né sapevamo il perché di nessuna cosa, e ce lo fingevamo a talento no

Massimo Forzani

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Museo

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Ci sono piatti, ma non appetito Fedi, ma non scambievole amore da almeno trecento anni. C’è il ventaglio – e i rossori? C’è la spada – dov’è l’ira? E il liuto, non un suono all’imbrunire. In mancanza di eternità hanno ammassato diecimila cose vecchie. Un custode ammuffito dorme beato con i baffi chini sulla vetrina. Metalli, creta, una piuma d’uccello trionfano in silenzio nel tempo. Ride solo la spilla d’una egiziana ridarella. La corona è durata più della testa. La mano ha perso contro il guanto. La scarpa destra ha sconfitto il piede. Quanto a me, credete, sono viva. La gara col vestito non si arresta. E lui quanta tenacia mi dimostra! Vorrebbe viver più della mia vita! Wisława Szymborska

Buonanotte del 21 febbraio 2017

L’unica maschera concessa nella vita è nascondere il proprio dolore dietro un sorriso per non perdere la propria dignità. — Alda Merini

Robert Lynn

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Libertà

Non sapevo che la libertà non è una ricompensa, né una decorazione che si festeggi con lo spumante; e neppure un regalo, una scatola di leccornie. Oh! No, anzi è un lavoro ingrato, una corsa di resistenza molto solitaria, molto estenuante. Niente spumante, niente amici che levano il bicchiere guardandoti amorevolmente. Solo in un aula tetra, solo sulla pedana al cospetto dei giudici, e solo a decidere, di fronte a se stessi o al giudizio altrui. Alla fine di ogni atto di libertà, c'è una sentenza; per questo la libertà pesa troppo, specie quando si ha la febbre, o si è inquieti, o non si ama nessuno. — Albert Camus

Buonanotte del 20 febbraio 2017

Non si guarisce mai da ciò che ci manca, ci si adatta, ci si racconta altre verità. — Margaret Mazzantini

Stephanie Shank

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Il destino delle donne

«Il destino delle donne non è fare figli, ma vivere», ci dice, con affetto: è una frase che, ultimamente, potrebbe capitare di sentire in bocca pure a qualche maschio. Nel 1978, in Lui! Visto da lei, scrisse: “se un uomo si dichiara femminista non c'è un minuto da perdere: su le mutande e via, senza pensarci un minuto". Avendo un'intelligenza baciata dal dono della leggerezza, Natalia Aspesi ha sempre volato altissimo. Di quando la fecero inviata a Il Giorno, dice che fu «non per bravura, intendiamoci, ma perché non volevano donne in redazione». Lo racconta senza piagnistei come sempre, perché: “nei piagnistei finirà il mondo”, diceva Eliot. Natalia Aspesi ci ha fatto sorridere tutte le volte che ha preso parola, tutte le volte che ha scritto: raro per una femminista. Che poi, tanto, in una parola non si contiene nessuno, men che meno una come lei. Di certo, Natalia Aspesi dalla parte delle donne c'è sempre stata e senza pietismo: le ha strigliate. Le ha dipinte senza

Pierre Boulle

Il 20 febbraio del 1912, nasce ad Avignone (Vaucluse) lo scrittore francese Pierre Boulle , autore ed "Il pianeta delle scimmie". L'essenziale è che questi ragazzi abbiano la sensazione di essere sempre comandati da noi, e non da queste scimmie. Finché si regoleranno in base a questa idea, saranno soldati e non schiavi. (Il ponte sul fiume Kwai)

Buonanotte del 19 febbraio 2017

Vi siete mai chiesti se siamo noi a creare certi momenti nella vita o se sono quei momenti che creano noi? — One Tree Hill

Gerhard Richter

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Gerhard Richter (German, b. 1932), 15. Nov. 06, 2006

Vita

La vita non è questa noia distillata in cui da sette eternità si fa macerare la nostra anima, non è questa infernale morsa in cui ammuffiscono le coscienze, e che ha bisogno di musica, di poesia, di teatro e di amore per esplodere di quando in quando, ma così poco che non vale la pena di parlarne. L’uomo della terra si annoia a morte, e così profondamente dentro di sé che ora non lo sa più. Si corica, dorme, si alza, passeggia, mangia, scrive, inghiotte, respira, caca come una macchina abbassata di tono, come un rassegnato seppellito nella terra dei paesaggi e che il paesaggio ha soggiogato come un servo che è stato avvinto al ceppo d’un cattivo corpo, e sottoposto a letture, buongiorno, buonasera, come sta, il tempo è bello, la pioggia rinfrescherà la terra, dicono i bollettini d’informazione, venga a prendere il tè, il trictrac, le carte, le bocce, il gioco della dama e gli scacchi, ma non è di questo che si tratta, voglio dire che non è questo a definire la vita immonda in cui vivi

Buonanotte del 18 febbraio 2017

L’ordine è necessario per non perdersi, il disordine per ritrovarsi. — Ewa Radomska

Joe Papagoda

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Hans Magnus Enzensberger

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Opzioni per un poeta Con parole diverse dire la stessa cosa, sempre la stessa. Sempre con le stesse parole dire una cosa del tutto diversa o la stessa in modo diverso. Molte cose non dirle, o dire molto con parole che non dicono niente. Oppure tacere in modo eloquente.

Beppe Fenoglio

Il 18 febbraio del 1963, muore a Torino il partigiano e scrittore Beppe Fenoglio Alba la presero in duemila il dieci ottobre e la persero in duecento il due novembre dell'anno 1944. (I ventitré giorni della città d'Alba)

Buonanotte del 17 febbraio 2017

Il tempo non è stabile. Fa dei giri strani. Si interrompe e poi riprende. Si ferma e riparte. Il tempo ama confondere chi lo crede lineare. — Edvania Paes

Koen Lybaert

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Koen Lybaert (Belgian, b. 1955), abstract N° 816, 2014

Lolita

Ciò che udivo era soltanto la melodia dei bambini che giocavano, soltanto quello, e l'aria era così limpida che in mezzo a quel vapore di voci mescolate, maestose e minute, remote e magicamente vicine, schiette e divinamente enigmatiche, si poteva udire di tanto in tanto, come liberato, uno zampillo quasi articolato di vivide risa, o il colpo di una mazza, o lo sferragliare di un camion giocattolo, ma era tutto troppo lontano dagli occhi perché si potesse distinguere un movimento nelle strade appena tratteggiate. Rimasi ad ascoltare quella vibrazione musicale dall'alto del mio dirupo, quegli sprazzi di grida isolate che avevano per sottofondo una sorta di schivo mormorio, e allora capii che la cosa disperatamente straziante non era l'assenza di Lolita dal mio fianco, ma l'assenza della sua voce da quel concerto di suoni. Questa, dunque, è la mia storia. L'ho riletta. C'è rimasto attaccato qualche brandello di midollo, e sangue, e mosche bellissime d'un verd

Buonanotte del 16 febbraio 2017

La vita mi sembra troppo breve per trascorrerla coltivando risentimenti e prendendo nota dei torti subiti. In questo mondo siamo tutti, e non possiamo non esserlo, carichi di colpe. — Charlotte Bronte, Jane Eyre

Valentino Quijano

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Valentino Quijano 

Malina

I libri? Sì, leggo molto, ho sempre letto molto. No, non so se ci intendiamo. Preferisco leggere per terra, anche a letto, quasi sempre sdraiata, no, qui non si tratta tanto dei libri, ha a che fare soprattutto con la lettura, col nero sul bianco, con le lettere, le sillabe, le righe, queste inumane fissazioni, i segni, questi elementi determinati, questo delirio cristallizzato in espressione, che viene dagli uomini. Mi creda, l’espressione è delirio, scaturisce dal nostro delirio. Ha anche a che fare col voltare le pagine, con il correre da una pagina all’altra, con la fuga, con la complicità in uno sfogo frenetico, ininterrotto, ha a che fare con la nefandezza di un enjambement, con l’assicurazione sulla vita in una frase sola, con l’assicurazione reversibile delle frasi nella vita. Leggere è un vizio che può sostituire gli altri vizi o a volte al loro posto aiuta tutti gli altri vizi a vivere più intensamente, è una perversione, un morbo divorante. — Ingeborg Bachmann

Buonanotte del 15 febbraio 2017

Non voglio affatto far di me stesso un essere in qualche maniera speciale, non ho alcuna intenzione di creare cose grandiose; quel che voglio è soltanto vivere, sognare, sperare, essere presente ovunque. — Anton Čechov, I racconti della maturità

Sally Cooper

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Disattenzione

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Ieri mi sono comportata male nel cosmo. Ho passato tutto il giorno senza fare domande, senza stupirmi di niente. Ho svolto attività quotidiane, come se ciò fosse tutto il dovuto. Inspirazione, espirazione, un passo dopo l’altro, incombenze, ma senza un pensiero che andasse più in là dell’uscire di casa e del tornarmene a casa. Il mondo avrebbe potuto essere preso per un mondo folle, e io l’ho preso solo per uso ordinario. Nessun come e perché - e da dove è saltato fuori uno così - e a che gli servono tanti dettagli in movimento. Ero come un chiodo piantato troppo in superficie nel muro oppure (e qui un paragone che mi è mancato). Uno dopo l’altro avvenivano cambiamenti perfino nell’ambito ristretto d’un batter d’occhio. Su un tavolo più giovane, da una mano d’un giorno più giovane, il pane di ieri era tagliato diversamente. Le nuvole erano come non mai e la pioggia era come non mai, poiché dopotutto cadeva con gocce diverse. La terra girava intorno a

Luigi Credaro

Il 15 febbraio del 1939, muore a Roma, Luigi Credaro , fondatore della Rivista pedagogica e ministro della Pubblica Istruzione Senza educazione popolare, senza cultura seria, universale, non può sussistere governo democratico. E' vero per tutti i tempi e tanto più vero per il nostro tempo e per il nostro Paese. (Discorso parlamentare, 1909)

Buonanotte del 14 febbraio 2017

Ciò che noi conosciamo di noi stessi, non è che una parte, forse una piccolissima parte di quello che noi siamo. — Luigi Pirandello, L’umorismo

Robert Roth

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Futilità

Ho imparato che niente è più terribile che trovarsi faccia a faccia con gli oggetti di un morto. Di per sé le cose sono amorfe: assumono significato solo in funzione della vita che ne fa uso. Quando essa giunge al termine, le cose cambiano anche restando uguali. Ci sono e non ci sono, come spettri tangibili, condannati a sopravvivere in un mondo dove non hanno più posto. Che ne sarà, ad esempio, di un armadio pieno di vestiti in silenziosa attesa di essere indossati da un uomo che non aprirà l'anta mai più? O delle scatole di preservativi sparse nei cassetti rigurgitanti biancheria e calzini? O del rasoio elettrico abbandonato in bagno, ancora zeppo della barba polverizzata dell'ultima rasatura? O del manipolo di flaconi vuoti di tintura per capelli, nascosti nella borsa di pelle da viaggio?… Rivelarsi improvviso di cose che nessuno vuol vedere, che nessuno desidera conoscere. In tutto questo c'è violenza, e anche una sorta di orrore. In sé le cose non significano nulla, c

Buonanotte del 13 febbraio 2017

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. — Antonio Gramsci, Odio gli indifferenti

Michele Brown

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Scritto sul corpo

Quando portò il cucchiaio da minestra alle labbra, come desiderai essere quell'innocente pezzo di acciaio inossidabile. Avrei volentieri barattato tutto il sangue del mio corpo con mezzo litro di brodo vegetale. Fammi essere carota a dadini,vermicelli, così che tu mi prenda in bocca. Invidiavo i crostini. La guardavo spezzare e imburrare ogni pezzo, immergerlo lentamente nella scodella, lasciarlo galleggiare finché, pesante e grasso, si inabissava in quella profonda massa rosa, per poi venir resuscitato al glorioso piacere dei suoi denti. Le patate, il sedano, i pomodori, tutti erano passati per le sue mani. Quando mangiava la zuppa, mi sforzavo di sentire il sapore della sua pelle. Ci doveva essere rimasto qualcosa di lei. L'avrei trovata nell'olio e nelle cipolle, l'avrei scoperta attraverso l'aglio. Sapevo che sputava nella padella per verificare se l'olio era pronto. E’ un vecchio sistema, ogni cuoco lo fa, o lo faceva. E così, quando le domandavo cosa

Buonanotte del 12 febbraio 2017

Tutte le più grandi scoperte nascono da una combinazione di coraggio e da un errore di valutazione. Tutti noi siamo disposti a cercare il coraggio: ma siamo disposti a concederci il lusso di fare degli errori?

Sarah Bagshaw

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Taglio netto

Affondai le mani nella frescura dei rampicanti, ascoltai il chioccolio della fontana, e compresi che nulla mi avrebbe fatto rinunciare alle gioie terrene. «Non credo più in Dio», mi dissi senza troppo stupore. Questo ne era la prova: se avessi creduto in lui, non mi sarei tranquillamente adattata a offenderlo. Avevo sempre pensato che a paragone dell'eternità questo mondo non contava nulla; contava, invece, poiché l'amavo, e era Dio, ad un tratto, che non aveva più peso: era dunque evidente che il suo nome, per me, ormai non copriva più che un miraggio. Da molto tempo l'idea che mi facevo di lui si era depurata e sublimata al punto ch'egli aveva perduto qualsiasi volto, qualsiasi legame concreto con la terra, e infine, il suo stesso essere. La sua perfezione escludeva la sua realtà. È per questo che provai così poca sorpresa quando constatai la sua assenza nel mio cuore e nel cielo. Non lo negai per sbarazzarmi di qualcuno che m'incomodava: al contrario, mi accorsi

Buonanotte del 11 febbraio 2017

Se insegui obbiettivi a breve termine aspettati gratificazioni piccole. Se vuoi gratificazioni giganti non accontentarti di obbiettivi vicini.

Catherine Ekernan

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Carlo Atzori

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Rubando i colori Se il mio sorriso abbracciasse le rughe che il tempo deposita sul mio cuore sarebbe un infinito volo di aquiloni che ruberebbe i colori agli attimi vissuti scorrendo pagine di vita in frammenti dell’anima svolgendo il filo dei sogni e di quei pensieri di bambino che ora non ho più in questa notte senza stelle coccolandomi nei ricordi di giorni caldi e spensierati di estati calde ed infinite. Se il mio sentire tra rumori ovattati di questa notte di pioggia che scivola lentamente sul vetro appannato dal respiro del tempo che scorre in tragitti obliqui senza più scaldare i gesti di chi ha lasciato momenti che annodano lo scorrere di questo vento che riporta il profumo di stagioni trascorse a cercare un senso ad una realtà frammentata adesso che i sogni hanno il ritmo del giorno che pian piano sta nascendo.

Sylvia Plath

L' 11 febbraio del 1963, muore suicida a Londra Sylvia Plath , poetessa e scrittrice statunitense Morire è un'arte, come qualsiasi altra cosa. Io lo faccio in un modo eccezionale io lo faccio che sembra un inferno io lo faccio che sembra  reale. Ammetterete che ho la vocazione. (da Lady Lazarus)

Buonanotte del 10 febbraio 2017

Com’è che diceva un tale che ho conosciuto? – disse Wilhelm. – Un uomo vale quanto le cose che ama. — Saul Bellow

Robert Natkin

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Di ciò di cui non si può parlare

Costretto a vivere ogni secondo come tornando da un viaggio in cui non si è potuto trovare il tesoro, di ritorno al presente, a casa, a mani vuote, come se il fare fosse il da farsi, come se trattenersi fosse smettere di essere e l'unico modo di vivere fosse creare utopie, Wittgenstein, Tractatus Logico-Philosophicus, disse: “Ciò di cui non si può parlare, deve essere taciuto”. Ma precisamente di ciò di cui non si può parlare bisogna parlare, affondare la lingua nell'invisibile convertendo in specchio le parole, navigarci dentro sapendo che sono barche senz'equipaggio, senz'altro interesse che l'enigma di chi o cosa le ha trasformate in fantasmi, una presenza impalpabile ma densa che dobbiamo avvicinare con passi da cieco in quest'universo dove tutto è approssimazione o miracolo di cera! Con i passi d'un cieco che col bianco bastone fende l'ubiquo centro, là dove palpita l'origine eterna che produce vita a fiotti. Di lui nulla possiamo dire, m

Buonanotte del 9 febbraio 2017

Non è mica la morte che importa, è la tristezza, è la malinconia. Lo stupore. Le poche buone persone che piangono nella notte. La poca buona gente. — Charles Bukowski, Storie di ordinaria follia

Darko Jovanovic

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Rosso Istanbul

Amore. Che cos’ho imparato sull’amore? Quello che ho imparato sull’amore è che l’amore esiste. O forse, più semplicemente, quello che ho imparato e imparo sull’amore è quello che racconto nei miei film, in tutti i miei film. E cioè che non dimentichiamo mai le persone che abbiamo amato, perché rimangono sempre con noi; qualcosa le lega a noi in modo indissolubile, anche se non ci sono più. Ho imparato che ci sono amori impossibili, amori incompiuti, amori che potevano essere e non sono stati. Ho imparato che è meglio una scia bruciante, anche se lascia una cicatrice: meglio l’incendio che un cuore d’inverno. Ho imparato, e in questo ha ragione mia madre, che è possibile amare due persone contemporaneamente. A volte succede: ed è inutile resistere, negare, o combattere. Ho imparato che l’amore non è solo sesso: è molto, molto di più. Ho imparato che l’amore non sa né leggere né scrivere. Che nei sentimenti siamo guidati da leggi misteriose, forse il destino o forse un miraggio, com

Buonanotte del 8 febbraio 2017

Quelli che riconoscono che i problemi fanno parte della condizione umana, e che non misurano la felicità dall'assenza di problemi, sono gli esseri più intelligenti che si conoscano, e sono anche i più rari. — Le vostre zone erronee, Wayne Dyer

La cipolla

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La cipolla è un’altra cosa. Interiora non ne ha. Completamente cipolla fino alla cipollità. Cipolluta di fuori, cipollosa fino al cuore, potrebbe guardarsi dentro senza provare timore. In noi ignoto e selve di pelle appena coperti, interni d’inferno, violenta anatomia, ma nella cipolla – cipolla, non visceri ritorti. Lei più e più volte nuda, fin nel fondo e così via. Coerente è la cipolla, riuscita è la cipolla. Nell’una ecco sta l’altra, nella maggiore la minore, nella seguente la successiva, cioè la terza e la quarta. Una centripeta fuga. Un’eco in coro composta. La cipolla, d’accordo: il più bel ventre del mondo. A propria lode di aureole da sé si avvolge in tondo. In noi grasso, nervi, vene, muchi e secrezioni. E a noi resta negata l’idiozia della perfezione. Wisława Szymborska

Buonanotte del 7 febbraio 2017

Quello che siamo è la somma di tutto quello che abbiamo detto, fatto e provato. Il tutto avvolto in un'unica trama costantemente rivista e ricordata. Quindi per essere te stesso devi costantemente ricordare te stesso. È un lavoro a tempo pieno, ma è così che funziona. — Dal film Trance

Son House

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Non esistono buone influenze…

Non esistono buone influenze… Ogni influenza è immorale…per lo meno da un punto di vista scientifico. Perché? Perché influenzare qualcuno significa dargli la propria anima. Egli non pensa più i suoi naturali pensieri, non arde più delle sue naturali passioni, non ha più le sue reali virtù. I suoi peccati, se pur vi è qualche cosa che si può chiamare peccato, sono di accatto. Egli diventa l’eco della musica suonata da un altro, l’attore di una parte che non è stata scritta per lui. Lo scopo della vita è lo sviluppo di noi stessi, la perfetta attuazione della nostra natura: è questa la ragione di essere di ognuno di noi. Oggi gli uomini hanno paura di sé, hanno dimenticato il più alto di tutti i doveri, quello che abbiamo verso noi stessi. Naturalmente sono caritatevoli, nutrono chi ha fame e vestono gli ignudi. Ma la loro anima muore di inedia e di freddo. Il coraggio ha abbandonato la nostra razza, o forse non lo abbiamo mai realmente avuto. Il terrore della società, che è la ba

Buonanotte del 6 febbraio 2017

La verità è che non c'è verità, che nessuno se ne va mai per davvero e nessuno resta per sempre. — Kurt Cobain

Alfredo Avagliano

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La fattoria degli animali

I corsi di lettura e scrittura riscossero invece un grande successo. In autunno, quasi tutti gli animali della fattoria erano, chi più chi meno, alfabetizzati. In quanto ai maiali, sapevano già leggere e scrivere alla perfezione. I cani impararono a leggere piuttosto bene, ma l'unica lettura a cui erano interessati era quella dei sette comandamenti. Muriel, la capirà, era un po’ più brava dei cani e talvolta, di sera, leggeva agli altri qualche brano dai pezzetti di giornale trovati nel mucchio della spazzatura. — George Orwell

Marie de Hérédia

Il 6 febbraio del 1963, muore a Parigi la scrittrice e poetessa francese Marie de Hérédia (pubblicò racconti erotici con lo pseudonimo Gérard d'Houville) Divina luna, potrà la tua voce cullare il mio cuore che si dispera? (Luna sul mare)

Buonanotte del 5 febbraio 2017

Ma lo sguardo no, quello non si può confondere, né da vicino né da lontano! Oh, lo sguardo, sì che è significativo! Come il barometro. S'indovina tutto: chi ha un gran deserto nell'anima, chi senza una ragione è capace di ficcarti uno stivale tra le costole, e chi invece ha paura di tutto. — M. Bulgakov, Cuore di cane

Lisa Pressman

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Schopenhauer come educatore

Tutti gli ordinamenti umani sono previsti proprio per fare in modo che la vita, nella continua dispersione dei pensieri, non venga sentita. Perchè l'uomo veridico vuole con tanta forza il contrario, cioè proprio sentire la vita, ossia soffrire a causa della vita? Perchè si accorge che lo si vuol derubare di se stesso. Allora si ribella. Adesso si deve tuffare nelle profondità dell’esistenza, con una serie di domande non comuni sulle labbra: Perchè vivo? Quale lezione devo imparare dalla vita? Come son diventato quello che sono e perchè mai soffro di questo essere così? Si tormenta, e vede che nessuno si tormenta così, che anzi le mani dei suoi simili si protendono appassionatamente verso gli avvenimenti sensazionali che si avvicendano sulla scena politica, o che essi stessi fanno bella mostra di sè in cento maschere, come giovinetti, uomini, vecchi, padri, cittadini, preti, funzionari, commercianti, vivamente preoccupati della loro comune commedia e niente affatto di se stessi.

Buonanotte del 4 febbraio 2017

Era ancora troppo giovane per sapere che la memoria del cuore elimina i brutti ricordi e magnifica quelli belli, e che grazie a tale artificio riusciamo a tollerare il passato. — (G. G. Márquez)

Wendy McWilliams

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Eugenio Montale

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da I limoni Vedi, in questi silenzi in cui le cose s'abbandonano e sembrano vicine a tradire il loro ultimo segreto, talora ci si aspetta di scoprire uno sbaglio di Natura, il punto morto del mondo, l'anello che non tiene, il filo da disbrogliare che finalmente ci metta nel mezzo di una verità. Lo sguardo fruga d'intorno, la mente indaga accorda disunisce nel profumo che dilaga quando il giorno più languisce.

Buonanotte del 3 febbraio 2017

Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che compiono azioni malvage ma per quelli che osservano senza dire nulla. — Albert Einstein

Jenny Andrews Anderson

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Soltanto per pazzi

Oh, è difficile trovare la traccia divina in mezzo alla vita che facciamo, in questo tempo così soddisfatto, così borghese, così privo di spirito, alla vista di queste architetture, di questi negozi, di questa politica, di questi uomini! Come potrei non essere un lupo della steppa, un sordido anacoreta in un mondo del quale non condivido alcuna mèta, delle cui gioie non vi è alcuna che mi arrida? Non resisto a lungo né in un teatro né in un cinema, non riesco quasi a leggere il giornale, leggo raramente un libro moderno, non capisco quale piacere vadano a cercare gli uomini nelle ferrovie affollate e negli alberghi, nei caffè zeppi dove si suonano musiche asfissianti e invadenti, nei bar e nei teatri di varietà delle eleganti città di lusso, nelle esposizioni mondiali, alle conferenze pei desiderosi di cultura, nei grandi campi sportivi: non posso condividere, non posso comprendere queste gioie che potrei avere a portata di mano e che mille altri si sforzano di raggiungere. Ciò che in

Buonanotte del 2 febbraio 2017

Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte che ho dato. — W. Szymborska

Inno alla belezza

Vieni tu dal cielo profondo o sorgi dall'abisso, Beltà? Il tuo sguardo, infernale e divino, versa, mischiandoli, beneficio e delitto: per questo ti si può comparare al vino. Riunisci nel tuo occhio il tramonto e l'aurora, diffondi profumi come una sera di tempesta; i tuoi baci sono un filtro, la tua bocca un'anfora, che rendono audace il fanciullo, l'eroe vile. Sorgi dal nero abisso o discendi dagli astri? Il Destino incantato segue le tue gonne come un cane: tu semini a casaccio la gioia e i disastri, hai imperio su tutto, non rispondi di nulla. Cammini sopra i morti, Beltà, e ti ridi di essi, fra i tuoi gioielli l'Orrore non è il meno affascinante e il Delitto, che sta fra i tuoi gingilli più cari, sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente. La farfalla abbagliata vola verso di te, o candela, e crepita, fiammeggia e dice: “Benediciamo questa fiaccola!” L'innamorato palpitante chinato sulla bella sembra un morente che accarezzi la propria tomba. Ve

Buonanotte del 1 febbraio 2017

Fintanto che l'uomo continuerà a distruggere gli esseri viventi inferiori, non conoscerà mai né la salute né la pace. Fintanto che massacreranno gli animali, gli uomini si uccideranno tra di loro. Perché chi semina delitto e dolore non può mietere gioia e amore. — Pitagora

Kathy Morton Stanion

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Nessuno in famiglia è mai morto per amore. Nulla di quel passato potrebbe farsi mito. Romei tisici? Giuliette malate di cuore? C'e chi anzi è diventato vecchio e raggrinzito. Nessuna vittima d'una risposta non giunta a una lettera bagnata di pianto! In fondo appariva sempre un qualche vicino con pinze-nez e rose in mano. Nessun soffocamento in un armadio elegante per il ritorno del marito dell'amante! Questi corsetti, queste gale, la mantiglia non impedivano di entrare nella foto di famiglia. E mai nell'anima Bosch infernale! Morivano con una palla nel cranio e barelle da campo per guanciale. Perfino questa, con pudico decoltè e gli occhi cerchiati come dopo una soireè, è defluita con una grande emorragia non verso di te, o cavaliere, e non per nostalgia. Prima della fotografia, forse qualcuno, ma di quelli dell'album, a quel che so, nessuno. Le pene volgevano al riso, giorni volavano, e loro, placati, per un'influenza se ne andavano.

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