Dove scappi?

Dove scappi? – romanzo eroticomico in 50 nodi (e nessuna sfumatura grigia)

Mi chiamo Desy Icardi e sono una scrittrice, dichiarazione che in genere desta più ilarità che interesse ma, nel mio caso, essendo una scrittrice comica il fatto di far ridere, seppur accidentalmente, non mi dispiace affatto.
In genere quando dici di “essere scrittore” tutti ti guardano con condiscendenza, come a dire: “See… ti piacerebbe!”
È un fenomeno strano: se leggi sei un lettore e nessuno ha nulla da obiettare; ma se scrivi e magari – come me – hai anche la fortuna di essere pubblicato, la gente fatica comunque a definirti scrittore. Il mestiere – o non mestiere – dello scrittore si presta a continui equivoci, effetto che, per quanto mi riguarda, si riverbera anche nella mia produzione letteraria… Va be’, letteraria forse è un parolone, diciamo – coniando un neologismo che temo non prenderà piede – produzione “scribacchinica”.
Quando pubblichi un libro devi, per forza di cose, incasellarlo in un genere.
Se nella trama del tuo romanzo hai uno o più morti e un ispettore che deve risolvere il caso, evidentemente hai scritto un giallo. Se hai raccontato una storia d’amore, possibilmente a lieto fine, allora non ci sono dubbi sul fatto che tu abbia scritto un romanzo rosa. Se alla storia d’amore aggiungi un piglio ironico e modaiolo, allora hai scritto un chik lit. Quando però, come nel mio caso, racconti storie comiche, senza principi azzurri milionari, né scarpe di Manolo Blahnik, allora trovare un etichetta per il proprio romanzo diventa complicato.
E voi direte: “Ma che te ne frega di etichettare il tuo romanzo?”
Be’, a me non frega niente, ma importa ai librai, non tanto ai piccoli librai indipendenti che conoscono ogni libro che hanno sugli scaffali, quanto piuttosto ai grandi bookstore, sia reali che virtuali.
Il mio ultimo romanzo – fa figo dire “ultimo” ma in realtà è semplicemente il secondo – racconta una storia comica, con un retrogusto malinconico e, mi dicono, vagamente cinico.
La vicenda narra di una contabile trentacinquenne che, per colpa del suo migliore amico, si ritrova invischiata nel mondo del web e intreccia, quasi senza rendersene conto, una storia d’amore con un ragazzo molto più giovane, appassionato di pratiche erotiche “estreme”.
Visto il tono umoristico e la tematica erotica che fa da filo conduttore alla vicenda, ho pensato di dare al mio romanzo – edito da Golem edizioni – un sottotitolo in grado di identificarlo senza incasellarlo in un genere preconfezionato.
È nato così “Dove Scappi? – Romanzo eroticomico in 50 nodi”.
Risultato?
Be’ diciamo che il sottotitolo ha destato molto interesse presso giornalisti e blogger – il che è cosa buona – ma ha generato anche un penoso equivoco, del quale sono la sola responsabile.
Il romanzo parla di Bondage, l’antica arte erotica giapponese praticata con corde di seta, ecco perché ho pensato di definire i capitoli NODI.
Ogni capitolo è un nodo, ma non soltanto un nodo propriamente detto, bensì un nodo drammatico.
A ogni capitolo/nodo la trama si ingarbuglia, avviluppando i personaggi in una trama via via sempre più intricata.
Tutta questa filosofia non mi ha però fatto notare che i capitoli, cioè i nodi, erano 50, e che questo bel numero tondo preceduto da Eroticomico, avrebbe immediatamente evocato le famigerate “50 sfumature di grigio” facendo pensare a una parodia.
L’equivoco mi sta portando bene dato che, come vi dicevo, giornalisti e blogger si sono interessati al mio romanzo ma, in tutta sincerità, devo confessarvi che Dove Scappi? non ha nessun collegamento con le 50 sfumature e, se qualche sfumatura c’è, certamente non è grigia.
Non posso attribuire un colore preciso al mio romanzo, visto che non è giallo, né rosa né noir, ma di una cosa sono certa: la storia è molto colorata, e si propone di farvi ridere a ogni nodo.
Più che 50 sfumature di grigio, leggendo il mio romanzo potrete godervi 50 sfumature di solletico.

di Desy Icardi

Commenti

Etichette

Mostra di più