* * *

Ichna

Il nulla si è rivoltato anche per me.
Si è davvero rovesciato all’incontrario.
Dove mai sono finita –
dalla testa ai piedi tra i pianeti,
neppure ricordando come fosse il non esserci.

O mio qui incontrato, o mio qui amato,
posso solo intuire, la mano sulla sua spalla,
quanto vuoto ci spetta da quell’altra parte,
quanto silenzio là per un grillo qui,
quanta assenza di prato là per un filo d’erba qui,
e il sole dopo il buio come risarcimento
in una goccia di rugiada – per quali arsure là!

Ciò che è stellare a casaccio! Il di qui alla rovescia!
Disteso su curvature, pesi, ruvidità e moti!
Intervallo nell’infinito per il cielo sconfinato!
Conforto dal non-spazio in forma di betulla!

Ora o mai il vento scuote una nuvola,
perché il vento è proprio ciò che là non soffia.
E lo scarabeo s’avvia per il sentiero in abito scuro da testimone
dell’evento d’una lunga attesa d’una vita breve.

E a me è capitato di esserti accanto.
E davvero non vedo in questo nulla
di ordinario.

Wisława Szymborska

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