Il popolo disperso

Il popolo disperso della sinistra italiana dovrebbe liberarsi della zavorra di un piccolo ceto politico ossessionato dalla sola sopravvivenza e gettarsi per l’alto mare dei temi universali, la fine del lavoro, il disarmo nucleare, la difesa dei beni comuni essenziali per la vita come l’acqua e la terra, i mutamenti climatici, la guerra alle disuguaglianze globali. Con proposte davvero rivoluzionarie, come proibire per legge la povertà, stabilire il divieto di brevettare organismi viventi, capovolgere le politiche fiscali in senso redistributivo, sancire il bando totale degli armamenti nucleari e tanto altro ancora. Insomma tornare all’Utopia. Riprendersi la voglia di sognare. La nostra storia sarebbe stata ben peggiore se nel buio delle galere fasciste un pugno di uomini non avesse osato immaginare un’Europa democratica, pacifica e solidale. Il manifesto di Ventotene, nel mezzo del conflitto mondiale, doveva apparire, ai più, un delirio di pazzi. Una sana folle utopia è oggi l’unica via d’uscita a sinistra.
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Curzio Maltese

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