Il tempo non esiste. Tranne quando sta per scadere

Quando il medico che mi visitò in pronto soccorso disse freddamente quella parola "neoplasia" non ricordo bene come mi sentii. Ricordo che mi risuonava nella mente come un'eco. Forse è stato il momento in cui ho davvero avuto paura.

Non credo di aver mai avuto più paura nella mia vita come allora.

Ho pensato a tutte le cose che non avrei potuto fare, a quelle che avrei lasciato per sempre incompiute, io che sono un procrastinatore seriale. Ho pensato a coloro che non rivedevo da tempo e che mai più avrei rivisto.

Certe volte ho pensato di chiudermi in bagno o da qualunque altra parte e mettermi a piangere, ma non l'ho fatto. Mi sono accorto che le lacrime non mi uscivano, erano come bloccate, forse volevo mostrarmi forte e non volevo pesare su nessuno. Ci ho riflettuto tanto senza mai giungere a una conclusione definitiva.

La malattia non è un "dono" come dice qualcuno. La malattia è una merda con la quale devi fare i conti. Una stronza che ti dice: "Non sei immortale. Pensavi di esserlo a vent'anni, a trenta eri convinto ci fosse solo qualche piccolo acciacco in più, a quaranta inizia la vera vita, ti hanno detto, ma in realtà non è così. Ti sto presentando il conto e ti sto ricordando che il tuo tempo è limitato e forse è più tardi di quel che credi".

Fa male, vero?

Per questo non voglio più perdere tempo dietro alle cose e alle persone che non lo meritano ma voglio dare il giusto peso a quelle che lo meritano.

Ristabilisci il valore delle cose, questo puoi fare, perché il tempo va sfruttato per ciò o per chi lo merita davvero. Per chi ti ritiene importante. Per ciò che davvero lo è.

Per questo ho cercato persone che non sentivo da tanto, non per suscitare pietà, non volevo sentirmi commiserato, ma per riannodare vecchi legami scioltisi non si sa per quale motivo.

Non è andata bene sempre, per qualcuno di questi legami non c'è stato nulla da fare, a volte trovi chiusura, può succedere.

Altre volte va meglio, ma l'importante è non avere rimpianti. Non ho lasciato nulla d'intentato e va bene così.

Potevo capire prima certe cose, sicuramente, ma ora l'importante è stato capirle.

Dispiace non aver potuto riallacciare tutti i rapporti che avrei voluto ma come mi disse qualcuno, devi accettare che dall'altra parte non vogliano. Sta tutto in quanto ci tieni tu e in quanto ci tiene l'altra persona. Devi prepararti anche a questa eventualità: che l'altro non ci tenga abbastanza.

Cos'hai da perdere infondo?

Il tempo. Ecco quello adesso non voglio più perderlo, potete scommetterci.

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