Vivere a spreco a zero: la nuova moda

C’è un movimento di persone che in tutto il mondo ha deciso di non aspettare che “qualcuno faccia qualcosa” e che ha scelto di cambiare vita radicalmente e intraprendere un percorso a rifiuti zero.

Si chiamano Zero waster e puntano a non produrre scarti, per salvaguardare l'ambiente e la sostenibilità della vita sul nostro pianeta. Queste persone si ispirano a un modello di consumo alternativo che elimina o riduce drasticamente i prodotti monouso, in particolare quelli in plastica e chimici, riutilizzando tutto ciò che si può ed eliminando quasi totalmente gli scarti. 

Il movimento è iniziato negli anni ‘80 da Daniel Knapp che in California creò un'organizzazione di persone che cominciarono a raccogliere i rifiuti e a vendere oggetti riutilizzabili dimostrando che la maggiorparte di ciò che finisce in discarica può avere una seconda vita. L'approccio in dodici fasi di Knapp è ora la base per la pianificazione a zero rifiuti in molte città degli Stati Uniti.

Oggi in tutto il mondo molte persone sono diventate Zero Waster adattando il loro stile di vita in modo che le cose che usano possano essere riutilizzate o compostate. Le loro scelte coinvolgono ogni aspetto, dalla auto produzione dei prodotti per l’igiene personale e della casa alle soluzioni per ridurre l’uso di pannolini come le coppette mestruali, dischetti struccanti lavabili, il dentifricio in capsule o l’uso di contenitori per il cibo che si acquista.

Anche in Italia la Rete Zero Waste riunisce gli appassionati che si scambiano consigli e buone pratiche. Gli zero waster si propongono di riuscire a raccogliere tutti i loro rifiuti di un anno in un barattolo.

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Fonte: Zero waste citiesZero waste AmericaRete Zero Waste

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