Emily Dickinson 

Sono passati 133 anni dalla morte di Emily Dickinson, nome completo Emily Elizabeth Dickinson, una delle poetesse più importanti del XIX secolo. Nata ad Amherst, negli Stati Uniti, il 10 dicembre 1830, la sua era una famiglia borghese conosciuta per l’impegno nei confronti delle istituzioni scolastiche. Il nonno, infatti, aveva aiutato a fondare l’Amherst College e il padre, invece, era legale e tesoriere dello stesso istituto, senza contare che ricopriva anche dei ruoli politici dato che faceva parte del Tribunale Generale del Massachussetts, del Senato e della Camera dei Rappresentanti.  La giovane Emily ricevette un’educazione completa: frequentò l’Amherst Academy, si iscrisse al college di Mounth Holyoke, ma in seguito si ritirò e non cercò mai di alimentare rapporti interpersonali, facendosi pochi amici (strinse un’amicizia con Susan Gilbert, Samuel Bowles, direttore di un giornale che pubblicò alcune sue poesie, e con Kate Anton Scott) e conducendo una vita solitaria, tanto che fu definita “la zitella del New England”. L’allontanamento dall’istituto non causò un disinteressamento nei confronti dello studio e, infatti, lei continuò ad apprendere da autodidatta e alla fine scoprì la propria vocazione poetica.  I suo componimenti anticiparono le prime avanguardie del Novecento e proprio per questo ancora oggi è ricordata come una delle voci poetiche più importanti della storia americana. Nel 1860 riuscì a comporre oltre quattrocento liriche e continuò a scrivere anche negli anni successivi, senza però raggiungere la quantità del periodo tra il 1860 e il 1862. Tuttavia, in vita furono ben pochi i testi da lei pubblicati, mentre una volta morta fu la sorella a scoprire 1775 poesie scritte e poste in un raccoglitore.  Dopo la morte della madre (1882), del nipote Gilbert (1883) e del giudice Lord (1884), col quale si diceva ci fosse una relazione, nel 1885 si ammalò di nefrite e il 15 maggio 1886 morì ad Amherst, nel luogo in cui era nata. 



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