L’amante di Lady Chatterley

E sembrò che ella fosse come il mare, non altro che cupe onde che si elevavano e gonfiavano in un grande ondeggiamento, finchè lentamente tutta la tenebra che era in lei si mise in moto e divenne un oceano che rotolava la sua massa oscura e silenziosa. E in fondo, dentro di lei, gli abissi si dividevano e rotolavano separatamente, in lunghe onde che fuggivano lontano, e sempre, in ciò che era in lei di più vivo, le profondità si dividevano e rotolavano separatamente dal centro di quel molle sprofondare a mano a mano che il mistero avanzava toccandola più nell’intimo, più in basso, ed ella era sempre più, sempre più profondamente dischiusa, e, più pesanti, le onde andavano rotolando verso qualche spiaggia remota, lasciandola scoperta; e più intimamente la penetrava l’ignoto sensibile, e più lontano rotolavano le onde, lontano da lei, abbandonandola, finchè, d’un tratto, in un dolce fremito convulso, il vivo di tutto il suo plasma fu toccato. Ella si seppe toccata; tutto fu consumato ed ella dissolta. Dissolta; non esisteva più, ed era nata: Donna.

D.H. Lawrence

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