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Visualizzazione dei post da giugno, 2019

Buonanotte del 30 giugno 2019

Forse è proprio vero che di fatto non esistiamo finché non c’è qualcuno che ci vede esistere, che non parliamo finché qualcuno non è in grado di comprendere ciò che diciamo, in sintesi, che non siamo del tutto vivi finché non siamo amati. Alain de Botton

Buonanotte del 29 giugno 2019

Il segreto non è prendersi cura delle farfalle, ma prendersi cura del giardino, affinché le farfalle vengano da te. Alla fine troverai non chi stavi cercando, ma chi stava cercando te. — Mario Quintana

Heinrich Heine

Scuote gli alberi il vento d’autunno, nella notte umida e gelida; avvolto nel mio grigio mantello, cavalco tutto solo nel bosco. Mentre cavalco, io vedo in frotta cavalcare con me i miei pensieri; come il vento mi portan leggeri a casa della mia diletta. I cani abbaiano e la servitù accorre con le fiaccole in mano; salgo con furia su per le scale facendo risuonar gli speroni. La sala splendida degli arazzi, è pervasa di aromi e calore, lì m’attende il dolce mio amore… mi precipito tra le sue braccia. Il vento mormora tra ‘l fogliame, e si sente la quercia parlare: "Cosa vuoi, folle cavaliere, con questo tuo folle sognare?

Buonanotte del 28 giugno 2019

Ogni frase viene interpretata dall’ascoltatore secondo il suo proprio schema mentale e bagaglio emotivo; a prescindere dalla lingua parlata, il messaggio viene recepito in base al codice interiore di chi ascolta. Ogni essere umano possiede la sua lingua privata che deve essere studiata dai suoi interlocutori. Ogni essere umano deve impiegare una vita per comprendere il proprio linguaggio interiore. Ogni essere umano è un mistero anche per se stesso. Noi siamo un universo. — Yarona Pinhas

Exit west

Adesso nella città il rapporto con le finestre era cambiato. La finestra era il confine attraverso il quale era più probabile giungesse la morte. Le finestre non costituivano una protezione neanche dai proiettili più fiacchi: qualunque locale con una vista sull'esterno poteva essere preso in mezzo dal fuoco incrociato. Inoltre i vetri di una finestra frantumata da un'esplosione potevano trasformarsi in schegge di granata, e tutti avevano sentito di qualcuno dissanguato dai frammenti di vetro. Molte finestre erano già rotte, e la cosa prudente sarebbe stata rimuovere quelle che restavano, ma era inverno, e di notte faceva freddo, e senza gas ed elettricità, ormai sempre piú carenti, le finestre aiutavano a mitigare un po’ il gelo, quindi la gente le lasciava dov'erano. Saeed e i suoi risistemarono invece il mobilio. Pizzarono contro le finestre delle camere da letto scaffali carichi di libri che ostruivano la vista ma lasciavano filtrare la luce dai bordi, e contro le a

Buonanotte del 27 giugno 2019

Rimane il fatto che, in ogni modo, capire bene la gente non è vivere. Vivere è capirla male, capirla male e male e poi male e, dopo un attento riesame, ancora male. Ecco come sappiamo di essere vivi: sbagliando.  Forse la cosa migliore sarebbe dimenticarsi di aver ragione o torto sulla gente e godersi semplicemente la gita. Philip Roth

Mezzocielo

È più facile arrabbiarsi o essere gentili? Più facile arrabbiarsi, naturalmente. Essere gentili richiede uno sforzo non da poco: bloccare e far decantare le prime emozioni; ricordarsi che siamo impegnate a rispettare chi la pensa diversamente; fare appello alla nostra intelligenza. Quindi, respirare forte e provare a rispondere: con attenzione e con gentilezza. Bisogna riuscire a farlo, per fermare il clima di approssimazione e violenza (solo verbale, per ora) che caratterizza il dibattito pubblico, ed a volte anche quello privato e amicale. Ovunque, perfino negli interventi di alcuni filosofi, insulti e parolacce vengono sdoganate. Ha preso diffusione e cittadinanza anche il “me ne frego”, che per i più anziani tra noi ricorda le grida fasciste. Qualsiasi cosa accada, gli esponenti di governo cercano colpevoli di comodo contro cui suscitare e indirizzare la rabbia: gli immigrati, i cittadini “buonisti”, gli operatori sociali che vivono nella “pacchia”, i funzionari dei ministeri as

Buonanotte del 26 giugno 2019

Ciò che nel linguaggio meglio si comprende non è la parola, bensì il tono, l'intensità, la modulazione, il ritmo con cui una serie di parole vengono pronunciate - insomma la musica che sta dietro le parole, la passione dietro questa musica, la personalità dietro questa passione: quindi tutto quanto non può essere scritto. — Friedrich Nietzsche, Su verità e menzogna in senso extramorale

Buonanotte del 25 giugno 2019

Cerca di essere più grande dei tuoi sentimenti. Non sono io che te lo chiedo, ma la vita. Altrimenti finirai spazzato via dai tuoi sentimenti. Spazzato via senza poter più tornare indietro. I sentimenti possono essere il più grande dei problemi. I sentimenti possono giocare gli scherzi più crudeli. — Philip Roth, Indignazione

Quello che conta

Quello che conta non è avere successo, ma lasciare una traccia, lasciarla non in questo mondo, ma nell’universo. Mi spiego. La gente pensa che un leader politico lascerà una traccia molto più grande delle vecchie di Andretta, di una maestra elementare di Bitonto, di un pensionato di Ivrea. Non è così. La traccia durevole e profonda dipende dall’onestà con cui siamo al mondo. Chi si batte per suscitare clamore è un po’ un disonesto che vuole impressionare altri disonesti. L’universo non avrà memoria di lui. Una contadina che zappa, una goccia di sudore che scende nella terra forma un impasto minerale che ci ritroveremo nel pane. Una parola quieta, un dolore a bassa voce ti fa parlare coi gatti, ti dà l’amicizia delle rose. Bisogna partire dall’idea che il primo dei nostri averi è la terra e chi la guasta ci fa un torto esattamente come se ci desse un pugno. Noi dobbiamo pensare che il mondo non è solo il carro delle merci e del potere. Questo mondo e la rissa in corsa per lasciare

Buonanotte del 24 giugno 2019

Ai primi sintomi bisogna andarsene, lasciare il campo. Tanto non va meglio, va peggio e peggio. Invece la gente non lo sa. La gente spera e continua a stare male. — Margaret Mazzantini, Nessuno si salva da solo

Se piangi hai perso

Come per tanti di questi cacciatori di speranza, anche per Rinda l’Italia doveva essere la tappa provvisoria di un sogno verso il nord. Invece presto diventa permanente: mentre il padre trova impiego come operatore ecologico in metropolitana, Rinda viene mandata in una comunità in via Nino Bixio: «Si chiamava Fanciullezza abbandonata: che allegria!». Lì, tra suore cocciute e preghiere forzate, rimarrà dai 6 ai 10 anni. «Vedevo mio padre solo la domenica. Ma non riuscivo a parlarci: le suore mi avevano obbligato a disimparare l’arabo».A scuola andava meglio? «Le bambine non volevano giocare con me perché ero nera. Io cercavo di comprare il loro amore: ogni mattina portavo in classe un vassoio di focaccine. Risultati scarsini, in amicizia e in pagella. Alle suore non fregava granché che studiassimo, così non mi è mai venuta voglia di impegnarmi. Strano, vero? Un altro, al posto mio, si sarebbe fatto in quattro per dimostrare il proprio valore. Io invece ho lavorato duramente per diventa

Buonanotte del 23 giugno 2019

L'umanità si divide in due categorie: quelli che s'alzan tardi e quelli che s'alzan presto. I primi se ne stanno tranquilli e buoni. Gli altri, invece, sostengono a spada tratta la necessità per tutti d'alzarsi presto. — Achille Campanile

Buonanotte del 22 giugno 2019

Il dolore e l'odio e l'amore e la gioia e la guerra esistono perché siamo noi a volerli. E vogliamo che tutto sia così drammatico per prepararci alla prova finale che ci aspetta: affrontare la morte. — Chuck Palahniuk, Cavie

Iosif Brodskij

Nella parte settentrionale del mondo ho trovato un rifugio nella parte ventosa, dove gli uccelli, volando giù dalle rocce, si riflettono nei pesci e scendono a dar di becco fra i gridi su una superficie di screziati specchi. Qui non trovi te stesso, anche chiuso a doppia mandata. In casa non c'è un cane e freddo nero è in branda. La finestra al mattino ha una tenda di cenci di nuvole. Poca terra, e non si vedono uomini. In queste ampiezze signora è l'acqua. Nessuno il dito punta nello spazio e "via di qui" strilla. L'orizzonte si rivolta come un cappotto, aiutandosi con queste ondate mobili. E non riesci a distinguerti dai pantaloni tolti, dalla maglia appesa - evidentemente, i tuoi sensi sono corti o la lampada ti oscura-. Tocchi il loro gancio per dire, ritirando la mano: "sei risorto".

Buonanotte del 21 giugno 2019

Chi ha un perché per vivere, può sopportare tutti i come. — Friedrich Nietzsche

Con cosa posso trattenerti?

Con cosa posso trattenerti? Ti offro povere strade, tramonti disperati, la luna dei laceri sobborghi. Ti offro l’amarezza di un uomo che ha guardato a lungo, molto a lungo, la luna solitaria. Ti offro i miei antenati, i miei morti, i fantasmi che i vivi hanno onorato oggi col bronzo: il padre di mio padre ucciso ai confini di Buenos Aires con due pallottole dentro i polmoni, morto barbuto che i suoi soldati avvolsero in una pelle di vacca; il nonno di mia madre, ventiquattrenne appena quando guidò la carica dei suoi trecento uomini in Perù, ormai spettri su cavalli svaniti. Ti offro ogni intuizione racchiusa nei miei libri e quanta virilità o buon umore ha la mia vita. Ti offro la lealtà di un uomo che non fu mai leale. Ti offro la mia essenza, salvata non so come, quel centro del cuore che non tratta parole, non traffica coi sogni e non è mai toccato dal tempo, dalla gioia o dalle avversità. Ti offro il ricordo di una rosa gialla vista anni fa al tramonto, prima che tu

Buonanotte del 20 giugno 2019

“Sono un essere altamente asociale e tremendamente socievole. Ecco perché ascolto tutti, ma parlo con pochi.” — Francesco Guccini

Generazioni

La morale della favola è assai nota: si nasce incendiari, si muore pompieri. L'Italia è un Paese molto anziano, il dibattito pubblico è un giardinetto ostaggio di pensionati che borbottano e inveiscono contro i giovinastri rumorosi. I giovinastri stavolta non sono nemmeno particolarmente rumorosi – non spaccano neanche più le vetrine – ma i pensionati se la prendono lo stesso. Non dico che questa spiegazione non sia soddisfacente, ma vorrei proporne ugualmente una meno banale. Ferrara, la Maglie, la Pavone, hanno un altro carattere in comune: se la sono goduta parecchio, da enfants gâtés dell'Occidente. Il 1968 fu un episodio importante, ma se allarghiamo un po’ lo sguardo il movimentismo è soltanto un momento della storia di una generazione; cui seguì la tentazione della radicalizzazione, il riflusso e il ritorno al privato, l'edonismo degli anni Ottanta, eccetera. Se volessimo assegnare a una generazione un'ideologia… saremmo dei maledetti semplificatori; ma se davve

Buonanotte del 19 giugno 2019

Il coraggio è il prezzo che la vita esige per l'assegnazione della pace. — Amelia Earhart

Sotto una piccola stella

Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessità. Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio. Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia. Mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria. Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a ogni istante. Chiedo scusa al vecchio amore se do la precedenza al nuovo. Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa. Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito. Chiedo scusa a chi grida dagli abissi per il disco col minuetto. Chiedo scusa alla gente nelle stazioni se dormo alle cinque del mattino. Perdonami, speranza braccata, se a volte rido. Perdonatemi, deserti, se non corro con un cucchiaio d'acqua. E tu, falcone, da anni lo stesso, nella stessa gabbia, immobile con lo sguardo fisso sempre nello stesso punto, assolvimi, anche se tu fossi un uccello impagliato. Chiedo scusa all'albero abbattuto per le quattro gambe del tavolo. Chiedo scusa alle

Buonanotte del 18 giugno 2019

La solitudine è così, non devi mica essere solo per sentirla, ti prende anche in mezzo alla folla, perché quando ti senti solo davvero non è che ti mancano tante persone, te ne manca una, ma tanto. — Il mare dove non si tocca, Fabio Genovesi

Le guerre mentono

“Le guerre dicono di esserci per nobili ragioni: la sicurezza internazionale, la dignità nazionale, la democrazia, la libertà, l’ordine, il mandato della Civiltà o la volontà di Dio. Nessuno ha l’onestà di confessare: “Io uccido per rubare”. In Congo, nel corso della guerra dei quattro anni che è in sospeso dalla fine del 2002, sono morti non meno di tre milioni di civili. Sono morti per il coltan, ma neppure loro lo sapevano. Il coltan è un minerale raro, e il suo strano nome designa la mescolanza di due rari minerali chiamati columbio e tantalio. Il coltan valeva poco o nulla, finché si scoprì che era imprescindibile per la fabbricazione di telefoni cellulari, navi spaziali, computer e missili; e allora è diventato più caro dell’oro. Quasi tutte le riserve conosciute di coltan sono nelle sabbie del Congo. Più di quarant’anni fa, Patrice Lumumba fu sacrificato su un altare d’oro e di diamanti. Il suo paese torna ad ucciderlo ogni giorno. Il Congo, paese poverissimo, è molto ricco di

Buonanotte del 17 giugno 2019

Non capisci che tutte le tue parole resteranno stampate a fuoco nella mia memoria e mi divoreranno sempre più a fondo, per l'eternità, quando mi avrai lasciato? Sai di mentire quando dici che ti ho ucciso; e sai che non potrei dimenticare te come non potrei dimenticare la mia esistenza! Non basta a soddisfare il tuo infernale egoismo sapere che mentre tu sarai in pace io mi contorcerò nei tormenti dell'inferno? — Emily Brontë, Cime tempestose

Lavoro

Ci si chiede che tipo di società si può costruire se i professionisti del domani – quei millennial che oggi iniziano a muovere i primi passi nel mondo del lavoro – vengono spremuti già nei loro primi anni di attività. Gli standard impossibili, il dogma della produttività a tutti i costi, la settimana lavorativa infinita e pressoché ininterrotta, non tolgono solo il sonno e corrompono la salute. La cosa più grave è che fiaccano nello spirito quei cittadini che dovrebbero proporre idee nuove o punti di vista inediti nello spazio pubblico. Allo stato attuale delle cose i giovani professionisti pensano solo a sopravvivere in un sistema che li vuole perennemente connessi, concentrati e al servizio del datore di lavoro. Se il lavoro continuerà a occupare ogni momento della vita quotidiana, erodendo la sfera privata e sociale, ci ritroveremo ad avere un unico sguardo sul mondo: quello che riserviamo allo schermo del pc mentre a tarda notte, con le occhiaie profonde e le arterie intasate di c

Buonanotte del 16 giugno 2019

Insomma, che ne è di Else? Domanda Cissy. Come, non è neppure in camera sua? Tutti hanno paura per me, questo è sicuro. Solo io non ho paura. Certo, mi trovo a San Martino di Castrozza, sono seduta su una panchina al margine del bosco, l'aria è come champagne e mi viene da piangere. Già, ma perché piango? In fondo non ho motivo di piangere. Sono i nervi. Bisogna che mi controlli. Non devo lasciarmi andare così. Piangere però non mi dispiace affatto. Mi ha sempre fatto bene. — Arthur Schnitzler

Buonanotte del 15 giugno 2019

Quando si è giovani – parlo per me almeno – si vogliono provare sentimenti simili a quelli di cui leggiamo nei libri. Passioni che ti sconvolgono la vita, che creano e definiscono una realtà nuova. Più tardi, mi pare, vogliamo dai sentimenti qualcosa di più pratico e modesto: che siano di sostegno alla nostra vita per come è diventata e si manifesta. Vogliamo che ci garantiscano che va tutto bene. E che c’è di male in questo? — Julian Barnes, Il senso di una fine

Karmelo C. Iribarren

Arrivano e se ne vanno senza lasciare traccia,  e li vedi allontanarsi sui tetti - e con essi gli anni -, e non senti quasi niente, o senti qualcosa di vago, che non sai decifrare… Sono i giorni normali, quotidiani, quelli che sembrano passare lontano, gli assassini dell’amore.

Buonanotte del 14 giugno 2019

La poesia aggiunge vita alla vita. — Mario Luzi

I dolori del giovane Werther

«Ah, voi persone ragionevoli!» esclamai sorridendo. «Passioni! Ebbrezza! Follia! Ve ne state lì tranquilli, indifferenti, voi umani integri! Biasimate l'ubriaco, condannate il folle, predicate come un sacerdote e come un fariseo ringraziate Iddio perché non vi ha fatto simili a loro. Io mi sono ubriacato più di una volta, le mie passioni non sono mai state lontane dalla follia, e non me ne pento, perché nel mio piccolo ho imparato a capire che tutti gli uomini straordinari che hanno compiuto imprese grandi e quasi incredibili sono sempre stati considerati ebbri e folli. Ma anche nella vita di tutti i giorni è insopportabile che davanti a un gesto libero, nobile, imprevisto si senta gridare da tutti: “Quell'uomo è ubriaco, è pazzo!”. Vergognatevi, o uomini sobri! Vergognatevi, o saggi!». — Johann Wolfgang Goethe

Buonanotte del 13 giugno 2019

Il vento ha poteri straordinari e porta con sé una linfa vitale che forse proviene da mondi sconosciuti. Infatti. quando veniamo investiti da quella brezza, proviamo un benessere incredibile, le nostre idee diventano più chiare e anche i pensieri si dilatano fino a farci vedere quanto di solito non riusciamo a scoprire. Nel vento può stormire la vita, se siamo in grado di sentire la sua voce. Romano Battaglia

Divorziare con stile

Uno dei privilegi dell'essere single (che basterebbe da solo a motivare la scelta), è non avere nessuno che ti rivolge la parola quando ti alzi al mattino. Chiunque ne abbia fatto esperienza dopo la fine di un matrimonio o di una convivenza, sa quanto quella solitudine sia impagabile. Sono soprattutto i primi quindici-venti minuti di riemersione dal sonno (quando ti trascini dalla camera da letto alla cucina e prepari il caffè aspettando che passi il disprezzo mattutino per te stesso che ti sfigura il volto e fa sì che la tua unica emissione vocale sia il muggito) che controindicano ogni relazione umana; eppure sono proprio quei quindici-venti minuti quelli in cui si diventa più facilmente oggetto di recriminazioni e richieste che intossicano la giornata e causano quel malumore che si coglie sulle facce già incazzate della gente che va al lavoro. In quella manciata di minuti a rischio, in quello stato d'instabilità psichica che preclude alla ricomposizione dell'identità,

Buonanotte del 12 giugno 2019

Ci sono santi, poeti, scrittori, pittori, cantanti, banditi, eroi, papi, ministri, tanti emigranti, naviganti, anarchici e rivoluzionari, una strega ed un prete spretato. Ci metto anche un po’ di storie di casa mia negli ultimi cento anni. Ho provato a raccontare le storie che si incrociano, a cercare i collegamenti e ne ho trovato millanta, se vuoi che te le racconti, te le racconterò. Da qui attraverso la linea immaginaria che percorre la mezzeria della Sciumaira, sono passati soprattutto il mio mondo e la mia vita. — Arturo Viale di Ventimiglia (IM), Liguria

Accanto a un bicchier di vino

Con uno sguardo mi ha resa più bella, e io questa bellezza l'ho fatta mia Felice, ho inghiottito una stella. Ho lasciato che mi immaginasse a somiglianza del mio riflesso nei suoi occhi. Io ballo, io ballo nel battito di ali improvvise. Il tavolo è tavolo, il vino è vino nel bicchiere che è un bicchiere e sta lì dritto sul tavolo. Io invece sono immaginaria, incredibilmente immaginaria, immaginaria fino al midollo. Gli parlo di tutto ciò che vuole: delle formiche morenti d'amore sotto la costellazione del soffione. Gli giuro che una rosa bianca, se viene spruzzata di vino, canta. Mi metto a ridere, inclino il capo con prudenza, come per controllare un'invenzione. E ballo, ballo nella pelle stupita, nell'abbraccio che mi crea. Eva dalla costola, Venere dall'onda, Minerva dalla testa di Giove erano più reali. Quando lui non mi guarda, cerco la mia immagine sul muro. E vedo solo un chiodo, senza il quadro. Wisława Szymborska

Buonanotte del 11 giugno 2019

Nella vostra vita non avrà luogo alcun cambiamento positivo finché starete aggrappati al pensiero che la causa del vostro non vivere bene è situata al di fuori di voi, la vostra condizione resterà imprigionata in un vicolo cieco. Voi e solo voi siete responsabili degli aspetti cruciali della vostra vita e solo voi avete il potere di cambiarla. E anche se vi trovate a fronteggiare limiti esterni soverchianti, avete ancora la libertà e la possibilità di scegliere di adottare vari atteggiamenti nei confronti di tali limiti. Irvin Yalom

Octave

Mi chiamo Octave e mi vesto da APC. Sono un pubblicitario: ebbene sì, inquino l’universo. Io sono quello che vi vende tutta quella merda. Quello che vi fa sognare cose che non avrete mai. Cielo sempre blu, ragazze sempre belle, una felicità perfetta, ritoccata in Photoshop. Immagini leccate, musiche nel vento. Quando, a forza di risparmi, voi riuscirete a pagarvi l’auto dei vostri sogni, quella che ho lanciato nella mia ultima campagna, io l’avrò già fatta passare di moda. Sarò già tre tendenze più avanti, riuscendo così a farvi sentire sempre insoddisfatti. Il Glamour è il paese dove non si arriva mai. Io vi drogo di novità, e il vantaggio della novità è che non resta mai nuova. C’è sempre una novità più nuova che fa invecchiare la precedente. Farvi sbavare è la mia missione. Nel mio mestiere nessuno desidera la vostra felicità, perché la gente felice non consuma. La vostra sofferenza dopa il commercio. Nel nostro gergo l’abbiamo battezzata “frustrazione post-acquisto”. Non potete

Buonanotte del 10 giugno 2019

Indosso e calzo ogni mattina forzando, come avessi sempre un altro numero, un’altra taglia. Cresco ancora nel buio, come una pianta che beve dal nero della terra. Per vestirsi bisogna perdere i rami allungati nel sonno, le foglie più tenere aperte. Puoi sentirle cadere a un tratto come per un inverno improvviso. Nello stesso istante perdi anche la coda e le ali che avevi. Da qualche parte del corpo lo senti. Non sanguini, è una privazione a cui ti hanno abituato. Non resta che cercare il tuo abito. Scivolare come un raggio, fino al calare della luce. Franca Mancinelli

Libertà

Tu vuoi andare nel mondo e ci vai a mani vuote, con la promessa di una libertà che gli uomini, nella loro semplicità, nella loro debolezza e nel disordine che è insito nella loro natura, non possono neppure concepire, della quale hanno paura e terrore, giacché nulla è mai stato più intollerabile della libertà per l'uomo e per la società umana! Io ti dico che non c'è per l'uomo preoccupazione più tormentosa di quella di trovare qualcuno al quale restituire, al più presto possibile, quel dono della libertà che, povero disgraziato, ha avuto al momento di nascere. Tu hai scelto tutto quello che c'è di più insolito, di più problematico, hai scelto tutto quello che era superiore alle sorte degli uomini, e perciò hai agito come se tu non li amassi punto. E chi è che ha agito così? Colui che era venuto a dare per loro la sua vita! Invece di impadronirti della libertà umana, l'hai moltiplicata, e hai oppresso per sempre col peso dei suoi tormenti il regno spirituale dell

Buonanotte del 9 giugno 2019

Però ci sono parecchi libri che dopo averli letti mi hanno lasciato per sempre diverse da com'ero prima, e penso che tutta la buona letteratura in qualche modo affronti il problema della solitudine e agisca come un suo lenitivo. Siamo tutti tremendamente, tremendamente soli. Ma c'è qualcosa, quantomeno nei romanzi e nei racconti, che ti permette di entrare in intimità con il mondo e con un'altra mente, e con certi personaggi, in un modo in cui non puoi proprio farlo, nel mondo reale - David Foster Wallace

Buonanotte del 8 giugno 2019

Quanto volte ci è capitato di raccontare la storia della nostra vita? Quanto la abbiamo adattata, abbellita, tagliata furbescamente? E più la vita va avanti, meno sono quelli disposti ad ascoltare il nostro racconto per ricordarci che la nostra vita non è la nostra vita, ma solo la storia che abbiamo raccontato sulla nostra vita. Raccontata ad altri, ma principalmente a noi stessi. —  Julian Barnes, Il senso di una fine

Osip Ėmil'evič Mandel'štam

Un povero raggio, con misura fredda, semina lentamente la luce nel bosco umido. Io porto la tristezza nel cuore, come un uccello grigio. Cosa fare con un uccello ferito? Il cielo che tace, è morto. Da un campanile velato di nebbia qualcuno ha tolto la campana. E resta orfano e muto lo spazio - come una vuota torre bianca dove sono nebbia e silenzio. Mattino, senza limite di tenerezza - Metà realtà e metà sogno, deliquio insoddisfatto, suono vago di pensieri...

Buonanotte del 7 giugno 2019

So che la notte non è come il giorno: che tutte le cose sono diverse, che le cose della notte non si possono spiegare nel giorno perché allora non esistono, e la notte può essere un momento terribile per la gente sola quando la loro solitudine è incominciata. — Ernest Hemingway, “Addio alle armi”

Complotto

Ho delle cicatrici sulle mani causate dal contatto con un certo tipo di persone. Una volta, nel parco, quando Franny era ancora in carrozzina, le misi una mano sulla parte tenera del capo e ve la lasciai troppo a lungo. Un’altra volta, mi capitò con Zooey durante un film dell’orrore al cinema Loew sulla Settantaduesima strada. Non aveva più di sei o sette anni e si nascose dietro il sedile per non guardare la scena che lo impauriva. Gli misi una mano sul capo. Certe teste, il colore e la consistenza di certe capigliature mi lasciano segni indelebili. E c’è altro. Una volta Charlotte si mise a correre lontano da me, fuori dello studio ed io le afferrai il vestito giallo, di cotone, che mi piaceva moltissimo perché le stava troppo lungo. Ho ancora il segno giallo limone sul palmo della mano destra. Oh, mio Dio, se la mia personalità può essere definita clinicamente, allora sono una specie di paranoico alla rovescia. Ho il sospetto che tutti stiano complottando per farmi felice. — D

Buonanotte del 6 giugno 2019

Prevedo la spoliticizzazione completa dell'Italia: diventeremo un gran corpo senza nervi, senza più riflessi. Lo so: i comitati di quartiere, la partecipazione dei genitori nelle scuole, la politica dal basso… Ma sono tutte iniziative pratiche, utilitaristiche, in definitiva non politiche. La strada maestra, fatta di qualunquismo e di alienante egoismo, è già tracciata. P. P. Pasolini

Lettera sugli altri

Non so quanto mi resta da vivere, ma spero di essere più attento. Le persone meritano attenzione, anche quando le lasciamo bisogna lasciarle con attenzione. In fondo anche l'indifferenza deve avere una sua delicatezza. Non ci possiamo occupare di tutti, ma l'indifferenza non va mai ostentata. E se è un dono amare, bisogna occuparsi anche del nostro non amare, bisogna che abbia una sua dolcezza anche questa cosa qui. Poi la vita ha le crudeltà sue, un incidente, una malattia, ma quella è un'altra storia. Io ho capito in questi giorni più che in altri momenti che volere attenzione diventa una voragine che poi ci impedisce di darla, precipitiamo nel desiderio di essere riconosciuti e questo desiderio diventa sempre più esigente. Gli altri esseri umani sono come il cielo, sono come la terra, come gli alberi, gli altri ci sono solo in questo angolo dell'universo. Altrove, se ci sono, si chiamano alieni. E allora piccole gratitudini, moti di affetto, slanci della mente e del

Buonanotte del 5 giugno 2019

Quando riprendo un libro dallo scaffale, a volte basta solo la copertina, oppure le parole che ricordo, e ritorno a un umore e a un tempo preciso, nitido, sempre, o quasi sempre. Per esempio “Anna Karenina” ha reso indimenticabile uno spiazzo di cemento in un piccolo giardino a lato di una strada, perché era una strana primavera e io me ne andavo lì tutti i pomeriggi, dopo pranzo, a vedere se Vronskij avrebbe avuto il coraggio di dire ad Anna che non dovevano vedersi più. Francesco Piccolo, Momenti di trascurabile felicità

Un amore felice

Un amore felice. È normale? è serio? è utile? Che se ne fa il mondo di due esseri che non vedono il mondo? Innalzati l’uno verso l’altro senza alcun merito, i primi venuti fra un milione, ma convinti che doveva andare così – in premio di che? di nulla; la luce giunge da nessun luogo – perché proprio su questi, e non su altri? Ciò offende la giustizia? Sì. Ciò infrange i principi accumulati con cura? Butta giù la morale dal piedistallo? Sì, infrange e butta giù. Guardate i due felici: se almeno dissimulassero un po’, si fingessero depressi, confortando così gli amici! Sentite come ridono – è un insulto. In che lingua parlano – comprensibile all’apparenza. E tutte quelle loro cerimonie, smancerie, quei bizzarri doveri reciproci che s’inventano - sembra un complotto alle spalle dell’umanità! È difficile immaginare dove si finirebbe se il loro esempio fosse imitabile: Su cosa potrebbero contare religioni, poesie, di che ci si ricorderebbe, a che si rinuncerebbe,

Buonanotte del 4 giugno 2019

La banca è qualcosa di diverso da un essere umano. Capita che chiunque faccia parte di una banca non approvi l’operato della banca, eppure la banca lo fa lo stesso. Vi ripeto che la banca è qualcosa di più di un essere umano. È il mostro. L’hanno fatta degli uomini, questo sì, ma gli uomini non la possono tenere sotto controllo. John Steinbeck

Il Secolo breve

La decisione di lanciare la rivoluzione industriale dall'alto spinse automaticamente il sistema [sovietico] a imporre la propria autorità, forse ancora più spietatamente che durante gli anni della guerra civile, poiché la macchina del potere era diventata sempre più grande. Fu allora che scomparvero anche gli ultimi elementi di separazione dei poteri, cioè venne meno anche lo spazio di manovra del governo come organo distinto dal partito. La leadership politica del partito concentrò nelle proprie mani il potere subordinando a sé tutto il resto. Fu a questo punto che, sotto la direzione di Stalin, il sistema divenne un'autocrazia che cercava di imporre il controllo totale su tutti gli aspetti della vita e del pensiero dei cittadini, essendo tutta la loro esistenza, per quanto possibile, subordinata alla realizzazione degli obiettivi del sistema, così come venivano definiti e specificati dall'autorità suprema. Questo non era certo un esito previsto da Marx e da Engels né s

Buonanotte del 3 giugno 2019

È forse questo che si cerca nella vita, nient'altro che questo, la più gran pena possibile per diventare se stessi, prima di morire.

Grammaticale

Chi apre il periodo lo chiuda. È pericoloso sporgersi dal capitolo. Cedete il condizionale alle persone anziane, alle donne e agli invalidi. Lasciate l’avverbio dove vorreste trovarlo. Chi tocca l’apostrofo muore. Abolito l’articolo, non si accettano reclami. La persona educata non sputa sul componimento. Non usare l’esclamativo dopo le 22. Non si risponde degli aggettivi incustoditi. Per gli anacoluti servirsi del cestino. Tenere i soggetti al guinzaglio. Non calpestare le metafore. I punti di sospensione si pagano a parte. Non usare le sdrucciole se la strada è bagnata. Per le rime rivolgersi al portiere. L’uso del dialetto è vietato ai minori dei 16 anni. È vietato servirsi del sonetto durante le fermate. È vietato aprire le parentesi durante la corsa. Nulla è dovuto al poeta durante il recapito. — Ennio Flaiano

Buonanotte del 2 giugno 2019

Sagome andavano e venivano davanti alle finestre, vestite in tutti i modi. Si stavano accingendo a rientrare in casa per prepararsi all'insignificante monotonia del domani. Uno su centomila avrebbe potuto sottrarsi alla condanna generale; in quanto agli altri, sarebbe stato un atto di misericordia se qualcuno fosse venuto nella notte a tagliar loro la gola mentre dormivano. Credere che quelle misere vittime avessero in sé la capacità di creare un mondo nuovo era pura follia. Sexus - Henry Miller

Buonanotte del 1 giugno 2019

Certe volte non riesci a fare le cose per le persone per cui dovresti, incluso te stesso, però le puoi fare per qualcun altro, uno sconosciuto. Fred è uno sconosciuto. Il mio sconosciuto. A. M. Homes

Miquel Martí i Pol

Tal residuo di me io lo contemplo con tacito compiacimento e mi commuove, quasi non fosse una via senza uscita che m’ingoia. Forse non serve descriver la speranza, forse sentirne soltanto il palpito è già troppo e i moti profondi del sentimento codardo meglio è celare nelle remote insenature dell’oblio, perché polvere e tarli ne prendano possesso. Dubiterò molto, di nuovo, e mi rivolgerò mille domande trabocchetto per sentire, senza lasciarmi sfuggire un dettaglio, come mi scappa la vita a poco a poco e come l’albero altero che io fui perde i rami fronzuti e, nudo, aspetta il lampo che lo redime.

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