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Visualizzazione dei post da settembre, 2023

FramMenti

L’unica cosa di cui ho bisogno è di continuare a stupirmi. — Marc Chagall

Carlo Betocchi

D’estate E cresce, anche per noi l'estate vanitosa, coi nostri verdissimi peccati; ecco l'ospite secco del vento, che fa battibecco tra le foglie della magnolia; e suona la sua serena melodia, sulla prua d'ogni foglia, e va via e la foglia non stacca, e lascia l'albero verde, ma spacca il cuore dell'aria.

FramMenti

Si sopravvive di ciò che si riceve, ma si vive di ciò che si dona. — Carl Gustav Jung

Emigrazioni

Quante volte abbiamo sentito lo slogan “quando eravamo noi ad emigrare” per giustificare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo? Infinite volte tra un morto e l’altro sulle spiagge. Ma perché “quando eravamo noi ad emigrare” non morivamo sul bagnasciuga? Forse perché “quando eravamo noi ad emigrare” in cerca di lavoro oltreoceano non ci affidavamo a violenti criminali. Non pagavamo al Caronte di turno cifre esorbitanti per farci poi buttare a mare. Non viaggiavamo su imbarcazioni che a malapena galleggiavano. Non compivano improbabili traversate senza cibo, acqua e servizi igienici. Perché “quando eravamo noi ad emigrare” è uno slogan infame e criminale? Per cominciare: “quando eravamo noi ad emigrare” vi erano delle apposite leggi sull’emigrazione. Per chi volesse approfondirle: Legge 30 Dicembre 1888 n. 5866, Regio Decreto 10 Gennaio 1889 n. 5892, Regio Decreto 10 Luglio 1910 n. 375, Regio Decreto 13 Novembre 1919 n. 2205, RR. Decreti 28 Aprile, 18 Giugno e 23 Ottobre 1927 nn.

FramMenti

Se pensassimo davvero di essere crudeli, o sadici o qualcosa del genere, molto probabilmente non ci comporteremmo così. Non ci rendiamo conto dell’impressione o dell’effetto o delle contraddizioni di quello che diciamo e facciamo. — Fredrick Wiseman

Compro libri

Avevo sedici o diciassette anni, lo ricordo perfettamente, e timidissimo giravo per le vie della città dopo la scuola con il libro che stavo leggendo al momento e che mi sarei portato in autobus, sottobraccio, ma con la copertina girata verso di me, in modo che risultasse invisibile al curioso. Il pudore e la timidezza si univano a una forma di vanità e di civetteria neanche troppo sottile, dalla grana grezza e grossa. Mi chiedevo se qualcuno si sarebbe mai chiesto cos’era quel tascabile Einaudi, o quel piccolo Adelphi, ragionavo domandandomi quello che altri avrebbero potuto domandarsi. Magari in quel modo mi sarei fatto un amico, o avrei conosciuto una ragazza. E se avessi portato in giro un libro di un formato appena più grande, uno di quelli che allora costavano caro, cosa si sarebbero chiesti?, mi chiedevo.  Ora, se capita, la tengo dritta invece la copertina, dritta in faccia (cioè sul fianco, camminando) a chi vuole sapere cosa sto leggendo, se mai esiste qualcuno curioso di un

FramMenti

La felicità sta nelle cose tranquille, ordinarie. Un tavolo, una sedia, un libro con un tagliacarte infilato tra le pagine. Il petalo che cade dalla rosa, e la luce che palpita, quando sediamo in silenzio. — Da “Le onde” - Virginia Woolf

La divisione del genere umano

La divisione del genere umano implica attualmente il pericolo della sua distruzione. La civiltà è minacciata da una guerra termonucleare totale, dalla catastrofe della fame per la maggioranza del genere umano, dall'intossicazione prodotta dalla droga della «cultura di massa» e dal dogmatismo burocratizzato, dall'esplosione di miti di massa che gettano interi popoli e continenti in balia di demagoghi crudeli e impostori, e dalla distruzione, o degenerazione dell'ambiente naturale, dovuta alle imprevedibili conseguenze di rapidi mutamenti nelle condizioni di vita sul nostro pianeta.  Di fronte a questi pericoli, ogni azione fendente ad accentuare la divisione del genere umano, ogni tesi volta a sottolineare l'incompatibilità tra le ideologie mondiali e tra le nazioni, è una follia e un crimine. Solo la cooperazione di tutti in condizioni di libertà intellettuale, e gli alti ideali del socialismo e del lavoro, liberati dal dogmatismo e dalle imposizioni degli interessi dis

FramMenti

C’è gente che non è mai giunta ai concetti, perché è rimasta ferma ai preconcetti, come non è mai giunta al giudizio, restando nel pregiudizio. — Luigi Picetti

Factotum

Successe dopo una giornata di dodici ore. Mi ero infilato la giacca, ero salito su dalla cantina, mi ero acceso una sigaretta e stavo andando giù per il corridoio verso l’uscita quando sentii la voce del capo: «Chinaski!». «Sì?». «Vieni un attimo dentro». Il capo stava fumando un lungo sigaro costoso. Sembrava tranquillo, riposato. «Questo è il mio amico Carson Gentry». Anche Carson Gentry fumava un lungo sigaro costoso. «Anche Mr. Gentry è uno scrittore. Gli piace molto scrivere. Gli ho detto che eri uno scrittore e ha detto che voleva conoscerti. Non ti dispiace, vero?». «No, non mi dispiace». Restarono entrambi seduti a guardarmi e a fumare il sigaro. Passarono sette minuti. Inalavano, esalavano, mi guardavano. «Vi dispiace se me ne vado?» chiesi. «No, no, vai pure», disse il capo. Tornavo sempre a piedi alla pensione, distava solo sei o sette isolati. Gli alberi lungo la strada erano tutti uguali: piccoli, contorti, gelati, senza foglie. Mi piacevano. Camminavo sotto la luna fredda

FramMenti

Essere completamente onesti con se stessi, è un buon esercizio. — Sigmund Freud

Panatta v/s Pinochet

DUE MAGLIETTE ROSSE NELLO STADIO DELLA MORTE. IL GIORNO CHE PANATTA SFIDÒ PINOCHET  Ritengo che pochi eventi quanto i rifiuti, o le proteste, degli sportivi siano in grado di raccontare l'orrore delle dittature sudamericane degli anni settanta del secolo scorso. Questa volta non c'è un pallone da inseguire o una palla ovale insanguinata. In questo racconto non c'è un hombre vertical che si oppone a un regime. Questa volta ci sono delle racchette da tennis e delle magliette rosse. Ricostruiamo gli eventi che portarono quelle maglie rosse nella storia. Tra il 24 e il 27 settembre del 1976 si svolsero le semifinali di coppa Davis. A Roma si incontrarono l'Italia e l'Australia. Vinse la nostra nazionale 3 - 2 grazie alle vittorie nei singolari di Panatta e Barazzutti ed alla vittoria del doppio composto da Bertolucci e lo stesso Panatta. Nell'altra semifinale avrebbero dovuto incontrarsi l'Unione Sovietica e il Cile ma l'Unione Sovietica si rifiutò di scend

FramMenti

Negli individui profondi, come nei pozzi profondi, quando qualcosa gli cade dentro, ci vuole molto tempo, prima che raggiunga il fondo. Chi se ne sta lì ad osservare, di solito, non aspetta abbastanza a lungo: per questo è facile che prenda gli individui simili per testardi irremovibili; oppure, anche, per noiosi. — Friedrich Nietzsche

L'animale morente (2)

All'ultimo anno di università pensò, correttamente, di avere forse ingravidato una delle sue compagne. In un primo momento era troppo allarmato per dirlo a sua madre, perciò venne da me. Gli assicurai che, anche se fosse veramente risultato che la ragazza era incinta, non era tenuto a sposarla. Non eravamo nel 1901. Se lei era decisa a tenere il bambino, come stava già insistendo, era una scelta sua, non di Kenny. Io ero a favore della libertà di scelta, ma questo non significava che fossi a favore della scelta che lei voleva fare al posto suo. Lo esortai a rammentarle il più spesso possibile che, a ventun anni e appena laureato, lui non voleva un figlio, non poteva mantenerlo, non intendeva in alcun modo avere la responsabilità di un figlio. Se a ventun anni lei ambiva, tutta sola, a una responsabilità del genere, questa era una decisione che prendeva separatamente. Gli offrii dei soldi per pagare l'aborto. Gli dissi che lo appoggiavo e lo esortai a non cedere. «Ma… E se lei n

FramMenti

 Claudio Miccoli (Napoli, 3 agosto 1958 – Napoli, 6 ottobre 1978) è stato un ambientalista italiano, morto in seguito all'aggressione avvenuta ad opera di picchiatori neofascisti la sera del 30 settembre 1978 in Piazza Sannazaro a Napoli.  La sera del 30 settembre 1978 Claudio Miccoli, consigliere regionale del WWF campano, si ritrovò ad assistere presso Piazza Sannazaro all'aggressione di un giovane militante comunista da parte di una squadra di neofascisti armati di bastoni. Assistendo allo scompiglio generato dall'aggressione, Miccoli cercò da solo di dirigersi verso un gruppo di quattro neofascisti cercando di riportarli alla ragione. Tuttavia egli fu immediatamente raggiunto da un colpo di bastone alla testa scagliato dal militante di estrema destra Ernesto Nonno, il quale poi infierì sul corpo di Miccoli caduto a terra esanime fracassandogli il cranio. La sera stessa Claudio Miccoli, trasportato in ospedale, entrò in coma. Morì il 6 ottobre 1978, dopo aver espresso la

Aldo Palazzeschi

 Chi sono? Son forse un poeta? No, certo. Non scrive che una parola, ben strana, la penna dell’anima mia: «follia». Son dunque un pittore? Neanche. Non ha che un colore la tavolozza dell’anima mia: «malinconia». Un musico, allora? Nemmeno. Non c’è che una nota nella tastiera dell’anima mia: «nostalgia». Son dunque… che cosa? Io metto una lente davanti al mio cuore per farlo vedere alla gente. Chi sono? Il saltimbanco dell’anima mia.

FramMenti

La vita gli aveva fornito motivi sufficienti per sapere che nessuna disfatta era l'ultima. Gabriel Garcia Màrquez

Via Gemito

Il maestro Piantieri parlava a tutti delle capacità straordinarie di quel bambino. Fdricchiè sapeva non solo disegnare, colorare, leggere e scrivere, ma anche dire con precisione la sua opinione in fatto d'arte, mostrando un precocissimo spirito critico e un'altrettanto precoce competenza. Un giorno, raccontava mio padre, successe che Piantieri portò in classe un quadro a olio di un pittore di nome Colizzi che rappresentava, come diceva il titolo, Effetti di neve all'alba. Fu il primo quadro a olio che vide nel corso della sua lunga vita e lì per lì gli fece una buona impressione. Ma dopo un po’, avendo osservato con estrema cura il quadro, ne individuò i mille difetti e passò a una critica puntuale di ogni dettaglio sbagliato, dimostrando al maestro la pochezza del pittore Colizzi. Tanto che Piantieri, esterrefatto, chiamò subito don Mimì e gli disse: «Questo bambino deve andare d'urgenza alla scuola d'arte».  Don Mimì arrivò di malavoglia, era la malattia mortale

FramMenti

La continua intenzione di iniziare una nuova vita, senza però trovare mai il tempo per farlo, è come l’uomo che rimanda di mangiare e bere un giorno dopo l’altro finché non arriva a morire distrutto dalla fame. — Walter Scott

Fantasia

Alcune macchie sul muro sembravano un arcipelago, bastò mettere dei cartellini con i nomi delle isole e la parete della piccola casa contadina di Panarea, sembrò dipinta apposta come carta dell'arcipelago. I nomi delle isole erano in parte veri e in parte inventati, c'era Vulcano, Lipari, Dattilo, Basiluzzo, Panarea ma, siccome le macchie erano di più delle isole vere, così mettemmo anche Panaruzzo, Liparea, Salinea, Stromboluzzo, e via dicendo. Alberto ed io ci divertimmo molto, poi, spinti dall'interesse al gioco delle relazioni visive, osservammo gli oggetti che erano in questa piccola e quasi vuota casa, e scoprimmo che lo sportello quadrato di ferro del forno poteva sembrare uno scudo, e il frattazzo una paletta da combattimento, li esponemmo in questo modo.  Pensavamo di invitare gli amici che in quel periodo erano venuti con noi a passare le vacanze estive a Panarea, all'inaugurazione di un Museo Inventato Sul Luogo. Trovammo un sasso ligneo, usato dagli indigeni

FramMenti

Giuro di curare tutti i miei pazienti con uguale scrupolo e impegno... prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica. Giuramento di Ippocrate

L'Imperio

«Il Paese non comprende le distinzioni politiche? Chiama bizantine le loro lotte? Ma tutt’al contrario! Chi è il Paese? Il Paese è un nome collettivo, un’astrazione. Non esiste il Paese, ente definito, il cui nome corre sulle bocche di tutti; esistono moltitudini di cittadini in mezzo ai quali, se cercherete bene, non troverete forse due soli che siano interamente, sinceramente d’accordo e che chiedano le stesse precisissime cose! Però, le diversità fra tante opinioni non sono tutte radicali e inconciliabili; vi sono divergenze leggiere, secondarie, che permettono la formazione di gruppi di opinioni, di famiglie di idee; questi gruppi, queste famiglie si danno anch’essi la mano, hanno anch’essi dei punti di contatto, si risolvono gli uni negli altri. Così, se noi cominciamo dall’estremo reazionario…»  E lanciato a tutto vapore, pieno di vanità per l’attenzione che gli prestavano, egli non s’arrestava più: enumerava, definiva, paragonava i mille partiti in cui si divideva il Paese: i re

FramMenti

La migliore arma politica è la politica del terrore. la crudeltà impone rispetto. Gli uomini ci devono odiare. Ma noi non cerchiamo il loro amore, cerchiamo la loro paura. Heinrich Himmler

Sa Janna Bassu

La versione che le guardie danno di quella notte, racconta di una pattuglia di ignari tutori dell'ordine colta di sorpresa dalle sentinelle del gruppo, Francesco Masala e Giovanni Mario Bitti, che aprono il fuoco non appena la vedono.  La storia continua con la toccante immagine del capitano che, seppur "Gravemente ferito da una scarica di pallettoni" e "Malgrado il dolore lancinante [...] rifiutava ogni soccorso e disponeva i suoi uomini in posizione tatticamente idonea a contrastare eventuali sortite". Parole scelte con cura per giustificare una medaglia al valor militare concessa per un'azione che, a detta dei presenti non affiliati all'arma,  Ma la faccenda ha dei risvolti ben più tragici e assomiglia quasi ad un regolamento di conti dato che il  capitano dell'arma dei carabinieri Enrico  Barisone non giunge all’ovile per caso. Infatti sa per certo che in quella sede si sta riunendo un gruppo di militanti vicini a Barbagia Rossa e agli ambienti a

FramMenti

"Avrei tanto desiderato che tutto ciò non fosse accaduto ai miei giorni!", esclamò Frodo. "Anch’io", annuì Gandalf, come d’altronde tutti coloro che vivono questi avvenimenti. Ma non tocca a noi scegliere. Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato. — J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello

Foto di classe

Principe partì in un bollente pomeriggio d'estate. In quel treno c'ero anche io. Era la vetturina delle Ferrovie del Sud Est — che noi chiamiamo «la Suddest» — strabordante di studenti in partenza per Bari, dove si andava a cercare un posto letto a buon prezzo per l'anno accademico che sarebbe iniziato a settembre. Giovanni fece finta di non vedermi seduto negli unici due divanetti di prima classe. Fu un «liscio» maldestro, ma umiliante. La Suddest non era una semplice ferrovia, era una scuola di pensiero, affrontare due ore per fare appena sessanta chilometri nascondeva ragioni sotterranee, quasi massoniche.  La mia principale era quella di guardare, senza quasi mai far nulla per conoscerle, due splendide studentesse che salivano tra Locorotondo e Putignano e in particolare una ragazza dagli occhi neri di grafite, il naso squadrato con la punta d'un brillante e i tratti spigolosi come un Picasso. Era inusitata e bella, non ebbi mai il coraggio di avvicinarla e per tutt

FramMenti

Un uomo che non perde la ragione per certe cose, non ha una ragione da perdere. Gotthold Ephraim Lessing

La testa perduta

L'avvocato prese il sigaro che aveva formato due buoni centimetri di cenere e dette una boccata voluttuosa. - Lei dovrebbe studiarsi un po’ i cosiddetti giochi di pazienza, continuò, alcuni hanno un meccanismo simile a questa insopportabile logica che condiziona la nostra vita, per esempio il Milligan, ma si sieda, giovanotto, prenda quella poltroncina. Firmino si sedette e appoggiò il fascio di giornali sul pavimento. - Il Milligan è molto interessante, disse l'avvocato, è basato sulle mosse che ciascun giocatore esegue al fine di frapporre trappole per limitare il gioco dell'avversario che viene dopo di lui, e così a catena, come nelle discussioni internazionali di Ginevra.  Firmino lo guardò e sul suo volto si disegnò un'espressione di stupore. Cercò rapidamente di decifrare quello che voleva dire l'avvocato, ma non gli riuscì. - Le discussioni di Ginevra?, chiese. - Sa, disse l'avvocato, qualche anno fa chiesi di fare l'osservatore alle discussioni sul d

FramMenti

Credo che la giustizia ferita, che oggi giace accasciata nelle strade insanguinate dei nostri paesi, possa essere sollevata dalla polvere della vergogna e posta a regnare suprema tra i figli degli uomini. Martin Luther King

Ana Blandiana

 Dovremmo Dovremmo nascere vecchi, già dotati d'intelletto, capaci di scegliere a nostra sorte in terra, quali sentieri si avviano dal crocevia d'origine e irresponsabile sia solo il desiderio di andare avanti. Poi, andando, ringiovanire, ringiovanire sempre più, maturi e forti arrivare alla porta della creazione, varcarla e nell'amore entrando adolescenti, essere ragazzi alla nascita dei nostri figli. Sarebbero più vecchi di noi comunque, ci insegnerebbero a parlare, per addormentarci ci cullerebbero, e noi scompariremmo sempre più, divenendo sempre più piccoli, come un chicco d'uva, come un pisello, come un chicco di grano...

FramMenti

In un paese mal governato la povertà è qualcosa di cui ci si deve vergognare. In un paese ben governato, è vergognosa la ricchezza. Confucio

L'animale morente

«Quali restrizioni ha avuto una ragazza cubana cresciuta in America che non sarebbero tipiche di un'educazione americana?» «Oh, un sacco di coprifuoco anticipato. D'estate, la sera, dovevo essere a casa quando tutte le mie amiche si erano appena incontrate. A casa alle otto di sera, d'estate, quando avevo quattordici o quindici anni. Ma mio padre non era un orco. E gentile, un padre come tutti gli altri. Solo, nessun ragazzo ha mai avuto il permesso di entrare in camera mia. Mai. Per il resto, quando ho compiuto sedici anni, sono stata trattata com'erano trattate le mie amiche, come orari e tutto.» «E i suoi genitori, quando sono venuti?»  «Nel 1960. Allora Fidel lasciava ancora la gente libera di andarsene. Si erano sposati a Cuba. Prima sono andati in Messico. Poi qui. Io sono nata qui, naturalmente.» «Si considera un'americana?» «Sono nata qui, ma no, sono cubana. Cubana fino al midollo.» «Mi sorprende, Consuela. La sua voce, il suo atteggiamento, il suo modo di

FramMenti

Se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia. proverbio africano

Alabama

[I]l capitano Pollock ha fatto chiamare a raccolta la compagnia davanti al granaio della fattoria, che era costruito un po’ più in là, verso il bosco, e solo adesso aveva incominciato a bruciare, e si vedevano dalle finestre le lingue di fiamma che attaccavano già le travi del tetto; e lì era già pieno di prigionieri che parlavano tutti insieme fra loro in una lingua strana, che i ragazzi che li sorvegliavano non capivano niente e li guardavano storto, e li tenevano a bada col moschetto carico, e nel cortile una quantità di feriti sparpagliati qua e là, che tendevano le braccia e gridavano qualcosa, e io m’immagino che volevano solo dell’acqua, che è quello che chiedono tutti i feriti, anche quelli che magari hanno un buco nella pancia, e mandar giù dell’acqua è il modo più sicuro per spedirli all’altro mondo, ma tutti i feriti comunque chiedono sempre acqua, e perciò credo che anche quelli lì stavano chiedendo da bere, ma anche loro parlavano tutti quanti straniero e non ci si capiva

FramMenti

L’avevo presa per mano, ed eravamo incerti, non sapevamo se dovevamo intrecciare le dita. Alla fine l’abbiamo fatto. E’ il ricordo più nitido che ho. La storia delle nostre dita. Le vergini suicide, J. Eugenides

Oltre le passioni tristi

“L’Occidente e il suo modello di uomo “moderno” sono l’esito di una storia di coevoluzione: quella di fatti poco analizzati come l’incidenza culturale e psicologica, ma anche fisiologica, della lettura silenziosa, che comincia a fondare i “giardini interiori” dell’individuo moderno, o l’addomesticamento del corpo verso un autentico oblio di quest’ultimo grazie alla danza, alle regole di gentilezza e alle buone maniere a tavola…  L’Occidente ha in tal modo creato un modello di uomo singolo, con una topografia e un territorio interni, ai quali corrisponde una cartografia molto complessa. L’uomo della modernità rivolge in effetti a se stesso le domande che un tempo la teologia rivolgeva alla divinità. Per quel che riguarda le scienze umane, queste si sviluppano a partire dal XIX secolo tanto per indagare quanto per produrre l’uomo che descrivono. Concetti come “Io”, “Super-io”, “conscio” o “inconscio” corrispondono in tal senso alla cartografia di un territorio sicuramente reale, ma appar

FramMenti

Nessuno ti cambia facendoti diventare una cosa che non sei, ti cambia portando alla luce una parte di te che non conoscevi ma che ti appartiene. Si cambia diventando una persona che si è già. Luci del mattino

La via della leggerezza

C’è una differenza sostanziale tra osservazione e contemplazione. Quest’ultima avviene quando coesistono tre elementi: una mente silenziosa, assenza di giudizio e assenza di definizione. Contemplare è osservare attraverso il silenzio della mente, senza che nessun pensiero né preoccupazione ci distolga da ciò che osserviamo. Normalmente la mente è occupata da migliaia di suggestioni, preimmagini, considerazioni e idee. Il celebre psicologo e filosofo statunitense William James sosteneva: “Molte persone credono di pensare, ma in realtà stanno solo riorganizzando i loro pregiudizi”. Quando osserviamo qualcosa, la nostra mente filtra l’oggetto attraverso una serie di informazioni: esso viene interpretato in base a conoscenze, credenze e codici acquisiti che costituiscono ciò che crediamo essere la verità.  Contemplare non significa solo sospendere pregiudizi e filtri attraverso cui interpretiamo ciò che osserviamo, ma anche sospendere il flusso di pensieri che costantemente abita nella men

FramMenti

Vale la pena di lottare solo per le cose senza le quali non vale la pena di vivere. Ernesto Guevara

11 settembre 1973

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La Corte d'Appello di Santiago ha ratificato ieri le condanne a carico di 7 ex militari per l'omicidio di 23 collaboratori dell'ex presidente socialista cileno Salvador Allende, durante il golpe guidato da Augusto Pinochet e sostenuto dagli Stati Uniti nel 1973. Il tribunale ha inflitto 20 anni di carcere all'ex brigadiere Pedro Espinoza come coautore dell'omicidio di 15 delle vittime; mentre Servando Maureira e Jorge Herrera (unico dei condannati ad essere già deceduto) sono stati condannati a nove anni di carcere. Altri quattro soldati, Teobaldo Mendoza, Eliseo Cornejo, Bernardo Soto e Jorge Gamboa, hanno ricevuto sanzioni di sette anni di privazione della libertà, ha riferito Radio Cooperativa. L'11 settembre 1973, dopo l'attentato al palazzo La Moneda, i sette membri dell'esercito portarono fuori dall'edificio 23 operai, li trasferirono al reggimento Tacna per torturarli e poi li portarono a Fort Arteaga, dove furono uccisi ed i loro corpi scompa

FramMenti

Non mi fido molto delle statistiche, perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media. Charles Bukowski

Le leggi fondamentali della stupidità umana

Tutti noi ricordiamo casi in cui si ebbe sfortunatamente a che fare con un individuo che si procurò un guadagno causando a noi una perdita: eravamo incocciati in un bandito. Possiamo ricordare anche casi in cui un individuo realizzò un'azione il cui risultato fu una perdita per lui ed un guadagno per noi: avevamo avuto a che fare con uno sprovveduto*. Possiamo ricordare anche casi in cui un individuo realizzò un'azione dalla quale entrambe le parti trassero vantaggio: si trattava di una persona intelligente. Tali casi accadono di continuo. Ma riflettendoci bene bisogna ammettere che questi non rappresentano la totalità degli eventi che caratterizzano la nostra vita di tutti i giorni.  La nostra vita è anche punteggiata da vicende in cui noi si incorre in perdite di denaro, tempo, energia, appetito, tranquillità e buonumore a causa delle improbabili azioni di qualche assurda creatura che capita nei momenti più impensabili e sconvenienti a provocarci danni, frustrazioni e diffico

FramMenti

La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell'ultima c'erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente. Bertolt Brecht

Pedro Salinas

 I cieli sono uguali I cieli sono uguali. Azzurri, grigi, neri, si ripetono sopra l’arancio o la pietra: guardarli ci avvicina. Annullano le stelle, tanto sono lontane, le distanze del mondo. Se noi vogliamo unirci, non guardare mai avanti: tutto pieno di abissi, di date e di leghe. Abbandonati e galleggia sopra il mare o sull’erba, immobile, il viso al cielo. Ti sentirai calare lenta, verso l’alto, nella vita dell’aria. E ci incontreremo oltre le differenze invincibili, sabbie, rocce, anni, ormai soli, nuotatori celesti, naufraghi dei cieli.

FramMenti

Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, art. 1

Aveva fatto anche cose buone

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L'8 settembre 1943 mio padre era militare a Treviso. Autiere. Anni dopo, mi raccontava sempre che al suo arrivo in caserma gli avevano chiesto: “Cosa sai fare?”. E lui: “Contadino”. “Bene, a guidare le macchine”. Dopo l'armistizio, lui e la sua compagnia decisero subito da che parte stare, nonostante gli ordini del comandante che voleva consegnarsi ai nazisti con tutto il battaglione. I soldati italiani cominciarono a pattugliare i dintorni della caserma, cercando di tenere alla larga le camicie nere, in attesa di giorni migliori che non vennero mai. Venne invece il loro comandante, coi tedeschi: si era arreso conto terzi Tutti furono caricati su un treno merci destinazione Prussia Orientale. Al Brennero un suo commilitone si sporse per cercare un po’ d'acqua: fu aperto in due da una mitragliatrice. Mio padre rimase chiuso in quel campo un anno e mezzo. Ne uscì che pesava 38 chili. Tutto questo lo so perché un giovane di grande cuore, Giacomo Bollini, ha recuperato al distr

FramMenti

Giustizia e potere vanno riuniti, in modo che ogni cosa giusta sia potente, e ogni cosa potente sia giusta. Blaise Pascal

Accabadora

Uscirono nel giardino che circondava la scuola, e camminarono fra le aiuole fiorite senza curarsene, attente soprattutto l'una all'altra. Bonaria osservava la maestra con brevi occhiate dirette, Luciana si limitava a guardare di tanto in tanto il profilo segnato di quella donna, quando pensava di non essere vista. – È strano sa, questa cosa del figlio d'anima. – Perché è strano? – il tono di Bonaria era inespressivo. Maria non sembra averne affatto risentito. Vede spesso la sua famiglia d'origine? – Sì, ogni volta che lo chiede. Perché doveva risentirne? Luciana Tellani rispose di getto, come se quella frase se la fosse rimuginata da molto prima, nell'attesa che la vecchia si presentasse all'appuntamento. – Non lo so, è che mi sorprende che per esempio, quando le chiedo di fare un disegno dei suoi genitori, Maria disegni lei, e non la vera madre.  Bonaria non mostrò sorpresa a quella rivelazione, e rimase in un silenzio che invitò l'altra a proseguire imbara

FramMenti

Se nel cammino della vita hai acceso anche soltanto una fiaccola nell'ora buia di qualcuno, non hai vissuto invano. Joseph Folliet

La voce del padrone

Non sono mai stato capace di superare la distanza tra le persone. Gli animali sono inchiodati con tutti i sensi al loro ‘hic et nunc’, mentre l'uomo riesce a staccarsi, a ricordare, a compatire gli altri, a immaginarne gli stati d'animo e i sentimenti… cosa per fortuna non vera. In questi tentativi di pseudoimmedesimazione e di transfert riusciamo a intravedere in modo vago e imperfetto solo noi stessi. Che ne sarebbe di noi se davvero riuscissimo a provare compassione per gli altri, a condividere i loro sentimenti e a soffrire per loro?  Il fatto che i dolori, le paure, le sofferenze degli uomini si dissolvano con la morte individuale e che niente sopravviva dei passati slanci, cadute, orgasmi e torture è un pregevole dono dell'evoluzione che ci ha fatto simili agli animali. Se a ogni infelice, a ogni torturato sopravvivesse un solo atomo dei suoi sentimenti, se questa eredità generazionale si accumulasse, se anche una sola scintilla dovesse trasmigrare da un uomo all'

FramMenti

Il supremo male che possa capitare è commettere ingiustizia; non vorrei né patirla nè commetterla, ma, fra le due, preferirei piuttosto patire che commettere ingiustizia. Platone

La luna e i falò

Qualche anno dopo - stavo già in America - mi accorsi che per me quella gente era tutta bastarda. A Fresno dove vivevo, portai a letto molte donne, con una fui quasi sposato, e mai che capissi dove avessero padre e madre e la loro terra. Vivevano sole, chi nelle fabbriche delle conserve, chi in un ufficio - Rosanne era una maestra ch'era venuta da chi sa dove, da uno stato del grano, con una lettera per un giornale del cinema, e non volle mai raccontarmi che vita avesse fatto sulla costa. Diceva soltanto ch'era stata dura - a hell of a time. Glien'era rimasta una voce un po’ rauca, di testa. È vero che c'erano famiglie su famiglie, e specie sulla collina, nelle case nuove, davanti alle tenute e alle fabbriche della frutta, le sere di estate si sentiva baccano e odor di vigna e di fichi nell'aria, e bande di ragazzi e di bambine correvano nelle viuzze e sotto i viali, ma quella gente erano armeni, messicani, italiani, sembravano sempre arrivati allora, lavoravano la

FramMenti

Le armi sono al servizio del furore. Virgilio

Giovanni e Paolo

Caponnetto mostra le lettere di ragazzini che, da varie parti d'Italia, gli chiedono: cosa fare? «Difficile rispondere. Noi l'esempio l'abbiamo dato e non sarà certo il tritolo a cancellarlo. A Palermo, accanto alle bare di Giovanni e di Paolo, ho visto tanti giovani colleghi che mi hanno detto di voler seguire il loro esempio. Per le strade di Palermo e poi in tutta Italia ho sentito rabbia, dolore e voglia di ribellione. Credo che la morte di Giovanni e di Paolo possa segnare l'inizio della fine del potere mafioso, come avvenne per il terrorismo dopo l'uccisione di Aldo Moro». Fa un gesto con le mani, come a voler aiutare le parole ad uscire di bocca: «Noi abbiamo cercato, con il nostro lavoro, di servire il Paese e di svegliarne la coscienza civile. Non è facile, ma l'unica strada è quella di continuare a fare ciascuno il proprio dovere». Parola di un settantenne combattente italiano che, figlio dell'antifascismo, ha ricominciato solo adesso a militare in

FramMenti

Bisognerebbe rinunciare a cercare l’essenza delle cose. È una brutta piega presa dalla nostra mente questo voler fissare in ogni occasione l’evanescente e scovarne la ragione durevole. Non c’è niente dietro a niente. Ma può esserci qualcosa in noi. È a questo che è necessario aggrapparsi. — Emile Cioran

Hitoshi

Hitoshi andava in giro con un campanellino attaccato al portatessera, non se ne separava mai. Era un piccolo dono che gli avevo fatto quando non eravamo ancora innamorati. Non aveva nessun significato particolare, ma lo portò con sé fino all'ultimo. Lo conobbi in seconda liceo, anche se era di un'altra classe, perché, come me, era tra gli organizzatori della gita scolastica di quell'anno. Il programma era diverso per ogni classe, facemmo insieme solo il viaggio di andata in treno. Sul binario, riluttanti a separarci, ci stringemmo scherzosamente la mano. Fu in quel momento che mi ricordai per caso di avere in una tasca della divisa un campanellino caduto dal collare del gatto. Glielo diedi dicendo: ‘Un regalino d'addio’. Lui rise e fece: 'Che roba è?’, ma con grande cura lo avvolse nel fazzoletto come se si trattasse di una cosa importante. Rimasi molto sorpresa: mi sembrava un gesto piuttosto insolito per un ragazzo della sua età. Che strano, fare una cosa del gene

FramMenti

Pensa se non avessi fatto in tempo anche quest’estate a vedere di nuovo la luce sfolgorante ad avvertire il tocco del sole sul mio corpo a respirare gli odori freschi o guasti a gustare sapori pepati e dolceamari a sentire le cicale fino al profondo della notte a comprendere i miei cari che amo a non spazientirmi con chi mi sostiene a pensare anche a chi ho voluto dimenticare a trovare amici che vengono da lontano a lasciar entrare anche altre vite nella mia a nuotare nel mare caldo a osservare corpi freschi nudi a rievocare amori, a sognarne di nuovi a percepire il cambiamento delle cose. Così, visto che sono arrivato a quest’estate, dico: spero di arrivare al prossimo Natale a qualche prossimo Capodanno – poi più avanti vedremo.   Titos Patrikios, Ancora un’altra estate

Antonio Barolini

Il Polline  Se un buffo di vento  ti solleva e ti sostiene lontano  sulle onde dei mari  e ad altre rive ti trasporta,  non essere sterile petalo  o barbaglio di luce  che si dissolve nell'aria,  ma, come polline, dove cadi,  affonda la nuova radice  e cresci nuova speranza  e virgulti e nuove foglie  e il mondo sempre medesimo  contempla intorno e stupendo  e consuma l'agro-dolce  liquore della diletta vita,  cara ebbrezza fino all'estremo.

FramMenti

Sì, l’uomo è mortale, ma questo è ancora il meno. Il guaio è che può morire all’improvviso, è qui il punto! E in generale non può dire che cosa farà la sera. Bulgakov

I vecchi hanno solo un diritto: quello di morire

“Potrei dire che chi l'ha detto è un cretino, ma invece dirò che è stato utile: ha rotto una ipocrisia, perchè è vero che diamo fastidio. A parole ci vezzeggiano, ma poi ci mettono nelle RSA, prima di metterci nella tomba. L'ipocrisia sui vecchi è tremenda, se non ci salviamo da soli è l'inferno". «La gente è diventata troppo seria, io ho 91 anni ma ho la fortuna di essere molto ironica, così non mi accorgo della presenza della morte che mi osserva da vicino pronta a prendermi, e la mattina continuo ad alzarmi contenta». «Che gli anziani non servissero a mandare avanti il Paese forse poteva essere vero un tempo ma se oggi guardo all’età di molti grandi industriali, architetti, professori, scienziati, spesso vedo settantenni e anche ottantenni. Potrei dirti che chi lo ha detto è un cretino, ma invece ti dirò che è stato utile: ha rotto un’ipocrisia, perché è vero che diamo fastidio. Ci chiamano nonnini, nonnetti, a parole ci vezzeggiano ma poi ci mettono nelle Rsa, prim

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