Le leggi fondamentali della stupidità umana

Tutti noi ricordiamo casi in cui si ebbe sfortunatamente a che fare con un individuo che si procurò un guadagno causando a noi una perdita: eravamo incocciati in un bandito. Possiamo ricordare anche casi in cui un individuo realizzò un'azione il cui risultato fu una perdita per lui ed un guadagno per noi: avevamo avuto a che fare con uno sprovveduto*. Possiamo ricordare anche casi in cui un individuo realizzò un'azione dalla quale entrambe le parti trassero vantaggio: si trattava di una persona intelligente. Tali casi accadono di continuo. Ma riflettendoci bene bisogna ammettere che questi non rappresentano la totalità degli eventi che caratterizzano la nostra vita di tutti i giorni. 

La nostra vita è anche punteggiata da vicende in cui noi si incorre in perdite di denaro, tempo, energia, appetito, tranquillità e buonumore a causa delle improbabili azioni di qualche assurda creatura che capita nei momenti più impensabili e sconvenienti a provocarci danni, frustrazioni e difficoltà, senza aver assolutamente nulla da guadagnare da quello che compie. Nessuno sa, capisce o può spiegare perché quella assurda creatura fa quello che fa. Infatti non c'è spiegazione – o meglio – c'è una sola spiegazione: la persona in questione è stupida. *Si noti la precisazione «un individuo realizzò un'azione». Il fatto che fu lui a iniziare l'azione è decisivo per stabilire che è uno sprovveduto. Se fossi stato io ad intraprendere l'azione che determinò il mio guadagno e la sua perdita, la conclusione sarebbe diversa: in questo caso io sarei stato un bandito (NdA). 

Carlo M. Cipolla, Le leggi fondamentali della stupidità umana. Original version in english HERE NOTA: L’autore stese questo breve saggio (“che gli eruditi settecenteschi avrebbero chiamato «una spiritosa invenzione»”) in lingua inglese mentre era professore di economia alla UC Berkeley e lo pubblicò nel 1976 in edizione ristretta riservata ai soli amici. Come un suo altro scritto informale (Il ruolo delle spezie (e del pepe in particolare) nello sviluppo economico del Medioevo, distribuito in una ristretta cerchia nel 1973) anche questo pamphlet conobbe una rapida diffusione per mezzo di copie xerografiche e manoscritte. 

Il fenomeno assunse però proporzioni tali che, pur avendo rifiutato a lungo una traduzione in lingua italiana ritenendo che lo spirito del testo potesse essere colto solo in lingua inglese, Cipolla acconsentì nel 1988 ad una revisione e pubblicazione dei due saggi satirici in lingua italiana da parte della casa editrice Il Mulino. Da questa versione, intitolata Allegro ma non troppo, sono poi state tratte le ulteriori edizioni in altre lingue, compresa quella inglese.

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