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Visualizzazione dei post da settembre, 2020

Buonanotte del 30 settembre 2020

Perché e così: prima si sbaglia, ci si perde, ci si arrampica per astratte impalcature intellettuali, finché la vita un bel giorno comincia, coi suoi gesti leggeri e sapienti, a richiamarci a lei: è come aprire gli occhi ad un tratto e ritrovarsi su una striscia di prato al sole, vicino alle pietre e alle piante. Il senso della vita non è più sparso, nel cervello, nelle mani, negli occhi, ma è tutto raccolto nel centro del petto, come un enorme fiore o come una corazza: e il domani non è più che portare sempre più in avanti quel fiore, sereni, eretti, per una grande strada bianca... Antonia Pozzi - da una lettera ad Elvira Gandini 15 settembre 1937

Quando i Tupamaros fuggirono dal tunnel di Kropotkin

Una notte di dodici anni fa... Il sei settembre del 1971, è una bella giornata di sole e nel carcere di Punta Carretas regna quella calma apparente che sempre annuncia che qualcosa di grosso sta per accadere. Infatti, quando i secondini fanno rientrare nelle loro celle i detenuti, si accorgono che ne mancano ben centoundici.Centosei tupamaros, Raul Sendic compreso, che dei guerriglieri è il capo riconosciuto e un'intera 'batteria' di rapinatori di banche, quella del Negro Vinas, un 'atracador' che si è politicizzato in carcere. I poliziotti che risalirono il tunnel, attraverso il quale i tupamaros erano fuggiti, trovarono un biglietto con sopra scritto: 'Oggi come ieri, in lotta per la libertà'. I guerriglieri erano infatti scappati usando in gran parte il tunnel che quaranta anni prima Roscigna e un gruppo di Anarchici avevano scavato. Secondo il dirigente dell'organizzazione e oggi senatore in Uruguay, Eleuterio Fernández Huidobro, la nasc

Tjitske Kamphuis #1

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Jack London - Martin Eden

Uno dei due fece girare più volte la chiave nella serratura e poi entrò, seguito da un ragazzo che si tolse goffamente il berretto. Indossava abiti rozzi, dal forte odore di salsedine, ed era palesemente fuori posto nell'ampio atrio in cui si era ritrovato. Non sapeva cosa fare del berretto e stava cercando di infilarselo in una delle tasche della giacca, quando l'altro glielo prese. Il gesto fu calmo e naturale e il ragazzo goffo lo apprezzò. Lui mi capisce, pensò. Mi darà una mano. Il ragazzo camminava alle calcagna dell'altro oscillando le spalle, mentre le sue gambe si allargavano involontariamente, come se il pavimento si sollevasse e si abbassasse seguendo il gonfiarsi e il riaffondare delle onde del mare. Cit. da Martin Eden ‐ Incipit

Buonanotte del 29 settembre 2020

Non rinnego la mia natura, non rinnego le mie scelte, comunque la si guardi sono stata fortunata nella vita. Molte volte nel dolore si trovano i piaceri più profondi, le verità più complesse, la felicità più vera. Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per questo mondo, che l’unica cosa che mi rasserena è la consapevolezza di essere stata autentica, di essere la persona più somigliante a me stessa che avrei potuto immaginare. Frida Kahlolora

Orso Teobaldo Felice Orsini, 1819-1858

«Sino a che l’Italia non sarà indipendente, la tranquillità dell’Europa e quella Vostra non saranno che una chimera. Vostra Maestà non respinga il voto supremo d’un patriota sulla via del patibolo: liberi la mia patria e le benedizioni di 25 milioni di cittadini la seguiranno dovunque e per sempre.» O.T.F. Orsini Orsini nacque nel 1819 a Meldola, figlio di Giacomo Andrea Orsini e Francesca Ricci in giovane età venne affidato alle cure dello zio paterno Orso Orsini, a Imola; all'età di sedici anni Felice si rese responsabile dell’uccisione del cuoco di famiglia a cui era stata affidata la sua sorveglianza, fuggì immediatamente dopo il fatto e venne accusato di omicidio. Grazie all'amicizia dello zio con il vescovo di Imola Mastai Ferretti (futuro Papa Pio IX) i giudici che inizialmente lo accusarono di aver sparato volontariamente al cuoco, credettero alla versione di un colpo di pistola partito accidentalmente, fu così che il reato venne derubricato in omicidio colposo c

12 arcani

"Eccezionale America! America l’Eccezione ora chiede di essere regola e righello calato sul palmo aperto del genere umano che trionfò sui sovietici in una masturbazione lunga 36 anni, comprendente lo stupro del Vietnam, gli snuff del Guatemala, l’ammassarsi di mucchi di denaro sui comodini di Nicaragua, El Salvador, Haiti per proteggere la bordellizzazione di questi tempi. Impero? Noi siamo la malavita del mondo, guidati da una banda di criminali ben vestiti, un Congresso folle di lucro di codardi la cui incallita indifferenza e esternazioni di stronzate per il passaggio di leggi di estorsione e banalità hanno assicurato che a un uomo o una donna ci vorrà tutta la vita per diventare un semplice essere umano. Impero davvero! Tu gigantesca indegnità! Tu immenso fallimento sul palcoscenico del mondo! Solo quando, fra appena qualche anno, spaccone, quel 'mostro' (per usare il nome guerrafondaio con cui già la definisci), ti avrà sorpassato in ogni campo del progresso umano e

Buonanotte del 28 settembre 2020

Niente imprime una cosa così intensamente nella memoria quanto il desiderio di dimenticarla. (M. de Montaigne)

Anche i comportamenti individuali servono, per l'ambiente

Non è vero che i comportamenti individuali non hanno nessuna conseguenza ai fini di una riduzione delle emissioni di gas serra su scala globale, per quanto singolarmente irrilevanti: secondo gli esperti producono imitazione e abitudini collettive, che possono influire significativamente sugli sforzi per costruire società ed economie più sostenibili e soprattutto favoriscono l’introduzione di leggi nazionali e internazionali.... Il cosiddetto “performative environmentalism”, cioè l’ambientalismo delle azioni quotidiane e individuali come scegliere alimenti sostenibili, prendere meno aerei o installare i pannelli solari, è stato spesso ridimensionato negli ultimi anni da accademici e attivisti secondo i quali l’unica azione che possa avere qualche conseguenza tangibile nella lotta al cambiamento climatico è quella dei governi e delle organizzazioni internazionali. L’idea che le responsabilità dell’impatto ambientale della società contemporanea ricadano sui consumatori e sulle loro scelt

I pascoli del cielo

Una bellezza troppo grande è di svantaggio per una ragazza di campagna quanto la bruttezza. Guardando Alice i giovanotti della valle diventavano rossi e muovevano piedi e mani con inquietudine. Non le parlavano, non l' invitavano a ballare. Ballavano invece accanitamente con ragazze meno belle, facendo un gran chiasso infantile. Se Alice teneva la testa voltata altrove essi l' osservavano, ma appena quella si girava dalla loro parte facevano subito finta di ignorare la sua presenza. Trattata sempre a questo modo, Alice non aveva mai potuto rendersi conto di essere la bella ragazza che era, e frequentava i balli rassegnata ad avere una parte di semplice comparsa. John Steinbeck, I pascoli del cielo

Buonanotte del 27 settembre 2020

La bellezza del mondo ha due tagli, uno di gioia, l'altro d'angoscia, e taglia in due il cuore. Virginia Woolf - “Una stanza tutta per sé”

Martin Luther King

Il discorso più famoso del 20esimo secolo venne scritto la sera prima. E poi rivoluzionato. La sera del 27 agosto 1963 Martin Luther King si trovava al Willard Hotel di Washington. Il giorno dopo avrebbe dovuto guidare una protesta per i diritti civili. Erano gli anni della lotta contro la segregazione, alla Casa Bianca John Fitzgerald Kennedy aveva presentato un piano per sancire pari diritti tra bianchi e neri. I tempi per la parità, almeno legale, stavano maturando. Luther King buttò giù il discorso, importantissimo, che avrebbe dovuto fare il giorno dopo. 17 pagine. Lo riscrisse fino alle 4 del mattino. ⁣ ⁣ Il giorno dopo, quando salì sul palco davanti a centinaia di migliaia di manifestanti, Martin Luther King cambiò di nuovo. «A un certo punto Mahalia Jackson, la grande cantante gospel che aveva aperto la manifestazione, iniziò a urlare dalla folla: “Parla del sogno, Martin! Parla del sogno!”», ha ricostruito un collaboratore del reverendo. «King accantonò i fogli e iniziò

Il gatto che non sapeva miagolare

C’era una volta una signora che aveva un bellissimo gatto dal folto pelo bianco e nero, ma che aveva un difetto. Non sapeva miagolare: sbuffava, fischiava, faceva una specie di rutto, borbottava ma miagolare, niente. Quando la notte gli altri mici sui tetti intonavano il loro miao-concerto, lui stava zitto e se provava a fare un verso, tutti lo prendevano in giro. Allora la signora pensò di rivolgersi al più bravo gattologo della città, un veterinario che aveva risolto casi complicatissimi. Lo studio del veterinario era piena di cani zoppi, gatti con un occhio pesto, c’era anche un cane così alto che era pieno di bozzi perché sbatteva nel soffitto e un pesce rosso che non sapeva nuotare. Il veterinario esaminò con cura il gatto. Gli aprì la bocca, gli tirò fuori la lingua. Gli tastò la pancia e il torace, lo studiò pezzo per pezzo. Finché arrivò alla coda che era molto folta e disse: “Aha! ecco il problema” “Quale problema?” chiese la signora. “Vede signora, moltissimi strumenti devon

Buonanotte del 26 settembre 2020

Le persone decidono di cambiare o per una prospettiva migliore che le attira, o per una paura che sovrasta i propri timori. In sostanza o per un grande amore o per un incredibile terrore. Matto 77

Johnny lo Zingaro

Giuseppe Andrea Mastini, conosciuto con il nome di Johnny lo Zingaro, nasce a Ponte San Pietro il 6 febbraio 1960. Analfabeta, figlio di giostrai lombardi di etnia sinti, Mastini si trasferì a Roma con i genitori all'età di dieci anni, risiedendo in una roulotte e occupandosi della gestione delle giostre. Iniziò a frequentare la criminalità giovanile del Tiburtino distinguendosi già a 11 anni per un furto e una sparatoria con la Polizia che lo lascerà claudicante.  Nella sera del 28 dicembre 1975, insieme al coetaneo Mauro Giorgio, cercò di rapinare Vittorio Bigi, autista di tram, rubandogli diecimila lire e un orologio; qualcosa però va storto e i due ragazzi sparano due colpi di pistola, uccidendo l'autista e occultandone il cadavere che verrà trovato una settimana più tardi, il 6 gennaio 1976. La testimonianza di un tassista portò, nel giro di pochi giorni, all'arresto dei due minorenni con le accuse di omicidio volontario, rapina aggravata e porto abusivo di pistola. Tr

Shuntarō Tanikawa

Quando gli uccelli sparirono dal cielo Il giorno in cui le Bestie sparirono dalla Foresta la Foresta trattenne il respiro. Il giorno in cui le Bestie sparirono dalla Foresta gli umani continuarono a costruire strade. Il giorno in cui i Pesci sparirono dal Mare il Mare cupamente gemette. Il giorno in cui i Pesci sparirono dal Mare gli Umani continuarono a costruire porti. Il giorno in cui i Bambini sparirono dalla Città la Città si affaccendò perfino con più operosità. Il giorno in cui i Bambini sparirono dalla Città gli Umani continuarono a costruire parchi. Il giorno in cui l’Umanità perse se stessa tutti gli umani furono simili uno all’altro. Il giorno in cui gli Umani smarrirono la Personalità gli Umani continuarono a confidare nel futuro. Il giorno in cui gli Uccelli sparirono dal Cielo il Cielo pianse quietamente Il giorno in cui gli Uccelli sparirono dal Cielo gli Umani continuarono, inconsapevoli, a cantare.

Buonanotte del 25 settembre 2020

Non appassiscono i baci come i fiori dell’albero di fuoco, né mi crescono baccelli sulle braccia; ma sempre rifiorisco con questa pioggia interna, come i cortili verdi di maggio e rido perché amo il vento e le nuvole e il passo degli uccelli canori, e sebbene io resti impigliata nella rete dei ricordi, coperta d’edera come le antiche muraglie, continuo a credere nei sussurri serbati, nella forza dei cavalli selvaggi, nel messaggio alato dei gabbiani. Credo nelle radici innumerevoli del mio canto. Gioconda Belli

Il più grande fenomeno di stupro di massa nella storia

Le violenze durante la liberazione e l'occupazione della Germania Con stupri di guerra si intendono le violenze sessuali commesse da soldati durante un conflitto armato, una guerra o un'occupazione militare che vanno distinti dagli abusi sessuali commessi tra soldati in servizio attivo. In questa terribile categoria rientrano anche le situazioni nelle quali le donne sono costrette a prostituirsi o a diventare schiave sessuali delle forze occupanti. Durante le guerre gli stupri sono usati di frequente come strumento di una guerra psicologica nel tentativo di umiliare il nemico o minare il suo morale. Le violenze sessuali sono spesso sistematiche ed i comandanti possono incoraggiare i soldati ad utilizzare violenza nei confronti dei civili. Lo stupro di guerra e la schiavitù sessuale sono riconosciuti dalla convenzioni di Ginevra come crimini di guerra e crimini contro l'umanità. In aggiunta, lo stupro è oggi affiancato al crimine di genocidio quando commesso con l'intent

La banda dei Brocchi

In una notte nera, sotto un cielo sereno e pieno di stelle, nella città di Berlino, nell'anno 2003, due giovani stavano cenando insieme. Si chiamavano Sophie e Patrick. Si erano incontrati quel giorno per la prima volta. Sophie stava visitando Berlino con sua madre, Patrick con suo padre. La madre di Sophie e il padre di Patrick si erano frequentati per un po', parecchio tempo prima; niente di speciale, però . Per qualche tempo, quando andavano ancora a scuola, il padre di Patrick era stato addirittura innamorato della madre di Sophie, ma erano passati ventinove anni dall'ultima volta che si erano scambiati qualche parola. "Secondo te dove sono andati?" domandò Sophie. "In giro per locali, probabilmente. Da qualche parte dove suonano techno." Jonathan Coe, La banda dei Brocchi

Buonanotte del 24 settembre 2020

Personalmente, ho una serie di ossessioni a cui tento di dare voce: le relazioni fra uomini e donne, il motivo per cui spesso perdiamo le cose a cui teniamo di più, il cattivo uso delle nostre risorse interiori. Mi interessa molto anche la capacità di sopravvivenza, quello che la gente riesce a fare per risollevarsi quando è finita a terra. Raymond Carver, Niente trucchi da quattro soldi

Venere

«Affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie», diceva Carl Sagan. E l’affermazione pronunciata oggi da un team di astronomi è di quelle incredibilmente straordinare: potremmo avere trovato le prove dell’esistenza di vita tra le nubi di Venere! Venere è forse l’ultimo dei pianeti in cui ci si aspetterebbe di trovare condizioni adatte a ospitare forme di vita: temperature al suolo di oltre 400 gradi, capaci di fondere il piombo, una pressione 90 volte maggiore di quella terrestre, un mondo infernale squassato da vulcani, con un’atmosfera satura di anidride carbonica e nubi di acido solforico spesse chilometri al punto da rendere inosservabile la sua superficie. Più in alto, però, nelle nubi acide del pianeta tra i 40 e i 60 km di quota, le condizioni di temperatura e pressione sono simili a quelle terrestri. Già Sagan negli anni ’60 ipotizzò che le nubi di Venere avessero le potenzialità di ospitare la vita, ma una cosa è dirlo e un’altra è fornirne le prove. E infatti è PR

Sette anni e 102 giorni

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Sette anni, 102 giorni, 14 ore, 20 minuti e 35 secondi: scattata ieri a Union Square, a Manhattan, l'immagine raffigura quanto manca al mondo prima di entrare in un'irreversibile emergenza climatica.  Inaugurato sabato scorso nell'ambito della Climate Week, il countdown è stato ideato dagli artisti Gan Golan e Andrew Boyd e prende il nome di «Climate Clock». Resterà visibile fino al 27 settembre e si basa sulle più recenti stime delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici: in mancanza di efficaci interventi entro il primo gennaio 2028, le temperature della Terra sono destinate ad aumentare di 1,5 gradi Celsius.  Il che avrebbe effetti catastrofici sugli equilibri della natura. «Questa è probabilmente la serie di numeri più importante al mondo», ha detto Boyd. «E un monumento è spesso il modo in cui una società mostra ciò che è rilevante in quel preciso momento storico», ha aggiunto Golan. Dal Corsera

La poesia richiede

No, non scrivo più poesie da due o tre anni. Questo non me lo sarei mai aspettato. Ho cominciato a scrivere infatti a sette anni d’età, e ho scritto senza interruzione fino appunto a due o tre anni or sono. Perché non scrivo più? Perché ho perduto il destinatario. Non vedo con chi dialogare usando quella sincerità addirittura crudele che è tipica della poesia. Ho creduto per tanti anni che un destinatario delle mie «confessioni» e delle mie «testimonianze» esistesse. Mi sono dunque ora accorto che non esiste. Che con gli amici non c’è bisogno di esprimersi con la poesia: ci si esprime esistendo. Le proprie esagerazioni, i propri eccessi, le proprie idee si esprimono vivendo. La poesia richiede che ci sia una società (ossia un ideale destinatario) capace di dialogare con il povero poeta. In Italia una tale società non c’è. C’è un buon popolo ancora simpatico (specie là dove non arrivano i giornali e la televisione) e una piccola élite di borghesi colti e disperati. Ma una società con c

Buonanotte del 23 settembre 2020

“C’è un famoso anarchico russo Pëtr Alekseevič Kropotkin che diceva: se riuscissimo a metterci nei panni degli altri, tanto da sentire gli altri come se fossimo noi, non avremmo più bisogno di regole, di leggi. Perché agiremmo per il sentire comune e quindi non faremmo mai qualcosa contro qualcun altro che sentiremmo come fosse noi. Per questo bisognerebbe fare teatro nelle scuole, perché l’esercizio di mettersi nei panni degli altri, è un esercizio che ci può far diventare veramente una società migliore.”

Il mondo solidale è in mare

Migranti in mare, l'odissea dei 400: solo le Ong non hanno ammainato la bandiera dell'umanità L’odissea dei 400, in balia del mare, nel Mediterraneo centrale, alla ricerca di un porto sicuro in cui poter approdare. La Guardia costiera italiana è intervenuta per prestare assistenza alla Louise Michel, la nave battente bandiera tedesca finanziata da Banksy, che ha soccorso nelle ultime ore 130 migranti. Vista la pericolosità della situazione, la Guardia costiera ha inviato sul posto una motovedetta classe 300 di Lampedusa che ha imbarcato le 49 persone ritenute più vulnerabili, ovvero 32 donne, 13 bambini e 4 uomini a completamento dei nuclei familiari. Anche il cadavere dovrebbe essere portato sulla terraferma. La nave battente bandiera tedesca Louise Michel, finanziata dall'artista di strada britannico Banksy, aveva continuato a lanciare SOS via Twitter, denunciando una situazione a bordo ormai insostenibile ed una Europa che "ignora i nostri appelli di emergenza per

Elsa Morante - L'isola di Arturo

Uno dei miei primi vanti era stato il mio nome. Avevo presto imparato (fu lui, mi sembra, il primo ad informarmene), che Arturo è una stella: la luce più rapida e radiosa della figura di Boote, nel cielo boreale! E che inoltre questo nome fu portato da un re dell'antichità, comandante a una schiera di fedeli: i quali erano tutti eroi, come il loro re stesso, e dal loro re trattati alla pari, come fratelli. Cit. da L'isola di Arturo ‐ Incipit

Buonanotte del 22 settembre 2020

Quelli che vogliono soltanto vivere, e che chiamano vita la maggior libertà possibile, il perseguimento della felicità e basta, l'esclusivo soddisfacimento dei desideri e degli istinti, l'uso immediato delle ricchezze del mondo - Jérôme e Sylvie avevano formulato proprio questo vasto programma -, costoro saranno sempre infelici. "Le cose" - Georges Perec

Maddalena

Anna Masutti è un'infermiera, è una mamma, è la mamma di una figlia lesbica. Il suo nome è Maddalena, oggi di anni ne ha 18 ma solo l'11 ottobre del 2017 ha conosciuto il giorno della sua liberazione: il coming out, l'inizio della sua vita vera. Perché prima di allora, quella di Maddalena non era davvero la sua vita né tantomeno quella che sognava: veniva derisa dai compagni e dalle compagne di scuola, in classe era emarginata e il prete del paese tentò persino di rieducarla, di “riparare” il suo orientamento sessuale. Tutto questo perché, fin da piccola, Maddalena amava vestirsi “da maschio” e anche a Carnevale, come raccontato dalla madre a la Repubblica, “il suo costume era quello di Zorro invece che quello da principessa: ma se lei era felice così, lo eravamo anche noi”. Una felicità, però, destinata a scomparire presto, già intorno ai 10 anni Maddalena ha iniziato a spegnersi, giorno dopo: “La mia bambina da un giorno all’altro inizia a sfiorire. Non mangia

Tempo di vita

“Secondo il mio progetto, i governi assegneranno un ‘tempo di vita’ alle scarpe, alle case, alle macchine, ad ogni prodotto dell'industria manufatturiera, mineriaria e dell'agricoltura, nel momento in cui vengono realizzati. Questi beni saranno venduti ed usati nei termini 'definiti’ dalla loro esistenza, conosciuti anche dal consumatore. Dopo che questo periodo sarà trascorso, queste cose sarebbero legalmente 'morte’ e […] distrutti nel caso ci sia una disoccupazione diffusa. Nuovi prodotti sarebbero costantemente immersi dalle fabbriche sui mercati, per prendere il posto di quelli obsoleti.” Bernard London, “Ending the Depression trough Planned Obsolescence”, 1932

Buonanotte del 21 settembre 2020

“Le crepe sono un po’ come certi segni che ci portiamo addosso, cicatrici sulla pelle e nel cuore, ci definiscono, ci rendono unici, ci aiutano a capire da quale treno scendere, quale stella rincorrere, in quale acqua buttarci, da quale altezza rischiare di lasciarci andare, e in quale dei nostri vuoti provare a volare.” — Roberto Emanuelli, “Tu, ma per sempre”.

Il mito di Aracne

Sul monte Olimpo, il più alto della Grecia, regnavano tanti dei tra cui Atena, custode della saggezza e gelosa protettrice di tutte le arti domestiche. In quel lontano tempo viveva in Lidia Colofone una fanciulla di nome Arcne, figlia di Tintore Era un abilissima e conosciuta ricamatrice. Le sue opere erano incantevoli e splendide, di una precisione e cratività che suscitavano l'ammirazione di tutti. Questa fanciulla ha le mani d'oro! Contemplate l’ armonia dei colori! Sono capolavori degni di una grande artista! Una tessitrice con una cratività Divina..... Le lodi inorgoglirono Aracne, che iniziò a vantarsi: Se sfidassi la dea Atena, avrei io la vittoria! Le ninfe dei boschi riferirono le sue parole alla dea, che, infuriata, accettò la sfida. Il giorno della gara Atena ricamò con impegno, ma quando finì, si accorse che la tela di Aracne era più bella. Dominata dalla collera la dea strappò la tela della rivale e trasformò la sventurata Aràcne in un ragn

Factotum

L’autobus correva lungo una striscia di cemento molto stretta a pelo dell’acqua senza parapetto, niente; tutto lì. L’autista si appoggiava allo schienale e passava rombando su quella stretta striscia di cemento circondata dall’acqua e tutti i passeggeri dell’autobus, venticinque o quaranta o cinquantadue persone si fidavano di lui, ma io no. Ogni tanto c’era un nuovo autista e io pensavo, come li scelgono, questi figli di puttana? L’acqua è profonda su tutt’e due i lati e basta un piccolo errore per andare tutti al creatore. Era ridicolo. Mettiamo che quella mattina avesse litigato con la moglie. O che avesse il cancro. O che vedesse la Madonna. O che avesse i denti cariati. Qualunque cosa. Bastava un niente. Avrebbe potuto impazzire. Buttarci tutti di sotto. Sapevo che se ci fossi stato io, al suo posto, avrei preso in considerazione la possibilità di trascinare tutti in acqua. Mi sarebbe piaciuto. e qualche volta, dopo considerazioni del genere, la possibilità diventa realtà. Per og

Buonanotte del 20 settembre 2020

Quando Henry scriveva ad Anaïs: «Bisogna divorarla una persona, per essere sicuri di averla. Non sono infelice. Ma neppure felice. Sono semplicemente dilatato - da un luogo all'altro. Quando sei partita mi sono detto: che senso ha scrivere se questo significa allontanare da te colei che vuoi? Non voglio morire sulla breccia. Vorrei che tu fossi sempre con me, e allora non si dovrebbero prendere decisioni, come ieri. Non sono geloso, sono solo».

Gialuca Zattini sindaco di Forlì

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Gialuca Zattini sindaco di Forlì e la sua giunta leghista hanno emanato alla faccia della cristianità sempre professata questa ordinanza: Sequestrare le elemosine ai mendicanti...  Portar via le elemosina...  Portar via quel poco a chi non ha niente...  Sanzioni pecuniarie contro i senzatetto... (l'allontanamento non era sufficiente?)  Allontanamento con conseguente ghettizzazione delle attività ritenute generatrici di degrado al di fuori del centro storico.  Mi chiedo come una persona che si professa tanto cristiana, da finanziare con soldi pubblici l'illuminazione delle chiese come il sindaco di Forlì possa fare una cosa del genere.  Mi chiedo come dopo tali scelte ci si possa professare cristiani e andare in chiesa a battersi la mano sul petto "mea culpa... mea culpa... mea grandissima culpa..."  Eppure sono sicuro che ci andrà.. come sono sicuro che lo farà orgoglioso e privo di Vergogna.   Nakia Gardini (fanpage)

"Non ce n'è coviddi"

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Angela da Mondello, nome d'arte di Angela Chianello, una "mamma a tempo pieno che ama la sua famiglia" come si descrive lei stessa sui social. Angela è diventata famosa di colpo, quasi per sbaglio, dopo aver pronunciato davanti ai microfoni di un'emittente locale delle frasi che erano un mix di ignoranza, arroganza, analfabetismo e negazionismo. Angela è stata invitata nelle maggiori reti televisive pubbliche per pronunciare come un pappagallo meccanico la sua frase fatta, "non ce n'è coviddi", tanto da sembrare la grottesca parodia di Bart Simpson nei panni del "Ragazzo non sono stato io".  Pochi giorni fa Angela ha colto la palla al balzo e ha aperto il suo profilo Instagram ufficiale, raccogliendo, in soli cinque giorni, 164 mila followers. centosessantaquattroamila. Confrontando i numeri social di Angela da Mondello con quelli dei principali personaggi e pagine culturali italiane, si può solo rabbrividire al pensiero che con una media di

Chissà la marea

Tutti e due abbiamo fatto i nostri conti. Kelly ha tirato le somme, sapeva che mi doveva scordare, io ho tirato le somme, sapevo di... averla persa. Non avrei mai potuto lasciare quell'isola, sarei morto lì, tutto solo. Mi sarei ammalato o magari ferito o che so io. L'unica scelta che avevo, l'unica cosa che potevo controllare, era come e quando e dove sarebbe avvenuto. Così, ho fatto una corda e sono andato sulla cima per impiccarmi. Ma dovevo provarla, sai... certo... mi conosci... e il peso del tronco ha spezzato il ramo dell'albero, perciò io non potevo neanche uccidermi nel modo in cui volevo, non avevo potere su niente. Allora lì una sensazione mi ha avvolto come una coperta calda, sapevo che in qualche modo dovevo restare vivo, in qualche modo dovevo continuare a respirare, anche se non c'era più motivo di speranza e la logica mi diceva che non avrei più rivisto questo posto. Così è quello che ho fatto: sono restato vivo, ho continuato a respirare. Poi un gi

Buonanotte del 19 settembre 2020

Nella vita c’è un unico segreto. […] Bisogna vedere la bottiglia mezza piena, perché la vita è fatta di cose belle e di dolori, e di dolori ne abbiamo avuto tanti, ma se ci fossimo fermati lì sarebbe davvero finita. Mario Calabresi, La mattina dopo

Xulio L. Valcárcel

L'odore del dolore Che odore ha il dolore? Come il freddo, la solitudine, la paura o la morte, anche il dolore ha un odore. Tante volte ho provato a decifrarlo ma si nasconde, si diluisce, si camuffa. Offre piste fasulle. Ha qualcosa di canfora, di chiuso, di rancido, qualcosa di narcotico, potrebbe essere alcool, adrenalina o mercurio, come potrebbe essere ammoniaca, vertigine o nausea. Porta stimmate di chiarezza ulcerata, poggia senza essere visto sulle sedie e oscilla osceno sulle grucce della tristezza. Poiché esiste, odora; sì, il dolore odora nelle occhiaie violacee, nei calici dell’insonnia e nelle cicatrici paonazze dell’attesa o dell’angoscia. Odorano i corpi nel dolore, odorano la febbre e l’ombra come odorano la stanchezza, la miseria o la fame. Odora il dolore e ci opprime la bocca uno spago, una spugna nella gola, quando riconosciamo nitido, pungente, riconoscibile e insieme indecifrabile, il suo aroma.

Buonanotte del 18 settembre 2020

E forse era così. La vera unità misura del tempo non sono i giorni, le settimane, i mesi, gli anni. La vera unità di misura del tempo sono gli accadimenti inattesi, quelli che cambiano tutto e ti fanno capire che tante altre cose, prima sono successe e non te ne eri accorto, e avresti dovuto; e tante cose che davi per scontate non succederanno più. (La regola dell’equilibrio, Gianrico Carofiglio)

L' "Onore" della X Mas...

Dicono gli storiografi e gli apologeti della Decima Mas che questo Corpo non fu mai collaborazionista né fascista, ma che i suoi militi furono sempre e solo italiani ed indipendenti dal nazismo, e che il loro comandante, il principe nero1 Junio Valerio Borghese (il futuro aspirante golpista) fu sempre malvisto dai nazisti perché operava per amor di Patria e non si adeguava ai loro ordini. Premesso che nel primo anniversario dell’armistizio (8/9/44) Borghese fu decorato dalla Croce di Ferro tedesca di 1^ classe (aveva già ricevuto nel 1942 la Croce di Ferro di 2^ classe, onorificenze che notoriamente i nazisti conferivano a tutti quelli che non collaboravano con loro ma combattevano “solo per l’Italia”), vediamo ora come ciò che i fanatici seguaci della Decima vantano quale “onore”, in linguaggio tecnico dovrebbe chiamarsi piuttosto “insubordinazione” o “alto tradimento”, in quanto gli ufficiali del Corpo invece di obbedire agli ordini dello Stato Maggiore dell’Esercito del gov

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