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Visualizzazione dei post da agosto, 2023

FramMenti

Ecco la poesia che volevo scrivere prima, ma non l’ho scritta perché ti ho sentita muoverti. Stavo ripensando a quella prima mattina a Zurigo. Quando ci siamo svegliati prima dell’alba. Per un attimo disorientati. Ma poi siamo usciti sul balcone che dominava il fiume e la città vecchia. E siamo rimasti lì senza parlare. Nudi. A osservare il cielo schiarirsi. Così felici ed emozionati. Come se fossimo stati messi lì proprio in quel momento.  (Raymond Carver)

Riscaldamento globale, perché se perdiamo il permafrost rischiamo di perdere tutto

Prima ci sono state le maschere rituali indigene disseppellite in Alaska, poi il cucciolo di leone delle caverne trovato in Yakuzia, poi un lupo dell’era glaciale perfettamente conservato, di recente è stato riportato in vita un rotifero intrappolato nei ghiacci da 24.000 anni: a giudicare dai titoli che periodicamente affiorano ovunque in rete, il permafrost parrebbe una sorta di grande scrigno refrigerato ricolmo di tesori archeologici e paleontologici. Del resto parliamo di uno spesso strato di terreno congelato da decine di migliaia di anni, che oggi custodisce resti e testimonianze di tutto l’arco temporale che ha ospitato la civiltà umana. Dal punto di vista di uno scrittore mistery (o thriller, volendo) è una cornucopia di possibilità narrative, dal punto di vista di una persona che vive in questo mondo (e intende viverci per i prossimi decenni), invece, è uno dei più pericolosi elementi di minaccia legati al riscaldamento globale. Con il termine permafrost si indica un tipo d

FramMenti

Dedicatevi a chi vi fa ridere, pensare, crescere. L’albero non ospita i nidi di tutti gli uccelli, ma solo quelli compatibili con la propria indole, con l’armonia, l’intrico e la resistenza dei suoi rami. Umberto Longoni, Gli alberi non ingrassano

Muoio anche per te…

"I ragazzi delle scuole imparano chi fu Muzio Scevola o Orazio Coclite, ma non sanno chi furono i fratelli Cervi. Non sanno chi fu quel giovanetto della Lunigiana che, crocifisso ad una pianta perché non voleva rivelare i nomi dei compagni, rispose: «Li conoscerete quando verranno a vendicarmi», e altro non disse. Non sanno chi fu quel vecchio contadino che, vedendo dal suo campo i tedeschi che si preparavano a fucilare un gruppo di giovani partigiani trovati nascosti in un fienile, lasciò la sua vanga tra le zolle e si fece avanti dicendo: «Sono io che li ho nascosti (e non era vero), fucilate me che sono vecchio e lasciate la vita a questi ragazzi». Non sanno come si chiama colui che, imprigionato, temendo di non resistere alle torture, si tagliò con una lametta da rasoio le corde vocali per non parlare. E non parlò. Non sanno come si chiama quell'adolescente che, condannato alla fucilazione, si rivolse all'improvviso verso uno dei soldati tedeschi che stavano per fucila

FramMenti

Vedere il mondo in un granello di sabbia E un paradiso in un fiore selvaggio, Tenere nel palmo della mano l’infinito E l’eternità in un’ora. (William Blake)

Ciò in cui credo

Credo nei prossimi cinque minuti. Credo nella storia dei miei piedi. Credo nell’emicrania, nella noia dei pomeriggi, nella paura dei calendari, nella perfidia degli orologi. Credo nell’ansia, nella psicosi, nella disperazione. Credo nelle perversioni, nelle infatuazioni per alberi, principesse, primi ministri, stazioni di rifornimento in disuso (più belle del Taj Mahal), nuvole e uccelli. Credo nella morte delle emozioni e nel trionfo dell’immaginazione. Credo in Tokyo, Benidorm, La Grande Motte, Wake Island, Eniwetok, Dealey Plaza. Credo nell’alcolismo, nelle malattie veneree, nella febbre e nell’esaurimento. Credo nel dolore. Credo nella disperazione. Credo in tutti i bambini. Credo nelle mappe, nei diagrammi, nei codici, negli scacchi, nei puzzle, negli orari aerei, nelle segnalazioni d’aeroporto. Credo a tutti i pretesti. Credo a tutte le ragioni. Credo a tutte le allucinazioni. Credo a tutta la rabbia. Credo a tutte le mitologie, ricordi, bugie, fantasie, evasioni. Credo nel miste

FramMenti

L’oppressione che più direttamente preme sui lavoratori, e che è la causa principale di tutte le soggezioni morali e materiali cui i lavoratori sottostanno, è l’oppressione economica, vale a dire lo sfruttamento che i padroni ed i commercianti esercitano su di loro, grazie all’accaparramento di tutti i grandi mezzi di produzione e di scambi. La lotta economica Da "Il Programma anarchico" di E. Malatesta

Troppi paradisi

Lampedusa è fatta come la tolda di una nave in secca, leggermente inclinata su un fianco; alta sulle rocce da un lato, dall'altro sfiora l'acqua. Spazzata da venti incessanti, solo poche palme riescono a crescervi; il resto del terreno è coperto dai “cipollacci”, liliacee dal fiore bianco e dal lungo collo di cigno. Ne attraversiamo in scooter le grandi distese, diretti alla Spiaggia dei Conigli. Acqua più bella che in Sardegna, turchese chiaro da lontano e da vicino di una trasparenza assoluta, come se fosse aria liquida. Le barche ancorate a pochi metri dalla riva sembrano sospese nel vuoto. […] dall'altoparlante di una roulotte che vende arancini giunge una nenia tristissima, «lunaa… luna di Lampedusaaa…»; ascolto al telegiornale di cento tunisini arrivati su una carretta del mare, una donna incinta ha perso il bambino nello sbarco. I turisti cominciano a non volere pesce al ristorante perché temono sia inquinato dai troppi cadaveri non ripescati che vagano intorno all&#

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Non fu mai del tutto chiaro cos’avesse trovato lui in nostra madre per interessarsene: piccola (passava di poco il metro e sessanta) timida e chiusa in sè stessa, distaccata, dotata di senso artistico, bella solo quando sorrideva e spiritosa solo quando si sentiva completamente a suo agio. Doveva in qualche modo aver apprezzato proprio tutto questo, avvertito che lei aveva una mente più acuta della sua, ma che poteva farla contenta, e questo lo rendeva felice. (Richard Ford, Canada)

Settant'anni

DA QUARANTACINQUE ANNI IN CARCERE DOPO UN PROCESSO IRREGOLARE: STORIA DI LEONARD PELTIER, L’ATTIVISTA INDIANO INCASTRATO DALL’FBI.  Era il 1953 quando il presidente Eisenhower decise che gli indiani dovevano “sloggiare” dalla riserve. Vennero utilizzate parole quali “rilocazione” e “inserimento” per spiegare ai nativi che il loro futuro era fuori da quei minuscoli fazzoletti di terra in cui il governo americano li aveva rinchiusi nel secolo precedente. Leonard Peltier, un bambino di 10 anni, seguì la sua famiglia che come molte altre dovette scegliere tra due opzioni: andarsene o morire di fame. Con i quattro spiccioli che il governo aveva dato loro, gli indiani si riversarono nelle grandi città americane diventando nei migliori dei casi manodopera a basso costo, nei peggiori alcolisti cronici e poveri senza fissa dimora. Una realtà che presto insegnò al giovane originario del Nord Dakota che era tornato il momento di lottare per difendere i propri diritti. Da allora Leonard partecipò

FramMenti

Incoraggia gli altri nei loro punti di forza e non sminuirli mai per le loro debolezze. Nel dare forza agli altri, anche tu diventerai più forte. Al contrario, mortificando gli altri, mortificherai solo te stesso. Il colore con cui dipingi una ringhiera è lo stesso colore che ti resta sulle mani. (Swami Kriyananda)

Nazik al-Mala'ika

La notte mi chiede chi sono sono il segreto della profonda nera insonnia sono il suo silenzio ribelle ho mascherato l’anima di questo silenzio ho avvolto il cuore di dubbi immota qui porgo l’orecchio e i secoli mi chiedono chi sono E il vento chiede chi sono sono la sua anima inquieta rinnegata dal tempo come lui sono in nessun luogo continuiamo a camminare e non c’è fine continuiamo a passare e non c’è posa giunti al baratro lo crediamo il termine della pena e quello è invece l’infinito Il destino chiede chi sono potente come lui piego le epoche e ridòno loro la vita creo il passato più remoto dall’incanto di una vibrante speranza e lo sotterro ancora per forgiarmi un nuovo ieri di un domani gelido Il sé chiede chi sono come lui vago, gli occhi fissi nel buio nulla che mi doni la pace resto ancora e chiedo, e la risposta resta nascosta dietro il miraggio ancora lo credo vicino al mio raggiungerlo tramonta dissolto, dispare

FramMenti

Da che ho l’età della ragione vivo, come quel sintomo, in un mondo che cerca di persuadermi che la politica, i politici, il fare e patire politica sia il mondo. La politica è una faccia composita di uomini minimi e grandi, morti e vivi: sta dietro ad un tavolo e risponde a tutte le domande. Non c’è nulla che non le appartenga. La incontrate nei sogni, nei sonni senza sogni, nei sonetti del Trecento, nel suono della Glassharmonika. Il corteggiamento è un corteo, l’amore un comizio, una nascita, una rifondazione. Sarà vero? Giorgio Manganelli, Improvvisi per macchina da scrivere (Biblioteca Adelphi)

Il grande cerchio della vita

Per me è un grande onore essere stato scelto come portavoce dall’Unione Cinghiali Romani, che mi ha affidato una dichiarazione ufficiale. E’ un momento storico, per la prima volta in televisione non parlano solo cani e porci, ma anche i cinghiali.      “Noi cinghiali romani condanniamo con fermezza il comportamento scorretto di una minoranza, che ruba le borse della spesa alle signore anziane. Si tratta di poche mele marce, metafora che usiamo con qualche dubbio perché non avete idea di quanto siano buone le mele marce.      Ma la grande maggioranza dei cinghiali a Roma si comporta con senso civico, dando un contributo decisivo allo smaltimento dei rifiuti. E sopporta con dignità le manifestazioni ostili e discriminatorie degli umani, che ci fotografano e ci filmano, con urla di raccapriccio in sottofondo, come se fossero arrivati gli zombie. Non siamo mostri, siamo maiali selvatici. Avete frequentato troppo i social e troppo poco i boschi, per capire come funziona il mondo.      Fino

FramMenti

La libertà […] è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica. — Ignazio Silone

Al-Zawiya

(…) numerosi reportage giornalistici e relazioni di organizzazioni umanitarie, hanno denunciato fatti gravissimi compiuti dai carcerieri che, avrebbero il dovere di proteggere le giovani donne. In particolare, si apprende di due minorenni somale che, dopo reiterate violenze sessuali e torture disumane da parte dei carcerieri, tentano più volte il suicidio. Noi come organizzazione umanitaria siamo a conoscenza di molte storie, strazianti ed inaccettabili, di alcune migranti alle quali abbiamo prestato assistenza. Pertanto, vogliamo sottoporre alla Vostra attenzione la storia, a lieto fine, di una giovane della Sierra Leone, che può essere testimonianza dei crimini commessi nei campi governativi libici . M.K. fu portata in Tunisia, dopo un naufragio, da una nave di salvataggio, in cui persero la vita 53 persone. L’equipaggio di salvataggio portò la giovane donna e un bambino di sei anni, rimasto orfano, in un ospedale di Tunisi con la promessa di ritornare a riprenderli

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Gli anarchici restano, come sempre, (....) Avversari della tattica parlamentare, perché credono che essa, lungi dal favorire lo sviluppo della coscienza popolare, tende a disabituare il popolo dalla cura dei propri interessi, ed è scuola agli uni di servilismo, agli altri di intrighi e menzogne. (...). Abituare il popolo a delegare ad altri la difesa dei suoi diritti, è il modo più sicuro di lasciare libero corso al l'arbitrio dei governanti. (Enrico Malatesta, 7 febbraio 1897) 

Se tutti fossimo vegani ci sarebbe un drastico calo dei gas serra

Se tutta l'umanità iniziasse a seguire una dieta esclusivamente basata su alimenti di origine vegetale – dunque una dieta vegana – le concentrazioni di gas a effetto serra in atmosfera verrebbero abbattute in modo significativo nel giro di pochi decenni, con un effetto paragonabile alla riduzione del 70 percento delle emissioni di anidride carbonica (CO2) previste entro il 2100. I benefici per il pianeta, la biodiversità, gli ecosistemi e ovviamente anche per la nostra specie sarebbero enormi. L'agricoltura animale ha infatti un impatto talmente significativo sul riscaldamento globale che, eliminandola, si fornirebbe ben il 52 percento della riduzione netta di emissioni necessaria per contenere l'aumento della temperatura media entro i 2° C rispetto all'epoca preindustriale. Si tratta della soglia minima raccomandata dagli esperti per evitare le conseguenze più drammatiche dei cambiamenti climatici (la soglia ideale è 1,5° C). In parole semplici, una dieta vegana univer

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 Non parlare, a meno che tu non possa migliorare il silenzio.  (detto Zen)

Je**** 14 anni

Nel mio vecchio villaggio si stava bene! giocavo con i miei amici. Ci alzavamo presto per raccogliere le patate dolci nei campi. Una volta finito correvamo al fiume giocavamo con l'acqua non è avevamo paura dei coccodrilli quando pioveva corravamo per le strade setacciavamo la terra per cercare qualche pagliuzza d'oro… Poi al tramonto tornavamo tutti a casa cantando una canzone “I bambini tornano a casa” “les enfants rentrent à la maison”. Andavamo a dormire senza preoccupazioni, si stava bene non avevamo paura di niente.  Ma un giorno tutto questo è cambiato. Mi sono ritrovata in luogo dove non avrei mai creduto… Arrivarono tutti insieme. Con fucile e macet. Ricordo ancora i loro occhi rossi e…  Non so spiegarti. Uccisero i miei fratelli e mio padre. Mi strapparono i vestiti e cominciarono a violentarmi. Il primo il secondo il terzo il quarto… al quinto persi i sensi…  Quindi non so quanti di loro mi penetrarono…  Un mio vicino mi porto nell'ospedale più vicino ma non riu

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Avete presente i portelloni nelle navi? Se si apre uno squarcio nello scafo ed inizia ad entrare acqua si chiude il portellone e si sigilla quella parte della nave per evitare o, quantomeno, ritardare l'affondamento. La zona preclusa non è più una parte della nave. È già mare. Se hai delle responsabilità, se hai persone a bordo, devi fare lo stesso, devi amputare quella parte in cui c'è qualcosa che ti tira a fondo. Il problema non è chiudere il portellone, è poi riaprirlo e ricostruire. Le navi le buttano direttamente, per dire.

Ecco cosa succederà alle città costiere se non ci svegliamo

Se ne parlava almeno dal 2017, ma ora è ufficiale: l’Indonesia sposterà la propria capitale dalla storica città di Giacarta, ogni anno più vulnerabile alle ricadute del riscaldamento globale, in una metropoli che verrà costruita da zero. La futura capitale indonesiana sorgerà nella regione di Kalimantan, nella parte indonesiana dell’isola del Borneo, e si chiamerà Nusantara, che in giavanese significa “altre isole” o “arcipelago”. L’idea del governo indonesiano, infatti, è di approfittare dello spostamento forzato della capitale per decentralizzare l’attività economica del paese e incentivare una ridistribuzione della popolazione, oggi concentrata in massima parte a Giacarta. C’è molto da imparare da questa storia, e non solo perché è la prima volta che un paese decide di “abbandonare” la propria capitale a causa della crisi climatica, ma anche perché gli errori fatti nella gestione della vecchia capitale possono fungere da cartina tornasole di un approccio all’insediamento e allo svi

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La mia solitudine è dignitosa, la affronto a testa alta, ma se la guardo in faccia mi deride, mi ferisce, fa ritornare tutte le solitudini del passato. È così: ogni solitudine contiene tutte le solitudini vissute. (Stefano Benni, “Di tutte le ricchezze”)

Ossessione

E’ anche un film. Diretto nel 43’ da Luchino Visconti e liberamente tratto da “Il Postino suona sempre due volte” di James M. Cain. Narrando la storia sentimentale dei due interpreti, Visconti disegna sulla pellicola non solo la torbida e sensuale storia di un “amore malato” ma apre con il suo neo-realismo la visione a quella atmosfera compressa e bigotta tanto cara al fascismo e alle sue certezze d'esistenza, contrapponendeola alla vita “diversa” basata sulla speranza e quindi sul sogno. La durezza della realtà contro l'illusione del cambiamento. Ed il cambiamento ne viene sconfitto. Come quasi sempre accade, colpito e vittima dello status quo, del lasciare inalterate le cose affinchè non si debba avere l'onere (ed il dolore della fatica) di ricostruirle. Ossessione é un termine che deriva dal latino “assediare, occupare”. Come la realtà che spesso occupa abusivamente i nostri sogni frantumando le nostre speranze. Come oggi. Viviamo nell'ossessione del “ristabilire

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Ciò che conta di fronte alla libertà del mare non è avere una nave, ma un posto dove andare, un porto, un sogno, che valga tutta quell'acqua da attraversare. — Alessandro D'Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue

19 Agosto 1978: Rivolta al carcere dell'Asinara

A seguito del rapimento del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro, nel 1978, le condizioni dei detenuti politici nelle carceri italiane, soprattutto nelle “speciali”, peggiora sensibilmente. Dal mese di marzo, in tutte le strutture carcerarie italiane, i pacchi portati dai familiari non possono più contenere carne cotta, salumi, formaggio, dentifricio e sigarette. In particolare, nel carcere di massima sicurezza dell’Asinara in Sardegna, che ospitava perlopiù detenuti politici appartenenti all’area comunista cosiddetta “eversiva”, la situazione è ancora più grave: i prigionieri sono costretti a mangiare solo ciò che gli viene fornito dalla direzione, molti di loro sono rinchiusi in quattro in celle di tre metri per quattro, e gli viene impedito di uscire per tutto il giorno, i reclusi di diverse celle non si incontrano mai, nemmeno durante l’ora d’aria, l’isolamento è totale. Le medicine portate dall’esterno vengono sequestrate, con la scusa di farle analizzare, nella sala co

FramMenti

Qualcosa non funziona in una società in cui si va in macchina in palestra per usare una bicicletta statica. Bill Nye

Antonin Artaud

 Pendolo Non sono un mietitore, checché se ne dica. Accomodo sulle mie ginocchia la luna, mia promessa E l'ora del pastore risuona in qualche angolo Dietro il paravento dipinto della collina, Sotto le palme verdeggianti del cielo deserto. Sono incline A pensare che è senza dubbio per dosare meglio La lenta instillazione del vino annerito del dubbio In sentieri infiniti di cieli incrociati Che nell'acqua del silenzio questa pietra è gettata, Questa pietra sonora nell'attesa e nel dubbio.

FramMenti

Caddi in uno dei miei patetici periodi di chiusura. Spesso, con gli esseri umani, buoni e cattivi, i miei sensi semplicemente si staccano, si stancano: lascio perdere. Sono educato. Faccio segno di si. Fingo di capire, perché non voglio ferire nessuno. Questa è la debolezza che mi ha procurato più guai. Cercando di essere gentile con gli altri spesso mi ritrovo con l’anima a fettucce, ridotta ad una specie di piatto di tagliatelle spirituali. Non importa. Il mio cervello si chiude. Ascolto. Rispondo. E sono troppo ottusi per rendersi conto che io non ci sono.  (Charles Bukowski, "Hollywood")

Fino a quando la mia stella brillerà

Ad Auschwitz superai la selezione per tre volte. Quando ci chiamavano sapevamo che era per decidere se eravamo ancora utili e potevamo andare avanti, o se eravamo vecchi pezzi irrecuperabili. Da buttare. Era un momento terribile. Bastava un cenno ed eri salvo, un altro ti condannava. Dovevamo metterci in fila, nude, passare davanti a due SS e a un medico nazista. Ci aprivano la bocca, ci esaminavano in ogni angolo del corpo per vedere se potevamo ancora lavorare. Chi era troppo stanca o troppo magra, o ferita, veniva eliminata. Bastavano pochi secondi agli aguzzini per capire se era meglio farci morire o farci vivere. Io vedevo le altre, orrendi scheletri impauriti, e sapevo di essere come loro. Gli ufficiali e i medici erano sempre eleganti, impeccabili e tirati a lucido, in pace con la loro coscienza. Era sufficiente un cenno del capo degli aguzzini, che voleva dire “avanti”, ed eri salva. Io pensavo solo a questo quando ero lì, a quel cenno. Ero felice quando arrivava, perché ave

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Dobbiamo fuggire, rifiutare la lotta, perché gli avversari non ci affronteranno mai da soli ma si appoggeranno sempre a un gruppo o a una istituzione. Oggi sono intere consorterie che attaccano l’uomo solo, e se per disgrazia quest’ultimo accetta il confronto, sono sicure di vincere, perché sono l’espressione del conformismo, dei pregiudizi, delle leggi socioculturali del momento. Henri Laborit

Sonderkommando

In pieno giorno vennero portati 600 fanciulli e ragazzi ebrei di età compresa tra i 12 e i 18 anni. Erano vestiti con abiti zebrati lunghi e molto leggeri; ai piedi avevano delle scarpe scucite, qualcuno degli zoccoli. I ragazzi avevano un così bell'aspetto ed erano di costituzione così robusta che nemmeno gli stracci li sfiguravano. Ciò accadeva nella seconda metà di ottobre del 1944. Erano scortati da 25 uomini delle SS armati fino ai denti. Quando giunsero sul posto, ricevettero l'ordine dal comandante di spogliarsi. I ragazzi si accorsero del fumo che usciva dalla ciminiera e compresero immediatemente che sarebbero stati mandati a morte. Innorriditi, cominciarono a correre per lo spiazzo e a strapparsi i capelli dalla testa, non sapendo come salvarsi. Molti di loro scoppiarono in un pianto terribile, risuonarono inconsolabili grida di dolore. Il Kommandofürer, con il suo aiutante, picchiò selvaggiamente questi fanciulli inermi per costringerli a spogliarsi, finchè il suo ma

FramMenti

Per noi, la causa prima dell'angoscia è l'impossibilità di realizzare l'azione gratificante, e sottrarsi a una sofferenza con la fuga o la lotta è anch'esso un modo di gratificarsi, quindi di sfuggire all'angoscia. Henry Laborit

Hans Conrad Schumann

Immagine
L'uomo che vedete in questa famosissima foto si chiamava Hans Conrad Schumann ed era un militare della Germania dell'Est. Il 15 agosto del 1961, durante la costruzione del Muro di Berlino, mentre era in servizio, saltò la barriera di filo spinato e fuggi ad ovest. Questa foto diventò in breve uno strumento nelle mani della propaganda anticomunista e il soldato Hans venne celebrato in occidente come un eroe ed elevato ad esempio di tutti coloro che guardavano alla libertà, al benessere e alla felicità offerti dal fantastico e colorato mondo capitalista, dipinto come l'unico giusto e possibile. Anch' io penso che rappresenti un esempio, ma per motivi diversi. Perché ciò che la narrativa anticomunista non vi racconta è che il soldato Hans, una volta giunto ad ovest, passò la seconda parte della sua vita vivendo in povertà, in ambienti fatiscenti, svolgendo una moltitudine di lavori che gli garantivano appena l'indispensabile, sprofondando nella depressione e nell'a

FramMenti

La specie umana è l'unica che trae profitto dall'uccisione dei suoi simili. Henri Laborit

Latte e derivati

Come funziona l'industria di latte e derivati? Cosa comporta per gli animali che vengono sfruttati? La mucca "da latte" non esiste, come non esiste una pecora, una capra, una bufala "da latte". In realtà, non sono altro che dei mammiferi come tanti e, come qualunque altro mammifero, necessitano del concepimento per entrare nella fase della lattazione. Quindi, non sono macchine che producono latte senza scopo, ma lo fanno, al pari degli umani, solo quando mettono al mondo un figlio, per nutrirlo. Nessun allevatore – neppure in un allevamento biologico o al pascolo – potrebbe permettersi il mantenimento delle mucche, delle capre, delle pecore, delle bufale, quando diminuisce o cessa la loro produzione di latte. E non potrebbe neanche permettersi di protrarre la mungitura all'infinito con lo stimolo della suzione meccanica, dato che, dopo continue mungiture, la qualità e la quantità del latte calerebbero. All'allevatore, quindi, conviene mettere in as

FramMenti

Nessuno può gettare sopra il fiume della vita il ponte sul quale tu devi passare, nessun altro che tu sola. Certo vi sono innumerevoli sentieri e ponti e semidei che vorrebbero farti attraversare il fiume; ma solo a prezzo di te stessa; ti daresti in pegno e ti perderesti. Al mondo vi è un’unica via che nessuno oltre a te può fare: dove porta? Non domandare, seguila. Chi fu che disse: «Un uomo non si eleva mai tanto in alto come quando non sa dove la sua via può ancora portarlo». Friedrich Nietzsche, Schopenhauer come educatore (Adelphi, 1985)

Una con le calze spaiate

La Giornata dei Calzini Spaiati ogni anno da oltre un decennio si celebra il primo venerdì di febbraio. L’iniziativa nata undici anni fa in una scuola primaria di Terzo di Aquileia, in provincia di Udine, dall’idea della maestra Sabrina Flapp ha sempre avuto lo scopo di sensibilizzare i più piccoli sull'autismo e su altre diversità, per promuovere il messaggio “diverso è bello”. Non voglio ammorbarvi a quest’ora con parole sulla fluidità, sull'integrazione, sulla diversità. Diversità non mi piace perché ha in sé qualcosa di comparativo e una distanza che proprio non mi convince. Quando la verbalizzo sento sempre di tradire qualcosa che penso o sento. Le parole sono come le amanti quando non si amano più vanno cambiate subito. Un termine in sostituzione potrebbe essere unicità, perché tutti noi siamo capaci di coglierla nell’altro e pensiamo di esserlo. Per niente, perché per comprendere la propria unicità è necessario capire di cosa è composta, di cosa siamo fatti. Di cose bel

FramMenti

Il volersi bene si costruisce. Ma l’amore quello vero, no. L’amore lo senti immediato, non ha tempo. É dire “ti sento”. Un contatto di pelle, un abbraccio, un bacio. Mantenersi, il mio verbo preferito, tenersi per mano. Ti può bastare per la vita intera, un attimo, un incontro. Rinunciarvi è folle,sempre e comunque. Erri De Luca, I pesci non chiudono gli occhi

Christoph Meckel

Parola estate Estate, lunga una parola: il vento rivolta il fieno sul colle e il sole beve al fiume con calda lingua Giardini di ciliegi tu doni al giorno lungo una parola fiorita e chiami paradiso la breve notte, per un tratto il cucù ti suggerisce alto il suo nome e tu lo pigli in parola e lo battezzi nella sua lingua perfetta estate: le tue parole trasportano fieno, e il giorno è giovane o vecchio perché tu l'hai chiamato fugace. 

FramMenti

In India si dice che l’ora più bella è quella dell’alba, quando la notte aleggia ancora nell’aria e il giorno non è ancora pieno, quando la distinzione fra tenebra e luce non è ancora netta e per qualche momento l’uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso e il vero non sono che due aspetti della stessa cosa. Tiziano Terzani

Un ghiacciaio che ha impiegato 2.000 anni per formarsi sull’Everest si è sciolto in appena 25

Migliaia mi anni persi in meno di tre decenni: è quanto sta accadendo sull’Everest, dove il ghiacciaio del Colle Sud si è assottigliato di 55 metri nel corso degli ultimi 25 anni, perdendo una massa ghiacciata che è pari a quella che si è formata in circa 2.000 anni. L’allarmante stima arriva da un team di ricerca internazionale guidato dall’Università del Maine che, sulla base dei dati di carotaggio e delle stazioni meteorologiche automatiche, ha calcolato che il ghiacciaio si sta ritirando a una velocità che è 80 volte superiore al tempo necessario alla formazione del ghiacciaio stesso. Lo scioglimento,…è conseguenza del cambiamento climatico indotto dall’uomo, che ha raggiunto il punto per cui anche il ghiacciaio più alto dell’Everest sta risentendo profondamente del riscaldamento globale. Il rapido scioglimento, avvertono gli studiosi, potrebbe portare a un ulteriore peggioramento della crisi climatica, oltre a generare valanghe più frequenti e avere un pesante impatto sulle fonti

FramMenti

Avevo immaginato tutto, con troppa chiarezza. Avevo immaginato te e me, qui, in questa stanza, in questa casa. Avevo immaginato tutto, con una tal precisione, fino ai minimi particolari. E quando si vedono le cose future con tanta chiarezza, come se già stessero succedendo, allora è segno che non devono succedere mai. Perchè sono già successe, in un certo senso, nella nostra testa e non è più consentito provarle davvero. Dissi: è come in certi giorni che l'aria è troppo chiara, troppo limpida, si vedono i contorni spiccati, netti, precisi, e vuol dire che vien la pioggia.  — Natalia Ginzburg, Le voci della sera

La società americana

– La società americana, – disse, depositando zaino e sacco a pelo sul pavimento, e proseguendo la conferenza cominciata in macchina mentre costeggiavamo la baia diretti a Haifa, – non solo autorizza volgari e inique relazioni tra gli uomini, ma le incoraggia. Si può negare? No. Rivalità, competizione, invidia, gelosia, tutto quanto c’è di maligno nel carattere umano viene alimentato dal sistema. Possesso, denaro, proprietà… in base a questi standard corrotti voialtri misurate la felicità e il successo. Mentre, – disse, appollaiandosi a gambe incrociate sul letto, – ampie fasce della vostra popolazione vengono private dei minimi requisiti per una vita decente. Non è forse vero? Perché il vostro sistema è sostanzialmente sfruttatorio, intrinsecamente degradante e ingiusto. Di conseguenza, Alex, – usava il mio nome come avrebbe fatto un insegnante severo, c’era in esso la stilettata dell’ammonimento, – non potrà mai esserci nulla di somigliante a una vera uguaglianza in un tale ambiente.

FramMenti

Si può vivere anche in paese di dittatura ed essere libero, a una semplice condizione, basta lottare contro la dittatura. L'uomo che pensa con la propria testa e conserva il suo cuore incorrotto, è libero. L'uomo che lotta per ciò che egli ritiene giusto, è libero. Per contro, si può vivere nel paese più democratico della terra, ma se si è interiormente pigri, ottusi, servili, non si è liberi; malgrado l'assenza di ogni coercizione violenta, si è schiavi. Questo è il male, non bisogna implorare la propria libertà dagli altri. La libertà bisogna prendersela, ognuno la porzione che può. — Ignazio Silone, Vino e pane

Pianeta terra

Piogge, nubifragi, venti e siccità: come la crisi climatica sta cambiando il Pianeta Ho cominciato a scrivere questo pezzo mentre Milano veniva frustata da un vento violentissimo, con raffiche che sfioravano quota 100 km/h. Quando sono uscito in strada, nel pomeriggio, dopo che la buriana si era placata, ho visto tegole sfracellate sull’asfalto, alberi abbattuti, ho scoperto che un asilo nido era stato evacuato a Segrate, che diverse persone erano rimaste ferite per strada, e che il vento aveva addirittura scoperchiato parte della Stazione Centrale. Lunedì 7 febbraio è stato rubricato da molti come un giorno eccezionale, uno di quelli a cui dedichiamo uno spazio nella memoria per raccontarlo negli anni a venire; ma con ogni probabilità, con il passare del tempo, venti come quelli di questa settimana saranno sempre meno rari. Una delle poche cose che sappiamo per certo, infatti, è che con la crisi climatica non cambieranno solo le temperature ma anche la frequenza e l’intensità dei fe

FramMenti

I fiori sanno ridere, i fiori sanno sorridere, i fiori sanno anche assumere un’aria triste, giungendo persino alla disperazione – ma nessun fiore sa piangere. La natura è totalmente stoica; per questo ci offre il più sublime esempio di coraggio ed è la nostra maggiore consolatrice. Malcolm de Chazal

Corpi da controllare

All'epoca si poteva andare e venire con il viaggio legale. La migrazione non era l'unica scelta possibile. La gente poteva stare qui per un po’, studiare e ritornare al Paese. Lavorare come stagionale. Innamorarsi. E perché no, fare il turista. È così strano pensare a un africano come un turista? Ma l'Africa oggi è stata privata di diritti e la mobilità viene di fatto negata a chi ci nasce (…) È dal 1989 che per gli africani è diventato difficile (anzi impossibile) spostarsi. 1989…da una parte di mondo, a Berlino, era caduto un muro e tutti speravamo (…) o semplicemente volevamo un mondo senza frontiere Ma poi dall'altra parte c'era stata una stretta sui diritti di cui ci siamo accorti tutti troppo tardi. È stato tutto improvviso. Persone che salivano su un aereo solo qualche anno prima improvvisamente diventavano corpi pericolosi, a rischio immigrazione. Corpi da controllare, da marginalizzare, su cui perpetrare politiche della separazione. E fu così che capi

FramMenti

Il dolore che ti arriva guardalo, lavalo, tienilo con te. Il dolore che tieni non vola via alla cieca, ti fa compagnia. Il dolore serve contro la ruggine, contro le muffe delle abitudini. Ecco, ora tu e il dolore siete contenti di stare assieme: azzurro è il cielo, un signore ti ha detto buongiorno. (Franco Arminio)

Il sentimento morale

La vostra indignazione all'idea degli animali torturati e uccisi per soddisfare l'avidità umana non è sentimentalismo bensì un sentimento fra i più leciti e naturali. Ma non bisogna indignarsi al punto di odiare gli uomini per pietà verso gli animali, come dite voi; bisogna invece agire in conformità di ciò a cui vi spinge questo sentimento, e cioè non mangiare carne di qualsiasi essere a cui sia stata tolta la vita. Sono convinto che nei prossimi secoli la gente racconterà con orrore e ascolterà con dubbio come i loro antenati ammazzavano gli animali per mangiarli. Il vegetarismo si diffonde molto rapidamente. La compassione per gli animali è la più preziosa qualità dell'uomo e io (come uomo) sono tanto più felice quanto più la sviluppo in me. I vegetariani dimostrano la superiorità del cibo senza carne per la salute ma l'argomento principale e inoppugnabile è quello addotto da voi, il sentimento morale.  (Lev Tolstoj)

FramMenti

Controluce a un tramonto di pesca e zucchero. E il sole all'interno del vespro, come il nocciolo in un frutto. La pannocchia serba intatto il suo riso giallo e duro. Agosto. I bambini mangiano pane scuro e saporita luna. Agosto, contraponientes de melocotón y azúcar, y el sol dentro de la tarde, come el hueso en una fruta. La panocha guarda intacta su risa amarilla y dura. Agosto. Los niños comen pan moreno e rica luna.   F.G. Lorca

il pianeta distrutto dal nostro ego

Quella del 2022 non è l'estate più calda che abbiamo mai affrontato, ma la più mite tra quelle che ci restano da vivere. Basterebbe questo rovesciamento di prospettiva per farci sentire sul serio il cambiamento climatico come una delle sfide più difficili davanti a cui l'homo sapiens si è trovato nel corso della sua avventura. Ciò nonostante, siamo ancora troppo poco coinvolti dal problema: l'informazione, in noi, non diventa conoscenza. Per anni gli scienziati ci hanno messo sotto il naso la prova inconfutabile di un disastro imminente. Abbiamo a lungo restituito il messaggio. Adesso però cominciamo a sentire i primi scricchiolii e la puzza di fumo. Nonostante l'evidenza si sia fatta sensibile – ma è solo l'inizio – qualcosa in noi (in un abisso di specie dove arroganza e stupidità si mescolano per ritornare a galla in forma di falsa intelligenza) rifiuta l'idea che l'umanità rischi di estinguersi per propria mano. Siamo davvero così idioti? O siamo solo te

FramMenti

Il cuore si stanca anche lui, vedi; e se ne va a pezzo a pezzo, come le robe vecchie si disfanno nel bucato. Ora mi manca il coraggio, e ogni cosa mi fa paura; mi pare di bevermi il cuore, come quando l’onda vi passa sulla testa, se siete in mare. Tu vattene, se vuoi; ma prima lasciami chiudere gli occhi. Giovanni Verga, I Malavoglia

Kòstas Sterghiòpulos

In questo momento... In questo momento non chiedere com'è apparsa questa commozione, così improvvisa, così frettolosa, così fugace. Non c'è mente che lo pensi: è percezione e silenzio. Attimo è che non fai in tempo a dirgli: «Fermati, sei bello!». (Non è morta, non è morta ancora l'anima mia, se ancora la sento lacrimare)

FramMenti

Prima che avessi sei anni, i miei nonni e mia madre mi avevano insegnato che se tutte le cose verdi che crescono fossero state sottratte alla terra, non ci sarebbe vita. Se tutte le creature a quattro zampe venissero sottratte alla terra, non ci sarebbe vita. Se tutte le creature alate venissero sottratte alla terra, non ci sarebbe vita. Se tutti i nostri parenti che strisciano, nuotano e vivono nella terra venissero portati via, non ci sarebbe vita. Ma se tutti gli esseri umani venissero sottratti, la vita sulla terra rifiorirebbe. Ecco quanto siamo insignificanti.   Russell Means, Oglala Lakota Nation (10 novembre 1939-22 ottobre 2012)

Gli strumenti umani

Perché quelle piante turbate m'inteneriscono? Forse perché ridicono che il verde si rinnova a ogni primavera, ma non rifiorisce la gioia? Ma non è questa volta un mio lamento e non è primavera, è un'estate, l'estate dei miei anni. Sotto i miei occhi portata dalla corsa la costa va formandosi immutata da sempre e non la muta il mio rumore né, più fondo, quel repentino vento che la turba e alla prossima svolta, forse finirà. E io potrò per ciò che muta disperarmi portare attorno il capo bruciante di dolore. Ma l'opaca trafila delle cose che là dietro indovino: la carrucola nel pozzo, la spola della teleferica nei boschi, i minimi atti, i poveri strumenti umani avvinti alla catena della necessità, la lenza buttata a vuoto nei secoli, le scarse vite, che all'occhio di chi torna e trova che nulla nulla è veramente mutato si ripetono identiche, quelle agitate braccia che presto ricadranno, quelle inutilmente fresche mani che si tendono a me e il privilegio del moto mi rin

FramMenti

La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri.  E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri.  Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili,  di finire alla mercè di chi ci sta di fronte.  Non ci esponiamo mai.  Perché ci manca la forza di essere uomini,  quella che ci fa accettare i nostri limiti,  che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto.  Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà.  Mi piacciono i barboni.  Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle,  sentire gli odori delle cose,  catturarne l’anima.  Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo.  Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore.   (Alda Merini)

Un No!

Agire come Bartleby lo scrivano. preferire sempre di no. Non rispondere a inchieste, rifiutare interviste, non firmare manifesti, perché tutto viene utilizzato contro di te, in una società che è chiaramente contro la libertà dell’individuo e favorisce però il malgoverno, la malavita, la mafia, la camorra, la partitocrazia, che ostacola la ricerca scientifica, la cultura, una sana vita universitaria dominata dalla burocrazia, dalla polizia, dalla ricerca della menzogna, dalla tribù, dagli stregoni della tribù, dagli arraffoni, dai meridionali scalatori, dai settentrionali discesisti, dai centrali centripeti, dalla chiesa, dai servi, dai miserabili, dagli avidi di potere a qualsiasi livello, dai convertiti, dagli invertiti, dai reduci, dai mutilati, dagli elettrici, dai gasisti, dagli studenti bocciati, dai pornografi, poligrafi, truffatori, mistificatori, autori ed editori. Rifiutarsi, ma senza specificare la ragione del tuo rifiuto, perché anche questa verrebbe distorta, annessa, utili

FramMenti

Mia cara, nel bel mezzo dell’odio ho scoperto che vi era in me un invincibile amore. Nel bel mezzo delle lacrime ho scoperto che vi era in me un invincibile sorriso. Nel bel mezzo del caos ho scoperto che vi era in me un’ invincibile tranquillità. Imparavo finalmente, nel cuore dell’inverno, che c'era in me un’invincibile estate. E che ciò mi rende felice. Perché afferma che non importa quanto duramente il mondo vada contro di me, in me c’è qualcosa di più forte, qualcosa di migliore che mi spinge subito indietro.   Albert Camus

2 agosto del 1980

ANGELA E MARIA: LA VITTIMA PIÙ GIOVANE DELLA STRAGE DI BOLOGNA E LA SUA MAMMA LETTERALMENTE DISINTEGRATA DALL’ESPLOSIONE   Il 2 agosto del 1980 nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna ci sono tante persone. Tra chi va e chi viene ci sono tre donne. Sono amiche, e hanno deciso di andare a passare insieme alcuni giorni sul Lago di Garda. Una di loro si chiama Maria Fresu, e porta con sé sua figlia Angela, di appena tre anni.  È un’operaia, lavora in una ditta di confezioni e può riprendere fiato dopo un anno di fatiche solo nelle prime due settimane di agosto. Maria ha sempre gli occhi puntati sulla sua piccolina. Una bambina dai capelli spettinati e dal temperamento vivace, che è stanca di starsene seduta e che scalpita per muoversi, divertirsi, giocare.  Ma in quella sala d’aspetto non c’è solo gente comune, gente che è stanca del caldo, che vuole andare in ferie, che pensa già al mare e alla montagna, alla famiglia da riabbracciare dopo tanto tempo. C’è anche

FramMenti

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuole approdare.  Lucio Anneo Seneca, Opere

In contrattempo

Lo scrittore e saggista austriaco Stefan Zweig, in un articolo del ’31, annotava che ogni essere umano «grazie al libro, non è piú murato solo con se stesso nel proprio ristretto campo visivo: può invece rendersi partecipe di tutti gli avvenimenti presenti e passati, dell’intero pensare e sentire dell’intera umanità». Attraverso i libri – continuava Zweig – «un mondo piú tumultuoso e selvaggio irrompeva all’interno delle mura dell’abitazione borghese»; grazie ai libri «ho intuito per la prima volta l’incommensurabile vastità del mondo e il piacere di smarrirmi in essa»; leggendo non si vede la realtà soltanto con i propri occhi, «ma con lo sguardo di innumerevoli anime». Chi legge segue il desiderio di vivere una vita “allontanante”, di lasciarsi magari alle spalle un mondo tetro e spiacevole, ed evadere in uno piú vasto, piú vario e piú ricco o piú intimo. L’“allontanamento” può salvare dal sentirsi schiacciati dal presente e dalle incombenze spesso uggiose del vivere. Chi legge può a

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