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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

FramMenti

Non sono mai stato sicuro che la morale della storia di Icaro dovesse essere: “Non tentare di volare troppo in alto”, come viene intesa in genere, e mi sono chiesto se non si potesse interpretarla invece in un modo diverso: “Dimentica la cera e le piume, e costruisci ali più solide”. Stanley Kubrick

Titos Patrikios

Da Fine dell’estate – 1953-1954 VI Io non sono quello che vedi, quello che conosci non sono solo quello che dovresti imparare. Devo a qualcuno ogni brandello della mia carne, se ti tocco con la punta del dito ti toccano milioni di persone, se ti parla una mia parola ti parlano milioni di persone – riconoscerai gli altri corpi che danno forma al mio? ritroverai le mie orme tra miriadi di altre impronte? distinguerai i miei gesti nella marea della folla? Io sono anche quello che fui e che più non sono – le mie cellule morte, le mie azioni morte, i pensieri morti di notte tornano a dissetarsi nel mio sangue. Io sono quello che non sono ancora – dentro di me martella l’impalcatura del futuro. Sono quello che devo diventare – Intorno a me gli amici esigono, i nemici vietano. Non cercarmi altrove cercami soltanto qui soltanto in me.

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Fatigate per il vostro interesse; niuno uomo potrebbe operare altrimenti, che per la sua felicità; sarebbe un uomo meno uomo: ma non vogliate fare l’altrui miseria; e se potete, e quanto potete, studiatevi di far gli altri felici. Quanto più si opera per interesse, tanto più, purché non si sia pazzi, si debb’esser virtuosi. È legge dell’universo che non si può far la nostra felicità senza far quella degli altri. Antonio Genovesi, economista napoletano del 1700

Non so se hai presente una puttana ottimista e di sinistra

Lucio Dalla ne incontrò una alle tre del mattino, uscendo da una trattoria della Cirenaica, zona di case popolari basse e rosse, uguali a quella di Francesco Guccini in via Paolo Fabbri. Così nacque "Disperato erotico stomp", canzone osannata e contestata. Anno 1977, Trattoria da Vito, via Musolesi. Che sia andata davvero così non è certo. Se lo chiedete a quattro amici di Lucio, vi daranno quattro versioni diverse. Non sarebbero neanche tante se a Bologna gli amici di Dalla, veri o presunti, non fossero numerosi come i followers di Chiara Ferragni, o come i giornalisti che si dichiarano allievi di Montanelli. Di sicuro, anche grazie a Dalla e Guccini quella trattoria è diventata un monumento, una Lourdes per vecchi nostalgici e per adoranti ragazzini in gita. Ma che cosa c'entra Vito con la cucina bolognese e con la sua grande storia? Il pollo alla cacciatora e le tagliatelle al ragù hanno avuto qualche stagione perfino discreta, ma su certi passatelli e su molto altro è

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Sono entrate le macchine, l’arte è uscita... Sono lontano dal pensare che la fotografia possa esserci utile.  Paul Gauguin

Fu vera gloria

 Se a 201 anni dalla morte, avvenuta il 5 maggio del 1821 su uno scoglio vulcanico disperso in mezzo all’Oceano Atlantico meridionale, si discute se la sua “fu vera gloria” o meno, significa che all’”ardua sentenza” preconizzata da Alessandro Manzoni nella sua famosissima ode, i posteri non sono ancora riusciti a dare una risposta precisa.  Né è pensabile fornirla in queste poche righe che si propongono solo di offrire una visione un po’ diversa dal solito di Napoleone Bonaparte, sul quale tanto è stato detto e scritto relativamente al periodo dell’ “ante Waterloo”, ma poco si sa su quello del “dopo", anche se il nostro sopravvisse per circa sei anni alla propria sconfitta, rintanato in una modesta casetta pomposamente ribattezzata “Longwood House”, ricavata alla meno peggio da una capanna inizialmente destinataal ricovero del bestiame sull’isola di Sant'Elena.  A segnare la sua resa definitiva ed incondizionata dopo la fine della temeraria avventura dei “Cento Giorni” furono

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Un buon fotografo è una persona che comunica un fatto, tocca il cuore, fa diventare l’osservatore una persona diversa.  Irving Penn

La prima nave elettrica al mondo salpa

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Una rivoluzione nel mondo del trasposto marittimo è iniziata: la prima nave elettrica a guida autonoma è stata inaugurata ed è pronta a stabilire un nuovo standard nella navigazione a emissioni zero. Si chiama Yara Birkeland e collegherà la città norvegese di Porsgrunn ai porti di tutto il mondo con il suo carico di 60 container. Nel 2017 la collaborazione italo-norvegese ha dato inizio al progetto di una nave autonoma, completamente elettrica, che trasporterà i suoi carichi di fertilizzanti destinati soprattutto ai mercati asiatici. Senza equipaggio, il controllo della navigazione sarà affidato a tre centri di controllo a terra. Nei primi mesi il carico e lo scarico della nave saranno ancora affidati a un ristretto gruppo di tecnici imbarcati sulla nave ma secondo il parere di Jon Sletten, direttore dello stabilimento Yara di Porsgrunn, l'obiettivo è di rendere totalmente autonome tutte le operazioni. La Yara Birkeland, lunga 80 metri e larga 15, ha una velocità di crociera di 13

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Attraverso il mirino, colui che fotografa può uscire da sé ed essere dall’altra parte, nel mondo, può meglio comprendere, vedere meglio, sentire meglio, amare di più.  Wim Wenders

La democrazia dei signori

 Nel lontano 2006, quando da poco era tornata al governo la coalizione di centro-sinistra, Luciano Gallino scrisse sul quotidiano «la Repubblica», di fronte alla consueta recrudescenza di morti sul lavoro, che il solo provvedimento necessario era l’immissione massiccia di nuovi ispettori del lavoro. Il 29 dicembre 2007 moriva la settima vittima della ThyssenKrupp. Dopo quindici anni siamo ancora lì. Anzi la situazione è, se possibile, peggiorata. Le tecniche volte ad «eludere o violare» le norme (per dirla col presidente Mattarella) si sono moltiplicate: prima tra tutte la proliferazione di sub-appalti che rende arduo identificare chi sanzionare, ammesso che si voglia davvero – come si esprime «il dicastero» – prendere «misure sospensive e interdittive». Per chi non accetta il cosiddetto «green pass» c’è l’immediata sospensione dello stipendio, per le aziende omicide si studiano «misure sospensive e interdittive». Il 5 agosto del 2021 il «Corriere della Sera» dedicò un’intera pagina (p

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Credeva fermamente che tutto ciò che faceva fosse giusto, che in ogni occasione avrebbe dovuto fare a modo suo — e come il pungiglione di una vespa o il morso di un serpente, il suo odio si avventava armato e velenoso contro qualsiasi cosa somigliasse a un'opposizione. Era orgoglioso del suo odio come di tutto il resto. Avere sempre ragione, procedere sempre calpestando e mai dubitare, non sono queste le grandi qualità con cui l'ottusità prende il comando nel mondo?  W. M. Thackeray, Vanity Fair, (La fiera della vanità) 1848. Online su Gutenberg.

Il Portogallo abbandona definitivamente il carbone

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Il Portogallo esce ufficialmente dal carbone e diventa il 4° Paese in Europa a portare a termine l’abbandono del combustibile fossile per la produzione di energia elettrica, dopo Belgio, Austria e Svezia. Il produttore elettrico nazionale Endesa ha spento per sempre la centrale di Pego a circa 150 km di Lisbona, l’ultimo impianto nello stato a fare uso di questo combustibile fossile. La centrale rappresentava la seconda fonte di emissioni di gas serra a livello nazionale e produceva un inquinamento di 4,7 milioni di tonnellate di diossido di cabonio all’anno. La decisione presa alla COP23 di Bonn nel 2017 dall’allora governo portoghese fu quella di uscire definitivamente dal carbone entro il 2030. Il processo è stato realizzato più in fretta del previsto e si è concluso con 9 anni di anticipo. Altri Paesi europei si stanno realizzando lo stesso impegno con ritmi diversi tra loro e sono ora 21 gli stati che hanno avviato le procedure, con in testa Gran Bretagna, Grecia, Ungheria e Danim

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A mio avviso la mafia c’è ancora ed è presente più che mai; certo, è cambiata, camaleonticamente si è adattata alle circostanze, ha compreso che il terrore non paga e si è inabissata nuovamente nei luoghi più profondi della società.  Tina Montinar

All'ombra delle maggioranze silenziose

Ammasso di masse Tutto il caotico ammasso del sociale ruota intorno a questo referente spugnoso, a questa realtà tanto opaca quanto traslucida, a questo niente: le masse. Sfera di cristallo delle statistiche, le masse sono “attraversate da correnti e flussi”, a immagine della materia e degli elementi naturali. Almeno, è così che le rappresentano. Esse possono essere “magnetizzate”, il sociale le avvolge come un’elettricità statica, ma il più delle volte fanno precisamente “massa”, cioè assorbono tutta l’elettricità del sociale e del politico e la neutralizzano per sempre. Esse non sono buone conduttrici del politico, né buone conduttrici del sociale, né buone conduttrici del senso in generale. Tutto le attraversa, tutto le magnetizza, ma tutto vi si diffonde senza lasciare traccia. E l’appello alle masse è in fondo rimasto sempre senza risposta. Esse non irradiano più, al contrario assorbono tutte le radiazioni delle costellazioni periferiche dello Stato, della Storia, della Cultura, d

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Non lasciarti trattenere dalla visita doganale, non posso ripetere fra me, per ore e ore, la frase con la quale desidero salutarti.   (F. Kafka)

Juan Gelman

Paese L’universo? Certo. L’infinito? Anche. La carne? Ovviamente. Carne celeste o con un cielo sopra che se tocchi l’odio si rannuvola e sbattono furie e piove un’acqua triste. Una vacca pascola nell’osso che dovrò ricordare. E quelli che dimenticano? Come indiani si coprono le vergogne? Paese sparito sotto un berretto militare. Sarai in ogni cosa che verrà? Sono venuti vigliaccheria e disprezzo. Si avvisa Paul Celan: tombe scavate nell’acqua. Il giorno splende. Mi rammenta che non sono un albero e non ho radici / d’uccello. Vagamente vivo e nessuno mi vede entrare.

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Se una lezione ho imparato riguardo a questa cosa strana che è la vita, è che conviene viverla come se... Come se fossero reali tutte le larve che ci siamo inventate (amore, amicizia, famiglia, gloria, Dio...), di cui si maschera il niente. (G. Bufalino)

Muore per un incidente ma i suoi organi salvano sette vite

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È accaduto a Moncalieri, in provincia di Torino, una donazione multiorgano che ha permesso di effettuare 7 trapianti salvavita ad altrettante persone che attendevano organi nuovi per poter sopravvivere. L’eccezionale espianto multiplo è avvenuto presso l’Ospedale Santa Croce dove un quarantaseienne, giunto già in gravissime condizioni, è deceduto a causa di una emorragia cerebrale. I familiari hanno immediatamente acconsentito alla donazione di tutti gli organi vitali sani, consentendo così di raggiungere pazienti bisognosi in attesa in diverse parti d’Italia. Il cuore, una parte del fegato, un rene ed entrambe le cornee sono stati trapiantati a pazienti di Torino, i polmoni a Bologna, un’altra parte del fegato a Palermo e l'altro rene in Calabria. “Un ringraziamento infinito alla famiglia che ha dovuto decidere in tempi brevi e in un momento così doloroso”. Questo messaggio del direttore generale dell’Asl TO5, Angelo Pescarmona esprime la gratitudine dei medici che si sono trovati

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Non mettermi accanto a chi si lamenta senza mai alzare lo sguardo, a chi non sa dire grazie, a chi non sa accorgersi più di un tramonto. Chiudo gli occhi, mi scosto un passo. Sono altro. Sono altrove.  (Alda Merini)

Albert Einstein

Pochi sanno che Albert Einstein, oltre ad essere forse una delle menti più brillanti della storia umana, è stato un fautore convinto del socialismo libertario. Nel 1949 Einstein pubblicò sulla rivista Monthly Review una critica serrata del capitalismo, dimostrando in poche pagine, da uomo di scienza, come esso fosse incompatibile con uno sviluppo sano dell’organizzazione umana.  “Gli esseri umani non sono condannati dalla loro costituzione biologica a distruggersi reciprocamente o restare in preda all’arbitrio di un destino malvagio, da loro stessi causato. (…) Oggi tutti gli esseri umani (…) inconsciamente prigionieri del proprio egoismo, si avvertono insicuri, isolati, privati dell’ingenua, semplice e non sofisticata gioia di vivere. L’uomo può trovare un significato nella vita, per quanto breve e pericolosa, solo all’interno dei rapporti sociali. Il caos economico della società capitalistica nella sua forma attuale è, secondo la mia opinione, la vera causa del male. Ci avvertiamo in

FramMenti

Quel che puoi fare con un saggio fotografico non puoi farlo con singole foto. In ogni racconto la forma è incredibilmente importante. Shakespeare non è famoso perché sapeva mettere insieme una bella frase, ma perché aveva grandi storie da raccontare con belle frasi. Aveva il contenuto. Naturalmente il linguaggio è decisivo per l’espressione perché infonde vita alla storia.  Paul Fusco

Possibilità

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È nato a luglio del 2021 Curtis Zy-Keith Means negli Stati Uniti, all’età di 21 settimane e 1 giorno (148 giorni), meno di cinque mesi dopo il suo concepimento. La data prevista per suo il parto era l'11 novembre, 132 giorni più tardi; per questo Curtis è nato del peso di 420 grammi. “Il personale medico mi ha detto che normalmente non ce la fanno bambini a quell'età”, racconta la mamma Chelly. Con grande stupore dei medici e della comunità scientifica, invece Curtis ha risposto bene ai trattamenti e ce l’ha fatta, diventando il bambino più precoce del mondo a sopravvivere ad un parto così prematuro. Per i bambini nati così presto le possibilità di un futuro a lungo termine sono estremamente scarse ma dopo un anno dalla data della nascita prevista e nove mesi di cure intensive, il bambino è stato dichiarato fuori pericolo ed è diventato un caso di studio ed una pietra miliare per la scienza, entrando nel Guinness dei primati. Fin dall'inizio, il dottor Brian Sims, il neonat

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Le persone sono anche responsabili di ciò che decidono di ignorare.  [Milan Kundera]

Bastogne

Potrei dire di come ha attraversato la mia vita, di quei baci lunghissimi e languidi, di come fremeva quando sentiva il cazzo premerle contro gli slip, nel bagno delle femmine di Bonsoir les liberteens. Potrei dire di come fosse facile piacerle, delle frasi che la facevano cadere innamorata e che per me spuntavano ovvie. Potrei dire dell'urgenza con cui ci siamo cercati, e, prima lei poi io, siamo rimasti nascosti per non farci scovare. Potrei dire del reticolo di apparenze facili in cui lei era immobilizzata, della sua voglia sincera di essere altrove, potrei dire di come la sua compiuta bellezza la condannasse sempre a situazioni disponibili e subito false. Potrei dire di come Martina Cerbiatta avesse una sensibilità particolare che ho trovato solo in ragazze così inequivocabilmente belle. Soffriva di essere sempre e comunque desiderata, sapeva bene che nessuno le avrebbe chiesto mai niente che non fosse la versione disinibita di se stessa. Enrico Brizzi

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Benché l'onda delle parole ci sovrasti sempre, le nostre profondità sono sempre silenti. (K. Gibran)

Un inferno in terra

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Vendute, stuprate, uccise: così l'Afghanistan è diventato l'inferno delle spose bambine Un inferno in terra, Che ogni giorno aumenta i suoi gironi dell’orrore. L’Afghanistan sta diventando la più grande crisi umanitaria del mondo. Secondo i dati dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura, più di 18 milioni di afghani non sono in grado di nutrirsi ogni giorno. Questo numero è destinato a salire a quasi 23 milioni entro la fine dell’anno. A causa della fame donne e bambini stanno diventano la merce di scambio per il cibo. E una ricerca condotta da Unicef, l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia, punta il dito contro il fenomeno delle spose bambine, in netto aumento Tra i casi peggiori che arrivano dalle cronache locali c’è la vendita di una bambina di 6 anni e di un piccolo di 18 mesi, dati via rispettivamente per 3.350 dollari e 2.800 dollari. In un altro rapporto, una bimba di 9 anni è stata comprata per circa 2.200 dollari sotto forma di pecore, terra e conta

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Ortodossia vuol dire non pensare, non aver bisogno di pensare. Ortodossia e inconsapevolezza sono la stessa cosa. La libertà è un peso gravoso, un fardello molesto e ostico, troppo ingombrante per portarlo sulle spalle, ancor più scomodo per la coscienza.  George Orwell, da 1984

Uscire dal gregge.

 Gli increduli appaiono avere meno pregiudizi razziali, sono meno rigidi, più tolleranti, più bendisposti nei confronti di chi non la pensa come loro, hanno più spirito critico e sono meno legati al concetto di gruppo o di patria, ma più consapevoli della propria responsabilità individuale. È più facile trovarli nel mondo intellettuale, accademico e scientifico; rispetto ai credenti, sono un po’ più rispettosi della legge e un po’ più pronti a denunciare eventuali ingiustizie, sono più presenti tra chi si oppone alla guerra e alla pena di morte. Non sembrano meno pronti dei credenti ad aiutare e sono fors'anche più onesti, per quanto su questi aspetti sia alquanto difficile arrivare a conclusioni definitive: i credenti, infatti, sembrerebbero tendere sistematicamente a rispondere con il dichiarare come vorrebbero comportarsi, piuttosto che dar conto di come si comportano veramente. Di sicuro l'atteggiamento morale dei credenti non sembra differire sensibilmente da quello dei no

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Se le guerre possono essere iniziate dalle bugie, esse possono essere fermate dalla verità.  Julian Assange

Daniel Samoilovich

Passano volando... Foglie gialle passano volando bianche come i volti dei morti. Passando spaventano gli uccelli. E si portano anche via le mie cose. Si portano via le mie valigie, il mio cervello, il mio senso d’orientamento. Mi accorgo all’improvviso che ho scordato di prendere l’aereo. L’ora è passata, e così il giorno, l’anno, è scaduto il biglietto, le dolci colline mi si son fatte prigione. Nessuno qui mi conosce, nessuno conosco: portano vesti assurde di velluto azzurro e vinaccia e cappelli da clown, non perché a loro piaccia ma piuttosto per prendersi gioco degli stranieri. E siccome le foglie gialle e bianche come volti di morti si sono prese le mie valigie, prima o poi dovrò comprarmi e indossare anch’io quel travestimento orrendo.

Scipione detto anche l'Africano

Ma quale civiltà, Romani? Pe’ tira’ su ‘na casa che nun fosse ‘na catapecchia avete dovuto ricorre’ a li Greci (ma prima je avete dovuto mena’). I ritratti, le pitture a sguazzo, li pupazzi de marmo e de bronzo, li nonni morti a mezzo busto… quelli, ve li sete fatti fa’ da li Etruschi (a forza de sganassoni). Quanno poi s’è trattato de scrive’ du righe de storia patria, avete dovuto pija’ in ostaggio ‘n artro greco, Polibio, perché a Roma quello che sa scrive’ mejo, sì e no, sa fa’ la firma. Dice “C'avemo Plauto che scrive le commedie!”… un par de ciufoli, ma che scrive Plauto? Plauto copia, copia le commedie de li Greci e dice che le ha inventate lui. Per cui, ‘a giovanotti, io ve sto pe’ da’ ‘na gran brutta notizia: tutta ‘sta civiltà, ‘sta cultura vostra… nun è artro che bottino de guera.   Vittorio Gassman - Scipione detto anche l'Africano (Luigi Magni, 1971)

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Perché il potere ci corrompe, e il potere assoluto ci corrompe in maniera più assoluta. Gli esseri umani sono scimpanzé che quando si ubriacano di potere perdono il controllo. Io stesso ho provato sulla mia pelle quel tipo di ebbrezza. Un tempo sono stato caporale. — Kurt Vonnegut nel discorso ai laureati della E. Washington University (17/04/2004)

Piccoli amori sfigati

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  Piccoli amori sfigati – Il rapporto dei ragazzi col sesso: ‘Ci ha stufato, la soluzione è abolirlo’ Con i miei studenti del corso di Illustrazione Ied, dopo aver scartato altri argomenti, abbiamo deciso di occuparci di sessualità per il lavoro di fine anno. In un vivacissimo brain storming, i ragazzi hanno proposto vari temi inerenti al loro rapporto con il sesso a 18 anni. Dopo un primo giustificato imbarazzo, si sono scatenati senza veli e con tanta ironia. Tanta è la voglia di parlare di sesso e dintorni con un adulto? È la prima domanda che mi sono fatta. Katia ha dato un titolo al suo lavoro: Fantasie sessuali proibite. “Per noi ragazze è difficilissimo svelare ai nostri compagni, maschi o femmine che siano, le fantasie più profonde… e io vorrei parlarne nel mio libro”. Marcello ha ipotizzato di creare un vero e proprio gioco di ruolo sulle malattie sessuali. “Gonorrea la vedo come un personaggio pericolosissimo perché molto resistente alle terapie. Me la immagino vestita di ner

Vecchi

 I vecchi hanno solo un diritto: quello di morire.““Potrei dire che chi l'ha detto è un cretino, ma invece dirò che è stato utile: ha rotto una ipocrisia, perchè è vero che diamo fastidio. A parole ci vezzeggiano, ma poi ci mettono nelle RSA, prima di metterci nella tomba.L'ipocrisia sui vecchi è tremenda, se non ci salviamo da soli è l'inferno”.-«La gente è diventata troppo seria, io ho 91 anni ma ho la fortuna di essere molto ironica, così non mi accorgo della presenza della morte che mi osserva da vicino pronta a prendermi, e la mattina continuo ad alzarmi contenta».  «Che gli anziani non servissero a mandare avanti il Paese forse poteva essere vero un tempo ma se oggi guardo all’età di molti grandi industriali, architetti, professori, scienziati, spesso vedo settantenni e anche ottantenni. Potrei dirti che chi lo ha detto è un cretino, ma invece ti dirò che è stato utile: ha rotto un’ipocrisia, perché è vero che diamo fastidio. Ci chiamano nonnini, nonnetti, a parole ci

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La fotografia acquista un po’ della dignità che le manca quando cessa di essere una riproduzione della realtà e ci mostra cose che non esistono più.   Marcel Proust (All’ombra delle fanciulle in fiore, 1919)

Katerina Gogou

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“HO PAURA DI DIVENTARE UNA POETESSA”. IN MEMORIA DI KATERINA GOGOU, UN’ARTISTA VOLUTAMENTE IGNORATA: DONNA, LIBERTARIA, SUICIDA, CONDANNÒ SENZA APPELLO IL REGIME DEI COLONNELLI “Quello che mi spaventa di più, è diventare una “poetessa”... Chiudermi nella stanza osservando il mare e dimenticare…” Poche righe di una sua celebre poesia descrivono meglio di qualunque altra parola la vita e la storia di Katerina Gogou. Poche righe che contengono un invito all’azione individuale, e non solo. Un messaggio libertario, un messaggio di rifiuto per le numerose ipocrisie della società. Katerina nasce il primo giugno del 1940 in Grecia, il paese che la vedrà crescere e maturare non solo in ambito poetico, ma anche come attrice. Eppure oggi, persino nel paese ellenico, è difficilissimo procurarsi una sua poesia o una sua opera. Perché il lavoro di Katerina è sempre stato scomodo. Non scomodo verso questo o quel partito, verso un solo governo, ma contro chiunque volesse, a modo suo, reprimere l’aneli

FramMenti

L'anarchia non è una favola romantica, ma una testarda constatazione, basata su cinquemila anni di esperienza, che non possiamo affidare la gestione delle nostre vite a re, preti, politici, generali, e commissari provinciali. Edward Abbey

Ho contato

Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti di quanto non ne abbia già vissuto.  Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha mangiate velocemente, ma quando si è accorto che ne rimanevano poche ha iniziato ad assaporarle con calma.  Ormai non ho tempo per riunioni interminabili, dove si discute di statuti, norme, procedure e regole interne, sapendo che non si combinerà niente…  Ormai non ho tempo per sopportare persone assurde che nonostante la loro età anagrafica, non sono cresciute.  Ormai non ho tempo per trattare con la mediocrità. Non voglio esserci in riunioni dove sfilano persone gonfie di ego. Non tollero i manipolatori e gli opportunisti. Mi danno fastidio gli invidiosi, che cercano di screditare quelli più capaci, per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati.  Odio, se mi capita di assistere, i difetti che genera la lotta per un incarico maestoso. Le persone non discutono di contenut

FramMenti

Ci sono tantissimi validi motivi per tenere duro. Per fare bene ciò che si è capaci. Per resistere al brutto. Per ingannare la morte. Per smettere di piangersi addosso. Per non porgere l’altra guancia. Per ascoltare buona musica. Per mangiare inaudite quantità di pizza. Per innamorarsi.  — Guido Catalano

Shahar Perets ed Eran Aviv

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Loro sono Shahar Perets ed Eran Aviv, entrambi giovani israeliani di 19 anni. Ieri, si sono recati, nuovamente, al centro di arruolamento militare israeliano per dichiarare il loro rifiuto di prestare servizio come soldati e di prendere parte all'oppressione del popolo palestinese. Ognuno di loro è stato processato e condannato a 30 giorni di carcere militare. Questa è la sesta pena detentiva di Eran per un totale di 114 giorni. Shahar ha già scontato 28 giorni di carcere e questa è la sua terza condanna. Eran Aviv ha dichiarato ieri: “Mi rifiuto perché credo che tutti gli esseri umani debbano vivere sotto un governo che li rappresenti. Mi rifiuto perché credo che la coscrizione legittimi e serva l'occupazione. Mi rifiuto perché rispetto le regole e le norme della comunità internazionale che sono incoerenti con l'occupazione israeliana, mi rifiuto perché credo che se ci sono molti che si rifiutano di servire l'esercito, Israele dovrà porre fine all'occupazione. Mi r

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Perché il mondo non ha nessuna importanza se non si ha la forza di continuare a scegliere qualcosa che valga la pena.  Julio Cortázar, Rayuela (il gioco del mondo)

Quelle risate forti

Quelle risate forti quando eravamo insieme, le corse in bici su via dei consoli di notte, le manifestazioni, le serate a rullare canne fino a non capire niente, le canne sulla fontana in piazza della repubblica davanti alle camoinette, la giornate al parco, i singhiozzi nell'ascensore, lo zaino in spalla posso dormire con te che ho freddo, le domenica di pioggia sul cornicione di casa tua, il mercoledì al corto, le occupazioni alla fiat, le serate post esame a bere con un peso in meno, i concerti al villaggio, i subsonica all'intifada con 5mila lire, gli after alla centrale del tennis a gratis, il sesso nel portone di trastevere, tu che mi baci appoggiati al muro dietro la piramide sulla metro b, il sesso di nascosto sul balcone, il pompino nel parco, 15kg sulle spalle su per i sentieri del gran sasso, i weekend a dormire in spiaggia a sperlonga, gli ska p a livorno, barceloneta tra le lacrime mentre mi facevi sentire in colpa, lo spacciatore ad oviedo vestito da morte, i capod

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Le strade sono tutte di Mazzini, di Garibaldi. Son dei papi, di quelli che scrivono, che dan dei comandi, che fan la guerra. E mai che ti capiti di vedere via di uno che faceva i berretti, via di uno che stava sotto un ciliegio, via di uno che non ha fatto niente perché andava a spasso sopra una cavalla. E pensare che il mondo è fatto di gente come me che mangia il radicchio alla finestra contenta di stare, d’estate, a piedi nudi. (Nino Pedretti, radicchio alla finestra)

Cercami

Nei giorni di solitudine cercami tra le cose che si possono dare per amore. Nel volo primaverile degli uccelli, nelle nubi e nel tramonto mentre si fonde con il sole. Nei falò estivi, tremolanti, quando li inghiotte il buio del cielo. Nella furia dei venti, intrecciati tra loro e nei rami degli alberi, mani che abbracciano. In tutto mi trovi. Quando t'immergi nell'acqua, cercami nell'onda e m'insinuerò tra le tue gambe. La conchiglia attaccata allo scoglio e non lo lascia più sono io. Cercami nel fruscio delle erbe che il vento piega e gli si abbandonano estatiche, mi trovi nelle radici che invadono il cuore della terra. In tutte le cose che si possono dare per amore e per amore prendono, cercami. Dovunque sono io, è il mio amore.  Mila Kačič  

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Imparassimo almeno dalle foglie cadere nella stagione giusta mantenendo un tono di decoro la scelta del colore chiedersi del volo: fuori dallo stormo come l'aquila o l'armonico motivo del migrare davanti al mare per una volta non accontentarsi.  Gianni Montieri

Timoclea

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  Timoclea era una donna greca che decise di ribellarsi al suo stupratore, rischiando la propria vita. Nel 335 a.C., durante la campagna di Alessandro Magno nei Balcani, la sua città, Tebe, venne conquistata. Il capo di una banda Tracia, anche lui chiamato Alessandro, occupò la casa di Timoclea, si fece servire da mangiare e poi afferrò la donna, la portò in una delle stanze e la violentò. Al termine della violenza, sottopose la donna a un interrogatorio per sapere dove fossero nascoste ulteriori ricchezze. Timoclea intravide la possibilità di vendicarsi, così, la notte stessa, condusse Alessandro verso un pozzo dove disse di aver nascosto i suoi beni. Lui si sporse, cercando il tesoro. A quel punto, Timoclea lo spinse, facendolo precipitare sul fondo. Subito dopo gli lanciò addosso tutte le pietre che aveva a portata di mano, finché non lo uccise. I soldati della banda Tracia la scoprirono ma, avendo ricevuto l'ordine di fermare le uccisioni, la portarono davanti al loro generale

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La differenza tra la propaganda e l’istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare.  Sergei Hessen, Ideologia e autonomia dell'educazione e della pedagogia, 1938

Una liquidazione

«Ci si sveglia e ci si ritrova in mezzo alla perfidia e alla bassezza e all’ottusità e alla debolezza di carattere e si comincia a pensare e non si pensa se non in termini di perfidia, bassezza, ottusità, debolezza di carattere. Se non in termini di patologia di morte e di dilettantismo esistenziale. Si ascolta e si vede e si pensa e si dimentica quello che si ascolta, si vede e si pensa, e si invecchia, ognuno nella sua connaturata maniera, nella solitudine, nell’inettitudine, nell’insolenza. Dire che la vita è un dialogo è una menzogna come dire che la vita è realtà. Anche se non è un prodotto della fantasia, in fondo non è altro che una disgrazia in quanto infamia, un periodo di orrore il quale, lungo o breve che sia, è fatto solo di fastidi e malinconia… solo cause ed effetti di morte moltiplicati per miliardi… Abbiamo a che fare in questo caso con un’enorme intolleranza della creazione che ci deprime e amareggia sempre più e alla fine ci uccide. Crediamo di aver vissuto e in realt

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La fotografia è probabilmente fra tutte le forme d'arte la più accessibile e la più gratificante. Può registrare volti o avvenimenti oppure narrare una storia. Può sorprendere, divertire ed educare. Può cogliere e comunicare emozioni e documentare qualsiasi dettaglio con rapidità e precisione.  John Hedgecoe

Cosa succede dopo che ti hanno ammazzata?

"Sono il padre di una ragazza meravigliosa uccisa, come tante altre, dall’uomo che diceva di amarla. Mia figlia aveva 35 anni e morì di coltello per mano del padre dei suoi figli. Lei era con i suoi bambini, quel giorno di marzo del 2015: teneva per mano la piccola di tre anni ed era accanto al più grande, di sei. L’assassino li sorprese davanti alla porta di casa e mia figlia non ebbe scampo. I bambini la videro nel sangue prima che il grande riuscisse a portar via la sorellina e fuggire dalla vicina per chiedere aiuto, mentre suo padre gridava «bastardo, dove scappi?». Da quel giorno io, mia moglie e i nostri nipotini facciamo parte di quella marea di persone che si chiamano «vittime collaterali», gente che ha perduto tanto o tutto e che però è ancora qui, con tutto il dolore e le difficoltà del dopo. Ed è proprio su questo che vorrei soffermarmi. Sulle difficoltà del dopo. Vorrei che per qualche minuto chi legge provasse a immaginarsi nei nostri panni, a seguire la nostra soffe

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Ogni cosa si muove col muoversi della storia. Non esistono delle cose immobili: neanche le poesie sono immobili, esse che sembrano superbamente collocarsi al di là del tempo…  — Pier Paolo Pasolini, Le belle bandiere

Lettera alla tribù bianca

La pandemia del suprematismo bianco si sta diffondendo come una gramigna anche in Europa. Non dimentichiamoci che qui trova un terreno fertile sia per il nazismo, con l’eliminazione fisica di milioni di ebrei, rom, omosessuali sia per il fascismo, con il Manifesto della razza e le leggi razziali di Mussolini. Oggi l’“estrema destra di Dio”, come la chiama il teologo spagnolo Juan Tamayo, si sta espandendo in Europa, dalla Spagna agli Urali. In Spagna c’è un’incredibile armonia tra le organizzazioni cattoliche spagnole ultraconservatrici HartetOir, El Yunque, InfoCatólica e altre come il partito di estrema destra Vox che sta guadagnando sempre più consensi nonché rilevanza politica. Anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha partecipato alla convention di Vox nel 2021. Vox vuole costruire veri e propri muri attorno a Ceuta e Melilla per bloccare i migranti. E anche in Portogallo l’estrema destra populista di Chega sta ottenendo sempre più consenso. In Francia è il Rassemblem

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Sono stata spesso accusata di avere più sollecitudine per gli animali che per le persone: perchè intenerirsi per i bruti quando gli esseri razionali sono così infelici? E' che tutto va insieme, dall'uccello la cui covata viene schiacciata ai nidi umani decimati dalla guerra... Al fondo della mia rivolta contro i potenti trovo, più antico, il ricordo delle torture inflitte alle bestie... e più l'uomo è feroce con la bestia, più striscia di fronte a coloro che lo dominano. Louise Michel

Perché la crisi climatica ci sta rendendo più depressi, aggressivi e nostalgici

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L’abbiamo detto più volte, e ormai non abbiamo dubbi: la crisi climatica sta modificando ogni singolo aspetto della nostra esistenza. Stiamo perciò prendendo dimestichezza con l’idea che questo problema rivoluzionerà le nostre vite, a partire dal modo in cui mangiamo, al modo in cui ci spostiamo, a come lavoriamo e abitiamo. Quello che però forse non ci aspettavamo era che il riscaldamento globale avrebbe intaccato anche il nostro equilibrio psicologico, andando a incidere su patologie e nevrosi che fino a poco tempo fa nessuno si sarebbe sognato di accostare al cambiamento climatico. E non parlo di una prospettiva futura, parlo di qualcosa che sta già succedendo. Alcuni giorni fa sulla rivista Nature è stato pubblicato uno studio che mostra come l’aumento delle temperature e dell’umidità sta incidendo sul tasso di suicidi in diversi punti del globo. Non è la prima volta che viene presa in considerazione la possibilità che un ambiente più caldo finisca per aggravare alcune patologie ps

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"Nelle mie fotografie non ho mai ottenuto il risultato che aspettavo prima di scattare. Dopo lo sviluppo erano sempre migliori oppure peggiori." Diane Arbus

Una volta solamente

«Osservai che una foto può essere l’oggetto di tre pratiche (o tre emozioni, o tre intenzioni): fare, subire, guardare.  L’Operator è il Fotografo.  Lo Spectator, siamo tutti noi che compulsiamo, nei giornali, nei libri, negli album, negli archivi, delle collezioni di fotografie.  E colui o ciò che è fotografato, è il bersaglio, il referente, sorta di piccolo simulacro, di eidòlon emesso dall’oggetto, che io chiamerei volentieri lo Spectrum della Fotografia, dato che attraverso la sua radice questa parola mantiene un rapporto con lo “spettacolo” aggiungendovi quella cosa vagamente spaventosa che c’è in ogni fotografia: il ritorno del morto. Ciò che la fotografia riproduce all'infinito ha avuto luogo solo una volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai ripetersi esistenzialmente.»  Roland Barthes (1915-1980): “La Chambre Claire”, 1980.

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Io sono un essere logico, e lo sono ancora di più quando la mia mente impazzisce per effetto della depressione maggiore. Questa è la parte più difficile da far comprendere a chi non si è mai ammalato di depressione, ma è anche il più subdolo degli inganni. Per un malato di depressione la visione è netta, senza nebbie. Una persona non affetta da depressione invece ha una visione sfocata, lavora di fantasia, interpreta, completa le forme come un bambino alle prese con i primi esercizi di geometria. L’opacità è dei sani. Lo è perché il non vedere l’esatta forma delle cose è il dispositivo di natura attraverso il quale ci salviamo da noi stessi. Andrea Pomella, L’uomo che trema, Einaudi, 2018; p. 83

Sei stato con noi per undici anni.

Una sera siamo tornati: eri disteso davanti al cancello, il muso nella polvere della strada, le zampe già fredde, il dorso tepido ancora. Ora sei tutto nella buca che ti abbiamo scavata. Ma gli undici anni della tua umile vita, il gemere per ognuno che partiva, il soffrire di gioia per ognuno che ritornava – e verso sera se qualcuno per una sua tristezza piangeva tu gli leccavi le mani: lo guardavi e gli leccavi le mani – oh, gli undici anni del tuo muto amore tutto qui sotto questa terra sotto questa pioggia crudele? Esitavi sulla ghiaia timida: sollevavi una zampa – tremando. Ora nessuno ti difende dal freddo. Non ti si può più chiamare. Non ti si può più dare niente. Solo le foglie fradice morte cadono su questo pezzo di prato. E pensare che altro rimanga di te è vietato: di questo il nostro assurdo pianto si accresce. 14 settembre 1933 Antonia Pozzi

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Per me la fotografia è molto più di un documento o di un’interpretazione. Per me, per la mia esperienza, la fotografia con il passare degli anni è stato il traghetto che mi ha permesso di raggiungere il mio io più profondo, di mettere a nudo l’essenza del mio essere persona, donna, di mescolarmi pienamente, senza infingimenti, al mondo che così tanto mi turba. Agli inizi fotografare era un lavoro, un normale lavoro che mi riscattava da una vita di dipendenza economica. (…). Poi – ma dovevano passare proprio tanti anni – ho realizzato che con la fotografia volevo raccontare me stessa, raggiungere ed esprimere le mie emozioni più intime, senza remore e pudori.  Letizia Battaglia  - 5 Marzo 1935 - 13 Aprile 2022

I media in Italia? Siamo fermi a “il fascismo ha fatto anche cose buone”

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Fascismo, nazismo e razzismo sui media sono presentati come un “disvalore assoluto” solo per il 20% dei quotidiani e tra l’8 e il 20% delle trasmissioni televisive. È il risultato di una ricerca interdisciplinare, presentata oggi a Bologna, finanziata dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. (…) Lo studio condotto da Giovanna Cosenza, docente di Filosofia e Teoria dei Linguaggi dell’Università bolognese, ha preso in esame tra novembre 2019 e ottobre 2020, 443 articoli di quotidiani e 48 ore di programmazione televisiva, rilevando il frequente ripetersi della metafora del fascismo, nazismo e razzismo come “malattie che si propagano velocemente nella società” costretta in risposta ad “erigere barriere, baluardi”. Questo però, sottolinea la ricerca “non assume quasi mai i toni dell’emergenza: si sottolinea, puntualmente, che sono fenomeni confinati a piccoli gruppi, ‘carnevalate’ o ‘goliardate’ a cui non bisogna dare troppo peso perché inserite in un contesto democratico. Solo se

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