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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

Tre foto (3)

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  Charleroi, Belgium, 1957. Photographed by Leonard Freed Charle Pratt (1926 - 1976) untitled, New York, 1968 Children carrying holly and mistletoe. (Photo by Topical Press Agency). December 1915

Come soffocare le rivolte

Per soffocare in anticipo ogni rivolta, non bisogna essere violenti. I metodi del genere di Hitler sono superati. Basta creare un condizionamento collettivo così potente che l'idea stessa di rivolta non verrà nemmeno più alla mente degli uomini. L'ideale sarebbe quello di formattare gli individui fin dalla nascita limitando le loro abilità biologiche innate. In secondo luogo, si continuerebbe il condizionamento riducendo drasticamente l'istruzione, per riportarla ad una forma di inserimento professionale. Un individuo ignorante ha solo un orizzonte di pensiero limitato e più il suo pensiero è limitato a preoccupazioni mediocri, meno può rivoltarsi. Bisogna fare in modo che l'accesso al sapere diventi sempre più difficile e elitario. Il divario tra il popolo e la scienza, che l'informazione destinata al grande pubblico sia anestetizzata da qualsiasi contenuto sovversivo. Niente filosofia. Anche in questo caso bisogna usare la persuasione e non la violenza diretta: si

Tre foto (2)

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Bombed-out houses near the Mole Antonelliana in Turin, Italy, summer of 1943 Boys playing on a swing near factory in Leeds, 1955  Café on the Champs-Élysées, Paris, 1960s.

Abbraccio

(Agli amici che sono ancora vivi ma sono scomparsi, là dove si trovano, con un abbraccio postumo.) Le persone tendono a scomparire. Un giorno ti fanno ridere e quello dopo non ci sono più. Un giorno ti chiamavano ogni giorno per sapere come stavi, e ora non riesci neanche a ricordarne la voce. Un giorno dissero sempre e sempre finì per essere un mai più. Le persone somigliano ai fantasmi. Appaiono, seducono, credi in loro, fanno paura, brillano e scompaiono. Se ne vanno e, all’improvviso, non esistono più, come se mai fossero esistite. Arrivi a convincerti di averle sognate. Io sono uno di loro. Morire, nel nostro caso, è una ridondanza. J. V. Piqueras

Buonanotte del 29 gennaio 2021

Se si deve percorrere con lo sguardo un deserto o una superficie ghiacciata, si guarda in maniera diversa. Si lascia che i particolari vadano fuori fuoco a vantaggio dell’unità. Uno sguardo del genere vede un’altra realtà. Se si osserva in questo modo un volto, esso comincia a dissolversi in una mutevole serie di maschere. Il senso di Smilla per la neve di Peter Høeg

Raccontare gli ultimi

RACCONTARE GLI ULTIMI, GLI OPPRESSI, I DIMENTICATI, PERCHÉ LA STORIA SIAMO NOI …Insomma il popolo, con il suo bagaglio di povertà, di soprusi subiti, di violenze introiettate, di ribellioni fallite e rivoluzioni mancate, è stato e resta il vero motore della storia. E noi, nel nostro piccolo, non da storici di professione, ma da semplici narratori di storie vogliamo raccontare questo popolo. Un popolo che oltre i confini, oltre le appartenenze nazionali, oltre le barriere linguistiche, culturali, religiose, rappresenta il 99% degli uomini che hanno camminato e sono morti su questa terra. Un popolo di cui siamo parte. Perché i nostri nonni non erano generali degli alti comandi ma soldati morti nelle trincee delle guerre del Novecento, perché non erano grandi latifondisti ma contadini che hanno conosciuto il morso insaziabile della fame, perché non erano industriali e presidenti del consiglio ma impiegati, operai, artigiani, bottegai. E così siamo noi oggi. E così siete voi. E così sono s

Le case di ringhiera

Le case di ringhiera, tipiche abitazioni lombarde e piemontesi, nate agli inizi del ‘900 come edilizia popolare, sono state costruite inizialmente per far fronte al flusso migratorio dal Sud durante gli anni del boom industriale. Quando le fabbriche si spostarono verso le periferie, seguite da tutte le famiglie che in queste lavoravano, le case vennero abitate per la maggior parte dalle persone più umili e in difficoltà. La composizione dello stabile mediamente di 3-4 piani (ma anche fino a 6) era identica: la porta di ingresso di ciascuna abitazione si affacciava sul ballatoio comune dotato di un parapetto in ferro (da qui il nome case di ringhiera) che percorreva l’intera facciata interna. Su questo ballatoio, tipicamente “in fondo alla ringhiera”, si trovavano i servizi in comune che spesso servivano 7-10 famiglie ed erano ridotti ad un semplice bagno “alla turca” in un locale che permetteva giusto i pochi movimenti necessari per l’utilizzo e una finestrella spesso senza infissi. L’

Buonanotte del 28 gennaio 2021

La storia del pensiero umano ricorda le oscillazioni del pendolo, e queste oscillazioni durano già da secoli. Dopo un lungo periodo di sonno avviene un istante di risveglio. Allora il pensiero si libera dalle catene, con cui tutti gli interessati – governanti, magistrati, clero – l'avevano accuratamente avvinto, e le spezza. (Pëtr Alekseevič Kropotkin)

Ci vendono tutto, tranne quello che ci serve: la felicità

Il modello di sviluppo e di consumo che abbiamo in mente è quello attuale delle società ricche? Un’altra domanda: cosa succederebbe, a questo pianeta, se gli indiani avessero la stessa proporzione di auto per famiglia che hanno i tedeschi? Quanto ossigeno ci rimarrebbe per respirare?In altre parole: il mondo possiede oggi gli elementi materiali per fare in modo che 7-8.000 milioni di persone possano avere lo stesso livello di consumo e di spreco delle più ricche società occidentali? Sarà possibile, o dovremmo forse mettere la discussione su un altro piano? quella in cui viviamo, figlia del mercato e della concorrenza, che ci ha portato un progresso materiale portentoso ed esplosivo. Ma ciò che è nato come “economia di mercato” è diventato “società di mercato”. E ci ha portato questa globalizzazione, che significa doversi occupare di tutto il pianeta. La stiamo governando, la globalizzazione, o è la globalizzazione a governare noi?È possibile parlare di solidarietà e dire che siamo tutt

In un minuto

Mi lascio andare di nuovo sulla sedia, mi sembra passino ore intere. In un minuto. Tutta la nostra vita in un coagulo. Abbiamo vent’anni, siamo innamorati e questa sera abbiamo mangiato la pizza del forno, bruna e col pomodoro che schiuma rosso e zuccherino, seduti sui gradini di un palazzo, riparati da un cornicione, mentre più in là su tutto diluvia e sulle dita sgretolano le briciole e le gocce. Abbiamo trent’anni, viviamo insieme e una volta mentre faccio il bagno va via la luce e l’acqua calda non funziona, allora tu riscaldi l’acqua in cucina, la porti nella pentola, mi vedi nudo e io, anche se nudi ci conosciamo, mi vergogno e mi guardo le ossa delle gambe. Trentacinque anni e una mattina presto, mentre siamo nell’ultimo sonno, tu sul ventre con il braccio lungo il corpo, socchiudi la mano e mi prendi tra le dita, piano, inconsapevole, e nel dormiveglia sento che la tua mano dorme e io sono il suo sogno; poi, svegli, andiamo in balcone ad annusare il gelsomino. Ne abbiamo cinqua

Buonanotte del 27 gennaio 2021

L'amici di la mafia su' certuni all'apparenza nobili persuni divoti di la fidi e di li santi cu funzioni e ncarichi mpurtanti ed hannu a Roma - evviva a capitali! - sede fissa e quartiere generale. Su' seculi c'ammolanu i scagghiuna la mafia ngrassa e vuncia li primula si mudirnizza, allarga li so riti diventa dirigenti di partiti.  (Ignazio Buttitta)

Jacques Élisée Reclus

IL 4 LUGLIO 1905 MORIVA RECLUS, SCIENZIATO DI ISPIRAZIONE ANARCHICA CHE FU TRA I PRIMI A MOSTRARE EMPATIA PER IL MONDO ANIMALE "Se noi dovessimo realizzare la felicità di tutti coloro che portano una figura umana e destinare alla morte tutti coloro che hanno un muso e che non differiscono da noi che per un angolo facciale meno aperto, noi non avremmo certo realizzato il nostro ideale. Da parte mia, nel mio affetto di solidarietà socialista, io abbraccio anche tutti gli animali". Jacques Élisée Reclus fu un importante geografo francese noto per le sue posizioni anarchiche. Nato nel 1830, fu educato fin da giovanissimo all'interno di istituzioni religiose da cui si allontanò presto pur conservando una certa morale cristiana, che lo portò a solidarizzare sempre con i deboli e le vittime dell'ingiustizia del suo tempo. Oppositore di Napoleone III, fu costretto ad abbandonare la Francia e a girovagare per diversi anni in giro per il mondo, arrivando fino negli Stati Uniti.

Dean Karnazes - Ultra Marathon Man

Napa Valley, California Venerdì sera, 29 settembre 2000 Era quasi mezzanotte mentre correvo lungo la strada deserta indossando solo un paio di calzoncini, una canottiera e con un cellulare infilato nella tasca dello zaino. Erano trascorse diverse ore da quando avevo avuto l'ultimo contatto con l'umanità e l'aria della notte era calda e carica di silenzio. La luce della luna piena illuminava i filari di viti che costeggiavano la strada, li sentivo frusciare nella brezza. In quel momento, però, la bellezza del paesaggio non riusciva a distogliermi dal pensiero ossessivo del cibo: avevo una fame da lupi. da Ultra Marathon Man ‐ Incipit

Buonanotte del 26 gennaio 2021

La mia solitudine è dignitosa, la affronto a testa alta, ma se la guardo in faccia mi deride, mi ferisce, fa ritornare tutte le solitudini del passato. È così: ogni solitudine contiene tutte le solitudini vissute. (Stefano Benni, “Di tutte le ricchezze”)

Laureano

LA STORIA DI LAUREANO, L'ANARCHICO CHE VOLEVA LETTERALMENTE BOMBARDARE FRANCISCO FRANCO CON UN AEREO DURANTE UN EVENTO PUBBLICO Questa storia comincia il 1° aprile 1939, con la fine della guerra civile in Spagna. Ma ha un secondo inizio, a Milano, il 25 aprile del 1945. Nel giorno della Liberazione, mentre i partigiani insorgono, un gruppo della brigata anarchica Bruzzi-Malatesta entra di soppiatto nella Zecca di Stato. A guidarli è uno spagnolo, tale Laureano Cerrada Santos, già combattente nella Guerra civile spagnola e attivo nella resistenza antifranchista. Cercano qualcosa di preciso che si trova nei sotterranei, cercano i cliché delle pesetas che il regime di Franco fa stampare in Italia. Li prelevano e se ne vanno. Laureano rientra immediatamente in Francia, a Belleville, e comincia a stampare milioni e milioni di pesetas. Perché Cerrada Santos non è solo un militante politico, ma anche un abilissimo falsario, capace di realizzare documenti e banconote difficilmente distingu

Non sei...

Tu non sei i tuoi anni, né la taglia che indossi, non sei il tuo peso o il colore dei tuoi capelli. Non sei il tuo nome, o le fossette sulle tue guance, sei tutti i libri che hai letto, e tutte le parole che dici, sei la tua voce assonnata al mattino e i sorrisi che provi a nascondere, sei la dolcezza della tua risata e ogni lacrima versata, sei le canzoni urlate così forte, quando sapevi di esser tutta sola, sei anche i posti in cui sei stata e il solo che davvero chiami casa, sei tutto ciò in cui credi, e le persone a cui vuoi bene, sei le fotografie nella tua camera e il futuro che dipingi. Sei fatta di così tanta bellezza ma forse tutto ciò ti sfugge da quando hai deciso di esser tutto quello che non sei... (Ernest Hemingway)

Buonanotte del 25 gennaio 2021

La percezione del tempo, soprattutto in certe situazioni di forte emotività, subisce delle notevoli alterazioni, ore trascorrono in un lampo e pochi minuti durano un’eternità. A. Camilleri

George Stinney Jr.

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George Stinney Jr. è stato il più giovane condannato a morte negli Stati Uniti. Aveva appena 14 anni quando è stato giustiziato il 16 Giugno del 1944 per un duplice omicidio che non aveva commesso. Era stato accusato di aver ucciso due ragazze bianche, i cui corpi sono stati trovati vicino alla sua abitazione, quell'unica prova, essere nero vicino a due cadaveri, è bastata per fare entrare quel bambino dentro un incubo. Dopo un processo di 2 ore, una giuria tutta bianca ha impiegato solo 10 minuti per condannarlo. 70 anni dopo un giudice in South Carolina ha dimostrato la sua innocenza mostrando che Stinney non avrebbe potuto usare la presunta arma del delitto per uccidere le ragazze. George era innocente. Il ragazzo è stato giustiziato sulla sedia elettrica con una scarica da 5300 VOLT, non riuscendo a smettere di piangere neanche un secondo prima dell'esecuzione. I diritti umani non sono un vecchio testo impolverato sullo scaffale delle Nazioni Unite, sono una lista di vaccin

Storia di cacca (e bestemmie)

A Firenze nel 1501 si erano raffreddate da poco le ceneri del rogo che aveva consumato i cadaveri di Girolamo Savonarola e di due frati suoi seguaci, impiccati il 23 maggio 1498, e in città si sentivano ancora gli echi degli accalorati sermoni del predicatore ferrarese. La vicenda che vi racconto è riportata su una serie di nove quadretti, ognuno con la propria didascalia, disposti in tre righe da tre, come una tavola di fumetto ante litteram. (...) Siamo d’estate – per la cronaca è il 21 luglio – e Antonio Rinaldeschi, giovanotto di nobile famiglia, poco prima di sera se ne va all’Osteria del Fico per passare un po’ di tempo tra vino, donne e gioco. Però gli dice veramente male: al tavolo dei dadi perde tutto quello che ha in tasca, magari anche la bella camicia che aveva pagato un occhio della testa. Mezzo sbronzo, e “accecato dall’ira”, torna verso casa passando vicino a piazza degli Alberighi, per quella strada che oggi si chiama Via dello Studio. Lì, sulla parete di un edificio, v

Buonanotte del 24 gennaio 2021

Vuoi rendere impossibile per chiunque opprimere un suo simile? Allora assicurati che nessuno possa possedere il potere.  (Mihail Aleksandrovič Bakunin)

Tre foto (1)

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 Is feminas de su bixinau (Campidanese - Sardegna - Italia) A couple stroll in Milan’s Via Monte Napoleone in 1962 (Paolo Di Paolo) Anni ‘50 - Bill Perlmutter

Upgrade

Formazione, cultura, conoscenza condivisa, alfabetizzazione digitale, studio e comprensione della complessità; sono alcune delle regole ferree a cui dovremmo attenerci per poter applicare una nuova cultura al lavoro e farlo diventare davvero  “agile”. Senza trascurare i diritti e i doveri dei lavoratori di ultima generazione. Agile non può ovviamente significare “schiavo”, ma nemmeno disinteressato e disimpegnato. In altre parole, stiamo entrando in una dimensione del lavoro diversa da quella precedente, e che deve essere completamente studiata e nuovamente codificata, prima di essere realizzata. E questa full immersion forzata, cui siamo stati tutti costretti, ora che abbiamo nuovamente la possibilità di scegliere, non deve trasformarsi in una parentesi inutile e dannosa, bensì, in una utile fase di laboratorio da cui ricavare indicazioni importanti per realizzare un vero “upgrade” del mondo del lavoro. Dall’articolo "Per favore non chiamiamolo Smart Working" su Lsdi.it

Buonanotte del 23 gennaio 2021

L'amore non e' fatto dalle cose che si dicono, ma dalle azioni che si fanno.  (Cesare Pavese)

Peace & Love

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 Foto di vari autori da fonti sconosciute

Te stessa

Non rinunciare mai. Hai tante cose dentro di te, e la più nobile di tutte, il senso della felicità. Ma non aspettarti la vita da un uomo, per questo tante donne s'ingannano. Aspettala da te stessa. Albert Camus

Buonanotte del 22 gennaio 2021

C’è un tempo in cui devi lasciare i vestiti, quelli che hanno già la forma abituale del tuo corpo e dimenticare il solito cammino: è l’ora del passaggio. E se noi non osiamo farlo, resteremo sempre lontani da noi stessi. (Fernando Teixeira de Andrade)

Il caffè del mattino

Ho la cattiva abitudine, ogni mattina, di leggere i giornali. Tra un po' di caffé ed una sigaretta, inciampo in valige con resti umani, padri che vogliono spezzare le dita al figlio perché é gay e pagano un "sicario" per farlo, giornalisti o presunti tali che usano l'offesa per riscuotere consensi che altrimenti non avrebbero. Filippo Facci in Tv parla di Maradona. Lo fa usando epiteti da osteria malfamata, ben sapendo che la rissa, anche se solo verbale, paga in "audience". Abbiamo sdoganato il peggio. Ed é con questa Pandemia dell'Offesa che dovremo convivere, altro che CoVid o Febbre Gialla. Non é più, come sosteneva Umberto Eco, aver dato la possibilità anche agli imbecilli d'esprimersi attraverso i social, é l'imbecillità stessa ad aver preso il sopravvento su ogni cosa, mettendo in risalto l'Umana Stupidità contro la quale non c'é e non ci sarà, vaccino che tenga. Milioni di persone, incollate davanti ad uno schermo per seguire le m

Anarchica

Sono anarchica perché sono egoista, Mi fa male vedere altri che soffrono. Non lo sopporto. Non ho mai fatto male a un uomo tutta la vita e non credo che potrei farlo. Così, poiché altri soffrono, soffro anch’io. Sono anarchica e dedico la mia vita alla causa, perché solo con l’anarchia si potrà mettere fine a tutte le sofferenze, al bisogno e all’infelicità. Tutto quello che va male, i crimini, le malattie, tutto è provocato dal sistema in cui viviamo. Dove non c’è denaro e quindi non ci sono capitalisti, la gente non sarebbe costretta a lavorare troppo, non patirebbe la fame, non abiterebbe in abitazioni malsane, tutte cose che fanno invecchiare anzitempo, che provocano malattie, che inducono a delinquere. Per risparmiare un dollaro i capitalisti costruiscono ferrovie scadenti e quando arriva il treno molte persone finiscono uccise. Che cosa vale la loro vita, se il loro sacrificio ha fatto risparmiare denaro? Ma quelle morti significano miseria, bisogno e delinquenza per tante e tant

Buonanotte del 21 gennaio 2021

Non insistere. Il fiore non sboccia, prima del giusto tempo. Neanche se lo implori, neanche se provi ad aprire i suoi petali, neanche se lo inondi di sole. La tua impazienza ti spinge a cercare la primavera, quando avresti solo bisogno di abbracciare il tuo inverno. Ada Luz Márquez, Abbraccia il tuo inverno

Kathrine Switzer

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“Le donne non potevano correre la maratona perché “il loro corpo non è in grado di correrla”. Kathrine Switzer non era d'accordo e, nel 1967, si iscrisse alla maratona di Boston senza rivelare il proprio genere, si presentò alla partenza, si mise il rossetto e iniziò a correre. Provarono a fermarla: quel signore con la giacca in foto, uno degli organizzatori, le si gettò addosso violentemente per portarla via dalla gara, mentre il fidanzato insieme a un amico della maratoneta la aiutarono a liberarsi. Tagliò il traguardo, confermò che aveva ragione lei e le cose iniziarono a cambiare. Proseguiamo la sua corsa.“ Filippo Rossi

Invecchiare con garbo

Non è facile invecchiare con garbo. Bisogna accertarsi della nuova carne, di nuova pelle, di nuovi solchi, di nuovi nei. Bisogna lasciarla andare via, la giovinezza, senza mortificarla in una nuova età che non le appartiene, occorre far la pace con il respiro più corto, con la lentezza della rimessa in sesto dopo gli stravizi, con le giunture, con le arterie, coi capelli bianchi all’improvviso, che prendono il posto dei grilli per la testa. Bisogna farsi nuovi ed amarsi in una nuova era, reinventarsi, continuare ad essere curiosi, ridere e spazzolarsi i denti per farli brillare come minuscole cariche di polvere da sparo. Bisogna coltivare l’ironia, ricordarsi di sbagliare strada, scegliere con cura gli altri umani, allontanarsi dal sé, ritornarci, cantare, maledire i guru, canzonare i paurosi, stare nudi con fierezza. Invecchiare come si fosse vino, profumando e facendo godere il palato, senza abituarlo agli sbadigli. Bisogna camminare dritti, saper portare le catene, parlare in altre

Buonanotte del 20 gennaio 2021

Il fascino che una persona esercita su un’altra non sta in ciò che mostra della sua personalità nell’istante preciso dell’incontro ma nella sintesi del suo intero essere, che rilascia questa droga potente che cattura l’immaginazione e genera il legame. Non esiste nessun istante di seduzione che non abbia lunghe radici nel passato, nessun istante di seduzione è nato dalla terra nuda, come un incidente casuale di bellezza, ma è la somma di grandi dolori, crescite e sforzi. Ma l’amore grande narcotico, è la serra in cui tutte le attività sono sbocciate. Anaïs Nin

Mochy

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Le si chiamava Mochy e qui la vediamo assieme a suo marito Medicine Water, che sposò dopo il massacro di Sand Creek. Purtroppo quel massacro provocò in lei un grande cambiamento e divenne così una fuori legge e assieme al marito e ad altri misero assieme una banda di rinnegati e fecero parecchi danni. Furono arrestati e finirono in prigione. Lei mori di tubercolosi pochi anni, dopo lui morì di vecchiaia nella riserva degli Cheyenne del sud assieme a quei pochi che erano rimasti. Tribù della Luna - Nativi Americani 

Pietro Mascagni - Cavalleria rusticana

Turiddu: O Lola ch'ai di latti la cammisa | sì bianca e russa comu la cirasa, | quannu t'affacci fai la vucca a risa, | biatu cui ti dà lu primu vasu! | 'Ntra la porta tua lu sangu è sparsu, | e nun me mporta si ce muoro accisu... | E s'iddu muoru e vaju mparadisu | si nun ce truovu a ttia, mancu ce trasu. [dallo spartito] [Traduzione] O Lola che hai di latte la camicia così bianca e rossa come una ciliegia, quando t'affacci e atteggi la bocca al riso, beato chi ti dà il primo bacio! Dietro la tua soglia è sparso il sangue, ma non me ne importa se muoio ucciso... E se muoio e vado in paradiso, se non ci trovo te manco ci entro. [Versione in lingua italiana] O Lola, bianca come fior di spino, | quando t'affacci tu, s'affaccia il sole; | chi t'ha baciato il labbro porporino | grazia più bella a Dio chieder non vôle. | C'è scritto sangue sopra la tua porta, | ma di restarci a me non me n'importa; | se per te muoio e vado in paradiso, | non c'ent

Buonanotte del 19 gennaio 2021

Che farmene delle stelle, di questo vento leggero che mi accarezza la sera, che farmene di una finestra spalancata sul mondo, sull’orizzonte, se tu non ci sei? Tutto ha una luce diversa se sei qui con me. Tutto ha senso solo se posso raccontartelo. Il mondo è semplicemente nel tuo abbraccio. (Ghiannis Ritsos)

La storia di Tyke

LA STORIA DI TYKE, ELEFANTESSA RIBELLE: LA SUA FUGA DAL CIRCO DI HONOLULU TERMINÒ QUANDO VENNE CRIVELLATA DI COLPI DALLA POLIZIA  Quindici anni di torture e violenze sistematiche. Quindici anni di fruste, di catene, di gabbie. Quindici anni nel circo internazionale di Honolulu, costretta ad esibirsi contro la sua volontà, contro la sua stessa natura. Questa fu la vita di Tyke, elefante africano di 3,6 tonnellate. Un gigante rapito dalla propria terra, portato a migliaia di chilometri di distanza, privato del suo branco e della libertà. Libertà che però conservava intatta nella propria memoria e che evidentemente cercava di raggiungere nei numerosi tentativi di fuga messi in atto nel corso della sua lunga prigionia. Come nell’aprile e nel luglio del 1993 quando, rispettivamente in Pennsylvania e in North Dakota, si liberò e seminò il panico facendo numerosi danni fino a che non venne riacciuffata. Come il 20 agosto 1994, durante un’esibizione al Circus International di Honolulu, nelle H

Comportamenti

In un qualche modo anche noi in occidente cominciamo a renderci conto che qualcosa non funziona nel nostro modo di comportarci con la natura. A volte abbiamo persino l'impressione che la nostra vantata civiltà, tutta fondata sulla ragione, sulla scienza e sul dominio di ciò che ci circonda, ci abbia portato in un vicolo cieco ma tutto sommato pensiamo ancora che proprio la ragione e la scienza ci aiuteranno ad uscirne. Così continuiamo imperterriti a tagliare foreste, inquinare fiumi, seccare laghi, spopolare oceani, allevare e massacrare ogni sorta di animale perché questo (ci dicono gli scienziati-economisti) produce benessere. E con il miraggio che più benessere vuol dire più felicità, investiamo tutte le nostre energie nel consumare, come se la vita fosse un eterno banchetto romano in cui si mangia e si vomita per poter rimangiare. (Tiziano Terzani)

Buonanotte del 18 gennaio 2021

La scuola fa molto più male che bene ai cervelli in formazione. Insegna moltissime cose inutili, che poi bisogna disimparare per impararne molte altre da sé. Insegna moltissime cose false o discutibili e ci vuol poi una bella fatica a liberarsene - e non tutti ci arrivano. Abitua gli uomini a ritenere che tutta la sapienza del mondo consista nei libri stampati. (Giovanni Papini)

Tutte le cose buone che Mussolini NON ha mai fatto, e dovreste chiedervi perché qualcuno ci crede

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Il presente articolo è un ottimo approfondimento delle ragioni per cui possiamo cestinare come bufale buona parte delle “cose buone” attribuite di tanto in tanto a Mussolini e al fascismo. Me ne ero occupato in un video lo scorso 25 aprile, riportando in descrizione il lavoro dei principali siti di debunking italiani come fonti. Qui invece trovate una versione estesa – in forma del tutto scevra da opinioni etiche o politiche – maggiormente argomentata, come solo nello scritto è possibile fare, da parte di  Leonardo Pedron . Il testo originale presenta numerose note che per ragioni di editing è stato impossibile riportare nella presente trasposizione, ragione per cui alla fine del post trovate anche la versione in Pdf, dove potrete recuperarle con le relative fonti . (Juanne) Questo non vuole essere un articolo come gli altri.  L’idea nasce pensando a quello che avrei voluto molto trovare io quando iniziai ad interessarmi all’argomento: una sorta di elenco delle tematiche, dei falsi mit

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