Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2023

FramMenti

 Conversando, sforzatevi di dire di tanto in tanto una banalità. L’amor proprio di chi vi ascolta ve ne sarà riconoscente.   (G. Bufalino)

Luciano Luberti

LUCIANO LUBERTI, IL “BOIA DI ALBENGA”, TORTURÒ DECINE DI PARTIGIANI, UOMINI, DONNE E RAGAZZI DURANTE LA GUERRA. USCÌ DI PRIGIONE DOPO POCHI ANNI E CONTINUÒ A UCCIDERE Per Luciano arruolarsi con la Repubblica Sociale Italiana, lo stato fantoccio capeggiato da Mussolini, non era abbastanza. Decise così di mettersi direttamente al servizio nazisti, presso i quali svolse un discreto lavoro, tanto da essere trasferito nel 1944 nella Feldgendarmerie, la polizia politica tedesca in Italia. La sede era ad Albenga, nel savonese. L’obiettivo era catturare, torturare ed infine eliminare i partigiani e i loro collaboratori. Un incarico che Luciano Luberti svolse con grande efficienza, tanto da meritarsi il titolo di “Boia di Albenga”. Persino i fascisti liguri non riuscivano a tollerare le sue efferatezze. Mutilazioni, torture, stupri. Alcuni dicono che furono oltre 100, in un periodo di tempo inferiore ai quattro mesi. Altri pensano siano stati quasi il doppio. Lo fermò solo il 25 aprile e la fin

FramMenti

 Ho avuto te, ho avuto noi. Ho avuto tutto il resto, amori forti, dolori decisi. Ho avuto tante vite, perché averle è possibile. Le ho separate, mescolate, sommate, sottratte. Benedette sempre.   (S. Rossotti)

Paul Bèlanger

Quali passi Quali passi frugheranno il silenzio della sera, quali suoni dal più grave al più acuto semineranno nell'infertile terra i fiori ingannati dal giorno il fruscio fuggevole dell'ali degli uccelli sulla pelle dell'aria quali bocche ingoieranno il fiume portato alle labbra come un calice quali ore di sconforto sotterreranno le tue ossa, pensavo. Davanti al ghiaccio sconfinato dove non riluce che un pallido sole questo mito d'una distesa sconfinata scopri forse la radice luminosa d'un nome ancora nascosto la muta storia del suo canto il cui sangue e la cenere sparsi sui campi d'Europa ritornano la maledetta vocale d'un treno che travalica l'insostenibile l'urlo insonne della notte mentre l'orgogliosa immagine soffoca la conoscenza delle tue radici.

FramMenti

 “Credo che non esista modo migliore per conoscere qualcuno che leggere ciò che scrive. Anche se vivessi con la persona che amo vorrei comunque scriverle di continuo, e che lei scrivesse a me.”  — Aidan Chambers

Mamma

“La facilità allo scontro mi arriva da un’infanzia difficile. Mamma veniva da una famiglia di giostrai, papà era andato in Marina sotto le bombe inglesi. Dopo la guerra siamo sbarcati a Milano, zona Niguarda-Fulvio Testi a quei tempi quasi campagna. Mamma cuciva in sartoria, papà non lavorava e non si vedeva mai, meglio perché quando arrivava mi picchiava di brutto: il classico padre-padrone.  Ero un disadattato: di fronte al bidello in divisa ho pianto per ore, facevo fatica a scrivere e leggere, non capivo nemmeno il concetto di proprietà. Mi chiamavano terun, africa, baluba, altro che non incazzarsi..! È un miracolo che sia arrivato a ragioneria perché non ho mai studiato niente, giuro. M’intortavo le prof, facevo ridere anche loro  La popolarità arrivò negli anni Sessanta, con la pubblicità, i primi show, la musica. Papà veniva spesso in teatro, soprattutto in camerino, a chiedermi soldi. E io pronti, l’accontentavo: era pur sempre mio padre. Mamma ha vissuto di più e m’ha visto ai

FramMenti

 La tua vita sarà in ordine quando il disordine smetterà di infastidirti. James Pierce

Assorbenti biodegradabili dalle foglie: al via in Africa

Immagine
Un team di studenti kenioti ha fondato un’azienda per produrre in Africa assorbenti biodegradabili dalle foglie di scarto degli alberi di banano. I cinque studenti del terzo anno della St. Paul’s University di Limuru hanno battuto più di 10.000 altri studenti provenienti da tutto il mondo aggiudicandosi il prestigioso premio Hult Prize, uno dei più importanti a livello internazionale nel riconoscese le eccellenze nelle imprese sociali innovative che affrontano i problemi più urgenti del pianeta. Con la loro nuova impresa chiamata Eco-Bana, Lennox Omondi, Keylie Muthoni, Brian Ndung’u, Shiltone Dullah ed Emmanuel Tony, tutti di età compresa tra i 20 e i 23 anni, hanno messo a punto un assorbente completamente creato dalla fibra di banana, prodotto spesso scartato come rifiuto. Omondi, l’amministratore delegato, ha affermato che il loro obiettivo principale è garantire che il maggior numero possibile di ragazze africane, ma non solo, possa permettersi gli assorbenti. Il loro prodotto cer

FramMenti

 Le donne spaventano gli uomini per la passione, per la vitalità con cui vivono l'amore e i sentimenti e soprattutto perché non sono interessate al potere, mentre gli uomini lo sono e la sete di potere, in qualche modo, sottrae energie e quindi impedisce di vivere l'amore in un modo così assoluto. È questo che genera la paura nei confronti delle donne, ed è per questo che tentano continuamente di sottometterle.   - Eliette Abècassis

Monolitium

“Uno studente chiese all’antropologa Margaret Mead quale riteneva fosse il primo segno di civiltà in una cultura. Lo studente si aspettava che Mead parlasse di ami, pentole di terracotta o macine di pietra. Ma non fu così. Mead disse che il primo segno di civiltà in una cultura antica era un femore rotto e poi guarito. Spiegò che nel regno animale, se ti rompi una gamba, muori. Non puoi scappare dal pericolo, andare al fiume a bere qualcosa o cercare cibo. Sei carne per bestie predatrici che si aggirano intorno a te. Nessun animale sopravvive a una gamba rotta abbastanza a lungo perché l’osso guarisca. Un femore rotto che è guarito è la prova che qualcuno si è preso il tempo di stare con colui che è caduto, ne ha bendato la ferita, lo ha portato in un luogo sicuro e lo ha aiutato a riprendersi. Mead disse che aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il punto preciso in cui la civiltà inizia. Noi siamo al nostro meglio quando serviamo gli altri. Essere civili è questo”. il punto esatto

FramMenti

 «Tutti quelli che incontri ti chiedono sempre se hai un lavoro, se sei sposato o se possiedi una casa, come se la vita fosse una specie di lista della spesa. Ma nessuno ti chiede mai se sei felice.»   Heath Ledger

Muoio anche per te…

Immagine
“I ragazzi delle scuole imparano chi fu Muzio Scevola o Orazio Coclite, ma non sanno chi furono i fratelli Cervi. Non sanno chi fu quel giovanetto della Lunigiana che, crocifisso ad una pianta perché non voleva rivelare i nomi dei compagni, rispose: «Li conoscerete quando verranno a vendicarmi», e altro non disse. Non sanno chi fu quel vecchio contadino che, vedendo dal suo campo i tedeschi che si preparavano a fucilare un gruppo di giovani partigiani trovati nascosti in un fienile, lasciò la sua vanga tra le zolle e si fece avanti dicendo: «Sono io che li ho nascosti (e non era vero), fucilate me che sono vecchio e lasciate la vita a questi ragazzi». Non sanno come si chiama colui che, imprigionato, temendo di non resistere alle torture, si tagliò con una lametta da rasoio le corde vocali per non parlare. E non parlò. Non sanno come si chiama quell'adolescente che, condannato alla fucilazione, si rivolse all'improvviso verso uno dei soldati tedeschi che stavano per fucilarlo,

FramMenti

 "Preferisco la calma della solitudine, che la delusione di una cattiva compagnia."  (Franz Kafka)

FramMenti

Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi, può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La prova per questo obbiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita.  Enrico Berlinguer, 7 Giugno 1984, Padova, il suo ultimo comizio  

Produrre idrogeno dalla pioggia: in friuli la rivoluzione

Immagine
Un progetto interamente italiano nato in Friuli da una startup che è riuscita a ottenere idrogeno verde partendo dal recupero dell’acqua piovana. Il sistema utilizza una tecnologia che scinde l’acqua per elettrolisi con un processo alimentato con energia rinnovabile, ottenendo ossigeno e idrogeno puro e pronto all’uso come vettore energetico alternativo ai combustibili fossili, per soddisfare differenti usi, urbani o industriali, dalle comunità energetiche ai trasporti, dalle grandi centrali elettriche ai piccoli impianti domestici. L’idrogeno è immagazzinato in serbatoi senza utilizzare compressori energivori o metalli rari come il litio impiegato nelle batterie e infine, quando serve, viene ricombinato con l’ossigeno dall’aria attraverso fuel cell. “L’idrogeno è il modo migliore per immagazzinare energia grazie alla sua forma gassosa, evitando il problema della perdita di energia dovuta all’autoscarica come nei tradizionali sistemi a batteria” specifica la CTS H2 di Brugnera, in prov

FramMenti

 Il grande dono che ci è concesso, invecchiando, è quello di non perdere le altre età che abbiamo vissuto.  Madeleine L'Engle

Karin Boye

Confessione Non sono nata per fare la ribelle Eppure sono costretta ad esserlo. Perché il mio destino non è mio soltanto? Perché mi abbarbico in esso? Oppure, se ora devo battermi, perché accade con dolore? Perché non a suon di musica, quando infine sono costretta ad osare? Sangue del mio sangue, voi che mi avete giudicato duramente E mi avete ripudiato nella vergogna, sapevo bene, quando sono stata respinta, che avevo violato un tutto, sentivo una comunione santa dietro le parole di condanna, sapevo con angoscia: voi siete io – e m’inchinavo. Ma dov’ero e mi credevo muta, udivo gemere la tenebra. Anime dal luogo delle stesse sofferenze Respiravano al mio fianco. Udivo il mio stesso grido d’aiuto Alzarsi dai deserti più assoluti, sapevo con angoscia: io sono voi – e non potevo tacere. Vile, vile, tre volte vile Devo però combattere, cadere a terra e rialzarmi con tutti i miei nervi in pezzi, devo sentire come ferro rovente i giudizi di chi è inesorabile – e seguire e seguire un fuoco b

FramMenti

 «Cosa indossavo quando sono stata stuprata? Questa domanda mi è stata fatta molte volte. Mi chiedo quale risposta, quali dettagli potrebbero dare conforto a te che me lo chiedi, cercando conforto dove non c’è, ahimè, nessun conforto che possa essere trovato.  Se solo fosse così semplice, se solo potessimo porre fine agli stupri cambiando i vestiti. Ricordo anche cosa indossava lui quella notte, anche se in verità nessuno me lo ha mai chiesto».   - Paola Cortellesi e la poesia Cosa indossavo di Mary Simmerling contro la violenza sulle donne.

Il Minotauro

In tutta la letteratura classica non è mai conservata la voce del Minotauro. Lui non parla, sono altri a parlare di lui. In un mondo dove tutto parla, animato e inanimato, dove pullulano le voci degli dèi e dei mortali, di ninfe boschive e di eroi, di astuti odissei e di ingenui ciclopi, dove perfino i tanto disprezzati centauri hanno diritto di parola, solo uno tace. Il Minotauro. Nulla, nessuna voce, nessun suono, lamento o minaccia, mai niente. Né negli esametri di Omero, questo minotauro tra i poeti, che nelle lunghe notti della sua cecità vaga nel labirinto della storia. Né in Ovidio, esiliato, che conosce la sorte di chi è stato bandito, in Virgilio, In Plinio il Vecchio, Eschilo, Euripide, o Sofocle… nessuno dà voce al Minotauro, nessuno ne tramanda le parole. È facile compiangere Icaro, è facile stare dalla parte di Teseo, di Arianna ingannata, perfino del vecchio Minosse… ma nessuno compiange il Minotauro.  Fisica della malinconia,  Georgi Gospodinov

FramMenti

 Dissipatio Humani Generis La fantasticheria può essere di tre specie: se si trastulla con il passato è il compiacimento, se gioca col futuro è il desiderio, futile e obbrobriosa occupazione che sradica la forza della volontà; se tenta di impegnare altri nel suo vizio è la bugia disinteressata, la chiacchiera fantastica. Sano è chi non conosce nessuna di queste tre facce della dissipazione.  E. Zolla, Storia del fantasticare, Milano, Bompiani, 1964

Resistete

Orwell temeva coloro che avrebbero bandito i libri. Huxley temeva che non ci sarebbe stato bisogno di bandire i libri, perché nessuno sarebbe stato più interessato a leggerli. Orwell temeva coloro che ci avrebbero privato delle informazioni. Huxley temeva coloro che ci avrebbero sommerso da così tante informazioni da ridurci alla passività e all'egoismo. Orwell temeva che la verità ci sarebbe stata nascosta. Huxley temeva che la verità sarebbe stata affogata in un mare di irrilevanza. Orwell temeva che la nostra sarebbe diventata una civiltà di schiavi. Huxley temeva che la nostra sarebbe diventata una civiltà di gente superficiale, attenta solo a piaceri infantili. In "1984" le persone sono controllate con il dolore. In "Il Mondo Nuovo" le persone sono controllate con il piacere. In breve, Orwell temeva che ciò che ci spaventa ci avrebbe rovinato. Huxley temeva che che ciò che desideriamo e non riusciamo a controllare ci avrebbe rovinato. Ecco perché leggere og

FramMenti

 L’arte è infanzia. L’arte è non sapere che il mondo esiste già, è crearne uno. Non è distruggere ciò che si trova, bensì, semplicemente, non considerare nulla come compiuto. Nient’altro che possibilità. Nient’altro che desideri. E tutt’a un tratto essere compimento, essere un’estate, avere sole. Senza parlarne, involontariamente. Non concludere mai. Non avere mai settimo giorno. Non guardare mai a ciò che si è fatto come se fosse ben fatto. L’insoddisfazione è giovinezza"    (Rainer Maria Rilke)

Era ormai domani, quasi

Quando il 20 giugno del ‘44 (voi non eravate nati, magari) arrivarono nella mia città i soldati della VIII^ Armata, assistemmo alla sfilata trionfale. C'erano anche dei ragazzi del posto che avevano combattuto in montagna. Erano i peggio armati, ma i più sorridenti e i più applauditi. Poi, in Corso Vannucci, sfilarono gli Alleati coi loro mezzi. Decine e decine di carri armati che nessuno di noi aveva mai visto prima, fermi come eravamo a quelle scatole di sardine delle nostre patetiche “truppe corazzate”. Macchine da guerra arrivate per noi dal futuro, lucide, efficienti. Tante. Sfilarono per un tempo che ci sembrò interminabile. Uno spettacolo imponente. Man mano che oltrepassavano la piazza della Prefettura, scendevano per l'Alberata. E chi voleva, poteva continuare a seguire quell'interminabile fila di armati e armamenti mai immaginati che arrivava giù in basso fino alla Stazione di Fontivegge. Tra la gente che guardava era diffuso soprattutto lo stupore: c'eravamo

FramMenti

 Chiedere la “decentralizzazione” senza l'autogestione, cioè senza libertà di partecipazione ai processi decisionali a tutti i livelli e senza proprietà, produzione e ripartizione comune dei mezzi materiali a seconda delle necessità individuali, sarebbe puro oscurantismo.  (Murray Bookchin)

L’iguana rosa in via d'estinzione torna a riprodursi

Immagine
Una spedizione di scienziati ha trovato per la prima volta dalla loro scoperta una nuova generazione di iguana rosa (Conolophus marthae) appena nati, specie rinvenuta da pochi anni nelle isole Galapagos e in via di estinzione. Finora i biologi avevano trovato solo esemplari adulti di questa specie scoperta nel 2009 che si distingue per il colore rosa brillante e le macchie nere. “Questa scoperta è un progresso significativo che ci consente di identificare un modo per salvare l’iguana rosa”, ha affermato Danny Rueda, direttore del parco. “Negli ultimi mesi il team ha documentato i nuovi siti di nidificazione e ha rilevato nuovi cuccioli di diverse età” sul vulcano Wolf, sull’isola Isabela, ha annunciato una nota del Parco nazionale delle Galapagos. Con una popolazione totale di circa 200 individui, le iguane rosa sono a rischio a causa della presenza di specie invasive come i roditori, gatti e altri predatori presenti sull’isola. “Conoscere tutti gli aspetti che rendono vulnerabile la l

FramMenti

 La luce può fare tutto. Le ombre lavorano per me. Io faccio le ombre. Io faccio la luce. Io posso creare tutto con la mia macchina fotografica.  Man Ray

Modus vivendi

Come il suicidio inaspettato di un conoscente mette in discussione tutto il suo ambiente, allo stesso modo la conversione di un individuo alla filosofia, o il suo ingresso in un gruppo etico, problematizza il ‹modus vivendi› di tutti coloro con i quali, fino a quel momento, aveva condiviso lo stesso tetto, aveva osservato gli stessi costumi, era stato impregnato delle stesse abitudini, era stato coinvolto nelle stesse storie. Ogni conversione implica il seguente atto linguistico: «In tal modo me ne esco dalla realtà comune» o almeno la seguente dichiarazione d’intenti: «Voglio abbandonare il ‹continuum› di ciò che è sbagliato e negativo». A tal fine, l’adepto non ha bisogno di salire sulla nave che lo porterebbe all’isola di Utopia. Sovente le mete distano soltanto un paio d’ore di cammino dai villaggi in cui regna la disperazione o un giorno di marcia dalla città in preda all’agitazione. Chi è in cerca di queste eterotopie sa bene che, una volta giuntovi, dovrà percorrere molti altri

FramMenti

 Fotografare significa appropriarsi della cosa che si fotografa. Significa stabilire con il mondo una relazione particolare che dà una sensazione di conoscenza, e quindi di potere.  Susan Sontag

Pietro Ferrero

PIETRO FERRERO, SEGRETARIO DELLA FIOM, FU LEGATO A UN CAMION E TRASCINATO DAI FASCISTI PER IL CORSO DI TORINO. FU UNA DELLE 11 VITTIME DEGLI OMICIDI POLITICI CHE DAL 18 DICEMBRE DEL ‘22 INSANGUINARONO LA CITTÀ. NEL DOPOGUERRA IL FASCISTA PIETRO BRANDIMARTE CHE LI AVEVA RIVENDICATI FU ASSOLTO E RICEVETTE GLI ONORI MILITARI Con la marcia su Roma e Mussolini alla presidenza del Consiglio il fascismo inizia il suo percorso di occupazione delle istituzioni. In questo quadro gli squadristi di tutta la penisola si sentono ancora più legittimati a compiere le azioni punitive che avevano caratterizzato il PNF fin dai suoi esordi. A Torino il 17 dicembre 1922 Francesco Prato, giovane militante comunista, viene atteso in strada da tre fascisti che gli sparano, colpendolo ad una gamba; il ragazzo, seppur ferito, riesce a reagire e a rispondere al fuoco, uccidendo due degli assalitori. Appena la notizia diventa di dominio pubblico Pietro Brandimarte, a capo dello squadrismo torinese, promette vende

FramMenti

 Quando è ben fatta, la fotografia è interessante. Quando è fatta molto bene, diventa irrazionale e persino magica. Non ha nulla a che vedere con la volontà o il desiderio cosciente del fotografo. Quando la fotografia accade, succede senza sforzo, come un dono che non va interrogato né analizzato.  Elliott Erwitt

Rafael Cadenas

 Ars Poética Che ogni parola porti quello che dice. Che sia come il tremore che la sostiene. Che si conservi come un palpito. Non ho da dire decorata falsità nemmeno da mettere tinta dubbiosa né aggiungere lucentezza a quello che c’è. Questo mi obbliga ad ascoltarmi. Ma siamo qui per dire la verità. Saremo reali. Voglio precisioni terrificanti. Tremo quando credo che mi falsifico. Devo portare in peso le mie parole. Loro mi possiedono come io le possiedo. Se non vedo bene, tu dimmi, tu che conosci la mia bugia, segnalami la calunnia, rinfacciami la truffa. Ti ringrazierò, sul serio. Impazzisco per corrispondermi Tu sei il mio occhio, aspettami nella notte e scorgimi, scrutami, sbattimi.

FramMenti

 L’assoluta facilità con cui possiamo produrre una immagine banale porta spesso ad una totale mancanza di creatività.  Ansel Adams

Uno strano effetto della parola "coraggio"

Tempo fa ho visto tutte le serie di un anime (così si chiamano i cartoni animati giapponesi) intitolato "Monogatari".  L'opera è un capolavoro con personaggi complessi e dialoghi memorabili, malgrado alcuni classici difetti di molti anime, come la presenza sovrabbondante del cosiddetto "fan service", spesso caratterizzato da ammiccamenti del tutto gratuiti a perversioni diffuse nella società giapponese (che includono forme di molestia sessuale) senza neppure un accenno di collegamento alla trama o allo sviluppo dei personaggi.  Non scendo nei particolari perché a questa pagina sono affezionato e non voglio correre il rischio che sia disintegrata dalla spietata polizia democristiana dei social network. Oggi mi gira così. Voglio che il post sia completamente asettico.  A proposito, mi è tornata in mente la scena in cui un personaggio femminile fa una scommessa con Koyomi Araragi, il protagonista. La posta in palio è collegata alle perversioni del ragazzo. Ma la qu

FramMenti

Son belle le rughe dei ricordi. Bisogna portarle con orgoglio. Ed anche le cicatrici vanno indossate a testa alta. aitan 

Approvato il più grande patto mondiale sulla biodiversità

Immagine
I governi delle nazioni unite a Montreal nel vertice COP15 sulla biodiversità hanno approvato il più grande accordo mai raggiunto tra Paesi per la protezione della natura. Dopo anni di negoziati e di trattative, il Global Biodiversity Framework stabilisce gli strumenti e gli obiettivi globali di tutela della natura e della biodiversità fino al 2030 per invertire la perdita di diversità biologica in corso a livello planetario. Tra questi, proteggere almeno il 30% delle terre e delle acque del pianeta, identificare entro il 2025 ed eliminare, abbandonare gradualmente o riformare gli incentivi, compresi i sussidi, dannosi per la biodiversità e tutelare i diritti dei popoli indigeni, che rappresentano solo il 5% della popolazione mondiale ma tutelano l’80% della biodiversità. Il Global Biodiversity Network istituisce nuove regole per proteggere la proprietà delle informazioni biologiche usate per produrre farmaci, vaccini o alimenti e prevede che una parte dei proventi spetti ai Paesi da c

FramMenti

E come potevamo noi cantare con il piede straniero sopra il cuore, fra i morti abbandonati nelle piazze sull’erba dura di ghiaccio, al lamento d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero della madre che andava incontro al figlio crocifisso sul palo del telegrafo? Alle fronde dei salici, per voto, anche le nostre cetre erano appese, oscillavano lievi al triste vento. Salvatore Quasimodo, Alle fronde dei salici in “Giorno dopo giorno”, 1947

Lo sguardo oltre l’infamia

Puntiamo lo sguardo oltre l’infamia, per indovinare un altro mondo possibile: l’aria sarà pulita da tutto il veleno che non venga dalla paure umane e dalle umane passioni; nelle strade, le automobili saranno schiacciate dai cani; la gente non sarà guidata dalla automobile, non sarà programmata dai calcolatori, né sarà comprata dal supermercato, né osservata dalla televisione; la televisione cesserà d’essere il membro più importante della famiglia e sarà trattato come una lavatrice o un ferro da stiro; la gente lavorerà per vivere, invece di vivere per lavorare; ai codici penali si aggiungerà il delitto di stupidità che commettono coloro che vivono per avere e guadagnare, invece di vivere unicamente per vivere, come il passero che canta senza saper di cantare e come il bimbo che gioca senza saper di giocare; in nessun paese verranno arrestati i ragazzi che rifiutano di compiere il servizio militare; gli economisti non paragoneranno il livello di vita a quello di consumo, né paragonerann

FramMenti

“Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell'intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.”  (da “Un passato che credevamo non dovesse tornare più”, Corriere della sera, 8 maggio 1974) Pagine di R-Esistenza

Sessantasei

 Una fata del paese delle fate, nota per la sua distrazione, e per una certa irritante inutilità delle sue iniziative, un giorno sbagliò treno, e invece di giungere in una terra in cui vivevano altre fate sue consanguinee, tutte un poco scriteriate, arrivò in un paese in cui di fate non ce n’erano punte e non ce n’erano mai state. La fata se ne accorse solo dopo aver lasciato il treno, e si accorse di non sapere neppure dove si trovasse; per qualche tempo vagabondò nella speranza di incontrare un’altra fata; ma in breve dovette rendersi conto che quella non era terra di fate. La sbadata si sentì perduta, e ne provò una grande ambascia. Non sapeva quale mai treno avesse preso invece di quello giusto, e quindi non poteva fare il percorso a ritroso. Decise di ricorrere ad un espediente poco dignitoso, e di scegliersi una persona cui rendersi visibile. I bambini per un verso andavano bene, ma non sarebbero stati in grado di darle le informazioni necessarie; anche i vecchi potevano andar be

FramMenti

Si parla di vizi solitari e di vizi che non sono tali. Tutti i vizi sono solitari. Tutti i vizi hanno bisogno della solitudine per essere esercitati. Aggrediscono nella solitudine. E al tempo stesso sono anche un pretesto per la solitudine. Non dico che un vizio sia un male. La virtù, il lavoro, la castità, l'obbedienza sono sicuramente peggio. Dico semplicemente come funziona e di cosa si tratta. — Juan José Saer, Cicatrici (Cicatrices), 1969 - Marzo, aprile, maggio

Dalla mia Terra alla Terra

"Durante il mio primissimo reportage alle Galapagos, un giorno stavo osservando un'iguana, un rettile che, a priori, ha ben poco in comune con la nostra specie. Ma, guardando una delle sue zampe anteriori, improvvisamente, ho visto la mano di un guerriero del Medio Evo. Le sue squame mi hanno fatto pensare a una giubba di maglia di ferro sotto la quale ho visto dita simili alle mie. Allora mi sono detto: questa iguana è mio cugino. Avevo davanti agli occhi la prova che proveniamo tutti dalla stessa cellula, anche se poi ogni specie è evoluta a modo suo nel corso del tempo e secondo il suo ecosistema. La fotografia della zampa di questa iguana sta circolando, spesso è pubblicata sui giornali e se riuscirà a trasmettere questa idea, sarò felice. Insomma, con "Genesi" ho voluto raccontare la dignità e la bellezza della vita nelle sue diverse forme e mostrare come abbiamo tutti la stessa origine. L'incontro con l'iguana non ha fatto che confermarmi il titolo che

FramMenti

E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre, e ovunque il bene.  (William Shakespeare)

Una terapia cura il tumore del sangue

Immagine
Ogni anno 5.800 persone sono colpite in Italia da mieloma multiplo, un tumore del sangue che ha origine nel midollo osseo. Negli ultimi venti anni la sopravvivenza media è passata da 36 mesi a 7 anni. Una nuova terapia cellulare ha evidenziato un tasso di risposta completa nel 45,9% dei pazienti recidivanti con mieloma multiplo. Nel linfoma a grandi cellule B, liso-cel, la nuova CAR T, ide-cel ha dimostrato la scomparsa di tutti i segni di malattia nel 74% dei casi refrattari. Il nuovo immunomodulante orale, Iberdomide, ha permesso di raggiungere risposte globali del 36,8% nei pazienti pesantemente pretrattati aprendo anche prospettive importanti nel linfoma non-Hodgkin, con un miglior controllo della malattia. Nelle sindromi mielodisplastiche, il trattamento con Luspatercept, un nuovo meccanismo d’azione efficace contro l’anemia, ha evidenziato un miglioramento della sopravvivenza globale nei pazienti rispondenti. Questi risultati sono stati presentati al Congresso della Società Ameri

FramMenti

 Ti chiameranno “pazza” perché lo sei, perché sei nata con il dono di vedere le cose in un altro modo. E questo li spaventa.  Ti chiameranno ′′intensa′′ perché lo sei, perché sei nata con il valore ben indossato per permetterti di sentire tutto pienamente. E questo li intimidisce.  Ti chiameranno ′′egoista′′ perché è così, perché hai scoperto di essere la cosa più importante della tua vita. E questo non gli conviene.  Ti chiameranno in molti modi, con molti giudizi, per molto tempo, ma resta ferma in te e in quello che vuoi, e ti prometto che un giorno ti chiameranno per dirti: ′′Grazie di esistere".  Alejandro Jodorowsky

Meira Delmar

 Il mare Amica mia, dici, parlami del mare. E ti racconto della mia infanzia come cielo il mare. La valle, la montagna, erano la realtà. Il mare l'incertezza il sogno, l'inquietudine. E io, tu lo sai bene, sono rimasta con il mare. Un giorno vicino al molo un vecchio pescatore, tra le mani da bambina mi mise una conchiglia. Lo portai all'orecchio, ne riconobbi il suono e iniziò a diventarmi fugace il cuore, come fragile barca che porta una canzone. Attraverso le mie vene che partono da un lontano Simbad, me ne vado, strano cammino, a cercare un altro mare dove un giorno mi vedranno navigando a caso, la distanza negli occhi, il viso contro il vento. Ancora mi bacia le labbra il sapore del sale. Amica mia, dici, parlami del mare.

FramMenti

"I libri vanno aperti, sfogliati, dissolti nella loro presunta unità, per offrirli a quella domanda che non chiede "che cosa dice il libro?", ma "a che cosa fa pensare questo libro?" I libri non servono per sapere ma per pensare, e pensare significa sottrarsi all'adesione acritica per aprirsi alla domanda, significa interrogare le cose al di là del loro significato abituale reso stabile dalla pigrizia dell'abitudine; è evitare che i testi divengano testi sacri per coscienze beate che, rinunciando al rischio dell'interrogazione, confondono la sincerità dell'adesione con la profondità del sonno."   (Umberto Galimberti, Il gioco delle opinioni)
«Nella mia vita, ho conosciuto molti Umberto Bossi. Non è difficile. Basta allontanarsi dalle grandi strade della Padania, risalire le incantevoli valli intorno a Bergamo, disseminate di angeli di Lotto rosa e celesti, o le valli minori della Valtellina, o in Piemonte la valle di Stura fino a Pian della Mussa, o spostarsi in Veneto verso Pieve di Soligo, dove vive un grande poeta. Troverete ancor oggi delle piccole osterie-trattorie. Vi si mangia benissimo: polenta coi funghi, polenta col capriolo, polenta col più raro stambecco, come se la polenta fosse il cibo dei cibi e il rimedio di tutti i mali.   In un angolo della trattoria, c'è (o c'era) un tavolo coperto di macchie di vino, quasi viola. Vi siede un uomo sui quarant'anni. Ha la barba lunga, gli occhi allucinati dall'insonnia, e beve senza arrestarsi mai. Parla, parla, parla. Incomincia con le sue (improbabili) avventure erotiche, nelle quali ha dimostrato una valentia sovrumana: come Ercole o Ulisse. Poi diventa

FramMenti

Abbiamo diritto all’allegria. A volte è fumo, nebbia o un cielo velato, ma dietro questi contrattempi c’è lei, in attesa. Nell’anima c’è sempre una fessura a cui l’allegria si affaccia con le pupille vispe. E allora il cuore si fa più vivace, abbandona la quiete ed è quasi uccello.  L’allegria sopraggiunge dopo le assenze, alla fine delle nostalgie. Quando ritroviamo ciò che amiamo e la sua unanime rivelazione, è normale che la gioia ci abbracci e ci venga voglia di cantare, anche se non abbiamo voce, anche se siamo rauchi dei dolori passati."   (Mario Benedetti)

La caverna

"La vita è così, piena di parole che non valgono la pena, oppure la valevano e non la valgono più, ognuna di quelle che pronunceremo toglierà il posto ad un'altra più meritevole, che lo sarebbe non tanto di per sé quanto per le conseguenze di averla detta." "Autoritarie, paralizzanti, circolari, a volte ellittiche, le frasi ad effetto, dette anche scherzosamente briciole d'oro, sono una piaga maligna, tra le peggiori che hanno infestato il mondo. Diciamo ai confusi, Conosci te stesso, come se conoscere se stessi non fosse la quinta e più difficile operazione delle aritmetiche umane, diciamo agli abulici, Volere e potere, come se le realtà bestiali del mondo non si divertissero ad invertire tutti i giorni la posizione relativa dei verbi, diciamo agli indecisi, Comincia dal principio, come se quel principio fosse il capo sempre visibile di un filo male arrotolato che bastasse tirare e continuare a tirare per giungere all'altro capo, quello della fine, e poi, fr

FramMenti

 Chiamami quando ti va, quando ne hai voglia, ma non come chi eobbligato a farlo, questo non sarebbe un bene ne per te neper me, a volte mi metto a pensare quanto sarebbe meraviglioso se telefonassi solo perche si, semplicemente come uno che, ha avuto sete ed e andato a bere un bicchiere d' acqua, ma so gia` che sarebbe troppo, con me non dovrai fingere mai una sete che non senti.  Saramago - L' uomo duplicato

A Luca Serianni

 Maestri per sempre «La forma certo non è tutto». Pausa. «È solo il 95 per cento». Lo capivamo subito che era speciale. Fin dalla prima lezione. Arrivava puntualissimo nell’aula di geografia già gremita e cominciava a leggere e commentare i «Materiali per servire al corso di storia della lingua italiana».  Ho sognato per anni di poterla scrivere anche io prima o poi quella frase: e quando l’ho scritta su una dispensa universitaria è stato come essere diventato finalmente adulto. Passavamo un’ora a prendere ininterrottamente appunti, perché ogni parola era illuminante. Finivamo con un crampo alla mano e un sorriso stampato in faccia. Il tempo volava: perché da ogni parola traspariva la cura, la dedizione, la gioia per quello che stava facendo. Nel suo impeccabile aplomb, l’ironia era il sintomo d’amore al quale non sapeva rinunciare. Anche se lui avrebbe citato piuttosto qualche aria del suo amato Verdi. «A volte», mi raccontò un giorno, «quando le ascolto provo l’incoercibile impulso d

FramMenti

 “La libertà non è una cosa che si possa ricevere in regalo. […]Si può anche vivere in un paese di dittatura ed essere libero, a una semplice condizione, basta lottare contro la dittatura. L'uomo che pensa con la propria testa e conserva il suo cuore incorrotto è libero. L'uomo che lotta per ciò che egli ritiene giusto, è libero. Per contro si può vivere nel paese più democratico della terra, ma se si è interiormente pigri, ottusi, servili, non si è liberi: malgrado l'assenza di ogni coercizione violenta, si è schiavi. Questo è il male, non bisogna implorare la propria libertà dagli altri. La libertà bisogna prendersela, ognuno la porzione che può.”  — Ignazio Silone - Vino e pane

Nasce il primo quartiere autosotenibile galleggiante

Immagine
Dopo 10 anni di lavori, di studi e di test è stato inaugurato il primo quartiere autosostenibile, autosufficiente in tutto e a impatto prossimo allo zero. Schoonschip è stato costruito ad Amsterdam, in Olanda, con il contributo di tutta la comunità che ci vive, 100 residenti di 43 famiglie che hanno realizzato in bioediliza il quartiere sul canale Johan van Hasseltkanaal, utilizzando materiali biocompatibili e tecnologie di economia circolare. In grado di autoprodursi tutta l’energia necessaria al funzionamento grazie a 516 pannelli fotovoltaici e 60 pannelli solari termici, i mezzi di trasporto sono tutti condivisi ed elettrici, auto e bici sono caricate con energia pulita e sono di tutti. Le pompe di calore forniscono il riscaldamento recuperando calore dalle acque del canale e i giardini pensili sulle coperture riducono la necessità di riscaldamento e raffrescamento. Tutte le case hanno spazi comuni e sono collegate a una rete intelligente condivisa che permette di scambiare elettri

FramMenti

“Forse  potrei sopportare chiunque, ma un rompicoglioni no.  E’ imprevedibile,  non sai dove e quando colpirà. Non è una malattia con i suoi alti e  bassi, che ti concede pur sempre una tregua. No, lui è implacabilmente  pronto, sempre: al telefono, dietro alla porta, a tavola, mentre vai a  fare la doccia e quando sei ancora insonnolita e non sai bene dove stai e  perché. E’ lì che lui si intrufola, e ti si mette vicino come una  guardia del corpo. Senza far mai errori. Già, perché sono sempre  perfetti, i rompiballe.  Sono sempre dei perfetti rompiballe.”  Monica Vitti     Monica Vitti, 1971

Mondi

Del mondo antico e del mondo futuro era rimasta solo la bellezza, e tu, povera sorellina minore, quella che corre dietro i fratelli più grandi, e ride e piange con loro, per imitarli,  tu sorellina più piccola, quella bellezza l’avevi addosso umilmente, e la tua anima di figlia di piccola gente, non ha mai saputo di averla, perché altrimenti non sarebbe stata bellezza.  Il mondo te l’ha insegnata, Così la tua bellezza divenne sua.  Del pauroso mondo antico e del pauroso mondo futuro era rimasta sola la bellezza, e tu te la sei portata dietro come un sorriso obbediente.  L’obbedienza richiede troppe lacrime inghiottite, il darsi agli altri, troppi allegri sguardi che chiedono la loro pietà! Così ti sei portata via la tua bellezza. Sparì come un pulviscolo d’oro.  Dello stupido mondo antico e del feroce mondo futuro era rimasta una bellezza che non si vergognava di alludere ai piccoli seni di sorellina, al piccolo ventre così facilmente nudo.  E per questo era bellezza, la stessa che han

FramMenti

Simone Weil (Parigi, 3 febbraio 1909 – Ashford, 24 agosto 1943) “Comunque si travestano linguisticamente il fascismo e la democrazia o la dittatura del proletariato, il nemico capitale resta l'apparato amministrativo, poliziesco e militare; un nemico non identificabile con quello che ci sta di fronte, identificabile perché si presenta come nemico dei nostri fratelli, bensì è il nemico che dice di essere il nostro difensore, mentre ci rende schiavi. In qualunque circostanza il peggiore tradimento possibile consiste sempre nell'accettare la subordinazione a questo apparato e nel calpestare in se stessi e negli altri, per servirlo, tutti i valori umani”.   [Simone Weil, Riflessioni sulla guerra, in Incontri libertari, traduzione di Maurizio Zani, Elèuthera, Milano, 2001

Le regole del codice pirata

Nei primi anni del '700 il capitano Bartholomew Roberts, al secolo John Roberts, elaborò un semplice codice per regolare la vita a bordo delle navi pirata e le eventuali diatribe occorse in seno alla ciurma. 1) Ogni uomo ha diritto di voto nelle questioni di discussione. Ha egual diritto a provviste fresche e liquori forti, presi in qualsiasi occasione e può farne uso a piacimento a meno che la situazione non renda necessario porre un limite per il bene comune. 2) Se un uomo froda la compagnia per gioielli o monete sarà punito con l’abbandono su un’isola deserta. Vi sarà lasciata una pistola con un solo colpo, una bottiglia d’acqua ed una di polvere da sparo così che sopravviva oppure muoia. Se la ruberia avviene tra compagni, al colpevole saranno tagliati naso e orecchie ed egli sarà lasciato a terra. 3) Nessuno deve giocare a carte o dadi per soldi. 4) I pezzi d’artiglieria, pistole e coltelli devono essere tenuti puliti e pronti all’uso. 5) Il disertare la nave o la postazione i

FramMenti

La marea della stupidità è così dominante che si aprono occasioni sempre più interessanti per andare “controcorrente”.   G. Livraghi

Moniza Alvi

Vorrei essere un punto in un quadro di mirò Appena distinguibile da alti punti, certo, ma disposto in modo del tutto unico. E dal mio oscuro centro contemplerei la bellezza dell’orizzonte e mi chiederei se valga la pena di rotolare verso la striscia color limone, posata centralmente, e di spingere le mie curve contro il suo bordo, per attrarre su di me un po’ d’attenzione. Ma sto bene dove sono. Non capirò mai del tutto quello che avviene intorno a me, ma è proprio questo il bello. Il fatto che non sono un cerchio perfetto mi rende più interessante a questo mondo. La gente mi guarderà sempre e anche i più insensibili si emozioneranno. Eccomi qui, sul punto di animarmi, un sogno, una danza, una costruzione fantastica, l’avventura di un bimbo. E niente in questo cielo fulvo può avvicinarsi troppo, o andarsene troppo lontano.

Etichette

Mostra di più