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Ogniqualvolta

Discuto spesso con mio figlio sulla natura e sulle caratteristiche del fascismo, e una riflessione che è emersa spesso riguarda l’attualità del fascismo. Siamo abituati a considerarlo come un’ideologia rivolta al passato (l’Italia rurale, l’impero romano), mentre è stato un movimento che anticipava anche alcuni elementi del futuro, che oggi è purtroppo attualità. In particolare, l’accanimento feroce e violento verso chi è più debole e indifeso, la cancellazione della pietà, il mancato riconoscimento nell’altro di un essere umano, fondamento della nostra civiltà ereditata dall’umanesimo. La sfiducia e il disprezzo nei confronti dell’altro è la base della riduzione dei rapporti fra gli uomini a semplice forza bruta, dove il dialogo, e quindi la cultura, non hanno alcun ruolo. Rivedo quindi l’espressione della mentalità fascista, che fu all’origine dell’assassinio di mio zio Giacomo Matteotti il 10 giugno del 1924, ogniqualvolta ho notizia di un episodio di bullismo, ogni volta che un di

FramMenti

In questo mondo non ci sono né felicità né infelicità, esiste solo il confronto tra una condizione e l’altra, ecco tutto. Solo chi abbia provato l’estremo dolore è in grado di percepire l’estrema felicità. Bisogna aver voluto morire, Maximilien, per sapere quanto è bello vivere. — Il Conte di Montecristo - Alexandre Dumas

Endorfina

Ho scoperto che noi non decidiamo un bel niente. È la chimica a decidere per noi. Un amore nasce, si evolve, e poi muore. Il colpo di fulmine non dipende da noi, ma dalla dopamina. La dopamina è un neurotrasmettitore che controlla i riflessi visivi e uditivi: se lo stimolo è forte invia segnali di attrazione a tutto il corpo, le pupille si dilatano, il viso arrossisce… Dopo il colpo di fulmine c’è l’innamoramento! L’innamoramento? È la serotonina! A ogni incontro con l’amato si intensifica il desiderio con il ricordo del piacere provato e quindi con la voglia di riprovarlo. Così la dopamina aumenta a discapito della serotonina e qui ci ritroviamo in uno stato di alterazione cerebrale analogo a quello provocato da alcune droghe. A questo punto della relazione, subentra la tenerezza, che spinge alla fedeltà, a questo punto ci pensano la vasopressina e l’ossitocina, la natura li aveva inventati per creare il legame tra madre e figlio… Dopo tutte queste sostanze chimiche, il cervello si è

FramMenti

Quanta bellezza sul volto di chi è ancora in grado di arrossire.

Mariangela Gualtieri

Non sono capace, amore, di farti un canto. Tu sei tutto di spine e di fuoco e mi tieni lontana dal tuo cuore pericoloso. Io non so bastarti alla gioia e così poco così poco mi pare t’incanto, sollevo quell’ombra scontrosa che tu sei tutto d’amaro e furore tu sei in urto e sperdimento.

FramMenti

Le persone non sono mai una perdita di tempo, da alcune imparerai qualcosa che resterà sempre con te, da altre imparerai quello che non vorrai mai diventare. — Giorgia Di Basilio

La nausea

Io non ho avuto avventure. Mi son capitate delle cose, dei fatti, degli incidenti, tutto quel che si vuole. Ma non avventure. Non è una questione di parole; comincio a comprendere. V’è qualche cosa a cui tenevo più che a tutto il resto - senza rendermene ben conto. Non era l’amore, Dio, no, né la gloria, né la ricchezza. Era…Insomma, m’ero immaginato che in certi momenti la mia vita avrebbe potuto assumere un’essenza rara e preziosa. Non c’era bisogno di circostanze straordinarie: chiedevo solo un po’di rigore. […] Le avventure sono nei libri. Naturalmente tutto ciò che si racconta nei libri può accadere davvero, ma non nello stesso modo. Ed è a questo modo ch’io tenevo tanto. Innanzitutto sarebbe stato necessario che gli inizi fossero stati veri inizi. Ahimè! Come vedo bene, adesso, quello che avrei voluto! Veri inizi, che sorgessero d’improvviso come uno squillo di tromba, come le prime note di un’aria di jazz, che troncassero la noia, che consolidassero la durata; avrei voluto di qu

FramMenti

...una sola la causa, non la vecchiaia, Socrate, bensì il carattere degli individui. Se sono persone dabbene e si sanno accontentare, anche la vecchiaia è un peso sopportabile. In caso diverso, a un tale individuo risulta penosa, Socrate, non solo la vecchiaia, ma anche la giovinezza. — Platone, Repubblica

Senilità

Subito, con le prime parole che le rivolse, volle avvisarla che non intendeva compromettersi in una relazione troppo seria. Parlò cioè a un dipresso così: - T'amo molto e per il tuo bene desidero ci si metta d'accordo di andare molto cauti. - La parola era tanto prudente ch'era difficile di crederla detta per amore altrui, e un po' più franca avrebbe dovuto suonare così: - Mi piaci molto, ma nella mia vita non potrai essere giammai più importante di un giocattolo. Ho altri doveri io, la mia carriera, la mia famiglia. La sua famiglia? Una sola sorella non ingombrante né fisicamente né moralmente, piccola e pallida, di qualche anno più giovane di lui, ma più vecchia per carattere o forse per destino. Dei due, era lui l'egoista, il giovane; ella viveva per lui come una madre dimentica di se stessa, ma ciò non impediva a lui di parlarne come di un altro destino importante legato al suo e che pesava sul suo, e così, sentendosi le spalle gravate di tanta responsabilità

FramMenti

Invecchiando faccio sempre meno caso a quello che dicono gli uomini. Guardo solo quello che fanno. — Andrew Carnegie

Poesia

E come la scrivo io una poesia che parli dei vostri occhi belli che non hanno mai visto allegria e libertà? Come la scrivo una poesia che dia l'allerta, prima che vengano a romperli quei vostri occhi, prima che il dolore e il buio vi facciano impazzire per sempre? Come la scrivo una poesia che non chieda dannazione per noi presuntuosi esseri umani che facciamo pagare ad altri le nostre malattie? Come la scrivo una poesia che diventi acqua, che s'infiltri nelle case, nelle piazze, nelle scuole, nei mercati, che raccolga gocce in ruscelli e i ruscelli in fiumi? Come la scrivo una poesia che abbia tanti piedi che camminino fino al luogo dove vi hanno rinchiusi? Come la scrivo una poesia che abbia mani salde e ferri d'acciaio per rompere i cancelli e portarvi via? Come la scrivo una poesia che diventi un mare fatto di gente che sa fare la cosa giusta?  (Pasqualina Bonifacio)

FramMenti

Una cosa, tuttavia, è certa: si deve contribuire ad aumentare la scorta di amore su questa terra. Ogni briciola di odio che si aggiunge all’odio esorbitante che già esiste, rende questo mondo più inospitale e invivibile. — Etty Hillesum, 3 luglio 1942

Le mosche del capitale

“Saraccini incontrò Lanuti. Chissà quale giro di trame, quali improbabili manovre costui stava compiendo. Gli si parò davanti e con sfacciataggine lo interpellò: – Ti vedo scuro, Saraccini, come mai? Dubbi esistenziali, immagino, dubbi culturali… che la tua accesa sensibilità laica… Sei preso dal pensiero di conciliare industria e sinistra, libertà e marxismo… inutile, mio caro, tempo perso, sei in ritardo. Il marxismo è finito. È stato scientificamente smascherato il suo errore basilare, sia da un punto di vista storico che antropologico. La gente ha paura dell’uguaglianza, ha paura delle responsabilità attive e diffuse. La gente vuole obbedire e lavorare in pace, in una serena condizione di dipendenza e di benessere. Se poi vuol cercare qualcosa, a lato o sopra, è Dio che cerca, è la natura… E non rispondermi banalmente che Dio e la paura sono la stessa cosa… Sulla paura poggia il mondo, almeno quello politico-economico, e bisogna saperne tener conto. Se tu vincerai, come credo, qui

FramMenti

Il cambiamento non è mai doloroso. Solo la resistenza al cambiamento lo è. — Hermann Hesse - Siddharta

Scrivendo...

Accadono tante cose mentre si scrive un libro, sono tante le trovate e tanti i desideri racchiusi in trecento cartelle che, quando mi domandano l'argomento del libro che ho appena terminato, ho sempre il timore che si possa dire in dieci parole ciò che ho impiegato anni a raccontare, anni nei quali sono arrivata puntuale, come in nessun altro luogo, nella stanza di cui esorcizzo il silenzio con il quotidiano compito di inventare una storia. È questo, e nessun altro, il lavoro che la vita mi ha assegnato. Non ho mai imparato a ricamare, non ho mai avuto abbastanza talento per suonare il piano, non ho neanche lontanamente immaginato di scervellarmi sull'ingegneria, non saprei amministrare un'azienda, ne obbedire al mio partito o al mio capo, non ho la più pallida idea di come salvare l'ambiente e di medicina so quello che la mia vocazione di medico mi ha insegnato a leggere nel vademecum. Non sono mai riuscita a memorizzare neppure due righe di una legge, non saprei tene

FramMenti

La felicità è una scelta quotidiana. Non la trovi in assenza di problemi. La trovi nonostante i problemi. — Stephen Littleword

Maḥmūd Darwīsh

Hanno incatenato la sua bocca e legato le sue mani alla pietra dei morti. Hanno detto: “Assassino!”, gli hanno tolto il cibo, le vesti, le bandiere e lo hanno gettato nella cella dei morti. Hanno detto: “Ladro!”, lo hanno rifiutato in tutti i porti, hanno portato via il suo piccolo amore, poi hanno detto: “Profugo!”. Tu che hai piedi e mani insanguinati, la notte è effimera, né gli anelli delle catene sono indistruttibili, perché i chicchi della mia spiga che va seccando riempiranno la valle di grano.

FramMenti

Essere felici non significa che tutto è perfetto. Vuol dire che hai deciso di guardare oltre le imperfezioni. — Louise Hay

Magnanimità

di Agostino Bimbo Incipit Sursum corda E così si andò anche quella fredda mattina a veder impiccare la gente. Quanto ci dava gusto! Gli empi, i banditi, gentaglia che si meritava di oscillare al vento con una corda al collo. Ci andavamo anche il giorno dopo e quello dopo ancora, a vedere i corvi tirare la loro pellaccia e prender gli occhi. I bambini si divertivano da morire. Stavano tutti in gruppo a indovinare le storie dei pendagli da forca: quello ha ucciso la moglie, quell’altro ha rubato in banca, quell’altro è frocio, quell’altra è - ovviamente - una strega. Ma il giorno in cui comincia per davvero questa storia, capitò qualcosa che non so tuttora spiegare. Ho ricostruito tutto nei minimi dettagli, eppure non riesco ancora a venirne a capo. Perché a penzolare, in quella cupa sera di settembre, fu un solo essere umano, un uomo, accusato di vilipendio a Sua Maestà. E quando andarono via tutti, compresa mia moglie e i miei figli, in piazza restai solo io. E un gatto nero, sotto i p

FramMenti

Quando si semina si raccoglie sempre, ma mai esattamente nello stesso posto dove si è seminato, ci hai fatto caso? Come un disco sul piatto… basta la differenza di un solco e l’universo può ritrovarsi su tutta un’altra canzone. — Thomas Pynchon - Vizio di Forma

Monologo bellic

di Daniele Muriano Mi chiamo Aria, e sono una bomba. E che bomba… Non però in senso volgare, no. Io sono una bomba: lucida, tornita e inossidabile. Insomma, esplodo. Come posso avere una coscienza? Non lo so. Chiedetelo ai miei inventori. Mi avranno insufflato un’intelligenza artificiale, o un soufflé d’intelligenza alla vaniglia, non lo so. Questi tempi sono avanzatissimi. Anche le bombe hanno autocoscienza. Uccidono e, senza rimedio, soffrono per il loro destino. Ovviamente non possono soffrire dopo essere esplose, perché le bombe sono mortali (in un senso e nell’altro). Ma nel mentre, eccome se si struggono. “Si struggono e distruggono”, potrebbe essere lo slogan inventato da uno stupido. Sia chiaro: non hanno colpa. Sono proprietà di chi le guida. Sono molto in breve, schiave. E no, carini: non chiamatemi bomba intelligente. Ché tra noi bombe, è un insulto. Al massimo, bomba autocosciente. O se preferite il nome proprio rispetto a quello generico, Aria. Chi mi ha battezzato con que

FramMenti

Nessun uomo è libero se non è padrone di se stesso. Epitteto

Sarajevo

LA MUSICA È LA PRIMA VITTIMA DELLA GUERRA”. LA STORIA DEL “BLITZ” DEI DESERT STORM CHE, NEL 1994, PORTARONO CIBO, MEDICINE E MUSICA NELLA SARAJEVO ASSEDIATA  “No, la musica non è un lusso. La gente ce lo chiede sempre: volete fare un rave nel bel mezzo di una zona di guerra? Certo, rispondiamo. La musica è tra le prime vittime della guerra.”   Ci voleva un bel coraggio a fare un discorso su cosa fare e cosa non fare a Keith Robinson e a tutti i Desert Storm. Proprio a loro che, nel 1991, organizzarono il primo rave party illegale a Glasgow. Non autorizzato, illegale, abusivo. A loro non importava nulla. Da quel momento partì un braccio di ferro, costante e durissimo, con il Regno Unito. Che adottò quasi subito una serie di misure repressive per impedire il proliferare di concerti abusivi in base militari dismesse, capannoni, aree isolate.   Erano abituati, i Desert Storm, a sfidare la normalità coatta imposta dall’alto. Ed era normale, per loro, sentirsi vicino a chi stava peggio, a ch

FramMenti

E poi un giorno ti guardi allo specchio e ti vedi così, come sei. Capisci che il bello della vita è questo, aver resistito a tutto, alle tempeste del destino, alle paure, ai dolori che ti consumano, alla cattiveria della gente, alle ipocrisie, alle avversità. Il bello è questo, aver costruito comunque nonostante tutto qualcosa, anche quando tutto sembrava crollare, aver saputo lottare per mantenere il tuo piccolo regno. E poi un giorno ti guardi allo specchio e, al diavolo quella ruga nuova, i segni del tempo che passa e le cicatrici delle tue cadute. Sorridi, perché se riesci ancora ad amare, a sognare e a guardarti allo specchio sorridendo, tutto il resto non conta. Vivi.   Rita Calarco

L'attentatrice

«Voglio sperare che tu abbia imparato a odiare. Altrimenti questa esperienza non sarà servita a niente. Ti ho rinchiuso qua dentro perché tu assaporassi l'odio e la voglia di praticarlo. Non ti ho umiliato tanto per fare. Non mi piace umiliare. Lo sono stato, e so cosa vuol dire. Le peggiori tragedie diventano possibili quando l'amor proprio viene deriso. Soprattutto quando ci si accorge che non si hanno i mezzi della propria dignità, che si è impotenti. Credo che la migliore scuola di odio si trovi in questo punto preciso. S'impara davvero a odiare nel momento in cui si prende coscienza della propria impotenza. È un momento tragico, il più atroce e abominevole di tutti.» Mi scuote rabbiosamente per le spalle. «Ho voluto che capissi perché abbiamo preso le armi, dottor Jaafari, perché dei bambini si gettano sui carri armati quasi fossero bomboniere, perché i nostri cimiteri traboccano, perché voglio morire con le armi in pugno... perché tua moglie è andata a farsi esplodere

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