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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

Elisabeth Cocharn

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SI FINSE MALATA DI MENTE PER RACCONTARE LE TERRIBILI CONDIZIONI DELLE DONNE IN MANICOMIO. LA STORIA DI ELISABETH COCHARN, CORAGGIOSA GIORNALISTA D’INCHIESTA “Cosa, a parte la tortura, produrrebbe una pazzia più veloce di questo trattamento? (…) Vorrei che i medici esperti che mi condannano per la mia azione, che ha dimostrato la loro capacità di prendere una donna perfettamente sana, di rinchiuderla, di farla sedere dalle sei di mattina alle venti di sera su una panca dura, non permettendole di parlare o di muoversi in alcun modo, senza nulla da leggere, non facendole sapere niente del mondo e di quello che accade, dandole cibo guasto e un trattandola con violenza, vedessero in quanto tempo così si diventa pazzi. In soli due mesi (ogni donna) diventerebbe un caso psichiatrico irrecuperabile.” Elizabeth Jane Cochran era nata intorno alla metà dell’Ottocento in un sobborgo di Pittsburgh. Figlia di un piccolo coltivatore, rimase orfana mentre frequentava il collegio. La mancanza di denaro

La monetina

Gli apparvero ora in una specie di voragine, appena visibile in basso, sotto ai suoi piedi, tutto quel passato e i pensieri di una volta, i problemi e gli argomenti e le impressioni di un tempo, e tutto quel panorama, e lui stesso, e tutto, tutto... Gli sembrava di volar via in alto, chissà dove, e che tutto dileguasse ai suoi piedi... Avendo fatto un movimento involontario con la mano, ebbe improvvisamente la sensazione del ventino che stringeva nel pugno. Disserrò la mano, guardò fisso la monetina, levò il braccio e la gettò nell'acqua; poi si volse e andò a casa. Gli parve di essersi in quel momento staccato, come con un colpo di forbici, da tutti e da tutto.   Fëdor Dostoevskij, Delitto e castigo

Giorno della memoria dei Sioux

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1 FEBBRAIO 1876 "Solo dopo che l’ultimo albero sarà abbattuto, solo dopo che l’ultimo lago sarà inquinato, solo dopo che l’ultimo pesce sarà pescato, Voi vi accorgerete che il denaro non può essere mangiato." (Toro Seduto, capo della tribù dei Sioux) Il 1 febbraio 1876 è una data ancora oggi ignorata o non considerata come dovrebbe dai media e dalle istituzioni ma è il giorno in cui il Ministro degli Interni degli Stati Uniti d’America, dopo la scoperto dell’oro nella zona più importante del territorio Lakota, perché considerato sacro, le Black Hills, decise di perseguitare tutti i Sioux che rifiutarono di trasferirsi nelle riserve. L’ordine di trasferire migliaia di uomini donne e bambini dal territorio dov’erano arrivò in una stagione dell’anno in cui quelle zone erano innevate e molti indiani erano lontani impegnati nella caccia. L’esercito statunitense non precluse ai minatori l’accesso alle zone di caccia Sioux e attaccò gli indiane che stavano cacciando nella prateria,

Angina pectoris

"Se qui c’è la metà del mio cuore, dottore, l’altra metà sta in Cina nella lunga marcia verso il Fiume Giallo. E poi ogni mattina, dottore, ogni mattina all’alba il mio cuore lo fucilano in Grecia. E poi, quando i prigionieri cadono nel sonno quando gli ultimi passi si allontanano dall’infermeria il mio cuore se ne va, dottore, se ne va in una vecchia casa di legno, a Istanbul. E poi sono dieci anni, dottore, che non ho niente in mano da offrire al mio popolo niente altro che una mela una mela rossa, il mio cuore. È per tutto questo, dottore, e non per l’arteriosclérosi, per la nicotina, per la prigione, che ho quest’angina pectoris… Guardo la notte attraverso le sbarre e malgrado tutti questi muri che mi pesano sul petto il mio cuore batte con la stella più lontana."   (Nazim Hikmet)

Sardegna e disboscamento

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DEFORESTAZIONE, OVINOCULTURA, CANCELLAZIONE DEI DIRITTI COMUNI. IN UN SECOLO L’AMBIENTE DELLA SARDEGNA FU MODIFICATO PER SEMPRE Vittorio Amedeo II, duca di Savoia, ottenne nel 1720 il possesso della Sardegna come contrappeso della perdita della Sicilia, “guadagnata” dopo la guerra di successione spagnola. L’isola, che non venne visitata da un Savoia fino al 1798, portò in dote a quest’ultimi il titolo di Re, del quale si fregiarono a distanza. A partire dagli anni '30 del Settecento la  importante che andò di pari passo con la cancellazioni progressiva di tutti quei diritti sull’uso di terreni comuni (ademprivi) che avevano garantito, per secoli, un minimo sostentamento anche alle fasce più povere della popolazione. Le foreste sarde, all’epoca rigogliose e in prevalenza ghiandifere, erano adibite, durante l'inverno, al pascolo di suini ed era proibito in molte località il taglio alla base della pianta. All’inizio dell’Ottocento secondo il “Discorso istorico politico legale dei

Roald Dahl - La fabbrica di cioccolato

Queste due persone molto anziane sono il padre e la madre del signor Bucket. Si chiamano Nonno Joe e Nonna Josephine. Invece queste altre due persone molto anziane sono il padre e la madre della signora Bucket. Si chiamano Nonno George e Nonna Georgina. Questo è il signor Bucket. E questa è la signora Bucket. Il signor Bucket e sua moglie hanno un figlio che si chiama Charlie Bucket. Questo qui è Charlie. Piacere. Molto piacere. Molto, molto piacere. È molto lieto di conoscervi. Tutta la famiglia — i sei adulti (contateli pure) e il piccolo Charlie Bucket — viveva in una casetta di legno alla periferia di una grande città.   da La fabbrica di cioccolato ‐ Incipit

Storie dell’Africa

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Negli Himba della Namibia la data di nascita di un bambino è fissata non dal momento del suo arrivo al mondo, né dal suo concepimento, ma dal momento in cui il bambino viene pensato dallo spirito di sua madre. Quando una donna decide di rimanere incinta, si siede sotto un albero e ascolta la natura fino a quando non sente la canzone del bambino che darà alla luce. Dopo averla sentita, torna dall’uomo che ha scelto per diventare il padre del bambino per insegnargliela. Quando fanno l’amore, per concepire fisicamente il bambino, cantano quella canzone per poterlo invitare a raggiungere il grembo della madre. Quando la madre rimane finalmente incinta, insegna il canto di questo bambino alle ostetriche e alle donne adulte del villaggio. Durante il parto, tutte le donne presenti cantano per accogliere il pargolo. Man mano che il bambino cresce tutto il villaggio impara la sua canzone. Cosicché appena il piccolo cade, o si fa male, ha sempre qualcuno nelle vicinanze per fargli sentire il cal

Servire Dio e il diavolo

"È in questo modo che la massa degli uomini serve lo stato, non principalmente come esseri umani ma come macchine, con i loro corpi. Essi sono l’esercito, la milizia, i carcerieri, i poliziotti, il comitato civico per garantire l’ordine, ecc. Nella maggior parte dei casi non vi è il benché minimo esercizio libero della capacità di giudizio o del senso morale; al contrario essi si pongono al livello delle piante, del suolo, delle pietre; e, forse, si potrebbero produrre teste di legno che servirebbero altrettanto bene allo scopo. In tal caso non si dovrebbe rispettarli più di manichini di paglia o ammassi di sterco. Hanno lo stesso valore dei cavalli e dei cani. Eppure esseri simili sono comunemente ritenuti buoni cittadini. Altri – come la maggior parte dei parlamentari, uomini politici, avvocati, ministri e alti burocrati – servono lo stato soprattutto con la testa; e, dal momento che raramente essi fanno distinzioni di tipo morale, hanno la stessa probabilità, senza volerlo, di

I mille veterani del Vietnam

I MILLE VETERANI DEL VIETNAM CHE LANCIARONO MEDAGLIE, ELMETTI E MONETINE SULLE SCALE DEL CAMPIDOGLIO PER DIRE BASTA ALLA GUERRA Era il 1971, e l’esercito degli Stati Uniti era impegnato nella sua doppia guerra del Vietnam: nel sud dell’Asia combatteva con elicotteri, fucili e napalm, mentre all’interno dei confini si vedeva fronteggiato da schiere di manifestanti che con quella guerra non erano d’accordo. Le manifestazioni contro la guerra del Vietnam avevano molte anime: c’era chi la guerra l’aveva sempre rifiutata, chi era pacifista da sempre, chi aveva disertato la chiamata dello stato; e poi c’era chi quella guerra non la voleva perché l’aveva vista con i suoi occhi, e se qualcosa di buono c’è nel vivere una guerra, è che fa nascere nel cuore il desiderio della pace. Nell’aprile del 1971, l’esercito degli ex soldati intraprese una delle sue battaglie contro il governo che continuava a mandare ragazzi come loro ad uccidere e a morire dall’altra parte del mondo. L’esercito della pace

Politicanti

Mi ricordo ancora di quel contadino russo che, proprio come Thoreau, disse di non voler finanziare cose contrarie alla propria coscienza. 'Se servissero a qualcosa di buono - disse all'agente fiscale - pagherei anche più di quel che chiedete. Ma se devono servire a cose sporche, io volontariamente non sborso nemmeno un copeco'. Ovviamente, per tutta risposta gli sfondarono la porta e gli requisirono l'unica mucca, al posto dei soldi. Lo stato non attende altro che il rifiuto, l'insubordinazione, da usare come pretesto al saccheggio, alla deportazione in carcere, alla violenza fisica sull'individuo. E la questione non cambia nemmeno in Inghilterra, in Francia, in America, negli stati costituzionali in genere, dove le tasse vengono fissate dai supposti rappresentanti del popolo in parlamento, perché il sistema elettorale è regolato in modo che essi non siano affatto rappresentanti del popolo, bensì politicanti, e del resto se anche lo fossero se ne scordano non ap

Non diventare grande mai

Non diventare grande mai Non serve a niente, sai Continua a crescere più che puoi Ma non fermarti mai E continua a giocare, a sognare, a lottare Non t'accontentare di seguire Le stanche regole del branco Ma continua a scegliere in ogni momento Perché, vedi, l'avere ragione Non è un dogma statico, una religione Ma è seguire la dinamica della storia E mettersi sempre in discussione Perché, sai, non basta Scegliere di avere l'idea giusta Assumerne il linguaggio ed il comportamento Poi dormire dentro E il tuo dovere è di migliorarti Di stare bene, di realizzarti Cerca di essere il meglio che ti riesce Per poi darti agli altri E a ognuno secondo il suo bisogno E da ognuno a seconda della sua capacità E anche se oggi potrà sembrare un sogno Da domani può essere la realtà Da domani deve essere la realtà (...) E continua a giocare, a sognare, a lottare Non t'accontentare Continua a giocare, a sognare  Continua a cercare "Non Diventare Grande Mai"   di Eugenio Finardi

Pierluigi Cappello

Ci si risveglia un giorno e le cose sembrano le stesse mentre invece dietro a noi si è aperto un vuoto dopo che tutto è stato fatto per trattenere la vita in mezzo a un panorama di pietre sparse e tegole rotte. Allora uno mette il dentifricio sullo spazzolino mescola lo zucchero al caffè con l'attenzione che aveva da scolaro quando ritagliava sulla carta file di bambini che si tengono per mano, piccoli pesci che baciano l'aria. Pierluigi Cappello

Burnt

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Una gigantesca spaccatura in una delle piattaforme glaciali antartiche ha prodotto un enorme iceberg delle dimensioni di Roma!  Siamo nei pressi della piattaforma glaciale Burnt, di cui avevamo già parlato in passato per via di altre grosse crepe che si erano formate e che avevano messo in pericolo, negli ultimi anni, la base scientifica della British Antarctic Survey (BAS), costretta a spostarsi circa 30 km verso l'interno. Negli ultimi dieci anni sono infatti tre le principali crepe formatesi nel ghiccio, costantemente monitorati dagli scienziati. L'ultima, nella zona nord della piattaforma, ha accelerato la sua avanzata da gennaio, crescendo a u ritmo di un km al giorno finchè la mattina del 26 febbraio si è ampliatadi centinaia di metri in pochissime ore, raggiungendo il mare e separando quindi definitivamente questo norme blocco di ghiaccio grande come Roma (circa 1300 km quadrati) e spesso 150 metri. La base scientifica non è in pericolo ma negli ultimi anni rimane abband

Parerga e Paralipomena

"Questa dedizione totale al presente, propria degli animali, è la precipua causa del piacere che danno gli animali domestici. Essi sono il presente personificato e ci rendono accessibile il valore di ogni ora di pace e di tranquillità, mentre noi con il nostro pensiero il più delle volte andiamo al di là di essa e la lasciamo passare inavvertita. Ma questa proprietà degli animali, di essere soddisfatti più di noi della pura esistenza, viene abusata e spesso così sfruttata dall’egoismo e dalla crudeltà dell’uomo che questi non lascia più loro nulla, nulla al di fuori del puro esistere: l’uccello, che è organizzato per traversare a volo mezzo il mondo, è da noi chiuso in un breve spazio, dove esso muore lentamente e grida spasimando verso la libertà (…), ed il cane, il suo intelligente amico, è da lui legato alla catena! Io non posso mai vedere questo senza un’intima pietà per il cane e una profonda indignazione per il suo padrone."   (Arthur Schopenhauer, Parerga e Paralipomen

Piccolo mondo

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Sai indovinare il nome di questo piccolo mondo sospeso nello spazio? È un piccolo pianeta incredibilmente adatto alla vita: pensa che è ricoperto al 70% di acqua liquida, ha una temperatura media di 15 °C ed è avvolto da una spessa atmosfera. Piccolo aiutino: è il pianeta su cui ti trovi in questo momento. Se un alieno avesse soltanto questa foto del nostro pianeta, non riuscirebbe a capire perché i suoi abitanti lo chiamano “Terra” e non “Acqua”. Visto da questa angolazione, il nostro pianeta potrebbe tranquillamente essere scambiato per un mondo d’acqua! Questa è la parte del nostro mondo meno disturbata dai continenti. Nella parte meridionale dell’Oceano Pacifico si trova il punto più distante da qualsiasi terra emersa. Si chiama “Punto Nemo”: un nome talmente appropriato da escludere ogni possibilità che sia stato un astronomo a inventarlo. Il Punto Nemo non è un isolotto o qualcosa del genere: è solo un punto geografico. Nel caso volessi andarci in vacanza, le sue coordinate sono

Politkovskaja

Il mandante è ancora oggi sconosciuto. Diceva Anna Politkovskaja “Non sono un magistrato inquirente, sono solo una persona, sono una giornalista, che vuole descrivere quello che succede a chi non può vederlo.” L'assassinio di Anna Politkovskaja avvenne il 7 ottobre 2006 nell'ascensore del suo palazzo a Mosca. La polizia rinviene una pistola Makarov PM e quattro bossoli accanto al cadavere. Uno dei proiettili ha colpito la giornalista alla testa. La prima pista seguita è quella dell'omicidio premeditato ed operato da un killer a contratto. Il mandante è ancora oggi sconosciuto.L'8 ottobre, la polizia russa sequestra il computer della Politkovskaja e tutto il materiale dell'inchiesta che la giornalista stava compiendo. Il 9 ottobre, l'editore della Novaya Gazeta Dmitry Muratov afferma che la Politkovskaja stava per pubblicare, proprio il giorno in cui è stata uccisa, un lungo articolo sulle torture commesse dalle forze di sicurezza cecene legate al Primo Ministro

Wounded Knee

IL 27 FEBBRAIO DEL 1973 CENTINAIA DI NATIVI AMERICANI OCCUPARONO WOUNDED KNEE, IL LUOGO DOVE NEL 1890 VENNERO MASSACRATI CENTINAIA DI LAKOTA, PER DENUNCIARE LE SOFFERENZAE DELLA LORO GENTE. RESISTETTERO PER 71 GIORNI Wounded Knee aveva un significato per i nativi americani. Era infatti il teatro del massacro del 1890, dove persero la vita 300 Lakota. Nel frattempo la questione indiana sembrava essere "scomparsa". Eppure intere comunità vivevano confinate nelle riserve, soggette ad una legge estranea e dipendente solo da considerazioni di tipo economico. Gli stessi nativi iniziarono a dividersi tra componenti “istituzionalizzate” - ovviamente più “moderate” e vicine alle politiche governative - e movimenti più radicali, come l’AIM, l’American Indian Movement. Proprio quest’ultimo fu protagonista del “ritorno” dei nativi a Wounded Knee. Questa volta non ci andarono per farsi massacrare, ma per resistere e combattere per i propri diritti. La causa scatenante furono proprio contr

Ricino & carote

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La TUNISIA é ricca di alberi di Ricino. Ne trovi ovunque perché nascono spontaneamente, non hanno bisogno di nessuna cura o di qualsiasi manutenzione. Dalle bacche si ricava il famoso olio che, l'estetista Dott. Mussolini, consigliava come cura contro la testardaggine partigiana. Ma i benefici non si fermano qui, é estremamente consigliato contro le rughe, la fortificazione delle unghie e la caduta dei capelli. Il Sant'Uomo di Predappio ne aveva scoperto le virtù miracolose, somministrandolo alle cavie comuniste che dopo soli tre trattamenti diventavano socialdemocratici. Purtroppo nessuno gli credette, anzi, fu messo al bando. L'illustre Medico, vanto della nostra Medicina negli anni venti del secolo scorso, scoperse in laboratorio a Salo' anche i benefici della carota. Per combattere le emorroidi e le ragadi, bastava infilarla nel retto e tenerla per qualche ora. Molti, adducendo fantasiosi dolori anali, rifiutavano il trattamento, preferendo tenersi le emorroidi marx

Vita collettiva

Penso che essenzialmente quello che detesto nel mio tempo, è proprio una falsa concezione dell’utile e dell’inutile. Utile viene oggi decretata la scienza, la tecnica, la psicanalisi, la liberazione dai tabù del sesso. […]  Il resto è disprezzato come inutile. Nel resto però c’è un mondo di cose. Esse vanno evidentemente chiamate inutili, non portando con sé per i destini dell’umanità nessun vantaggio sensibile.  […] fra esse c’è il giudizio morale individuale, la responsabilità individuale, il comportamento morale individuale, la responsabilità morale individuale. Fra esse c’è l’attesa della morte che costituisce la vita dell’individuo. Fra esse c’è il pensiero solitario, la fantasia, la memoria, i rimpianti per le età perdute, la malinconia. Tutto quello che forma la vita della poesia.   Natalia Ginzburg, V, 1970

Ai sovranisti!

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L’Europa agli europei, l’Italia agli italiani? Se l'Africa fosse degli africani non ci sarebbe immigrazione! Non pensate che se non aveste messo prima e tutt'ora le mani sulle ricchezze in Africa non ci sarebbe mai stata nessuna immigrazione dal continente? L'Africa è il continente più ricco del pianeta. Perché lo lasciano? Guerre? Malattie? Ignoranza? Povertà? E come fa l'Africa a essere povera essendo il continente più ricco del pianeta? Esatto! La risposta la sanno tutti, ma conviene tacere e far finta di niente, vero? E sarebbe anche giusto, se l'Africa fosse degli africani.  Soumaila Diawara

Ci siamo fatti male

Ci siamo fatti male - Ci siamo staccati, abbiamo tagliato fili e rami. Alberi, anche. Rivolto lo sguardo altrove, non abbiamo più chiesto alla luna il perché della nostra malinconia. Il perché della nostra fame, del nostro tanto o poco sonno, abbiamo smesso di chiederglielo. Eppure ci continua a guardare, a guidare, senza offesa continua a far nascere, muovere, crescere; lei continua, continua sempre. Ci siamo staccati, abbiamo tagliato fili e rami. Appiccato fuochi. Voltato le spalle, abbassato la testa davanti alle stelle, maestre di vita. Scesi dal carro, perso la via. Lattea. Ci siamo persi, così. Bestemmiato tutte le stagioni, tanto il caldo quanto il freddo . Spenti nel tiepido ( o quieto) vivere. Maggio non sarà mai Ottobre, anche se si mangiano fragole a tutte le ore. E Novembre che porta il tacere, non sarà mai il chiasso del 25 Dicembre. Abbiamo fatto come ci pare, ci siamo fatti male. Abbiamo perso il nord, il sud, l'est, l'ovest e l' orizzonte. Ci abbiamo costru

Al figlio del nomade

"Calza i tuoi sandali e cammina sulla sabbia che nessuno schiavo ha mai calpestato. Sveglia la tua anima e bevi alle sorgenti che nessuna farfalla ha mai sfiorato. Dispiega i tuoi pensieri verso le vie lattee che nessun folle ha osato sognare. Respira il profumo dei fiori che nessuna ape ha mai corteggiato. Allontanati dalle scuole e dai dogmi: i misteri del silenzio che il vento rileva alle tue orecchie ti bastano. Allontanati dai mercati e dalla gente ed immagina la fiera delle stelle dove Orione allunga la sua spada, dove sorridono le Pleiadi intorno alla fiamme della Luna, dove neppure un fenicio ha lasciato le sue tracce. Pianta la tua tenda negli orizzonti dove nessuno struzzo ha pensato di celare le sue uova. Se tu vuoi risvegliarti libero come un falco che plana nei cieli, l’esistenza ed il nulla sospesi alle sue ali, la vita, la morte."   (Al figlio del nomade, Mahmoud Darwish)

Erich Fried

È assurdo dice la ragione È quel che è dice l’amore È infelicità dice il calcolo Non è altro che dolore dice la paura È vano dice il giudizio È quel che è dice l’amore È ridicolo dice l’orgoglio È avventato dice la prudenza È impossibile dice l’esperienza È quel che è dice l’amore Erich Fried

Gaetano Collotti

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DURANTE LA GUERRA LA BANDA COLLOTTI, GUIDATA DA GAETANO COLLOTTI, TORTURÒ, VIOLENTÒ E UCCISE CENTINAIA TRA PARTIGIANI, FAMILIARI DI QUESTI ULTIMI E CIVILI INNOCENTI. NEL 1954 VENNE ADDIRITTURA INSIGNITO DELLA MEDAGLIA DI BRONZO ALLA MEMORIA PER LE SUE AZIONI CONTRO I PARTIGIANI  Gaetano Collotti aveva 22 anni quando ottenne una posizione di comando in Friuli. Era il 1939, l’Europa si trovava alla vigilia della Seconda guerra mondiale, che avrebbe ben presto travolto anche quella zona di confine dove già il fascismo si era accanito con particolare violenza. Collotti si era distinto già prima della guerra e durante le prime fasi della stessa per il suo sangue freddo e la sua intransigenza nella soppressione di ogni forma di opposizione nel Friuli Venezia - Giulia, in particolare da parte della minoranza slava. Finire nelle mani di Collotti significava subire ogni forma di tortura, dalle botte alle violenze sessuali, dalle scosse elettriche al finto annegamento. Questa era la prassi prima

La carriola

Il mio caso è anche peggiore. Io vedo non ciò che di me è morto; vedo che non sono mai stato vivo, vedo la forma che gli altri, non io, mi hanno data, e sento che in questa forma la mia vita, una mia vera vita, non c’è stata mai. Mi hanno preso come una materia qualunque, hanno preso un cervello, un’anima, muscoli, nervi, carne, e li hanno impastati e foggiati a piacer loro, perché compissero un lavoro, facessero atti, obbedissero a obblighi, in cui io mi cerco e non mi trovo. E grido, l’anima mia grida dentro questa forma morta che mai non è stata mia: – Ma come? io, questo? io, così? ma quando mai? – E ho nausea, orrore, odio di questo che non sono io, che non sono stato mai io; di questa forma morta, in cui sono prigioniero, e da cui non mi posso liberare. Forma gravata di doveri, che non sento miei, oppressa da brighe di cui non m’importa nulla, fatta segno d’una considerazione di cui non so che farmi; forma che è questi doveri, queste brighe, questa considerazione, fuori di me, so

Profughi

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CENTINAIA DI MIGLIAIA DI TEDESCHI FURONO UCCISI DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE - TRA POLONIA E CECOSLOVACCHIA - E MILIONI ESPULSI, EPPURE LA GERMANIA NON USEREBBE MAI LA STESSA RETORICA DELLO STATO ITALIANO SULLE “FOIBE” Tra le altre cose a Yalta, nel febbraio 1945, si discusse della questione dell'espulsione dei tedeschi dai paesi europei dopo la fine della guerra mondiale, dicendo che gli ulteriori morti che ci saranno prima del termine del conflitto creeranno spazio per i profughi. Profughi provenienti da mezzo mondo. Tedeschi espulsi dagli USA, dal Sud America, dall'Africa, dai Balcani, dal Belgio, dalla Jugoslavia, dalla Romania, dall'Ungheria e soprattutto dalla Polonia e dalla Cecoslovacchia. Attenzione, in molti di questi casi parliamo di persone di origine tedesca che da decenni (anche secoli) vivevano in territori come la Prussia Orientale e i Sudeti, non solo delle recenti migrazioni figlie dell’espansionismo nazista. Proprio dalla Cecoslovacchia vennero cacciat

Rispettate l’oscurità

Guardate questo fiore nell’oscurità e apprendete la gioia della vita, esso è pura forza vitale. Abbiate rispetto dell’oscurità, chiudete gli occhi e pensate alle tenebre, l’oscurità è la signora dell’inquietudine, l’oscurità è il regno della morte. Non dimenticate l’oscurità nella luce, non dimenticate il fiore nell’oscurità, non dimenticate l’impietosa e crudele natura quando guardate nel buio del vostro cuore. Rispettate l’oscurità, chiudete gli occhi e pensate alle tenebre. E adesso, cari amici, riposate sereni nel sonno eterno, finché torneremo a casa, oltre le stelle. Da questo momento, tutti noi siamo diventati abitanti delle tenebre, dove siamo sprofondati. Offriamo dunque dei fiori e cerchiamo la pace nel profondo dei nostri cuori.   Il mistero della Pietra Azzurra [ep.16]

Della ricerca e delle verità. Sulle accuse al Centro studi movimenti di “negazionismo”

Come ogni anno, il 10 febbraio è il giorno in cui ricercatori e ricercatrici di storia sono chiamati a esporsi sul “Giorno del ricordo”, ragionando di foibe e delle «complesse vicende del confine orientale», secondo quanto suggerisce la Legge n. 92 del 2004 che istituisce questa giornata. Come ogni anno, puntualmente, ricercatori e ricercatrici di storia sono accusati di essere negazionisti perché non si fermano a condannare la tragedia delle foibe ma, documenti alla mano, cercano di fare il loro mestiere, vale a dire capire ‒ e far capire a un più ampio pubblico ‒ quelle vicende, inserendole nel loro contesto. Seguendo una precisa deontologia professionale e le indicazioni di quella Legge (che segnala la necessità da parte di enti e istituzioni di realizzare «studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende»), gli storici pongono al centro del lavoro non i discorsi ad effetto, le condanne morali o i racconti cruenti quanto l’urgenza di comprende

Oriana Fallaci - La rabbia e l'orgoglio

Mi chiedi di parlare, stavolta. Mi chiedi di rompere almeno stavolta il silenzio che ho scelto, che da anni mi impongo per non mischiarmi alle cicale. E lo faccio. Perché ho saputo che anche in Italia alcuni gioiscono come l'altra sera alla Tv gioivano i palestinesi di Gaza. "Vittoria! Vittoria!" Uomini, donne, bambini. Ammesso che chi fa una cosa simile possa essere definito uomo, donna, bambino. Ho saputo che alcune cicale di lusso, politici o cosiddetti politici, intellettuali o cosiddetti intellettuali, nonché altri individui che non meritano la qualifica di cittadini, si comportano sostanzialmente nello stesso modo. Dicono: "Bene. Agli americani gli sta bene." E sono molto molto, molto arrabbiata. Arrabbiata d'una rabbia fredda, lucida, razionale. Una rabbia che elimina ogni distacco, ogni indulgenza. Che mi ordina di rispondergli e anzitutto di sputargli addosso. Io gli sputo addosso.  da La rabbia e l'orgoglio ‐ Incipit

Una manna dal cielo

IL CALCIO A SERVIZIO DELLA DITTATURA MILITARE: ARGENTINA '78, LA STORIA DEI MONDIALI DELLA VERGOGNA Quei Mondiali erano . La dittatura militare guidata da Videla aveva preso il potere da due anni. La decisione di tenere i Mondiali in Argentina era stata presa in realtà 10 anni prima, nel 1968, ma la presenza di un regime che aveva cancellato l'opposizione massacrando gli studenti, gettando persone dagli aerei in volo sull’oceano, piegando tutto il Paese agli interessi di industriali e latifondisti, pareva non turbare il mondo del calcio. La giunta decise di sfruttare il più possibile l’evento sportivo in termini di propaganda e prestigio. I quartieri più poveri di Buenos Aires e delle altre grandi città argentine vennero praticamente rasi al suolo. Le spese della giunta furono di circa cinquecento milioni di dollari, ovvero quasi 5 volte la cifra che venne spesa dalla Spagna per l’organizzazione dei mondiali successivi nel 1982. I veri protagonisti di Argentina 78 divennero, an

E' umano, direi

“Questo posto non è cambiato affatto" disse Joe. Indicò una serie di vecchie foto. “Gli scrittori morti sono ancora morti” aggiunse. “Meno male.” “Per certi versi sì” replicò. “Lascio correre”. “Cioè segui la corrente?” gli chiesi. “No” rispose “Niente affatto. Così sembra che mi lasci guidare dal pifferaio magico o chessò io. E non ci siamo proprio, non ci siamo per niente” “C'entra l'invecchiamento” disse “Almeno credo. Hai talmente tanti ricordi che diventa difficile distinguere cos'è successo da cosa poteva succedere e da cosa non è successo ma lo sembra.” “Ti stai chiedendo se la memoria è affidabile?” gli dissi. “Credo di sì. Ricordo quella sera. La ricordo bene.” Sorrisi. “Perciò ci sono cose di cui posso rendere conto con certezza. Altre… È uno dei grandi vantaggi dell'invecchiamento, forse l'unico, cazzo. Se vivi abbastanza a lungo puoi abbellire, inventare. Puoi addirittura credere di averlo vissuto. Le invenzioni penetrano nella realtà. Come quando d

Coscienza antipsichiatrica

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«La distruzione dell’ospedale psichiatrico è un lavoro politico, perché la psichiatria tradizionale, dissolvendosi, ha lasciato psichiatri e pazienti direttamente a confronto con i problemi della violenza societaria: tuttavia non ha le caratteristiche tipiche di un lavoro rivoluzionario. Ciò spiega alcuni dei limiti della presa di coscienza dei degenti. Per questi ultimi, è comprensibile che i valori di guarigione continuino a essere considerati più facilmente secondo le definizioni conformistiche della società esterna, cioè in funzione di un tentativo di integrazione, anziché secondo i valori assai più difficili da elaborare (e più ardui da sostenere anche sul piano dello sforzo psicologico) di una contestazione all’assetto societario. Anche per l’équipe curante, nella misura in cui essa non è in grado di forgiare un nuovo tipo di coscienza antipsichiatrica, è evidente il rischio di continuare ad agire esclusivamente nell’ambito delle contraddizioni del suo vecchio mandato. Il discors

Camille Claudel

«Signor dottore, forse voi non vi ricorderete della vostra ex-paziente e vicina, M.lle Claudel, che fu portata via da casa sua il 13 marzo 1913 e condotta in manicomio, da dove, forse, non uscirà mai più. Sono cinque anni, tra poco sei, che subisco questo terribile martirio. Ero stata dapprima portata nel manicomio di Ville-Evrard, e poi, in un secondo momento, in quello di Montdevergues, vicino Montfavet (Vaucluse). Inutile descrivervi le mie sofferenze. Ultimamente ho scritto a Monsieur Adam, avvocato, a cui mi avevate gentilmente consigliato di rivolgermi, e che in passato mi aveva difesa con successo, pregandolo di occuparsi del mio caso. Ma, in questa circostanza, un vostro consiglio sarebbe necessario perché voi siete un uomo di grande esperienza e, come medico, molto competente sulla questione. Vi prego dunque di prendervi cura del mio caso, insieme a M. Adam, e riflettere su cosa potete fare per me. Per quanto riguarda la mia famiglia non c’è niente da fare: sotto l’influenza d

Storia del design

Se l'apporto di Thonet fosse stato puramente tecnico, egli si sarebbe limitato ad applicare i suoi procedimenti a modelli storicistici (come fece all'inizio) e non avrebbe per ragioni estetiche, economiche, di produttività industriale, raggiunto quei risultati anche formali che caratterizzano il suo stile. Né regge il paragone con i costruttori ottocenteschi in campo architettonico, anche se per qualche aspetto legittimo, perché tutte le loro ferrigne conformazioni sono datate al secolo passato e oggi superate da tecniche diverse e segnatamente, in fatto di forma, dalla plastica continuità dei manufatti in cemento armato. Viceversa, lo stile di Thonet vive forme ed esigenze produttive del suo tempo, anticipa nuovi orientamenti del gusto, l'Art Nouveau in particolare, e soprattutto risulta ancora attuale. Siamo evidentemente in presenza di un «classico», com'è stato notato da tanti autori; e se l'Ottocento non considerava questi mobili nel novero dell'arte decora

Philippe Forest

Per ogni cosa c’è il suo momento, c’è un tempo per nascere e un tempo per morire (…). La morte è ciò che ci fa scoprire il tempo. Grazie all’anticipazione di questo istante prende forma sotto i nostri occhi la coscienza che abbiamo di esistere. Allora ci voltiamo e capiamo che con la nascita la morte è già entrata nella nostra vita. Philippe Forest

Stalingrado

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31 GENNAIO 1943 - RESA DELLA VI ARMATA A STALINGRADO «Quando volgo indietro lo sguardo, mi permetto di dire che nessun’altra direzione politico-militare di qualsiasi paese avrebbe retto a simili prove, né avrebbe trovato una via di uscita dalla situazione eccezionalmente grave che si era creata». Maresciallo Zukov Ricordando Stalingrado. La Stalingrado che a un prezzo sovrumano ha sconfitto il nazismo. Febbraio 1943. Si riprendono in mano i libri e ancora una volta, settant’anni dopo, il cuore fa un balzo. Eppure si, Stalingrado c’è stata, la Battaglia di Stalingrado c’è stata, l’inenarrabile è avvenuto. Queste cifre danno il capogiro. Nella Battaglia di Stalingrado, i sovietici perdono 478 mila soldati, i feriti sono 650 mila; e contando i morti dall’altra parte, tra tedeschi, italiani, rumeni, ungheresi il “conto” è di oltre un milione di vittime. Apocalisse now, cioè Stalingrado in era Seconda guerra mondiale. Iniziata nell’estate 1942 e finita il 2 febbraio 1943, quella di Stalingr

Una vera impresa

Il fatto è che leggendo nella sua lettera che lei sta scrivendo queste ballate, una cosa sopratutto mi ha stupito: com’è possibile che a noi due, separati da così lungo tempo, sia venuta in mente la stessa idea di uno stesso poema? Dapprima me ne sono rallegrato e poi ci ho riflettuto sopra e mi sono chiesto: noi due la pensiamo proprio allo stesso modo e si tratta proprio della stessa idea? Vede, la mia idea è che queste ballate potrebbero costituire un grande libro popolare e servire potentemente alla resurrezione dell’autocoscienza dell’uomo russo. Pensi un po’ Apollon Nikolaevic: tutti i bambini impareranno a scuola e manderanno a memoria quelle poesie! E inoltre, mandando a memoria la poesia, il bambino apprenderà l’idea e la visione in essa contenute, e siccome questa visione risponde a verità, essa rimarrà impressa nella sua anima per tutta la vita. E siccome questi versi e queste poesie saranno relativamente brevi, è sicuro che tutti coloro che sanno leggere in Russia le legger

Carne, grano e derivati

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QUANDO GLI IMMIGRATI INIZIARONO A RIFIUTARE LE CONDIZIONI DI LAVORO IMPOSTE DAGLI INDUSTRIALI ARGENTINI, A BUENOS AIRES INIZIO' LA "SEMANA TRAGICA" DURANTE LA QUALE POLIZIA E CITTADINI FACOLTOSI MASSACRARONO MIGLIAIA DI PERSONE, TRA CUI ANCHE BAMBINI Carne, grano e derivati. L'Argentina forniva questi prodotti al mondo intero che ne voleva, però, sempre di più. Così mentre milioni di persone affamate arrivavano in Argentina tra la fine dell’800 e l’inizio del 900 le richieste di carne e frumento dagli USA e dall’Europa, intanto, aumentavano. Grandi proprietari terrieri e industriali capirono che per mantenere quei livelli di produzione avrebbero avuto bisogno di sempre più braccia ma anche di infrastrutture. Per pagarle, quelle infrastrutture, avrebbero risparmiato sulle braccia. I salari non crescevano, a differenza dei loro profitti, e gli immigrati venivano ammassati nei conventillos, agglomerati urbani dove centinaia di famiglie vivevano condividendo un solo bagno

Tra la Terra e Marte

«Se io sostenessi che tra la Terra e Marte ci fosse una teiera di porcellana in rivoluzione attorno al Sole su un'orbita ellittica, nessuno potrebbe contraddire la mia ipotesi purché io avessi la cura di aggiungere che la teiera è troppo piccola per essere rivelata persino dal più potente dei nostri telescopi. Ma se io dicessi che, giacché la mia asserzione non può essere smentita, dubitarne sia un'intollerabile presunzione da parte della ragione umana, si penserebbe giustamente che stia dicendo fesserie. Se però l'esistenza di una tale teiera venisse affermata in libri antichi, insegnata ogni domenica come la sacra verità e instillata nelle menti dei bambini a scuola, l'esitazione nel credere alla sua esistenza diverrebbe un segno di eccentricità e porterebbe il dubbioso all'attenzione dello psichiatra in un'età illuminata o dell'Inquisitore in un tempo antecedente.»   (Bertrand Russell)

Quando la curia affittava un seminario per farne un lager

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Viaggio nel campo d’internamento voluto dalla Repubblica di Salò nella provincia di Grosseto, e ospitato nei locali di un seminario vescovile. Roccatederighi è un piccolo paese a 500 metri d’altezza a una trentina di chilometri da Grosseto, con un bel borgo medievale e una macchia terribile nella sua storia recente. È qui che alla fine del 1943 il prefetto dell’epoca Alceo Ercolani, fascista convinto e solerte collaborazionista degli invasori nazisti, si mise alla ricerca di una sede adatta per rinchiudere i circa centocinquanta ebrei censiti tra Grosseto, Pitigliano e altre località della Maremma. La sua non fu una ricerca lunga, né difficile, perché la Curia grossetana guidata dal vescovo Paolo Galeazzi corse presto in suo aiuto proponendogli di affittare un’ala dei locali del Seminario estivo vescovile, una bella struttura situata nel cuore del bosco, a circa un chilometro dal paese. Dal dicembre del 1943 le stanze del Seminario vescovile cominciarono a essere adibite a campo di int

Walter Bonatti - K2 La verità. 1954 - 2004

28 luglio mattino, settimo campo, quota 7345. Come un estraneo assisto alla partenza dei miei compagni che stanno per iniziare l'ultima fase d'attacco al K2. Sono Erich Abram, Achille Compagnoni, Pino Gallotti, Lino Lacedelli, Ubaldo Rey. Tre giorni fa, quando raggiungemmo per la prima volta questa quota e vi fissammo il settimo campo, anch'io, come tutti del resto, ero duramente provato ma pieno di volontà e di speranza. Poi per l'ennesima volta si guastò il tempo e per due giorni e tre notti rimanemmo prigionieri nelle tende. La prima sera mangiai qualcosa che non digerii, penso sia stata una scatoletta di sardine sott'olio, e da allora non riuscii a sorseggiare che poca limonata. da K2 La verità. 1954 - 2004 ‐ Incipit

Il futuro della Terra?

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Il futuro della Terra? Più cupo di quanto immaginiamo Chiunque abbia a cuore il futuro della Terra e delle prossime generazioni non può che essere preoccupato per il declino della biodiversità, le estinzioni di massa, la crisi climatica e altre situazioni di forte criticità innescate dall'uomo. Ma il punto è che quasi sicuramente non siamo preoccupati abbastanza per trasformare quell'intermittente inquietudine in una spinta immediata all'agire, come se la nostra casa fosse in fiamme. (...) Circa un milione di specie di piante e animali sono minacciate di estinzione e gli insetti stanno rapidamente scomparendo da molte regioni della Terra. In tre secoli abbiamo perso l'85% delle paludi, mentre il 65% degli oceani subisce in qualche misura l'influenza delle attività umane. Le foreste di alghe kelp e posidonie (importantissimi ecosistemi oceanici) si sono assottigliate, la quantità di coralli vivi nei reef si è dimezzata negli ultimi 200 anni, e i grandi predatori mari

Il voto

«Ogni votazione è una sorta di gioco d'azzardo, come la dama o il "backgammon", con una lieve sfumatura morale, un gioco con il giusto e l'ingiusto, con le questioni morali; e naturalmente le scommesse lo accompagnano. Il buon nome dei votanti non è in discussione. Può darsi che io dia il mio voto in base a ciò che considero giusto; ma non è per me vitale che il giusto prevalga. Sono disponibile a lasciare ciò alla maggioranza. L'impegno del voto, dunque, non va mai oltre quello della convenienza. Persino votare per il giusto è un non fare niente per esso. Significa solo manifestare debolmente agli uomini il desiderio che il giusto debba prevalere. Un uomo saggio non lascerà il giusto alla mercé del caso, né desidererà che esso prevalga mediante il potere della maggioranza».   Henry David Thoreau

La normalità non esiste

La normalità non esiste. È una fregatura, ed è pure pericolosa, perché ci spinge a distinguere le persone in categorie. Quelli "giusti" e quelli "sbagliati". La verità è che ognuno di noi è unico. Non sono mai esistite due persone identiche nella storia dell'umanità, ed è proprio questo aspetto a rendere il mondo un posto così affascinante. No, tu non sei normale. Mettiti il cuore in pace. E non sei nemmeno ciò che dicono le etichette che gli altri ti hanno assegnato. Non sei il lavoro che svolgi per guadagnarti da vivere. Non sei l'età che dice la tua carta d'identità. Non sei il nome e il cognome che non hai potuto scegliere. Non sei la scuola che ti hanno obbligato a frequentare. Non sei la religione che ti hanno imposto. Non sei l'aspettativa che la tua famiglia aveva per te. Non sei un numero, sei un'opera d'arte. E non sei destinato a nulla se non a quello che tu stesso hai scelto. Tu sei il tuo stesso destino. La tua vera identità si t

After Dark

Sai, – riprende – i ricordi sono solo un combustibile per alimentare la vita. Che un ricordo sia importante o meno, in pratica fa lo stesso, è soltanto combustibile. La vita va avanti comunque. Un foglio di giornale, un libro di filosofia, una stampa erotica, una mazzetta di biglietti da diecimila... è uguale, quando finiscono nel fuoco, diventano semplici fogli di carta. Non è che il fuoco mentre brucia pensa "toh, questo è Kant" o "ecco l'edizione serale dello Yomiuri Shinbun" oppure "ma guarda che belle tette!". Per il fuoco sono soltanto fogli di carta, niente di più. Bè, con i ricordi è la stessa cosa. Quelli importanti, quelli così così, quelli completamente inutili, sono solo combustibile, tutti quanti senza distinzione, – dice Korogi, annuendo sulle proprie parole. Poi continua: – E se per caso quel combustibile non ce l'avessi, se il cassetto dei ricordi dentro di me non esistesse, penso che già da un bel po'sarei stata spazzata in due

Faber Nostrum

Era il 1992 e in quel carcere c’erano più di duecento detenuti che, per la maggior parte, avrebbero riconquistato la libertà entro cinque anni. Nessuno, nemmeno il direttore del Centro per la giustizia minorile per la Sardegna, Sandro Marilotti, e l’insegnante Maria Pia Mura, avrebbe sperato che il poeta dei vinti e della vita si sarebbe recato in visita a Is Arenas. A loro bastava aver avviato il confronto tra ragazzi diversi per età e nazione e soprattutto per esperienza di vita. Molti di quei detenuti avevano la giovinezza e la voglia di allontanarsi da un luogo di repressione. Tutto nacque grazie a “Ricominciare”, il quadrimestrale degli istituti penitenziari della Sardegna che, nel numero di dicembre del 1991, aveva pubblicato un servizio dal titolo poco giornalistico: “De Andrè, un uomo, un mito”.Per posta quel giornale fu inviato a casa di De Andrè e lui, che aveva una particolare attrazione per i perdenti, convinto com’era che ci fosse poco merito nella virtù e altrettanta poca

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