Una manna dal cielo

IL CALCIO A SERVIZIO DELLA DITTATURA MILITARE: ARGENTINA '78, LA STORIA DEI MONDIALI DELLA VERGOGNA

Quei Mondiali erano . La dittatura militare guidata da Videla aveva preso il potere da due anni. La decisione di tenere i Mondiali in Argentina era stata presa in realtà 10 anni prima, nel 1968, ma la presenza di un regime che aveva cancellato l'opposizione massacrando gli studenti, gettando persone dagli aerei in volo sull’oceano, piegando tutto il Paese agli interessi di industriali e latifondisti, pareva non turbare il mondo del calcio.

La giunta decise di sfruttare il più possibile l’evento sportivo in termini di propaganda e prestigio. I quartieri più poveri di Buenos Aires e delle altre grandi città argentine vennero praticamente rasi al suolo. Le spese della giunta furono di circa cinquecento milioni di dollari, ovvero quasi 5 volte la cifra che venne spesa dalla Spagna per l’organizzazione dei mondiali successivi nel 1982.

I veri protagonisti di Argentina 78 divennero, ancora prima dell’inizio delle partite, i militari di spicco del governo di Buenos Aires, ripresi in TV come fossero loro le star del Mondiale invece dei calciatori allenati da Menotti. Anche i montoneros, i peronisti più oltranzisti che stavano portando avanti la guerriglia contro Videla, decisero di attuare una strategia “attendista” fatta soltanto di una contro-propaganda che, di fatto, si rivelò poco efficace.

Il peso della giunta si fece quindi sentire dentro e fuori dal campo, soprattutto nelle ultime due gare disputate dall’Albiceleste. L’ultima partita del secondo turno a gironi, che decretava il passaggio in finale, vide contrapposti i padroni di casa al Perù. Era necessario, per accedere in finale, che l’Albiceleste avesse una differenza reti maggiore rispetto al Brasile, che giocava contro la Polonia. Per cominciare, le due partite - che logicamente si sarebbero dovute disputare in contemporanea - si giocarono a 3 ore di distanza. Il Brasile vinse 3 a 1 e quindi Menotti e i suoi sapevano che avrebbero avuto bisogno di più di 4 gol di scarto. La notte prima, intanto, i tifosi argentini furono lasciati liberi di fare baccano sotto l’hotel dei peruviani. In seguito, venne riferito che Videla stesso entrò negli spogliatoio del Perù poco prima del fischio di inizio. Il Perù perse con un sonoro - e improbabile - 6-0. La finale tra Argentina e Olanda fu infuocata. I padroni di casa giocarono in maniera fallosa, provocatoria e l’arbitro, l’italiano Gonella, verrà in seguito accusato di eccessiva compiacenza nei loro confronti. Durante i supplementari i gol del capocannoniere Kempes e di Bertoni mettono il sigillo sulla prima vittoria mondiale dell’Argentina. E sulla sua dittatura militare, che rimase al potere per altri 5 anni.

Cronache Ribelli

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