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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

La piccola Emma

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SERVI DEL NAZISMO ANCHE DURANTE L’OLOCAUSTO. QUANDO I FASCISTI FACEVANO DA MANOVALANZA PER CATTURARE E DEPORTARE MIGLIAIA DI PERSONE VERSO MORTE CERTA  Al momento della cattura la bambina Calò Emma, di anni 6, impaurita si aggrappò, piangente, alla veste della portiera, cercando aiuto e protezione. I coniugi Berna, commossi, pregarono il funzionario perché desistesse dal suo proposito, ma questi fu irremovibile.” Così viene descritto in un verbale l’arresto della piccola Emma, che venne catturata con la mamma, i fratelli e i nonni in uno stabile romano il 14 marzo 1944. Ad arrestarla non furono le terribili SS, ma semplici funzionari di polizia italiani, così come accadde a tanti altri negli anni della R.S.I. La piccola Emma, così come sua madre, dopo essere stata trasferita a Fossoli, verrà condotta ad Auschwitz. Entrambe non faranno ritorno. Il fascismo del ventennio promulgò le leggi razziali, con tutte le nefaste conseguenze del caso, mentre quello della Repubblica Sociale partecip

Claudio Magris - La curva e il cerchio

In un abbozzo dell' Uomo senza qualità ‐ pubblicato anni dopo la sua morte ‐ Robert Musil scriveva: «Come si volgerà Agathe, come sorriderà verso la riva? Leggiadramente. Come ogni perfezione... Eppure ogni bellezza perfetta ‐ un animale, un quadro, una donna ‐ non è che l'ultimo pezzo di un cerchio; una curva è perfetta, lo si vede, ma si vorrebbe conoscere il cerchio... allo stesso modo si può ammirare un bel cavallo maremmano, perché in esso si riflette come in uno specchio tutta la pesante bellezza dei campi e della vita rurale. Ma se dietro non c'è niente? Niente di più che dietro i raggi del sole che danzano sulle pietre? Se questo infinito di acqua e di cielo è inesorabilmente aperto?» Forse nessuno come Musil ha affrontato a fondo il problema della civiltà moderna e della sua frantumazione, cercando al contempo di ricostruire su nuove basi una nuova totalità. da La curva e il cerchio ‐ Incipit

Nemonte Nenquimo

Nemonte Nenquimo, una donna di 35 anni prima leader femminile del popolo Waorani, tribù di 5000 anime che vive in Ecuador dentro e attorno il parco nazionale di Yasuni. Cofondatrice dell’organizzazione no profit “Ceibo alliance”, guidata dalle popolazioni indigene del paese andino, nel 2019 aveva ottenuto un’importante vittoria in una causa intentata contro il governo di Quito. Con il sostegno di diverse associazioni ambientaliste si era opposta all’esproprio di un vasto territorio che faceva parte di quello in cui abitavano i suoi antenati per destinarlo a esplorazioni petrolifere. Con la scusa della crisi energetica e la necessità di trovare nuove fonti di approvvigionamento, prima il presidente Correo e poi Moreno stavano accettando supinamente questa decisione e quindi la concessione ai privati. Nemonte si è opposta, i giudici le hanno dato ragione e quell’azione ha creato un precedente che è servito in altri casi di scontro fra popolazioni indigene e multinazionali. Proteggere l’a

Non lasciare

Non lasciare che finisca il giorno senza essere cresciuto un po’, senza essere stato felice, senza aver incrementato i tuoi sogni. Non lasciarti vincere dallo sconforto. Non permettere che nessuno ti tolga il diritto di esprimerti, che è quasi un dovere. Non abbandonare l’dea di poter fare della tua vita qualcosa di straordinario. Non smettere di credere che le parole e le poesie possono cambiare il mondo. Succeda quel che succeda, la nostra essenza è intatta. Siamo esseri pieni di passione. La vita è deserto ed oasi: ci abbatte, ci ferisce, ci trasforma, ci costringe ad essere protagonisti della nostra propria storia. Anche se il vento ci soffia contro, la poderosa opera non s’arresta: tu puoi apportare la tua strofa. Non smettere mai di sognare, perché in quei sogni sta la libertà. Non cadere nel peggiore degli errori: il silenzio. La maggior parte delle persone vive in un silenzio spaventoso. Tu non rassegnarti. Fuggi. “Riecheggiano le mie barbariche urla sopra i tetti del mondo”, d

Tutto qui

Il disturbo narcisistico della personalità è una condizione per cui, chi ne è affetto, tende ad avere un egocentrismo patologico e non prova alcuna empatia verso gli altri individui, ma ha un bisogno costante di percepire ammirazione da parte di chi lo circonda. I narcisisti patologici sono capaci di dire tutto e il contrario di tutto, di mentire nel modo più spudorato e di passare senza problemi persino sopra le vite di chi hanno di fronte, per questi individui l’unica cosa che conta davvero è esercitare un potere sugli altri. Donald Trump, per dire, è un esempio perfetto di persona affetta da questo disturbo. Noi italiani siamo specializzati nell’innamorarci follemente di soggetti del genere. E poi, solitamente anni dopo essercene innamorati, ci stupiamo del fatto che siano quello che sono sempre stati. Perché a noi piace “l’uomo forte”, quello che arriva e risolve tutto con ricette semplicissime, che “ricostruisce l’impero”, che “gestisce l’Italia bene come le sue aziende”, che “rif

Invecchiare è un regalo

E poi ho riflettuto, ho pensato che invecchiare è un regalo. A volte mi sorprende la persona che vedo nel mio specchio. Ma non mi preoccupo di lei da molto tempo. Io non cambierei nulla di quello che ho per qualche ruga in meno ed un ventre piatto. Non mi rimprovero più perché non mi piace riassettare il letto, o perché non mangio alcune cose. Mi sento finalmente nel mio diritto di essere disordinata, stravagante e trascorrere le mie ore contemplando i fiori. Ho visto alcuni cari amici andarsene da questo mondo, prima di aver goduto della libertà che viene con l'invecchiare. A chi interessa se scelgo di leggere o giocare sul computer fino alle 4 del mattino e poi dormire fino a chi sa che ora? A chi interessa se ballo da sola ascoltando la musica anni 50? E se dopo voglio piangere per un amore perduto? E se cammino sulla spiaggia in costume da bagno, portando a spasso il mio corpo paffuto e mi tuffo fra le onde lasciandomi da esse cullare, nonostante gli sguardi di quelle che indos

Rose Fitzgerald Kennedy

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ERA UNA RAGAZZA TROPPO VIVACE, LIBERTINA E POCO LIGIA AL DOVERE: PER QUESTO ROSEMARY KENNEDY, SORELLA DEL FUTURO PRESIDENTE USA, VENNE FATTA LOBOTOMIZZARE DAL PADRE JOSEPH La vita di Rosemary, nata nel 1918, non iniziò nel migliore dei modi. Il dottore che doveva aiutare sua madre, Rose Fitzgerald Kennedy, madre del futuro presidente degli Stati Uniti, era in ritardo. L’infermiera le consiglio di tenere chiuse le gambe in attesa del medico, bloccando la testa della nascitura e impedendo l’afflusso di ossigeno. Questo causò alla bambina dei danni cerebrali che, tuttavia, non le impedirono di avere un’infanzia serena e relativamente tranquilla, pur con un lieve ritardo nello sviluppo che divenne più marcato col sopraggiungere dell’adolescenza. Con la pubertà Rosemary iniziò a soffrire di sbalzi d’umore improvvisi e scatti d’ira. Si distinse nettamente, per forza di cose, dai suoi fratelli e sorelle, tutti studenti modello e sempre impeccabili nell’ambito pubblico e privato. Suo padre Jos

Perché a volte ci si stanca

… perché a volte ci si stanca sai tutte queste parole questo spreco questo voler esserci e dire e non ascoltare e mostrare senza vedere e parlare senza voce e suoni suoni rumore come sassi che rotolano e questa stanchezza che ti porta via e non è vero che ci si ascolta e ci si rispetta è solo rumore di fondo e cielo nero e battere pugni sul tavolo come bambini vecchi senza più innocenza senza più pudore solo urla e parole urla e parole vanità e piccolezza e sussurri e grida ma che rimbalzano su corpi oscuri e blindati non ci sono mani tese solo occhi chiusi e pugni chiusi e porte chiuse e muri alzati e fuoco e fiamme la paura di essere soli ma senza la voglia di stare insieme e tutta questa stanchezza che ti trascina via verso il basso che è uguale all’alto ma tanto che differenza fa se non mi ascolti se non mi guardi se non sai nemmeno chi sono anche se dici di conoscermi dove pensi di andare senza gambe senza occhi senza mani solo con un passato che pesa e un futuro che non ti accogl

Deforestazione

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In 13 anni di deforestazione distrutta un’area grande come la California. In 13 anni è stata cancellata un’area estesa come la California e circa due terzi della deforestazione globale, tra il 2000 e il 2018, è avvenuta in aree tropicali e sub-tropicali. È quanto emerge da uno studio pubblicato dal WWF, ‘Fronti di deforestazione: cause e risposte in un mondo che cambia’, nel quale si analizzano, appunto, i 24 principali fronti di deforestazione concentrati in 29 Paesi tra Asia, America Latina e Africa. In tutto una superficie forestale di 377 milioni di ettari (circa un quinto del totale). Tra il 2004 e il 2017 oltre il 10% di questo patrimonio è andato perduto: si tratta di circa 43 milioni di ettari. Per avere un’idea, l’Italia è grande circa 30 milioni di ettari. E quasi la metà della foresta ancora in piedi (circa il 45%) ha comunque subito frammentazioni. (...) L’agricoltura rimane la prima causa di deforestazione, soprattutto in America Latina e in Asia, dove predominano – spiega

Decisione storica

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Decisione storica: l'Italia ha revocato l'export delle armi in Arabia Saudita e Emirati Una bella notizia. Finalmente il governo italiano ha revocato l’esportazione di missili e bombe d’aereo verso Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. Rimane inoltre in vigore la sospensione a concedere a questi paesi nuove licenze per questi arsenali. Una decisione che le autorità civili definiscono di portata storica, secondo quanto riportato Rete italiana pace e disarmo che ne dà la notizia, in quanto non prevede solamente la sospensione delle forniture, ma il blocco totale. Il provvedimento è stato preso per la prima volta dopo trent’anni dall’entrata in vigore della legge 185/1990, inerente al divieto delll’export di armi verso paesi che non rispettano i diritti umani Il provvedimento adottato dal governo riguarderebbe almeno 6 diverse autorizzazioni, ... tra le quali rientra la licenza MAE 45560 del 2016, durante il governo Renzi, con cui venivano concesse all’Arabia Saudita quasi 20mila

Governo Zootecnico

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Questa disgraziata e per certi versi incomprensibile Crisi di Governo, é figlia di una Crisi Isterica di chi si rende conto di non essere Nessuno. E quando a Nessuno si fa notare la sua nullità, si ottiene una reazione piccata a difesa del proprio Nulla, una crisi appunto isterica per ribadire l'errata convinzione d'essere Qualcuno. Ho seguito la conferenza stampa di Renzi, accanto alle due Ministre che, secondo lui, rifiutano di far da segnaposto a questo Governo. Ha parlato di "politica show" e lo ha fatto lui, interprete da sempre di soap-opera, di atteggiamenti guasconi, di più o meno riuscite spettacolarizzazioni della Politica. Ha parlato di "accentramento di potere" dimenticando di aver fatto tutto il possibile per esserne Assoluto Protagonista. Ha parlato di politica che funziona a colpi di Decreti Legge, e lo ha fatto lui che ne ha presentati a decine pur di andare avanti. In pratica ha accusato Conte di fare il Renzi. Ora si é aperta di fatto una c

A tutti gli illusi

A tutti gli illusi, a quelli che parlano al vento. Ai pazzi per amore, ai visionari, a coloro che darebbero la vita per realizzare un sogno. Ai reietti, ai respinti, agli esclusi. Ai folli veri o presunti. Agli uomini di cuore, a coloro che si ostinano a credere nel sentimento puro. A tutti quelli che ancora si commuovono. Un omaggio ai grandi slanci, alle idee e ai sogni. A chi non si arrende mai, a chi viene deriso e giudicato. Ai poeti del quotidiano. Ai “vincibili” dunque, e anche agli sconfitti che sono pronti a risorgere e a combattere di nuovo. Agli eroi dimenticati e ai vagabondi. A chi dopo aver combattuto e perso per i propri ideali, ancora si sente invincibile. A chi non ha paura di dire quello che pensa. A chi ha fatto il giro del mondo e a chi un giorno lo farà. A chi non vuol distinguere tra realtà e finzione. A tutti i cavalieri erranti. In qualche modo, forse è giusto e ci sta bene… a tutti i teatranti.  Miguel de Cervantes, “Don Chisciotte”

Segregata in casa per 25 anni: La storia di Blanche Monnier

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Blanche Monnier ha vissuto per 25 anni chiusa in una stanza della sua casa, a Poitiers, stesa su un letto, fra polvere, escrementi e follia. Blanche era bella, bellissima e dolce. Troppo bella, forse, per suo fratello e sua madre. È passata alla storia come la Séquestrée de Poitiers, la Sequestrata di Poitiers. Ma cosa le accadde? Nel 1877 Blanche aveva 24 anni. Conobbe e si innamorò di un ricco avvocato di Parigi. Era più grande di lei di 30 anni e questo alla sua famiglia non piaceva affatto. Anche lui l'amava, ma nonostante la serietà del loro legame, i genitori di Blanche fecero di tutto per dividerli. Nel 1882 il padre della giovane morì, lasciandola sola con la madre Louise-Léonide Demarconnay e il fratello Marcel, un uomo piuttosto in vista nella società dell'epoca. Blanche sparì. Nessuno riuscì più a parlare con lei, a capire cosa le fosse successo, perché il muro di solitudine che aveva costruito attorno a lei la famiglia era davvero invalicabile. Passarono gli anni, 2

Imparare ad amare

Si deve imparare ad amare. Ecco quel che ci accade nella musica: si deve prima imparare a udire una sequenza e una melodia in genere, a enuclearla nell'ascolto e a distinguerla isolandola e delimitandola come se avesse una vita propria; quindi bisogna sforzarci e impiegare la nostra buona volontà per sopportarla, malgrado la sua estraneità, bisogna fare un esercizio di pazienza di fronte al suo sguardo e alla sua espressione, considerare con benevolenza quel che c’è di inusitato in essa – finalmente arriva un momento in cui ne abbiamo preso l’abitudine, in cui l'attendiamo, in cui si ha il presentimento che ne sentiremmo la mancanza, se non ci fosse più; e così essa continuamente dispiega la sua violenta suggestione e il suo incantesimo, finché non si sia diventati i suoi umili ed estasiati amanti, per cui non v’è più niente di meglio da chiedere al mondo se non la melodia e ancora la melodia. – Questo ci accade però non soltanto con la musica: proprio in questo modo abbiamo im

Anziani e orfani

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In Canada da un po’ di tempo è stata messa in atto l’idea di unire le case per anziani e case di orfani. Il risultato ha superato tutte le aspettative! Gli anziani hanno trovato dei nipoti amorevoli, e gli orfani per la prima volta provavano cosa fossero l'amore e la cura paterna. I medici hanno osservato un miglioramento di tutte le funzioni vitali negli anziani e il risveglio di un grande interesse per la vita. I bambini, che hanno prima rifiutato i loro abbracci, timorosi, incerti e tristi sono diventati bambini rumorosi e attivi come deve essere. Gli uni hanno trovato una famiglia che non hanno mai avuto, gli altri hanno sentito il calore di una casa piena di nipoti. La soluzione ideale per le persone intelligenti che capiscono che i bambini hanno bisogno di rifugio e gli anziani solitari di sentirsi amati e utili. È un'ottima idea che dovrebbe essere sviluppata appena passerà questa pandemia. (Il razzismo non ci piace)

Margaret Mitchell - Via col vento

Scarlett O'Hara non era bella, ma gli uomini che ne subivano il fascino, come i gemelli Tarleton, di rado se ne rendevano conto.  da Via col vento ‐ Incipit

Carne da macello

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Noi ci preoccupiamo per un gatto dalla zampa spezzata o per un cane abbandonato ma poi facciamo finta di non sapere come vengono uccisi i vitelli per rifornirci di bistecche: in fila di prima mattina al mattatoio, uno dietro l’altro, aspettando il turno per sottoporsi al crudele chiodo pneumatico che spacca loro il cranio in un secondo. E la cosa più atroce è che mentre fanno la fila, vedono morire i figli, i fratelli, le madri, i padri. E quando li trasportano da un paese all’altro, da una città all’altra, li spingono dentro dei vagoni sprangati in cui sono costretti a stare in piedi per giorni interi, facendosi i bisogni l’uno addosso all’altro, senza mangiare e senza bere (tanto vanno a morire e chi se ne frega!), proprio come facevano i nazisti con le loro vittime. (Dacia Maraini)

Un sordido anacoreta

Oh, è difficile trovare la traccia divina in mezzo alla vita che facciamo, in questo tempo così soddisfatto, così borghese, così privo di spirito, alla vista di queste architetture, di questi negozi, di questa politica, di questi uomini! Come potrei non essere un lupo della steppa, un sordido anacoreta in un mondo del quale non condivido alcuna mèta, delle cui gioie non vi è alcuna che mi arrida? Non resisto a lungo né in un teatro né in un cinema, non riesco quasi a leggere il giornale, leggo raramente un libro moderno, non capisco quale piacere vadano a cercare gli uomini nelle ferrovie affollate e negli alberghi, nei caffè zeppi dove si suonano musiche asfissianti e invadenti, nei bar e nei teatri di varietà delle eleganti città di lusso, nelle esposizioni mondiali, alle conferenze pei desiderosi di cultura, nei grandi campi sportivi: non posso condividere, non posso comprendere queste gioie che potrei avere a portata di mano e che mille altri si sforzano di raggiungere. Ciò che inv

Jenny

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Ogni mattina a Francoforte, in Germania, puoi vedere Jenny, un cavallo che cammina da solo ogni giorno.  Percorre lo stesso percorso da 14 anni, da quando il suo proprietario di 79 anni non può più cavalcare. Le piace incontrare facce familiari lungo la strada, si ferma e riceve delizie, carezze e affetto da loro.  La gente del posto lo tratta come una celebrità. Porta con sé un'iscrizione che recita: "Il mio nome è Jenny. Non sono scappato, sto solo passeggiando ed i miei proprietari lo sanno. Grazie." La polizia locale lo conosce, non ci sono stati incidenti per 14 anni e il veterinario del paese controlla regolarmente il cavallo per mantenerlo in salute.  Un animale felice che vive in un paese normale e dove gli animali hanno "voce in capitolo".  [Motherhood] 

Dalla parte di Swann

Fra tutti i modi di produzione dell'amore, fra tutti gli agenti disseminatori del male sacro, certamente uno dei più efficaci è questo gran soffio di agitazione che a volte passa su di noi. Allora l'essere col quale in quel momento ci piace stare, il dado è tratto, sarà lui che ameremo. Non c'è neanche bisogno che finora ci sia piaciuto più di altri, e neppure altrettanto; bisogna solo che il nostro gusto per lui sia diventato esclusivo. E la condizione si è verificata quando — nel momento in cui è mancato — alla ricerca dei piaceri che ci dava il suo fascino si è sostituito improvvisamente in noi un bisogno ansioso, che ha per oggetto quel medesimo essere, un bisogno assurdo, che le le leggi di questo mondo rendono impossibile da soddisfare e difficile da guarire, il bisogno insensato e doloroso di possederlo. M. Proust

La medaglia sul petto Patrick George Zaky

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Patrick George Zaky é da oggi Cittadino Onorario di Bologna. Il Comune lo ha insignito di una onorificenza simbolica che, é giusto sottolineare subito, NON ha nessun valore giuridico. E' una medaglia sul petto, ne riconosce il valore ed il coraggio, ma non sposta di un mm la posizione del cittadino egiziano, detenuto nel suo Paese secondo le Leggi stabilite nello stesso. Lo ricordo, prima che qualcuno chieda, in virtù della medaglia, che si attivino tutte le procedure per la sua liberazione. PATRICK deve essere liberato perché é stato incarcerato in virtù della sua lotta contro un Governo fascista, da uno Stato fascista, che calpesta ogni Diritto Umano, deve essere liberato perché é vittima di un sopruso e delle leggi che criminalizzano il Pensiero. Come ho detto, la Cittadinanza Onoraria concessa da un Comune (come in questo caso, da Bologna) NON ha alcuna rilevanza giuridica. Diverso sarebbe stato se, la medaglia fosse stata conferita dallo Stato Italiano. In questo caso, il rico

Per quanto mi riguarda

Nei ricordi di qualsiasi uomo vi sono cose che egli non rivela a tutti, ma forse solo agli amici. Ve ne sono anche di quelle che egli non rivela neanche agli amici, ma forse soltanto a se stesso, e per giunta sotto il vincolo del segreto. E infine ci sono cose che l’uomo ha paura di svelare persino a se stesso. , solo poco tempo fa mi sono deciso a rammentare certi avvenimenti del passato, ma fino a quel momento li avevo sempre evitati, e perfino con una certa inquietudine. Ma adesso che non soltanto li rammento, ma ho deciso di metterli sulla carta, voglio fare appunto questo esperimento: è possibile essere completamente franchi con se stessi e non aver paura di tutta la verità? Fëdor Dostoevskij, Memorie dal sottosuolo

Case per mamma

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Novemila bambini morirono nelle "case per mamma": il dramma irlandese che continua a scioccare il mondo E’ stata finalmente fatta luce su uno dei casi più bui in Irlanda. Furono infatti novemila i bambini morti, tra il 1922 e il 1998, nelle case per ragazze madri, dove le mamme non sposate venivano di prassi separate dai loro piccoli; ma molti di più quelli che vissero in condizioni di abbandono, malnutrizione e malattie nelle case di accoglienza rette da ordini religiosi cattolici. Lo ha rivelato un rapporto ufficiale pubblicato il 12 gennaio della commissione irlandese d'inchiesta sulle 'case per mamma e bambino' (Cimbh), che ha trovato "inquietanti" livelli di mortalità infantile negli istituti sovvenzionati dallo Stato, che hanno operato nella nazione a maggioranza cattolica fino al meno al 1988. Studiando la situazione di questi istituti dal 1922 al 1998, la Cimbh ha determinato che vi sono morti 9mila bambini, vale a dire il 15% di coloro che vi so

Jaroslav Seifert

Se dite che i versi sono anche canto Se dite che i versi sono anche canto - e si dice -, tutta la vita ho cantato. E ho camminato con quelli che nulla avevano, né luogo né fuoco. Ero uno di loro. Ne ho cantato il dolore, la fede, la speranza, con loro ho vissuto ciò che vissero. Angoscia, debolezza, paura e coraggio, e la tristezza della miseria. E il loro sangue, quando scorreva, spruzzava me. Ne è scorso sempre abbastanza in questo paese di dolci fiumi, erbe, farfalle, e donne appassionate. Anche le donne ho cantato. Accecato dall'amore, nella vita ho brancolato, inciampando in un fiore perduto o gradino d'antica cattedrale.

Sic transit gloria mundi

La Chiesa apre le porte alle Donne. Potranno d'ora in avanti non solo pregare nei banchi ma anche avvicinarsi all'altare. Si chiama "Libertà di Pianerottolo". Puoi avvicinarti alla porta di casa ma non entrarci. Ribadita dall' AD della San Pietro Spa, l'interdizione ad assumere ruoli chiave nell'organigramma cattolico. Non saranno mai pretesse, vescovesse o cardinalesse. Papesse manco a sognarlo., solo nei film. "Cristo ha voluto conferire questo sacramento ai dodici apostoli, tutti uomini, che, a loro volta, lo hanno comunicato ad altri uomini". Quindi le proprietarie dell' utero sono pregate di non insistere. Diverso il caso degli omosessuali. Probabilmente tra i 12 ce n'era qualcuno o più di uno. Le voci maligne sussurrano di Giovanni, altri di Giuda, fatto sta che per gli omosex le porte sono spalancate. Lo testimoniano le vicende erotiche della Chiesa e i fatti di cronaca pressoché quotidiani. Ne deduco che il motivo sia solo l'a

Disperata speranza

Che ci sia dato di esseri degni della disperata speranza. Di avere il coraggio della solitudine e il valore di azzardarci a stare insieme, perché a nulla serve un dente fuori dalla bocca, o un dito senza la mano. Di ribellarci agli ordini, ogni volta che ci viene impartito un ordine che umilia la nostra coscienza o viola il nostro senso comune (…) Di essere così caparbi da continuare a credere, contro ogni evidenza, che la condizione umana vale la pena, perché siamo stati fatti male, ma non siamo ancora conclusi. Di essere capaci di continuare ad andare sulle strade del vento, nonostante le cadute e i tradimenti e le disfatte, perché la storia continua il suo cammino, al di là di noi, e quando ci dice addio, in verità sta dicendo: a tra poco. (Eduardo Galeano)

Mari mai così caldi, presto record di uragani

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Il surriscaldamento globale non arroventa solo l’aria ma anche l’acqua. Lo scorso anno le temperature mondiali hanno registrato un aumento tale da certificare il 2020 come l’anno più caldo mai registrato da quando l’uomo prende la temperatura della terra, e in generale anche per gli oceani è stato un anno da record. (…) Per fare comprendere di quanto calore si tratti i ricercatori stessi hanno utilizzata una curiosa equivalenza: quella con il calore prodotto da 630 miliardi di asciugacapelli in funzione giorno e notte per un anno intero. Franco Reseghetti del Centro ricerche ambiente marino Santa Teresa dell’Enea … si è ulteriormente sbizzarrito individuando che tale aumento corrisponde a 20 mila volte i consumi di energia elettrica del nostro paese nel 2019. Al di la’ dei suggestivi parallelismi, un’impennata mai vista. «IL 90% DEL CALORE del riscaldamento globale finisce negli oceani quindi in realtà il “riscaldamento globale” non è altro che il riscaldamento dell’oceano», sottolinea

L’inclinazione di Silvia

Leggeva con interesse qualsiasi libro che le capitasse sotto mano, ma con particolare trasporto e godimento le storie dei viaggi e le biografie; e quando le mancavano libri nuovi, rileggeva quelli che l’avevano più commossa. Per sventura della pace familiare quella sua predilezione doveva diventare più tardi il principale motivo di dissapore col marito, o almeno il pretesto e l’incentivo allo sfogo dei risentimenti di lui. A dire la verità, l’inclinazione di Silvia al leggere e al fantasticare era ben nota a Ludovico fin da quando erano fidanzati, ma allora egli ne menava addirittura vanto. «La mia futura moglie» ripeteva «dovrà essere una signora e non una serva.» I primi anni di vita matrimoniale erano trascorsi comunque normalmente sereni; seguirono però alcune annate in pura perdita per il podere, a causa di un’epidemia di afta delle vacche e di alcune grandinate, e gli umori di lui cominciarono a inasprirsi; la dolcezza di lei cominciò a sembrargli ipocrisia e fiacchezza; la timid

La sovrappopolazione incide sull’ambiente

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Ma non è questo che fa andare il mondo a rotoli Ogni volta che provo a parlare di stili di vita, che testimonio come si possono ridurre i consumi, che parlo di giustizia ecologica e globale, immancabilmente qualcuno mi attacca dicendomi: “Ipocrita, taci, tu vegana e senz’auto, inquini più di me che mangio tutti i giorni la bistecca e che vado sempre col Suv, perché hai fatto 4 figli”. Considerare i figli come un grave errore di cui vergognarsi, o un motivo per accusare e zittire una donna impegnata nell’ambiente, è piuttosto desolante, sintomo di una società vecchia e reazionaria. Non ho mai “sbandierato” questa scelta (la pianificazione familiare è un fatto privato). Mi accorgo però che sul concetto della sovrappopolazione tanti si aggrappano, forse per mettersi a posto la coscienza. Pochi figli (o zero figli) legittimano stili di vita inquinanti? Al contrario è colpa di chi fa più figli se il mondo va a rotoli? Una settimana fa i Fridays for Future Italia hanno sollevato questo tema,

Francis Scott Fitzgerald - Tenera è la notte

Sulla bella costa della riviera francese, a mezza strada tra Marsiglia e il confine italiano, sorge un albergo rosa, grande e orgoglioso. Palme deferenti ne rinfrescano la facciata rosata, e davanti a esso si stende una breve spiaggia abbagliante. Recentemente è diventato un ritrovo estivo di gente importante e alla moda; dieci anni fa, quando in aprile la clientela inglese andava verso il Nord, era quasi deserto. Ora molte villette vi si raggruppano intorno; ma quando questa storia incomincia, soltanto i tetti di una dozzina di vecchie ville marcivano come ninfee in mezzo ai pini ammassati tra l'Hotel des Etrangers di Gausse e Cannes, otto chilometri più in là.  da Tenera è la notte ‐ Incipit

La storia di tre donne nella primavera araba

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Per Bochra Triki tutto è cominciato esattamente dieci anni fa. A Tunisi. Il suo ventitreesimo compleanno è stato uno di quelli impossibili da dimenticare. Gli amici cercavano di farle gli auguri in mezzo alla folla, tra i lacrimogeni e gli spari della polizia. A quell’odore insopportabile di repressione si mescolavano degli auguri che sapevano molto di più di “buon compleanno”. Era il 13 gennaio 2011. La stessa sera, l’allora presidente della Tunisia, Zine el Abidine Ben Ali, aveva pronunciato un discorso alla nazione, chiedendo scusa per le vittime delle proteste delle ultime tre settimane e, poggiando la mano sul petto, aveva detto: “Fahimtkum”, “Vi ho capito”. Era la terza volta in un mese che si rivolgeva al popolo tunisino e la prima in assoluto che lo faceva usandone il dialetto. Bochra compiva ventitré anni, gli stessi ventitré in cui Ben Ali era stato al potere. Quel discorso, in cui prometteva di realizzare delle riforme e di non ricandidarsi alle future elezioni, sarebbe stat
Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti di quanto non ne abbia già vissuto. Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha mangiate velocemente, ma quando si è accorto che ne rimanevano poche ha iniziato ad assaporarle con calma. Ormai non ho tempo per riunioni interminabili, dove si discute di statuti, norme, procedure e regole interne, sapendo che non si combinerà niente… Ormai non ho tempo per sopportare persone assurde che nonostante la loro età anagrafica, non sono cresciute. Ormai non ho tempo per trattare con la mediocrità. Non voglio esserci in riunioni dove sfilano persone gonfie di ego. Non tollero i manipolatori e gli opportunisti. Mi danno fastidio gli invidiosi, che cercano di screditare quelli più capaci, per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati. Odio, se mi capita di assistere, i difetti che genera la lotta per un incarico maestoso. Le persone non discutono di contenuti, a malape

La cacciatrice

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Beate Klarsfeld divenne famosa quando, durante un congresso del partito CDU a Berlino, salì sul podio per schiaffeggiare Kurt Kiesinger. Il motivo di tale gesto? Beate era irritata dal passato oscuro del cancelliere federale di quel tempo, poiché Kiesinger era stato un membro attivo del NSDAP (PG 2633930), il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, meglio conosciuto come partito nazista. Beate fu condannata ad un anno di reclusione, ma l'avvocato Horst Mahler riuscì a far ridurre la pena a soli quattro mesi con la condizionale. Beate già nel 1968 era stata al centro delle cronache poiché aggredi' verbalmente Kiesinger rivolgendogli, alla Camera dei Deputati a Bonn, le seguenti parole: «Nazi, tritt zurück!»(«Nazista, da' le dimissioni!») venendo arrestata ma scarcerata subito dopo. La vita di Beate non può essere liquidata solo con questi due plateali eventi. Fu molto altro. Nasce a Berlino, il 13 febbraio 1939, come Beate Künzel, figlia di un soldato della Wehrma

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