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Visualizzazione dei post da marzo, 2024

FramMenti

L’amicizia nasce dalle occasioni della vita, spesso dal destino, ma per diventare sentimento irrinunciabile necessita poi di grandi emozioni condivise, non di mediocrità affettiva. — Paolo Crepet

Konstantinos Kavafis

Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze. I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere, non sarà questo il genere di incontri se il pensiero resta alto e un sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo. In Ciclopi e Lestrigoni, no certo, nè nell’irato Nettuno incapperai se non li porti dentro se l’anima non te li mette contro. Devi augurarti che la strada sia lunga. Che i mattini d’estate siano tanti quando nei porti – finalmente e con che gioia – toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre tutta merce fina, anche profumi penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti. Sempre devi avere in mente Itaca – raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull’isola,

FramMenti

Tutto è follia in questo mondo fuorché il folleggiare. Tutto è degno di riso fuorchè il ridersi di tutto. Tutto è vanità fuorché le belle illusioni e le dilettevoli frivolezze. Giacomo Leopardi, Zibaldone

Ci sono domande?

“Un professore concluse la sua lezione con le parole di rito: “Ci sono domande?”. Uno studente gli chiese: “Professore, qual è il significato della vita?”. Qualcuno, tra i presenti che si apprestavano a uscire, rise. Il professore guardò a lungo lo studente, chiedendo con lo sguardo se era una domanda seria. Comprese che lo era. “Le risponderò” gli disse. Estrasse il portafoglio dalla tasca dei pantaloni, ne tirò fuori uno specchietto rotondo, non più grande di una moneta. Poi disse: “Ero bambino durante la guerra. Un giorno, sulla strada, vidi uno specchio andato in frantumi. Ne conservai il frammento più grande. Eccolo. Cominciai a giocarci e mi lasciai incantare dalla possibilità di dirigere la luce riflessa negli angoli bui dove il sole non brillava mai: buche profonde, crepacci, ripostigli. Conservai il piccolo specchio. Diventando uomo finii per capire che non era soltanto il gioco di un bambino, ma la metafora di quello che avrei potuto fare nella vita. Anch’io sono il framment

FramMenti

La miglior vendetta è quando non te ne importa più di vendicarti. Cit.

L’arte di tacere

“È bene parlare solo quando si deve dire qualcosa che valga più del silenzio.” “Esiste un momento per tacere, così come esiste un momento per parlare.” “Nell’ordine, il momento di tacere deve venire sempre prima: solo quando si sarà imparato a mantenere il silenzio, si potrà imparare a parlare rettamente.” “Tacere quando si è obbligati a parlare è segno di debolezza e imprudenza, ma parlare quando si dovrebbe tacere, è segno di leggerezza e scarsa discrezione.” “Quando si deve dire una cosa importante, bisogna stare particolarmente attenti: è buona precauzione dirla prima a se stessi, e poi ancora ripetersela, per non doversi pentire quando non si potrà più impedire che si propaghi.” “Quando si deve tenere un segreto non si tace mai troppo: in questi casi l’ultima cosa da temere è saper conservare il silenzio.” “Il riserbo necessario per saper mantenere il silenzio nelle situazioni consuete della vita, non è virtù minore dell’abilità e della cura richieste per parlare bene

FramMenti

Non ci si illumina immaginando figure luminose ma rendendo conscia l’oscurità. Carl Gusta

Io sono un solo uomo, tu sei una tribù di donne

Amarti è problema grande, problema di corpi, problema di lingua, problema di cultura. Il mio braccio è corto mentre i tuoi rami sono carichi di frutti. Le mie ali sono spezzate e i tuoi cieli sono colmi di passeri. Le mie parole sono limitate e il tuo corpo è una accademia reale che colleziona poesia e inventa lingue. Con te non ci sono vie di mezzo, né opinioni a metà o emozioni dimezzate. Ogni cosa con te è un terremoto o non c'è. Ogni giorno con te è una insurrezione o non c'è. Ogni bacio sulla tua bocca è un inferno o non c'è. Così sono io da quando professo l'amore, da quando professo la scrittura. Ogni poesia che esce dalle mie dita è calda come il pane. Ogni donna sulla quale metto le mani ha il grembo gravido di cinquanta lune. Con te il clima moderato non esiste o la lunga tregua, né alcun equilibrio. L'equilibrio con una donna come te, impastata con le proprie mandorle, con il proprio miele, con il latte della sua femminilità, con la musica dei suoi petti

FramMenti

Costruire teorie prima di aver raccolto i fatti è un errore madornale: conduce ad adattare i fatti alle teorie, invece che adattare le teorie ai fatti. Arthur Conan Doyle

Dove sono in questa strada

Che cosa fosse l’amore, nessuno ce l’aveva detto. Così anch’io a questa domanda dovetti trovare risposte originali. Guardavo Maja in silenzio e pensavo che l’amore fosse qualcosa come quando un treno che corre verso di te con le ruote che strepitano è sempre più vicino, e tu sei legato alle rotaie, e pensi a quell’istante in cui il suo sguardo ti affoga in sensazioni che cancellano il rumore del treno che si avvicina e il dolore che sentiresti se ti investisse. E invece tu, a un tratto, grazie a quell’amore diventi insensibile. Non senti e non vedi nulla. Solo dopo si scopre che quel treno neppure esisteva, e che la questione dell’amore è un grande mistero. L’amore è sogno. Emir Kusturica

FramMenti

Mordila la vita, mordila prima che l’abitudine ne uccida il senso. — L. Montanari

Bene o Non Bene

Per decidere se è Bene o Non Bene, abbiamo una regola molto semplice: il tema deve essere vero. Dobbiamo descrivere ciò che vediamo, ciò che sentiamo, ciò che facciamo. Ad esempio, è proibito scrivere: “Nonna somiglia a una strega”; ma è permesso scrivere: “La gente chiama Nonna la Strega”. È proibito scrivere: “La Piccola Città è bella”, perché la Piccola Città può essere bella per noi e brutta per qualcun altro. Allo stesso modo, se scriviamo: “L’attendente è gentile”, non è una verità, perché l’attendente può essere capace di cattiverie che noi ignoriamo. Quindi scriveremo semplicemente: “L’attendente ci regala delle coperte”. Scriveremo: “Noi mangiamo molte noci”, e non: “Amiamo le noci”, perché il verbo amare non è un verbo sicuro, manca di precisione e di obiettività. “Amare le noci” e “amare nostra Madre”, non può voler dire la stessa cosa. La prima formula designa un gusto gradevole in bocca, e la seconda un sentimento. Le parole che definiscono i sentimenti sono molto vaghe;

FramMenti

La felicità non esiste. Esistono solo momenti felici. Se siamo capaci di coglierli e farne tesoro, tutti quei piccoli frammenti di luce possono rischiare il resto della nostra vita, dandoci una riserva di amore e speranza. Sergio Bambaren

Eugenio Montale

Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un’acqua limpida scorta per avventura tra le petraie d’un greto, esiguo specchio in cui guardi un’ellera i suoi corimbi; e su tutto l’abbraccio d’un bianco cielo quieto. Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano, se dal tuo volto s’esprime libera un’anima ingenua, o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua e recano il loro soffrire con sé come un talismano. Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie sommerge i crucci estrosi in un’ondata di calma, e che il tuo aspetto s’insinua nella mia memoria grigia schietto come la cima d’una giovinetta palma…

FramMenti

Tirare avanti giorno dopo giorno e settimana dopo settimana, dilatare il più possibile un presente che non aveva futuro, sembrava a entrambi un istinto incontrollabile, come fanno i polmoni, che continuano a inspirare aria finché ce n’è. — George Orwell, 1984

Il Gattopardo

Essi offrivano lo spettacolo più patetico di ogni altro, quello di due giovanissimi innamorati che ballano insieme, ciechi ai difetti reciproci, sordi agli ammonimenti del destino, illusi che tutto il cammino della vita sarà liscio come il pavimento del salone, attori ignari cui in regista fa recitare la parte di Giulietta e quella di Romeo nascondendo la cripta e il veleno, di già previsti nel copione. Nè l’uno nè l’altro erano buoni, ciascuno pieno di calcoli, gonfio di mire segrete; ma entrambi erano cari e commoventi mentre le loro non limpide ma ingenue ambizioni erano obliterate dalle parole di giocosa tenerezza che lui le mormorava all’orecchio, dal profumo dei capelli di lei, dalla reciproca stretta di quei loro corpi destinati a morire. I due giovani si allontanavano, altre coppie passavano, meno belle, altrettanto commoventi, immerse ciascuna nella propria passeggera cecità. Don Fabrizio sentì spetrarsi il cuore: il suo disgusto cedeva il posto alla compassione per questi ef

FramMenti

Ci sono cose che non possono assolutamente tornare ma che al tempo stesso, pur non potendo tornare, restano eternamente presenti. E ci sono poi moltissime cose, dormienti da qualche parte in questo mondo, che basta cercarle pazientemente per trovarle. Ito Ogawa

I ferri del mestiere

Quando Neil Armstrong impresse la prima orma umana sulla polvere del nostro satellite, ciò che noi provammo, al di là dell'ammirazione per il coraggio suo e dei suoi compagni, e in generale dell'intraprendenza e della genialità della specie a cui apparteniamo, fu un senso di tristezza, di conclusione, di definitiva solitudine. Anche se è avvenuta nel 1969, la conquista della Luna è in realtà un'impresa ottocentesca, appartiene idealmente a quel secolo di fondamentale ottimismo, di sanguigna e orgogliosa fiducia nella scienza, di vaste e nobili aspettative; e anche se nei prossimi cinquant'anni altri ardimentosi sbarcheranno su Marte, su Venere, su tutti i pianeti del Sistema solare, questo non ci avvicinerà di un passo (si fa per dire) alle stelle della nostra galassia, che sarebbero l'unica vera via d'uscita per i dieci o venti miliardi di uomini sottonutriti e isterici che popoleranno la Terra nel prossimo secolo. I viaggi spaziali, così come li abbiamo conce

FramMenti

La strada che porta alla conoscenza è una strada che passa per dei buoni incontri. Baruch Spinoza

Per ogni donna stanca

Per ogni donna stanca di fingere debolezza esiste un uomo stanco di dover dimostrare la sua forza. Per ogni donna stanca di fingersi stupida esiste un uomo stanco di dover sempre agire da modello. Per ogni donna stanca di essere tenuta a piangere per dimostrare d’essere donna esiste un uomo che non può esprimere i propri sentimenti. Per ogni donna sportiva la cui femminilità viene messa in discussione esiste un uomo costretto a competere per dimostrare la propria virilità. Per ogni donna stanca di essere considerata solo per il suo corpo esiste un uomo preoccupato di essere giudicato solo per le sue prestazioni sessuali. Per ogni donna a cui non è concesso un salario dignitoso esiste un uomo costretto a lavorare di più per poterla sfamare. Per ogni donna che non sa cambiare una ruota esiste un uomo che non riesce a cucinare nemmeno un uovo. Per ogni donna che cammina verso la sua libertà esiste un uomo che ne riscopre il vero significato. L’umanità è un uccello con due ali, una è femm

FramMenti

Ho incontrato tante persone nella mia vita e le più belle sono quelle che hanno conosciuto il dolore, la delusione e la sofferenza. Sono persone che hanno molto da dare, soprattutto amore sincero e tanta rispetto verso la vita. Le belle persone sono queste: vestiti semplici e anima profonda.

Ogniqualvolta

Discuto spesso con mio figlio sulla natura e sulle caratteristiche del fascismo, e una riflessione che è emersa spesso riguarda l’attualità del fascismo. Siamo abituati a considerarlo come un’ideologia rivolta al passato (l’Italia rurale, l’impero romano), mentre è stato un movimento che anticipava anche alcuni elementi del futuro, che oggi è purtroppo attualità. In particolare, l’accanimento feroce e violento verso chi è più debole e indifeso, la cancellazione della pietà, il mancato riconoscimento nell’altro di un essere umano, fondamento della nostra civiltà ereditata dall’umanesimo. La sfiducia e il disprezzo nei confronti dell’altro è la base della riduzione dei rapporti fra gli uomini a semplice forza bruta, dove il dialogo, e quindi la cultura, non hanno alcun ruolo. Rivedo quindi l’espressione della mentalità fascista, che fu all’origine dell’assassinio di mio zio Giacomo Matteotti il 10 giugno del 1924, ogniqualvolta ho notizia di un episodio di bullismo, ogni volta che un di

FramMenti

In questo mondo non ci sono né felicità né infelicità, esiste solo il confronto tra una condizione e l’altra, ecco tutto. Solo chi abbia provato l’estremo dolore è in grado di percepire l’estrema felicità. Bisogna aver voluto morire, Maximilien, per sapere quanto è bello vivere. — Il Conte di Montecristo - Alexandre Dumas

Endorfina

Ho scoperto che noi non decidiamo un bel niente. È la chimica a decidere per noi. Un amore nasce, si evolve, e poi muore. Il colpo di fulmine non dipende da noi, ma dalla dopamina. La dopamina è un neurotrasmettitore che controlla i riflessi visivi e uditivi: se lo stimolo è forte invia segnali di attrazione a tutto il corpo, le pupille si dilatano, il viso arrossisce… Dopo il colpo di fulmine c’è l’innamoramento! L’innamoramento? È la serotonina! A ogni incontro con l’amato si intensifica il desiderio con il ricordo del piacere provato e quindi con la voglia di riprovarlo. Così la dopamina aumenta a discapito della serotonina e qui ci ritroviamo in uno stato di alterazione cerebrale analogo a quello provocato da alcune droghe. A questo punto della relazione, subentra la tenerezza, che spinge alla fedeltà, a questo punto ci pensano la vasopressina e l’ossitocina, la natura li aveva inventati per creare il legame tra madre e figlio… Dopo tutte queste sostanze chimiche, il cervello si è

FramMenti

Quanta bellezza sul volto di chi è ancora in grado di arrossire.

Mariangela Gualtieri

Non sono capace, amore, di farti un canto. Tu sei tutto di spine e di fuoco e mi tieni lontana dal tuo cuore pericoloso. Io non so bastarti alla gioia e così poco così poco mi pare t’incanto, sollevo quell’ombra scontrosa che tu sei tutto d’amaro e furore tu sei in urto e sperdimento.

FramMenti

Le persone non sono mai una perdita di tempo, da alcune imparerai qualcosa che resterà sempre con te, da altre imparerai quello che non vorrai mai diventare. — Giorgia Di Basilio

FramMenti

...una sola la causa, non la vecchiaia, Socrate, bensì il carattere degli individui. Se sono persone dabbene e si sanno accontentare, anche la vecchiaia è un peso sopportabile. In caso diverso, a un tale individuo risulta penosa, Socrate, non solo la vecchiaia, ma anche la giovinezza. — Platone, Repubblica

Senilità

Subito, con le prime parole che le rivolse, volle avvisarla che non intendeva compromettersi in una relazione troppo seria. Parlò cioè a un dipresso così: - T'amo molto e per il tuo bene desidero ci si metta d'accordo di andare molto cauti. - La parola era tanto prudente ch'era difficile di crederla detta per amore altrui, e un po' più franca avrebbe dovuto suonare così: - Mi piaci molto, ma nella mia vita non potrai essere giammai più importante di un giocattolo. Ho altri doveri io, la mia carriera, la mia famiglia. La sua famiglia? Una sola sorella non ingombrante né fisicamente né moralmente, piccola e pallida, di qualche anno più giovane di lui, ma più vecchia per carattere o forse per destino. Dei due, era lui l'egoista, il giovane; ella viveva per lui come una madre dimentica di se stessa, ma ciò non impediva a lui di parlarne come di un altro destino importante legato al suo e che pesava sul suo, e così, sentendosi le spalle gravate di tanta responsabilità

FramMenti

Invecchiando faccio sempre meno caso a quello che dicono gli uomini. Guardo solo quello che fanno. — Andrew Carnegie

Poesia

E come la scrivo io una poesia che parli dei vostri occhi belli che non hanno mai visto allegria e libertà? Come la scrivo una poesia che dia l'allerta, prima che vengano a romperli quei vostri occhi, prima che il dolore e il buio vi facciano impazzire per sempre? Come la scrivo una poesia che non chieda dannazione per noi presuntuosi esseri umani che facciamo pagare ad altri le nostre malattie? Come la scrivo una poesia che diventi acqua, che s'infiltri nelle case, nelle piazze, nelle scuole, nei mercati, che raccolga gocce in ruscelli e i ruscelli in fiumi? Come la scrivo una poesia che abbia tanti piedi che camminino fino al luogo dove vi hanno rinchiusi? Come la scrivo una poesia che abbia mani salde e ferri d'acciaio per rompere i cancelli e portarvi via? Come la scrivo una poesia che diventi un mare fatto di gente che sa fare la cosa giusta?  (Pasqualina Bonifacio)

FramMenti

Una cosa, tuttavia, è certa: si deve contribuire ad aumentare la scorta di amore su questa terra. Ogni briciola di odio che si aggiunge all’odio esorbitante che già esiste, rende questo mondo più inospitale e invivibile. — Etty Hillesum, 3 luglio 1942

Le mosche del capitale

“Saraccini incontrò Lanuti. Chissà quale giro di trame, quali improbabili manovre costui stava compiendo. Gli si parò davanti e con sfacciataggine lo interpellò: – Ti vedo scuro, Saraccini, come mai? Dubbi esistenziali, immagino, dubbi culturali… che la tua accesa sensibilità laica… Sei preso dal pensiero di conciliare industria e sinistra, libertà e marxismo… inutile, mio caro, tempo perso, sei in ritardo. Il marxismo è finito. È stato scientificamente smascherato il suo errore basilare, sia da un punto di vista storico che antropologico. La gente ha paura dell’uguaglianza, ha paura delle responsabilità attive e diffuse. La gente vuole obbedire e lavorare in pace, in una serena condizione di dipendenza e di benessere. Se poi vuol cercare qualcosa, a lato o sopra, è Dio che cerca, è la natura… E non rispondermi banalmente che Dio e la paura sono la stessa cosa… Sulla paura poggia il mondo, almeno quello politico-economico, e bisogna saperne tener conto. Se tu vincerai, come credo, qui

FramMenti

Il cambiamento non è mai doloroso. Solo la resistenza al cambiamento lo è. — Hermann Hesse - Siddharta

Scrivendo...

Accadono tante cose mentre si scrive un libro, sono tante le trovate e tanti i desideri racchiusi in trecento cartelle che, quando mi domandano l'argomento del libro che ho appena terminato, ho sempre il timore che si possa dire in dieci parole ciò che ho impiegato anni a raccontare, anni nei quali sono arrivata puntuale, come in nessun altro luogo, nella stanza di cui esorcizzo il silenzio con il quotidiano compito di inventare una storia. È questo, e nessun altro, il lavoro che la vita mi ha assegnato. Non ho mai imparato a ricamare, non ho mai avuto abbastanza talento per suonare il piano, non ho neanche lontanamente immaginato di scervellarmi sull'ingegneria, non saprei amministrare un'azienda, ne obbedire al mio partito o al mio capo, non ho la più pallida idea di come salvare l'ambiente e di medicina so quello che la mia vocazione di medico mi ha insegnato a leggere nel vademecum. Non sono mai riuscita a memorizzare neppure due righe di una legge, non saprei tene

FramMenti

La felicità è una scelta quotidiana. Non la trovi in assenza di problemi. La trovi nonostante i problemi. — Stephen Littleword

Maḥmūd Darwīsh

Hanno incatenato la sua bocca e legato le sue mani alla pietra dei morti. Hanno detto: “Assassino!”, gli hanno tolto il cibo, le vesti, le bandiere e lo hanno gettato nella cella dei morti. Hanno detto: “Ladro!”, lo hanno rifiutato in tutti i porti, hanno portato via il suo piccolo amore, poi hanno detto: “Profugo!”. Tu che hai piedi e mani insanguinati, la notte è effimera, né gli anelli delle catene sono indistruttibili, perché i chicchi della mia spiga che va seccando riempiranno la valle di grano.

FramMenti

Essere felici non significa che tutto è perfetto. Vuol dire che hai deciso di guardare oltre le imperfezioni. — Louise Hay

Magnanimità

di Agostino Bimbo Incipit Sursum corda E così si andò anche quella fredda mattina a veder impiccare la gente. Quanto ci dava gusto! Gli empi, i banditi, gentaglia che si meritava di oscillare al vento con una corda al collo. Ci andavamo anche il giorno dopo e quello dopo ancora, a vedere i corvi tirare la loro pellaccia e prender gli occhi. I bambini si divertivano da morire. Stavano tutti in gruppo a indovinare le storie dei pendagli da forca: quello ha ucciso la moglie, quell’altro ha rubato in banca, quell’altro è frocio, quell’altra è - ovviamente - una strega. Ma il giorno in cui comincia per davvero questa storia, capitò qualcosa che non so tuttora spiegare. Ho ricostruito tutto nei minimi dettagli, eppure non riesco ancora a venirne a capo. Perché a penzolare, in quella cupa sera di settembre, fu un solo essere umano, un uomo, accusato di vilipendio a Sua Maestà. E quando andarono via tutti, compresa mia moglie e i miei figli, in piazza restai solo io. E un gatto nero, sotto i p

FramMenti

Quando si semina si raccoglie sempre, ma mai esattamente nello stesso posto dove si è seminato, ci hai fatto caso? Come un disco sul piatto… basta la differenza di un solco e l’universo può ritrovarsi su tutta un’altra canzone. — Thomas Pynchon - Vizio di Forma

Monologo bellic

di Daniele Muriano Mi chiamo Aria, e sono una bomba. E che bomba… Non però in senso volgare, no. Io sono una bomba: lucida, tornita e inossidabile. Insomma, esplodo. Come posso avere una coscienza? Non lo so. Chiedetelo ai miei inventori. Mi avranno insufflato un’intelligenza artificiale, o un soufflé d’intelligenza alla vaniglia, non lo so. Questi tempi sono avanzatissimi. Anche le bombe hanno autocoscienza. Uccidono e, senza rimedio, soffrono per il loro destino. Ovviamente non possono soffrire dopo essere esplose, perché le bombe sono mortali (in un senso e nell’altro). Ma nel mentre, eccome se si struggono. “Si struggono e distruggono”, potrebbe essere lo slogan inventato da uno stupido. Sia chiaro: non hanno colpa. Sono proprietà di chi le guida. Sono molto in breve, schiave. E no, carini: non chiamatemi bomba intelligente. Ché tra noi bombe, è un insulto. Al massimo, bomba autocosciente. O se preferite il nome proprio rispetto a quello generico, Aria. Chi mi ha battezzato con que

FramMenti

Nessun uomo è libero se non è padrone di se stesso. Epitteto

Sarajevo

LA MUSICA È LA PRIMA VITTIMA DELLA GUERRA”. LA STORIA DEL “BLITZ” DEI DESERT STORM CHE, NEL 1994, PORTARONO CIBO, MEDICINE E MUSICA NELLA SARAJEVO ASSEDIATA  “No, la musica non è un lusso. La gente ce lo chiede sempre: volete fare un rave nel bel mezzo di una zona di guerra? Certo, rispondiamo. La musica è tra le prime vittime della guerra.”   Ci voleva un bel coraggio a fare un discorso su cosa fare e cosa non fare a Keith Robinson e a tutti i Desert Storm. Proprio a loro che, nel 1991, organizzarono il primo rave party illegale a Glasgow. Non autorizzato, illegale, abusivo. A loro non importava nulla. Da quel momento partì un braccio di ferro, costante e durissimo, con il Regno Unito. Che adottò quasi subito una serie di misure repressive per impedire il proliferare di concerti abusivi in base militari dismesse, capannoni, aree isolate.   Erano abituati, i Desert Storm, a sfidare la normalità coatta imposta dall’alto. Ed era normale, per loro, sentirsi vicino a chi stava peggio, a ch

FramMenti

E poi un giorno ti guardi allo specchio e ti vedi così, come sei. Capisci che il bello della vita è questo, aver resistito a tutto, alle tempeste del destino, alle paure, ai dolori che ti consumano, alla cattiveria della gente, alle ipocrisie, alle avversità. Il bello è questo, aver costruito comunque nonostante tutto qualcosa, anche quando tutto sembrava crollare, aver saputo lottare per mantenere il tuo piccolo regno. E poi un giorno ti guardi allo specchio e, al diavolo quella ruga nuova, i segni del tempo che passa e le cicatrici delle tue cadute. Sorridi, perché se riesci ancora ad amare, a sognare e a guardarti allo specchio sorridendo, tutto il resto non conta. Vivi.   Rita Calarco

L'attentatrice

«Voglio sperare che tu abbia imparato a odiare. Altrimenti questa esperienza non sarà servita a niente. Ti ho rinchiuso qua dentro perché tu assaporassi l'odio e la voglia di praticarlo. Non ti ho umiliato tanto per fare. Non mi piace umiliare. Lo sono stato, e so cosa vuol dire. Le peggiori tragedie diventano possibili quando l'amor proprio viene deriso. Soprattutto quando ci si accorge che non si hanno i mezzi della propria dignità, che si è impotenti. Credo che la migliore scuola di odio si trovi in questo punto preciso. S'impara davvero a odiare nel momento in cui si prende coscienza della propria impotenza. È un momento tragico, il più atroce e abominevole di tutti.» Mi scuote rabbiosamente per le spalle. «Ho voluto che capissi perché abbiamo preso le armi, dottor Jaafari, perché dei bambini si gettano sui carri armati quasi fossero bomboniere, perché i nostri cimiteri traboccano, perché voglio morire con le armi in pugno... perché tua moglie è andata a farsi esplodere

FramMenti

Gente priva di immaginazione, intollerante, senza orizzonti. Gente che vive una realtà fatta di convinzioni tutte sue, slogan vuoti, ideali orecchiati qua e là, sistemi rigidi. Sono queste le persone che a me fanno davvero paura. Le temo e le disprezzo. Naturalmente, anche capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato è importante. Ma nella maggior parte dei casi, ognuno col tempo può correggere i propri errori di valutazione. Se si ha il coraggio di riconoscere i propri errori, il più delle volte è possibile rimediare. Ma la ristrettezza di vedute, la rigidità di chi è privo di immaginazione ha una natura simile a quella dei parassiti. Si trasferiscono da un organismo all’altro, mutano di forma e continuano a vivere e proliferare.  Sono casi senza speranza.   (cit. Murakami Haruki, Kafka sulla spiaggia)

Dino Buzzati 10. PAURA ALLA SCALA

Per la prima rappresentazione della Strage degli innocenti di Pierre Grossgemuth (novità assoluta in Italia) il vecchio maestro Claudio Cottes non esitò a mettere il frac. Si era già, è vero, in maggio inoltrato quando la stagione della Scala, a giudizio dei più intransigenti, volge al declino, quando al pubblico, composto in gran parte di turisti, è buona norma offrire spettacoli di esito sicuro, non di eccessivo impegno, scelti nel repertorio tradizionale di tutta tranquillità; e non importa se i direttori non sono proprio i massimi, se i cantanti, per lo più elementi di vecchia rotine scaligera, non destano curiosità. In questo periodo i raffinati si concedono confidenze formali che darebbero scandalo nei mesi più sacri alla Scala: par quasi di buon gusto alle signore non insistere nelle toilettes da sera e vestire semplici abiti da pomeriggio, agli uomini venire in blu o in grigio scuro con cravatte di colore come se si trattasse di visita a una famiglia amica. E qualche abbonato,

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