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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

FramMenti

“Non è un segno di buona salute mentale essere bene adattati a una società malata.“  (Jiddu Krishnamurti)

Franca Rame

Franca Rame Nasceva il 18 luglio 1929  Era il 9 marzo del 1973, giorno in cui Franca Rame fu aggredita da 5 neofascisti. Questi la portarono su un furgoncino e la violentarono, lasciandola poi sulla strada in uno stato di totale confusione mentale. La violenza fu raccontata dall’attrice nel 1975 attraverso il monologo “lo stupro”, senza dichiarare di averla vissuta personalmente, dichiarazione che fece solo nel 1987 alla trasmissione Fantastico della Rai. La stessa Franca Rame spiega che per lei quell’evento fu così angosciante che non riuscì a parlarne per due anni né alle persone più care e a lei vicine (tra cui il suo compagno Dario Fo) né alle forze di polizia e al tribunale (che avrebbero dovuto proteggerla). Evidentemente, spiegherà Franca Rame, cercavano di convincere lei e Fo a non fare più della loro professione (il teatro) uno scenario in cui parlare (anche) di politica. PROLOGO FRANCA – Ancora oggi, proprio per l’imbecille mentalità corrente, una donna convince veramente di

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 “È vero che l'uomo è il re degli animali, perché la sua brutalità supera la loro. Viviamo grazie alla morte di altri. Già in giovane età ho rinnegato l'abitudine di cibarmi di carne, e ritengo che verrà un tempo nel quale gli uomini conosceranno l'anima degli animali e in cui l'uccisione di un animale sarà considerata con lo stesso biasimo con cui consideriamo oggi quella di un uomo.”  (Leonardo Da Vinci)

La giudichessa

«Ho provato con l'adozione. Sono stato esaminato da una giudichessa che però mi individuò subito come pessimo soggetto. "I figli hanno bisogno di una figura femminile". Io misi avanti mia madre e le mie sorelle, invano. Alle spalle della giudichessa c'era un calendario con l'immagine della Natività. Sorrisi, indicando: "La madre, quella lì, è rimasta incinta da vergine, il padre putativo, famiglia più disastrata non c'è". La giudichessa mi cacciò in malo modo: "Lei non è atto all'infanzia". Verso la metà degli anni Settanta a Roma scioglievano l'Opera Maternità e Infanzia. Ci sono andato, insieme con una dama benefica che aveva portato le caramelle. C'erano stanze piene di bambini che a quattro anni camminavano a stento e dicevano solo "cacca" e "cioccolato". Una suora di quelle pietose mi disse: "Ne prenda due e scappi". Io sognavo una bambina bionda e buona e una bruna e cattiva, come nelle fiabe,

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Pensavi che cambiando lo scenario anche tu saresti tornata quella di prima. Non sai che tutto è possibile nella vita fuorché tornare indietro? Le strade sono tante, ognuno crede di prendere la buona, va, va, e poi a un tratto s’accorge che ha sbagliato. Tutti vorremmo ricominciare. Ma gli atti che ci hanno accompagnato fin lì, sono alle nostre spalle attraverso la strada, a fare argine. E indietro non si può tornare. Nessuno torna indietro. È la più inesorabile forma di eguaglianza di tutti gli uomini di fronte alle leggi di vita. Alba de Céspedes, “Nessuno torna indietro”, Arnoldo Mondadori Editore, 1938.

Presto anche gli italiani saranno profughi climatici

Centinaia di morti e migliaia di dispersi in Germania e Belgio a causa di piogge torrenziali e alluvioni. Più di 700 vittime in Canada per il caldo. Innumerevoli incendi in boschi e foreste del Nord America e temperature primaverili persino al Polo Nord e al Polo Sud. Gli allarmi degli scienziati degli ultimi decenni sono stati sistematicamente ignorati, così ora il cambiamento climatico sta presentando il conto anche nella ricca Europa, dove eventi atmosferici estremi sono sempre più frequenti e bisognerà imparare a fare i conti, negli anni a venire, con inondazioni, ondate di caldo torrido e incendi. E dove, tra non più di 30-40 anni, si registreranno centinaia di migliaia di profughi climatici. (...) Già: in Canada, vicino Vancouver, si sono sfiorati i 50 gradi. Una settimana fa a nord del Circolo Polare Artico ci sono stati 34 gradi, ma questi dati li abbiamo osservati un anno fa anche in Siberia e nessuno dimenticherà gli incendi del Natale 2019 in Australia. Insomma, ogni volta c

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Certo, certo sarò un logorroico, un innocuo e fastidioso logorroico, come tutti noi. Ma che fare se la prima e unica destinazione dell'uomo intelligente è la chiacchiera, cioè il meditato travasamento di un vuoto in un vuoto più grande? Fëdor Dostoevskij, Memorie del sottosuolo

I versi più tristi

Posso scrivere i versi più tristi stanotte. Scrivere, per esempio. “La notte è stellata, e tremano, azzurri, gli astri in lontananza”. E il vento della notte gira nel cielo e canta. Posso scrivere i versi più tristi stanotte. Io l’ho amata e a volte anche lei mi amava. In notti come questa l’ho tenuta tra le braccia. L’ho baciata tante volte sotto il cielo infinito. Lei mi ha amato e a volte anch’io l’amavo. Come non amare i suoi grandi occhi fissi. Posso scrivere i versi più tristi stanotte. Pensare che non l’ho più. Sentire che l’ho persa. Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza di lei. E il verso scende sull’anima come la rugiada sul prato. Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla. La notte è stellata e lei non è con me. Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta. Lontano. La mia anima non si rassegna d’averla persa. Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca. Il mio cuore la cerca, e lei non è con me. La stessa notte che sbianca gli stessi alberi. Noi, quel

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"Nessuno è separato da nessuno. Nessuno lotta per se stesso. Tutto è uno. L’angoscia e il dolore, il piacere e la morte non sono nient’altro che un processo per esistere. La lotta rivoluzionaria in questo processo è una porta aperta all’intelligenza."  (Frida Kahlo)

Anarchia

"Sono anarchica perché sono egoista, mi fa male vedere altri che soffrono. Non lo sopporto. Non ho mai fatto male a un uomo tutta la vita e non credo che potrei farlo. Così, poiché altri soffrono, soffro anch’io. Sono anarchica e dedico la mia vita alla causa, perché solo con l’anarchia si potrà mettere fine a tutte le sofferenze, al bisogno e all’infelicità. Tutto quello che va male, i crimini, le malattie, tutto è provocato dal sistema in cui viviamo. Dove non c’è denaro e quindi non ci sono capitalisti, la gente non sarebbe costretta a lavorare troppo, non patirebbe la fame, non abiterebbe in abitazioni malsane, tutte cose che fanno invecchiare anzitempo, che provocano malattie, che inducono a delinquere. Per risparmiare un dollaro i capitalisti costruiscono ferrovie scadenti e quando arriva il treno molte persone finiscono uccise. Che cosa vale la loro vita, se il loro sacrificio ha fatto risparmiare denaro? Ma quelle morti significano miseria, bisogno e delinquenza per tante

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È proprio quella strana quantità “infinito” a creare guai, e nessun fisico dotato di raziocinio dovrebbe avere nulla a che farci. Forse è per questo che i matematici la rappersentano con un simbolo simile a un nodo d'amore. Sir Arthur Eddington, da New Pathways in Science

Il dottor Živago

Avevamo appena cominciato a vivere a modo nostro, nella nostra casa, quando venne la guerra. Ora sono convinta che è stata la guerra la colpa di tutto, di tutte le sventure che ancora oggi colpiscono la nostra generazione. Ricordo bene la mia infanzia. In quell’epoca erano ancora in vigore le concezioni del pacifico secolo precedente. Si usava affidarsi alla voce della ragione. Si riteneva naturale e necessario ciò che suggeriva la coscienza. La morte di un uomo per mano di un altro era un caso raro, straordinario, un fenomeno che usciva dai binari del consueto. Si credeva che gli omicidi esistessero solamente nelle tragedie, nei romanzi gialli e nella cronaca dei giornali, non nella vita normale. «E, a un tratto, questo salto da una regolarità placida e innocente nel sangue e nei gemiti, nella follia generale e nella barbarie dell’omicidio di ogni giorno e di ogni ora, legalizzato ed esaltato. Sono cose che non succedono impunemente. Tu forse ricordi meglio di me come tutto, in un mom

FramMenti

 “Come si fa a vivere nel presente, quando non c'è nessuno nello stesso momento, nessuno che ti stia al passo, nessuno che possa risponderti? Il presente è fatto dal piacere della collisione di due corpi non celesti in una fusione non celeste.” — Anaïs Nin, Diario I

Detenuti

16/17 LUGLIO 1977: LA NOTTE DEI TRASFERIMENTI SEGRETI NELLE CARCERI SPECIALI Con un semplice decreto ministeriale, nel 1977, vengono istituite le carceri speciali per rispondere alle lotte che si erano sviluppate e continuavano a svilupparsi nel circuito carcerario e per cercare di ostacolare i livelli di aggregazione in continua crescita ed anche per tentare di frenare il movimento di evasioni sviluppatosi enormemente negli ultimi anni. Questa operazione viene affidata per la sua attuazione all’arma dei carabinieri al comando del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, sia per la scelta e la ristrutturazione degli edifici, sia per i compiti di sorveglianza esterna e di controllo e ispezione interna. Cosi la notte tra il 16 e il 17 luglio 1977, in grande segretezza e con ampio spiegamento di forze e mezzi, facendo anche largo uso di elicotteri, alcune centinaia di compagni e proletari detenuti vengono trasferiti nelle prime carceri speciali allestite. I primi detenuti deportati negli &quo

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Ai bambini veniva insegnato che la vera gentilezza doveva essere definita nelle azioni piuttosto che nelle parole. Non era mai permesso loro di passare tra il fuoco e l'anziano o un visitatore, di parlare mentre gli altri parlavano, o di prendersi gioco di una persona storpia o sfigurata. Se un bambino tentava sconsideratamente di farlo, un genitore, a bassa voce, lo metteva subito a posto».  Luther Standing Bear Tribù della Luna - Nativi Americani

Potere

Io detesto soprattutto il potere di oggi. Ognuno odia il potere che subisce, quindi odio con particolare veemenza il potere di questi giorni. È un potere che manipola i corpi in un modo orribile, che non ha niente da invidiare alla manipolazione fatta da Himmler o da Hitler. Li manipola trasformandone la coscienza, cioè nel modo peggiore, istituendo dei nuovi valori che sono dei valori alienanti e falsi, i valori del consumo, che compiono quello che Marx chiama un genocidio delle culture viventi, reali, precedenti. Sono caduti dei valori, e sono stati sostituiti con altri valori. Sono caduti dei modelli di comportamento e sono stati sostituiti da altri modelli di comportamento. Questa sostituzione non è stata voluta dalla gente, dal basso, ma sono stati imposti dal nuovo potere consumistico, cioè la nostra industria italiana pluri-nazionale e anche quella nazionale degli industrialotti, voleva che gli italiani consumassero in un certo modo, un certo tipo di merce, e per consumarlo dove

FramMenti

Siamo tutti impostori in questo mondo, noi tutti facciamo finta di essere qualcosa che non siamo. (R. Bach) 

I balconi avevano ragione: niente è più come prima

di Fabio Balocco “Niente sarà più come prima.” In effetti, adesso, a distanza di tempo, possiamo affermare che questa previsione, che compariva su tanti balconi e finestre di case a inizio pandemia, corrisponde al vero. Guardiamo al governo. Se prima c’era ancora un simulacro di democrazia, adesso essa è svanita nel nulla. Prima, il rapporto dei nostri governanti con i poteri forti era intuibile ma non così evidente. Oggi invece che abbiamo un banchiere al governo è tutto più limpido, chiaro. Infatti il partito del cemento gode come non ha mai goduto in passato. E se prima del Covid era impensabile parlare della fattibilità del Ponte sullo Stretto, oggi invece il tema è totalmente sdoganato. Ma un altro aspetto, sempre di carattere economico, oggi è molto più chiaro che un tempo: il nostro è un mondo di plastica. Dipendiamo totalmente dalla plastica, e se viviamo è anche grazie a essa. E buona parte è monouso: guanti, salviette detergenti, protezioni per i piedi, cuffie, rivestimenti p

FramMenti

Lui parlava come un uomo stanco del mondo in cui viveva, pur avendo simpatia per i propri simili, e deciso a rifiutare, da parte sua, l'ingiustizia e i compromessi. (A. Camus)

I vizi capitali e i nuovi vizi

Conformismo e consumismo hanno messo in circolazione un nuovo vizio che per comodità chiamiamo “spudoratezza”, con riferimento non tanto a uno scenario sessuale, quanto al crollo di quelle pareti che consentono di distinguere l'interiorità dall'esteriorità, la parte “discreta”, “singolare”, “privata”, “intima” di ciascuno di noi dalla sua esposizione e pubblicizzazione. Se chiamiamo “intimo” ciò che si nega all'estraneo per concederlo a chi si vuol fare entrare nel proprio segreto profondo e spesso ignoto a noi stessi, allora il pudore, che difende la nostra intimità, difende la nostra libertà. […] Siccome il male avviene di solito segretamente, “segretezza” e “riservatezza” sono per l'opinione pubblica prove del male. E allora, per smentire l'opinione pubblica, omologata su questo pregiudizio, non resta che la spudoratezza di chi si tiene sempre pronto, “mani alla chiusura lampo”, per interviste, pubbliche confessioni, rivelazioni dell'intimità, come è facile v

FramMenti

“Il tempo guarirà tutto. Ma che succede se il tempo stesso è una malattia?” (“Il cielo sopra Berlino”, Wim Wenders, 1987)

Emme

Sono Massimo Vitturi, Responsabile Area Animali selvatici LAV. Ricorderai sicuramente la grande vittoria che abbiamo ottenuto lo scorso aprile con JJ4, la mamma orsa che era stata condannata al carcere a vita nella prigione del Casteller e che siamo riusciti a salvare, permettendole così di vivere una vita serena con i suoi cuccioli.Purtroppo, quella vittoria è stata solo una goccia nell’oceano! L’estate è appena iniziata e in Trentino un altro orso è già in pericolo di vita. Si tratta di M62: suo fratello, M57, è stato catturato e rinchiuso al Casteller solo un anno fa. Cosa accomuna quindi M62 con M57 o con M49, l’orso conosciuto come Papillon? Le minacce che pendono sulle loro teste per essersi semplicemente comportati da orsi. La situazione di M62 è, però, ancora più urgente: su di lui, infatti, pende una condanna a morte. M62 è stato avvistato nei pressi del centro urbano di Andalo a giugno, dove cercava cibo nei cassonetti. Il cibo è un richiamo per gli orsi e, nonostante la Prov

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Vedi cara, le stagioni ed i sorrisi son denari che van spesi con dovuta proprietà. F. Guccini

De tranquillitate animi

Siamo tutti legati alla sorte, alcuni con una lenta catena d'oro, altri con una catena stretta ed avvilente, ma che importa? Ha messo tutti ugualmente sotto sorveglianza, sono legati anche quelli che ci legano [...]. La vita è tutta una schiavitù. Bisogna, dunque, adeguarsi alla propria condizione, lamentarsene il meno possibile, cogliere tutti i vantaggi che essa presenta: non c'è situazione tanto amara, che l'equilibrio interiore non riesca a cavarne qualche motivo di conforto. Tante volte, superfici ristrette sono diventate ampiamente utilizzabili per merito dell'ingegnere che le ha sapute suddividere e una buona ristrutturazione ha reso abitabili localucci angusti. Applica la ragione alle difficoltà: diventa possibile che il duro s'ammorbidisca, l'angusto s'allarghi e che il carico, portato avvedutamente, risulti meno pesante. Seneca

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 “Anarchia è la vita senza padroni, per l’individuo come per la società; è l’accordo sociale derivante non dall’autorità e dall’obbedienza, dalle leggi e dalle sanzioni penali, ma dalla libera associazione degli individui e dei gruppi, conforme ai bisogni di ciascuno e di tutti.”  (Elisee Reclus)

Rainbow Warrior

La storia della Rainbow Warrior (...) il nome Rainbow Warrior trae ispirazione da una profezia dei nativi americani Cree, un popolo indigeno dell’America del Nord, secondo cui “quando il mondo sarà malato e sofferente, gli uomini si uniranno per difenderlo, come dei guerrieri dell’arcobaleno”. Poco prima della mezzanotte del 10 luglio 1985, trent’anni fa, la Rainbow Warrior fu affondata nel porto di Auckland, in Nuova Zelanda, da due bombe, che causarono la morte di un fotografo che si trovava a bordo. Le bombe furono messe dal DSGE, il servizio segreto francese che si occupa delle operazioni all’estero: la Rainbow Warrior si sarebbe infatti dovuta dirigere a breve verso l’atollo polinesiano di Mururoa, per protestare contro i test nucleari che la Francia stava svolgendo. Prima di arrivare al porto di Auckland la Rainbow Warrior era stata a Rongelap, un altro atollo della Polinesia, e – scrive Greenpeace – aveva aiutato circa 350 abitanti dell’isola a spostarsi verso un’altra isola, Me

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Quelli pertanto che essendo gelosissimi della purità e conservazione della lingua italiana, si scontorcono […] ad ogni maniera di dire che non sia stampata sulla forma della grammatica universale, non sanno che cosa sia né la natura della lingua italiana che presumono di proteggere, né quella di tutte le lingue possibili. Giacomo Leopardi, Zibaldone, 5 maggio 1822

Avventura cosmica

“L'uomo tende sempre più a detenere il monopolio del dramma e della sofferenza del mondo. [...] coloro che sanno cosa significa essere uomo cercano di diventare tutto tranne questo. Se fosse possibile, mi trasformerei ogni giorno in una forma diversa di vita animale o vegetale. Sarei, di volta in volta, tutte le varietà di fiori, sarei malerba, spina, rosa o albero equatoriale dai rami contorti, alga sballotata dalle onde o arbusto di montagna in balia dei venti; oppure sarei un uccello dal canto melodioso o un predatore dal verso stridulo, migratore o stanziale, una bestia delle foreste o un animale domestico. Vivrei ogni specie con una frenesia selvaggia e incosciente, percorrerei tutta la sfera della natura, muterei forma con la levità di una grazia ingenua, senza ostentazione, come in un processo naturale. Come vagherei tra nidi o grotte, deserti montani e marini, colline o pianure! Solo questa avventura cosmica, vissuta nell'intima sostanza dell'esistenza, seguendo l&#

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Chi abita in solitudine è in genere molto più spiritualmente dotato di chi vive in branco. Sono i solitari a essere capaci di gesti magnifici. Che ci portano come dice Alvaro Mutis a consegnare alla morte una goccia di splendore. Chi non sa aiutare se stesso, in genere non sa aiutare neanche gli altri. Finge. Fabrizio De André

Henry-David Thoreau

"Il 12 luglio 1817, Negli USA, nel Massachusetts a Concord, nasce Henry-David Thoreau, un poeta e scrittore, precursore dell'individualismo anarchico americano. Effettuò degli studi all'Università di Harvard, ma ne rifiutò i diplomi. Insegnando in una scuola, rifiuta di somministrare delle punizioni agli studenti prima di dare le dimissioni. Lavorò successivamente nell'impresa famigliare e perfezionò la qualità delle matite che suo padre costruiva ma rifiuta di depositarne il brevetto, poi esercita il mestiere di geometra. Ignorando le usanze e rifiutando ogni costrizione, compresi la religione e il matrimonio, si ritira nel 1845 da solo in una capanna che ha costruito da sé sulle rive del lago Walden. Sostenitore di un ritorno alla natura, si dedica all'osservazione delle piante e degli animali, e vive alla giornata. Nel 1847, dopo due anni di solitudine dedicate all'osservazione a alla scrittura, ritorna alla “civiltà”. In disaccordo con l'uso del

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Sono convinto che quando pensi di avere tutte le risposte, la notte ti cambia tutte le domande. Charlie Brown

Dormire? Mangiare? Non se ne parla

"Dormire? Mangiare? Non se ne parla: c'è qualcuno che soffre, da qualche parte, e devo fare qualcosa." Queste parole Nancy Cunard le avrebbe pronunciate mentre operava come traduttrice a Londra per la Resistenza francese. I ritmi incessanti a cui lavorava, senza soste e riposi, gravarono molto sulla sua condizione fisica tanto da condurla ad uno stadio di logoramento che ne avrebbe condizionato il resto della vita. Ma Nancy andò avanti lo stesso. Partecipare alla lotta contro il nazifascismo era per lei un dovere improrogabile fin dalla fine degli anni '20, quando aveva deciso di mettere la sua penna al servizio dell'impegno politico. Nancy Cunard, nata in Inghilterra nel 1896, era nel periodo tra le due guerre mondiali una delle figure più importanti della poesia europea, ispiratrice di innumerevoli grandi artisti e letterati del suo tempo, dei quali fu anche compagna in alcuni casi, cambiò in maniera piuttosto radicale la sua vita dopo essersi trasferita a Parig

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 “Non insistere il fiore non sboccia prima del giusto tempo. Neanche se lo implori neanche se provi ad aprire i suoi petali neanche se lo inondi di sole. La tua impazienza ti spinge a cercare la primavera quando avresti solo bisogno di abbracciare il tuo inverno.”  (Ada Luz Márquez)

Decidono sempre gli stessi

Decidono sempre gli stessi (e ci rimettono sempre i più deboli). Che senso ha? di Gianluca Pinto (...) sappiamo per esperienza che ogni qualvolta si è deciso di attuare cambiamenti in funzione dell’ambiente (che sono necessari, sia chiaro), questi cambiamenti, inspiegabilmente, sono finiti a gravare sempre sulle spalle della collettività portando disagio soprattutto alle fasce economicamente più esposte della popolazione. Un esempio: la raccolta differenziata è un segno di civiltà, e sin qui nessuno può negarlo. Un po’ meno civile, però, è scaricare sulla spalle dei cittadini il costoso lavoro della differenziazione, costringendo famiglie che vivono in case piccole a dedicare uno spazio alla quantità di contenitori e bidoncini per la differenziazione. Questo responsabilità anche economica dei cittadini sarebbe accettabile se la raccolta differenziata non fosse stata resa necessaria dal modello economico basato sulla ricerca del guadagno incessante degli attori di questo sistema e se lo

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"Tante cose ho imparato da voi uomini... Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata."  (Gabriel García Márquez)

Ho bevuto l'acqua

Ho bevuto l'acqua dei condannati sotto una pioggia fitta di lingue oscure taciturna la notte raccoglie la saliva dalle bocche irrigidite, come ossa di cadaveri gli sputi li raccoglie il vento là, dove il fiume va lento e attende il ritorno dei morti Sono giorni di vacche magre e sorrisi storti palcoscenici pitturati a scarabocchi attori acrobatici scivolano sulla menzogna, vili revisionisti da barraccone. Le rivolte sono storie d'altri tempi raccolte in tomi impolverati, mute le barricate dormono dormono anche i sogni portati via dalla corrente, nuovo potere destabilizzante il gregge è gregge sempre meglio è questa solitudine del mio passo, univoco e fidato. Caterina Barbierato - Poetessa Anarchica

FramMenti

"L'ironia mi salva. In situazioni assurde mi è capitato di scoppiare in terribili risate. Ma solo la poesia è in grado di redimermi. Nei momenti più tragici, un solo verso è stato capace di portarmi verso la salvezza: e una fragorosa risata ha aggiustato tutto!"  Alda Merini)

Collanine, perline e perle... umane

Per ragioni trascurabili e marginali, mi ritrovo seduta, alle 7,30 del mattino, sulla panchina di un'anonima fermata di autobus. Alle mie spalle, poggiata contro il muro, la varia umanità del popolo dei venditori ambulanti di collanine da spiaggia. Li osservo. Sono carichi di chincaglierie e carabattole con le quali sperano di sbarcare il lunario. Gioco a indovinarne l'etnia. Questo è sicuramente cingalese, lui sembra pakistano, no, questo è troppo nero: Africa! Vorrei parlarci. Come ci sono arrivati qui? Quali storie hanno alle spalle? Non oso. Osservo. Qualcuno ha una busta di plastica attraverso la quale si intravedono due albicocche e, forse, un panino. La stringe in una mano. Arriva il loro autobus. Caricano gli ingombranti pannelli nel bagagliaio. Mostrano il biglietto all'autista. Partono. Vorrei seguirli e fare la loro strada. Mi limito ad immaginarli. Tutto il giorno sulle spiagge tra bagnanti infastiditi e altri molesti che contratteranno sul prezzo. Li vedo tronf

FramMenti

"Alla gran maggioranza di noi si richiede un’ipocrisia costante, eretta a sistema. Ma non si può, senza conseguenze, mostrarsi ogni giorno diversi da quello che ci si sente: sacrificarsi per ciò che non si ama, rallegrarsi di ciò che ci rende infelici. Il sistema nervoso non è un vuoto suono o un’invenzione. La nostra anima occupa un posto nello spazio e sta dentro di noi come i denti nella bocca. Non si può impunemente violentarla all’infinito". Boris Pasternak - Il dottor Zivago

Parerga e paralipomena

“Invece di essere sempre ed esclusivamente preoccupati per i progetti e i pensieri dell'avvenire, o per contro di abbandonarci alla nostalgia del passato, non dovremmo mai dimenticare che il presente è l'unica cosa reale e l'unica certa. […] Noi consumiamo i nostri giorni belli, senza badarvi, e soltanto quando giungono quelli brutti, desideriamo di riaverli. Lasciamo passare dinanzi a noi, senza goderle, e con volto infastidito, migliaia di ore serene e piacevoli, per poi sospirarle con vana nostalgia, quando giungono i tempi foschi. In luogo di tutto ciò dovremmo tenere in onore ogni presente sopportabile, anche quello banale, che lasciamo ora trascorrere con tanta indifferenza e cerchiamo anzi di affrettare impazienti, e dovremmo tener per fermo che questo presente sta appunto ora avviandosi a quella apoteosi del passato, dove continuerà a essere conservato dalla memoria nell'alone di luce dell'immortalità, per presentarsi poi come un oggetto della nostra intima

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 “Peccando, ogni uomo pecca contro tutti gli altri e ogni uomo è in qualche modo colpevole dei peccati altrui. Non esiste peccato individuale”. Il monaco Tichon a Stavrogin, nei Demoni

Mio figlio ha incontrato un fascista

Mio figlio Jacopo ha deciso di lavorare un mese per pagarsi le vacanze. Fa le manutenzioni alle caldaie e agli impianti di condizionamento degli uffici delle banche, delle aziende, degli studi professionali. Gira per la città da un posto all’altro con Aldo che fa questo mestiere da quasi quarant’anni. Ieri, in uno dei posti dove erano stati chiamati, c’erano anche due elettricisti a sistemare le cose. Jacopo e Aldo, a schiena curva, erano impegnati nel loro lavoro e uno dei due elettricisti parlava ad alta voce. “In questo paese ci vuole la Meloni! Guarda adesso … ce l’hanno con i secondìni perché hanno pestato dei delinquenti. Ma hanno fatto bene perché così imparano a far casino. Come i carabinieri hanno fatto bene a sparare a Giuliani … a pestare quel drogato di Cucchi. È così che si fa per mettere a posto questo paese di culattoni e drogati. Con tutti questi negri in giro a fare un cazzo …”. Jacopo si è tirato su, dritto nel suo metro e 95. Gli è andato vicino. “Ascolta un attimo …

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"Fammi essere forte, forte di sonno e di intelligenza e forte di ossa e fibra; fammi imparare, attraverso questa disperazione, a distribuirmi: a sapere dove e a chi dare a riempire i brevi momenti e le chiacchiere casuali di quell’infuso speciale di devozione e amore che sono le nostre epifanie."  (Sylvia Plath)

Mi sollevo

“Perché io rido come se avessi miniere d’oro scavate nel mio cortile. Puoi spararmi con le tue parole. Puoi ferirmi con i tuoi occhi. Puoi uccidermi con il tuo odio, ma io, come l’aria, mi solleverò. È la mia sensualità a disturbarti? Ti arriva come una sorpresa, il fatto ch’io danzi come se avessi diamanti all’incrocio delle mie cosce? Fuori dalle capanne della vergogna della storia, mi sollevo. Su, da un passato che ha le radici nel dolore, mi sollevo. Sono un oceano nero, ampio, che balza, zampillando e gonfiandomi, genero nella marea. Lasciando alle spalle notti di terrore e paura, mi sollevo. In un’alba che è meravigliosamente chiara, mi sollevo. Portando i doni che i miei antenati mi diedero, io sono il sogno e la speranza dello schiavo. Mi sollevo. Mi sollevo. Mi sollevo.”  (Maya Angelou)

FramMenti

"Fai attenzione ai tuoi pensieri, perché diventano parole. Fai attenzione alle tue parole, perché diventano azioni. Fai attenzione alle tue azioni, perché diventano abitudini. Fai attenzione alle tue abitudini, perché diventano carattere. Fai attenzione al tuo carattere, perché determina il tuo destino». (Buddha)

Iran

E’ come se… Le mucche e le pecore della stalla, eleggessero Capo Branco il macellaio del Paese. Popolo bizzarro che s'affida a Caino per proteggere Abele. Difficile spiegare l'incomprensibile. Proviamo a spiegarlo con la Figura dell'Uomo Forte, sempre amato da chi é nato debole e vigliacco, da chi non sa e non vuole prendersi responsabilità, da coloro che nati schiavi nel cervello, si consegnano incatenati al Potere Sopra Naturale di una ideologia nata e imputridita dalla religione. Noi ne sappiamo qualcosa. Abbiamo incensato il Coglione di Predappio cosi’ come i tedeschi si son fatti pitturare il cervello dall'imbianchino austriaco. Ne abbiamo pagato il prezzo, ma soprattutto l'hanno pagato coloro che non sono più ritornati nelle loro case, usciti come fumo dai campi o semplicemente fucilati contro un muro. La Storia insegna… Peccato che gli Allievi siano imbecilli e poco inclini ad imparare. L'omino delle cinquanta lire che si picchia le palle sull'incudin

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“Ciò che noi conosciamo di noi stessi, non è che una parte, forse una piccolissima parte di quello che noi siamo. E tante e tante cose, in certi momenti eccezionali, noi sorprendiamo in noi stessi, percezioni, ragionamenti, stati di coscienza che son veramente oltre i limiti relativi della nostra esistenza normale e cosciente". Luigi Pirandello - L’umorismo

Il desiderio di essere come tutti

 “In una conferenza ormai famosa tenuta nel 1919, dal titolo “La politica come professione”, Max Weber distingue due modi di agire nella pratica politica: l'etica dei principi e l'etica della responsabilità. Nella sostanza, chi si comporta secondo l'etica dei principi, non tiene conto delle conseguenze delle proprie idee. Cioè: fa delle scelte secondo i suoi ideali, agisce in un modo che ritiene giusto, e questo può bastare: le conseguenze che derivano da ciò che è stato fatto non interessano. Non riguardano colui che agisce; riguardano, dice Weber, il mondo, e quindi la possibile stupidità degli esseri umani. Riguardano, quindi, gli altri. Chi agisce secondo l'etica dei principi non si occupa del fatto che a seguito di una decisione giusta le circostanze possano peggiorare lo stato dei fatti; l'importante è aver preso la decisione giusta, in sintonia con i propri ideali. L'etica della responsabilità, invece, per ogni decisione da prendere tiene conto delle cons

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 "Se voi togliete il ramo di ciliegio dove dunque si poserà l'usignolo per cantare quando tornerà la primavera?"  Anonymous

Sangue, fango e cadaveri

 IL 20 GIUGNO 1859, LA RIVOLTA, LA RESISTENZA E I MASSACRI. QUANDO PERUGIA SI RIBELLÓ ALLO STATO DELLA CHIESA PAGANDO IL PREZZO PIÙ ALTO Sangue, fango e cadaveri ingombravano le strade del centro di Perugia all’alba del 21 giugno. Il sorgere del Sole mostrava ai cittadini sopravvissuti i macabri strascichi degli assassini e dei saccheggi perpetrati dalle truppe svizzere e dai gendarmi pontifici al seguito del colonnello Antonio Schmidt d’Altorf. Morte e distruzione costituivano il prezzo che la città dovette pagare per essersi ribellata allo Stato della Chiesa. Correva l’anno 1859. La guerra in corso tra il Regno di Sardegna e l’impero austro-ungarico riscaldava i cuori dei patrioti italiani. A Perugia il 14 giugno una folla munita di tricolori scese per le strade e si presentò sotto il palazzo del comune chiedendo al legato pontificio di collaborare. Ottenuto un inamovibile diniego, i rivoltosi cacciarono le autorità papaline e organizzarono d’urgenza una Giunta Provvisoria che chiese

FramMenti

“È vero che l'uomo è il re degli animali, perché la sua brutalità supera la loro. Viviamo grazie alla morte di altri. Già in giovane età ho rinnegato l'abitudine di cibarmi di carne, e ritengo che verrà un tempo nel quale gli uomini conosceranno l'anima degli animali e in cui l'uccisione di un animale sarà considerata con lo stesso biasimo con cui consideriamo oggi quella di un uomo.” (Leonardo Da Vinci)

Sulla stupidità

La stupidità autentica è un po’ dura di comprendonio, come si dice. È povera di idee e parole, nonché maldestra nell'usarne. Preferisce le cose comuni, che continuamente ripetute le si imprimono bene in testa. Se afferra qualcosa, non se la fa scappare. Non analizza né sottilizza. Sue sono niente di meno che le rosee guance della vita! È vero che pensa in modo vago e basta una nuova esperienza a far tacere il suo pensiero, ma è anche vero che preferisce ciò che si può sperimentare con i sensi o contare sulle dita. In una parola, è la cara “limpida stupidità” che, se non fosse a volte così credulona, confusionaria e addirittura incorreggibile testona, da portare alla disperazione, sarebbe addirittura graziosa. […] Robert Musil, Sulla stupidità (Conferenza, Vienna 1937).

FramMenti

Il mare è tutto: non per nulla copre i sette decimi del globo. Ha un’aria pura e sana, è il deserto immenso dove l’uomo non è mai solo, perché sente la vita fremergli accanto. Il mare è il veicolo di un’esistenza soprannaturale e prodigiosa, è movimento ed amore, è l’infinito vivente. Jules Verne, Ventimila leghe sotto i mari

Abbandono

Il “momento” preciso in cui, cedendo alla vertigine del desiderio, un essere acconsente, per una volontà onnipotente, che non gli appartiene, alla fusione totale di se stesso con un altro essere, per formare il luogo unico e solenne del dispiegarsi di ogni delizia. Anestesia del rifiuto. (Marianne van Hirtum) BACIO - Apposizione delle labbra sul corpo dell'essere amato a scopo di leggera suzione. Sulla bocca, il bacio dato e accettato permette il gioco carezzevole delle lingue. Gli occhi si chiudono per non distrarre il tatto che segretamente si pavoneggia. (Jean-Claude Siberman) CALZA - Va dalla punta del piede a metà della coscia, conferendo alle gambe delle donne l'evanescenza di una trottola che gira. Si alza come una fiamma, cede come neve sui tetti. (Jean-Claude Siberman) CONCUPISCENZA - Fondo di inclinazione naturale che ci fa desiderare il godimento dei beni sensibili, e soprattutto dei piaceri carnali. Palpare e possedere un corpo guariscono dalla bruciante sensazione

FramMenti

C'è chi passa tutta la vita a leggere senza mai riuscire ad andare al di là della lettura, restano appiccicati alla pagina, non percepiscono che le parole sono soltanto delle pietre messe di traverso nella corrente di un fiume, sono lì solo per farci arrivare all'altra sponda, quella che conta è l'altra sponda, A meno che, A meno che, cosa, A meno che quei fiumi non abbiano due sole sponde, ma tante, che ogni persona che legge sia, essa stessa, la propria sponda, e che sia sua, e soltanto sua, la sponda a cui può arrivare. Saramago, "La caverna", 2001, pp.76-77

I difensori

Il tempo che ti è assegnato è così breve che, se perdi un secondo, hai già perduto tutta la vita, perché non dura di più, dura solo quanto il tempo che perdi. Se dunque hai imboccato una via, prosegui per quella, in qualunque circostanza, non puoi che guadagnare, non corri alcun pericolo, alla fine forse precipiterai, ma se ti fossi voltato indietro dopo i primi passi e fossi sceso giù per la scala, saresti precipitato fin da principio, e non forse, ma di sicuro. Se dunque non trovi nulla qui nei corridoi, apri le porte, se non trovi nulla dietro a queste porte, ci sono altri piani, se non trovi nulla lassù, non importa, sali per nuove scale. Finché non cessi di salire non cessano i gradini, ma crescono sotto i tuoi piedi che salgono. Franz Kafka dal racconto I Difensori, 1922.

FramMenti

“Si ha un bel dire e pretendere, il mondo ci lascia molto prima che ce ne andiamo per davvero. Le cose alle quali tenevi di più, ti decidi un bel giorno a parlarne sempre meno, devi fare uno sforzo quando ti ci metti. Ne hai le scatole piene di ascoltarti sempre cianciare… Tagli via… Rinunci… è da trent’anni che stai a cianciare… Non ci tieni più ad avere ragione. Ti molla la voglia di tenerti anche il posticino che t’eri riservato tra i piaceri… Ti viene lo schifo… Basta ormai mangiare un po’, scaldarsi un po’ e dormire più che si può sulla via del nulla assoluto.” — Louis-Ferdinand Céline, “Viaggio al termine della notte”

L'amore come l'acqua

Di tutti i termini coniati per parlare di sessualità, omo, etero, bi, un po' di là un po' di qua, quello che mi piace di più é certamente "FLUIDO". Coniato da Arisa per descrivere la sessualità del suo attuale compagno. FLUIDO mi ricorda l'acqua, il suo scorrere naturale, il suo insinuarsi nelle pieghe della terra andando oltre un determinato tragitto. L'acqua sceglie il percorso, quello che le pare, rispondendo più alla Natura che alle Regole. Usando le parole di Susanna Tamaro, l'acqua va dove la porta il cuore. E quel FLUIDO incarna tutta la sua Libertà. Nello stesso modo l'Essere Umano dev'essere fluido, seguire il suo istinto, la sua passione, il suo eros, senza per questo sentirsi "diverso". Cosi' come non é diversa l'acqua che scorre nei canali da quella che si fa strada nelle fessure, non é diverso un fiume da un fosso, i solchi ci sono ma vengono facilmente superati, con naturalezza. Le Persone che amano in modo FLUIDO, r

FramMenti

“Noi speriamo in un mondo che riesca a migliorare la qualità della vita di tutti: l'ambiente, la possibilità di conoscere, la possibilità di comunicare e di informare. E, sopratutto, la possibilità di eliminare tutto quello che è oggetto per distruggersi come le armi, le guerre, la pena capitale. Ed io credo che già quello sarebbe un grande cambiamento”. (Gian Maria Volonté)

Eleanor ed Araton pensieri e parole

Non è facile invecchiare con garbo. Bisogna accertarsi della nuova carne, di nuova pelle, di nuovi solchi, di nuovi nei. Bisogna lasciarla andare via, la giovinezza, senza mortificarla in una nuova età che non le appartiene, occorre far la pace con il respiro più corto, con la lentezza della rimessa in sesto dopo gli stravizi, con le giunture, con le arterie, coi capelli bianchi all’improvviso, che prendono il posto dei grilli per la testa. Bisogna farsi nuovi ed amarsi in una nuova era, reinventarsi, continuare ad essere curiosi, ridere e spazzolarsi i denti per farli brillare come minuscole cariche di polvere da sparo. Bisogna coltivare l’ironia, ricordarsi di sbagliare strada, scegliere con cura gli altri umani, allontanarsi dal sé, ritornarci, cantare, maledire i guru, canzonare i paurosi, stare nudi con fierezza. Invecchiare come si fosse vino, profumando e facendo godere il palato, senza abituarlo agli sbadigli. Bisogna camminare dritti, saper portare le catene, parlare in altre

FramMenti

 La mia massima ambizione di scrittore posso esprimerla con l'affermazione di un desiderio: quando le parole finiscono il significato continua. Quando il lettore ha esaurito le parole, ha chiuso il libro e lo ha riposto nello scaffale, continuano ad agire in lui le inquietudini, i dubbi, i pensieri, le prospettive, le immaginazioni, i turbamenti trasmessi dalla lettura del libro. Se questo non avviene lo scrittore ha fallito il suo scopo. Direi che da questo risultato si distingue un libro di consumo da un testo letterario. Lugi Malerba

Quando e perché Mussolini abolì la Festa del 1° maggio

La Festa del Lavoro, intesa come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche né sociali, per affermare i propri diritti e migliorare la propria condizione, ha origine lontane. Dopo migliaia di anni di osceno sfruttamento, con turni di lavoro che arrivavano alle sedici ore al giorno (uomini, donne, persino bambini), a metà dell’Ottocento cominciò a svilupparsi una coscienza civile ed umana, onda lunga della rivoluzione illuminista del secolo precedente. Nella lontana Australia, luogo d’emigrazione e di lavoro, nel 1855 si coniò una parola d’ordine su cui si fonderanno le politiche dei movimenti sindacali organizzati di fine secolo e del Novecento: “Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire”. Era un concetto rivoluzionario, che andava al di là della dimensione lavorativa, e che mirava ad allargare la sfera dei diritti di ogni cittadino. Nell’ottobre del 1884 le organizzazioni sindacali indicarono nel 1° Maggio 1886 la data limite, a partire

FramMenti

“È che sei tu. E quando si tratta di te, io non lo so che mi succede. Per quanto cerchi di trattenermi, se si tratta di te io sono felice.”  (Carlos Ruiz Zafón)

I vecchi

I vecchi, quando piangono, non si fanno vedere, perché non c’è nessuno che ha tempo di ascoltare i pensieri e i tormenti; sotto i capelli bianchi hanno sguardi perduti e gli occhi opachi e stanchi. I vecchi, quando piangono, c’è sempre una ragione: per le forze che mancano, per qualche delusione. I vecchi sono soli con i loro pensieri, hanno un filo di fiato, son pieni di dolori. I vecchi, quando piangono, piangono senza lacrime; sentono sempre freddo, per colpa dell’anagrafe; passano notti in bianco e aspettano il mattino alternando ai respiri i cattivi pensieri. I vecchi, quando piangono, li assale la tristezza; quando non c’è nessuno a far loro una carezza ripensano al passato con un futuro vuoto, accarezzano il gatto o baciano una foto. I vecchi, come i libri poggiati su scaffali, a volte impolverati, a volte spaginati, son posti in spazi angusti, illuminati male, sperando che qualcuno li vada a salutare. I vecchi ridono anche, ridono con stupore quando il pensiero vola e torna al

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"Vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Vita è anche la donna che ti lascia, una giornata di pioggia, l’amico che ti delude. Purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita, è solo un testardo e insensato accanimento nel mantenere attive delle funzioni biologiche."  (Piergiorgio Welby)  

Una guerra civile

“Un sentimento sicuramente molto diffuso, e che alimentò la repulsione subito manifestatasi verso i fascisti repubblicani, sta nel carattere che quelli assunsero di lugubri ma sfacciati revenants. È vero, i quarantacinque giorni di Badoglio erano stati di falsa libertà, di dittatura militare, di torbidi compromessi. Ma il crollo verticale del fascismo in tanta parte dei suoi specifici apparati e dei suoi simboli era stato di natura tale da colpire gli animi come un evento dal quale mai si sarebbe potuti tornare indietro. Su questa strada la coscienza popolare aveva in ampia misura galoppato ben oltre le intenzioni, le paure e i maneggi del re e di Badoglio. Ora i fascisti resuscitati sembrava facessero, contro natura, scorrere il tempo a ritroso. Erano appena usciti dal sepolcro e subito davano ordini. I loro ostentati atteggiamenti vendicativi […], il loro scorrazzare per le città in camicia nera e con divise raccogliticce, rialzando teatralmente i simboli del regime e ripristinando i

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"Quando morirò, sarò niente di niente e nulla di me sopravviverà. Non sono più giovane e amo la vita. Ma mi rifiuto di vivere tremando di terrore al pensiero del nulla, la felicità non è meno vera perché deve finire, né il pensiero e l'amore perdono il loro valore perché non sono immortali".  (Bertrand Russell)

La vigna

Nessun bambino ha coscienza di vivere in un mondo mitico. Ciò s’accompagna all’altro noto fatto che nessun bambino sa nulla del “paradiso infantile” in cui a suo tempo l’uomo adulto s’accorgerà di essere vissuto. La ragione è che negli anni mitici il bambino ha assai meglio da fare che dare un nome al suo stato. Gli tocca vivere questo stato e conoscere il mondo. Ora, da bambini il mondo si impara a conoscerlo non – come parrebbe – con immediato e originario contatto alle cose, ma attraverso i segni di queste: parole, vignette, racconti. Se si risale un qualunque momento di commozione estatica davanti a qualcosa del mondo, si trova che ci commoviamo perché ci siamo già commossi; e ci siamo già commossi perché un giorno qualcosa ci apparve trasfigurato, staccato dal resto, per una parola, una favola, una fantasia che vi si riferiva e lo conteneva. Al bambino questo segno si fa simbolo, perché naturalmente a quel tempo la fantasia gli giunge come realtà, come conoscenza oggettiva e non c

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 “Si usa lo specchio per guardarsi il viso e l'arte per guardarsi l'anima.”  (George Bernard Shaw)

La storia degli Awá

 LA RESISTENZA DEGLI AWÁ, LA TRIBÙ CHE ADOTTA GLI ANIMALI ORFANI La storia degli Awá è una storia unica. È la storia di un popolo di agricoltori che per sopravvivere alle ondate colonizzatrici di taglialegna, allevatori e minatori si è evoluto ed è diventato nomade. Per fuggire dalla schiavitù, dalle malattie, dalla distruzione del loro ambiente natio, gli Awá hanno percorso al contrario, o forse nel verso giusto, il sentiero che ha portato l’uomo dal migrare ad essere sedentario, dal raccogliere al coltivare, dall’andare al restare. Un popolo che crede ciecamente nella sacralità della foresta, a tal punto da non volerne alterare in alcun modo la conformazione. Solo comprendendo l’amore che questo popolo ha per la sua terra si può capire una delle abitudini più diffuse tra le donne: l’allattamento dei cuccioli di scimmia orfani. Gli Awà convivono con cinghiali, avvoltoi reali, piccoli orsetti simili al procione che scorrazzano e seguono la tribù ovunque. E in particolare amano prenders

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"Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi, fai cosa ti dice il cuore... ciò che vuoi... la vita è un'opera di teatro che non ha prove iniziali. Quindi: Canta, Ridi, Balla, Ama... E vivi intensamente ogni momento della tua vita... Prima che cali il sipario e l'opera finisca senza applausi".  Charlie Chaplin

Avevo gli occhi chiusi

Vi è mai capitato di essere profondamente addormentati con qualcuno intorno a voi che sta urlando, ma voi riuscite a malapena a sentirlo? Ecco, era qualcosa di simile. Potevo sentire, ma non vedevo niente. Avevo gli occhi chiusi, per impedire al vento e ai detriti di entrarci. Sono stato colpito dai detriti ma non riuscivo davvero a rendermene conto. Ho solo sentito un dolore profondo. A un certo punto ho preso una botta in testa. Non sapevo per quanto tempo avrei potuto sopportare quella furia. Immagino stessi girando su me stesso, in posizione verticale, come una trottola, perché appena prima di toccare il suolo ricordo una sensazione di liberazione. Sono atterrato piuttosto duramente sullo stomaco. Quando ho guardato in alto, un fulmine ha illuminato il cielo a giorno, ed è stato allora che ho visto il tornado: non ne avevo mai visto uno prima di allora. Atterrammo tutti a una ventina di metri l’uno dall’altro, nel giardino di un vicino. Eravamo ricoperti di fango. Avevo trenta pezz

FramMenti

 Parlare di limiti della crescita in seno ad un'economia capitalistica  non ha alcun senso, così come non ne ha di parlare di limiti alla guerra in una società guerriera. Gli scrupoli morali cui danno voce tanti ambientalisti sapientoni sono tanto ingenui quanto  quelli delle multinazionali sono fasulli. Il capitalismo non può essere persuaso a porre un freno al proprio sviluppo, così come non si può persuadere un essere umano  a smettere di respirare. I tentativi di realizzare un capitalismo “verde” o “ecologico” sono condannati all'insuccesso a causa della natura stessa del sistema che è un sistema di crescita continua" Murray Bookchin - Per una società ecologica 

La misura

La misura di un uomo non è la sua intelligenza. Non è il livello che può raggiungere in questo sistema mostruoso. La misura di un uomo è questa: con quanta rapidità sa reagire ai bisogni di un’altra persona? E quanto di se stesso può donare?” Philip Kindred Dick è stato uno dei più straordinari scrittori di fantascienza, capace di anticipare di parecchie decadi alcuni fenomeni sociali chiave del nostro tempo Come molti altri precursori di ogni epoca fu compreso realmente solo dopo il prematuro decesso, avvenuto nel 1982. Decesso che ci ha privato di una delle menti più innovative e lucide della letteratura della seconda metà del Novecento. Il controllo sociale, lo strapotere dalla comunicazione, il ruolo delle tecnologie, l'assuefazione alle dipendenze, la mercificazione estrema, sono tutti temi affrontati nei suoi bellissimi romanzi. Difficile citare solo alcuni dei suoi scritti perché tutti meriterebbero di essere letti. Per fama si può ricordare "il cacciatore di androidi&q

FramMenti

 "La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire si moltiplica e diventa più grande." Hans-Georg Gadamer (1900-2002)

La matematica è politica

La matematica è stata il mio apprendistato alla rivoluzione, perché mi ha insegnato a diffidare di verità assolute e autorità indiscutibili. Democrazia e matematica, da un punto di vista politico, si somigliano: come tutti i processi creativi non sopportano di non cambiare mai.[...] È una disciplina che non ammette principio di autorità giacché nessuno possiede la verità da solo, le verità sono asserzioni verificabili da chiunque, o se non da chiunque (alcune volte è difficile) almeno da un certo numero di persone. Inoltre, la matematica è un linguaggio, una grammatica. Per discutere di matematica bisogna accettarne le regole. Sicché uno studioso, ma anche uno studente di matematica, è abituato a operare in un mondo di regole comuni, per ridiscutere le quali non si può essere in uno, bisogna essere almeno in due. Ovviamente la matematica non procede per voto o alzata di mano, ma per ipotesi e verifiche. Se i nostri politici avessero studiato matematica, e se studiandola l’avessero capi

FramMenti

Terra di infanti, affamati, corrotti, governanti impiegati di agrari, prefetti codini, avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi, funzionari liberali carogne come gli zii bigotti, una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino! Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti, tra case coloniali scrostate ormai come chiese. Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti, proprio perché fosti cosciente, sei incosciente. E solo perché sei cattolica, non puoi pensare che il tuo male è tutto il male: colpa di ogni male. Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo. Pier Paolo Pasolini

Il villaggio

In qualsiasi villaggio, le Persone più importanti sono TRE. Il Prete, il Maestro ed il Barbiere. Il primo sa pregare, il secondo leggere, il terzo ascoltare. Non sfugge quindi alla regola Borj el-Khadra dove l'Imam riserva i suoi sermoni ai fedeli, riportando il pensiero di Dio che é in stretto contatto divino con lui, né il Maestro che insegna ai bambini l'arte della scrittura araba e naturalmente li sprona a leggere, usando vecchi libri ormai consunti dall'uso. Il Barbiere é il confessionale del Popolo, ognuno porta nel negozio le proprie pene, i dissidi, le osservazioni sul tempo e sulle pecore. Fuori dal paese il deserto ascolta. Il vento, la notte, sposta le dune, cambiando il sentiero per raggiungere l'oasi, cancellando il passaggio di ieri ed aprendone di nuovi, inesplorati. La sabbia non ha memoria. Poco lontano una carovana si muove lentamente alle prime luci dell'alba. Si accamperanno vicino alla fonte d'acqua e mentre le Donne porteranno le bestie ad

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