Ho bevuto l'acqua

Ho bevuto l'acqua dei condannati
sotto una pioggia fitta
di lingue oscure
taciturna la notte
raccoglie la saliva dalle bocche
irrigidite, come ossa di cadaveri
gli sputi li raccoglie il vento
là, dove il fiume va lento
e attende il ritorno dei morti
Sono giorni di vacche magre
e sorrisi storti
palcoscenici pitturati a scarabocchi
attori acrobatici
scivolano sulla menzogna, vili
revisionisti da barraccone.
Le rivolte sono storie d'altri tempi
raccolte in tomi impolverati,
mute le barricate dormono
dormono anche i sogni
portati via dalla corrente,
nuovo potere destabilizzante
il gregge è gregge sempre
meglio è questa solitudine
del mio passo, univoco e fidato.

Caterina Barbierato - Poetessa Anarchica

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