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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

Buonanotte del 30 settembre 2017

Scrivo di buona lena ma, non essendo avvezzo alle cose lunghe, temo sempre d’uscir di tono, di stancarmi, di non dire tutto quel che devo e di non essere abbastanza serio. — Anton Čechov, in una lettera a Jakov Polonskij, Mosca, 18 gennaio 1888

Jules Supervielle

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Un Poeta Io non vado sempre solo al fondo di me stesso E trascino con me più di un essere vivente. Quelli che saranno entrati nelle mie fredde caverne Sono certi di uscirne anche solo un momento? Ammasso nella mia notte, come una nave che affonda, Alla rinfusa, passeggeri e marinai, E spengo la luce agli occhi, nelle cabine, Faccio amicizia con le grandi profondità. (da Les amis inconnus, 1934)

Buonanotte del 29 settembre 2017

Il suo sorriso era uno di quei rari sorrisi che capita di vedere quattro o cinque volte nella vita; pareva comprenderti e credere in te tanto quanto tu vorresti essere compreso e ispirare fiducia. — Il Grande Gatsby

Buonanotte del 28 settembre 2017

Nuvole… Esisto senza che io lo sappia e morirò senza che io lo voglia… Sono l’intervallo fra ciò che sono e ciò che non sono… fra quanto sogno di essere e quanto la vita mi ha fatto essere… la media astratta e carnale fra cose che non sono niente più il niente di me stesso. — Nuvole, Fernando Pessoa

Eric Blum

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La cospirazione contro la razza umana

La coscienza è andata troppo oltre per essere un attributo tollerabile dalla nostra specie, e minimizzando questo problema siamo costretti a minimizzare la nostra stessa coscienza. Tra i vari modi in cui questo può esser fatto, quattro principali strategie: 1. Isolamento. Per non vivere precipitando nella trepidazione, isoliamo i fatti terribili dell’essere vivi, relegandoli in un remoto comparto della nostra mente. Sono i nostri lunatici coinquilini che vivono nell’attico e la cui esistenza neghiamo in una cospirazione silenziosa. 2. Ancoraggio. Per stabilizzare le nostre vite nelle acque tempestose del caos, cospiriamo per ancorarle in verità metafisiche e istituzionalizzate – Dio, Moralità, Legge naturale, Patria, Famiglia – che ci inebriano facendoci sentire solenni, autentici e al sicuro. 3. Distrazione. Per evitare che le nostre menti riflettano sugli orrori del mondo, le distraiamo con un mondo di frivolezze: televisori, politica estera, progetti scientifici, carrie

Pia Brix-Thomsen

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Impresso nella memoria

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Si amarono tra i noccioli sotto soli di rugiada, raccolsero nei capelli, foglie e terra bagnata... Cuore della rondine, abbi pietà di loro. In ginocchio sulla riva, pettinarono le foglie, e i pesci si accostavano lucenti nelle scaglie. Cuore della rondine, abbi pietà di loro. I riflessi degli alberi - fumo sull'onda minuta. Rondine, fa' che da loro mai sia dimenticato. Rondine, spina di nube, ancora dell'aria, Icaro perfezionato, frac asceso in cielo, rondine calligrafa, lancetta senza minuti, primo gotico pennuto, strabismo nell'alto dei cieli, rondine, silenzio acuto, lutto festante, aureola degli amanti, abbi pietà di noi. Wisława Szymborska

Buonanotte del 26 settembre 2017

Mi chiedi perché compro riso e fiori? Compro il riso per vivere e i fiori per avere una ragione per cui vivere. — Confucio

Gerhard Richter

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Pensieri postumi

Ho la sensazione di essere l'unico sopravvissuto e il fatto che al di fuori di me non ci sia più niente è stomachevole. Se per questo ci fosse almeno una spiegazione appetibile! Ma la mia autocoscienza è la coscienza di un mucchio di immondizia in uno spazio infinito e vuoto. Si immagini un po’: il telefono non squilla più, il postino non viene, i rumori di strada hanno smesso, soltanto il vento ulula trascinandosi via un sogno; il mondo è già tramontato, io soltanto non so ancora niente della catastrofe. Io sono propriamente soltanto ancora la mia forma fantomatica, quello che io vedo sono immagini postume, quel che io penso sono pensieri postumi. — Peter Handke, Esseri irragionevoli in via di estinzione

Alberto Moravia

Il 26 settembre del 1990, muore a Roma Alberto Moravia Ci sono persone che afflitte da qualche vizio, prima lo combattono, poi, incapaci per debolezza di frenarsi, si illudono alla fine che passi inosservato e vi si abbandonano con frenesia. (I racconti, L'avaro)

Christiane Feser

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Christiane Feser (German, b. 1977), Lamellen 7, 2015

Stasera ho pensato di insegnarti questo

Stasera ho pensato di insegnarti questo: tu ribellati qualunque cosa accada: ribellati ribellati alle lettere allineate ai colori alle cornici intorno al foglio agli indici nei libri alle immagini nel verso giusto agli orli alle cinture ai calzini uguali ai bottoni sempre nelle asole e alle asole sempre in cerca di bottoni ai saponi alle creme ai dentifrici raccomandati alla pelle che si rimargina alle cicatrici ai calli ossei alle donne ai sentimenti ai patimenti al tempo che guarisce tutto e al dolore che si lascia guarire a me soprattutto, e certo! — Carla Lebowski Cavallini, eteronimo di Emilio Piccolo

Vitaliano Brancati

Il 25 settembre del 1954, muore a Torino Vitaliano Brancati Barbara, dal canto suo, non appena le fu detto che Antonio sarebbe stato suo marito e che il pensare a lui non era una sconvenienza, cominciò a sognarlo con molta rassomiglianza, sebbene lo avesse visto due o tre volte, e sempre di sfuggita, e a turbarsi profondamente allorchè, durante le visite delle amiche [...] stendeva alla luce del balcone le lenzuola che l'avrebbero avvolta di notte insieme al più bell'uomo della città. (Il bell'Antonio, Premio Bagutta 1950)

Buonanotte del 24 settembre 2017

Se pensa che le basti tenere duro per ancora quattro o cinque anni per poi potersi dichiarare fuori pericolo, be’, si sbaglia di grosso. L’adolescenza è una fottuta malattia cronica, e più sei grande più le recidive sono devastanti, fino a che non si muore schiantati dal senso del ridicolo. Liberamente estratto da “L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome” Alice Basso

Tom Climent

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Barnett Newman

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Edwin Estlin Cummings

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Tu sei stanca Tu sei stanca, (Credo) Dell'eterno puzzle di vivere e agire; Anch'io. Vieni con me, allora, E andiamocene molto lontano — (Io e te soli, capito!) Hai giocato, (Credo) E hai rotto i tuoi giocattoli più cari, E ora sei un po' stanca; Stanca di cose che si rompono — Solo stanca. Anch'io. Ma vengo con un sogno negli occhi stasera, E busso con una rosa alla porta del tuo cuore disperato — Aprimi! Ti mostrerò luoghi che Nessuno conosce

Buonanotte del 22 settembre 2017

La terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra. — Proverbio dei Nativi americani

Thérèse Murdza

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Cambia gioco

Non facciamola lunga con i dettagli, le cose sono precipitate. I due appuntamenti elettorali più importanti dell’anno passato – negli Stati Uniti e Gran Bretagna – sono stati vinti da messaggi non solo di destra conservatrice, ma più propriamente di demagogia bugiarda e incompetente. Presso le sinistre annaspanti e disperate guadagnano popolarità predicatori qualunquisti o letture radicali anacronistiche. Uno spettro si aggira per il mondo, e i giornali lo chiamano “populismo” per fare prima, ma è costituito sostanzialmente da due elementi psicologici che hanno attecchito in tantissimi individui: lo sdoganamento della rivendicazione dell’egoismo e dei propri piccoli interessi, e quello dell’ignoranza e dell’incompetenza (trasformate in presunzione di conoscerli, i propri interessi, e i modi per tutelarli). Le due cose insieme hanno convinto estesissime quote di elettori di poter ridurre il bene del mondo al bene proprio, e di saper prevedere i percorsi verso il bene proprio, con sprez

Pierre Soulages

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Affamato di vita

Io sono affamato di vita. Questo è il mio solo manifesto: il manifesto della fame di vita. Sono ansioso di provare ancora innumerevoli sensazioni, questo percorso che adesso mi sta portando al basso profilo, al livello delle scarpe di Van Gogh, da dove le cose possono essere apprezzate da un'altra prospettiva. Vorrei vivere un'altra vita, dopo questa. E poi un'altra, un'altra ancora. Avere altri rimpianti, altri dolori, altri orgasmi, altre gioie e altre effimere felicità. Rincontrare lei in cento di queste vite, e perderla, dimenticarla in infinite altre. Io sono ingordo di ogni istante: di più, di più. Perché dovrei accontentarmi? Perché dovrei ascoltare una sola risposta? Perché deve essere tutto qui? Non mi basti tu, non mi basto io, come potrebbero bastarmi sette nuovi pianeti? Non mi basta un editore raffinato a saziarmi di domande. Scalare catene montuose. Scalare grondaie di appartamenti. Immergersi nei vulcani. Immergersi nel tuo dolore più antico. Ancora. D

Federico Borromeo

Il 21 settembre del 1631 muore a Milano il cardinal Federico Borromeo Questa [Virginia] meritò per le sue colpe un lungo e grave castigo; in principio della quale ella fu inspirata, et insieme esortata, a confessarsi generalmente il che ella fece con tanto aiuto celeste, che da quella sola confessione diceva poi che nato era gran parte di tutto il suo bene. (Di una verace penitenza)

Buonanotte del 20 settembre 2017

Tutto passa. Le sofferenze, i tormenti, il sangue, la fame e la pestilenza. La spada sparirà, e le stelle invece rimarranno, quando anche le ombre dei nostri corpi e delle nostre azioni più non saranno sulla terra. Le stelle saranno allo stesso modo immutabili, allo stesso modo scintillanti e meravigliose. Non esiste uomo sulla terra che non lo sappia. Perché allora non vogliamo la pace, non vogliamo rivolgere loro il nostro sguardo? Perché? — La guardia bianca, Michail Bulgakov

Hiroshi Sugimoto

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Gente sul ponte

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Strano pianeta e strana la gente che lo abita. Sottostanno al tempo, ma non vogliono accettarlo. Hanno modi per esprimere la loro protesta. Fanno quadretti, ad esempio questo: A un primo sguardo nulla di particolare. Si vede uno specchio d’acqua. Si vede una delle sue sponde. Si vede una barchetta che s’affatica. Si vede un ponte sull’acqua e gente sul ponte. La gente affretta visibilmente il passo. perché da una nuvola scura la pioggia ha appena cominciato a scrosciare. Il fatto è che poi non accade nulla. La nuvola non muta colore né forma. La pioggia né aumenta né smette. La barchetta naviga immobile. La gente sul ponte corre proprio là dov’era un attimo prima. E’ difficile esimersi qui da un commento. Il quadretto non è affatto innocente. Qui il tempo è stato fermato. Non si è più tenuto conto delle sue leggi. Lo si è privato dell’influsso sul corso degli eventi. Lo si è ignorato e offeso. A causa d’un ribelle, un tale Hiroshige Utagawa (un essere

Hans Hartung

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Sulla via del nulla

Si ha un bel dire e pretendere, il mondo ci lascia molto prima che ce ne andiamo per davvero. Le cose alle quali tenevi di più, ti decidi un bel giorno a parlarne sempre meno, devi fare uno sforzo quando ti ci metti. Ne hai le scatole piene di ascoltarti sempre cianciare… Tagli via… Rinunci… E’ da trent'anni che stai a cianciare… Non ci tieni più ad avere ragione. Ti molla la voglia di tenerti anche il posticino che t'eri riservato tra i piaceri… Ti viene lo schifo… Basta ormai mangiare un po’, scaldarsi un po’ e dormire più che si può sulla via del nulla assoluto. — Louis-Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte, 1932

Buonanotte del 18 settembre 2017

Se si desidera insegnare all’occhio umano a vedere in una nuova maniera, è necessario mostrargli gli oggetti quotidiani e familiari da prospettive ed angolazioni totalmente inaspettati e in situazioni inaspettate; gli oggetti nuovi dovrebbero essere fotografati da angolazioni differenti per offrire una rappresentazione completa dell’oggetto. Alexandr Michajlovic Rodcenko

Michael Staniak

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Veleno e miele

Quando si ha la cattiva abitudine di cercare una gocciolina di veleno in ogni fiore schiuso, si trova, fino alla morte, qualche motivo per lamentarsi. Guarda quindi le cose da un angolo diverso e cerca il miele in ogni fiore: troverai sempre qualche motivo di sereno buonumore. (…) Alla fine, tutto sarà ben ricapitolato; e se così non sarà io proprio me ne infischio, anche senza la vita è per me una tale fonte di gioia: tutte le mattine ispeziono scrupolosamente le gemme di ogni mio arbusto e verifico dove ce ne sono; ogni giorno faccio visita a una coccinella rossa con due puntini neri sul dorso che da una settimana mantengo in vita su un ramo, in un batuffolo di calda ovatta nonostante il vento e il freddo; osservo le nuvole, sempre più belle e senza sosta diverse, e in fondo io non mi considero più importante di quella piccola coccinella e, piena del senso della mia infima piccolezza, mi sento ineffabilmente felice. — Rosa Luxemburg

Buonanotte del 17 settembre 2017

La vita è breve Rompi le regole, perdona velocemente, bacia lentamente, ama profondamente, ridi incontrollabilmente e non rimpiangere mai qualcosa che ti ha fatto sorridere. Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite. —  Mark Twain

Scott Bergey

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L’avventura

Proprio oggi, che il culto dell’avventura è tale da indurre la gente a comprarsela preconfezionata, è ancora più curioso constatare come si possa arrivare a considerare l’avventura, ma quella autentica, come un tabù da abbattere, e contemporaneamente a elevare al grado di vicenda singolare e inaspettata una serie di atti sterili e scontati che proprio non potrebbero mai essere avventurosi. Ma l’avventura, in quanto tale, non risiede forse là dove c’è l’ignoto, la sorpresa? Là dove si possono manifestare peculiarità come l’incertezza, l’esaltazione, la precarietà, il coraggio, la solitudine, l’isolamento, il senso della ricerca e della scoperta, dell’impossibile, il gusto dell’improvvisazione, del mettersi alla prova con i propri mezzi, e via dicendo e che sono poi tutte cose ormai pressoché cancellate nel quotidiano? Là infine dove l’impegno coinvolge tutto l’essere e sa cavar fuori dagli impoveriti recessi ciò che di meglio, e di umano, è rimasto ancora in noi? — Walter Bonatti (

Buonanotte del 16 settembre 2017

Con le parole uno non sta mai abbastanza in guardia, hanno un’aria di niente le parole, non un’aria pericolosa di sicuro, piuttosto dei venticelli, piccoli suoni buccali, né caldi né freddi, e facilmente assorbiti quando arrivano attraverso le orecchie all’enorme noia grigio molle del cervello. Uno non fa attenzione, alle parole, e la disgrazia arriva. — Louis-Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte, 1932

Giorgio Griffa

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Pennello Piatto, 1971

Vicente Gaos

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Alla tristezza Se non fosse per te… se non fosse per te, che ogni sera mi fai tuo quando il sole declina, quando ogni cosa è così bella perché è triste, e affondi ancor più le mie radici di uomo nella terra… di uomo immensamente solo di fronte al ponente nel quale Dio fugge. Che sarebbe di tutto? Che sarebbe di noi? Mai, mai avremmo visto il segreto mistero delle cose. Oh, tu, tristezza, madre di tutta la bellezza che ha creato l’uomo nel dolore che dà la tua mano con il suo dolce castigo… Non ti allontanare da me, vieni ogni giorno a farmi triste, a farmi uomo, figlio tuo… Fammi visita.

Philip Kirk

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Philip Kirk: Towards Light

Stoner

«A quarantatré anni compiuti, William Stoner apprese ciò che altri, ben più giovani di lui, avevano imparato prima: che la persona che amiamo da subito non è quella che amiamo per davvero e che l’amore non è una fine ma un processo attraverso il quale una persona tenta di conoscerne un'altra.» Così scriveva John Edward Williams nel suo romanzo "Stoner".  L'amore è irrazionale anche per questo: ci innamoriamo di una persona senza conoscerla del tutto mettendo in gioco noi stessi con l'ignoto che in questo caso risiede nell'altra persona; andiamo contro i nostri istinti che solitamente ci tengono lontano da ciò che non conosciamo, o meglio, forse per amore superiamo le nostre paure umane e ci avventuriamo nell'universo dell'altro. E mi viene anche da pensare: forse non è questo il miracolo della fede? Credere in Qualcuno o Qualcosa senza avere la prova che esista veramente, ma nonostante tutto crederci e addirittura amare?

Buonanotte del 14 settembre 2017

Certe persone sono destinate a stare insieme, altre a non esserlo mai, certe persone sono destinate ad amarsi per sempre, altre a non amarsi mai. — Mauro Soldano

Joshua Abelow

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Joshua Abelow - Untitled Abstraction, 2013

L’ultimo rigore

C'è un episodio della nostra esistenza che ci perseguita nonostante noi. Se è un destino subìto lo possiamo accettare con rassegnazione, con quella benevolenza verso noi stessi che ci emenda da qualsiasi responsabilità. Se lo abbiamo provocato, il rimorso è una tortura che ci rimanda continuamente, con la memoria, alle porte girevoli dell'attimo prima, quando era ancora possibile deviare il corso degli eventi. Se è stato frutto di un nostro errore involontario, la faccenda si complica perché siamo in quella terra di mezzo dove non si merita l'espiazione ma si deve reggere il confronto coi nostri limiti. — G. Riva, L’ultimo rigore di Faruk. Una storia di calcio e di guerra, Palermo 2016, p. 11

Buonanotte del 13 settembre 2017

Praticare un’arte, non importa a quale livello di consapevolezza tecnica, è un modo per far crescere la propria anima, accidenti. Cantate sotto la doccia. Ballate ascoltando la radio. Raccontate storie. — Quando siete felici, fateci caso, Kurt Vonnegut

Miya Ando

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Miya Ando ‘Ephemeral’ Series, 2014

Impressioni teatrali

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Per me l'atto più importante della tragedia è il sesto: il risorgere dalle battaglie della scena, l'aggiustare le parrucche, le vesti, l'estrarre il coltello dal petto, il togliere il cappio dal collo, l'allinearsi tra i vivi con la faccia al pubblico. Inchini individuali e collettivi: la mano bianca sulla ferita al cuore, la riverenza della suicida, il piegarsi della testa mozzata. Inchini in coppia: la rabbia porge il braccio alla mitezza, la vittima guarda beata gli occhi del carnefice, il ribelle cammina senza rancore a fianco del tiranno. Il calpestare l'eternità con la punta della scarpina dorata. Lo scacciare le morali con le falde del cappello. L'incorreggibile intento di ricominciare domani da capo. L'entrare in fila indiana di morti già da un pezzo, e cioè negli atti terzo, quarto, e tra gli atti. Il miracoloso ritorno di quelli spariti senza tracce. Il pensiero che abbiano atteso pazienti dietro le quinte, senza togl

Buonanotte del 12 settembre 2017

Vorrei diventare tollerante, senza trascurare nulla: vorrei non perseguitare nessuno, anche se tutti mi perseguitano; diventare migliore, senza accorgermene, diventare più triste, ma vivere volentieri; diventare più sereno, essere felice negli altri; non appartenere a nessuno, crescere in tutti; amare il meglio, consolare il peggio: non odiare più, neppure me stesso. — Gli appunti, 1942-1972 (da La provincia dell’uomo), Elias Canetti

William Scott

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Blue Painting, 1976

Paula

Seppi che il viaggio attraverso il dolore finiva in un vuoto assoluto. Sciogliendomi ebbi la rivelazione che quel vuoto è pieno di tutto ciò che contiene l'universo. È nulla e tutto nello stesso tempo. Luce sacramentale e oscurità insondabile. Sono il vuoto, sono tutto ciò che esiste, sono in ogni foglia del bosco, in ogni goccia di rugiada, in ogni particella di cenere che l'acqua trascina via, sono Paula e sono anche me stessa, sono nulla e tutto il resto in questa vita e in altre vite, immortale. — Isabel Allende, Paula

Buonanotte del 11 settembre 2017

Una cosa che ho imparato è che non dovresti mai guardarti indietro. Il passato è morto e sepolto. Non ottieni niente vivendo lì. Importa solo il presente. — James Cook, Skins 7x5

Bruno Ceretta

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Equilibrium IV, 2017 - Bruno Ceretta

La guardia bianca

Tutto passa. Le sofferenze, i tormenti, il sangue, la fame e la pestilenza. La spada sparirà, e le stelle invece rimarranno, quando anche le ombre dei nostri corpi e delle nostre azioni più non saranno sulla terra. Le stelle saranno allo stesso modo immutabili, allo stesso modo scintillanti e meravigliose. Non esiste uomo sulla terra che non lo sappia. Perché allora non vogliamo la pace, non vogliamo rivolgere loro il nostro sguardo? Perché? — Michail Bulgakov

Buonanotte del 10 settembre 2017

Più facciamo progressi ‘interiori’ più diminuisce il numero di coloro con cui possiamo realmente comunicare. — E. Cioran

Antoni Tapies

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Pintura XXVIII, 1955 - Antoni Tapies

Mai dimenticare

L'unico sogno che vale la pena di avere è di vivere finché si è vivi e di morire solo quando si è morti. Che cosa significa esattamente? Amare. Essere amati. Non dimenticare mai la propria insignificanza. Non abituarsi mai alla violenza indicibile e alla volgare disparità della vita che ci circonda. Cercare la gioia nei luoghi più tristi. Inseguire la bellezza là dove si nasconde. Non semplificare mai ciò che è complicato e non complicare ciò che è semplice. Rispettare la forza, mai il potere. Soprattutto osservare. Sforzarsi di capire. Non distogliere mai lo sguardo. E mai, mai dimenticare. — John Berger

Buonanotte del 9 settembre 2017

Per vivere con onore bisogna struggersi, turbarsi, battersi, sbagliare, ricominciare da capo e buttar via tutto, e di nuovo ricominciare a lottare e perdere eternamente. La calma è una vigliaccheria dell'anima. — Lev Tolstoj

Marlene Cohen

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Textile Work of Artist Marlene Cohen

Ivan Malinowski

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Adesso Adesso è il momento di fare ciò che ti piace. Non aspettare lunedì, non aspettare domani. Non fare allungare davanti a te la carovana di sogni calpestati. Non aspettare. Non frenarti per paura o viltà. Non posporre la vita con altra morte, e non aspettare niente dalla sorte che non sia più della tua tenacia e della tua energia. Se il tuo sogno è bello, dagli forma come il torrente scava le sponde; come il vento che vive e si trasforma. E perché tutto risulti come tu vuoi, detta tu stesso le tue regole e converti il tuo autunno in primavera.

Buonanotte del 8 settembre 2017

Ho tanto pregustato queste gioie, ma come sempre, l'immaginarsele è stato la parte migliore, perché il bene arriva sempre troppo tardi, diventa realtà troppo tardi, quando non si è più capaci di goderne. — Thomas Mann

Gina Gimenez

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Mi basterà

Mi basterà averti vicina. Io non starò qui ad ascoltare – ti prometto – gli scricchiolii misteriosi del tetto, né guarderò le nubi, né darò retta alle musiche o al vento. Rinuncerò a queste cose inutili. Che pure io amo. Avrò pazienza se non capirai ciò che ti dico, se parlerai di fatti a me strani, se ti lamenterai dei vestiti vecchi e dei soldi. Non ci saranno la cosiddetta poesia, le comuni speranze, le mestizie così amiche dell’amore. Ma io ti avrò vicina. E riusciremo, vedrai, ad essere abbastanza felici, con molta semplicità, uomo con donna solamente, come suole accadere in ogni parte del mondo. Ma tu – adesso che ci penso – sei troppo lontana, centinaia e centinaia di chilometri difficili a valicare. Tu sei dentro una vita che ignoro, e gli altri uomini ti sono accanto, a cui probabilmente sorridi, come a me nei tempi passati. Ed è bastato poco tempo perché ti dimenticassi di me. Probabilmente non riesci più a ricordare il mio nome. Io sono ormai uscito da te, confuso fra le

Domenico Rea

L' 8 settembre del 1921, nasce a Napoli Domenico Rea Si sentiva come una bottiglia buttata in mare, in balia delle onde. Poteva rimanere nel pelago come arenarsi in qualsiasi spiaggia di un mare senza nome... (Ninfa plebea)

Buonanotte del 7 settembre 2017

La vita d'una persona consiste in un insieme d'avvenimenti di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme, non perché conti di più dei precedenti ma perché una volta inclusi in una vita gli avvenimenti si dispongono in un ordine che non è cronologico, ma risponde a un'architettura interna.  Italo Calvino

Tom Rogers

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Lie #206 - Tom Rogers

La costola di Adamo

Cosa buffa e strana è il tempo. Lo puoi misurare con un orologio, con un calendario o con un cronometro. Ma è relativo. Mentre guardo fuori dalla finestra e osservo un fiocco di neve cadere è passato neanche un minuto. Niente. Un minuto di nulla. Lo stesso minuto per un bambino che nasce, è l'inizio della vita. Per uno che nuota, quel minuto vale anni di allenamento. Per me era solo un fiocco di neve che cadeva. E mi chiedo quale sia il mio minuto. La mia ora. O anche il mio giorno. Che per qualcuno sarà un giorno passato davanti al televisore a guardare le televendite. per un cane le due pappe quotidiane. Per un carcerato un giorno in meno da stare dentro. E invece per me magari quel giorno sarà quello in cui la mia vita cambierà. E quando arriva? E come sarà? Piccolo? Soleggiato? Ci sarà il sole o pioverà? Pioverà sicuro. Non sono mai stata troppo fortunata. Antonio Manzini

Buonanotte del 6 settembre 2017

È molto, molto difficile mettere d’accordo cuore e cervello. Pensa che, nel mio caso, non si rivolgono nemmeno la parola. — Woody Allen

Bertrand Beaufour

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Apparition d’ une variation ante ou post-cubiste - Bertrand Beaufour

Movimento irrigidito

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Miss Duncan, la danzatrice, ma quale nuvola, zeffiro, baccante, chiaro di luna sull’onda, alito, dondolio! Quando sta dritta nell’atelier del fotografo, strappata, pesante di carne, al movimento, alla musica, data in pasto a una posa, a una falsa testimonianza. Le grosse braccia sollevate sulla testa, il nodo del ginocchio che sporge dalla tunica corta, la gamba sinistra in avanti, il piede nudo, le dita, cinque unghie. Un passo dall’arte eterna all’eternità artificiale – con riluttanza ammetto che è meglio di niente e più giusto che no. Dietro il paravento un busto rosa, una borsetta, nella borsetta un biglietto per un piroscafo, partenza l’indomani, ossia sessant’anni fa; mai più, però alle nove esatte del mattino. Wisława Szymborska

Buonanotte del 5 settembre 2017

[… ] non si trasforma la propria vita senza trasformare se stessi. — Simone de Beauvoir

Jan Georg Digerud

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City Scape 20170224 - Jan Georg Digerud (Janus)

Lord Henry

La vita non è governata dalla volontà o dalle intenzioni. La vita è una questione di nervi, fibre, cellule cresciute lentamente in cui il pensiero si nasconde e la passione nutre i suoi sogni. Puoi credere di essere salvo, e pensare di essere forte. Ma la casuale sfumatura di colore di una stanza o del cielo del mattino, un profumo particolare che una volta amavi e che porta con sé sottili ricordi, il verso di una poesia dimenticata che ti è capitato di leggere di nuovo, il motivo di un brano musicale che avevi smesso di suonare… ti dico, Dorian, che è da queste cose che dipende la nostra vita. — Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray, 1891 

Buonanotte del 4 settembre 2017

Il mio supplizio è quando non mi credo in armonia — Giuseppe Ungaretti, I fiumi, vv. 32-35 - ne “Il porto sepolto”

Dick Gilbert

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Dick Gilbert (1935–2008)

Lessico famigliare

Era, il dopoguerra, un tempo in cui tutti pensavano d'essere dei poeti, e tutti pensavano d'essere dei politici; tutti s'immaginavano che si potesse e si dovesse anzi far poesia di tutto, dopo tanti anni in cui era sembrato che il mondo fosse ammutolito e pietrificato e la realtà era stata guardata come di là da un vetro, in una vitrea, cristallina e muta immobilità. Romanzieri e poeti avevano, negli anni del fascismo, digiunato, non essendovi intorno molte parole che fosse consentito usare; e i pochi che ancora avevano usato parole le avevano scelte con ogni cura nel magro patrimonio di briciole che ancora restava. Nel tempo del fascismo, i poeti s'erano trovati ad esprimere solo il mondo arido, chiuso e sibillino dei sogni. Ora c'erano di nuovo molte parole in circolazione, e la realtà di nuovo appariva a portata di mano; perciò quegli antichi digiunatori si diedero a vendemmiarvi con delizia. E la vendemmia fu generale, perché tutti ebbero l'idea di prenderv

Giovanni Visconti Venosta

Il 4 settembre 1831, nasce a Milano Giovanni Visconti Venosta Passa un giorno, passa l'altro  Mai non torna il prode Anselmo, Perché egli era molto scaltro   Andò in guerra e mise l'elmo... Mise l'elmo sulla testa  Per non farsi troppo mal E partì la lancia in resta  A cavallo d'un caval. (La ballata del prode Anselmo)

Buonanotte del 3 settembre 2017

Perché fiorire si può e si deve, anche in mezzo al deserto, perché se le cose fragili come un fiore di ginestra lo sanno fare, anche noi siamo chiamati a fare altrettanto. — Giacomo Leopardi

Tom Climent

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The Dwelling Place 2 - 2011 - Tom Climent

Voglio

Voglio giocare a nascondino e darti i miei vestiti e dirti che mi piacciono le tue scarpe e sedermi sugli scalini mentre fai il bagno e massaggiarti il collo e baciarti i piedi e tenerti la mano e andare a cena fuori e non farci caso se mangi dal mio piatto e incontrarti da Rudy e parlare della giornata e battere a macchina le tue lettere e portare le tue scatole e ridere della tua paranoia e darti nastri che non ascolti e guardare film bellissimi e guardare film orribili e lamentarmi della radio e fotografarti mentre dormi e svegliarmi per portarti caffè brioches e ciambella e andare da Florent e bere caffè a mezzanotte e farmi rubare tutte le sigarette e non trovare mai un fiammifero e dirti quali programmi ho visto in tv la notte prima e portarti a far vedere l’occhio e non ridere delle tue barzellette e desiderarti di mattina ma lasciarti dormire ancora un po’ e baciarti la schiena e carezzarti la pelle e dirti quanto amo i tuoi capelli i tuoi occhi le tue labbra il tuo collo i tu

Buonanotte del 2 settembre 2017

La nostra vita non ci appartiene. Da grembo a tomba siamo legati ad altri. Passati e presenti. E da ogni crimine, da ogni gentilezza, generiamo il nostro futuro. — Cloud Atlas

Amalia Bautista

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Un'altra porta girevole Si scopre che la vita non è solo spingere, né un gioco di fallaci illusioni. Non bisogna perdersi entrando in una porta girevole, ma diffidare di tutti i riflessi, e non credere a qualcosa solo perché l’immagine sembra vera. Occorre trovare il punto preciso dove caso e destino sono la stessa cosa, il momento esatto in cui la porta girevole ti offre l’uscita.

Buonanotte del 1 settembre 2017

Vuota la tua mente di tutti i pensieri; lascia che il tuo cuore trovi la pace. Studia la complessità del mondo, ma contemplane il ritorno. Il ritorno alla sorgente è la serenità. Se non realizzi la fonte finirai con il confonderti e il dispiacerti. Quando comprenderai da dove provieni, diventerai naturalmente tollerante, comprensivo, multiforme. — Daodejing

Ulrich Schwaderer

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Orangenfeld

Lamento di Portnoy

Mi era così profondamente radicata nella coscienza, che penso di aver creduto per tutto il primo anno scolastico che ognuna delle mie insegnanti fosse mia madre travestita. Come suonava la campanella dell’ultima ora, mi precipitavo fuori di corsa chiedendomi se ce l’avrei fatta ad arrivare a casa prima che riuscisse a trasformarsi di nuovo. Al mio arrivo lei era già regolarmente in cucina, intenta a prepararmi latte e biscotti. Invece di spingermi a lasciar perdere le mie fantasie, il fenomeno non faceva che aumentare il mio rispetto per i suoi poteri. Ed era sempre un sollievo non averla sorpresa nell’atto dell’incarnazione, anche se non smettevo mai di provarci; sapevo che mio padre e mia sorella ignoravano la vera natura di mia madre, e il peso del tradimento, che immaginavo avrei dovuto affrontare se l’avessi colta sul fatto, era più di quanto intendessi sopportare all’età di cinque anni. Credo addirittura di aver temuto che, qualora l’avessi vista rientrare in volo da scuola attr

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