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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

FramMenti

Nessuno si aspettava più informazioni personali, perché non sentiva più il bisogno di informarsi di qualcosa. Le domande erano diventate tutte retoriche, e le risposte tanto stereotipate che per esse non c’era più bisogno di persone, bastavano le cose… Infelicità senza desideri Peter Handke

Abbasso i colonelli

“ABBASSO I COLONNELLI FASCISTI!” COSÌ URLAVA KOSTAS GEORGAKIS MENTRE SI DAVA FUOCO A GENOVA PER DENUNCIARE LA DITTATURA GRECA All'una di notte del 19 settembre 1970 un ragazzo alla guida di una 500 raggiunge piazza Matteotti a Genova. Scende dall’auto e dopo aver atteso diverso tempo si cosparge di benzina e si dà fuoco. Quando alcuni netturbini si accorgono di questa torcia umana che cammina gridando "Viva la Grecia", "Abbasso i tiranni", "Abbasso i colonnelli fascisti" cercano di intervenire, ma il giovane scappa. Non vuole essere aiutato, vuole compiere quel gesto estremo per denunciare il regime greco che ormai da alcuni anni opprimeva il suo paese. Il ragazzo, che morirà dopo mezza giornata di agonia, si chiama Kostas Gregorakis. Era nato a Corfù nel 1948 in una famiglia piuttosto umile ma di chiare idee democratiche. Fu proprio il padre, all’indomani del Golpe dei Colonnelli, a mandare il ragazzo, già militante della gioventù democratica ellenica

FramMenti

Il tempo è molto più esteso per i giovani perché sperimentano in continuazione cose nuove. La loro vita è piena di prime volte, di improvvise consapevolezze. Il tempo scorre veloce quando si invecchia perché, di regola, si ripete sempre uguale. Le possibilità di scegliere si riducono, le vie sbarrate si moltiplicano, fino a quando tutto pare ridursi a un unico, piccolo sentiero. Non hai voglia di pensare a dove conduce, quel sentiero, e questo produce un'anestesia della coscienza. Aiuta ad attutire la paura della morte, ma sbiadisce i colori."  da "La misura del tempo - di Gianrico Carofiglio

Passavamo sulla terra leggeri

A settentrione dell’isola, sulla costa d’oriente, in un territorio dove non sorgeva nessuno dei nostri villaggi, sbarcarono cento e cento etruschi che fuggivano una potenza di cui da tempo si sentiva pronunciare il nome: i romani. Accogliemmo gli scampati e donammo la terra dov’erano sbarcati. Erano lascivi come i fenici e adoravano un dio dei morti bello come il sole, un dio di fattezze umane che aveva ucciso il padre, aveva copulato con la madre e era stato sbranato in una grotta da otto lupi divini. Sulla costa a settentrione dell’isola, a occidente, in un territorio dove non sorgeva nessuno dei nostri villaggi, sbarcarono cento e cento liguri che fuggivano i romani. Li accogliemmo, donammo quella terra. Adoravano un dio di fattezze umane, un dio uccisore che guidando i guerrieri alla conquista di un regno era stato ucciso dai figli e sbranato. Eravamo incuriositi dal proliferare di dèi ma nessuno ci pareva più grande e saggio del dio tramandato dagli antichi, il creatore che parla

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L’apprendimento, lo dice Platone, avviene per via erotica. Noi stessi abbiamo studiato volentieri le materie dei professori di cui eravamo innamorati e abbiamo tralasciato quelli di cui non avevamo alcun interesse. A scuola è importante saper appassionare perché gli adolescenti vivono l’età per cui l’unica cosa che conta è l’amore, e se gli adolescenti si occupano dell’amore bisogna andare là a cercarli. Attirarli a livello emotivo significa trovare la breccia per passare poi al livello intellettuale. Se invece si scarta la dimensione emotiva, sentimentale, affettiva allora non si arriva neppure alle loro teste.  Umberto Galimberti, Intervista

La casa nella roccia: La forza della sopravvivenza

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A 2760 metri di altezza sul monte Cristallo a nord-est di Cortina d'Ampezzo si trova una casa che da oltre 100 anni testimonia la resilienza e la capacità di adattarsi dell’uomo. Si tratta di una struttura costruita durante la prima guerra mondiale per ospitare il Maggiore Carlo Buffa, incaricato di dirigere le operazioni del fronte. La sua struttura sembra sfidare le più elementari leggi della fisica, abbarbicata alla montagna in modo surrreale e praticamente senza vie di accesso. Molti scalatori ed escursionisti tentano di raggiungerla lungo la via ferrata Ivano Dibona che richiede tuttavia un itinerario impegnativo e di lunga durata lungo la dorsale Zurlon sul Monte Cristallo, a circa 8 ore dal luogo di partenza, il passo Tre Croci. Uno spettacolo della storia e della natura, testimonianza dell’abilità degli uomini che la costruirono oltre un secolo fa senza l’ausilio di alcuna tecnologia e in mezzo al freddo e ai ghiacciai delle Dolomiti. Oggi la baracca Buffa offre ancora la s

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Einstein diceva che è più facile spezzare un atomo che un luogo comune. Chi mai riuscirà a spezzare il luogo comune che nega agli animali non solo l’intelligenza, ma anche la capacità di soffrire o di amare? Nessuna persona seria dovrebbe dubitare di questo. Sono pienamente convinto, dico pienamente, che gli animali hanno una coscienza. L’essere umano non è il solo ad avere una vita interiore soggettiva. Forse l’essere umano ha paura di fare altri passi in questa logica: riconoscendo una vita interiore agli animali, sarebbe costretto a inorridire per il modo con cui li tratta. (Konrad Lorenz)

Sergej Aleksandrovič Esenin

Al mondo non si fa altro che cantare e ricantare l'amore. E anch'io in un tempo lontano l'ho fatto e ancora, e di nuovo, perché hanno un respiro profondo le parole della tenerezza. Se l'anima davvero potesse amare il cuore si muterebbe in una zolla d'oro. (Sergej Aleksandrovič Esenin)

FramMenti

Voler scrivere l’amore, significa affrontare il guazzabuglio del linguaggio: quella zona confusionale in cui il linguaggio è insieme troppo e troppo poco, eccessivo (…per la sommersione emotiva) e povero (per i codici entro i quali viene costretto e appiattito). Roland Barthes

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Non bisogna farsi ingannare dai capelli bianchi, dalla maturità, dall'esperienza, da tutto quello che abbiamo imparato, dalle bastonate che abbiamo preso, da quel che mormorano le foglie d'autunno, da ciò che la vita può fare di noi quando ci prova davvero. Siamo sempre noi, con la stessa innocenza, e continuiamo a credere.   Romain Gary, Chiaro di luna

Vivere a spreco a zero: la nuova moda

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C’è un movimento di persone che in tutto il mondo ha deciso di non aspettare che “qualcuno faccia qualcosa” e che ha scelto di cambiare vita radicalmente e intraprendere un percorso a rifiuti zero. Si chiamano Zero waster e puntano a non produrre scarti, per salvaguardare l'ambiente e la sostenibilità della vita sul nostro pianeta. Queste persone si ispirano a un modello di consumo alternativo che elimina o riduce drasticamente i prodotti monouso, in particolare quelli in plastica e chimici, riutilizzando tutto ciò che si può ed eliminando quasi totalmente gli scarti.  Il movimento è iniziato negli anni ‘80 da Daniel Knapp che in California creò un'organizzazione di persone che cominciarono a raccogliere i rifiuti e a vendere oggetti riutilizzabili dimostrando che la maggiorparte di ciò che finisce in discarica può avere una seconda vita. L'approccio in dodici fasi di Knapp è ora la base per la pianificazione a zero rifiuti in molte città degli Stati Uniti. Oggi in tutto il

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Non abbiamo bisogno di templi, chiese o moschee, quelle sono invenzioni di uomini che cercano potere su altri uomini: la natura ha creato per tutti, gratuitamente, il più bel tempio del mondo: il bosco.  (Samarah Matesic)

Desistenza

Mentre l’applicazione dell’amni­stia Togliatti apre le porte delle galere facendone uscire i fascisti processati, ha inizio una potente offensiva giudiziaria contro i partigiani. Prima soprattutto in ambito civile (tra il 1946 e il 1947) e poi in ambito penale (tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Cinquanta), migliaia di partigiani finiscono sotto processo per azioni compiute durante la lotta di Liberazione, che vengono giudicate secondo il diritto comune, cioè non come atti di guerra, dunque senza prendere in considerazione le condizioni di eccezionalità determinate dal conflitto. Si arriva a valutare, ad esempio, «la fucilazione di una spia come omicidio premeditato, la requisizione di beni e viveri come rapina, l’arresto di collaborazionisti come sequestro di persona», ha scritto Michela Ponzani. Se Dondi, per il periodo 1948-1954, calcola per l’Emilia-Romagna 234 partigiani processati (di cui 167 assolti), Ponzani propende per numeri più alti, visto che indica per

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Credo che se un secolo fa la gente avesse preso delle decisioni giuste, oggi il mondo sarebbe tutto diverso. Ma non è stato così, e comunque ormai è troppo tardi. Abbiamo esaurito tutto, siamo un cumulo di rifiuti tossici, e sono loro la nostra alternativa: gli abbiamo ceduto il nostro pianeta, e loro ci trattano come polli d'allevamento. Se ci dimostriamo docili, ci lasceranno in pace, e potremo assaporare anche noi le comodità e il benessere. In fondo lo vuole ogni uomo, no? Essi Vivono

Sempre meno additivi chimici in agricoltura

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Una gran parte dei Paesi del mondo sta riducendo l’utilizzo di additivi chimici in agricoltura, sostituendoli con derivati di origine naturale e colture biologiche. I fertilizzanti chimici a base di azoto, fosforo e potassio hanno contribuito a rilanciare l'agricoltura e a nutrire il mondo. Tuttavia le rilevazioni hanno dimostrato che un aumento eccessivo del loro impiego sconvolge l'equilibrio dell'ecosistema e lo contamina. Questi fertilizzanti si accumulano nel terreno e possono inquinare i sistemi idrici e impedire alle colture di assorbire i nutrienti del terreno e aumentando il rischio di contaminare corsi d'acqua, zone umide e laghi. L’amministrazione governativa spagnola ha recentemente vietato l'uso di fertilizzanti entro 1,5 km dal Mar Menor, una delle più grandi lagune di acqua salata d'Europa nella regione sud-orientale di Murcia, dopo che cinque tonnellate di pesci morti sono state rinvenute sulle sue coste.  I fertilizzanti sono il presupposto su c

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"La disobbedienza civile non è un nostro problema. Il nostro problema è l'obbedienza civile. La gente obbedisce ai diktat dei suoi dirigenti [...] e dimentica la povertà, la fame, la guerra e la crudeltà. E mentre si obbedisce, le nostre prigioni si riempiono di piccoli ladri, non capendo che i veri banditi sono alla testa del Paese. L'obbedienza è il nostro problema."  (Howard Zinn)

Talassemia, una nuova terapia guarisce i primi 2 pazienti

“Fin da piccolissimi siamo stati costretti a fare continue trasfusioni di sangue, ma ora potremo avere una vita normale”, Erika e Emanuele Guarini due fratelli di Montale, in provincia di Pistoia, sono i primi a guarire dalla talassemia grazie a una nuova terapia genetica. I due fratelli di 19 e 23 anni sono stati trattati all’ospedale Bambin Gesù di Roma nell’ambito della prima sperimentazione internazionale con la tecnica CRISPR. Il trattamento ha riattivato la produzione di emoglobina fetale per compensare la loro emoglobina resa difettosa dalla talassemia, ha corretto il gene sbagliato e li ha fatti guarire. Il metodo è stato elaborato dalle ricercatrici Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna ed è valso il Premio Nobel per la Chimica lo scorso anno. Prima del trattamento i due fratelli avevano bisogno di trasfusioni di sangue ogni 15-20 giorni. “Si tratta di correggere il Dna con grande precisione e senza i sia pur rari effetti collaterali della tecnica precedente, la gene therap

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"Occorre essere diffidenti con chi cerca di convincerci con strumenti diversi dalla ragione, ossia con i capi carismatici: dobbiamo essere cauti nel delegare ad altri il nostro giudizio e la nostra volontà. E' meglio rinunciare alle verità rivelate, anche se ci esaltano per la loro semplicità. E' meglio accontentarsi di altre verità più modeste e meno entusiasmanti, quelle che si conquistano faticosamente, a poco a poco, con lo studio, la discussione e il ragionamento, e che possono essere verificate e dimostrate".   Primo Levi, 1975.

Che...

Che ci sono persone alle quali semplicemente non piacete, qualsiasi cosa facciate.  Che nonostante pensiate di essere furbi, non lo siete molto. Che la validità logica di un ragionamento non ne garantisce la verità. Che le persone cattive non credono mai di essere cattive, ma piuttosto che lo siano tutti gli altri. Che è possibile imparare cose preziose da una persona stupida. Che se il numero sufficiente di persone beve caffè in una stanza silenziosa, è possibile sentire il rumore del vapore che si leva dalle tazze. Che a volte agli esseri umani basta restare seduti in un posto per provare dolore. Che la vostra preoccupazione per ciò che gli altri pensano di voi scompare una volta che capite quanto di rado pensano a voi. Che esiste una cosa come la cruda, incontaminata, immotivata gentilezza. Che è semplicemente più piacevole essere felici che incazzati. Che le persone di cui avere più paura sono quelle che hanno più paura. Che ci vuole grande coraggio per mostrarsi deboli. Che gli al

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"...L'atto di camminare si pone agli antipodi rispetto agli imperativi contemporanei secondo i quali ogni attività deve essere utile, redditizia. Un camminatore non deve fare profitto, intende solo condividere un momento di pienezza con gli altri o da solo con il paesaggio, in uno sforzo per cui non si aspetta niente in cambio..."   (David Le Breton da Camminare. Elogio dei sentieri e della lentezza)

Nâzım Hikmet Ran

I giorni sono sempre più brevi le piogge cominceranno. La mia porta, spalancata, ti ha atteso. Perchè hai tardato tanto? Sul mio tavolo, dei peperoni verdi, del sale, del pane. Il vino che avevo conservato nella brocca l’ho bevuto a metà, da solo, aspettando. Perchè hai tardato tanto? Ma ecco sui rami, maturi, profondi dei frutti carichi di miele. Stavano per cadere senza essere colti se tu avessi tardato ancora un poco. (I giorni sono sempre più brevi, Nâzım Hikmet Ran) 

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Caro compagno… certo è difficile dire oggi questa parola. Non capiscono più in che senso lo dicevamo. E’ una bella parola ed è un bel rapporto quello tra compagni. E’ qualcosa di simile e diverso da amici. Amici è una cosa più interiore, compagni è anche la proiezione pubblica e civile di un rapporto in cui si può non essere amici ma si conviene di lavorare assieme. E questo è importante, mi pare.   Rossana Rossanda

La torre italiana che estrae l'acqua dal deserto

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Una torre capace di ricavare acqua potabile per i luoghi più aridi e poveri del mondo. Il progetto Italiano ideato dall’architetto Arturo Vittori, nasce in seguito ad un viaggio in Etiopia dove la siccità è un problema che diventa per lui una missione di vita. La torre inventata da Vittori raccoglie fino a 80 litri d’acqua al giorno e convoglia l’umidità presente nell’atmosfera e l’acqua piovana che raccolta e immagazzinata viene poi filtrata e distribuita tra gli abitanti del villaggio. La torre prende il nome dall’albero di fico “Warka”, un simbolo per il popolo che si raduna sotto la sua ombra e replica anch’essa una funzione sociale. Costruita a mano dagli abitanti dei villaggi con materiali naturali come il bambù, è composta da una rete, una tettoia per trattenere la rugiada e una cisterna per la raccolta dell’acqua. Recentemente Vittori ha ideato torri fornite di pannelli solari che consentono anche la produzione di energia elettrica e quindi l’illuminazione e la possibilità di a

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Ho imparato che puoi capire molto di una persona dal modo il cui questa gestisce queste tre cose: giornate piovose, bagaglio smarrito, e luci di Natale ingarbugliate. Maya Angelou

I vichinghi erano in America esattamente 1000 anni fa

Mercoledì la rivista scientifica Nature ha pubblicato uno studio che conferma che i vichinghi – nome con cui ci si riferisce agli antichi popoli scandinavi noti per l’abilità nella navigazione – avevano raggiunto il continente americano, e ne individua con precisione anche il periodo. Grazie a una nuova tecnica di datazione, lo studio ha concluso che i vichinghi erano presenti sull’isola canadese di Newfoundland nel 1021, cioè più di quattrocento anni prima che Cristoforo Colombo sbarcasse in America. Studi precedenti avevano ipotizzato una datazione simile ma più approssimativa, facendo risalire le esplorazioni vichinghe tra il 990 e il 1050, e senza presentare nessuna prova scientifica. Lo studio è stato fatto a L’Anse aux Meadows, nella provincia più orientale del Canada. È l’unico sito archeologico in America riconosciuto come insediamento dei vichinghi, noto fin dagli anni Sessanta del Novecento. Nel 1978 entrò a far parte dei siti UNESCO, ma fino a oggi non si sapeva con precisio

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"Contro i sentimenti siamo disarmati, poiché esistono e basta - e sfuggono a qualunque censura. Possiamo rimproverarci un gesto, una frase, ma non un sentimento: su di esso non abbiamo alcun potere."  (Milan Kundera, “L'identità”)

La Cina sta sconfiggendo il deserto

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I deserti coprono attualmente il 41,3% della superficie totale della Terra e la sfida per bloccare la loro avanzata fa segnare dei nuovi significativi progressi. La Cina, il 4° Stato più esteso al mondo, presenta solo il 12% del suo territorio fertile ma rappresenta uno dei Paesi che sta facendo segnare uno dei risultati più incoraggianti a livello mondiale. I ricercatori dell'Università cinese di Chongqing Jiaotong hanno sviluppato un nuovo sistema in grado di convertire il deserto in terra arabile: un composto naturale a base di cellulosa vegetale che riesce ad aumentare notevolmente la capacità delle sabbie del deserto di trattenere acqua, minerali e sostanze nutritive essenziali per la crescita delle piante. Questo composto è stato applicato in un’area del deserto di Ulan Buh, in Mongolia, trasformandola in pochi mesi in un fertile terreno coltivabile. La Cina, applicando questa tecnica, insieme ad altre di riforestazione e conservazione, è riuscita a recuperare il 93% del dese

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Non faccio paragoni, non li voglio fare, li trovo sbagliati. Ma come noi eravamo senza nome, senza diritto ad avere un nome, così accade oggi. Allora si sapeva, si sapeva ai piani alti, ma furono altre le priorità, altre le scelte. Oggi lo sappiamo tutti, ma mentre il mare si chiude sui senza nome, nessuno interviene. Il nesso tra allora e oggi sta proprio nell’indifferenza.   Liliana Segre

I poveri

I poveri erano così tanto poveri che presero la loro fame e la misero in bottiglia e se la andarono a vendere. Se la comprarono i ricchi, i ricchi che nella vita avevano mangiato di tutto, dal caviale ripieno all'ossobuco di culo di cane allo spiedo. Però la fame dei poveri in bocca non l'avevano assaggiata mai, così i ricchi se la comprarono. La pagarono bene e i poveri furono contenti e per un po’… per un po’ tirarono avanti. Poi i poveri tornarono ad essere poveri, così allora i poveri presero la loro sete e la misero in bottiglia e se la andarono a vendere. Se la comprarono i ricchi, i ricchi che nella vita avevano bevuto di tutto, avevano bevuto dal Brunello al Tavernello, però la sete dei poveri in bocca non gli era passata mai. Così allora i ricchi se la comprarono e la pagarono bene e i poveri ne furono felici. Per un po’ tirarono avanti. Ma poi i poveri tornarono ad essere poveri, più poveri di prima. Così allora i poveri presero la loro rabbia, che i poveri di rabbia

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"Io temo tanto la parola degli uomini. Dicono sempre tutto così chiaro: questo si chiama cane e quello casa, e qui è l’inizio e là è la fine. E mi spaura il modo, lo schernire per gioco, che sappian tutto ciò che fu e sarà; non c’è montagna che li meravigli; le loro terre e giardini confinano con Dio. Vorrei ammonirli, fermarli: state lontani! A me piace sentire le cose cantare. Voi le toccate: diventano rigide e mute. Voi mi uccidete le cose."   (Io temo tanto la parola degli uomini, Rainer Maria Rilke)

Figlia mia

 Figlia mia, sii pietra dura per chi vuole scalfire il tuo mondo e modellarti come meglio crede. Sii roccia impervia per gli amori malati, che vogliono domarti e pretendono di tenerti a bada e vorrebbero isolarti dal mondo intero, per averti tutta per loro. Non mendicare amore, per paura della solitudine. Fai della mancanza un’occasione per diventare tormenta. Scagliati come un’onda d’urto che si oppone agli abbandoni, alla sofferenza, al dolore. Sii più forte di loro. Falli tremare. Impara a costruire muri, vette invalicabili, per chi ti manca di rispetto per chi osa con la violenza , quella dei gesti o delle parole. Fatti caverna inaccessibile in cui nascondere il tuo cuore di perla dalle false persone. Da chi ti mette da parte, quando pensa che ci sia di meglio. Da chi fa finta di non vederti, perchè non servi più. Da chi non trova il tempo, quando tutto ciò di cui hai bisogno è presenza. Sii superficie marmorea, lucente, per farti scivolare addosso gli insulti, le umiliazioni. Di c

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È la lontananza che fa lo stupore. E a tal proposito vi dico subito che lo stupore sul mio pianeta esiste in misura molto limitata, e così dicasi di un suo derivato, la meraviglia. Noi siamo ricchi di materie prime, come l'elio, il bicarbonato, il seltz, gli idrati di carbonio, il pritanio (un minerale che esiste solo da noi), i biscotti, il tetracloruro di berillio, i tovaglioli, ma manchiamo di stupore. Sì, ce n'è un po' qua e là, nel suolo e nel sottosuolo, ma del tutto insufficiente al fabbisogno, che è piuttosto elevato, poiché la gente è stufa di non stupirsi più di niente. Sandro Bajini

Gli uomini preferiscono fare i polli

Una volta le galline trovarono la volpe in mezzo al sentiero. Aveva gli occhi chiusi, la coda non si muoveva. - È morta, è morta - gridarono le galline. - Facciamole il funerale. Difatti suonarono le campane a morto, si vestirono di nero e il gallo andò a scavare la fossa in fondo al prato. Fu un bellissimo funerale e i pulcini portavano i fiori. Quando arrivarono vicino alla buca la volpe saltò fuori dalla cassa e mangiò tutte le galline. La notizia volò di pollaio in pollaio. Ne parlò perfino la radio, ma la volpe non se ne preoccupò. Lasciò passare un po’ di tempo, cambiò paese, si sdraiò in mezzo al sentiero e chiuse gli occhi. Vennero le galline di quel paese e subito gridarono anche loro: - È morta, è morta! Facciamole il funerale. Suonarono le campane, si vestirono di nero e il gallo andò a scavare la fossa in mezzo al granoturco. Fu un bellissimo funerale e i pulcini cantavano che si sentivano in Francia. Quando furono vicini alla buca, la volpe saltò fuori dalla cassa e mangiò

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Lascia andare i modi in cui pensavi che si sarebbe svolta la tua vita: l’attaccamento ai piani, ai sogni o alle aspettative – lascia andare tutto. Conserva le forze per nuotare con la marea.  — Danna Faulds

Con il cuore

Con il cuore colmo di vita e di amore camminerò. Felice seguirò la mia strada. Felice invocherò le grandi nuvole cariche d’acqua. Felice invocherò la pioggia che placa la sete. Felice invocherò i germogli sulle piante. Felice invocherò polline in abbondanza. Felice invocherò una coperta di rugiada. Voglio muovermi nella bellezza e nell’armonia. La bellezza e l’armonia siano davanti a me. La bellezza e l’armonia siano dietro di me. La bellezza e l’armonia siano sotto di me. La bellezza e l’armonia siano sopra di me. Che la bellezza e l’armonia siano ovunque, sul mio cammino. Nella bellezza e nell’armonia tutto si compie.  (Dal Canto della notte Navajo)

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"Piangere non indica che sei debole. Sin da quando sei nato, è sempre stato un segno che sei vivo."  (Charlotte Brontë, “Jane Eyre”)

Il topolino

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Attraverso il buchino del muro il topolino guardava il contadino e la moglie che stavano aprendo un pacchetto. “Che cibo ci sarà?” - si chiedeva il topolino che rimase sconvolto nel vedere che era una trappola per topi. Il topolino fece il giro della fattoria avvisando tutti: - “C'è una trappola per topi in casa! C'è una trappola per topi in casa!” Il pollo alzò la testa e disse: “Signor Topo, capisco che è una cosa grave per te, ma non mi riguarda. Non mi preoccupa affatto.” Il topolino andò dal maiale dicendogli, “C'è la trappola per topi in casa! C'è la trappola per topi in casa!” Il maiale con empatia disse: -“mi dispiace molto, Signor Topo, ma non c'è nulla che io possa fare, eccetto pregare. Ti assicuro che sarai fra le mie preghiere.” Il topolino allora andò dalla mucca: -“C'è una trappola per topi in casa! C'è una trappola per topi in casa!” La mucca disse, “Ohh.. Sig. Topo, mi dispiace per te ma a me non disturba.” Quindi, il topolino tornò in casa,

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Tutte le forze troppo a lungo imprigionate, quando esplodono, portano distruzione. Anche l'aria così vitale per la terra, l'acqua portatrice di ricchezza, il calore che conduce a maturazione, si trasformano, se ingabbiate, in forze devastanti. Così avveniva anche allora nel suo cuore: le sue migliori qualità, troppo a lungo accanite contro se stesse, si erano trasformate in un cumulo di ostinazione.   Charles Dickens, Tempi difficili

Educare all'eguaglianza, al cambiamento, alla lotta

LA STORIA DI LUISA CAPETILLO, LA PRIMA DONNA A PORTARE I PANTALONI IN PUBBLICO A PORTO RICO L’educazione al centro di tutto. L’educazione delle donne, per liberarsi del dominio patriarcale e per poter crescere a loro volta cittadini liberi e consapevoli. L’educazione degli operai e delle operaie, perché si potesse superare la lotta per un suffragio fondamentale ma in fondo insufficiente se la classe lavoratrice non fosse riuscita a contare qualcosa. Per Luisa Capetillo il femminismo e la lotta di classe si intersecavano, l’una non aveva ragione di esistere senza l’altra. Siamo a Portorico, Luisa nasce nel 1879. Il femminismo, la lotta per l’uguaglianza, l’anarchismo, il vegetarianesimo, l’amore libero, sono tutti temi che influenzano e formano Luisa, che dai primi anni del ‘900 avvia una vasta produzione letteraria. Riviste, libri, articoli di giornale, attraverso cui Luisa parlava di emancipazione delle donne e della classe operaia, tenendo l’una sempre accanto all’altra e sempre attr

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"Vita della mia vita, sempre cercherò di conservare puro il mio corpo, sapendo che la tua carezza vivente mi sfiora tutte le membra. Sempre cercherò di allontanare ogni falsità dai miei pensieri, sapendo che tu sei la verità che nella mente mi ha acceso la luce della ragione. Sempre cercherò di scacciare ogni malvagità dal mio cuore, e di farvi fiorire l’amore, sapendo che hai la tua dimora nel più profondo del cuore. E sempre cercherò nelle mie azioni di rivelare te, sapendo che è il tuo potere che mi dà la forza di agire."  (Vita della mia vita, Rabindranath Tagore)

Il marginale mercato attuale

"Se stai cercando di scrivere un romanzo o una poesia interessante (e non meramente di successo) ti viene voglia di cambiare le cose dal punto di vista formale, anziché spedire il vino nelle solite vecchie bottiglie. Il fatto è che oggi tutta la produzione culturale viene concepita come esistente solo all'interno di un mercato o, meglio, è data secondo una logica immediatamente mercantile, pena la sua morte o, peggio, la sua non-nascita. Possiamo dire che concepiamo oggi narrativa e poesia come una tra le altre merci da immettere in un mercato con le sue regole standard, piuttosto rigide e rese ancora più estreme dal fatto che si tratti, nello specifico, di un mercato secondario e in crisi. Si tratta allora di essere audaci, e di oltrepassare le barriere mentali della letteratura come merce, da vendere a un editore, che lo vende a un lettore che, in più, si è convenuto, si è fatto sì che fosse, legge solo DETERMINATE porcherie a cui lo sprovveduto scrittore dovrebbe adeguarsi

FramMenti

Ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, inorridirsi, commuoversi, innamorarsi, stare con se stessi. Le scuse per non fermarci a chiedere se questo correre ci rende felici sono migliaia, e se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle.   (Tiziano Terzani)

L'umiltà del male

Quando il dominio è illimitato, ma è gestito da un gruppo ristretto, ha bisogno di rivolgersi all'esterno, di trovare un numero esteso di collaboratori tra le sue vittime, di consociarle al male. E per poter cooptare in questo compito degli estranei o addirittura degli ex nemici, è necessario coinvolgerli nei propri delitti: «i collaboratori che provengono dal campo avversario, gli ex nemici, sono infidi per essenza: hanno tradito una volta e possono tradire ancora. Non basta relegarli in compiti marginali; il modo migliore di legarli è caricarli di colpe, insanguinarli, comprometterli quanto più è possibile: così avranno contratto coi mandanti il vincolo della correità, e non potranno più tornare indietro» [Nota: P. Levi, I sommersi e i salvati , Einaudi, Torino 1986, p. 30.]. Si tratta di pratiche ben note a tutte le associazioni criminali, e non solo ad esse: la prova della fedeltà del novizio è data dalla sua disponibilità a commettere, senza sollevare obiezioni, un delitto pe

FramMenti

Grande è la difficoltà d'intendere la donna, infinita la distanza che ci separa da lei. Non ci si fa caso comunemente, abituati come siamo a tradurre le sue parole nel nostro linguaggio, a interpretarle secondo il nostro modo di sentire, con impazienza spesso, con superficiale leggerezza. Mentre la donna ci sta rivelando, senza saperlo, il suo essere più profondo, noi alziamo le spalle. E possiamo vivere accanto a lei tutta la vita senza capirla. Vincenzo Cardarelli, Parole all'orecchio, 1929

Ehi tu, Cristo, mi senti?

Ehi tu, Cristo, mi senti? Vorrei venissi un attimo giù, vicino a me. Ho bisogno di parlarti. Guarda, mi metto qui di fronte al mare, che magari passi leggero sulla sabbia e lasci il segno. Ho bisogno di sapere, di farti mille domande perché io non ci credo a questo caos che si fa di te. Dimmi, tu che sai, tu che sei, ma davvero la signora Angela, che vuole aiutarli a casa loro e poi pubblica Amen con la faccia di Maria vale per te più di Giorgio, che non si ricorda il tuo nome ma al giovedì sera molla tutto per correre a fare i piatti alla mensa dei poveri? O Emma che due volte a settimana mette la fede nel cassetto per due ore d'amore col suo collega e poi la domenica si mette in fila per la comunione perché don Fabio l'ha assolta, vale più di me che ho fatto esplodere un matrimonio perché era inferno? Tu volevi l'inferno per me? Io la fila per la comunione non la posso più fare. Sai chi la fa però? Simone, quello pelato. Quello che ti prega, fa tutto in tuo nome e poi odi

FramMenti

Sappi infine che ogni faccia è un miracolo. È unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità.   (T. Ben Jelloun)

Libertà e felicità

Liberi come farfalle, come il vento, come un pensiero. È così grande il desiderio di sentirsi liberi da essere a volte addirittura paragonato alla felicità o da diventare un obiettivo, un ideale o persino un mito. Intesa come possibilità di agire e di scegliere senza costrizioni né condizionamenti o come mancanza di vincoli e confini estesa all’infinito, per alcuni la massima affermazione della propria volontà e della individualità, la libertà è sempre stato uno dei principi universali a cui tendono tutti gli esseri umani. Tutti vogliono sentirsi liberi: liberi di fare ciò che si vuole, liberi dalle preoccupazioni, dai ruoli sociali, dalla sofferenza, liberi di non faticare, di avere ogni cosa, di andare dove si vuole, di poter dire tutto ciò che passa per la testa. Uno dei più grandi paradossi, tuttavia, è quello di legare la libertà all’avverarsi di specifici obiettivi o alla realizzazione di determinate condizioni. Pensare, ad esempio, di essere liberi quando non si dovranno più pag

FramMenti

Faccio tutto ciò che posso perché il mio amore non ti disturbi, ti guardo di nascosto, ti sorrido quando non mi vedi. Poso il mio sguardo e la mia anima ovunque vorrei posare i miei baci: sui tuoi capelli, sulla tua fronte, sui tuoi occhi, sulle tue labbra, ovunque le carezze abbiano libero accesso. (Faccio tutto ciò che posso, Victor Hugo)

Khalil Gibran

Dicono che prima di entrare in mare Il fiume trema di paura. A guardare indietro tutto il cammino che ha percorso, i vortici, le montagne, il lungo e tortuoso cammino che ha aperto attraverso giungle e villaggi. E vede di fronte a sé un oceano così grande che a entrare in lui può solo sparire per sempre. Ma non c’è altro modo. Il fiume non può tornare indietro. Nessuno può tornare indietro. Tornare indietro è impossibile nell’esistenza. Il fiume deve accettare la sua natura ed entrare nell’oceano. Solo entrando nell’oceano la paura diminuirà, perché solo allora il fiume saprà che non si tratta di scomparire nell’oceano, ma di diventare oceano.

FramMenti

Gli esseri umani detestano e temono la noia. I partecipanti a un famoso esperimento psicologico sono stati invitati a passare un quarto d'ora chiusi, soli con i loro pensieri, in una stanzetta spoglia. L'unica possibile distrazione era un bottone che gli permetteva di darsi una forte scossa elettrica. Il 67% dei soggetti maschili e il 25% di quelli femminili l'hanno premuto, scegliendo, secondo lo psichiatra Richard Friedman, «lo stimolo negativo rispetto a nessuno stimolo».   Dall’articolo "Lavorare annoia il 43% dei dipendenti e il 29% trova i social più interessanti" su ItaliaOggi.it

Caligola

La solitudine, sì, la solitudine! La conosci tu la solitudine? Sì, quella dei poeti e degli impotenti. La solitudine? Quale solitudine? Ma non lo sai che non si è mai soli? E che dovunque ci portiamo addosso tutto il peso del nostro passato e anche quello del nostro futuro? Tutti quelli che abbiamo ucciso sono sempre con noi. E fossero solo loro, poco male. Ma ci sono anche quelli che abbiamo amato, quelli che non abbiamo amato e ci hanno amato, il rimpianto, il desiderio, il disincanto e la dolcezza, le puttane e la banda degli dei! Solo! Ah, se soltanto potessi godere la vera solitudine, non questa mia solitudine infestata di fantasmi, ma quella vera, fatta di silenzio e tremore d’alberi — sentire tutta l’ebbrezza del flusso del mio cuore. La solitudine!...La solitudine risuona di denti che stridono, chiasso, lamenti perduti. Albert Camus

FramMenti

I sentimenti della massa sono sempre semplicissimi e molto esagerati. La massa non conosce quindi né dubbi né incertezze. Corre subito agli estremi, il sospetto sfiorato si trasforma subito in evidenza inoppugnabile, un'antipatia incipiente in odio feroce. […] Pur essendo incline a tutti gli estremi, la massa può venir eccitata solo da stimoli eccessivi. Chi desidera agire su essa, non ha bisogno di coerenza logica fra i propri argomenti; deve dipingere nei colori più violenti, esagerare e ripetere sempre la stessa cosa.  S. Freud, “Psicologia delle masse e analisi dell'Io”

La pistola spara-lazo

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Arriva la pistola spara-lazo, l’ultima trovata dei professionisti della paura Tempo fa incontro in portineria una distinta gentildonna avanti negli anni, che abita nello stesso decoroso palazzo dove ho lo studio. Ci troviamo nel quartiere genovese di Castelletto, la tranquilla collina con vista mare e in mezzo al verde, tradizionale residenza della vecchia borghesia cittadina. “Buongiorno signora, esce per compere?”. “Ma lei è matto, non li legge i giornali?” “?” “Non lo sa che si aggirano qui intorno bande di extracomunitari pronti ad aggredire le persone anziane per picchiarle selvaggiamente?”. Provo a spiegarle che Castelletto non è il Bronx, che di questi branchi minacciosi non c’è traccia, che non si dà il caso di nostri conoscenti vittime di tali aggressioni. Niente da fare: lo hanno detto i giornali. Che poi sono gli strumenti terroristici e disinformativi maneggiati dai vari Belpietro, Feltri, Senaldi, Sallusti. Professionisti precettati a fomentare un clima di paura funzionale

FramMenti

La rabbia è un requisito indispensabile per cambiare. Rabbia non nel senso personale del termine, bensì razionale. Rifiuto ragionato di accettare l’inaccettabile. (Ken Loach)

Al di là della sofferenza

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Al di là della sofferenza la Nazione Rossa risorgerà e sarà una benedizione per un mondo malato, un mondo pieno di promesse non mantenute, di egoismo e separazioni. Ci sarà la volontà di avere un nuovo modo di vedere e pensare, i colori degli uomini si uniranno sotto l'Albero Sacro della vita e tutta la terra diventerà un nuovo cerchio. In quel giorno, ci saranno quelli tra i Lakota che porteranno la conoscenza e la comprensione di unità tra tutte le cose viventi e i giovani bianchi verranno dalla mia gente a richiedere questa saggezza. Saluto la luce nei tuoi occhi in cui abita l'intero Universo. Perché quando ti trovi in quel centro dentro di te e io sono quel luogo dentro di me, si deve essere uno. Cavallo Indomito\Folle (Conosciuto ai più come Cavallo Pazzo) Capo Guerra Oglala\Lakota Tribù della Luna - Nativi Americani

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