Ehi tu, Cristo, mi senti?

Ehi tu, Cristo, mi senti? Vorrei venissi un attimo giù, vicino a me. Ho bisogno di parlarti. Guarda, mi metto qui di fronte al mare, che magari passi leggero sulla sabbia e lasci il segno.

Ho bisogno di sapere, di farti mille domande perché io non ci credo a questo caos che si fa di te.

Dimmi, tu che sai, tu che sei, ma davvero la signora Angela, che vuole aiutarli a casa loro e poi pubblica Amen con la faccia di Maria vale per te più di Giorgio, che non si ricorda il tuo nome ma al giovedì sera molla tutto per correre a fare i piatti alla mensa dei poveri?

O Emma che due volte a settimana mette la fede nel cassetto per due ore d'amore col suo collega e poi la domenica si mette in fila per la comunione perché don Fabio l'ha assolta, vale più di me che ho fatto esplodere un matrimonio perché era inferno? Tu volevi l'inferno per me? Io la fila per la comunione non la posso più fare.

Sai chi la fa però? Simone, quello pelato. Quello che ti prega, fa tutto in tuo nome e poi odia gli omosessuali pubblicamente. A proposito. Che ne pensi di Luca? Quel ragazzo gay che ha adottato Alba, la bimba abbandonata in culla con la sindrome di Down. Lui ci viene in Paradiso?

Non so, sono confusa. È che non ti offendere ma ultimamente mi viene sempre in mente quella frase di Jessica Rabbit:“ Non sono cattiva, è che mi disegnano così.”

Ecco, dimmi che ti disegnano male. Perché io non ti ritrovo nelle loro parole. A proposito. Becciu, il cardinale, Paradiso? E Gino Strada? Non so se ti abbia mai pregato ma lui di anime ne ha salvate. E Matteo? Non mio figlio, di lui non voglio sapere. Quello che si affida a tua Madre e si fotografa mentre dona il sangue. Non sappia la tua destra cosa fa la sinistra dicevi o mi sbaglio?

Vale più una preghiera o una buona azione? Paradiso o inferno per Anna che ha preso la pillola del giorno dopo perché non può permettersi un figlio in più e stamattina aveva una dannata paura di aver fatto un casino? Lei ti prega tutte le sere nell'amore che mette sul viso di sua figlia, in una vita di corsa spesa per gli altri dimenticandosi di sé, guardando una vetrina e rinunciando a quel profumo che vuole da un anno perché meglio pagare la rata della cucina. Davvero inferno?

No dai, io non ci credo. Io ricordo amore per Maddalena, una festa per il figlio perso e ritrovato, io ricordo Pietro che ti ha rinnegato e oggi ha tutte le chiavi e sai cosa ricordo? Ricordo anche te, che hai dubitato di tuo Padre. Dico, se hai avuto dubbi tu cavolo, potremmo vacillare noi. Potrò farti domande io.

Facciamo così. Io ora vado che ho mille cose da fare. Cammino cammino ma le orme sono solo le mie. O forse mi hai presa in braccio mentre parlavo e non me ne sono accorta. Ho letto da qualche parte che hai risposto così una volta. Io vado e aspetto un segno. Di cosa devo fare, di come devo amare. Faccio quello che posso come posso. Sbaglio, risbaglio e ci riprovo. E poi ti prego così. Ti cerco cosi. Ti trovo spesso per strada, lontano dalle Chiese, nei ragazzi che amo, nelle vite che accolgo. A me piace pensare che tu lì ci sei. Che dire. Speriamo che piaccia anche a te.

Irene Renei

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