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Visualizzazione dei post da marzo, 2016

Buonanotte del 31 marzo 2016

Se tu ti affacci alle cose con animo torbido e dispettoso, il tuo castigo sarà di non trovarvi mai né bellezza né gioia. — Arturo Graf, Ecce Homo, 1908

Christopher Kuhn

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Christopher Kuhn, Pastime Paradise

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Io vedo le loro figure brune, le barbe ondeggianti al vento. Nulla so di loro, se non che sono prigionieri di guerra, e ciò appunto mi turba. La loro vita è senza nome e colpa. Se sapessi qualcosa di loro, come si chiamano, come vivono, che cosa aspettano, che cosa li affligge, il mio turbamento avrebbe un senso e potrebbe diventar compassione. Ma così non sento dietro il loro volto se non il dolore della creatura, la tremenda tristezza della vita e la crudeltà degli uomini. Un ordine ha trasformato queste figure silenziose in nemici nostri; un altro ordine potrebbe trasformarli in amici. Intorno a un tavolo un foglio scritto viene firmato da pochi individui che nessuno di noi conosce, e per anni diventa nostro scopo supremo ciò che in ogni altro caso provocherebbe il disprezzo di tutto il mondo e la pena più grave. Chi può più distinguere e giudicare, quando vede questi poveri esseri silenziosi coi loro volti di fanciulli e con le loro barbe d’apostoli ! Ogni sottufficiale per la

Octavio Paz

Il 31 marzo del 1914, nasce a Città del Messico, Octavio Paz (Premio Nobel per la Letteratura 1990) Tu lascia che mi perda tra parole, lasciami essere aria su labbra, un soffio vagabondo senza sagoma, breve aroma che l'aria fa svanire. Anche la luce in se stessa si perde. (Destino del poeta)

Buonanotte del 30 marzo 2016

É faticoso desiderare continuamente senza potersi mai soddisfare. Se foste uno senza sangue, una sorta di mollusco, non avreste nulla da temere. Ma abbiamo un sangue bollente da leone e un appetito da farci commettere venti sciocchezze al giorno. — Papà Goriot - H. De Balzac

Connor Phillips

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Connor Phillips

Viaggiare è immorale

Viaggiare è immorale, diceva Weininger viaggiando; è crudele, incalza Canetti. Immorale è la vanità della fuga, ben nota a Orazio che ammoniva a non cercare di eludere i dolori e gli affanni spronando il cavallo, perché la nera angoscia, dice il suo verso, siede in groppa dietro il cavaliere che spera di farle perdere le proprie tracce. L’io forte, secondo il filosofo viennese presto stroncato dalla convivenza con l’assoluto, deve restare a casa, guardare in faccia angoscia e disperazione senza volerne essere distratto o stordito, non distogliere lo sguardo dalla realtà e dal combattimento; la metafisica è residente, non cerca evasioni né vacanze. Forse talora l’io resta a casa e a viaggiare è un suo sembiante, un simulacro simile a quello di Elena che, secondo una delle versioni del mito, aveva seguito Paride a Troia, mentre la vera Elena sarebbe rimasta, per tutti i lunghi anni della guerra, altrove, in Egitto. Weininger denunciava nel viaggio la tentazione dell’irresponsabilità; ch

Candle Noel Cranston

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Candle Noel Cranston

Il giornale non è letteratura

Quando capita che la letteratura operi un disvelamento della realtà, portando il lettore a conoscere, a capire, a prendere coscienza e dunque a diventare compiutamente cittadino, quali obblighi nascono per lo scrittore? Obblighi davanti alle parole, al loro uso e al loro significato, dunque davanti alla scrittura, alla sua funzione pubblica di fronte al Paese e alla comunità dei lettori. […] Il giornale non è letteratura, perché ha altri obblighi, dunque altre regole e altri canoni, altri tempi. Ma può distribuire l’indagine di uno scrittore, può avvolgerla nella vicenda quotidiana, può stimolarla con la realtà, può portarla dove i libri non arrivano, in uno spazio di lettura più breve, nell’arco d’impegno di una pagina, nella ri-costruzione della giornata che abbiamo attraversato, nell’urto della scrittura e delle idee con i fatti. Il giornale, non bisogna stancarsi di dirlo, fa parte della vita di un Paese e non della sua rappresentazione, così come il giornalismo non è un’arte

Ottiero Ottieri

Il 29 marzo del 1924, nasce a Roma lo scrittore Ottiero Ottieri Una linea gotica, mentale, per me taglia a mezzo l'Italia. Ci vivo a cavallo. I dilemmi spirituali, dell'anima, si proiettano nella geografia. Una scelta interiore si camuffa da scelta di una città e non è nemmeno del tutto un camuffamento. Roma è il mio essere, Milano il mio dover essere. (La linea gotica, Premio Bagutta 1963)

Buonanotte del 28 marzo 2016

La salvezza e insieme il supplizio dell'uomo stanno in ciò che, quando egli vive irregolarmente, può ingannare se stesso per non vedere la miseria della sua posizione. — Lev Tolstoj, Sonata a Kreutzer, 1889 - cap. XVII

Jeffrey Earp

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George Saunders

C’è un equivoco in ciascuno di noi, anzi, una malattia: l’egoismo. Ma esiste anche una cura. […] per quanto potete, abbondate in gentilezza. Fate le cose che vi orientano verso grandi interrogativi, ed evitate quelle che vi svalutano e vi rendono banali. La parte luminosa di voi che esiste al di là del carattere – la vostra anima, se volete – è fulgida e brillante come ogni altra mai esistita. Fulgida come quella di Shakespeare, come quella di Gandhi, come quella di Madre Teresa. Spazzate via tutto ciò che vi separa da questo luogo segreto, luminoso. Credete nella sua esistenza, imparate a conoscerlo meglio, coltivatelo, condividetene i frutti senza risparmio. George Saunders, L’egoismo è inutile, 2013

Buonanotte del 27 marzo 2016

Il linguaggio degli occhi è come quello della musica; non concreta nulla quando non c'è la parola, ma quando c'è o c'è stata dice meglio e più che la parola stessa. — Italo Svevo - Una vita

Jeremy Henderson

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If Hobbema Had Seen Ireland - Jeremy Henderson

La voce a te dovuta

Quando tu mi hai scelto - fu l’amore che scelse – sono emerso dal grande anonimato di tutti, del nulla. Sino allora mai ero stato più alto delle vette del mondo. Non ero mai sceso più sotto delle profondità massime segnalate sulle carte di mare. E la mia allegria era triste, come lo sono quei piccoli orologi, senza braccio cui cingersi, senza carica, fermi. Ma quando mi hai detto : “Tu” - a me, sì, a me, fra tutti – più in alto ormai di stelle o coralli sono stato. E la mia gioia ha preso a girare, avvinta al tuo essere, nel tuo pulsare. Possesso di me tu mi davi, dandoti a me. Ho vissuto, vivo. Fino a quando? So che tu tornerai indietro. E quando te ne andrai ritornerò a quel sordo mondo, indistinto, del grammo, della goccia, nell’acqua, nel peso. Sarò uno dei tanti quando non ti avrò più. E perderò il mio nome, i miei anni, i miei tratti, tutto perduto in me, di me. Ritornato all’ossario immenso di quelli che non sono morti e non hanno più nulla da morire nella vita. Pedro Salina

Stanislaw Lem

Il 27 marzo del 2006, muore a Cracovia, Stanislaw Lem Siamo umanitari e nobili, non abbiamo intenzione di conquistare altre razze, vogliamo solo trasmettere i nostri valori e in cambio impadronirci del loro patrimonio. Ci crediamo cavalieri dell'Ordine del Santo Contatto. Questa è una bugia. Noi cerchiamo solo l'uomo. Non abbiamo bisogno di altri mondi, abbiamo bisogno di specchi. (Solaris)

Buonanotte del 26 marzo 2016

Alla gran maggioranza di noi si richiede un'ipocrisia costante, eretta a sistema. Ma non si può, senza conseguenze, mostrarsi ogni giorno diversi da quello che ci si sente: sacrificarsi per ciò che non si ama, rallegrarsi di ciò che ci rende infelici. Boris Pasternak

Francis Picabia

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Francis Picabia (French, 1879-1953), Composition abstraite, c.1938 and 1945.

Ivan Fedeli

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Non è... Non è tempo di scrivere e io non ho che il solco della penna e sotto il foglio. Un inchiostro facile, un dire fragile tra voci che confondono, che vanno. E questo è un anno che trattiene i giorni li lega al calendario. I volti stanno lì, per caso. Ci chiedono un appiglio, lo scompiglio di un’altra primavera. Quasi non ci fossero, come se svanissero. Sistemali per poco qui, con le parole. In qualche stanza chiusa, in una nuova sera. Una nicchia, e poi fermarli, e poi imparare a dirli, a riconoscerli dagli occhi almeno. Tu, punto a capo senza corpo. Tu rimedio dell’assenza, poesia.

Buonanotte del 25 marzo 2016

Quando un uccello è vivo, mangia le formiche. Quando l'uccello é morto, le formiche mangiano l'uccello. Il tempo e le circostanze possono cambiare in ogni momento. Non sottostimare o ferire nessuno nella vita. Puoi essere potente oggi, ma ricorda: il Tempo è più potente di te! Un albero serve a creare un milione di fiammiferi, ma basta un fiammifero a bruciare un milione di alberi. Perciò sii buono e fai cose buone.

Julian Alden Weir

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Julian Alden Weir

Del senso...

Del senso di colpa, del senso di panico, del silenzio, ciascuno cerca a modo suo di guarire. Alcuni vanno a fare viaggi. Nell’ansia di veder paesi nuovi, gente diversa, c’è la speranza di lasciare dietro a sé i propri torbidi fantasmi; c’è la segreta speranza di scoprire in qualche punto della terra la persona che potrà parlare con noi. Alcuni s’ubriacano, per dimenticare i propri torbidi fantasmi e parlare. E ci sono poi tutte le cose che si fanno per non dover parlare: alcuni passano le serate addormentati in una sala di proiezioni, con al fianco la donna alla quale, così, non sono tenuti a dover parlare; alcuni imparano a giocare a bridge; alcuni fanno l’amore, che si può fare anche senza parole. Di solito si dice che queste cose si fanno per ingannare il tempo: in verità si fanno per ingannare il silenzio. — Natalia Ginzburg, “Le piccole virtù”

Buonanotte del 24 marzo 2016

C'è posto per tutti su questa terra, ed è certo giusto che chiunque ne sia capace vi si muova a suo piacere, ma non è desiderabile che si continui a convivere sotto lo stesso tetto quando non c'è più né comprensione né intesa. — Sigmund Freud

Quasi amici

Eravamo amici, insomma quasi amici, avevamo studiato insieme a Rimini, lei faceva le magistrali, non proprio insieme, io facevo l’Istituto e poi a Bologna all’università, su e giù in treno, c’incontravamo spesso, chiacchieravamo, ci prestavamo i libri, m’ha prestato un giallo che aveva un titolo strano, Con te, ma bello, il più bel giallo che ho letto, poi parlavamo di film, a lei era piaciuto Kramer contro Kramer, anche a me, ma a me era piaciuto molto Il grande freddo, «Vallo a vedere», e dopo mi ha detto «Bello, avevi ragione», «E beh, gli americani sono bravi, hai visto Blade Runner? quello davvero è un capolavoro», ecco, dei discorsi così, e quella sera tornavamo da Bologna, eravamo partiti alle otto, era già notte, avevamo trovato uno scompartimento vuoto, proprio al centro, «Domenica a Ravenna c’è Vasco Rossi, lo conosci? uno un po’ matto», «Lo vai a sentire?» «E tu?» e in quel momento, tac, è mancata la luce, non si vedeva più niente, le ho chiesto «Hai paura?», e lei: «E tu?»

Sir Kyffin Williams

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Sir Kyffin Williams

Fischio

Gli chiedo: «E se Mosca, sua moglie, fosse ancora viva, che cosa direbbe in un giorno come questo?». «Sarebbe contenta, ma poi aggiungerebbe che hanno un po’ esagerato». Gli vengono in mente dei versi che ha dedicato a Mosca: «Avevamo studiato per l’aldilà – un fischio, un segno di riconoscimento. – Mi provo a modularlo nella speranza – che tutti siamo già morti senza saperlo». Fa sentire com’era quel fischio, lo «modula». Sembra un pigolio che esca da una gabbia, o da un nido. «Non era un’invenzione poetica. L’avevamo studiato davvero, ma c’era un grosso errore, l’ho capito dopo. Se si è morti, si è senza corpo. Il fischio esige un corpo. È tutta una faccenda che non sta in piedi». — Giulio Nascimbeni “Il «grazie» di Montale al premio Nobel”; Corriere della Sera, 24 ottobre 1975.

Piero Chiara

Il 23 marzo del 1913, nasce a Luino (Varese) Piero Chiara A Fortunata non era consentito neppure di essere vedova da sola; come aveva diviso la vita coniugale così doveva spartire la vedovanza non soltanto nello schermo della gente, ma dentro casa e nel suo stesso sangue. Per fortuna non era l'unica a soffrire. (La spartizione, Selezione Campiello 1964)

Buonanotte del 22 marzo 2016

È bene quando una persona contraddice le nostre aspettative, quando è diversa dall'immagine che ce ne siamo fatta. Appartenere a un tipo significa la fine dell'uomo, la sua condanna. Se non si sa, invece, come catalogarlo, se sfugge a una definizione, è già in gran parte un uomo vivo, libero da se stesso, con un granello in sé di assoluto. — Boris Pasternak

Thomas Wilmer Dewing

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Thomas Wilmer Dewing (1851-1938) - Poppies and Italian Mignotte

La lingua del Terzo Reich

Non posso fare a meno di ripensare alla traversata che venticinque anni fa facemmo da Bornholm a Copenaghen. Durante la notte avevano infuriato tempesta e mal di mare; ora, giunti in prossimità della costa, calmatosi il mare, stavamo seduti in coperta sotto il bel sole del mattino, pregustando la imminente colazione. Ed ecco che, all'estremità della lunga panchina dove sedevamo, una ragazzina si alzò, corse al parapetto e iniziò a vomitare. Un attimo dopo si alzò la mamma, che era seduta accanto, e fece altrettanto. Le imitò subito dopo un signore, poi un ragazzo e poi… il movimento si propagò con regolarità e rapidità per la panchina, senza escludere nessuno. Noi, seduti all'altro capo, eravamo ancora lontani, stavamo a guardare con interesse, qualcuno rideva o faceva sorrisini ironici. Poi toccò ai più vicini e allora le risa cessarono e anche fra noi ci fu la corsa al parapetto. Io osservavo attentamente lo spettacolo e le mie reazioni. Mi dicevo che in fondo esiste un modo

Beatles

Il 22 marzo del 1963, esce in Inghilterra il primo album 33 giri dei Beatles Last night I said these words to my girl/ I know you never even try, girl/ c'mon (C'mon), c'mon (C'mon), c'mon (C'mon) c'mon (C'mon)/ Please please me, whoa yeah, like I please you (Please Please me)

Buonanotte del 21 marzo 2016

Lo spirito umano soffre di una carenza intellettuale fondamentale: per fargli comprendere il valore di una cosa, bisogna privarlo di quella cosa. L’assenza gli parla una lingua nota; la presenza è arabo, per lui. Amélie Nothomb

Alex Kanevsky

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Alex Kanevsky

Sette brevi lezioni di fisica

Abbiamo cento miliardi di neuroni nel nostro cervello, tanti quante le stelle di una galassia, e un numero ancora più astronomico di legami e combinazioni in cui questi possono trovarsi. Di tutto questo non siamo coscienti. Noi siamo il processo formato da questa complessità, non quel poco di cui siamo coscienti. […] Quanto è specificamente umano non rappresenta la nostra separazione dalla natura, è la nostra natura. È una forma che la natura ha preso qui sul nostro pianeta, nel gioco infinito delle sue combinazioni, dell’influenzarsi e scambiarsi correlazioni e informazione tra le sue parti. Chissà quante e quali altre straordinarie complessità, in forme forse addirittura impossibili da immaginare per noi, esistono negli sterminati spazi del cosmo […] Ma immersi in questa natura che ci ha fatto e che ci porta, non siamo esseri senza casa, sospesi fra due mondi, parti solo in parte della natura, con la nostalgia di qualcosa d’altro. No: siamo a casa. La natura è la nostra casa e nella

Alda Merini

Il 21 marzo del 1931, nasce a Milano, Alda Merini Le più belle poesie si scrivono sopra le pietre coi ginocchi piagati e le menti aguzzate dal mistero. (La terra Santa)

Buonanotte del 20 marzo 2016

Al destino piacciono le ripetizioni, le varianti, le simmetrie. — Jorge L. Borges

Pablo Picasso

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Pablo Picasso - Buste de Femme 1936

Convivenza

Con cautela chiamai Carmela che cantava canzoni chiassose correndo contro corrente. Ciao cara, conosci Cristina? Casomai conosco Caterina commentò, che con Carlo cuoce cipolle con cavoli crudi, Cristina credo ceni contenta con Claudio. Conosci cattivi ceffi? chiesi controvoglia. Certo confidò, collaboro con clandestini, curati, corrotti, coglioni, cacasotto. Convivete? Camminiamo contro chiunque crudamente ci complica comportamento civile. Combattiamo condizione canonica. Costruiamo cembali celtici curvilinei. Coltiviamo capponi, cogliamo ciliegie, ciclamini, ci cibiamo con cedri, calamari, caciotte, ciambelle. Collaboriamo con collettivi, confortando cari compagni contadini. Cospirando contro clero. Condannando contemporaneamente castità, clausura, cocacola, campari. Concludo consegnando curiosa condizione: "Circostanze complesse comportano carambolesche conclusioni".

Publio Ovidio Nasone

Il 20 marzo del 43 a.C., nasce a Sulmona Publio Ovidio Nasone Se c'è tra voi chi non conosca ancora l'arte d'amare, legga il mio poema e fatto esperto colga nuovi amori! Solcano l'onde con le vele o i remi, sospinte ad arte, l'agili carene; con arte noi guidiamo il lieve cocchio: con arte dunque è da guidarsi Amore! (L'arte di amare)

Buonanotte del 19 marzo 2016

Non si può eludere l'esistenza con le spiegazioni, si può solo subirla, amarla o detestarla, adorarla o temerla, in quell'alternanza di felicità e di orrore che esprime il ritmo stesso dell'essere, le sue oscillazioni e le sue dissonanze, le sue veemenze amare o allegre. — Da “Sommario di decomposizione” - Emil Cioran

Harry Booström

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Harry Booström, Movement, 1954.

Beppe Salvia

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Abbiamo Abbiamo nel cuore un solitario amore, nostra vita infinita, e negli occhi il cielo per nostro vario cammino. Le spiagge i cieli, la riva su cui sassi e rovi e il solitario equisèto, e colli erbosi grassi rioni, città dispiegate come belle bandiere, e nude prigioni. Questa è la nostra vita. Questi nostri volti vagabondi come musi di cani ci somigliano. Il vento il sole le corolle rosse e blu, i sogni mai sognati i nostri sogni. Questa è la nostra vita e nulla più.

Buonanotte del 18 marzo 2016

Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella “zona grigia” in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva. Bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi. — Rita Levi Montalcini

Patrick William Adam

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Poppy Fields, Patrick William Adam. (1852 - 1929)

Particella

Se ogni particella di un corpo umano si impregna per noi di tanti significati conturbanti quante sono le fattezze del suo volto; se un essere solo, anziché ispirarci tutt'al più irritazione, piacere o noia, ci insegue come una musica e ci tormenta come un problema, se trascorre dagli estremi confini al centro del nostro universo, e infine ci diviene più indispensabile che noi stessi, ecco verificarsi il prodigio sorprendente, nel quale ravviso ben più di uno sconfinamento dello spirito nella carne che un mero divertimento di quest'ultimo. — Memorie di Adriano, Marguerite Yourcenar

Buonanotte del 17 marzo 2016

Viaggiare non per arrivare ma per viaggiare, per arrivare più tardi possibile, per non arrivare possibilmente mai. — Claudio Magris

Io eterno fanciullo

Io eterno fanciullo, sempre seguivo il passo della gente focosa e non volevo essere in loro, dicevo; - parlavo e non parlavo, ascoltavo e volevo sentirli forte o più forte, e vederli dentro. Io eterno fanciullo, sacrificavo ad altri, a quelli che mi facevano compassione, a quelli che erano molto distanti o non mi vedevano come chi vede. Portavo doni, inviavo occhi incontro a loro ed aria tremula sfavillante, tracciavo percorsi superabili - e non parlavo. - Presto alcuni riconobbero l’arte dello scrutatore e non domandarono più. Io eterno fanciullo, subito maledissi il soldo e risi, mentre lo prendevo deplorando, il prodotto, l’imperativo di massa, il baratto del corpo, il denaroscopo. Argento vedevo come nichelio, nichelio come oro e argento e nichelio, e tutto come inconsistenti numeri per me senza valore, di cui nulla m’importava, pure deriderò il denaroscopo deplorando. - Perché, risonava in me. Perché? - Qualcuno dice: denaro è pane. - Qualcuno dice: denaro è roba. - Qualcuno dice

Wendy McWilliams

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Comunicare

Trovo che sia una cosa splendida avere la capacità di comunicare agli altri quello che di bello ci fanno provare. Dire quanto si voglia bene a qualcuno, ringraziarlo per quello che ci ha dato o ci continua a dare, essere grati dei momenti piacevoli e intensi che ci ha fatto trascorrere o degli spunti di riflessione che ci ha regalato, dire in faccia senza timore o imbarazzo quel che si sente di bello. Ma sono veramente poche le persone pronte a ricevere ringraziamenti, gratificazioni o complimenti perché di questi se ne ha paura. Si tende a pensare che possano tendere all’ottenimento di qualcosa, che vengano fatti per esser ricambiati, che mirino a legare a sé l'altro, che celino, insomma, secondi fini, soprattutto quando han luogo tra sessi opposti. La spontaneità, la solarità, la gratitudine, la manifestazione di sentimenti e l’esternazione di emozioni sono guardate male ai giorni nostri se non bandite. Ecco perché la gente comunica sempre meno ed evita di esternare. Io ho sempr

Buonanotte del 15 marzo 2016

Il mondo non perirà per mancanza di meraviglie, perirà per mancanza di meraviglia. Gilbert Keith Chesterton

Kathy Morton Stanion

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L'indifferenza

C'è una nebbia sottile che si posa nell'anima e ti trasforma dentro tanto da ottenebrare … i sensi e le emozioni e tutte le espressioni più vive e veritiere della tua persona. E i colori del giorno si confondono in un grigio sbiadito come cenere di un tempo senza vita e i tuoi occhi si offuscano in una spenta trafila delle cose. Tutto il mondo ti appare come una confusa nebulosa di immagini grevi e senza peso, e sempre più frequente nei tuoi pensieri è il desiderio d'inappartenenza dinanzi all'emergenza di un sentimento. E’ raro che tu ti sorprenda di questa noncuranza, e ti abitui a cercare sempre più la distanza dagli affetti consueti e dalle sensazioni, che una volta destavano la tua impressione. Tu stesso ora ti senti sempre più spesso estraneo a tanti avvenimenti, e la tua mancanza di reazione è una terrea condizione che ormai non ti spaventa. Ti accontenti alla fine di un cereo immobilismo, e un gretto scetticismo oscura ogni passione per

Rebecca West

Il 15 marzo del 1983, muore a Londra la scrittrice Rebecca West Quella del Kosovo deve essere stata una sofferenza estrema, dolore su dolore, rinnovatasi in tutta la sua intensità a ogni generazione e per ben cinque secoli. La notte del male aveva trionfato e, quantitativamente continuava a trionfare. (Viaggio in Iugoslavia. La vecchia Serbia)

Buonanotte del 14 marzo 2016

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. — Cesare Pavese, La luna e i falò

Un amore senza fine

Scrissi cento lettere che non osai spedire. A Keith, a Sammy, a Hugh. Più d'una dozzina ne scrissi ad Ann e oltre settantacinque a Jade. Scrissi domande di perdono. Scrissi spiegazioni, logiche motivazioni, requisitorie contro me stesso che probabilmente andavano oltre ogni loro più arcigno impulso. Scrissi lettere d'amore, e una la firmai col sangue di un polpastrello appositamente tagliato. Imploravo e ricordavo, giurando il mio amore col singhiozzante ardore dell'esiliato. Scrivevo all'alba, scrivevo nel bagno, mi svegliavo nella solitudine notturna e scrivevo, scrivevo. Scrivevo poesie, alcune copiandole, altre componendole. Spiegavo fermamente al mondo come ciò che Jade e io avevamo trovato l'una nell'altro era più vero d'ogni altra realtà, più vero del tempo, più vero della morte; più vero, persino, di lei e me. — Scott Spencer

Buonanotte del 13 marzo 2016

Se vuoi essere felice, comincia. — Lev Tolstoj

Jenny Andrews Anderson

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Come imbalsamare animaletti mutanti

Il discorso indiretto libero, ossia la prospettiva della coscienza del personaggio trattato in terza persona, crea un'impressione di naturalezza, tanto che ci si dimentica che si sta leggendo un'opera di fantasia, mentre nella realtà non si sa mai che cosa sta pensando un altro, né perché fa quel che fa. Ma la naturalezza, in genere, è la confusione fra la prima e la terza persona. Quindi il discorso indiretto libero, lungi dall'essere una risorsa letteraria fra le altre, è il dispositivo vitale dell'intersoggettività, senza il quale non si comprenderebbe niente di quello che succede nella vita reale. — César Aira

Clara Maffei

Il 13 marzo del 1814, nasce a Bergamo, l'intellettuale e patriota Clara Maffei . Partecipò alle Cinque giornate di Milano. Tenne un celebre salotto letterario. Scrivete, miei giovani: ve lo ripeto, scrivete. Ogni anno abbia i suoi studii, ogni giorno la sua occupazione, ogni pensiero la sua meta. Se per voi venissero i giorni dello sconforto e del dolore, come vi sarà dolce ricordare quei passati anni! (Lettere)

Buonanotte del 12 marzo 2016

La parola “psiche”, anima in greco, significa anche “farfalla”. Nasciamo con un bruco di anima, il nostro lavoro è dargli ali e volo. — Alejandro Jodorowsk

Tássia Bianchini

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Tássia Bianchini, Untitled - 2015

Bartolo Cattafi

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Il senso giusto Tutto quello che passa per le tue mani ha una dolce impronta un senso giusto un sapore di semi si riscatta dall’onta del suo essere plumbeo ogni ruga si spiana sull’arco della fronte chi da te si diparte a te ritorna come un pane sparito rifiorito nel forno.

Fausta Cialente

Il 12 marzo del 1944, muore a Pangbourne (Berkshire) Fausta Cialente La resistenza era stata, certo, una bellissima pagina che qualche speranza aveva suscitato in tutti noi [...] ma era una pagina soltanto, e per di più era stata condotta da una minoranza, proprio come da una minoranza era stato fatto il nostro Risorgimento... (Le quattro ragazze Wieselberger)

Buonanotte del 11 marzo 2016

La sofferenza, il dolore sono l'inevitabile dovere di una coscienza generosa e d'un cuore profondo. Gli uomini veramente grandi, credo, debbono provare su questa terra una grande tristezza. — Fëdor Dostoevskij, Delitto e castigo

Charlotte Foust

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Il dramma

Tale dev’essere la vita: dev’essere il dramma della pienezza, il dramma della creatività e della felicità. La drammaticità della vita è la sua legge naturale, dev’essere drammatica per essere reale. Quando poi sulle sue testimonianze versi lacrime, non è perché le circostanze si sono combinate in maniera sfortunata, ma perché è costata cara. È la sua grandezza che fa piangere. — Tratto da una Lettera alla sorella Zozefina - Boris Pasternak. 12 maggio 1958

Buonanotte del 10 marzo 2016

Se è abbastanza importante per te, troverai un modo. Se non lo è, troverai solamente una scusa.

Walter Mafli

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Walter Mafli (Swiss, b. 1915), Paysage en rouge [Landscape in red], 1963.

Fedora...

Fiorenzo faceva focacce fresche. Fulgenzio freme falene filigranate. Flavia forse, fatta fame, finirà farsa. Fausto frantumò fiori fatti finemente. Fabiola fingeva facilmente focosi fremiti. Fernando finii fucilato frammezzo fuochi. Fabrizio fornaio fece fragranti fumanti frittelle. Fulvio fabbricava flebo, fondendo ferro fumoso. Filomena fiorista fatica finché fa fiocchi floreali. Fabiana finalmente fermerà fantasmi femminili. Fazio fu fatalmente ferito fallendo fragile frattura. Flora frequentò fantastici fusti finendo franosi fienili. Francesco, facendo favolose fotografie, finì fra fitte felci. Felice farabutto flirtava fragili femmine, fingendo faville. Federica farmacista forniva farmaco febbricitante Filippo.

Buonanotte del 9 marzo 2016

La vita è breve, rompi le regole, dimentica in fretta, bacia lentamente, ama sinceramente, ridi senza controllo e non rimpiangere mai qualcosa che ti ha fatto sorridere. — Mark Twain

Guillaume Vogels

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Guillaume Vogels (Belgian, 1836-1896), Les hêtres [Beeches], 1886.

Il midollo del leone

Le cose che la letteratura può ricercare e insegnare sono poche ma insostituibili: il modo di guardare il prossimo e se stessi, di porre in relazione fatti personali e fatti generali, di attribuire valore a piccole cose o a grandi, di considerare i propri limiti e vizi e gli altrui, di trovare le proporzioni della vita, e il posto dell’amore in essa, e la sua forza e il suo ritmo, e il posto della morte, il modo di pensarci o non pensarci; la letteratura può insegnare la durezza, la pietà, la tristezza, l’ironia, l’umorismo e tante altre di queste cose necessarie e difficili. — Italo Calvino

Anna Maria Ortese

Il 9 marzo del 1998, muore a Rapallo Anna Maria Ortese I più bei giorni della mia vita cominciarono in questa città i primi di novembre. Sono trascorsi da quella data vari anni, e con essi è trascorsa la mia breve giovinezza e la sua felicità. (Poveri e semplici)

Buonanotte del 8 marzo 2016

C’è un solo modo per non deprimersi davanti al successo di un libro, (un film, una hit musicale) che ritieni brutto e imposto dal marketing. Leggi, consiglia, contagia, recita, suona, diffondi qualcosa che ritieni più bello. Il tempo spesso è un buon giudice. Stefano Benni

Frits van den Berghe

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Frits van den Berghe (Belgian, 1883-1939)

La Persona

La Persona è un complicato sistema di relazioni fra la coscienza individuale e la società, una specie di maschera che serve da un lato a fare una determinata impressione sugli altri, dall'altro a nascondere la vera natura dell'individuo. La costruzione di una Persona collettivamente conveniente è una grave concessione al mondo esteriore, un vero sacrificio di sé, che costringe l'Io a identificarsi addirittura con la Persona, tanto che c'è della gente che crede sul serio di essere ciò che rappresenta. — Carl Gustav Jung

Buonanotte del 7 marzo 2016

Non mi sono mai chiesto perché scattassi delle foto. In realtà la mia è una battaglia disperata contro l'idea che siamo tutti destinati a scomparire. Sono deciso ad impedire al tempo di scorrere. — Robert Doisneau

Social

Online ci metti quello che vuoi. Se non vuoi che una cosa si sappia, non la scrivi. Al massimo mandi una mail o un messaggio privato a chi vuoi tu. Sei tu che tuteli la tua privacy e la tua dignità, non credo sia una responsabilità di Facebook o di Instagram o di Sticazzi.com. Io vedo i social come un posto dove ci sono delle persone, e sono buoni – o cattivi – tanto quanto le persone che ci stanno dentro. Proprio come una piazza di paese cent’anni fa: chi ci va per farsi vedere, chi ci va per spettegolare, chi ci va a manifestare – anche se dietro alle rivoluzioni da tastiera secondo me ci va un gran lavoro e una grande chiarezza di intenti. Chi ci va perché non ha meglio da fare e chi ci va per chiacchierare con le persone che ha scelto. E puoi anche ridimensionare la frequenza con cui ci vai, e i vestiti che ti metti addosso quando esci di casa. O non andarci. E salutare senza gridare in un megafono. Fonte

Matilde Serao

Il 7 marzo del 1856, nasce a Patrasso Matilde Serao Efficace la frase, Voi non lo conoscevate, onorevole Depretis, il "ventre di Napoli". Avevate torto, perché voi siete il Governo e il Governo deve saper tutto. Non sono fatte pel Governo, certamente, le descrizioncelle colorite di cronisti con intenzioni letterarie [...] tutta questa minuta e facile letteratura serve per quella parte di pubblico che non vuole essere seccata per racconti di miserie. (Il ventre di Napoli)

Buonanotte del 6 marzo 2016

Si dice che ci siano vari modi di mentire, ma il più ripugnante di tutti è dire la verità, tutta la verità, però occultando l'anima dei fatti. Perché i fatti sono sempre vuoti, sono recipienti che prendono la forma del sentimento che li riempie. — Il pozzo, Juan Carlos Onetti

Lana Picciano

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Song of Spring

De brevitate vitae

La maggior parte degli uomini, Paolino, si lamenta dell'ingenerosità della natura, poiché veniamo al mondo destinati a vita breve, perché questi spazi di tempo che ci sono stati concessi se ne vanno via tanto velocemente, tanto vorticosamente che, esclusi pochissimi, tutti gli altri la vita li abbandona proprio mentre si preparano a vivere. […] Non abbiamo a disposizione poco tempo, ma molto l'abbiamo già perso. La vita sarebbe lunga a sufficienza e, a impiegarla bene tutta quanta, ci è stata elargita in abbondanza per il compimento delle cose più importanti; ma laddove si disperde nello spreco e nella negligenza, laddove non viene dedicata ad alcuna attività meritevole, solo alla fine e per cause di forza maggiore percepiamo che è già trascorsa del tutto mentre non abbiamo capito che se ne stava andando. — Seneca

Buonanotte del 5 marzo 2016

La scienza ha promesso la felicità? Non credo. Ha promesso la verità, e la questione è sapere se con la verità si farà mai la felicità. — Émile Zola

Jack Hardwicke

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Headspace, X (2014)

Fernando Pessoa

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Furtiva mano di un fantasma occulto Furtiva mano di un fantasma occulto fra le pieghe del buio e del torpore mi scuote, e io mi sveglio, ma nel cuore notturno non trovo gesto o volto. Un antico terrore che insepolto porto nel petto, come da un trono scende sopra di me senza perdono, mi fa suo servo senza cenno o insulto. E sento la mia vita di repente legata con un filo di Incosciente a ignota mano diretta nell’ignoto. Sento che niente sono se non l’ombra di un volto imperscrutabile nell’ombra: e per assenza esisto, come il vuoto.

Ippolito Nievo

Il 5 marzo del 1861, muore in mare tra Palermo e Napoli, Ippolito Nievo Io nacqui Veneziano ai 18 ottobre del 1775, giorno dell'evangelista San Luca; e morrò per la grazia di Dio Italiano quando lo vorrà quella Provvidenza che governa misteriosamente il mondo. Ecco la morale della mia vita. E siccome questa morale non fui io ma i tempi che l'hanno fatta, così mi venne in mente che descrivere ingenuamente quest'azione dei tempi sopra la vita d'un uomo potesse recare qualche utilità a coloro, che da altri tempi son destinati a sentire le conseguenze meno imperfette di quei primi influssi attuati. (Le confessioni di un italiano)

Buonanotte del 4 marzo 2016

Io ho nostalgia di qualcosa che non c’è, non del passato. Il passato non lo rimpiango. Se si può dire che esiste una “nostalgia dell’impossibile”, io ho nostalgia dell’impossibile. — Antonio Moresco

Debora L. Stewart

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Il lattaio e la carta moschicida

Adesso ci sono i cartoni di latte, confezionati da diverse ditte concorrenti, ma prima dei cartoni cosa c'era? C'erano le bottiglie, da un litro e da mezzo litro, coperte con un tenue tappo di stagnola, vendute e distribuite dalla cittadina Centrale del Latte. Ma prima ancora delle bottiglie cosa c'era? C'era il lattaio. Nel suo negozio, dove si vendevano anche formaggi, marmellate, caramelle e affini - famose le latterie di Milano, dove si potevano pure fare parche colazioni a poco prezzo -, uno andava con la bottiglia e acquistava il latte, un litro o mezzo litro alla volta. Il lattaio tuffava il misurino in un grande contenitore e versava la quantità desiderata. Alla fine degli anni Cinquanta costava (almeno a Bologna) sessantadue lire al litro, grande la gioia dei ragazzi che andavano volentieri a comprarlo perchè, di resto, ricevevano tre burdigoni da una lira. Erano caramelle di liquerizia che assomigliavano, appunto, a grossi insetti neri. Ci si accontentava

Giorgio Bassani

Il 4 marzo del 1916, nasce a Bologna, Giorgio Bassani Quando nell'agosto del 1943, Geo Josz ricomparve a Ferrara, unico superstite dei centottantatrè membri della Comunità israelitica che i tedeschi avevano deportato [...] e che i più considerevano non senza ragione sterminati tutti da un pezzo nelle camere a gas, nessuno, in città, da principio lo riconobbe. (Cinque storie ferraresi)

Buonanotte del 3 marzo 2016

- Il mondo sta cambiando. - Solo in superficie. — Dialogo dal film The Last Witch Hunter.

Edvard Munch

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Small Lake with Boat - Edvard Munch - 1880

Il tempo degli spiriti

Facemmo all’amore nel modo violento e feroce che avevo quasi dimenticato a forza di navigare nel veliero delle acque quiete della seta azzurra. In quel disordine di cuscini e di lenzuola, stretti nella viva nudità del desiderio, avvinghiandoci sino a smarrirci, mi risentii di vent’anni, contento di avere tra le braccia quella femmina selvaggia e bruna, che non si scioglieva tra le mani quando la montavano, una puledra forte da cavalcare senza tante storie, senza che le mani sembrassero diventare troppo pesanti, la voce troppo dura, i piedi troppo grandi, la barba troppo ispida, e che mi scaricava una sfilza di parolacce all’orecchio e non mi faceva sentire il bisogno di essere cullato con tenerezze né ingannato da adulazioni. Poi, assopito e felice, riposai un momento accanto a lei, ammirando la curva solida del suo fianco… — Isabel Allende, La casa degli spiriti, 1982 - cap. IV

Buonanotte del 2 marzo 2016

Tutto il tempo che passi a cercare di riprenderti quello che ti hanno portato via è solo altro tempo sprecato. — Non è un paese per vecchi - Cormac McCarthy

Cyan Siege Engines

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Cyan Siege Engines - Digital, 2014

Ape e rosa

Dunque, pare che alle anime viventi possano toccare due sorti: c’è chi nasce ape, e chi nasce rosa. Che fa lo sciame delle api, con la sua regina? Va, e ruba a tutte le rose un poco di miele, per portarselo nell’arnia, nelle sue stanzette. E la rosa? La rosa l’ha in se stessa, il proprio miele: miele di rose, il più adorato, il più prezioso! La cosa più dolce che innamora essa l’ha già in se stessa: non le serve cercarla altrove. Ma qualche volta sospirano di solitudine, questi esseri divini! Le rose ignoranti non capiscono i propri misteri. E tu, Wilhelm? Secondo me, tu, Wilhelm mio, sei nato col destino più dolce e col destino più amaro: tu sei l’ape e sei la rosa. E. Morante, L’isola di Arturo

Howard Carter

Il 2 marzo del 1939, muore a Londra l'archeologo e scrittore britannico Howard Carter , scopritore della tomba di Tutankhamon Diedi l'orine. Fra il profondo silenzio, la pesante lastra si sollevò. La luce brillò nel sarcofago. Ci sfuggì dalle labbra un grido di meraviglia, tanto splendida era la vista che si presentò ai nostri occhi: l'effige d'oro del giovane re fanciullo. (Howard Carter)

Buonanotte del 1 marzo 2016

Coltivare la pazienza non vuol dire abbandonarsi alla pigrizia e alla docilità, ma significa acquisire il senso della misura e imparare a dire di no, precondizione indispensabile per rivendicare la nostra autonomia nell'organizzarci l'esistenza. — Maria  Novo, Vivere slow. Apologia della lentezza, Bari 2011, p. 32

Wendy Mcwilliams

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Un amore senza fine

Sono sempre stata convinta che fosse Hugh a farmi la corte, ma anche quando a Cambridge me la faceva sul serio, palesava una diffidenza incurabile. Hugh cercò di conoscermi dopo che uscì un mio racconto su un periodico letterario locale, stampato, ricordo, con inchiostro blu su carta gialla; un contributo, il mio, talmente trito e pretenzioso (la solita tiritera con la solita protagonista che somiglia molto all'autrice, soffocata poverina dalla sua stessa cultura e raffinatezza) che cercai di non farmi vedere in giro per una settimana. Ma Hugh riuscì a trovare incantevole quel mio pezzo e quindi a rintracciarmi. Non ci conoscevamo e mi scrisse una letterina molto formale invitandomi per un daiquiri (in quel racconto, l'eroina beveva daiquiri a dozzine) alla Parker House. L'idea di conoscere quel compito e bene intenzionato sconosciuto era troppo seducente perché potessi resistere, cosicché mi presentai alla Parker House vestita di nero con un filo di perline di vetro color

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