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Visualizzazione dei post da febbraio, 2022

FramMenti

Guarda, io ho scritto un romanzo in prima persona in cui sono un giovane arabo. Non sono giovane, né arabo. Che sia un buon romanzo o no non c’entra. Ma la possibilità di farlo, questo è il punto. Chi mi può dire che cosa posso immaginare? Perché non potrei immaginare di essere una donna, domani? Tutto è aperto. Per me la letteratura è questo. Anche un animale. La letteratura è avvicinare, non mettere limiti tra un’esperienza che sarebbe altrimenti impossibile da raggiungere.   Mathias Enard

Maledetta la guerra

“Maledetta la guerra, maledetto chi la pensò, maledetto chi pel primo la gridò. Sono stanco di questa schiavitù militare, di questa obbedienza umiliante e misera, stomacato dagli abusi che si commettono sotto l’ipocrita spoglia della disciplina. Avevo un altro concetto della vita militare prima della guerra, credevo vi fosse tutta gente compita, invece c’è la feccia, la melma, il fior fiore dell’imbecillaggine, il rifiuto della società civile, gente che non ha coscienza che non può avere larghe vedute…Il militare deve sottoporre tutto se stesso ad un altro individuo che si chiama superiore, fosse anche l’essenza della guerra e dell’ignoranza.” Con queste parole il soldato C.A., ventiseienne della provincia di Avellino, descriveva in data 11 settembre 1917 alla signorina M.D.M i suoi sentimenti verso la guerra e l’esercito dopo aver vissuto l’esperienza della trincea. Per questa missiva, considerata denigratoria, sarà processato da un tribunale militare e condannato ad otto mesi di carc

FramMenti

Gli aborigeni, proseguì, si muovevano sulla terra con passo leggero; meno prendevano dalla terra, meno dovevano restituirle. Non avevano mai capito perché i missionari vietassero i loro innocui sacrifici. Loro non sacrificavano vittime, né animali né umane: quando volevano ringraziare la terra dei suoi doni, si incidevano semplicemente una vena dell'avambraccio e lasciavano che il sangue impregnasse il terreno.  Bruce Chatwin, Le vie dei canti, 1987

Innamoramento

Ci attirano molto alcune persone, ci divertono, c'incantano, ci ispirano affetto e addirittura ci inteneriscono, o ci piacciono, ci trascinano, riescono anche a renderci pazzi momentaneamente, godiamo del loro corpo o della loro compagnia o di entrambe le cose, come mi succede con te e mi è successo altre volte, poche. Persino, alcune, ci diventano imprescindibili, la forza delle abitudini è immensa e finisce per supplire a quasi tutto, e al limite per sostituirlo. Può sostituire l'amore, ad esempio; ma non l'innamoramento, conviene fare distinzione tra i due, anche se si confondono non sono la stessa cosa... Quel che è molto raro è provare una debolezza, una vera debolezza per qualcuno, o che costui la produca in noi, che ci renda deboli. [...]  In generale la gente non prova questo con un adulto, né in realtà lo cerca. Non aspetta, è impaziente, è prosaica, forse neppure lo vuole perché nemmeno lo concepisce, cosicché si unisce o si sposa con il primo che gli si avvicina,

FramMenti

Quando qualcuno afferma che il suo scopo nella vita è essere felice, in realtà sta dicendo che non lo è: vede la felicità come un progetto, e cerca la propria realizzazione in un futuro indeterminato.  — John Gray, Filosofia felina. I gatti e il significato dell'esistenza

Ing. Vassallo

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Le SS lo bruciarono vivo. A lui e all’ing. Vassallo, compaesano che lo aveva aiutato ad ottenere ciò che i tedeschi stessi gli avevano chiesto: la restituzione di due ostaggi catturati dai partigiani. Don Giuseppe Bernardi, parroco di Boves, aveva accettato di fare da mediatore per salvare i suoi concittadini. Ma aveva chiesto al comandante tedesco di mettere per iscritto che se fosse riuscito a far restituire gli ostaggi, loro non avrebbero fatto del male ai civili. “La parola di un ufficiale tedesco vale più di cento firme italiane”, gli rispose stizzito l’SS. E così quando tornò in paese, assieme a Vassallo fu messo nella piazza centrale ad assistere all’eccidio. Le SS ammazzarono quasi trenta persone, tutti vecchi, invalidi, donne e bambini. Tra loro anche il vice parroco di Bernardi, il ventitreenne Antonio Ghibaudo, che venne ammazzato mentre dava l’assoluzione a un anziano che stava morendo, ferito da un tedesco. Quando l’eccidio terminò, portarono Don Bernardi e Vassallo a vede

FramMenti

So bene che il futuro non sarà quasi mai bello come una fiaba. Ma non è questo che conta. Intanto, bisogna che il bambino faccia provvista di ottimismo e di fiducia, per sfidare la vita. E poi, non trascuriamo il valore educativo dell’utopia. Se non sperassimo, a dispetto di tutto, in un mondo migliore, chi ce lo farebbe fare di andare dal dentista?   Gianni Rodari

De vita beata

Tutti, o fratello Gallione, vogliono vivere felici, ma quando poi si tratta di riconoscere cos'è che rende felice la vita, ecco che ti vanno a tentoni; a tal punto è così poco facile nella vita raggiungere la felicità, che uno, quanto più affannosamente la cerca, tanto più se ne allontana, per poco che esca di strada; che se poi si va in senso opposto, allora più si corre veloci e più aumenta la distanza. Perciò dobbiamo prima chiederci che cosa desideriamo; poi considerare per quale strada possiamo pervenirvi nel tempo più breve, e renderci conto, durante il cammino, sempre che sia quello giusto, di quanto ogni giorno ne abbiamo compiuto e di quanto ci stiamo sempre più avvicinando a ciò verso cui il nostro naturale istinto ci spinge. Finché vaghiamo a caso, senza seguire una guida ma solo lo strepito e il clamore discorde di chi ci chiama da tutte le parti, la nostra vita si consumerà in un continuo andirivieni e sarà breve anche se noi ci daremo giorno e notte da fare con le mig

FramMenti

Come l’albero non finisce con le punte delle sue radici o dei suoi rami, e l’uccello non finisce con le sue piume e col suo volo, e la Terra non finisce con i suoi monti più alti: così anch’io non finisco con le mie braccia, i miei piedi, la mia pelle, ma mi espando di continuo con la mia voce e il mio pensiero, oltre ogni spazio e ogni tempo. Perché la mia anima è il mondo.  (Detto della Tribù dei Cherokee)

Orsi del Casteller

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Trentino, i due orsi del Casteller sono stati castrati: basta con questa persecuzione! È di questi giorni la notizia della castrazione degli orsi, tristemente famosi, detenuti in condizioni pietose al centro vivaistico del Casteller, in provincia di Trento. Un ulteriore episodio crudele e triste di una vicenda sicuramente gestita malissimo, da parte del presidente Maurizio Fugatti e dall’assessora Giulia Zanotelli. Intorno a questa storia aleggia un alone di mistero oscuro. Il lager del Casteller, io ci abito vicino, quindi lo conosco molto bene, è diventato un luogo simbolo di orrore e dolore. Due orsi, M49 e M57, giacciono lì reclusi, da oltre un anno, privati della libertà solo perché hanno predato qualche capo di bestiame (M49) e per un attacco provocato a un avventore (M57). Sono reclusi in un posto pressoché inaccessibile, chiuso come fosse un luogo soggetto a segreto militare. Diverse le richieste di visite da parte di associazioni ambientaliste per verificare le condizioni di q

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La terra vive. Le montagne parlano, gli alberi cantano, i laghi possono pensare, i ciottoli hanno un'anima, le rocce hanno potere.  Henry Crow Dog, Lakota Tribù della Luna - Nativi Americani

Mariangela Gualtieri

Il tempo del noi   Adesso è forse il tempo della cura. Dell’aver cura di noi, di dire noi. Un molto largo pronome in cui tenere insieme i vivi, tutti: quelli che hanno occhi, quelli che hanno ali, quelli con le radici e con le foglie, quelli dentro i mari, e poi tutta l’acqua, averla cara, e l’aria e più di tutto lei, la feconda, la misteriosa terra. È lì che finiremo. Ci impasteremo insieme a tutti quelli che sono stati prima. Terra saremo. Guarda lì dove dialoga col cielo con che sapienza e cura cresce un bosco. Si può pensare che forse c’è mancanza di cura lì dove viene esclusa l’energia femminile dell’umano. Per quella energia sacrificata, nella donna e nell’uomo, il mondo forse s’è sgraziato, l’animale che siamo s’è tolto un bene grande. Chi siamo noi? Apriamo gli occhi. Ogni millimetro di cosmo pare centro del cosmo, tanto è ben fatto tanto è prodigioso. Chi siamo noi, ti chiedo, umane e umani? Perché pensiamo d’essere meglio di tutti gli altri? Senza api o lombrichi la vita non

FramMenti

La lontananza e l'assenza prolungata danneggiano ogni amicizia, per quanto lo si ammetta così malvolentieri. Gli uomini che non vediamo più, anche nel caso fossero i nostri più cari amici, si disseccano, con il passare degli anni, poco per volta sino a diventare dei concetti, tanto che il nostro interesse per loro diventa sempre più semplicemente razionale, anzi tradizionale: la partecipazione viva e profondamente sentita rimane riservata a coloro che abbiamo dinanzi agli occhi. Arthur Schopenhauer - Parerga e paralipomena (1851)

Luca Mercalli

“La risposta dell’Italia in tema di contrasto ai cambiamenti climatici non è all’altezza della sfida. La questione ambientale è già oggi ben più grave della pandemia. Per il clima non esiste vaccino”. [Intervista al climatologo Luca Mercalli a cura di Ylenia Sina]  “Bisogna cambiare paradigma economico: la crescita infinita in un mondo finito non è possibile. Questo, il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che è un fisico, dovrebbe saperlo. Però nelle sue politiche non vedo alcuna visione sistemica che metta insieme gli elementi per provare a costruire una svolta”. Luca Mercalli, climatologo e presidente della Società meteorologica italiana, non ha dubbi: la risposta dell’Italia in tema di adattamento e contrasto ai cambiamenti climatici non è all’altezza della sfida. Il Sesto rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc, Intergovenrmental Panel on Climate Change), pubblicato il 9 agosto scorso, è stato più duro dei precedenti nell’imputare a

FramMenti

Non mettermi accanto a chi si lamenta senza mai alzare lo sguardo, a chi non sa dire grazie, a chi non sa accorgersi più di un tramonto. Chiudo gli occhi, mi scosto un passo. Sono altro. Sono altrove. (Alda Merini)

Giorgio Antonucci

Non mi sono mai occupato del pensiero degli internati, cioè non mi interessava se qualcuno pensava delle cose sbagliate su di sé. Io non volevo modificare il loro pensiero perchè questa è una violenza e non mi sono mai permesso di far cambiare le idee a qualcuno. Io mi sono occupato di rendere loro liberi e quindi anche liberi di pensare ciò che vogliono…Il nocciolo della psichiatria è, invece, modificare il pensiero degli altri con la forza…Per me il problema è cominciato non come psichiatra o come antipsichiatra, ma dall'idea semplice che una persona ha diritto di pensare quello che vuole senza che nessuno interferisca…Costringere una persona ad aderire a quello che io ritengo vero è una forma di tirannide. Il 18 novembre 2017 Giorgio Antonucci ci ha lasciati.

FramMenti

“Le nostre esistenze sono plasmate dal caso, le emozioni dal corpo. Gran parte della vita umana - e della filosofia - consiste in un tentativo di distogliere l'attenzione da questo dato di fatto.”   — John Gray, Filosofia felina. I gatti e il significato dell'esistenza

Treno del Sole

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26 SETTEMBRE 1970: GLI ANARCHICI DELLA BARACCA Uccisi per quanto avevano scoperto sull'attentato al Treno del Sole. La misteriosa morte di cinque giovani in uno strano “incidente” sull’autostrada Nella notte tra il 26 e 27 settembre del 1970, una Mini minor targata Reggio Calabria, finiva sotto un camion, che trasporta pomodori guidato da Serafino e Ruggiero Aniello (rimasti illesi), sul tratto autostradale Napoli-Roma, a 58 km dalla capitale. Morivano Angelo Casile, Gianni Aricò, Franco Scordo, Luigi Lo Celso, giovanissimi anarchici calabresi, i primi tre reggini. Annalise Borth, tedesca, compagna di Gianni Aricò, incinta di due mesi,veniva ricoverata al San Camillo a Roma, dove morirà venti giorni dopo. Erano tutti anarchici della “Baracca”: nome del luogo, nei pressi di Reggio Calabria, dove i giovani di area anarchica usavano ritrovarsi. Per molto tempo si parlò di un incidente e molti strani e inquietanti elementi che avrebbero dovuto portare a investigare, non furono presi in

FramMenti

Solo la paura può sconfiggere la vita. È un'avversaria intelligente e perfida, io lo so bene. Non ha dignità, non rispetta leggi né regole, non ha pietà. Cerca i tuoi punti deboli, e li scova con facilità. Comincia dalla mente, sempre. Fino a un attimo prima sei calmo, controllato, felice. Poi la paura, travestita da piccolo dubbio innocente, si intrufola nella tua mente come una spia. Il dubbio incontra lo scetticismo, che prova a buttarlo fuori. Ma lo scetticismo è un soldato di fanteria con poche risorse. Il dubbio se ne sbarazza facilmente. Diventi inquieto. Entra in campo la ragione. Sei rassicurato: la ragione possiede le armi tecnologiche più avanzate. Ma, con tua grande sorpresa, nonostante la sua superiorità tattica e una serie di vittorie inconfutabili, la ragione viene messa al tappeto. Ti senti vulnerabile, impotente. L'angoscia si trasforma in terrore. (Y. Martel)

Dio di Illusioni

Più civilizzata è una persona, più è intelligente, più sarà repressa: e più necessiterà di un sistema per incanalare gli impulsi primitivi che si è studiato così tanto per uccidere. Altrimenti quelle potenti, antiche forze si accumuleranno e diverranno di tale intensità da liberarsi violentemente, con maggiore violenza a causa dell'attesa, e avranno spesso tale vigore da spazzar via del tutto la volontà. Ad ammonimento di ciò che accade in mancanza di una valvola di sicurezza, abbiamo l'esempio dei romani: pensate, poniamo, a Tiberio, il brutto figlioccio, che cerca di essere all'altezza dell'impero di suo zio Augusto. Pensate alla tremenda, impossibile tensione che deve aver sopportato, lui venuto dopo un salvatore, un dio. La gente lo odiava. Per quanti sforzi compisse, non era mai abbastanza bravo, né poté mai liberarsi dall'io odioso: finché le chiuse cedettero. Fu sconvolto dalle sue perversioni e morì, vecchio e pazzo, perso nei giardini proibiti di Capri: nep

FramMenti

L'imbecillità è una constatazione che riguarda tutti gli umani. Siamo diversi dagli animali non per l'intelligenza, ma per le protesi tecnologiche. Anche l'indovinello della Sfinge parla del bastone, ossia della tecnica. L'umano ha bisogno sempre del supplemento tecnico con cui fuggire dall'imbecillità. Le caverne erano piene di imbecilli, ma c'erano poche tracce.  Maurizio Ferraris

Margherita Hack

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MARGHERITA HACK, UNA VITA DEDICATA ALLA SCIENZA E ALLA DIFESA DI OGNI ESSERE VIVENTE Brillante come le stelle che amava studiare. Forse un po’ scontata come apertura ma quale similitudine può introdurre meglio una donna come Margherita Hack? La sua è una storia di scienza ma anche di libertà, costellata dalla volontà di diffondere saperi e informazioni a quante più persone possibile. A cosa serve, infatti, sapere tante cose se non puoi condividerle? Questo pensò Margherita coerentemente durante tutta la sua esistenza. Nacque nel 1922 da padre di origine svizzera e protestante e madre toscana e cattolica; entrambi i genitori, tuttavia, rinunciarono alla fede sin da giovani. Crescere in una famiglia dichiaratamente atea non fu per lei l’unico gesto di rottura nell’Italia del Ventennio. Sin da bambina, infatti, prese a cuore i diritti degli animali al punto che aderì, in maniera estremamente precoce, al vegetarianesimo. Margherita crebbe nell’Italia funestata dal fascismo verso cui svilup

FramMenti

E l'uomo senza compassione è nulla, è un fenomeno fisico che potrebbe cessare di essere, e non cesserebbe nulla. Nulla ha valore, in tutta la vita dell'uomo sulla terra, nemmeno l'immensa arte e le religioni – nulla, se non questo sentire compassione e desiderio di soccorrere un altro – chiunque altro, chiunque sia vivo o dolente.  — Anna Maria Ortese

E' un buon giorno per morire!

I governi, la burocrazia e le corporazioni sono spesso disseminati di persone indecise. La paura di perdere la credibilità o lo status sociale impedisce al debole di cuore di prendere decisioni che potrebbero cambiare le cose in meglio. Questo tipo di indecisione , pertanto non producendo azioni positive porta al ristagno. Le persone decise del nostro mondo hanno il coraggio di agire, di cadere con la faccia a terra, di ammettere il proprio errore, di rialzarsi e proseguire. Questi individui coraggiosi non considerano tali situazioni fallimenti; apprendono nuove abilità e imparano a camminare fieri. Nella cultura Nativa Americana, un esempio di decisione coraggiosa è quella dei nostri guerrieri, che andavano in battaglia gridando: "E' un buon giorno per morire!".   Jamie Sams - Cherokee - Seneca Tribù della Luna - Nativi Americani

FramMenti

"Ci restano poi le litanie rissose e la consapevolezza ch'è insufficiente l'urlo per noi che abbiamo visto acciottolata la luna, sospesa, contro la curva breve del cielo."  (Sante Notarnicola, La nostalgia e la memoria, Castellaneta, 15 dicembre 1938 – Bologna, 22 marzo 2021, è stato un rivoluzionario e poeta italiano.)

La seconda scelta

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Ho dovuto fare i conti con le "seconde scelte" Tutto quello che volevo, si scontrava con l'impossibilità d'ottenerlo, un muro di ostinati silenzi, di regole mai scritte ma dettate solo all'arroganza di un piccolo potere esercitato sulla pelle degli altri. E gli altri erano li’, sdraiati su lerci materassini di gomma, seduti per terra, a guardare il nulla davanti, a pensare come riempire il vuoto di una vita che si consumava nell'attesa di un “qualcosa” che non arrivava mai. Si dice che “domani é un altro giorno” ma se é uguale all'altro, doloroso come l'altro, inutile come l'altro, che senso ha il domani? Non restava che provarci, cercando di non arrendersi all'evidente inutilità degli sforzi e cercare di non vedere la Speranza camminare zoppa e ferita tra le baracche, anche Lei con lo sguardo dolorosamente vuoto e perso. Questo lungo viaggio tra i disperati si é concluso. Sono ritornato tra quelle mura che noi chiamiamo “casa”, tra le nostre c

FramMenti

I libri vanno aperti, sfogliati, dissolti nella loro presunta unità, per offrirli a quella domanda che non chiede "che cosa dice il libro?", ma "a che cosa fa pensare questo libro?" I libri non servono per sapere ma per pensare, e pensare significa sottrarsi all'adesione acritica per aprirsi alla domanda, significa interrogare le cose al di là del loro significato abituale reso stabile dalla pigrizia dell'abitudine; è evitare che i testi divengano testi sacri per coscienze beate che, rinunciando al rischio dell'interrogazione, confondono la sincerità dell'adesione con la profondità del sonno.   Umberto Galimberti - Il gioco delle opinioni

Barabba

Una delle donne aveva incominciato a discorrere di quello che era stato crocifisso al posto di Barabba; essa lo aveva veduto una volta, mentre passava, e la gente aveva detto che era un dottore il quale andava intorno e profetizzava e faceva miracoli. In questo non c'era nulla di male, perché tanti altri facevano lo stesso; perciò, da quel che si poteva capire, il motivo per il quale era stato crocifisso doveva essere un altro. Era un tipo magro; tutto ciò che ricordava di lui era soltanto questo. Un'altra disse che lei non lo aveva mai visto, ma aveva udito che egli avrebbe predetto che il Tempio sarebbe crollato, che Gerusalemme sarebbe stata distrutta da un terremoto e che poi il cielo e la terra si sarebbero incendiati. Cose non da senno, e non c'era da stupire che per questo fosse stato crocifisso. Ma la terza donna disse che quell'uomo frequentava specialmente i poveri e soleva promettere loro che sarebbero entrati nel regno di Dio, e financo alle prostitute lo av

FramMenti

Prendersi cura, all'interno di una relazione, non significa proteggersi. Perché in fondo fra due persone che si amano ferirsi è inevitabile, ma è anche un privilegio. Ogni ferita è una finestra che ci mostra la verità, l'irriducibile differenza fra due vite.[...] L'amore è piuttosto diventare un'occasione l'uno per l'altra. Quella di comprendere il diverso da noi, quel diverso che però ci portiamo anche dentro. E di riconoscerlo. E di accettarlo. E di impararne il significato, ogni giorno. Poi è difficile, si sa. Perché a volte è come se lei fosse un'austriaca e tu un giapponese pure un po' rincoglionito. [...]   Matteo Bussola - La vita fino a te

Tina

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Tina la conosceva bene la montagna. E quindi sapeva cosa poteva succedere. L’aveva detto e l’aveva scritto diverse volte. E per questo si era guadagnata il nomignolo di Cassandra. In fondo lei chi era? Una semplice giornalista di provincia, forse troppo ideologizzata, che non capiva che il mondo andava avanti, e il progresso comportava delle scelte. Ma lei Tina Merlin, che da giovanissima era stata partigiana, continuava a sostenere che il progresso non si può fare sulla pelle delle persone. E quindi non aveva paura di criticare quel faraonico monumento alla modernità, ma anche alla cupidigia e alla sventatezza umana, rappresentato da una diga di 261 metri di altezza, per un volume di 360.000 metri cubi. Quando fu costruita, tra il 1957 e il 1960, la diga del Vajont era la più alta del mondo. Tina aveva raccontato della fragilità della montagna, dei rischi per le persone, dei soprusi della SADE, l’azienda costruttrice. Aveva raccolto le preoccupazioni e le paure degli abitanti della zo

FramMenti

Nulla è più strano, nulla è più scabroso, del rapporto tra persone che si conoscono solo con gli occhi - che ogni giorno e ogni ora s'incontrano, si osservano, e tuttavia sono costrette, o per costume o per capriccio personale, a mantenere la finzione di una estraneità indifferente, non scambiando né parola né saluto. Vi è tra loro inquietudine e curiosità esasperata, l'isterismo di un bisogno insoddisfatto e innaturalmente represso di conoscenza e, soprattutto, una specie di teso riguardo. Perché l'uomo ama l'uomo finché non gli è dato giudicarlo, e il desiderio struggente è frutto di una conoscenza imperfetta. — Thomas Mann, La Morte a Venezia

L'Umanità nasconde il volto e piange in silenzio

Un uomo ne uccide un altro per prendergli la borsa; viene arrestato, imprigionato, condannato a morte e muore ignominiosamente, maledetto dalla folla, la testa mozzata sull'orrenda piattaforma. Un popolo ne massacra un altro per rubargli i campi, le case, le ricchezze, i costumi; viene acclamato, le città si pavoneggiano per riceverlo quando ritorna coperto di sangue e di bottino, i poeti lo cantano in versi inebriati, le musiche lo festeggiano; ci sono cortei di uomini con bandiere e fanfare, cortei di ragazze con ramoscelli d'oro e mazzi di fiori che lo accompagnano, lo salutano come se avesse appena compiuto un'opera di vita e un'opera d'amore. A coloro che hanno ucciso di più, saccheggiato di più, bruciato di più, vengono conferiti titoli roboanti, gloriosi onori che devono perpetuare il loro nome attraverso i secoli. Viene detto al presente, al futuro: «tu onorerai questo eroe, perché da solo ha fatto più cadaveri di mille assassini». E mentre il corpo dell'

FramMenti

La parte più erotica di un corpo non è forse dove l’abito si dischiude? Nella perversione (che è il regime del piacere testuale) non ci sono zone “erogene” (espressione del resto abbastanza fastidiosa); è l’intermittenza, come ha ben detto la psicanalisi, che è erotica: quella della pelle che luccica fra due capi (la maglia e i pantaloni), fra due bordi (la camicia semiaperta, il guanto e la manica); è proprio questo scintillio a sedurre, o anche: la messinscena di un’apparizione-sparizione.   Roland Barthes

il soldato C.A.

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Maledetta la guerra, maledetto chi la pensò, maledetto chi pel primo la gridò. Sono stanco di questa schiavitù militare, di questa obbedienza umiliante e misera, stomacato dagli abusi che si commettono sotto l’ipocrita spoglia della disciplina. Avevo un altro concetto della vita militare prima della guerra, credevo vi fosse tutta gente compita, invece c’è la feccia, la melma, il fior fiore dell’imbecillaggine, il rifiuto della società civile, gente che non ha coscienza che non può avere larghe vedute…Il militare deve sottoporre tutto se stesso ad un altro individuo che si chiama superiore, fosse anche l’essenza della guerra e dell’ignoranza. Con queste parole il soldato C.A., ventiseienne della provincia di Avellino, descriveva in data 11 settembre 1917 alla signorina M.D.M i suoi sentimenti verso la guerra e l’esercito dopo aver vissuto l’esperienza della trincea. Per questa missiva, considerata denigratoria, sarà processato da un tribunale militare e condannato ad otto mesi di carcer

FramMenti

Quando sei giovane è l’esterno del corpo che conta, l’aspetto che hai esternamente. Quando invecchi, ciò che conta è quello che c’è dentro, e la gente smette di badare all’aspetto che hai. Philip Roth – Everyman

It

Per esempio, cosa mangia in realtà It? So che alcuni bambini sono stati parzialmente divorati; è certo in ogni caso che si sono riscontrati segni di morsicature. Ma forse siamo noi a spingere It a farlo. A noi tutti è stato insegnato fin dalla prima infanzia che quel che fa il mostro se ti acchiappa nel folto del bosco è appunto mangiarti. Ma in verità i mostri vivono di fede, no? Mi sento trascinato irresistibilmente verso questa conclusione. Il cibo può essere la vita, ma la fonte del potere è la fede, non il cibo. E chi più di un bambino è capace do un atto di fede assoluta? Ma c'è un problema: i bambini crescono. In chiesa il potere viene perpetuato e rinnovato con atti rituali periodici. Sembra che a Derry il potere venga perpetuato e rinnovato nella stessa maniera, cioè con atti spirituali periodici. È possibile che It trovi protezione nel semplice fatto che trasformandosi in adulti i bambini diventano incapaci di fede o comunque le loro intuizioni vengono impoverite da una s

FramMenti

Intendo per «passione» la capacità di resistenza e di rivolta; l’intransigenza nel rifiuto del fariseismo, comunque mascherato; la volontà di azione e di dedizione; il coraggio di «sognare in grande»; la coscienza del dovere che abbiamo, come uomini, di cambiare il mondo in meglio, senza accontentarci dei mediocri cambiamenti di scena che lasciano tutto com’era prima; il coraggio di dire di no quand’è necessario, anche se dire di sì è più comodo, di non «fare come gli altri», anche se per questo bisogna pagare un prezzo. (Gianni Rodari)

Il magistrato e il condannato: L'amicizia cresciuta oltre le sbarre

Ha debuttato al Festival delle Colline Torinesi in prima nazionale l’adattamento teatrale a cura di Simone Schinocca di “Fine pena ora”, racconto autobiografico di Elvio Fassone, ex-magistrato ed ex componente del Consiglio Superiore della Magistratura, sulla corrispondenza intrattenuta con Salvatore, detenuto che egli stesso aveva condannato all’ergastolo, che è continuata per 34 anni.  Tra i due si intreccia un dialogo inatteso, con registri che rivelano diverse appartenenze: è una presa di coscienza per entrambi, lettera dopo lettera, uno squarcio sul mondo. È la storia di un’amicizia fuori dall’ordinario e dalle convenzioni, che solo una volta si è tradotta in un incontro di persona. E allora, come suggerisce la drammaturgia, è forse più semplice incontrarsi in sogno, al tempo delle illusioni intatte, e, mentre si sciolgono i nodi (14.000, uno per ogni giorno passato in cella), provocarsi a vicenda per riflettere sul senso della pena, su ciò che rimane quando la libertà è tolta (sp

FramMenti

Il valore degli esseri umani sta nella loro capacità di separarsi dagli altri, di essere indipendenti, di appartenere a se stessi e non al branco.   (Marcela Serrano)

Riccardo Alfieri Solari

Il solco Ho piantato dei semi di rondine che germoglieranno nel vento; cresceranno rivolti verso il cielo in disordine, quando sarà il loro momento. Prenderanno la luce matura di ogni scampolo di primavera, arderanno fra la fioritura di un estate ancora più vera. Ho piantato dei semi di luna dentro l'orto d'ogni tormento, sboccerà una rosa o nessuna oltre il rovo del mio smarrimento, Ho piantato germogli di mare nel giardino dei ricordi lontani, se ne andranno come sogni a salpare, o il saluto fra gli scogli e i gabbiani. Ho piantato l'uomo e il suo seme nel giardino della sola speranza, ne ho raccolto assieme alla notte, un frutto amaro senza alcuna fragranza.

FramMenti

Sii paziente verso tutto ciò che è irrisolto nel tuo cuore e... cerca di amare le domande, che sono simili a stanze chiuse a chiave e a libri scritti in una lingua straniera. Non cercare ora le risposte che possono esserti date poiché non saresti capace di convivere con esse. E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora. Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga, di vivere fino al lontano giorno in cui avrai la risposta. (Rainer Maria Rilke)

Discorso sul clima

Ma la giustizia climatica è quando a sette giorni di pioggia seguono sette giorni di sole? Venti grandi della Terra si sono ritrovati a Roma provenienti dai sette continenti emettendo in pochi giorni CO2 da bastare fino a Natale dell'anno prossimo e hanno concluso, termostato alla mano, che la temperatura della Terra non dovrà salire oltre il grado e mezzo. Che il sistema climatico della Terra, nella sua intera complessità, possa essere regolato a piacimento come un termosifone è già una grande notizia per la scienza. Il panel scientifico dell'Onu sul cambiamento climatico (Ipcc) era stato chiaro: la crisi climatica è irreversibile ma possiamo limitare i danni, l'obiettivo è quello di contenere l'innalzamento delle temperature entro il grado e mezzo nel corso di "tot" anni principalmente limitando l'emissione di CO2. Intanto si spostano gli scienziati per i convegni internazionali, si spostano i G20, si sposta Greta Thunberg, e non lo fa sempre in barca a

FramMenti

Si continua a dilazionare il momento dell'azione per paura di passare all'azione troppo presto e il giorno passa, passa e va nella più completa inazione.   (S. Beckett)

Pete

Io ho sempre fatto in modo, in tutte le case dove siamo andati a vivere, che Pete [il gatto] avesse la sua porta personale. Nel caso specifico si trattava di un'apertura praticata nella porta-finestra di una stanza disabitata, apertura grande abbastanza per lasciare passare Pete con baffi e tutto. Per troppo tempo avevo aperto e chiuso porte ai gatti: da qui, la decisione di ricorrere a quello stratagemma. Pete si serviva abitualmente della sua porta, tranne quando riusciva a costringermi ad aprirgliene una normale. Gli inverni nel Connecticut vanno bene per le cartoline natalizie, e durante quell'inverno Pete provava regolarmente a uscire dalla sua porticina, e regolarmente si rifiutava di andare fuori a causa della sgradevole cosa bianca che c'era all'esterno. Allora veniva da me, per pregarmi di aprire una porta normale, convinto che almeno una di esse si aprisse su una bella giornata estiva. Così, tutte le volte io dovevo fare il giro delle undici porte e aprirle in

FramMenti

Nessuno si aspettava più informazioni personali, perché non sentiva più il bisogno di informarsi di qualcosa. Le domande erano diventate tutte retoriche, e le risposte tanto stereotipate che per esse non c’era più bisogno di persone, bastavano le cose…  — Infelicità senza desideri Peter Handke

Reticolati nemici

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4 NOVEMBRE, ALCUNE CIFRE CHE METTONO A NUDO LA PROPAGANDA NAZIONALISTA E RENDONO ONORE A CHI SI BATTÉ CONTRO LA GRANDE GUERRA Ci sono molti eventi storici su cui si è da tempo innestata una narrazione falsa, tossica, profondamente pericolosa. E a volte questa narrazione è così ampia da investire un evento di portata tanto grande che sembrerebbe impossibile rendere plausibile un’opera così profondamente mistificatoria. Invece questo è quello che accade ormai da tempo intorno alla Grande Guerra. La propaganda nazionalista e istituzionale continua a volerci far credere che milioni di italiani, mossi da un pervicace sentimento patriottico, si sarebbero precipitati a combattere sulle trincee poste a difesa (o meglio offesa) dei sacri confini. Abbiamo così deciso di fornire alcune cifre (le fonti le trovate in fondo al testo e nel primo commento) che rendono bene l’idea non solo di cosa sia stata la guerra per gli italiani, ma anche la straordinaria vastità dei gesti di ribellione che i civi

FramMenti

Se dipende da te, perché lo fai? Se dipende da altri, con chi te la prendi? Con gli atomi o con gli dèi? In entrambi i casi è da folli. Non bisogna prendersela con nessuno. Infatti: se puoi, correggi la persona; se non puoi, correggi almeno quello che ha fatto; se non puoi fare neppure questo, a che ti giova prendertela? Non bisogna fare nulla che non abbia senso. Marco Aurelio, "A sé stesso", VIII, 17

La parodia dell’obbligo

È un vero peccato che nella scuola italiana la parodia non faccia parte dei normali strumenti d’insegnamento. In Francia è un esercizio obbligatorio, al pari del tema, del riassunto o della dissertazione; e Proust, tanto per fare un nome, continuò a praticarlo con gusto e profitto dopo essere uscito dai banchi. Mentre da noi, anche negli anni delle sfrenate dissacrazioni e dei rivoluzionari esperimenti, non venne in mente a nessuno d’introdurre «l’ora di parodia». In parte, forse, per una malintesa forma di rispetto, come se scrivere due paginette «alla maniera» di Verga o D’Annunzio equivalesse a uno sberleffo, a uno sgorbio volgare sul loro sacro monumento. In parte deve poi entrarci quel rovinoso atteggiamento che gl’italiani hanno sempre avuto verso la cultura (ma anche verso la politica, l’economia, il sindacalismo, ecc.) che gli fa apparire «serio» soltanto ciò che è altisonante, impettito, astruso, per cui, conversamente, ogni approccio di sapore pragmatico gli sembra ignobile e

FramMenti

È quasi impossibile per un uomo che gode della libertà con tutte le sue prerogative, comprendere cosa significa essere privato di tale libertà.   (E. S. Gardner)

FramMenti

Scegliamo il nostro mondo successivo in base a ciò che apprendiamo in questo. Se non impari nulla, il mondo di poi sarà identico a quello di prima, e avrai anche là le stesse limitazioni che hai qui, gli stessi handicap.   Richard Bach - Il gabbiano Jonathan Livingston

Heinz Kohut in La ricerca del Sé

Heinz Kohut in La ricerca del Sé  (Bollati Boringhieri) cita due libri della cultura occidentale in cui la rabbia sembra evidenziarsi allo stato puro: Michael Kohlhaas (1808) di Kleist, dove l’insaziabile ricerca della vendetta manifesta una grave ferita narcisistica, e poi Moby Dick di Melville, in cui Achab è travolto da una implacabile rabbia narcisistica. Kohut si spinge addirittura a indicare nella rabbia dopo la sconfitta nella guerra, e l’umiliazione del 1918, la causa dell’adesione dei tedeschi al nazismo. L’analisi dello psicoanalista è complessa, dal momento che ritiene il narcisismo non colpevole in toto dello scatenamento rabbioso. A suo parere l’aggressività umana è più pericolosa quando si connette a due “costellazioni psicologiche assolutizzanti: il Sé grandioso e l’oggetto arcaico onnipotente”. Per spiegarsi, aggiunge che la più orribile distruttività umana non la s’incontra sotto forma di comportamenti selvaggi, regressivi o primitivi, ma come “attività ordinate e orga

FramMenti

Il fatto è che il pianeta non ha bisogno di persone di successo. Ma ha disperatamente bisogno di più pacificatori, guaritori, restauratori, narratori e appassionati di ogni tipo. Ha bisogno di persone che vivano bene dove sono. Ha bisogno di persone di coraggio morale che vogliano unirsi alla lotta per rendere il mondo abitabile e umano. E queste qualità hanno poco a che fare con il successo come lo abbiamo definito.  (D. W. Orr)

Le strade che invece di fare rumore emettono musica

Nel mondo stanno nascendo le strade musicali, tratti di strada che quando vengono percorsi provocano una vibrazione udibile che può essere percepita attraverso la risonanza delle ruote e della carrozzeria del veicolo. Questo rombo si sente all'interno dell'auto è nell'area circostante sotto forma di una melodia musicale. Esistono strade musicali in Danimarca, Ungheria, Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti, Cina, Iran, San Marino, Taiwan, Paesi Bassi e Indonesia. Ogni nota viene prodotta variando la spaziatura di piccole scanalature incise sull’asfalto della strada. Ad esempio, una nota di MI ha una frequenza di circa 330 vibrazioni al secondo pertanto strisce poste a 61 mm di distanza e percorse da un veicolo a 72 chilometri orari produrranno una nota di MI. In Giappone ci sono diverse strade musicali dove le auto percorrendo questi tratti generano una vera e propria canzone: le melodie sono quelle di alcune canzoni pop Giapponesi. Per sentire la melodia i conducenti devono

FramMenti

Per noi non vi sono stranieri. Noi vogliamo che tutti gli uomini, qualunque sia il loro luogo di nascita, qualunque sia il ceppo etnico da cui derivano, qualunque la lingua che parlano, si considerino come fratelli e si aggruppino liberamente e cooperino insieme per il maggiore benessere, la maggiore libertà, la maggiore civiltà di tutti.Se di stranieri vuol parlarsi, allora per noi lo straniero non è colui che è nato al di là di una frontiera e parla una lingua diversa, o ha la pelle di diverso colore; lo straniero, il nemico, è l'oppressore, è lo sfruttatore, è chiunque, in qualunque paese, sottomette a sé un altr'uomo. (Errico Malatesta)

Stato e Rivoluzione

Un individuo mangia dei funghi e s'avvelena. Il medico gli dà un emetico e lo salva. Il guarito corre subito dal suo cuoco e gli dice: — I funghi di ieri in salsa bianca mi hanno avvelenato! Domani li farai con salsa nera. Il nostro individuo mangia i funghi con salsa nera. Secondo avvelenamento, seconda visita dal medico e seconda cura con emetico. — Perbacco! — dice al cuoco — Non voglio più funghi con salsa nera né con salsa bianca. Domani li friggerai. Terzo avvelenamento con accompagnamento dal medico ed emetico. — Questa volta — esclama il nostro uomo — non mi farò fregare! Mastro Giacomo, fate i funghi canditi. I funghi canditi lo avvelenano di nuovo. — Ma è un imbecille — direte voi — Ch'egli getti i funghi nell'immondezzaio e non ne mangi più. Siate meno severi, ve ne prego, perché questo imbecille siete voi, siamo noi, è l'umanità intera. Sono ormai quattro o cinquemila anni che confezionate lo Stato — cioè il Potere, l'autorità, il governo — in tutte le s

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Prima di andare a letto prendo un bicchiere di latte tiepido con miele e cannella, la pozione magica che mi dava il mio Popo quando ero bambina, e l’infusione tranquillizzante di Eduvigis: tiglio, sambuco, menta e violetta, ma qualsiasi cosa faccia, anche se vado a letto il più tardi possibile e leggo fino a quando mi cadono le palpebre, non riesco a ingannare l’insonnia, è implacabile.   Isabel Allende, Il quaderno di Maya

Nasce la foresta condivisa del Po: 200 chilometri verdi

Condivisa” perché chiunque – istituzioni, cittadini, aziende agricole, imprese, associazioni – può contribuire a realizzarla: la “Foresta Condivisa del Po Piemontese” si propone di mettere a sistema gli interventi di riqualificazione ambientale avviati negli ultimi trent'anni lungo la fascia fluviale del Po e nelle aree circostanti per costituire una “foresta di vicinato” con l’ambizioso obiettivo di giungere a 1,5 milioni di alberi e arbusti, uno per ciascun abitante dei 53 Comuni attraversati. “In questo periodo storico – ha dichiarato il vicepresidente e assessore alle Foreste, Fabio Carosso - in cui è necessario intervenire prontamente con azioni puntuali per contrastare gli effetti devastanti del riscaldamento globale, la Foresta - alberi e arbusti, ma anche nuove zone umide e aree verdi attrezzate - ha già ricoperto circa 500 ettari di territorio e costituisce una vera e propria fabbrica produttrice di ossigeno e di assorbimento di gas serra.” Il presidente dell’Ente Ente di

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Che cosa cringe, che cringiata e altri derivati come cringiare e cringissimo finalmente sono riconosciuti anche dall'Accademia della Crusca, che ha raccontato l'uso diffuso in italiano del vocabolo originario della cultura digitale e social americana inserendolo nella sua rubrica sulle Parole nuove. Cringe, se non lo sapete o avete bisogno di un corso accelerato, è più spesso un aggettivo con il significato di "imbarazzante, detto di scene e comportamenti altrui che suscitano imbarazzo e disagio in chi le osserva", scrive la Crusca Dall’articolo "Cringe entra tra le parole nuove dell'italiano per l'Accademia della Crusca"  di Gabriele Donfrancesco

Guida il tuo carro sulle ossa dei morti

Questo cinghiale è solo uno, continuai, ma quell’alluvione di carne macellata che cade quotidianamente sulle città come un’apocalittica pioggia senza fine? Quella pioggia annuncia massacri, malattie, la follia collettiva, l’eclisse e l’inquinamento della Mente, perché nessun cuore umano è in grado di sopportare tanto dolore. Tutta la complicata psiche umana si è sviluppata per non consentire all’Uomo di comprendere ciò che vede veramente. Perché la verità non lo raggiunga, avviluppata nelle illusioni, nelle chiacchiere vuote, Il mondo è un carcere pieno di sofferenza, costruito in modo tale che per sopravvivere bisogna procurare dolore agli altri. Avete sentito? Ma che mondo è questo? Il corpo di qualcuno convertito in scarpe, in polpette, in wurstel, in uno scendiletto, in un brodo di ossa da bere… Le scarpe, i divani, la borsa da spalla fatta con il ventre di qualcuno, riscaldarsi con la pelliccia altrui, mangiare il corpo di qualcuno, tagliarlo a fette e friggerlo nell’olio… Ma è po

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I gatti, concretissimi, di rado fanno qualcosa che non abbia uno scopo preciso o non offra loro un godimento immediato. Messi di fronte alla follia dell'uomo, si limitano a passare oltre.  — John Gray, Filosofia felina. I gatti e il significato dell'esistenza

Il fascismo, problema sanitario

Il fascismo non è un problema politico - non soltanto. È una malattia invalidante, autodistruttiva, del corpo sociale e della vita psichica individuale. È, anzitutto, un problema sanitario, mi sento di dire. La mistica della morte è caratteristica di questa invalidità. Il culto delle carogne è onnipervasivo, come l’odore di marcio che li accompagna ovunque. Questa malattia succhia la vita, un secondo alla volta. La tensione romantica, decerebrata e sciocca del loro ideale pestifero, è banale quanto la saliva generata in un cane da uno stimolo pavloviano. La repressione sessuale, la castrazione rituale cui si sottopongono, li rende estremamente pericolosi: cancellando il succo della vita, in un atto di autolesionismo esistenziale, diventano veicolo di un contagio grave e dal decorso difficile. Le società in cui si è affermato il fascismo, sono esplose di contraddizioni: è stato un semplice antidolorico dinanzi agli ictus del sistema. Anzi, il rimedio è stato peggiore della presun

FramMenti

Rimarrà un sogno? Accadrà tutto? Accadrà qualcosa? Io sono qui e aspetto, non voglio fare niente, voglio che le cose accadano da sole. Lo so, è una teoria del cazzo, perché non mi accade mai nulla, a me, ma non posso prendere delle decisioni, non in questa cosa, non in questo momento.   Il Colibrì – Sandro Veronesi

Ishmael

"...— In posti come quello — riprese a raccontare dopo un po' — gli animali non hanno altro da fare che restare chiusi in gabbia, e in genere sono più portati a pensare che non i loro cugini in libertà. Questo dipende dal fatto che anche il più ottuso non può evitare di intuire che c'è qualcosa di sbagliato in quello stile di vita. Quando sostengo che sono portati a pensare, non voglio dire che acquistino il raziocinio; ma, ciò nonostante, la mente della tigre che percorre nervosamente la gabbia avanti e indietro è senza dubbio assorta in qualcosa che un uomo definirebbe pensiero. E questo pensiero è una domanda: perché? Perché, perché, perché, perché, perché, perché?, chiede la tigre a se stessa ora dopo ora, giorno dopo giorno, anno dopo anno, mentre continua il suo interminabile andirivieni dietro le sbarre. Non può analizzare la domanda né elaborarla. Se potessimo chiederle: perché cosa?, non sarebbe in grado di rispondere. Tuttavia questa domanda brucia nella sua ment

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