Margherita Hack

MARGHERITA HACK, UNA VITA DEDICATA ALLA SCIENZA E ALLA DIFESA DI OGNI ESSERE VIVENTE

Brillante come le stelle che amava studiare. Forse un po’ scontata come apertura ma quale similitudine può introdurre meglio una donna come Margherita Hack? La sua è una storia di scienza ma anche di libertà, costellata dalla volontà di diffondere saperi e informazioni a quante più persone possibile. A cosa serve, infatti, sapere tante cose se non puoi condividerle? Questo pensò Margherita coerentemente durante tutta la sua esistenza.

Nacque nel 1922 da padre di origine svizzera e protestante e madre toscana e cattolica; entrambi i genitori, tuttavia, rinunciarono alla fede sin da giovani. Crescere in una famiglia dichiaratamente atea non fu per lei l’unico gesto di rottura nell’Italia del Ventennio. Sin da bambina, infatti, prese a cuore i diritti degli animali al punto che aderì, in maniera estremamente precoce, al vegetarianesimo.

Margherita crebbe nell’Italia funestata dal fascismo verso cui sviluppò un totale rifiuto e un’ostilità viscerale, specie dopo la promulgazione delle leggi razziali che colpirono anche suoi professori e amici ebrei.

Solo alla conclusione della Seconda guerra mondiale riuscì a diplomarsi e in seguito a laurearsi in Fisica presso l’Università di Firenze. Una scelta non scontata per una donna in quegli anni: in un primo momento si era iscritta alla facoltà di Lettere, ma lì vi rimase, per sua stessa ammissione, “per un’ora soltanto”. Nel 1944 intanto si era sposata con Aldo De Rosa, lui sì, più interessato alla Letteratura che alla scienza e per di più cattolico: nonostante le differenze, i due rimasero sempre uniti.

Fu alla fine del suo percorso universitario che Margherita si avvicinò allo studio delle stelle e di tutto lo spazio. Nei suoi primi anni da ricercatrice all’università viaggiò parecchio e iniziò a farsi conoscere in ambito accademico lavorando molto anche all’estero. Nel 1964 ottenne infine la cattedra di Astronomia all'Università di Trieste e la direzione dell’Osservatorio della città: fu la prima donna ad occupare una cattedra di Astronomia. Sotto la sua direzione l’Osservatorio divenne un punto di riferimento a livello mondiale per tutti gli studiosi di questa materia.

Nell’intero corso della sua vita Margherita Hack si impegnò sempre nella divulgazione, nel rendere un argomento apparentemente ostico come l’astronomia alla portata della gente comune. Ed è forse questo che l’ha resa fino alla sua morte, avvenuta nel 2013, un personaggio amato e conosciuto in tutta Italia.

Cannibali e Re

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