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Visualizzazione dei post da novembre, 2023

FramMenti

Silvia avrebbe voluto non pensare, come Immacolata, e aspettare che la vita avvenire le si offrisse, pronta, senza l’intervento della volontà. Invece si logorava, riflettendo, eliminando, scegliendo, prima di prendere una strada o un’altra. Emanuela le aveva detto: «È inutile fare tanti programmi. A un certo punto, vedrai, la vita decide per noi, anche se ci siamo rotte la testa a decidere, a predisporre... E, magari, decide proprio quello che ci sembrava irragionevole».  Alba de Céspedes, Nessuno torna indietro

L'obbedienza non è più una virtù

Non discuterò qui l'idea di Patria in sé. Non mi piacciono queste divisioni. Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri. E se voi avete il diritto di insegnare che italiani e stranieri possono lecitamente anzi eroicamente squartarsi a vicenda, allora io reclamo il diritto di dire che anche i poveri possono e debbono combattere i ricchi. E almeno nella scelta dei mezzi sono migliore di voi: le armi che voi approvate sono orribili macchine per uccidere, mutilare, distruggere, far orfani e vedove. Le uniche armi che approvo io sono nobili e incruente: lo sciopero e il voto.  (Don Lorenzo Milani, da “L'obbedienza non è più una virtù”, 1965)

FramMenti

Le comunità virtuali non costruiscono nulla. Non ti resta niente in mano. Gli uomini sono animali fatti per danzare. Quant'è bello alzarsi, uscire di casa e fare qualcosa. Siamo qui sulla Terra per andare in giro a cazzeggiare. Non date retta a chi dice altrimenti.  — Kurt Vonnegut, Un uomo senza patria

La vita quotidiana

Quando Maometto II s'impadronì di Costantinopoli, la città non era più da diversi decenni la grande metropoli del passato; già prima del 1453 numerosi abitanti l'avevano abbandonata, e ancorché non si possa stabilire esattamente l'ammontare della popolazione nel momento della conquista, essa era molto probabilmente inferiore ai 100.000 abitanti. Questi, beninteso, erano greci nella quasi totalità, anche se esisteva già un piccolo nucleo di musulmani, la cui presenza risaliva almeno alla seconda metà del XIV secolo. Subito dopo aver conquistato la città, Maometto II deportò la maggior parte della restante popolazione greca, e per sostituirla fece venire dei turchi dall'Asia minore, ma anche dei non musulmani già sottomessi all'autorità ottomana, che risiedevano in Anatolia nelle province balcaniche. Questo primo popolamento effettuato dai turchi ha lasciato tracce nella capitale, in quanto i nuovi arrivati si sono raggruppati secondo il luogo d'origine e hanno sp

FramMenti

Dimmi se disturbo, hai detto entrando, perché me ne vado immediatamente. Non solo disturbi, ho replicato, tu scuoti tutto il mio essere. Benvenuto.  (da 'Canto d'amore e altre poesie', 1972) Eeva Kilpi

10mila anni fa

Ne sanno qualcosa avvocati divorzisti, investigatori privati, terapeuti, ex ministri, sviluppatori di app di incontri e anche antropologi, che ci ricordano come quella del tradimento non sia una categoria naturale ma culturale, ovvero creata dagli uomini in un momento ben preciso della storia della specie: quello in cui si è affermata la famiglia nucleare monogamica, e di conseguenza si è stabilito che alcuni rapporti sessuali consensuali fossero leciti e altri no. Più o meno 10mila anni fa, quindi, quando le società di cacciatori-raccoglitori hanno scoperto l’agricoltura e dunque hanno inventato un’altra astrazione destinata a causare parecchi mal di pancia: la proprietà. La trasmissione ereditaria delle terre richiedeva la certezza dell’identità della prole, e questa a quanto pare è la ben poco romantica ragione per cui ancora oggi molti di noi dedicano una buona parte delle proprie migliori energie a cercare l’anima gemella, un’auto familiare e un trilocale spazioso. Forse è per

FramMenti

…I morti debbono essere tol di mezzo il più in fretta possibile e nella maniera più r dicale. Chi ha assistito a una cerimonia funebre al cr matorio, nel vedere la bara scorrere sin dentro il forno non potrà non aver pensato che il modo in cui noi congediamo dai defunti rivela una meschinità e una fretta mal dissimulate…  (W.G. Sebald, “Tessiture di sogno” - Adelphi)

Lettera alla tribù bianca

In America Latina la tribù bianca si è imposta durante la conquista con la strage dei popoli indigeni e l’imposizione della “civiltà cristiana”. In questi ultimi trent’anni, i gruppi fondamentalisti cristiani e le Chiese evangeliche provenienti dagli Usa vi hanno trovato terreno fertile. Oggi il “suprematismo bianco” sta penetrando in quasi tutti gli Stati dell'America Latina. Forse il caso più eclatante è proprio il suo trionfo in Brasile. “Siamo in un Paese,” afferma la filosofa brasiliana Djamila Ribeiro, “che a lungo ha negato l’esistenza del razzismo. Il Brasile è stato uno degli ultimi ad abrogare la schiavitù (1888) che era alla base dell'economia brasiliana. Gli schiavi liberati non hanno avuto né terra né diritti. Il governo invece ha favorito l’immigrazione europea per lo ‘sbiancamento’ della popolazione brasiliana e a questi ha dato terreni. Il Brasile non aveva la segregazione legale come negli Usa, ma aveva e ha ancora una segregazione di tipo istituzionale. La pop

FramMenti

Vedere un mondo in un granello di sabbia e un universo in un fiore di campo, possedere l’infinito sul palmo della mano e l’eternità in un’ora.  (William Blake)

Autopromozione

Raramente in tutti questi anni ho parlato direttamente di me. Indirettamente si, attraverso le cose che ho tentato di raccontare tra libri, musica, idee, storie. Per una volta faccio un’eccezione. Qualche anno fa con mio fratello ho aperto un piccolo laboratorio che produce conserve artigianali di verdura e frutta. Siamo specializzati soprattutto nella trasformazione del pomodoro, dato che vivo e lavoro in una delle sue zone più vocate. Uniamo le coltivazioni più tipiche ed antiche con quelle più moderne e particolari, in totale libertà di pensiero in questo. Le nostre sono sfide culinarie a volte di poche decine di vasetti, per alcune tipologie, che però ci riempiono di orgoglio e di passione. Per passione abbiamo rinunciato ad altri lavori, siamo rimasti sul nostro territorio e facciamo una cosa che ci piace fare. Per scelte mirate e che amo definire ideologiche, lavoriamo ogni prodotto totalmente a mano, la meccanizzazione solo se necessaria: peliamo i pomodori, invasettiamo, etic

FramMenti

Per me il presente è l'eternità e l'eternità è sempre in movimento, scorre, si dissolve. Questo attimo è vita. E quando passa, muore. Ma non si può ricominciare a ogni nuovo attimo, ci si deve basare su quelli già morti. E un po' come le sabbie mobili... senza scampo fin dall'inizio.   (S. Plath)

Antonia Pozzi

Tempo Mentre tu dormi le stagioni passano sulla montagna. La neve in alto struggendosi dà vita al vento: dietro la casa il prato parla, la luce beve orme di pioggia sui sentieri. Mentre tu dormi anni di sole passano fra le cime dei larici e le nubi. Io posso cogliere i mughetti mentre tu dormi perché so dove crescono. E la mia vera casa con le sue porte e le sue pietre sia lontana, né io più la ritrovi, ma vada errando pei boschi eternamente – mentre tu dormi ed i mughetti crescono senza tregua.

FramMenti

Si sa qual è sulla terra la condizione dell’uomo: bruciare un attimo e spegnersi, fiammifero fra due bui. Ma in seno a quel frettoloso bruciare, quante minori cancellature c’insidiano, quante ombre perdiamo senza tregua, come chi si dissangua.   (G. Bufalino)

Come un romanzo

Siamo circondati da un gran numero di persone assolutamente rispettabili, a volte laureate, talora “eminenti” - alcune proprietarie di bellissime biblioteche - che non leggono, o leggono talmente poco che mai ci verrebbe in mente di regalare loro un libro. Non leggono. O non ne provano il bisogno, o hanno troppo da fare (ma il risultato è lo stesso: queste cose da fare li appagano o li obnubilano), oppure coltivano un'altra passione e la vivono in modo assolutamente esclusivo. In poche parole, queste persone non amano leggere. Questo non vuol dire che non siano frequentabili, o addirittura piacevolissime da frequentare. (Almeno non ci chiedono a ogni piè sospinto il nostro parere sull'ultimo libro che abbiamo letto, ci risparmiano le loro riserve ironiche sul nostro romanziere preferito e non ci considerano degli idioti se non abbiamo divorato l'ultimo Tale, appena pubblicato da Tizio e di cui il critico Caio ha detto un gran bene.) Sono “umani” almeno quanto noi, sicuramen

FramMenti

L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo.  (P.P.P. 6 settembre 1962)

La Russia di Putin

Dopo Beslan lo slogan di Putin è stato à la guerre comme à la guerre, la verticale del potere va rafforzata. E lui l’ha resa completamente dipendente da un solo e unico uomo (se stesso), che sa meglio di chiunque altro come garantirci dagli attentati. È stata modificata anche la procedura per l’elezione dei governatori: Putin ha insistito affinché venisse abolita l’elezione diretta, causa prima – a suo dire – della loro condotta irresponsabile. Non una parola, non un’allusione riguardo al fatto che a Beslan gli uomini del presidente – Zjazikov e Dzasochov – si erano comportati da codardi, che non avevano fatto altro che mentire dimostrando di essere degli emeriti buoni a nulla. Sullo sfondo della riforma suddetta è stata inoltre portata avanti una massiccia campagna di lavaggio del cervello: si è continuato a ripetere che durante la tragedia di Beslan le autorità avevano tenuto una condotta ineccepibile e nulla di più efficace poteva essere fatto. Per creare una cortina fumogena è stat

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Chi ha il coraggio di stropicciarsi per bene gli occhi una buona volta e vedere in che modo tutta l'immoralità è venuta in questo mondo, rimarrà abbagliato dalla scoperta che il male l'ha causato tutta la morale di questo mondo. E si va oltre: la morale ha provocato anche tanta miseria e morte.   (K. Kraus)

Supermajors

Per la prima volta in Canada si terrà una causa per danni ambientali contro le "supermajors", le più grandi aziende dell'industria del petrolio e del gas. A Vancouver il consiglio comunale ha deciso di iniziare un'azione legale sotto la spinta della campagna "Sue Big Oil" e dell'associazione di avvocati West Coast Environmental Law. Le due realtà si battono da sempre per far pagare alle compagnie petrolifere i costi legati al cambiamento climatico. Ma perché si è arrivati a una situazione del genere? Lo scorso anno d'estate alcune città del mondo hanno raggiunto temperature record. Lytton, un paese vicino Vancouver, è andato in fiamme e in 15 minuti è stato totalmente travolto dal fuoco. Dal 2021 non è stato ricostruito molto a Lytton, camminando per le strade ci sono ancora recinzioni, alberi carbonizzati, case distrutte dalle fiamme e detriti ovunque. Gli incendi sulle montagne però sono ancora presenti e gli elicotteri sono ancora a lavoro per s

FramMenti

La progressiva e corrosiva perdita di libertà, è un qualcosa che vi spingerà a decifrare il mondo con un codice arbitrario, totalmente opposto a quello della vostra vera natura, fino a rendervi una delle tante trasparenze che irrompono nella realtà, senza minimamente scalfirla. 

Saggi sulla politica e sulla società

Il capitalismo è oggi il protagonista di una grande rivoluzione interna: esso sta evolvendosi, rivoluzionariamente, in neocapitalismo.Davanti a questo neocapitalismo rivoluzionario, progressista e unificatore si prova un inaudito sentimento (senza precedenti) di unità del mondo.Perché tutto questo? Perché il neocapitalismo coincide insieme con la completa industrializzazione del mondo e con l’applicazione tecnologica della scienza. Tutto ciò è un prodotto della storia umana: di tutti gli uomini, non di questo o quel popolo.E infatti i nazionalismi tendono, in un prossimo futuro, a essere livellati da questo neocapitalismo naturalmente internazionale.Sicché l’unità del mondo (ora appena intuibile) sarà un’unità effettiva di cultura, di forme sociali, di beni e di consumi.Io spero naturalmente che, nella competizione che ho detto, non vinca il neocapitalismo: ma vincano i poveri. Perché io sono un uomo antico, che ha letto i classici, che ha raccolto l’uva nella vigna, che ha contemplato

FramMenti

Tutto – gli spazi di Napoli, la luce blu di un febbraio gelido, quelle parole – è rimasto fermo. Io invece sono scivolata via e continuo a scivolare anche adesso, dentro queste righe che vogliono darmi una storia mentre in effetti non sono niente, niente di mio, niente che sia davvero cominciato o sia davvero arrivato a compimento: solo un garbuglio che nessuno, nemmeno chi in questo momento sta scrivendo, sa se contiene il filo giusto di un racconto o è soltanto un dolore arruffato, senza redenzione.  Elena Ferrante, La vita bugiarda degli adulti

L’eredità del nostro tempo

 La meditazione sulla storia e la tradizione che Hannah Arendt pubblica nel 1954 porta il titolo, certo non casuale, Tra passato e futuro. Si trattava, per la filosofa ebreo-tedesca da un quindicennio rifugiata a New York, di interrogarsi sul vuoto tra passato e futuro che si era prodotto nella cultura dell’Occidente, cioè sulla rottura ormai irrevocabile della continuità di ogni tradizione. È per questo che la prefazione al libro si apre con l’aforisma di René Char Notre héritage n’est précédé d’aucun testament. In questione era, cioè, il problema storico cruciale della ricezione di un’eredità che non è più in alcun modo possibile trasmettere. Circa venti anni prima, Ernst Bloch in esilio a Zurigo aveva pubblicato col titolo L’eredità del nostro tempo una riflessione sull’eredità che egli cercava di recuperare frugando nei sotterranei e nei depositi nella cultura borghese ormai in disfacimento («l’epoca è in putrefazione e al tempo stesso ha le doglie» è l’insegna che apre la prefaz

FramMenti

Se l'ignoranza fosse un vuoto sarebbe facile riempirlo di cose, di cultura, di civiltà. Ma l'ignoranza, caro mio, è un pieno. È un muro, e i muri si possono solo abbattere, oppure scavalcare.   Antonio Tabucchi

L'elogio dell'ozio

«Come molti uomini della mia generazione, fui allevato secondo i precetti del proverbio che dice "l'ozio è il padre di tutti i vizi". Poiché ero un ragazzino assai virtuoso, credevo a tutto ciò che mi dicevano e fu così che la mia coscienza prese l'abitudine di costringermi a lavorare sodo fino ad oggi. Ma sebbene la mia coscienza abbia controllato le mie azioni, le mie opinioni subirono un processo rivoluzionario. Io penso che in questo mondo si lavori troppo, e che mali incalcolabili siano derivati dalla convinzione che il lavoro sia cosa santa e virtuosa; insomma, nei moderni paesi industriali bisogna predicare in modo ben diverso da come si è predicato sinora. Tutti conoscono la storiella di quel turista che a Napoli vide dodici mendicanti sdraiati al sole (ciò accadeva prima che Mussolini andasse al potere) e disse che avrebbe dato una lira al più pigro di loro. Undici balzarono in piedi vantando la loro pigrizia a gran voce, e naturalmente íl turista diede la li

FramMenti

Mi venne in mente, ad esempio, che trovandomi di fronte un'infinità di possibili direzioni e non avendo nessuna ragione ultima di sceglierne una piuttosto che un'altra, avrei con ogni probabilità, benché non necessariamente, continuato a comportarmi suppergiù come prima, proprio come un coniglio colpito mentre corre continua a correre nella stessa direzione finché non sopraggiunge la morte.  John Barth - L’opera galleggiante

Maria Cecilia Camozzi

Inquieta Inquieta e satura di silenzi senza musica, di ore vuote incolori sotto una pioggia di parole inutili, la melanconia indugia sulla porta stretta, negli spazi bui tra una stella e l'altra, lontano… dove lo sguardo non sospira più. Sulla collina del mio cielo, l'acqua della solitudine scorre tra i fiori dell'oblio, sonno senza risveglio… cancellando i dispersi del Kaos che non sa consolare. Un bardo penitente ha ferito la Luna con un canto mesto, nelle sue guerre immaginarie e all'ombra di stendardi sporchi, il sangue ancora cola sulla calma e sull'armonia di un mondo senza onore.

FramMenti

Gli uomini nascono ignoranti, non stupidi, la stupidità è il risultato dell'educazione. Bertrand Russel

Opicina

LE 71 VITTIME DELLA STRAGE NAZISTA DI OPICINA.... Opicina è tra le frazioni principali sul Carso di Trieste. Spesso anche conosciuta come Villa Opicina o Poggioreale del Carso. Il paese è da sempre abitato in prevalenza da popoli di lingua slovena. Nel 1944 si contavano circa 3.000 abitanti. Tra questi più di 150 aderirono alle unità partigiane, altri 84 invece furono militanti antifascisti. Il paese in sostanza rappresentava l’anello di congiunzione fra le brigate partigiane del Carso e il movimento di liberazione di Trieste. Il 2 aprile del 1944, nel cinema di Opicina, venne fatta esplodere una bomba. Dalle prime notizie si parlava di 7 soldati tedeschi morti. Il giorno seguente, la mattina del 3 aprile, dalle carceri giudiziarie di via Coroneo a Trieste, furono prelevati 72 prigionieri politici. Vennero condotti presso il poligono di Opicina e fucilati per vendicare le perdite del giorno prima. Uno fra di loro si salvò. Il suo nome era Stevo Rodic, aveva 20 anni. Quand

FramMenti

Non regalarmi fiori recisi, anche se sono di un immensa bellezza. Non accetto più niente, nella mia vita, che non abbia radici.   (Ada Luz Marquez)

20.000 parigini

Al fondo della mia rivolta contro i potenti trovo, più antico, il ricordo dell'orrore delle torture inflitte alle bestie... e più l'uomo è feroce verso la bestia, più è carponi davanti agli uomini che lo dominano." Louise Michel, fu una poetessa, un'insegnante e sopratutto una militante anarchica francese. Fondamentale fu il suo contributo nel corso dell'esperienza della "Comune di Parigi". A seguito delle sconfitte militari della Francia contro la Prussia, il 4 settembre 1870 la popolazione della capitale francese era insorta proclamando la Repubblica. Quando però il governo provvisorio tradì le speranze di cambiamento e minacciò il ritorno della monarchia, i parigini si ribellarono e cacciarono Thiers e i suoi ministri. Il 26 marzo nacque la Comune che nel corso della sua breve esistenza varò importanti riforme sociali e politiche. Nel corso di questa esperienza, che terminerà con l'intervento delle truppe governative e il massacro di 20.000 pa

FramMenti

Intro  Oggi mi regalo un altro tempo un altro spazio un altro divenire, non dove devo stare ma dove voglio essere.   bbs

La democrazia in America

I partiti sono sono un male inerente i governi liberi, ma non hanno in tutti i tempi lo stesso carattere e gli stessi istinti. Vi sono epoche in cui le nazioni sono tormentate da mali così grandi che si pensa ad un cambiamento totale della loro costituzione politica. Ve ne sono altre in cui il disagio è ancora più profondo, in modo che lo stato sociale stesso ne è compromesso. È il tempo delle grandi rivoluzioni e dei grandi partiti. A secoli di disordine ne seguono altri nei quali le società si riposano e sembra che la razza umana voglia riprender fiato, ma questa è solo apparenza, perché il tempo non sospende il suo cammino, né per i popoli, né per gli uomini; gli uni e gli altri avanzano ogni giorno verso un avvenire ignoto e noi li crediamo stazionari perché non percepiamo i loro movimenti, come coloro che camminano adagio sembrano fermi a chi corre. Vi sono dunque epoche in cui i cambiamenti che si operano nella costituzione politica e nello stato sociale dei popoli sono tanto len

FramMenti

Non dico una parola su ciò che mi umilia, non li lascio guardare dentro di me, vedere ciò che ogni giorno mi fa diventare ciò che sono, che non voglio essere, tutto ciò che dico, tutto è ancora più disgustoso se qualcuno vuole avere pietà di me quando io non ho alcuna pietà, per niente al mondo, agisco con cattiveria contro me stesso, poi mi comporto di nuovo in modo indegno contro di me, servile, adulo me stesso: un uomo puzza di poesia, appesta l’aria con la sua poesia: sete, fame, non senza la malattia della gloria, facce come si vedono a milioni, per paura. Thomas Bernhard

Cannabis

Si è già parlato delle proprietà antidolorifiche della cannabis ma fino ad ora non si era ancora scoperto in che modo la pianta creasse molecole antinfiammatorie, che stando ai ricercatori dell’Università di Guelph, sono 30 volte più potenti di una normale aspirina. Questo significa che utilizzandola si potrebbe creare un trattamento di derivazione naturale per trattare i dolori, che non solo risulterebbe molto efficace, ma non comporterebbe il rischio di dipendenza da altri antidolorifici. Anche perché le molecole in questione, chiamate cannaflavina A e cannaflavina B, riescono a colpire l’infiammazione alla fonte e non sono psicoattive.Sebbene le prime ricerche su queste molecole, note come flavonoidi, risalgano al lontano 1985, quando si scoprì che avevano effetti antinfiammatori molto più efficaci dell’aspirina, a causa dell’illegalità della cannabis, per molto tempo fu difficile portare avanti ulteriori studi in libertà. Oggi però i ricercatori, complice la legalizzazio

FramMenti

Le allusioni si lanciano per tastare gli animi, e servono a investigare i cuori nel modo più dissimulato e penetrante. Altre però ve ne sono di maliziose e perverse, unte con l’erba dell’invidia, avvelenate con il tossico della passione, e sono impercettibili fulmini per abbatter la gente dal piedistallo della stima e della simpatia.   Baltasar Gracián

Clima

Come si fa a essere sicuri che l'intera comunità scientifica internazionale conferma che l'attuale cambiamento climatico è accelerato come mai prima, diverso dal passato e dipende dalle attività dei sapiens? Si contano fisicamente gli articoli pubblicati sulle riviste peer reviewed e si fanno due pile sulla scrivania: a destra quelle che confermano, a sinistra quelle che hanno dubbi. Negli ultimi anni, su decine di migliaia di studi/anno, la pila di sinistra si è assottigliata e conta, al massimo, decine di articoli scettici, peraltro su aspetti marginali. Un consenso così ampio non ce l'ha nemmeno la relatività ristretta. Nessuno specialista del clima manifesta dubbi nelle sedi opportune, se qualcuno lo fa nelle interviste, il valore scientifico è zero. Si chiama metodo scientifico, ed è lo stesso che garantisce che si pubblichino solo cose controllate. Poi si può sempre sbagliare, ma la comunità se ne accorge. E può essere anche che uno solo abbia ragione e tutti gli altr

FramMenti

Se obbediamo solamente alle regole che riteniamo giuste e ragionevoli, allora qualsiasi regola cessa di avere valore, perché non esiste una regola giusta e ragionevole per tutti. E se ci interessa solo il nostro tornaconto personale, troveremo sempre una giustificazione per definire ingiusta una regola restrittiva. Si comincia con un trucco astuto e si finisce con l'anarchia e la catastrofe anche per lo scaltro autore, dal momento che nemmeno lui sopravviverà al crollo della società.  Fondazione, Isaac Asimov

La danza della parola

 L’ironia per poter funzionare ha bisogno di una polarità, nel senso di uno che è ironico a proposito di qualcosa d’altro, e quindi c’è bisogno di un obiettivo dell'ironia e di un pubblico per l’ironia, e tale pubblico deve essere così intelligente da essere magari allo stesso tempo l’oggetto dell'ironia: questa, io credo, è una condizione per capire di più del mondo in cui viviamo. Introducendo delle configurazioni che non sono quelle abituali, l’ironia ci fornisce uno sguardo inusuale. Se uno è ironico anche verso sé stesso, è abituato a prendersi gioco di quello che gli è abituale, o almeno deve essere capace di svincolarsi da ciò che è dato per scontato, o anche da quello che è dato per assodato. Quindi, l’ironia è un modo di mettere in questione quei «fondamenti» che prima si credevano intoccabili. Ciò vale persino nel campo della scienza.  Giulio Giorello, La danza della parola. L'ironia come arma civile, Mondadori, 2019. [Libro elettronico]

FramMenti

È vero che certi aspetti del funzionamento corporeo possono essere paragonati a una macchina; il cuore, per esempio, può essere visto come una pompa. Isolato dal corpo è una pompa. O, in altri termini: se il cuore non fosse coinvolto nel complesso della vita del corpo, sarebbe solo una pompa. Ma lo è, ed è questo che ne fa un cuore, e non una pompa. La differenza fra una macchina e il cuore è che la macchina ha una funzione limitata. Una pompa pompa e basta. Anche un cuore pompa, e in questa operazione limitata funziona come una macchina; ma fa anche parte integrante del corpo e in questo aspetto del suo funzionamento fa qualcosa di più che pompare sangue. Partecipa e contribuisce alla vita del corpo. Il linguaggio del corpo riconosce questa differenza e per questo è così importante.  — Bioenergetica, Alexander Lowen, 1975

Artur Brand

Il mercante di parole Acquisto all’ingrosso i miei sogni dai grassi commercianti di pensieri e li rivendo al mercato dell’usato in mezzo a trafficanti e rigattieri. Io sono un mercante di parole alcune sono immaginate e tante altre sono storie vere arrivo con la mia bella valigia da piazzista e sulla bancarella della vita, le espongo in bella vista. Le vendo per quattro soldi ed un pezzo di pane per quattro soldi e un sorriso a volte poi per chi non li ha mi accontento solo del suo sorriso che si accende sul viso. Sono abituato a raccogliere rose ma mi fanno ancora male le spine e non mi passano mai, queste pene sono rose bianche le parole ma fanno più male le spine e sono spine le lingue e fanno più male delle spine e non mi passano mai queste pene. Io la notte non dormo, soltanto riposo ed al mattino sono più stanco di prima ma devo alzare la valigia tirare dritto e andare avanti non pensare a tutti quanti continuare a fare il mio mestiere sopravvivere e tirare avanti. Ma prima o poi

FramMenti

Esci una sera sotto un vasto cielo stellato, alza gli occhi a quei milioni di mondi sopra la tua testa. Guarda la Via Lattea. In quell'infinità, la Terra si dissolve, sparisce e con essa sparisci anche tu. Dove sei? Chi sei? Cosa vuoi? Dove vuoi andare? Ti attende un viaggio lungo e difficile E non sai se potrai riposare. Ricordati dove sei e perché sei lì. Non avere troppa cura di te, e rammenta che nessuno sforzo viene mai fatto invano. E adesso puoi metterti in cammino.  (Georges Ivanovič Gurdjieff)

Confini

In quella sua retorica decisamente retrò, per altro non dire, Giorgia Meloni ci ha spiegato che i migranti, i naufraghi, gli ultimi devono restare “fuori” per dovere di difesa dei «confini italiani». Il presidente Giorgia ha scandito che con questa promessa elettorale da “guardia doganale” è stata eletta e questo mandato da “custode della frontiera” non tradirà. Mio padre aveva, e ha, la passione delle montagne ed è per questo che, quando ero ragazzino, mi trascinava in estenuanti scarpinate. C’era la lira e si dava il passaporto anche tra Paesi europei: potete immaginare la sorpresa quando, lassù sui monti inciampavamo su sassi, delle specie di pietre miliari, con “Italia” scritto da un lato e “Francia” o “Svizzera” o “Austria” o “Jugoslavia” dall’altro. Succedeva che, con la nebbia, si finisse in un’altra nazione senza neppure accorgersene. I confini sono questa roba qui: delle linee immaginarie che giusto nelle “mappe politiche” degli atlanti scolastici trovi ben tracciate. Nel

FramMenti

Niente, è che a me piacciono da sempre le cose mute, quando l’io zittisce e si alza il volume della voce non solo degli uccelli ma anche del silenzio dell’armadio e del tavolo della lampada e del letto. Allora niente, vivo in una nuvola di luce dove tutto rabbrividisce e fa parola, allora bevo all’orlo del mondo alla sua fontana.  Chandra Livia Candiani

Il giorno della civetta

Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini. E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi. E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre. Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo.» Leonardo Sciascia, Il giorno della civetta (Torino, Einaudi 1961)

FramMenti

Oltretutto, a questo punto della vita, i misteri diventano dei fallimenti della ragione perché uno ha già l’età per capire che nel nostro mondo non ci sono misteri, ma tutto è un mistero insondabile, una matematica fantasmagorica, un meccanismo incomprensibile seppur perfetto: l’algebra del senza perché. I piccoli misteri che ci affascinano o che ci tormentano non sono altro che parodie del grande mistero fondamentale: il mistero sconcertante di vivere in un universo che cerchiamo di interpretare con l’aiuto di una mente che non riesce nemmeno a interpretare se stessa.  Felipe Benítez Reyes - Il mercato dei miraggi

Draco Daatson

In verità solo la disciplina dona la libertà. La libertà di fare ciò che si vuole quando si vuole non è vera libertà, è schiavitù rispetto al proprio apparato psicofisico e ai suoi mutevoli desideri. La libertà di mangiare un chilo di dolci, fumare due pacchetti al giorno, assumere droghe, bere, ascoltare la musica ad alto volume, fare sesso in discoteca, dire le parolacce a scuola... questa non è libertà, è schiavitù. È incapacità di dominarsi. L’autentica libertà la si raggiunge disciplinando il corpo, le emozioni e la mente. Quando il tuo apparato psicofisico è stato disciplinato dalla forza della tua attenzione cosciente, allora e solo allora sei davvero libero di Fare ciò che Vuoi. Prima di quel momento sei un burattino nelle mani della società, la quale decide ciò che devi “desiderare liberamente”. Il risultato è che sei libero di fare qualunque cosa, ma non sei libero di essere libero. I giovani associano al termine ‘disciplina’ un significato di costrizione, quando invece la di

La voglia di morte

Ogni tanto accade di dover spiegare a qualcuno o a noi stessi che cosa sia il fascismo. E ci si accorge che è categoria molto sfuggente: non è solo violenza, perché ci sono state violenze di vari colori; non è solo uno stato corporativo, perché ci sono corporativismi non fascisti: non è solo dittatura, nazionalismo, bellicismo, vizi comuni ad altre ideologie. Talché si rischia in fin dei conti sovente di definire come “fascismo” l'ideologia degli altri. Ma c'è una componente dalla quale è riconoscibile il fascismo allo stato puro, dovunque si manifesti, sapendo con assoluta sicurezza che da quelle premesse non potrà venire che “il” fascismo: ed è il culto della morte. Nessun movimento politico e ideologico si è mai così decisamente identificato con la necrofilia eletta a rituale e a ragion di vita. Molta gente muore per le proprie idee, molta altra gente fa morire gli altri, per ideali o per interesse, ma quando la morte non viene considerata un mezzo per ottenere qualcos'a

FramMenti

Il fatto è che certe cose le puoi dire solo a chi sai che le può capire. Che è anche il motivo per cui parliamo così poco di quello che ci importa davvero. Alla fine trovare qualcuno con cui parlare è difficile, sì, ma non è quella la cosa più difficile. Il difficile è trovare chi ti sappia fare le domande giuste, quelle per cui hai la risposta lì da anni senza neanche saperlo.  Enrico Galiano - Eppure cadiamo felici

FramMenti

Per questo mondo odierno, semplice, comodo, di facile contentatura, tu hai troppe pretese, troppa fame, ed esso ti rigetta. Perché hai una dimensione in più. Chi vuol vivere oggi e godere la vita non deve essere come te o come me. Chi pretende musica invece di miagolio, gioia invece di divertimento, anima invece di denaro, passione invece di trastullo, per lui questo bel mondo non è una patria.  — Hermann Hesse, Il lupo della steppa

L'affaire Moro

Sarebbe pazzesco da parte nostra collocare le Brigate rosse in una sfera di autonoma e autarchica purezza rivoluzionaria che si illuda di muovere le masse a far saltare le strutture politiche che le contengono; e sarebbe ancor più pazzesco che loro vi si collocassero. La loro ragion d’essere, la loro funzione, il loro «servizio» stanno esclusivamente nello spostare dei rapporti di forza: e delle forze che già ci sono. E di spostarli non di molto, bisogna aggiungere. Di spostarli nel senso di quel «cambiar tutto per non cambiar nulla» che il principe di Lampedusa assume come costante della storia siciliana e che si può oggi assumere come costante della storia italiana. Operazione di puro potere, dunque; che si può soltanto svolgere in quell’area interpartitica in cui, al riparo dai venti ideologici, il potere ormai vive. Non si vuole con ciò escludere che l’esistenza delle Brigate rosse sia appunto «pazzesca»: ma quando dalla pazzia comincia ad affiorare un metodo, è bene diffidarne: co

Franco Battiato

[Battiato:] «Dividerei i miei periodi grossolanamente in tre fasi: gli anni ‘70, quando c'era un individuo sul palco pieno di cose elettroniche tanto da sembrare un laboratorio ed un pubblico dall'altra completamente estraneo. Ho avuto la fortuna di aver avuto dei seguaci che restavano sempre delusi. Era quasi inevitabile. Quindi i miei concerti erano sempre affollati, perché è come se mi stessero dando sempre l'ultima possibilità, anche se alla fine restavano comunque delusi. Io non avevo il minimo rimorso e rispondevo ai famosi dibattiti dell'epoca che poiché mettevo in gioco la mia vita, non era giusto chiedermi di accontentare il pubblico. Perché non era il mio scopo. Nutrivo in pratica un disprezzo per gente che pagava un biglietto e che invece aveva bisogno anche di qualche forma di assistenza, di consolazione. Poi, negli anni '80, ci fu un successo inaspettato e di contro da parte mia un vero disprezzo per questa forma, perché non accettavo questo genere di e

FramMenti

Il punto è sentire l’acqua, le maree, la potenza, la calma, la rabbia. È l’odore che riempie le strade, la luce che è diversa come le persone che ci vivono. E forse in riva al mare sarebbe tutto più intenso.  (Giulia Serughetti, Amore assoluto e altri futili esercizi)

Vincenzo Cardarelli

Viaggio Come il partente invidia chi rimane! Come felice, stabile, si mostra il mondo a lui che lo contempla con l'animo d'un esule, con occhi di morituro. Deciso all'addio, egli è, pure indugiando, già in cammino e fuori dalla vita. Così a me tutto apparve, in ogni tempo, come quelle città che salutai verso sera, mentre, partendo, già il ricordo urgeva, o ch'io scopersi fervide e ridenti, dall'alto d'un ponte, passando in ferrovia, rasentando i segreti delle case col treno in corsa che discioglieva i luoghi a me più grati in un gioco di nuvole. Oh senza sosta io vissi ed esule dovunque. Nessun'arte imparai, niuna certezza mi assiste nel punto di salpare ormai per sempre.

FramMenti

Se il punto in cui ti immergi in un fiume è il presente, pensai, allora il passato è l'acqua che ti ha superato, quella che va verso il basso e dove non c'è più niente per te, mentre il futuro è l'acqua che scende dall'alto, portando pericoli e sorprese. Il passato è a valle, il futuro a monte. Qualunque cosa sia il destino, abita nelle montagne che abbiamo sopra la testa.   Le otto montagne - Paolo Cognetti

A Sophie Scholl

Torture subite in carcere. Le ultime parole di Sophie furono: «Come possiamo aspettarci che la giustizia prevalga quando non c'è quasi nessuno disposto a dare se stesso individualmente per una giusta causa? È una giornata di sole così bella, e devo andare, ma che importa la mia morte, se attraverso di noi migliaia di persone sono risvegliate e suscitate all'azione?» I secondini del carcere di Monaco testimoniarono: «Si sono comportati con coraggio fantastico. Tutto il carcere ne fu impressionato. Perciò ci siamo accollati il rischio di riunire i tre condannati un momento prima dell'esecuzione capitale. Volevamo che potessero fumare ancora una sigaretta assieme. “Non sapevo che potesse essere così facile morire” disse Christopher [Probst]. “E poi fra pochi minuti ci rivedremo nell'eternità”. Poi vennero condotti al supplizio. La prima fu la ragazza. Andò senza battere ciglio. Noi tutti non riuscivamo a credere che ciò fosse possibile. Il boia disse di non aver mai veduto

FramMenti

In uno dei saggi più importanti degli ultimi decenni, Amitav Ghosh ha dimostrato che il canone della letteratura occidentale fosse incapace di parlare e di descrivere il cambiamento climatico. A mancare non sono solo le parole, ma anche l'idea stessa che il clima - lo sfondo continuo e come impercettibile di tutti i drammi e tutte le commedie umane - potesse subire dei cambiamenti repentini e diventare esso stesso il protagonista della narrazione perché capace di agire…  (Dalla presentazione di Emanuele Coccia a “Mal di terra” di Nikolaj Schuktz - Wetlands editore)

FramMenti

Tutti perdiamo continuamente tante cose importanti. Occasioni preziose, possibilità, emozioni irripetibili. Vivere significa anche questo. Ma ognuno di noi nella propria testa (sì, io immagino che sia nella testa) ha una piccola stanza dove può conservare tutte queste cose in forma di ricordi. Un po' come le sale della biblioteca, con tanti scaffali. E per poterci orientare con sicurezza nel nostro spirito, dobbiamo tenere in ordine l'archivio di quella stanza: continuare a redigere schede, fare pulizie, rinfrescare l'aria, cambiare l'acqua ai fiori. In altre parole, tu vivrai per sempre nella tua biblioteca personale.  Haruki Murakami, "Kafka sulla spiaggia"

Geoanarchia

Circa dieci anni fa qualcuno si è inventato un modo nuovo di potare gli alberi. L’idea era semplice se paragonata ai metodi tradizionali: si trattava di tagliare i rami sotto la biforcazione. Dal momento che però, a lavoro finito, ciò che restava era qualcosa di simile a un attaccapanni, l’inventore del nuovo sistema ha creduto di dover conservare su ogni ramo potato un singolo rametto, con tanto di foglie, poche dita sotto il taglio. Continuava comunque ad avere l’aria di un attaccapanni; l’albero era irrimediabilmente perduto. Quell’anno, e negli anni successivi, molti alberi potati, nei giardini privati e pubblici, non hanno superato la primavera. Avevano troppe poche foglie. Ovviamente. Un fatto evidente a chiunque che si è ripetuto per centinaia e migliaia di alberi, non solo per un anno, ma fino a oggi, tra le proteste dei soliti ambientalisti e nello stupore di gente che la mattina usciva di casa con la macchina sporca di guano d’uccello (sono troppi, bisogna sfoltire) e poi rie

FramMenti

Nessun organismo vivente potrebbe conservare a lungo la sanità mentale in condizioni di realtà assoluta. Alcuni suppongono che persino le allodole e le cavallette sognano. Hill House, insana, se ne stava sullo sfondo delle sue colline racchiudendo dentro di sé l’oscurità; era rimasta così per ottant’anni e avrebbe potuto restarci per altri ottanta. Dentro, le pareti erano ancora dritte, i mattoni ben connessi fra loro, i pavimenti erano solidi, le porte giudiziosamente chiuse. Il silenzio gravava perenne sul legno e sulle pietre di Hill House e qualunque cosa vagasse sin lì vi andava sola.  Shirley Jackson, L'Incubo Di Hill House

Come un romanzo

Siamo circondati da un gran numero di persone assolutamente rispettabili, a volte laureate, talora “eminenti” - alcune proprietarie di bellissime biblioteche - che non leggono, o leggono talmente poco che mai ci verrebbe in mente di regalare loro un libro. Non leggono. O non ne provano il bisogno, o hanno troppo da fare (ma il risultato è lo stesso: queste cose da fare li appagano o li obnubilano), oppure coltivano un'altra passione e la vivono in modo assolutamente esclusivo. In poche parole, queste persone non amano leggere. Questo non vuol dire che non siano frequentabili, o addirittura piacevolissime da frequentare. (Almeno non ci chiedono a ogni piè sospinto il nostro parere sull'ultimo libro che abbiamo letto, ci risparmiano le loro riserve ironiche sul nostro romanziere preferito e non ci considerano degli idioti se non abbiamo divorato l'ultimo Tale, appena pubblicato da Tizio e di cui il critico Caio ha detto un gran bene.) Sono “umani” almeno quanto noi, sicuramen

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