A Sophie Scholl

Torture subite in carcere. Le ultime parole di Sophie furono: «Come possiamo aspettarci che la giustizia prevalga quando non c'è quasi nessuno disposto a dare se stesso individualmente per una giusta causa? È una giornata di sole così bella, e devo andare, ma che importa la mia morte, se attraverso di noi migliaia di persone sono risvegliate e suscitate all'azione?» I secondini del carcere di Monaco testimoniarono: «Si sono comportati con coraggio fantastico. Tutto il carcere ne fu impressionato. Perciò ci siamo accollati il rischio di riunire i tre condannati un momento prima dell'esecuzione capitale. Volevamo che potessero fumare ancora una sigaretta assieme. “Non sapevo che potesse essere così facile morire” disse Christopher [Probst]. “E poi fra pochi minuti ci rivedremo nell'eternità”. Poi vennero condotti al supplizio. La prima fu la ragazza. Andò senza battere ciglio. Noi tutti non riuscivamo a credere che ciò fosse possibile. Il boia disse di non aver mai veduto nessuno morire così.» Nei mesi successivi i 15 rimanenti membri della Rosa Bianca vennero tutti catturati e assassinati. 

 A Sophie Scholl, nell'anniversario della nascita (9 maggio 1921) (Raffaele Moccia)

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