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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Buonanotte del 31 marzo 2020

Non ricordo ciò che mi disse quel giorno, né quello che gli dissi io. Tutto quello che so è che, per un'ora, camminammo avanti e indietro come due giovani innamorati , ancora nervosi, ancora intimiditi. E tuttavia io sentivo che quello era solo l'inizio e che da allora in poi la mia vita non sarebbe più stata vuota e triste, ma ricca e piena di speranze per entrambi. — Fred Uhlman, L'amico ritrovato

Avvelenarsi il sangue

Ebbene, Francesco Bauer, perché abbiamo bisogno di colonie? «Abbiamo bisogno di colonie perché abbiamo bisogno di materie prime in grande quantità; senza materie prime non potremmo far funzionare come dovrebbe la nostra industria, con la spiacevole conseguenza che il nostro lavoratore ridiventerebbe disoccupato.» Benissimo, caro Bauer. «Ma non si tratta soltanto dell’operaio.» E di che cosa allora, Bauer? «Si tratta di tutta la nazione, poiché, in definitiva, anche l’operaio fa parte della nazione.» Già, in definitiva, questa è davvero una scoperta straordinaria, penso; e mi colpisce una volta di più la constatazione che spesso ai nostri giorni verità vecchie come il mondo passano per parole d’ordine nuove fiammanti. O sarà sempre stato così? Non ne so nulla. So soltanto che devo leggere e rileggere ventisei compiti, che, da premesse storte, traggono conclusioni false. Come sarebbe bello se storto e falso si neutralizzassero a vicenda. Ma non lo fanno, passeggiano insi

Buonanotte del 30 marzo 2020

Io sono fatto d'acqua. Non ve ne potete accorgere perché faccio in modo che non esca fuori. Anche i miei amici sono fatti d'acqua. Tutti quanti. Il nostro problema è che non solo dobbiamo andarcene in giro senza essere assorbiti dal terreno ma, anche, che dobbiamo guadagnarci da vivere. — Philip K. Dick, Confessioni di un artista di merda

Buonanotte del 29 marzo 2020

Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la miglior approssimazione concreta alla felicità sulla terra. — Primo Levi, La chiave a stella e quattro racconti

Zentrum

“Ribellare? Magari sapessero ancora farlo. Rivendono malignità mediocri per audace trasgressione e chiamano mitezza l'arrendersi all'arroganza. E sono pronti a tutto per diventare “importanti”. In questo paese ormai ci sono così tante persone importanti che a nessuno importa più nulla di nessuno! Questo Zentrum controlla ogni atto della loro vita, li aizza di volta in volta a esaltare o disprezzare, a obbedire o a ringhiare. Li riempie di una paura informe e paralizzante. Prevede ogni buono e cattivo sentimento, vende armi e immagini di stragi, popcorn e schizzi di sangue, crea i giustizieri e rimpiange le vittime, si bea di catastrofi e di beneficenza, di eccitazione e di rimorso. No, non sono questi i dannati che vogliamo! Queste pecore viziate, questi cattivelli avidi che dopo ogni peccato presentano la lista del rimborso spese e dopo ogni delitto vendono l'esclusiva delle foto, questa indifferente schiera che rimastica peccatucci a comando, questa carne da sondaggi la

Buonanotte del 28 marzo 2020

Vi è molto di folle nella vostra cosiddetta civiltà. Come pazzi voi uomini bianchi correte dietro al denaro, fino a che ne avete così tanto che non potrete vivere abbastanza a lungo per poterlo spendere. Voi saccheggiate i boschi e la terra, sprecate i combustibili naturali. Come se dopo di voi non venisse alcuna generazione, che non avrà bisogno di tutto questo. Voi parlate sempre di un mondo migliore, mentre costruite bombe sempre più potenti per distruggere quel mondo che ora avete. Tatanga Mani, capo indiano della tribù degli Sioux Oglala, conosciuto come Toro Seduto

Fay Zwicky

Quando cresco (ho solo cinquant’anni) voglio essere montagnosa e saggia come Marguerite Yourcenar. Una grande sfinge di pietra silente come un’ombra. La bilancia perfetta tra grazia e potenza. Voglio essere forte abbastanza da vivere su un’isola al largo della costa del Maine, far inselvatichire il bel giardino, ricevere un intervistatore da un prestigioso programma d’arte TV ogni vent’anni, scendere per leggere a voce alta con altero distacco passaggi profetici dal lavoro passato, rifiutare le investiture d’accademia. Non mi mancherà la mia terra natale. Saprò chi sono. La mia voce sarà bassa, salda, senza enfasi, purificata dai bisogni. Non m’importerà se ho ossa grandi, pesante, non baderò se i miei capelli sono fini, se i miei occhi sono giunti a un punto morto, se i problemi più veri restano senza risposta. La perdita di amanti, la defezione dei figli mi lascerà fredda. Diventerò l’assoluto che mi ci è voluto una vita annichilire.

Buonanotte del 27 marzo 2020

Nella sua orgogliosa ignoranza il popolo si concede il lusso della contraddizione. È visibilissimo nel linguaggio, in cui ad esempio la tendenza a semplificare e trasformare i verbi intransitivi in transitivi ("scendi il cane") cozza con quella, altrettanto forte, a complicare le forme mediante l'accusativo preposizionale ("chiamo a mio cuggino"). La combinazione di queste pulsioni genera cose come "scendi a il cane" e ciò mostra che la molla non è sempre la semplificazione, ma proprio un oscuro e irrefrenabile bisogno del brutto, dello sbagliato, dell'orrendo. Elia Spallanzani

Buonanotte del 26 marzo 2020

Siamo liberi di decidere se e in quale modo i nostri numeri razionali astratti si applicano al mondo reale. Gli allevatori possono decidere che l'idea di mezza pecora non è utile, mentre i macellai possono essere del tutto felici del concetto. La fisica moderna non tratta un dodicesimo di un elettrone o mezzo fotone, ma non ha problemi con mezzo metro. T.W. Körner, Where do numbers come from?, CUP 2020, ISBN 978-1-108-73838-5, pag. 38

La tenerezza

La tenerezza è l’arte di personificare, condividere i sentimenti e quindi scoprire infinite somiglianze. La tenerezza è la forma più modesta di amore. È il tipo di amore che non appare nelle Scritture o nei Vangeli, nessuno lo giura, nessuno lo cita. La tenerezza è spontanea e disinteressata e va ben oltre il sentimento empatico dei compagni. Invece è la condivisione consapevole, sebbene forse malinconica, comune del destino. La tenerezza è una profonda preoccupazione emotiva per un altro essere, la sua fragilità, la sua natura unica e la sua mancanza di immunità alla sofferenza e agli effetti del tempo. La tenerezza percepisce i legami che ci collegano, le somiglianze e l’identità tra di noi. Dal discorso di Olga Tokarczuk all’assegnazione del Nobel per la letteratura 2018

Buonanotte del 25 marzo 2020

Tutti io, tutti io, li ho presi gli schiaffi, le bastonate! Tutti quei morti! Le interminabili sfilate al cimitero! […] Tu hai visto solo i funerali, Stella! E i funerali sono piacevoli in confronto alla morte! I funerali sono tranquilli. Ma la morte, non sempre. Quando hanno il respiro roco e quando rantolano, e quando ti supplicano: “Non lasciarmi andare!” Lo dicono anche i vecchi, certe volte. “Non lasciarmi andare”. Come se uno potesse trattenerli. (T. Williams)

Charles Bukowski - Storie di ordinaria follia

Cass era la più giovane e la più bella di 5 sorelle. Cass era la più bella ragazza di tutta la città. Mezzindiana, aveva un corpo stranamente flessuoso, focoso era e come di serpente, con due occhi che proprio ci dicevano. Cass era fuoco fluido in movimento. Era come uno spirito incastrato in una forma che però non riusciva a contenerlo. I capelli neri e lunghi, i capelli di seta, si muovevano ondeggiando e vorticando come il corpo volteggiava. Lo spirito, o alle stelle o giù ai calcagni. Non c'era via di mezzo, per Cass. C'era anche chi diceva ch'era pazza. Gli imbecilli lo dicevano. Gli imbecilli non potevano capirla. Cit. da Storie di ordinaria follia ‐ Incipit

Buonanotte del 24 marzo 2020

Se non avrò di nuovo il dono prezioso del tuo peso, se il tuo collo non si piegherà ancora sotto il giogo di una mia carezza, se le ginocchia mai più imprigioneranno le ombre; se non tornerai a torturarmi coi tuoi lenti prodigi della carne e del desiderio, guarda, non mi interessa: posso ricrearti tutto, ricomporti, salvarti dalle ore divorate; posso vivere di quello che ti ho rubato, della rendita d'amore che abbandonasti nel mio letto, come una triste conchiglia. Josefa Parra

Votare la propria vita alla ribellione

È fondamentale difendere l’individuo contro “l’uomo”: uomo come suddito irreprensibile, irrimediabilmente superficiale, eterno gregario. Votare la propria vita alla ribellione. Ribellarsi anche contro ciò contro il quale non si pensa di potersi ribellare. A partire dal proprio nome. Perché nelle vene di Émile Armand non scorreva sangue. Scorreva la rivolta, scorreva il mettere in discussione tutto. Cosa che la vita aveva già fatto con il giovane Émile. Nato nel 1872 e figlio di un reduce della comune rifugiatosi a Londra, venne ad esempio cresciuto da ateo, diventando poi quasi di riflesso cristiano e tornato ateo in seguito. Rifiutò il suo nome di battesimo, che non era infatti Émile ma Ernest Lucien Juin e ne creò uno suo: Émile Armand, appunto, nel più totale rifiuto dell’istituzione familiare. E di conseguenza rifiutò anche l’idea del matrimonio e della monogamia. Alla base del pensiero di Armand, alla fine, non c’era nessun pensiero o ideologia astrusa: vi era unicamente

Buonanotte del 23 marzo 2020

Che gli dei misericordiosi, se esistono, ci proteggano nelle ore in cui né il potere della volontà, né le droghe inventate dagli uomini posso­no tenerci lontani dall'abisso del sonno. La morte è compassionevole perché da essa non c'è ritorno, ma chi emerge, pallido e carico di ricordi, dai recessi della notte, non avrà più pace. Che imbecille sono stato a intraprendere con tanta incoscienza lo studio di misteri che l'uomo non dovrebbe affatto conoscere! Howard Phillips Lovecraft, Hypnos

Ciapel

Mio padre è sempre stato un contadino, anni fa coltivava un podere sulle colline di Vignola per un periodo subì decine di furti di attrezzi agricoli e nafta. L’esasperazione era arrivata a tal punto che un giorno decidemmo di appostarci e ad un certo punto ecco i ladri! Cominciammo a ricorrerli, poi ne prendemmo di mira uno giù per la collina del Gessiere, mio padre che gridava “ciapel” (prendilo) e io che correvo come un forsennato all’inseguimento del ladro, poco prima di arrivare alla strada mi butto e cadiamo assieme, poi lo blocco, lo giro…era un ragazzo, avrà avuto 17-18 anni biondo, tremava coma una foglia, era terrorizzato da quello che avremmo potuto fargli, si mise a singhiozzare, riusciva solo a dire non fatemi del male…mio padre mi guarda e mi dice "lascialo andare”, entrambi pensiamo: ma cosa stiamo facendo…proviamo a chiedergli il perché di quel gesto, a spiegargli quanto sia dura la vita nei campi, ma non riusciamo poi ad andare oltre un non farlo più, il ragaz

Buonanotte del 5 aprile 2020

“Quel giorno, non so proprio perché decisi di andare a correre un po', perciò corsi fino alla fine della strada, e una volta lì pensai di correre fino la fine della città, e una volta lì pensai di correre attraverso la contea di Greenbow. Poi mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui tanto vale correre attraverso il bellissimo stato dell'Alabama, e così feci. Corsi attraverso tutta l'Alabama, e non so perché continuai ad andare. Corsi fino all'oceano e, una volta lì mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui tanto vale girarmi e continuare a correre. Quando arrivai a un altro oceano, mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui, tanto vale girarmi di nuovo e continuare a correre; quando ero stanco dormivo, quando avevo fame mangiavo, quando dovevo fare... insomma, la facevo! Forrest Gump

Buonanotte del 22 marzo 2020

“Voi pensate che “assenza di paura” sia la capacità di non cadere in preda alla paura: questo è l’errore. Avere la capacità di non cadere in preda alla paura non è “assenza di paura”. Di fronte alla paura, in chi ha la capacità di non caderne preda accade una cosa totalmente diversa, che non è l’assenza di paura. La capacità di non cadere in preda alla paura implica la presenza totale della paura insieme al coraggio per affrontarla. Ma la vostra vita è tale da non sviluppare questo coraggio. ” OSHO - Ricominciare da sè 

Impara a vivere

E allora impara a vivere. Tagliati una bella porzione di torta con le posate d'argento. Impara come fanno le foglie a crescere sugli alberi. Apri gli occhi. Sul raccordo del Green Cities’ Service e sulle colline di mattoni illuminate di Watertown, la sottile falce di luna nuova sta distesa di schiena, unghia luminosa di Dio, palpebra abbassata di un angelo. Impara come fa la luna a tramontare nel gelo della notte prima di Natale. Apri le narici. Annusa la neve. Lascia che la vita accada. Sylvia Plath

Buonanotte del 21 marzo 2020

“Mi deve scusare… Perché precisamente non le piace il teatro?” Šarikov si mise a guardare attraverso il bicchiere vuoto come se fosse un cannocchiale, rifletté e sporse in avanti le labbra. “Be’, roba da fessi… Parlano, parlano… Tutta una controrivoluzione.” Michail Bulgakov, Cuore di cane

José Marìa Valverde

Per dire quel che in me tu sei, mi è forza confrontarti - congiungendo le cose rilevasi di esse la verità profonda - col dolore accettato, con quel modo più alto d'intendere l'uguale del dolore: l'allegria. Il dolore è il frutto naturale degli anni, la forma con cui il tempo attraverso di noi passa e a volte, nella sua orma continua, nella sua pioggerella, come un'ala, picchia un'improvvisa disgrazia. Ma dolce è il dolore, perché la sua lingua benigna svela la nostra pura sostanza umile, dove siamo uno stesso amore abbandonato ed orfano, tiepida e buona argilla, una rassegnazione. … Anche tu sei il frutto del tempo, e l'intima sua luce, come se l'esser vivi si facesse parola in te. Quando tu mi appari, come innanzi a un patimento, comprendo la mia verità, m'accuso e mi perdono. E così mi fai palpare e rispettare le mie frontiere, come il più chiaro dolore, o parlare d'un defunto. Con il tempo nel tuo volto, già posseggo e consid

Buonanotte del 20 marzo 2020

Quanti vorrebbero per sé ai miei occhi il lampo del piacere promesso, che paradiso è spesso, e più spesso è l’inferno senza scampo! (U. Saba)

Un paio di centimetri

È come se fossi sopra un terrazzino all’ottavo piano che in maniera microscopica si ritira all’interno del palazzo, ogni giorno, di un paio di centimetri. Le finestre dietro di te sono sbarrate ma sul terrazzino si sta alla grande, c’è da mangiare, c’è uno stereo che spara a palla musica non male e ci sono delle bonazze che ballano. E allora che fai? Certo non ti preoccupi che questo cazzo di terrazzino ti sta scomparendo sotto i piedi. Ti metti a ballare e ti diverti pure di più perché sai che è l’ultima volta che puoi farlo. Capisci come ragioni? Ora ti sono rimasti solo un paio di centimetri e poi precipiti di sotto e la voglia di ridere e di ballare ti è passata. — Niccolò Ammaniti, Il momento è delicato

Buonanotte del 19 marzo 2020

“Un’ora breve di dolore c’impressiona lungamente; un giorno sereno passa e non lascia traccia.” — Luigi Pirandello, da L'esclusa (1901)

Scegliete

Scegliete amici, amanti e amori che siano ali forti con cui spiccare il volo, che vi aiutino a nascere, pure quando nascere fa male, per scoprire chi siete davvero, per rendervi persone migliori. Scegliete chi vi rimprovera per troppo affetto, invece di chi vi consola per convenienza. Chi vi affronta a muso duro, vi urla a dosso e alla fine resta. Scegliete chi non vi incatena all'immobilità del suolo, ma disegna per voi un altro pezzo di cielo. Chi non fa promesse e poi le mantiene. Chi tradisce le aspettative, perché non c'è altro modo di onorare la vita, nella sua magnifica imperfezione. Chi vi cambia gli occhi, o ve li restituisce per la prima volta, mostrandovi un modo diverso di guardare. Scegliete chi vi spinge a lottare, a combattere, a crescere, a sperimentare. Chi inventa ogni giorno colori nuovi, e ha incoscienza abbastanza da accostare il verde col giallo, il blu cobalto col rosso rubino, perché nulla ci fa più coraggiosi come la capacità di rompere gli schemi e so

Buonanotte del 18 marzo 2020

Non ti pare meraviglioso? Io non ti conoscevo, tu ignoravi la mia esistenza. Pensa; e se le strade della vita sulle quali noi camminiamo non si fossero mai incontrate? Una inezia, un ostacolo qualunque, e noi saremmo rimasti lontani, non ci saremmo conosciuti mai. Sono talmente convinto che era necessario che noi ci incontrassimo che questo pensiero mi fa paura. Pieter van der Meer de Walcheren

Heinrich Boll - Foto di gruppo con signora

La protagonista femminile dell'azione, nella prima parte, è una donna di quarantotto anni, germanica: alta m. 1,71, pesa Kg 68,8 (in abito da casa), perciò ha solo 300‐ 400 grammi meno del peso ideale. Ha occhi cangianti tra il blu cupo e il nero, capelli biondi molto folti e lievemente imbiancati, che le pendono giù sciolti, aderendole al capo, lisci, come un elmetto. Questa donna si chiama Leni Pfeiffer, nata Gruyten, e per trentadue anni, naturalmente con interruzioni varie, ha subito quello strano processo che si chiama processo lavorativo: per cinque anni come impiegata priva di ogni preparazione professionale nell'ufficio del padre; per ventisette come operaia, ugualmente non qualificata, nel ramo della floricultura. Poiché, in un momento inflazionistico, si è disfatta con molta leggerezza di una cospicua proprietà immobiliare, una non disprezzabile casa d'affitto nella città nuova, che oggi varrebbe non meno di centocinquantamila marchi, è piuttosto priva di mezzi, d

Buonanotte del 17 marzo 2020

E rincorrevo le persone perdendo fiato e lacrime, sperando ardentemente con tutto il cuore di non restare sola. Ma poi ad un certo punto mi fermai, respirai profondamente e infine ci pensai: Ma ne vale davvero la pena? Davvero bisogna inseguire chi poi non ha voglia di restare? — Daniel Vascan

Habitus e desideri

In generale i filosofi e gli scrittori continuano a proiettare se stessi, la propria Weltanschauung, il proprio habitus e i propri desideri, su processi che si svolgono in un altro modo, e tendono a dimenticare ciò che in linea di principio, a un secolo e mezzo da Marx o a mezzo secolo da Foucault, dovrebbero sapere bene: le idee sulla vita che la cultura canonica ci rimanda hanno un’origine parziale; sono classiste, privilegiano i valori di alcuni gruppi sociali determinati e in larga misura maschili: i guerrieri, gli eredi dei guerrieri, cioè le classi dirigenti, e i detentori della parola, cioè le classi che parlano in pubblico e scrivono. In ciò che chiamiamo cultura le immagini del mondo, i valori, le passioni degli schiavi, dei lavoratori, dei borghesi, delle donne sono sottorappresentate, o rappresentate in modo sfocato, perché queste classi non avevano la possibilità di prendere la parola e perché il discorso pubblico non era pensato per loro. È un discorso che quasi tutti ogg

Buonanotte del 16 marzo 2020

…dentro di me c’era anche l’idea persistente che le cose che facciamo, le cose che diciamo, le albe, le città, le vite tutto dovesse confluire nelle pagine, altrimenti avrebbe rischiato di non esistere, di non essere mai esistito. Arriva il tempo in cui capisci che tutto è un sogno, e che solo le cose salvate dalla scrittura hanno una minima possibilità di essere reali. — James Salter su Le parole diventano cose

Non smettete

“Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Siate il peso che inclina il piano. Siate sempre in disaccordo perché il dissenso è un’arma. Siate sempre informati e non chiudetevi alla conoscenza perché anche il sapere è un’arma. Forse non cambierete il mondo, ma avrete contribuito a inclinare il piano nella vostra direzione e avrete reso la vostra vita degna di essere raccontata. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.” Bertrand Russell

Buonanotte del 15 marzo 2020

Non vogliono saperne di politica. Uno a sentirmi parlare di sindacato lo confondeva col sindaco. Dello sciopero hanno sentito dire soltanto che danneggia la produzione. Non si domandano se è vero. Tre sono fascisti dichiarati. Ventotto apolitici più 3 fascisti eguale 31 fascisti. — (Don Lorenzo Milani)

La Terra dallo spazio

[…] Sarebbe fantastico se ciascuno di noi avesse per un attimo l’opportunità di vedere la Terra dallo spazio. Basterebbero pochi istanti di questa visione di armonia, pace e bellezza per renderci molto meno indifferenti verso l’inquinamento, la deforestazione, il riscaldamento globale, la desertificazione e le molte altre tragiche conseguenze di una gestione disattenta e avida delle risorse del nostro pianeta. Una visione del genere vale più di mille libri, di milioni di parole e di centinaia di dibattiti e conferenze, perché arriva diretta e violenta alla sfera emotiva, che è quella che ci spinge a comportarci in un modo piuttosto che in un altro. […] Filippo Ongaro

Buonanotte del 14 marzo 2020

Perché nella democrazia degli sbagli ci sono sempre, ma a fare degli sbagli dove c'è libertà e democrazia piano piano si possono correggere e si può andare avanti. — Il partigiano Sergio Giammarchi

Natalia Ginzburg

Memoria Gli uomini vanno e vengono per le strade della città. Comprano libri e giornali, muovono a imprese diverse. Hanno roseo il viso, le labbra vivide e piene. Sollevasti il lenzuolo per guardare il suo viso, ti chinasti a baciarlo con un gesto consueto. Ma era l'ultima volta. Era il viso consueto, solo un poco più stanco. E il vestito era quello di sempre. E le scarpe erano quelle di sempre. E le mani erano quelle che spezzavano il pane e versavano il vino. Oggi ancora, nel tempo che passa sollevi il lenzuolo a guardare il suo viso per l'ultima volta. Se cammini per strada, nessuno ti è accanto, se hai paura, nessuno ti prende la mano. E non è tua la strada, non è tua la città. Non è tua la città illuminata: la città illuminata è degli altri, degli uomini che vanno e vengono comprando cibi e giornali. Puoi affacciarti un poco alla quieta finestra, a guardare in silenzio il giardino nel buio. Allora quando piangevi c'era la sua voce serena; e allora

Buonanotte del 13 marzo 2020

Se consideriamo la pratica della matematica, non vediamo filosofi impegnati in una ricerca della verità, ma matematici che cercano e verificano dimostrazioni. — Thomas William Körner, Where do numbers come from?, CUP 2020, ISBN 978-1-108-73838-5, pag. 129

Dolore e noia

I due nemici della felicità umana sono il dolore e la noia. Si può osservare inoltre che, nella misura in cui riusciamo ad allontanarci dall’uno, ci avviciniamo all’altra, e viceversa, sicché la nostra vita è davvero una oscillazione più o meno forte fra di essi. Ciò dipende dal fatto che entrambi stanno tra di loro in un rapporto di doppio antagonismo, uno esterno od oggettivo e uno interno o soggettivo. All’esterno infatti il bisogno e le privazioni generano il dolore; invece la sicurezza e l’abbondanza generano la noia. In un individuo la sensibilità per l’uno è inversamente proporzionale a quella per l’altra, essendo tale sensibilità determinata dalla misura delle sue facoltà intellettuali. L’uomo intelligente mirerà in primo luogo all’assenza di dolore, a non subire molestie, ad avere pace e tempo libero, cercherà quindi un’esistenza tranquilla, modesta, ma il più possibile priva di turbamenti, e dopo una certa esperienza si sceglierà un’esistenza appartata e persino, se è uno sp

Buonanotte del 12 marzo 2020

Vediamo solo quello che conosciamo. Siamo convinti che gli altri siano capaci di fare solamente ciò che sappiamo fare anche noi, nel bene e nel male […] Vogliamo essere amati come amiamo noi. Ogni altro modo ci è estraneo, lo guardiamo con dubbio e sfiducia, ne fraintendiamo i segni, non capiamo la sua lingua. Accusiamo. Affermiamo che l’altro non ci ama. E invece forse ci ama in un modo tutto suo, che noi non conosciamo. Jan-Philipp Sendker, L'arte di ascoltare i battiti del cuore

Ogni mattino

Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno. Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date. (…) Perciò odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell’animalità per ritrarne nuovo vigore. Nessun travettismo spirituale. Ogni ora della mia vita vorrei fosse nuova, pur rialla

Buonanotte del 11 marzo 2020

Se posso trovare un'ora di pace al giorno posso sopravvivere, chiedo soltanto un'oretta, 60 minuti, un'ora, per piacere, datemela adesso, oggi quest'oggi, in questa notte che è quasi finita. Lasciatemi quell'ora, prima che sia troppo tardi, presto. —  (C. Bukowski)

Marco Polo - Milione

Signori imperadori, re e duci e tutte altre genti che volete sapere le diverse generazioni delle genti e le diversità delle regioni del mondo, leggete questo libro dove le troverrete tutte le grandissime maraviglie e gran diversitadi delle genti d'Erminia, di Persia e di Tarteria, d'India e di molte altre province. E questo vi conterà il libro ordinatamente siccome messere Marco Polo, savio e nobile cittadino di Vinegia, le conta in questo libro e egli medesimo le vide. Ma ancora v'à di quelle cose le quali elli non vide, ma udille da persone degne di fede, e però le cose vedute dirà di veduta e l'altre per udita, acciò che 'l nostro libro sia veritieri e sanza niuna menzogna. Cit. da Milione ‐ Incipit

Buonanotte del 10 marzo 2020

Lo strumento fondamentale per la manipolazione della realtà è la manipolazione delle parole. Se puoi controllare il significato delle parole, puoi controllare le persone che devono usare le parole. — Philip K. Dick, Come costruire un universo che non cada a pezzi dopo due giorni

Lavoro interiore

E’ pericoloso fare del lavoro interiore, perché risveglia la nostra intelligenza e ci aiuta a scoprire che molte regole che abbiamo inconsciamente accettato e a cui abbiamo adeguato la nostra vita forse non ci servono più. Scopriamo che molte cose che facevamo in modo automatico non ci attraggono più, e questa consapevolezza può essere terrificante perché significa che abbiamo bisogno di portare cambiamenti radicali nella nostra vita. Ci sentiamo lacerati tra la passione per la verità e il terrore del cambiamento. — Krishnananda, Amana, Fiducia e sfiducia. Imparare dalle delusioni della vita, Milano 2008, p. 63

Buonanotte del 9 marzo 2020

Gli stupidi parlano del passato, i saggi del presente, i folli del futuro. — Honoré de Balzac

La libertà viene presa e vissuta!

Ero anarchico prima di sapere cosa fosse l’anarchia… Ero socialista e comunista quando incominciai a comprendere le radici dell’ingiustizia nel suo contesto sociale… E’ l’anarchia il momento unificante tra rivoluzione e utopia, motore immoto che innesta ogni prospettiva di mutamento. L’anarchia è la dottrina della libertà come base della società umana. Anarchia, tradotto: senza signoria e padroni, senza autorità, senza stato, definisce quindi lo stato dell’ordine della società a cui aspirano gli anarchici, ossia la libertà dell’individuo tramite la libertà generale… Libertà non è ciò che può essere concesso. La libertà viene presa e vissuta! Erich Mühsam

Buonanotte del 8 marzo 2020

Vedere quanto sia in genere stupida la gente in televisione ti fa sentire intelligente. E studi scientifici hanno dimostrato che chi si considera intelligente rende meglio di chi si considera stupido. Sporchi delitti: La nuova indagine del commissario Cataldobooks di Luigi Guicciardi

L’occhio guarda

L’occhio guarda, per questo è fondamentale. È l’unico che può accorgersi della bellezza. La visione può essere simmetrica lineare o parallela in perfetto affiancamento con l’orizzonte. Ma può essere anche asimmetrica, sghemba, capricciosa, non importa, perché la bellezza può passare per le più strane vie, anche quelle non codificate dal senso comune. E dunque la bellezza si vede perché è viva e quindi reale. Diciamo meglio che può capitare di vederla. Dipende da dove si svela. Ma che certe volte si sveli non c’è dubbio […]. Il problema è avere occhi e non saper vedere, non guardare le cose che accadono, nemmeno l’ordito minimo della realtà. Occhi chiusi. Occhi che non vedono più. Che non sono più curiosi. Che non si aspettano che accada più niente. Forse perché non credono che la bellezza esista. Ma sul deserto delle nostre strade Lei passa, rompendo il finito limite e riempiendo i nostri occhi di infinito desiderio. Pier Paolo Pasolini

Buonanotte del 7 marzo 2020

Mia madre si affacciò sulla soglia e guardò verso di me, riparandosi dal sole con la mano sinistra. La vedo ancora così, ed è come guardare la fotografia di una persona che poi è diventata infelice o è morta all'improvviso. — Stephen King, L'uomo vestito di nero in Tutto è fatidico

Karmelo C. Iribarren

Che tu sia sempre così, come sei, calda pioggia di dolcezza e fuoco nel cuore, nonostante gli anni, nonostante il logorio insonne di questa battaglia persa di questa angoscia radicata sempre più nell’anima. Che tu sia, semplicemente, i capelli al vento e lo sguardo pulito.

Buonanotte del 6 marzo 2020

Arrivare a non credere più in nulla ti rende libero come trovare un posto sicuro in quel fondo che hai finalmente toccato, nessuno può più portarti via qualcosa che non c'è, nessuno può più ferirti ancora. — Lucrezia Beha

Vibrazioni

Il suono e la luce influenzano la nostra coscienza, poiché noi (come loro) siamo fatti di vibrazioni. La musica, quindi, è più di un semplice intrattenimento, e l'illuminazione è più di un qualcosa che serve per vedere gli oggetti. Il suono e la luce agiscono sulla nostra coscienza e contribuiscono a orientarla verso la spiritualità, la mondanità o la depravazione. Sii sensibile agli effetti sottili delle vibrazioni. Per proteggerti da quelli dannosi, ascolta musica d'ispirazione o intona (anche solo mentalmente) canti che ti elevano; circondati inoltre di luci e colori calmi, distensivi oppure vivaci e gioiosi. — Swami Kryananda

Buonanotte del 5 marzo 2020

La mia esistenza è fatta di passioni, sorprese, successi e sconfitte; non è semplice condensarla in due o tre fasi. Penso che nella vita di ognuno capitino momenti in cui la fortuna ci volta le spalle o le cose cambiano e bisogna imboccare un altro cammino. — Isabel Allende, Il mio paese inventato

Dal momento che le idee

Dal momento che le idee, le aspettative e le convinzioni hanno un potente effetto sul funzionamento del corpo, il pensiero distorto (l’illusione) avrà un forte impatto sulla propria salute e sulla capacità di superare la malattia. Gli psicologi hanno identificato varie opinioni sulla vita che possono minare la salute, ostacolare la capacità di superare la malattia e causare disturbi psicologici e spirituali come la depressione, l’ansia e il panico. Tra queste opinioni vi sono: considerare gli altri responsabili del proprio dolore; interpretare i pensieri e le azioni degli altri come se fossero rivolti contro di noi, o credere che gli altri pensino a noi più di quanto in effetti non facciano; trarre conclusioni generali fataliste sulla base di eventi specifici o di informazioni limitate. […] Non basta identificare i nostri pensieri distorti: bisogna cambiare il nostro modo di pensare compiendo un mutamento di paradigma. — Il budda nello specchio - Alla ricerca dell’energia vitale

Buonanotte del 4 marzo 2020

Capita che sfiori la vita di qualcuno, ti innamori e decidi che la cosa più importante è toccarlo, viverlo, arrivare a riconoscersi… sentire che non ne puoi più fare a meno… e cosa importa se per avere tutto questo devi aspettare 53 anni 7 mesi e 11 giorni notti comprese? — Gabriel Garcia Marquez su “L’attesa, singolare, femminile?” di Nicoletta Cinotti

Khaled Hosseini - Il cacciatore di aquiloni

Sono diventato la persona che sono oggi all'età di dodici anni, in una gelida giornata invernale del 1975. Ricordo il momento preciso: ero accovacciato dietro un muro di argilla mezzo diroccato e sbirciavo di nascosto nel vicolo lungo il torrente ghiacciato. È stato tanto tempo fa. Ma non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato. Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente. Sono ventisei anni che sbircio di nascosto in quel vicolo deserto. Oggi me ne rendo conto. Nell'estate del 2001 mi telefonò dal Pakistan il mio amico Rahim Khan. Mi chiese di andarlo a trovare. In piedi in cucina, il ricevitore attaccato all'orecchio, sapevo che in linea non c'era solo Rahim Khan. C'era anche il mio passato di peccati non espiati. Dopo la telefonata andai a fare una passeggiata intorno al lago Spreckels. Il sole scintillava sull'acqua, dove dozzine di barche in miniatura navigavano sospinte da una brezza frizzante. In cielo due aquiloni rossi con

Buonanotte del 3 marzo 2020

Lascia che tutto ti accada: bellezza e terrore. Continua ad andare. Nessun sentimento è finale. (Rainer Maria Rilke)

Forza

Godete dunque dei piaceri della vita: amate un uomo, una donna.Andate a vedere le Dolomiti. Baciatevi sotto la pioggia. Scrivete le vostre memorie. Leggete qualche testo di filosofìa o, ancor meglio, leggete o rileggete qualche famoso libro per bambini. Nuotate lasciandovi andare. Non mollate. Lottate. Perdonate. Cantate sotto la doccia. Fermatevi a guardare i ciliegi in fiore. Studiate la matematica. Imparate una lingua straniera. Indignatevi. Arrabbiatevi. Concedetevi qualche momento di malinconia e tristezza. Siate felici. Ammirate. Stupitevi. Pregate. Ciò che la vostra mano è in grado di fare, fatelo con tutta la vostra forza. (Haim Shapira)

Buonanotte del 2 marzo 2020

Siamo abituati a dare una valenza negativa al concetto di fuga; i sussidiari delle medie ci insegnavano che è un gesto vile, una rinuncia ad affrontare avversità e responsabilità. La fuga è invece l’unica scelta dignitosa quando non puoi cambiare più nulla, e non vuoi neppure lasciarti coinvolgere, diventare complice. — Pino Cacucci, Punti di fuga, Feltrinelli 2002

Il richiamo della foresta

C'è un'estasi che caratterizza il culmine della vita e oltre la quale la vita non può innalzarsi. E il paradosso di vivere è tale che questa estasi arriva quando si è sommamente vivi e viene come un totale oblio dell'essere vivi. Questa estasi, questo dimenticarsi di vivere, viene all'artista fuori di sé colto da una vampata di passione; viene durante la battaglia campale al soldato pazzo di guerra quando rifiuta la tregua; e venne a Buck alla testa del branco mentre faceva risuonare il vecchio grido del lupo, teso a inseguire il cibo ancora vivo che fuggiva rapido davanti a lui sotto la luna. Stava scandagliando le profondità della sua natura e di parti della sua natura ancora più profonde di lui, le stesse che risalivano nel grembo del Tempo. — Jack London, Il richiamo della foresta

Buonanotte del 1 marzo 2020

Chi solleva il singolo alla sacra universalità, dov’esso vibra in accordi stupendi? Chi dà alle passioni il furore dell’uragano? Al più grave pensiero, il fuoco dei tramonti? Chi sparge tutti i bei fiori di primavera sul sentiero della donna amata? Chi intreccia il verde d’insignificanti foglie in corona di gloria per meriti di tutte le specie? Chi assicura l’Olimpo e congiunge gli Dei? La potenza dell’uomo si rivela nel poeta. — Johann Wolfgang von Goethe, Faust

A me non piace

La città in cui ci sia poco verde e tanto grigio La città in cui ci sia poco amore e tanto odio La città in cui ci siano sui muri poche Ⓐ e troppe svastiche La città in cui si muore sott'acqua e si vive tra 4 mura La città in cui non ci si saluta quasi più e non si guarda il cielo La città in cui se protesti in piazza contro delle ingiustizie ti becchi manganellate da schiavi quanto te La città in cui un bacio tra uomini scandalizza mentre un pugno entusiasma La città in cui un sincero abbraccio tra donne è sospetto e una stretta di mano ipocrita è rassicurante La città in cui non posso camminare senza esser controllato da occhi invisibili, e non poter vedere la vera faccia del responsabile del degrado sociale a cui appartengono quegli occhi invisibili La città in cui si taglia un albero per fare spazio a un lampione La città in cui andare a piedi o in bicicletta sei uno sfigato, e rischi di esser vittima del pirata di turno La città in cui ci sono più simbol

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