Buonanotte del 27 marzo 2020

Nella sua orgogliosa ignoranza il popolo si concede il lusso della contraddizione. È visibilissimo nel linguaggio, in cui ad esempio la tendenza a semplificare e trasformare i verbi intransitivi in transitivi ("scendi il cane") cozza con quella, altrettanto forte, a complicare le forme mediante l'accusativo preposizionale ("chiamo a mio cuggino"). La combinazione di queste pulsioni genera cose come "scendi a il cane" e ciò mostra che la molla non è sempre la semplificazione, ma proprio un oscuro e irrefrenabile bisogno del brutto, dello sbagliato, dell'orrendo.

Elia Spallanzani

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