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FramMenti

Il cambiamento non è mai doloroso. Solo la resistenza al cambiamento lo è. — Hermann Hesse - Siddharta

FramMenti

Per questo mondo odierno, semplice, comodo, di facile contentatura, tu hai troppe pretese, troppa fame, ed esso ti rigetta. Perché hai una dimensione in più. Chi vuol vivere oggi e godere la vita non deve essere come te o come me. Chi pretende musica invece di miagolio, gioia invece di divertimento, anima invece di denaro, passione invece di trastullo, per lui questo bel mondo non è una patria.  (Hermann Hesse, “Il lupo della steppa”)

FramMenti

Per questo mondo odierno, semplice, comodo, di facile contentatura, tu hai troppe pretese, troppa fame, ed esso ti rigetta. Perché hai una dimensione in più. Chi vuol vivere oggi e godere la vita non deve essere come te o come me. Chi pretende musica invece di miagolio, gioia invece di divertimento, anima invece di denaro, passione invece di trastullo, per lui questo bel mondo non è una patria.  — Hermann Hesse, Il lupo della steppa

Hermann Hesse

 Scritto sulla sabbia …Presto ci stanca ciò che permane, rocce di un mondo di stelle e gioielli, noi anime-bolle-di-vento-e-sapone sospinte in eterno mutare. Spose di un tempo, senza durata, per cui la rugiada su un petalo di rosa, per cui un battito d’ali d’uccello il morire di un gioco di nuvole, scintillio di neve, arcobaleno, farfalla, già volati via, per cui lo squillare di una risata, che nel passare ci sfiora appena, può voler dire festa o portare dolore…

Pioggia

Pioggia fiacca, pioggia estiva dai cespugli rumoreggia, rumoreggia dagli alberi. Com’è bello e benedetto sognare ancora a sazietà. Fuori a lungo me ne stetti nella luce, desueta mi è quest’onda: dimorare nel proprio intimo da nessuna terra estranea essere attratto. Niente desidero, niente bramo, accenno lievi canti infantili, stupido a casa sono approdato nella vaghezza calda dei sogni. Cuore, come sei lacerato dalle ferite, come sprofondi cieco e beato di non pensare, di non sapere, solo alitare, solo sentire. Hermann Hesse

FramMenti

Tra le fronde degli alberi stormisce il mondo, le loro radici affondano nell’infinito; tuttavia non si perdono in esso, ma perseguono con tutta la loro forza vitale un unico scopo: realizzare la legge che è insita in loro, portare alla perfezione la propria forma, rappresentare se stessi. Niente è più sacro e più esemplare di un albero bello e forte. Gli alberi sono santuari. Chi sa parlare con loro, chi li sa ascoltare, conosce la verità. Essi non predicano dottrine e precetti, predicano, incuranti del singolo, la legge primigenia della vita. (Hermann Hesse)

FramMenti

“L’amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L’amore deve avere la forza di attingere la certezza in sé stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà.” (Hermann Hesse, “Demian”)

FramMenti

 “Lei è stato innamorato, non è vero? Più di una volta, non è vero? Sì, sì. Ma non sa ancora cosa sia l'amore. Non lo sa, le dico. Una volta magari avrà pianto per tutta la notte? E dormito male per un mese intero? Magari avrà scritto delle poesie e una volta o l'altra avrà giocato un pochino con l'idea del suicidio? Sì, lo so com'è. Ma questo non è amore, sa. L'amore è un'altra cosa.” — Hermann Hesse, Sull’amore 

FramMenti

 “Incominciai anche a capire che i dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, ma per maturarci.  (Hermann Hesse)”

FramMenti

Incominciai anche a capire che i dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, ma per maturarci.   (Hermann Hesse)”

Un sordido anacoreta

Oh, è difficile trovare la traccia divina in mezzo alla vita che facciamo, in questo tempo così soddisfatto, così borghese, così privo di spirito, alla vista di queste architetture, di questi negozi, di questa politica, di questi uomini! Come potrei non essere un lupo della steppa, un sordido anacoreta in un mondo del quale non condivido alcuna mèta, delle cui gioie non vi è alcuna che mi arrida? Non resisto a lungo né in un teatro né in un cinema, non riesco quasi a leggere il giornale, leggo raramente un libro moderno, non capisco quale piacere vadano a cercare gli uomini nelle ferrovie affollate e negli alberghi, nei caffè zeppi dove si suonano musiche asfissianti e invadenti, nei bar e nei teatri di varietà delle eleganti città di lusso, nelle esposizioni mondiali, alle conferenze pei desiderosi di cultura, nei grandi campi sportivi: non posso condividere, non posso comprendere queste gioie che potrei avere a portata di mano e che mille altri si sforzano di raggiungere. Ciò che inv...

Narciso e Boccadoro

Volevo raccontarti della madre, che mi tiene le dita strette intorno al cuore. da molti anni, creare una figura della madre è stato il mio sogno più caro e più misterioso, era per me la più santa di tutte le immagini, me la portai sempre in cuore, una figura piena d’amore e piena di mistero. Ancora poco tempo fa mi sarebbe stato insopportabile il pensiero di dover morire senza aver realizzato questo mio sogno; tutta la mia vita mi sarebbe apparsa inutile. Ed ora guarda che strano destino: invece d’esser le mie mani a formarla e plasmarla, è lei a formare e a plasmare me. Ha le sue mani intorno al mio cuore e lo stacca dal mio corpo e lo svuota; mi ha allettato a morire e con me muore anche il mio sogno, la bella figura, l’immagine della grande Eva-Madre. La vedo ancora e, se avessi forza nelle mani, potrei darle forma. Ma essa non vuole, non vuole che io renda visibile il suo mistero. Preferisce che io muoia. Muoio volentieri: essa mi rende facile il trapasso. Hermann Hesse

Buonanotte del 26 luglio 2020

Ho imparato a essere felice là dove sono, ho imparato che ogni momento di ogni singolo giorno racchiude tutta la gioia, tutta la pace, tutti i fili di quella trama che chiamiamo vita. Il significato è riposto in ogni istante. Non c’è altro modo per trovarlo. Percepiamo solo e soltanto ciò che permettiamo a noi stessi di percepire, tutti i giorni, un istante dopo l’altro. — Hermann Hesse

Narciso e Boccadoro

Tutti erano soddisfatti o affaccendati, avevano interesse, avevano fretta, gridavano, ridevano, si ruttavano in faccia, facevan chiasso, facevan dello spirito, urlavano per due soldi, e tutti stavano bene, tutti erano in regola, soddisfattissimi di sé e del mondo. Porci erano, ah, molto peggio, molto più sozzi dei porci! Anch’egli, è vero, era stato spesso in mezzo a loro e s’era sentito contento fra i suoi simili ed aveva fatto la corte alle ragazze ed aveva mangiato ridendo senza orrore i pesci arrostiti. Ma poi sempre, talora tutt’a un tratto come per incanto, la gioia e la tranquillità l’avevano abbandonato e quell’illusione grassa e corpacciuta era caduta dal suo spirito, quella soddisfazione di sé, quell’importanza e quella calma stagnante dell’anima, e s’era sentito trascinare via nella solitudine e nella fantasticheria tormentata, spinto alla vita vagabonda, alla contemplazione del dolore, della morte, dell’incertezza d’ogni attività, costretto a fissar gli occhi nell’abisso. ...

Buonanotte del 9 giugno 2020

Tutto sfioriva presto, presto era esaurito ogni piacere e nulla rimaneva fuor che ossa e polvere. Ma no, una cosa rimaneva: la Madre eterna, antichissima ed eternamente giovane, col sorriso d’amore triste e crudele. La rivedeva a momenti: gigantesca, con le stelle nei capelli, seduta a sognare sul margine del mondo, coglieva giocando con la mano un fiore dopo l’altro, una vita dopo l’altra e lentamente li lasciava cadere nell’abisso senza fondo. — Hermann Hesse, Narciso e Boccadoro

Come un giocoliere

A volte percepiva, nella profondità dell'anima, una voce lieve, spirante, che piano lo ammoniva, piano si lamentava, così piano ch'egli appena se ne accorgeva. Allora si rendeva conto per un momento che viveva una strana vita, che faceva cose ch'erano un mero gioco, che certamente era lieto e talvolta provava gioia, ma che tuttavia la vita vera e propria gli scorreva accanto senza toccarlo. Come un giocoliere con i suoi arnesi, così egli giocava coi propri affari e con gli uomini che lo circondavano, li osservava, si pigliava spasso di loro: ma col cuore, con la fonte dell'essere suo, egli non era presente a queste cose. E qualche volta rabbrividì a simili pensieri, e si augurò che anche a lui fosse dato di partecipare con la passione di tutto il suo cuore a questo puerile travaglio quotidiano, di vivere realmente, di agire realmente e di godere e di esistere realmente, e non solo star lì come uno spettatore. — Hermann Hesse, Siddharta

Buonanotte del 6 febbraio 2020

Il cambiamento non è mai doloroso. Solo la resistenza al cambiamento lo è. — Hermann Hesse

Buonanotte del 17 ottobre 2019

Tutto quello che c'è d'altro è solo a mezzo, è parziale, è in divenire, mescolato, consiste di possibilità. Siamo transitori, siamo esseri che divengono, noi siamo possibilità, per noi non c'è perfezione, non c'è l'essere completo. Quando noi però procediamo dalla potenza all'azione, dalla possibilità all'attuazione, partecipiamo al vero essere. Questo significa: attuarsi. Tu devi conoscere questo processo dalla tua propria esperienza. — Hermann Hesse

Buonanotte del 21 settembre 2019

Ciò che rende l'esistenza preziosa sono solo i nostri sentimenti e la nostra sensibilità. — Hermann Hesse

Soltanto l'umorismo

Soltanto l'umorismo, la stupenda invenzione di chi si vede troncata la vocazione alle cose più grandi, l'invenzione dei tipi quasi tragici, degli infelici dotati di massima intelligenza, soltanto l'umorismo (la trovata forse più singolare e geniale dell'umanità) compie l'impossibile, illumina e unisce tutte le zone della natura umana alle irradiazioni dei suoi prismi. Vivere nel mondo come non fosse il mondo, rispettare la legge e stare tuttavia al di sopra della legge, possedere come se non si possedesse, rinunciare come se non fosse rinuncia: tutte queste esigenze di un'altra saggezza di vita si possono realizzare unicamente con l'umorismo. Hermann Hesse - “Il Lupo della Steppa”

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