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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

Buonanotte del 31 dicembre 2018

“Ma in verità le ho risposto che quello che per me rende la vita quasi degna di essere vissuta, oltre alla musica, sono tutti i santi che mi capita di incontrare un po’ ovunque. E per santi intendo gente che si comporta in maniera decorosa all'interno di una società clamorosamente indecorosa.” — Un uomo senza patria, Kurt Vonnegut

Buonanotte del 30 dicembre 2018

[…] la letteratura è una misteriosa, emblematica epifania di parole, che agiscono anche dove tacciono: essa non teme le altezze della teologia positiva, e gli «abissi chiari» della teologia negativa; non ha luogo, ma penetra dovunque, anche nella preziosa forma dell'assenza; infine, è tormentosa e irrinunciabile; è la «cicatrice» che strazia e crea il mondo. Cancellatela; e anche la cancellazione sarà letteratura. — Giorgio Manganelli, Laboriose inezie

Ogni volta

«Ogni volta che la osservavo, quel suo sguardo umido e trasognato, quel modo selvatico, esuberante, con cui accarezzava ogni cane e ogni gatto, l'inquietudine che le faceva cominciare un po’ di tutto, per poi lasciarlo a metà, per me era un turbamento infinito. E poi, la furia ardente con cui, la sera, consumava i pochi, miseri libri della biblioteca dell'albergo o compulsava i due consunti libri di poesia che aveva portato con sé, il suo Goethe e il suo Baumbach… Ma perché sorride?» Dovevo scusarmi. «È solo l'accostamento, Goethe e Baumbach». «Ah, ecco! Certo, è buffo. Eppure non lo è. Mi creda, alle ragazzine, a quell'età, non importa leggere poesie belle o brutte, autentiche o insincere. Per loro i versi sono soltanto calici con cui dissetarsi, e non badano al vino perché l'ebbrezza è già dentro di esse, ancor prima di bere. Così era quella ragazza, traboccava di desiderio struggente, che le risplendeva negli occhi, le faceva tremare le dita appoggiate sul tav

Buonanotte del 29 dicembre 2018

Imparare e pensare: pensare e vivere; vivere e imparare: questo sempre, con nuovo discernimento, nuova capacità di comprensione e nuovo amore. — Sylvia Plath, Diari

Thomas Stearns Eliot

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A cui devo la gioia palpitante che tiene desti i miei sensi nelle ore di veglia, e il ritmo che scandisce il riposo delle nostre ore di sonno, l'accordo del respiro di due amanti i cui corpi profumano l'uno dell'altro, che pensano uguali pensieri e non hanno bisogno di parole e sussurrano uguali parole senza la necessità di un senso. Il vento stizzoso dell'inverno non farà gelare il sole astioso del tropico non farà seccare le rose nel giardino di rose che è soltanto nostro ma scrivo questa dedica perché altri la leggano: sono parole private indirizzate a te in pubblico.

Buonanotte del 28 dicembre 2018

La parola singola “agisce” […] solo quando ne incontra una seconda che la provoca, la costringe a uscire dai binari dell’abitudine, a scoprirsi nuove capacità di significare. Non c’è vita, dove non c’è lotta. Ciò dipende dal fatto che l’immaginazione non è una qualche facoltà separata dalla mente: è la mente stessa, nella sua interezza, la quale, applicata ad un’attività piuttosto che ad un’altra, si serve sempre degli stessi procedimenti. E la mente nasce nella lotta, non nella quiete. Gianni Rodari

Imprecazioni

Bestemmiare, come pregare, è spesso faticoso, …esistono troppe imprecazioni in innumerevoli gerghi e molteplici metafore e miseri travestimenti come Dio Cantante o Madonna Campanile. Propongo un'unificazione della blasfemia in senso matematico e scientifico. Si dia un voto a Dio, come facciamo a scuola. In fondo se Egli è il nostro padrone e ci giudica, anche noi possiamo giudicare il Suo operato. Perciò diremo Diodue o Dioquattro quando siamo arrabbiati. Dioseimeno quando la Provvidenza ci sembra insufficiente. Ma chi ha un attacco di religiosità o è fervidamente credente può dire nelle sue preghiere Dionove o Diodiecielode. Questo mi sembra più semplice che inventare migliaia di attributi, zooteismi e porcolalie: è un metodo assai più preciso e verificabile. Siete d'accordo? — da “Prendiluna” di Stefano Benni

Buonanotte del 27 dicembre 2018

Faccio sempre lo sforzo di strappare un sorriso a chiunque mi capiti di incontrare. Questo è uno dei più importanti obiettivi che mi fisso ogni giorno. È buffo, ma quanta più gente faccio sorridere, tanto più sorrido io. Owen Fitzpatrick, in “PNL è libertà”, Alessio Roberti ed., 2006

Il giunco mormorante

C’è una vita a tutti visibile, e ce n’è un’altra che appartiene solo a noi, di cui nessuno sa nulla. Ognuno di noi ha la propria “no man’s land” in cui è totale padrone di se stesso. Ciò non significa affatto che, dal punto di vista dell’etica, una sia morale e l’altra immorale; l’una sia lecita l’altra illecita. Semplicemente l’uomo di tanto in tanto sfugge a qualsiasi controllo, vive nella libertà e nel mistero, da solo o in compagnia di qualcuno, anche soltanto un'ora al giorno, o una sera alla settimana, un giorno al mese: vive di questa sua vita libera e segreta da una sera o da un giorno all'altro e queste ore hanno una loro continuità. Queste ore possono aggiungere qualcosa alla vita visibile dell'uomo oppure avere un loro significato del tutto autonomo, possono essere felicità, necessità, abitudine, ma sono comunque sempre indispensabili per raddrizzare la linea generale dell'esistenza. Se un uomo non usufruisce di questo suo diritto o ne viene privato da circo

Buonanotte del 26 dicembre 2018

Mi chiamo Fatima. Nella mia famiglia metà son diventati fanatici, metà sono stati uccisi dai fanatici. Ero molto religiosa, ora non lo sono più. Faccio la donna delle pulizie, ma appena conoscono la mia storia mi cacciano via, hanno paura. Io penso invece che ci dovreste ringraziare. Non avevate più idee né speranze, non credevate più in nulla. Odiando noi, fate carriera in politica, o vi sentite per un istante superiori, oppure sperate che cacciandoci via ogni vostro problema scomparirà. L'odio vi tiene in vita. Ma attenti, è come la droga, ne avrete bisogno sempre di più. Da Prendiluna - Stefano Benni

La prima fotografia di Hitler

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E chi è questo pupo in vestina? Ma è Adolfino, il figlio del signor Hitler! diventerà forse un dottore in legge o un tenore dell’Opera di Vienna? Di chi è questa manina, di chi, e gli occhietti, il nasino? Di chi il pancino pieno di latte, ancora non si sa: d’un tipografo, d’un mercante, d’un prete? Dove andranno queste buffe gambette, dove? Al giardinetto, a scuola, in ufficio, alle nozze, magari con la figlia del borgomastro? Bebè, angioletto, tesoruccio, piccolo raggio, quando veniva al mondo, un anno fa, non mancavano segni nel cielo e sulla terra: un sole primaverile, gerani alle finestre, musica d’organetto nel cortile, un fausto presagio nella carta velina rosa, prima del parto un sogno profetico della madre: se sogni un colombo – è una lieta novella, se lo acchiappi – arriverà chi hai a lungo atteso. Toc, toc, chi è, è il cuoricino di Adolfino. Ciucciotto, pannolino, bavaglino, sonaglio, il bambino, lodando Iddio e toccando ferro, è sano. Somiglia ai

Buonanotte del 25 dicembre 2018

Ci fosse dato di veder più oltre che non giunga il nostro sapere e un poco più in là dei bastioni del nostro presentimento, forse allora sopporteremmo noi le nostre tristezze con maggior fiducia che le nostre gioie. Ché sono esse i momenti, in cui qualcosa di nuovo è entrato in noi, qualcosa di sconosciuto; i nostri sentimenti ammutoliscono in casta timidezza, tutto in noi indietreggia, sorge una calma, e il nuovo, che nessuno conosce, vi sta nel mezzo e tace. - Rainer Maria Rilke

Max e Mix, o Mix e Max

Potrei dire che Mix è il gatto di Max, oppure che Max è l’umano di Mix, ma come ci insegna la vita non è giusto che una persona sia padrona di un’altra persona o di un animale, quindi diciamo che Max e Mix, o Mix e Max, si vogliono bene. Max e Mix, o Mix e Max, vivevano in una casa di Monaco di Baviera e la casa era in una strada fiancheggiata da alti ippocastani, splendidi alberi che d’estate offrivano una bella ombra e che furono sempre la grande gioia di Mix e la grande preoccupazione di Max. Quando Mix era piccolino, approfittando di una distrazione di Max e dei suoi fratelli, uscì in strada, sentì il richiamo dell’avventura, si arrampicò sui rami più alti di un ippocastano e, una volta lassù, scoprì che scendere era più difficile che salire, perciò tenendosi ben stretto al ramo cominciò a miagolare per chiedere aiuto. — Luis Sepúlveda, Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico

Buonanotte del 24 dicembre 2018

«È questo il momento nella vita che più di ogni altro è degno di essere vissuto da un essere umano: quando contempla il bello in sé». Così Platone. Siamo qui per fare esperienza di bellezza, di quella bellezza totale che, posseduta, ci rende una bella persona Vito Mancuso

Torto marcio

Maria non torna e non tornerà, Carlo, che pure è un tipo sensibile all'illusione, ne è ormai certo. Si accorge ogni tanto di cercare di mettere a fuoco i dettagli di quel viso, e si sgomenta di non ricordarlo quasi, di perdere particolari e sfumature. E anche il rombo sordo della mancanza, che è sempre in sottofondo, si affievolisce piano, come se la lama fosse sempre meno tagliente e bastasse non fare movimenti bruschi con il cuore. E’ una cosa di cui si sente in colpa e che al tempo stesso gli dà un piccolo sollievo, la differenza tra una ferita che brucia e un dolore leggero e costante che non passerà mai ma si sopporta, ci si convive. — Alessandro Robecchi

Buonanotte del 23 dicembre 2018

Già, bisogna trovare il proprio sogno perché la strada diventi facile. Ma non esiste un sogno perpetuo. Ogni sogno cede il posto a un sogno nuovo, e non bisogna volerne trattenere alcuno. — Hermann Hesse, Demian

Le libere donne di Magliano

Mettiamo che esista questo quadro tutto vivo; in un'aria celeste e rarefatta ma nella quale si sentono bene le parole, e anzi il loro suono (non essendovene altri), scorre a discreta velocità una culla, oppure una gondola; dentro questa vi è una donna, tutto il busto fuori, che tende le mani a voi spettatori che la vedete distintamente e così la udite, che dice appunto con una voce limpidissima ma disumana: ‘voglio andare a casa, voglio andare a casa’, e ripete all'infinito queste parole, lei che su questa gondola scorre all'infinito, e voi, poiché la vedete da un altro mondo, che essa non incontrerà mai, la comprendete come un chiaro assurdo e notate dunque che non ha più leggi umane, cioè con le vostre leggi è incomprensibile — Mario Tobino

Buonanotte del 22 dicembre 2018

“Sia chiaro, per saggezza intendo la capacità di agire in armonia coi miei errori preferiti.” — Ennio Flaiano, La saggezza di Pickwick in Diario notturno

Daniele Piccini

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Nelle grandi, enormi città ci si rintana in centri commerciali grandi come paesi, si fruga tra i negozi nei dintorni del nulla si cammina per ore si prendono caffè sempre più amari per uccidere il giorno. Ma nelle province assolute distratte da cui anche Giacomo venne, il tempo non si muove e l’assenza prende la forma avversa di un ramo di ciliegio, di una fronda. Lì, al riparo del muro di camposanto, senti il vano di tutto il tempo in attesa, se non fosse per quei morti, per il solo che tu abbia amato.

Buonanotte del 21 dicembre 2018

Che cos'è l'insonnia se non la maniaca ostinazione della nostra mente a fabbricare pensieri, ragionamenti, sillogismi e definizioni tutte sue, il suo rifiuto di abdicare di fronte alla divina incoscienza degli occhi chiusi o alla saggia follia dei sogni? — Memorie di Adriano - M. Yourcenar

L'abisso

Questa chiamata in correo avviene in base non a un'idea di umanità: avviene in base all'umanità stessa. L'umanità non è discutibile: è radicalmente ciò che siamo tutte, tutti. Qualunque considerazione a partire da come si interpreta l'umanità è secondaria. È secondario il dato economico, qualunque approccio culturale e dunque ideologico, qualsiasi condizionamento. L'umanità non è chiusa o mediata: l'umanità è quintessenzialmente apertura, sempre, nella storia e anche fuori della storia. È il fondamento a cui richiama inderogabilmente la grande sentenza di Primo Levi: “Considerate se questo è un uomo”. Ciò che è in gioco qui e oggi, assolutisticamente, è se siamo, se siete umani o meno. È una scelta naturale, non dialettica. Chiunque è figlio e figlia, fratello e sorella, padre e madre. Altrimenti è l'abisso. Qui e oggi una grande folla corteggia l'abisso, lo costeggia. Opporremo le pratiche dell'amore a chi propugna di vivere fuori dal cerchio prest

Buonanotte del 20 dicembre 2018

Sai che cosa aiuta maggiormente nella disgrazia, Irina? Parlare. Nessuno può stare al mondo da solo. Per quale motivo credi che abbia messo in piedi l'ambulatorio del dolore? Perché il dolore condiviso è più sopportabile. L'ambulatorio serve ai pazienti, ma più ancora serve a me. Tutti abbiamo dei demoni nascosti negli angoli più remoti dell'anima, ma se li portiamo alla luce, rimpiccioliscono, si indeboliscono, tacciono e alla fine ci lasciano in pace. — Isabel Allende, L’amante giapponese

Il giardino segreto

Mentre il giardino segreto tornava a vivere, e con esso due bambini, un uomo vagabondava in lontani paesi affascinanti, tra i fiordi norvegesi e tra le valli e le montagne della Svizzera, un uomo che da dieci anni aveva la testa piena di pensieri cupi e strazianti. Non era stato coraggioso, non aveva mai fatto uno sforzo per sostituirli con altri pensieri. Aveva invece girovagato presso il laghi azzurri sempre con quei pensieri in testa, s'era sdraiato nei pendii delle montagne sui prati pieni di genziane blu in fiore e nell'aria pervasa da un profumo floreale, e ancora pensava sempre a quelli. Era stato schiantato da un dolore tremendo proprio quando era felice, e così s'era lasciato conquistare l'anima dalla tristezza, rifiutandosi cocciuto di permettere a un minimo barlume di luce di filtrare. […] Aveva sempre scelto gli angoli più tranquilli e remoti. Era stato in cima a montagne dalle vette coronate da nuvole per ammirare dall'alto altre montagne quando sorg

Buonanotte del 19 dicembre 2018

Era forse l’atto stesso la ragione, la sua assoluta intimità, quando non soltanto sei dentro il corpo dell’altra, ma lei ti avviluppa strettamente? O la nudità fisica? Ti spogli e vai a letto con qualcuno, ed è lì, effettivamente, che quello che hai celato, qualunque cosa sia, la tua particolarità, qualunque possa essere, per cifrata che sia, sta per essere scoperta, e la ragione della timidezza è tutta lì, ed è questo che ognuno teme. In quel posto anarchico e folle quanto si vede di me, quanto di me sta per essere scoperto? Philip Roth, “La macchia umana”

Qualche parola sull'anima

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L’anima la si ha ogni tanto. Nessuno la ha di continuo e per sempre. Giorno dopo giorno, anno dopo anno possono passare senza di lei. A volte nidifica un pò più a lungo sole in estasi e paura dell’infanzia. A volte solo nello stupore dell’essere vecchi. Di rado ci da' una mano in occupazioni faticose, come spostare mobili, portare valige o percorrere le strade con scarpe strette. Quando si compilano moduli si trita la carne di regola ha il suo giorno libero. Su mille nostre conversazioni partecipa ad una, e anche a questo non necessariamente, poichè preferisce il silenzio. Quando il corpo comincia a dolerci e dolerci, smonta di turno, alla chetichella. E' schifiltosa: non le piace vederci nella folla, il nostro lottare per un vantaggio qualunque e lo strepito degli affari, la disgustano. Gioia e tristezza non sono per lei due sentimenti diversi. E' presente accanto a noi solo quando essi sono uniti. Possiamo contare su di lei q

Buonanotte del 18 dicembre 2018

Quello che c'è tra noi è una profonda realtà, è nato come realtà. Per quanto poco prima ci siamo conosciuti poi simpatizzato, poi… poi c'è il nostro segreto, quel meraviglioso crescendo che ci ha condotto di castità in castità alla nostra casta voluttà! Oh! Le nostre notti! Il tuo pallore, il tuo smarrimento, il mio terrore, la nostra infinita comunione di corpo e di spirito. — Umberto Boccioni a Vittoria Colonna - 7 agosto 1916

La nave

“Ho osservato tante volte il marmo che mi hanno scolpito, una nave alla fonda con la vela ammainata. In realtà non rappresenta il mio approdo ma la mia vita. Perché l'amore mi fu offerto ma fuggii le sue lusinghe; il dolore bussò alla mia porta ma ebbi paura; l'ambizione mi chiamò, ma paventai i rischi. Eppure bramavo sempre di dare un senso alla vita. Ora so che bisogna alzare le vele e farsi portare dai venti della sorte dovunque spingano la nave. Dare un senso alla vita può sfociare in follia ma una vita senza senso è la tortura dell'inquietudine e del vago desiderio: è una nave che desidera il mare ardentemente ma ha paura.” — Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River (George Gray)

Buonanotte del 17 dicembre 2018

L’uomo che pensa con la propria testa e conserva il suo cuore incorrotto, è libero. L’uomo che lotta per ciò che egli ritiene giusto, è libero. Per contro, si può vivere nel paese più democratico della terra, ma se si è interiormente pigri, ottusi, servili, non si è liberi; malgrado l’assenza di ogni coercizione violenta, si è schiavi. — Ignazio Silone

Il mondo nuovo

La dittatura perfetta avrebbe le apparenze della democrazia, una prigione senza muri da dove i prigionieri non si sognerebbero di evadere. Un sistema di schiavitù dove, grazie al sistema di consumo e intrattenimento, gli schiavi ameranno la loro servitù. Man mano che la libertà politica ed economica diminuisce, la libertà sessuale ha tendenza ad accrescersi a titolo di compenso. E il dittatore sarà bene accorto a incoraggiare questa libertà. Aggiungendosi al diritto di sognare sotto l'influenza della droga, del cinema, della radio, essa contribuirà a riconciliare costoro con la schiavitù che è il loro destino. — Aldous Huxley

Buonanotte del 16 dicembre 2018

Invecchiare è come scalare una grande montagna: mentre si sale le forze diminuiscono, però lo sguardo è più libero, la vista più ampia e serena. — Ingmar Bergman

L’Italia...

L’Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo. Essere laici, liberali, non significa nulla, quando manca quella forza morale che riesca a vincere la tentazione di essere partecipi a un mondo che apparentemente funziona, con le sue leggi allettanti e crudeli. Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole: occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione, direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società. — Pier Paolo Pasolini, “Vie Nuove” n. 36, 6 settembre 1962

Buonanotte del 15 dicembre 2018

«La distruzione del linguaggio è la premessa a ogni futura distruzione». Tullio De Mauro

Carlo Atzori

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Il silenzio A volte, il silenzio racchiude rumori che sbriciolano l'anima, a volte, i rumori tacciono al silenzio della mia anima, poi un filo sottile e trasparente, che ferma un aquilone di carta, spinge nel vento i miei sogni ed allora, apro le ali, in questo cielo infinito, sperando in briciole di sorrisi e di sguardi dolci ed intensi, mentre il mare, là sotto, suona sulle rocce affioranti, attirando a se i gabbiani, in voli concentrici.

Buonanotte del 14 dicembre 2018

Una persona anziana o si rassegna ad essere ciò che è, il miserevole avanzo di se stesso, o non si rassegna. E cosa deve fare se non si rassegna? Non gli resta che far finta di non essere quello che è. Non gli resta che costruire, con faticosa simulazione, tutto ciò che non è più, tutto ciò che è perduto; non gli resta che inventare, costruire e rappresentare la propria gioia, la propria vitalità, la propria disponibilità. Non gli resta che evocare la propria immagine giovanile e cercare di confondersi con essa e sostituirla a quella attuale. — Milan Kundera, Amori ridicoli

Che cos’è la solitudine

Ho portato con me delle vecchie cose per guardare gli alberi: un inverno, le poche foglie sui rami, una panchina vuota. Ho freddo, ma come se non fossi io. Ho portato un libro, mi dico di essermi pensato in un libro come un uomo con un libro, ingenuamente. Pareva un giorno lontano oggi, pensoso. Mi pareva che tutti avessero visto il parco nei quadri, il Natale nei racconti, le stampe su questo parco come uno spessore. Che cos’è la solitudine. La donna ha disteso la coperta sul pavimento per non sporcare, si e distesa prendendo le forbici per colpirsi nel petto, un martello perché non ne aveva la forza, un’oscenità grande. L’ho letto in un foglio di giornale. Scusatemi tutti. — Mario Benedetti, “Che cos'è la solitudine” (da Umana gloria, 2004)

Buonanotte del 13 dicembre 2018

Le frasi non compiute restano ruderi. C’è un intero paese in pericolo di crollo che stai sostenendo in te. Sai il dolore di ogni tegola, di ogni mattone che cade. Un tonfo sordo nella radura del petto. Ci vorrebbe l’amore costante di qualcuno, il suo lavorare quieto che risuona nelle profondità del bosco. Tu che finalmente ritorni. Disfi la valigia, ti scordi di partire. — Franca Mancinelli

Scrivere

Con la macchina per scrivere si possono anche scrivere poesie, certo bisognerà prima allenare la macchina abituata a scrivere parole troppo frivole come: postagiro, imballaggio, quietanza, riferimento, tot, quid e bolli compresi. Ogni tanto nei ritagli di tempo, tra una fattura e l'altra, prendete un foglio bianco e scrivete: alghe, colombe, silenzio, airone, eco, venti, infanzia. Occorre allenare la macchina (noi compresi) all'uso di parole dimenticate. — Bruno Munari in Cembalo scrivano, rivista mensile per il personale d’ufficio (1950)

Buonanotte del 12 dicembre 2018

Aliena al mondo, era costretta a vivere dove non poteva sentirsi a casa; avida di tenerezza e quiete, doveva cibarsi di indifferenza, insensibilità e rumore. Un'indole che, anche nel luogo estraneo e ostile in cui era costretta a vivere, non aveva la ferocia necessaria per combattere le forze brutali che la contrastavano e non poteva che ritrarsi delicatamente nel silenzio e lì farsi piccola piccola, restare immobile ed essere dimenticata. — John Edward Williams, Stoner

Riso

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La ragazzina che ero - la conosco, ovviamente. Ho qualche fotografia della sua breve vita. Provo un´allegra pietà per un paio di poesiole. Ricordo alcuni fatti. Ma, perché chi è qui con me rida e mi abbracci rammento solo una storiella: l´amore infantile di quella bruttina. Racconto del suo amore per uno studente, cioè voleva che lui la guardasse. Racconto come gli corse incontro con una benda sulla testa sana perché almeno, ah, le chiedesse cos´era successo. Buffa piccina. Come poteva sapere che anche la disperazione dà benefici se si ha la fortuna di vivere più a lungo. Le pagherei un dolcetto. Le pagherei il cinema. Vattene, non ho tempo. Eppure vedi che la luce è spenta. Certo capisci che la porta è chiusa. Non scuotere la maniglia - quello che ha riso, quello che mi ha abbracciato, non è il tuo studente. Faresti meglio a tornare da dove sei venuta. Non ti devo nulla, donna qualunque, che sa solo quando tradire un segreto altru

Buonanotte del 11 dicembre 2018

Mio adorato amore, per favore non morire, io ce l'ho quasi fatta. Dopo mesi e giorni di viaggio sono arrivato in Libia. Domani mi imbarco per l'Italia. Che Allah mi protegga. Quello che ho fatto, l'ho fatto per sopravvivere. Se mi salverò, ti prometto che farò tutto quello che mi è possibile per trovare un lavoro e farti venire in Europa da me. Se leggerai questa lettera, io sarò salvo e noi avremo un futuro. Ti amo, tuo per sempre Samir. — Samir [1998-2018]

Le fedeltà invisibili

Sono fili che ci legano agli altri, ai vivi come ai morti, sono promesse che abbiamo sussurrato e di cui non riconosciamo l’eco, lealtà silenziose, sono contratti per lo piú stipulati con noi stessi, parole d’ordine accettate senza averle comprese, debiti che custodiamo nei recessi della memoria. Sono le leggi dell’infanzia che dormono dentro il nostro corpo, i valori per cui lottiamo, i fondamenti che ci permettono di resistere, i principî indecifrabili che ci tormentano e ci imprigionano. Le nostre ali e le nostre catene. Sono i trampolini da cui troviamo la forza di lanciarci e le trincee in cui seppelliamo i nostri sogni. Delphine de Vigan

Buonanotte del 10 dicembre 2018

Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria. — Umberto Eco.

Aspetta

Un ragazzo doveva convincere il mulo che aveva caricato a muoversi. Più lo tirava più lui stava fermo. Come un mulo. Il nonno del ragazzo, sentendo il frastuono crescente dell’incitamento a muoversi è arrivato e ha detto al ragazzo: ” Prendi le redini e mettiti a fianco a lui, guardando nella direzione in cui vuoi andare. E aspetta. Prima o poi si muoverà”. Lui ha fatto così, si è messo a fianco del mulo e ha aspettato, senza tirare, senza spingere e dopo un po’ si è mosso. E sono andati nella stessa direzione. — Nicoletta Cinotti

Buonanotte del 9 dicembre 2018

In qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire, finirai sempre per imbatterti in te stesso. — Truman Capote, Colazione da Tiffany

La ricerca della felicità

E l'accettazione di una credenza non è, in definitiva, proprio questo: un modo di mettere a tacere la paura di non essere nulla, di essere vuoti? Dopo tutto, però, una tazza è utile soltanto quando è vuota; e una mente piena di credenze, di dogmi, di asserzioni, di citazioni, non è certo una mente creativa, è semplicemente ripetitiva. Sfuggire a quella paura - la paura del vuoto, la paura della solitudine, la paura del ristagno, la paura di non arrivare, di non riuscire, di non ottenere qualcosa, di non essere qualcosa, di non diventare qualcosa - è certamente una delle ragioni per cui aderiamo alle varie credenze con tanto entusiasmo, con avidità. E attraverso l'accettazione di una credenza, comprendiamo forse meglio noi stessi? Al contrario. Una credenza, religiosa o politica, ostacola ovviamente la comprensione di noi stessi. Agisce come uno schermo attraverso cui ci guardiamo. J. Krishnamurti

Buonanotte del 8 dicembre 2018

Da ragazzo ero anarchico, adesso mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi governa. — Ennio Flaiano, La solitudine del satiro

Armando Romero

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Canzone alla straniera Desidero a piena luce questa sera di Venezia per decifrare con lei gli arcani del tuo sorriso. Desidero che ti sommerga nel mistero di pietre consumate e legni per trovarti poi nel disfarsi dei palazzi. Dammi la fortuna di vedere che ti dissolvi negli oboe di Vivaldi, nelle tele del Bellini. Dammi nell’andare del tuo corpo il colpo dei remi sotto le barche di Rialto. E se a piena luce sei qui oggi solo per un istante, non tornare alla tua terra questa sera. Armando Romero (da Versi liberi per Venezia, Sinopia, 2010 - Traduzione di Alessandro Mistrorigo)

Buonanotte del 7 dicembre 2018

Con parole diverse dire la stessa cosa, sempre la stessa cosa. Sempre con le stesse parole dire una cosa del tutto diversa o la stessa cosa in modo diverso. Molte cose non dirle o dirle molto, con parole che non dicono niente. Oppure tacere in modo eloquente. — Hans Magnus Enzensberger

Coscienza

…Quanto meno un Uomo è cosciente, tanto più seguirà la norma generale del comportamento psichico. Ma quanto più diventa cosciente della sua Individualità, tanto più emerge la sua Diversità da altri soggetti e tanto meno egli corrisponderà all'aspettativa generale. In questo caso è anche più difficile prevedere le sue reazioni. Il grado di Libertà empirica della sua Volontà cresce in misura proporzionale all'ampliamento della Coscienza… — Carl Gustav Jung, “Riflessioni teoriche sull'Essenza della Psiche”, 1947/1954, Op. 1976, voll. VIII pg. 24

Buonanotte del 6 dicembre 2018

Il fatto che gli uomini non imparino molto dalla storia, è la lezione più importante che la storia ci insegna. — Aldous Leonard Huxley

Rovinare la perfezione naturale

Perché, vedete, tirando in ballo l'argomento che va per la maggiore in questi tempi, un bambino piccolo, una bambina piccola, non sa nemmeno cosa sia il sentimento razzista, non concepisce razze e confini e bandiere nazionali, non conosce sentimenti di odio nei riguardi delle diversità, anzi, le diversità alimentano la sua curiosità e aumentano esponenzialmente la sua conoscenza del mondo. Allora bisogna chiedersi in che modo i bambini diventano razzisti, nazionalisti, conflittuali, competitivi, soldati, violenti… Insomma, bisogna chiedersi cos'è che istruisce i bambini a diventare quel tipo di adulto conforme a questo genere di società violenta, militare, classista, allevamento di schiavi. Perché, sapete, è facile dare la colpa al politico di turno, al governo di turno, che certo hanno le loro colpe, ma molto più difficile è andare in fondo, fino alla vera causa del problema, e ammettere che l'errore iniziale sta nell'educazione, in quel tipo di educazione istituzio

Buonanotte del 5 dicembre 2018

Sentì una sottile stanchezza impadronirsi di lei; la scintilla che aveva dentro si era spenta, e il gusto della vita le si era irrancidito sulle labbra. Non sapeva più cosa stesse cercando, né perché il non essere riuscita a trovarlo avesse a tal punto oscurato il suo cielo; era consapevole solo di un vago senso di fallimento, di una solitudine interiore più profonda dell'isolamento che aveva attorno. — Edith Wharton, La casa della gioia

Nulla due volte

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Nulla due volte accade nè accadrà. Per tal ragione si nasce senza esperienza, si muore senza assuefazione. Anche agli alunni più ottusi della scuola del pianeta di ripeter non è dato le stagioni del passato. Non c'è giorno che ritorni, non due notti uguali uguali, nè due baci somiglianti, nè due sguardi tali e quali. Ieri, quando il tuo nome qualcuno ha pronunciato, mi è parso che una rosa sbocciasse sul selciato. Oggi, che stiamo insieme, ho rivolto gli occhi altrove. Una rosa? Ma cos'è? Forse pietra, o forse fiore? Perchè tu, malvagia ora, dài paura e incertezza? Ci sei perciò devi passare. Passerai e qui sta la bellezza. Cercheremo un'armonia, sorridenti tra le braccia, anche se siamo diversi come due gocce d'acqua. Wisława Szymborska

Buonanotte del 4 dicembre 2018

Ogni vita è una moltitudine di giorni, un giorno dopo l’altro. Noi camminiamo attraverso noi stessi, incontrando ladroni, spettri, giganti, vecchi, giovani, mogli, vedove, fratelli adulterini, ma sempre incontrando noi stessi. — James Joyce, Ulisse

Il virus

Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d’istinto sviluppano un naturale equilibrio con l’ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l’unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un’altra zona ricca. C’è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un’infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura. Matrix - Dialogo tra l’agente Smith e Morpheus

Buonanotte del 3 dicembre 2018

"Il futuro non è quello che succederà, ma ciò che faremo" Henri-Louis Bergson

Su Dostoevskij

Dobbiamo leggere Dostoevskij quando ci sentiamo a terra, quando abbiamo sofferto sino ai limiti del tollerabile e tutta la vita ci duole come un’unica piaga bruciante e cocente, quando respiriamo la disperazione e siamo morti di mille morti sconsolate. Allora, nel momento in cui, soli e paralizzati in mezzo allo squallore, volgiamo lo sguardo alla vita e non la comprendiamo nella sua splendida, selvaggia crudeltà e non ne vogliamo più sapere, allora, ecco, siamo maturi per la musica di questo terribile e magnifico poeta. — Hermann Hesse

Buonanotte del 2 dicembre 2018

È la vita, che mi grava addosso. È tutto. È quello che dovevo fare e non ho fatto. Sono le cose che ho cominciato e non ho finito. — Niccolò Ammaniti, Branchie

Sono contrario alle emozioni

«Ridatemi un’emozione secca. Lasciate che mi goda l’immensità di un pomeriggio di noia. Che guardi un tramonto senza provare assolutamente nulla. Che mi dispiaccia lasciare solo un albero. Che mi conceda il piacere di una piccola pratica autolesionistica scegliendo fra le molteplici varietà disponibili sul mercato e ne stabilisca la dose giornaliera. Che passeggiando per il lungomare della mia città di domenica mattina presto, mentre vengo costantemente superato da cinquanta/sessantenni ansimanti in pantaloncini e canottiera (ma cosa corrono, dove vanno, con chi competono, quali aspirazioni coltivano per infliggersi una simile sofferenza?), a un tratto capisca che cinque righe sarebbero uno spazio più che sufficiente a raccontare la mia vita fin qui, e che il poco che ho fatto e sono mi basti. Ristabiliamo il primato di un’emozione anarchica, irriproducibile, inclassificabile, su cui non si possano accampare diritti, specialmente d’autore. Di una strizza estemporanea che non c’entra n

Buonanotte del 1 dicembre 2018

Poiché, dove troverete, ditemi, un amore simile al mio, un amore che né il tempo, né la lontananza, né la disperazione possono spegnere; un amore che si accontenta di un nastro smarrito, di uno sguardo perduto, di una parola sfuggita? — Alexandre Dumas (padre), I tre moschettieri

Emily Dickinson

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Se tu dovessi venire in autunno mi leverei di torno l'estate con un gesto stizzito ed un sorrisetto, come fa la massaia con la mosca. Se entro un anno potessi rivederti, avvolgerei in gomitoli i mesi, per poi metterli in cassetti separati - per paura che i numeri si mescolino. Se mancassero ancora alcuni secoli, li conterei ad uno ad uno sulla mano - sottraendo, finchè non mi cadessero le dita nella terra della Tasmania. Se fossi certa che, finita questa vita, io e te vivremo ancora - come una buccia la butterei lontano - e accetterei l'eternità all'istante. Ma ora, incerta della dimensione di questa che sta in mezzo, la soffro come l'ape-spiritello che non preannuncia quando pungerà.

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