Buonanotte del 24 marzo 2020

Se non avrò di nuovo il dono prezioso del tuo peso, se il tuo collo non si piegherà ancora sotto il giogo di una mia carezza, se le ginocchia mai più imprigioneranno le ombre; se non tornerai a torturarmi coi tuoi lenti prodigi della carne e del desiderio, guarda, non mi interessa: posso ricrearti tutto, ricomporti, salvarti dalle ore divorate; posso vivere di quello che ti ho rubato, della rendita d'amore che abbandonasti nel mio letto, come una triste conchiglia.

Josefa Parra

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